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GirandoInMoto presenta Itinerari in moto lungo i percorsi della transumanza in Sardegna

Tramudas - Gli itinerari della transumanza in Sardegna

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In moto lungo gli antichi itinerari della transumanza in Sardegna

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GirandoInMoto

presenta

Itinerari in moto lungo i percorsi della transumanza in Sardegna

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Gli itinerari proposti in questa pubblicazione ed il marchio sono stati estrapolati dal sito

www.tramudas.com, e sono quindi di proprietà dei Gruppi di Azione Locale (GAL) Mari e Monti, Barba-

gie ed Ogliastra.

La presente pubblicazione nata grazie al lavoro dei Gruppi di Azione Locale (GAL) Mari e Monti, Barba-

gie ed Ogliastra nell’ambito del progetto , ha il solo scopo di portare a conoscenza di altri mo-

toturisti e non, dell’esistenza del progetto e di descrivere le condizioni e la guidabilità delle strade interes-

sate dagli itinerari proposti.

Chiunque vedesse lesa la propria persona o i propri diritti su quanto riportato nella presente pubblicazione,

è pregato volerne dare immediato avviso a me personalmente tramite il sito www.girandoinmoto.it o in-

viando una e-mail all’indirizzo [email protected] o [email protected].

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A mia moglie Clara

ed alla sua bellissima Sardegna

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Tante volte ho percorso la SS128 “Centrale Sarda”, che longitudinalmente taglia l’entroterra della Sarde-

gna partendo da Monastir, poco più a nord di Cagliari, fino a raggiungere la Cantoniera di Oniferi. Una

strada che può essere considerata lo spettro per autobus, camion ed autovetture, ma che per il mototurista

rappresenta un paradiso di curve e paesaggi mozzafiato. Insomma, una strada assolutamente da non perde-

re!

La concentrazione alla guida, specialmente nei tratti più tortuosi, spesso distoglie l’attenzione del biker ai

particolari del paesaggio… un giorno però, giunto nel piccolo paese di Gavoi, noto un cartello turistico con

sfondo marrone e di sfuggita riesco a leggere “Tramudas”. Torno a casa e la prima cosa che faccio è una

ricerca su internet che mi porta all’indirizzo www.tramudas.com, un progetto realizzato da tre Gruppi di

Azione Locale (GAL Mare e Monti, GAL Ogliastra e GAL Barbagie) che permette di riscoprire gli antichi

percorsi della transumanza lungo i luoghi più belli, selvaggi ed affascinanti dell'entroterra sardo. Dall’area

download ho subito scaricato e stampato la relativa guida e la cartina generale, dove ho potuto notare che

nei tre distinti percorsi proposti, sono comprese alcune strade che già conoscevo e che sono perfette da per-

correre in sella ad una due ruote. Altre invece non le ho mai affrontate e così decido di riunire i tre itinerari

proposti e comporre un unico itinerario da completare in due giorni, per trascorrere un fine settimana in

solitaria: io, la tenda e la Mula.

Leggo la guida disponibile sullo stesso sito e segno i punti di interesse da visitare e da fotografare, apro la

cartina sul tavolo da cucina e studio il migliore senso di percorrenza, oltre a tracciare quali strade percorre-

re tra un itinerario e l’altro. Alla fine, dopo vari giorni di lavoro, completo il roadbook con tutti gli appunti

utili e sono pronto a partire.

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Venerdì 24 agosto 2012

Primo Giorno

La sveglia suona presto, come tutti i giorni, sia per

me che per Clara. Lei stamattina deve andare a lavo-

ro, io invece provvedo ad assemblare la moto con le

poche cose che ho preparato ieri sera e che mi servi-

ranno per questi due giorni di viaggio. Alle 7:30 so-

no già in sella percorrendo la SS131 prima e la

SS131dcn poi, fino a raggiungere Nuoro. Lascio la

statale all'uscita successiva per imboccare la SP51.

La strada è bellissima, ben asfaltata, con curve non

molto strette da pennellare a ritmo costante. L’aria

ancora gradevole della prima mattinata lascia pian

piano il posto alle correnti calde di questa torrida

estate che sembra non voler trovare fine.

Il manto stradale è sporco di escrementi solo in alcu-

ni punti, individuabili in tempo per scegliere la

traiettoria migliore. All'improvviso ecco apparire

Orune, arroccata in cima ad un colle e tutt'intorno

una vegetazione bassa, tipica della macchia mediter-

ranea. Senza entrare in paese svolto sulla SS389 e,

dopo un'altra serie di invitanti curve che tagliano i

terreni piantumati a sugheri, raggiungo Bitti: questo

è il paese che rappresenta l'inizio di uno degli itine-

rari riportati nella guida. Bitti, località famosa per i

Tenores, ha una bella piazza centrale e piccole viuz-

ze che in un sali/scendi tagliano il paese. Proseguo

lungo la SS389 seguo le indicazioni turistiche per il

sito archeologico Romanzesu che raggiungo devian-

do dalla statale, lungo una stretta via chiusa da bassi

muretti a secco.

Non mi fermo,

ma è un interes-

sante sito che

sicuramente vale

la pena visitare.

Proseguo sulla

SP50 in direzio-

ne della colonia

penale di Ma-

mone, attraver-

sando un altipia-

no di sugheri

sparsi un pò

ovunque che, a

causa del vento di

maestrale che

spesso spira vio-

lento su quest'iso-

la, sono cresciuti

già piegati... Da-

vanti il cancello d'ingresso alla colonia, ci sono per-

sone che aspettano di visitare i propri cari, detenuti

in questa struttura. Mi fermo qualche secondo e c'è

solo il più totale silenzio…

Supero l'altipiano ed inizia una strada in discesa, con

tornanti larghi e facili da percorrere. In mezzo al ver-

de intenso degli alberi spuntano delle costruzioni

completamente bianche: il Santuario campestre

della Santissima Annunziata, dove le piccole case

tutt'intorno alla chiesetta sono state costruite come

voto religioso. La solitudine è totale, così come il

senso di pace e tranquillità che trasmettono queste

montagne.

Ancora curve e raggiungo Lodè, poi Torpè ed infine

Posada dove il traffico di autovetture aumenta ed

anche lo stile costruttivo delle case assume il caratte-

re vacanziero... siamo vicini al mare e Siniscola si

raggiunge velocemente lungo la quasi dritta SP24.

Attraverso tutta la cittadina e devio in direzione di

Sant'Anna lungo la SP3. La strada abbandona subi-

to il traffico e sale lungo le vicine montagne. Di

fronte un imponente rilievo dalla cima completamen-

te rocciosa, che ha molto in comune con la morfolo-

gia delle lontane Alpi.

Prendo quota velocemente, ed i tornanti in alcuni

punti sembrano balconi per godere del panorama sot-

Il solitario di Nonnule (Orune)

L’ingresso al sito di Romanzesu

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1. Colonia penale di Mamone

2. Un tratto di curve sulla SP50

3. Santuario campestre della Santissima An-

nunziata e, a destra, alcuni scorci

4. I tornanti che da Lodè consentono di rag-

giungere il Lago di Posada

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tostante dove si vede il mare e la bellissima isola di

Tavolara, la cui cima è coperta da innocue nuvole

bianche. La SP3 è una bellissima strada in salita,

dall'asfalto perfetto che consente di divertirsi con la

manopola del gas ed il pedale del cambio: 2^ e 3^,

facendo salire su di giri il motore, piegando fino a

chiudere il posteriore... che spettacolo!!! Raggiungo

la Cantoniera Sant'Anna e devio a sinistra, sempre

lungo la stessa provinciale: l'asfalto peggiora, ma la

bellezza selvaggia del posto è da brividi lungo la

schiena!

Costeggio il Montalbo, dove pascolano capi di be-

stiame allo stato brado e dalle rocce sgorga acqua di

sorgente freschissima. Il panorama è davvero unico e

spettacolare, con la visuale che si estende verso nord

senza interruzioni. Giungo su un pianoro dove pa-

scola una mandria di mucche, e verso sud il Montal-

bo crea un'insenatura da dove si incanala lo scirocco

acquistando potenza. Il vento è forte ma piacevole...

almeno si respira!

Più avanti quella che era la Cantoniera Guzzurra, è

oggi diventata un bar-ristorante denominato Locanda

Ammentos. Mi fermo per un the freddo e scambio

due chiacchiere con il proprietario il quale afferma

che quella strada è molto frequentata da motociclisti

austriaci e tedeschi nei mesi di maggio-giugno e set-

tembre. Alla fine, gli dico che sto percorrendo gli

itinerari di Tramudas ed al mio saluto mi augura

"buona transumanza!". Vorrei fermarmi a mangiare,

ma in questo periodo sono a dieta e posso permetter-

mi di sgarrare un solo pasto, che per oggi sarà la ce-

na... solo la cena… purtroppo.

Riprendo la strada, in discesa, la cui vegetazione cir-

costante diventa sempre più fitta. Il panorama viene

coperto dagli alberi, ma in compenso c'è ombra e

soffro meno il caldo. L'asfalto continua ad essere

granuloso e non dà molta fiducia sotto le ruote, ma

per me va bene lo stesso. Giungo a Lula e la attra-

verso per poi dirigermi ad Onanì dove sorge la pic-

cola e graziosa chiesa di San Pietro. Ancora curve e

sono di nuovo a Bitti dove termina questo primo iti-

nerario.

Il caldo è forte e sudo tantissimo dentro la tuta tou-

ring... per fortuna ho la scorta di acqua fresca presa

dalle sorgenti del Montalbo che mi disseta piacevol-

mente!

Imbocco la bellissima SS389 dall'asfalto impeccabi-

le. Le curve proseguono una dietro l'altra ed il grip

che regalano è eccellente. Nuoro è vicina, l'attraver-

so ma sembra di essere in un forno. Seguo le indica-

zioni per Mamoiada percorrendo la stessa stata-

le. Le condizioni del manto stradale non sono co-

stanti: tratti buoni si

alternano ad altri più

malandati... ormai

esiste la nuova stra-

da a scorrimento ve-

loce e 4 corsie,

che permette di rag-

giungere i paesi a

sud del capoluogo di

provincia in breve

tempo, e quindi l’en-

te addetto alla manu-

tenzione l’ha ormai

quasi abbandonata.

In moto però si può

apprezzare ogni chi-

lometro di questo

bellissimo nastro di

asfalto che attraver-

sa luoghi selvaggi e

solitari. L'ingresso a

Mamoiada mi acco-

Il Montalbo

Il monumento ai Mamuthones

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Alcuni scorci che si possono apprezzare sulla

SP3 che costeggia il Montalbo, in direzione

della Cantoniera Guzzurra

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glie con una scultura della maschera dei famosissimi

Mamuthones, simbolo del paese riconosciuto ovun-

que.

Pochi chilometri e raggiungo Lodine, infine Gavoi,

l'inizio di un secondo itinerario Tramudas. La guida

disponibile sul sito prevede un itinerario circolare,

da percorrere in senso orario. Per comodità di allog-

gio notturno e di collegamento all'ultimo itinerario di

domani, lo percorrerò nel senso opposto. La sempre

stupenda SS128 mi consente di raggiungere il bivio

per Ollolai, la cui strada principale era transennata

per la preparazione alla festa di San Bartolomeo pre-

vista per questo weekend.

Mi arrampico lungo le piccole viuzze del paese per

aggirare il blocco. Chiedo informazioni per raggiun-

gere Ovodda e mi consigliano di tornare indietro

nuovamente in direzione di Gavoi, ma spiego che

voglio percorrere un'altra strada che passa tra le

montagne. Grazie alle precise indicazioni fornitemi

imbocco una stretta strada dall'asfalto messo abba-

stanza male che, prima in salita, poi in discesa, mi

porta direttamente sulla SP4, sulle sponde del lago

Cucchinadorza. Un bellissimo panorama mi fa ap-

prezzare questo specchio d'acqua il cui colore spezza

con il verde circostante.

Attraverso un breve ponticello e percorro la provin-

ciale costeggiando il lago alla mia destra. La strada è

interessata da vari tratti di lavori in corso e bisogna

andare piano. Giungo ad Ovodda e poi a Tiana do-

ve mi fermo ad una fontana posta all’ingresso del

paese per mangiare la mia razione prevista dalla die-

ta: un cetriolo ed una confezione di bresaola che nel

frattempo si erano riscaldati nella valigia della Mula

ed avevano assunto un sapore ed una costistenza non

tanto gradevoli… Risalgo in sella e valico il passo

S'Isca de sa Mela a 950 m.s.l.m.. La strada è stu-

penda e scendo verso Sorgono. Da qui a Meana

Sardo e poi alla Cantoniera Ortuabis è un conti-

nuo di curve con dislivello minimo, ma deviando per

la SS295 riprendo nuovamente quota fino a raggiun-

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1. Su Textile ad Aritzo

2. L’arrivo al Valico Sa Casa

3. Le curve che collegano la Cantoniera Ortuabis a

Meana Sardo

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gere i 1040 m.s.l.m. del Valico Sa Casa. Che strade meravigliose! Una goduria assoluta per chi guida una

moto!

La breve discesa immersa nel verde dei castagni mi porta ad Aritzo, il cui biglietto di presentazione al turi-

sta è rappresentato dal bellissimo e maestoso monumento naturale Su Texile che sembra osservare costan-

temente il paese dal versante montuoso opposto.

Entro subito nel piccolo e caratteristico paesino di Belvì per poi raggiungere infine Tonara, la mèta finale

di questa prima giornata. Sono stanco, con 540 km sotto le ruote... ma ciò che più mi ha sfiancato è stato il

caldo afoso che da 3 mesi ormai sembra non voglia lasciare l'isola. Trovo il campeggio montano Sa Colo-

nia e monto la mia tendina, faccio una doccia e bevo una fresca birra Ichnusa, nella quiete più totale di que-

sto bosco fatto di castagni: è ora di far scattare la serata di pausa-dieta!

Mentre mi godo il fresco seduto sul mio sgabellino, sento un picchio battere contro il tronco di un albero,

monto il 200mm alla mia D5100 ma non riesco ad individuarlo per fotografarlo. Dopo 10 minuti di vane

ricerche ci rinuncio e mi preparo per andare a cena, un'ottima cena presso la Locanda del Muggianeddu.

Già conoscevo questo ristorante dove avevo mangiato qualche anno fa, e così ci sono tornato molto volen-

tieri. Dopo aver mangiato, mentre stavo andando via vengo invitato da un signore del posto a sorseggiare

un bicchiere di vino. Al tavolo c'è una coppia di Roma, invitati dello stesso signore, con i quali mi intrat-

tengo per quasi due ore, parlando del più e del meno, anche in compagnia della signora Tina, proprietaria

del ristorante, che ci raggiunge poco dopo. Col buio pesto torno al campeggio e davanti alla tenda mi atten-

dono due cani randagi che si dibattono come se volessero giocare... non ho voglia di intrattenermi e mi

chiudo nel mio piccolo alloggio, mentre loro rimangono tutta la notte lì accanto. Che goduria questo fresco

di montagna, lo stavo desiderando!!! Appoggio la testa al cuscino e cerco di dormire...

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Siamo nella bellissima Barbagia del Mandrolisai, in Sardegna, lun-

go una delle strade più emozionanti da percorrere in moto. Su que-

st'isola non c'è molta scelta di campeggi montani... qualcuno sta sor-

gendo negli ultimi anni, altri adattano i propri agriturismi ad acco-

gliere improbabili turisti in tenda. Ce ne fossero di più, i motocicli-

sti provenienti soprattutto dall'estero, li prenderebbero molto più in

considerazione!

A Tonara, paese famoso soprattutto per la produzione di un otti-

mo torrone, ha sede questo rarissimo campeggio montano che si

raggiunge facilmente seguendo le indicazioni stradali. Certo, ho

soggiornato in campeggi migliori, ma in mancanza d'altro questo va

più che bene. E' posto poco fuori il centro abitato, immerso in un

piccolo castagneto. Sviluppandosi su un terreno in pendenza, le

piazzole sono disposte su terrazze, ben ombreggiate. Ero l'uni-

co presente quella notte in cui ho soggiornato, quindi non posso

esprimermi in merito alla privacy. Il personale è cortese ed acco-

gliente ma la struttura ha alcune carenze che sento il dovere di se-

gnalare: l'illuminazione notturna è praticamente inesistente, non so

se a causa dell'impianto elettrico non funzionante (le lampade al

suolo sono quasi tutte rotte) o per scelta di risparmio da parte del

gestore, inoltre mi sarebbe piaciuto trovarlo un pò più ordinato. I

bagni si presentano puliti e, altro punto a favore, è presente un bar-

ristorante-pizzeria, ma sinceramente non so quale sia la qualità dei

piatti perchè non l'ho provato. Sta di fatto che di venerdì sera era quasi pieno, soprattutto di gente del

posto.

Non è un campeggio eccellente, ma comunque è accogliente (anche se un pò trascurato), discreto e spe-

ro continui ad esserci in una zona che ha molto da offrire dal punto di vista motociclistico e non solo!

Il prezzo? Giusto per il tipo di struttura: 10 euro per una persona ed una tenda.

Camping Sa Colonia Via Muggianeddu 4 - Tonara (NU) http://www.campingsacolonia.it/

Il posto tenda presso il Camping Sa

Colonia

Camping “Sa Colonia”

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Tra castagneti e noccioleti, immersi in una natura selvaggia, verde e rigogliosa, esiste questa tranquilla

cittadina montana che più volte ho visitato. Tonara è molto nota per la produzione di un'ottimo torrone,

al quale viene sostituito il miele al posto dello zucchero rendendo il gusto particolare e buonissimo. Qui

nasce la Locanda del Muggianeddu, un ristorante che fa della qualità degli ingredienti il proprio punto di

forza. Ho già mangiato in passato presso questo locale, e tornandoci dopo 3 anni, posso solo confermare

l'eccellenza della cucina. La signora Tina, proprietaria con il marito, cura ogni aspetto degli ingredienti,

andando alla ricerca di erbe aromatiche autoctone e prodotti locali, spesso comprati dalla gente del posto

o raccolti da lei stessa sul territorio. Ricordo con piacere di aver mangiato un'ottima frittura di animelle,

ma questa volta scelgo l'antipasto misto composto da prosciutto e salsiccia, casu axedu, una ruota di ci-

polla gratinata al forno, verdure al forno e polpettine nel sugo. Sinceramente avrei evitato l'insalata di

mare che, pur essendo buona, non la vedo in tono ad una località montana. Evito il primo, seppur tenta-

to, solo per un discorso di non esagerare con lo "sgarro" della dieta di questo periodo, ma prendo molto

volentieri un cinghiale al vino ottimamente cucinato: saporito e tenero proprio come piace a me. Un

buon rosso della casa (di produzione locale) accompagna i piatti, mentre come dessert scelgo una mous-

se di torrone, decorata ed impreziosita nel sapore con susina e dell'ottima marmellata di more fatta in

casa. Per finire un liquore di genziana ed uno di assenzio, le cui piante sono state raccolte dalla stessa

signora Tina. Parlando con dei vicini di tavolo, mi hanno riferito che i ravioli di patate (che nel frattem-

po stavano preparando a mano in cucina) erano ottimi, così come la frittura mista di antipasti che com-

prendeva, tra l'altro, la frittura di animelle e di foglie di salvia a foglia larga ed aromatica che, al dire del-

la padrona di casa, è di una specie tipica sarda e quasi introvabile. Da assaggiare anche il torrone fatto in

casa e i bromiolus con formaggio entrambi ottimi!

Che dire, sicuramente ci tornerò presto per portare anche Clara!!!

Il prezzo: 1 antipasto, 1 secondo, 1/4 di vino rosso, 1 dessert, 1 digestivo a €26,50

Locanda del Muggianeddu

via Mons. Tore n. 10

Tonara (NU)

Tel.:078463885

Antipasti misto di terra Cinghiale al vino Mousseal torrone

Locanda del Muggianeddu

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Sabato 25 agosto 2012

Secondo Giorno

Sono le 7:30 quando apro gli occhi... non ho dormito

quasi niente. Per tutta la notte, in qualche casa nei

pressi del campeggio c'è stata una festa con musica

da discoteca a palla, in più i due cani che si erano

accucciati accanto alla mia tenda, ogni tanto rispon-

devano all'abbaiare di altri loro simili in paese. Ho

sonno ma mi devo alzare e prepararmi per quest'altra

giornata di moto!

Mi lavo, mi vesto, sistemo tenda, sacco a pelo e ma-

terassino e riparto. L'aria è fresca e gradevole, so-

prattutto quando imbocco la strada che da Tonara

arriva al Passo Tascussì, anzi in alcuni punti non di-

co che faccia freddo ma quasi. La visuale cerca di

farsi spazio tra la vegetazione, molto fitta in alcuni

punti. L'asfalto non sempre consente di agire sul gas,

ma va bene così perchè sono ancora frastornato dalla

notte trascorsa in bianco. Arrivo al bivio in cima,

dove è presente la chiesa della Madonna della Ne-

ve. Questi luoghi hanno un fascino unico! Davanti

l'ingresso, una statua che ne ricorda il motivo per la

quale è stata edificata.

Inizia la discesa, su un manto stradale molto miglio-

re del precedente, specialmente all'altezza del parco

Donnortei, dove si apre il panorama sul Monte

Spada. Giungo a Fonni, bel paese della Barbagia ed

unico ad avere nel proprio territorio gli impianti di

risalita alle piste sciistiche, ed imbocco una stupenda

provinciale che sale fino a raggiungere il Passo Cor-

reboi, da dove si domina la nuova SS389 e, allun-

gando lo sguardo verso l'orizzonte, si vede in lonta-

nanza lo sperone roccioso di Perd' e Liana.

La vecchia SS389 ormai abbandonata, corre lungo il

versante montuoso e man mano scende fino ad arri-

vare a livello della nuova statale. Il traffico è inesi-

stente, e posso permettermi di allargarmi per affron-

tare le curve. Percorro un tratto di strada chiusa al

traffico ma non sbarrata, per poi proseguire lungo

l'itinerario prefissato. Perdo di vista la nuova statale

e mi inoltro sugli adiacenti rilievi percorrendo un

tratto molto panoramico e suggestivo. Non essendo

più manutenzionato, l'asfalto è mal ridotto, ma vale

comunque la pena percorrere questa strada per il pa-

norama davvero unico. Tanti sono i particolari che

saltano all'occhio: le rocce, i letti dei torrenti, i su-

gheri, le more di rovo, il gioco luci/ombre che si

crea tutt'intorno... e poi la completa solitudine. Spet-

tacolo puro!

Giungo a Villanova Strisaili, la oltrepasso e dopo

pochi chilometri imbocco la deviazione per Tonne-

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Scendendo, da sinistra a destra: la vecchia

stazione ferroviaria di Villagrande Strisaili,

Gairo Vecchia, letto di un fiume sul tratto

della SS389 ormai abbandonato, Lo sperone

roccioso di Perd’ e Liana, case abbandonate

ad Osini Vecchia, i Tacchi d’Ogliastra

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ri, nei pressi della vecchia e caratteristica stazione

ferroviaria di Villagrande Strisaili verniciata di rosa

ed ormai utilizzata solo come attrazione per i turisti

che viaggiano a bordo del Trenino Verde. Le rotaie

sono occupate da mucche e vitelli che pascolano

beati in queste zone. Le caprette belano in lontanan-

za, accompagnate dal suono dei campanacci che por-

tano al collo.

Dopo una breve pausa per fotografare e dissetarmi

riprendo il percorso. Una curva, poi un'altra e di

fronte a me ecco presentarsi il bellissimo Perd' e

Liana.

Continuo senza sosta seguendo le indicazioni per

Gairo Taquisara che raggiungo dopo pochi chilo-

metri. Devio per Osini ed imbocco la SS198 fino ad

arrivare nella valle del Riu Pardu, sotto i Tacchi di

Ogliastra. Si sente il rombo di altre moto percorrere

queste fantastiche strade: sicuramente sono sul ver-

sante opposto, a Gairo Sant'Elena per dirigersi verso

Lanusei.

Mi fermo per rinfrescarmi alle fontane pubbliche di

Osini e poi continuo per Ulassai, dominata dal mae-

stoso Tisiddu, ed attraverso il parco eolico che mi

accompagnerà fino a Perdasdefogu su una SP13 da

paura! Da qui mi tuffo sulla strada militare che scen-

de verso il mare.

Alla mia destra una giara immensa e verde. Il caldo

aumenta, la brezza della montagna si placa: sono alle

porte di Tertenia sulla SS125, l'orientale sarda, per

l'ultimo tratto da completare fino alla cantoniera

San Giorgio, dove un tempo le greggi arrivavano

per occupare i pascoli invernali, attendere la prima-

vera e tornare a casa.

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Tramudas finisce qui. Ho percorso tanti chilometri lungo strade che in parte già conoscevo, mentre altre

sono state davvero una bellissima sorpresa. Magari non tutte hanno quell'asfalto eccellente che cerca chi

vuol sfogare i cavalli della propria moto, ma in compenso la bellezza dei panorami ripaga. Queste strade

isolate, lontane dal turismo di massa, che vengono percorse solo da chi davvero ricerca un viaggio del ge-

nere, mi hanno fatto vivere emozioni uniche e scoprire altri lati nascosti di questa meravigliosa isola che

continua a sorprendermi, giorno dopo giorno.

Carmine Scudiero

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Gli Itinerari

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