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Transizione e consolidamento
democratico
Sociologia dei fenomeni politici
Sociologia politica dell‟Europa
1-5 aprile 2011
Tatjana Sekulić
La transizione democratica: le sfide concettuali
Le teorie di transizione
→ si sono sviluppate in primis nell‟ambito di ricerche relative alle
trasformazioni dei paesi dell‟Europa meridionale e dell‟America
Latina.
La tendenza → creare una cornice ermeneutica e metodologica, nella
quale sarebbe stato possibile trovare un linguaggio comune per
l‟analisi di questo fenomeno e produrre strumenti concettuali capaci
di affrontare i processi storici in tempo reale.
→ si presentano come un tentativo di conoscere, comprendere ed
interpretare, ma anche prevedere le trasformazioni dei regimi
autoritari e totalitari in quelli democratici, a partire dal XIX secolo e,
soprattutto in riferimento alle trasformazioni politiche e sociali del
XX secolo.
La transizione democratica
Samuel Huntington → “le ondate di transizione”
- le elezioni democratiche negli Stati Uniti del 1828 il punto di partenza
della 'prima ondata', in seguito del quale avvenne la
democratizzazione di diversi stati nazionali del mondo occidentale.
- I regimi fascisti e nazisti avevano prima bloccato e poi abolito questo
processo per alcuni decenni. Una volta sconfitti nella Seconda guerra
mondiale, ebbe inizio una seconda ondata di transizione che in
Europa coinvolse la Germania, l‟Italia e l‟Austria, allargandosi poi
anche ad alcuni paesi asiatici come il Giappone e la Corea; questo
ciclo si concluse verso la metà degli anni Sessanta, avendo
un‟influenza importante sulla liberazione dei paesi colonizzati.
- La terza ondata di democratizzazione coinvolse verso la metà degli
anni Settanta i paesi dell‟Europa meridionale, l‟Asia e l‟America
Latina. Ne fanno parte, secondo questo autore, anche i paesi
dell‟Europa centrale ed orientale;
G.O‟Donnell, P.C. Schmitter e L.Whitehead
Transitions from Authoritarian Rule: Prospects for democracy
→ risultato di un settennale progetto che indagava sulle prospettive
della democrazia nei paesi dell‟America Latina e dell‟Europa
meridionale, presso il Woodrow Wilson Center e sotto il patrocinio del
Congresso degli Stati Uniti.
→ un team di teorici, tra i quali Stepan, Whitehead, Cardoso,
Przeworski e molti altri I risultati della ricerca sono stati pubblicati
in quattro volumi: Transitions from Authoritarian Rule: South Europe,
Transitions from Authoritarian Rule: Latin America, Transitions from
Authoritarian Rule: Comparative Perspectives, Transitions from Authoritarian
Rule: Tentative Conclusions about Uncertain Democracies, The John
Hopkins University Press, Baltimor and London, 1996.
Cornice generale della ricerca
Oggetto di analisi: la transizione dei regimiautoritari nella direzione di un qualcosa che rimaneincerto:→ l‟instaurazione di una democrazia politica→ oppure il ritorno ad una qualche nuova formaautoritaria.→ l‟instaurazione di uno stato di caos o diconfusione generale,→ oppure di vasti conflitti violenti,→ di movimenti rivoluzionari con tendenze erichieste più radicali(O‟Donnell, Schmitter: 1986, p.3).
Tre 'temi„ in base ai quali sviluppare l‟indagine:
(a) normativo → se “l‟instaurazione ed eventualeconsolidamento della democrazia politica costituisce diper se un obiettivo desiderabile”;
(b) l’incertezza → il ruolo dei fattori che sono fuori controllo,quali il caso, l'imprevedibilità, frettolosità nelle decisioni inbase ad un‟informazione inadeguata, la situazione in cui gliattori affrontano dilemmi morali, o confusione ideologica;
(c) l’inadeguatezza di una 'normale metodologia scientifica' per lostudio di una situazione in cui tutto cambia moltovelocemente.
“It would have to be a theory of abnormality in which theunexpected and the possible are as important as the usualand the probable”. (Idem, p.4)
L‟approccio macro nella ricerca → considerato inadeguatodall‟ impossibilità di definire situazioni in cui i fattoriimprevedibili quali avvenimenti inaspettati, informazioniinsufficienti, decisioni troppo veloci, confusioni relative amotivi ed interessi, la non-definizione di identità politiche,ed altri - sono spesso determinanti per l‟esito di un evento.
I macro-fattori → rilevanti, ma solo come una parte divariabili che influenzeranno l‟output.
→ un approccio micro molto più adeguato → analisi deiconcetti politici nel senso di strategie fondamentali dideterminati gruppi, detentori del processo didemocratizzazione.
Il processo di transizione:
→ la liberalizzazione e la democratizzazione nondevono necessariamente apparire in contemporanea.→ nei casi in cui la liberalizzazione non è seguita dallademocratizzazione → 'democrazie tutelate','autoritarismo liberalizzato' (dictablanda).→ se il processo di democratizzazione è limitato darestrizioni di libertà nei confronti di alcuni individui ogruppi ritenuti “impreparati o abbastanza pericolosiper poter ottenere il pieno status di cittadinanza”,allora si tratta di 'democrazie limitate' (democraduras).
→ Poiché la transizione verso la democrazia politica“emerge dalla interdipendenza di interessi conflittuali e dalladiversità di ideali discordanti, in un contesto che incoraggial‟interazione strategica tra attori diffidenti (wary) e stancati(weary)”, essa non può essere considerata come un processolineare o razionale. (Idem., p.72),
Schmitter e O‟Donnell:“Only once transition has passed and citizens have learnedto tolerate its contingent compromises can one expectpolitical democracy to induce a more reliable awareness ofconvergent interests and to create a less suspicious attitudetoward each other‟s purposes, ideas and ideals.” (Idem., p.72)
Definire la democrazia
Schumpeter (1964):“Il metodo democratico è lo strumento istituzionale per giungere adecisioni politiche, in base al quale singoli individui ottengono ilpotere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto ilvoto popolare.”
Sartori (1969):“Un sistema etico-politico nel quale l'influenza della maggioranza èaffidata al potere di minoranze concorrenti che l'assicurano.”
Definizione minima (Cotta, della Porta, Morlino)“Possono essere considerati democratici tutti i regimi chepresentano almeno: a) suffragio universale, maschile e femminile; b)elezioni libere, competitive, ricorrenti, corrette; c) più di un partito;d) diverse e alternative fonti di informazione
Definizione di democrazia formale - procedurale:
“quell'insieme di norme e procedure che risultano da un accordo-
compromesso per la risoluzione pacifica dei conflitti tra gli attori
sociali, politicamente rilevanti, e gli altri attori istituzionali presenti
nell'arena politica.”
Benjamin R. Barber:
“Democracy is a regime/culture/civil society/government in which
we make (will) common decisions, choose common conduct, and
create and express common values in the practical domain of our
lives in an ever-changing context of conflicts of interests and
competition of power.” (Barber 1996)
J. Linz, A.Stepan
Problems of Democratic Transition and Consolidation, 1996
Il modello basilare della democrazia
Cinque ideal-tipi di regimi moderni:→ democrazia, autoritarismo, totalitarismo, post-totalitarismo e sultanismo→ si differenziano in base a quattro caratteristichefondamentali:
− l‟esistenza del pluralismo,− il tipo di ideologia dominate,− il modello di mobilitazione− la qualità di leadership.
Per potersi consolidare, una democrazia deve
essere sostenuta nell'ambito delle cinque arene
principali:
- la società civile
- arena politica
- sistema normativo/stato di diritto
(rule of law)
- l'apparato statale
- la società economica
Società civile
Il principio organizzativo fondamentale della società civile è la
libertà di associazione e di comunicazione.
→ è necessario anche un sostegno di elementi che appartengono ad
altre "arene", tra cui il sistema normativo, l'influenza dell'apparato
statale nell'impedire la violazione dei diritti umani, ed una base
economica pluralistica sufficientemente sviluppata che permetta
l'autonomia e la stratificazione della società civile.
→ questa categoria, da parte sua, interagisce con gli altri elementi,
operando come generatore principale nella creazione della società
politica e, come "generatore di idee", funzionando come istanza di
controllo verso l'apparato statale e la società economica.
Società politica
La società politica si basa sulla competizione
elettorale, libera e globale.
→ essa deve essere legittimata dalla società civile,
ed avere garanzie legali che assicurano da parte sua
lo stato di diritto, proteggendo l'apparato statale.
→ questa categoria sociale crea la Costituzione e le
leggi principali, amministra l'apparato statale e
produce le regole che garantiscono il
funzionamento della società economica.
Stato di diritto – Rule of Law
Il sistema normativo – stato di diritto vieneassicurato dal principio costituzionale.→ questo elemento della costituita democraziamoderna, necessita di sostegno sotto forma dicultura legale, radicata nella società civile, e chesarà, come tale rispettata sia dalla società politicache dall'apparato statale.→ essa, da parte sua, instaura una tale gerarchia dinorme che offre legittimità e prevedibilità(predictability) ad ogni attività.
Apparato statale
L'apparato statale è basato su norme burocratiche razionali-legali.
→ nella società democratica moderna, esso deve avere il sostegnonormativo della società civile per la sua autorità razionale-legale(rational-legal authority) e per il monopolio sull'uso della forza.
→ per un suo funzionamento corretto è necessario anche ilsupporto monetario, assicurato dalla società economica funzionalecon la produzione di un sufficiente surplus di valore che saràpossibile tassare (sufficient taxable surplus).
→ da parte sua l'apparato impone in maniera imperativa a tutti isegmenti sociali leggi democraticamente sanzionate e procedureimpostate dalla società politica.
Società economica
Il principio del mercato istituzionalizzato assicura
l'esistenza della società economica alla quale la
società politica offre un sostegno legale, garantito
dall‟apparato statale e rispettato dalla società civile.
→ esso produce la base materiale del pluralismo e
dell'autonomia della società civile e politica
→ rende possibile all'apparato statale di svolgere
funzioni relative al bene collettivo, producendo il
plusvalore.
Linz J.J., Stepan A., Problems of Democratic Transition and Consolidation, J.Hopkins University Press,
Baltimor and London 1996, p. 36.
L'Europa delle differenze:
- Uno sguardo policentrico sull'Europa: la “cortina di ferro” prima e dopo
la caduta del muro.
- Le eredità storiche delle società europee nel XX secolo
- La questione delle differenze e la democratizzazione
Sheyla Benhabib (ed.), Democracy and Difference, Princeton University
Press, Princeton, New Yersey 1996.
“Però, la politica dell'identità/delle differenze che emerge dall'esperienza
dei nuovi movimenti sociali nelle democrazie liberali capitaliste, e la
politica delle differenze razziali, etniche, linguistiche e religiose che si è
sviluppata nei paesi ex comunisti, nel Nord Africa, nel Medio Oriente,
sono radicalmente diverse.”
→ Da una parte si parla delle strategie di negoziazione, dicontestazione, di rappresentazione delle differenze nellasfera pubblica;
→ Le politiche dell'etnonazionalismo intendono invece ri-definire le costituenti dello stesso corpo politico, mirando acreare un nuovo corpo sovrano: il desideratum di questimovimenti è una forma di stato etnicamente omogenea.
In che cosa consiste la democratizzazione di uno statonazionale?
Parole chiave:
politica, potere, democrazia, stato, popolo, nazione, etnia, cultura, identità, diversità
Il concetto del nazionalismo rappresentato nella teoria sociale in una visione (fondamentalmente) dicotomica:
a. etnico o asburgico/nazionalismo classico liberale nel E. Gellner (oltre a quello soddisfatto e poi quello della diaspora),b. etnicismo orientale/territorialismo occidentale nel A. Smith. c. nazionalismo culturale/nazionalismo politico nel I. Bibòd. nazionalismo nazionalizzatore nel R. Brubaker
e. il patriottismo Occidentale integrativo (nazionalismo
politico e civico) e il nazionalismo emozionale e populista
dell'Est (culturale ed etnico) nel C. Calhoun