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Fondazione La Stampa Specchio dei tempi Un aiuto concreto ai bambini dell'Asia

Tsunami (Definitivo)

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Un violento terremoto provoca il 26 dicembre 2004 una tremenda inondazione che colpisce le zone dello Sri Lanka, India, Birmania, Malesia, Thailandia ed Indonesia.

Le notizie che arrivano da quelle zone sembrano dei veri bollettini di guerra, con oltre 200 mila morti e 600 mila sfollati.

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La violenza dell’onda raggiunge le spiagge durante la mattinata, sorprendendo la popolazione fuori dalle proprie case, quindi in una situazione senza difesa.

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Una tremenda immagine di quello che si presenta davanti agli occhi dei primi soccorritori arrivati nelle zone colpite dalle onde alte oltre 10 metri.

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Molte sono le vittime e tanti anche i bambini che perdono i propri genitori. Si calcola che in quelle ore almeno 250 mila bambini si sono trovati senza casa.

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Già il giorno dopo e cioè il 27 dicembre, i lettori de La Stampa, cominciano a presentarsi agli sportelli per versare denaro. Alla fine della sottoscrizione verranno raccolti 2,7 milioni di euro.

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Intanto a Torino nascono decine di incontri, conferenze, mostre fotografiche (qui a lato quella nel Salone La Stampa di Via Roma) ed iniziative di ogni tipo per sostenere la raccolta degli aiuti alla quale partecipano decine di migliaia di lettori, ma anche le aziende e le banche più rappresentative della città.

La Fondazione decide di intervenire immediatamente scegliendo come partner per l'India e lo Sri Lanka l'ONG Gruppo Umana Solidarietà e dei Padri Salesiani per la Thailandia. Quarantotto ore dopo la tragedia giornalisti de La Stampa e volontari sono già in loco per organizzare gli aiuti.

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I giornalisti de La Stampa cominciano a valutare, nei Paesi colpiti, quali priorità dare agli interventi. In quest'immagine una riunione ad Uwanatuna nel Sud dello Sri Lanka

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La prima richiesta che viene dalle popolazioni colpite è quella di tornare a lavorare. Così la Fondazione decide di donare subito ottanta imbarcazioni da pesca complete di reti e motori, ad altrettanti pescatori che avevano perduto tutto. Per fare questo viene prenotata l'intera produzione di due mesi dei principali cantieri navali cingalesi.

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Una delle imbarcazioni donate dalla Fondazione con il logo de La Stampa sulla fiancata.

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Fra gli interventi più curiosi quelli a sostegno di due gruppi familiari, che hanno visto sparire fra le onde tutti i loro beni, i Tuk Tuk, piccoli taxi su tre ruote simili alle nostre "Api Piaggio" . I due mezzi vengono acquistati e consegnati ai capifamiglia nel giro di due mesi.

I due Tuk Tuk vengono addobbati, in segno di gratitudine, con le insegne del nostro giornale. Ancora oggi a Megalle, questi due mezzi corrono per la città portando sulle fiancate il nome della nostra Fondazione.

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Contemporaneamente in Thailandia, nella zona di Takuapa, la Fondazione sostiene la gestione di due campi profughi, occupati da circa duemila "morghen", i clandestini birmani, rimasti senza nulla dopo la Tsunami e che neppure il governo Thailandese è in grado di aiutare.

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I tempi sono maturi e i fondi sufficienti per poter procedere alla posa della prima pietra che porta alla costruzione della prima scuola, quella di Matara. Qui la suggestiva cerimonia con il presidente del Gus Bernabucci ed il giornalista de La Stampa Conti.

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Nel giro di un paio di mesi la scuola di Matara comincia a crescere. Qui la suggestiva tecnica di costruzione che presuppone l'utilizzo di centinaia di tronchi di legno per sorreggere le volte.

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Quattro mesi dopo lo Tsunami il primo cantiere ha già raggiunto il tetto.

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In estate arriva il momento delle inaugurazioni, la prima ovviamente a Matara.

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Ecco la prima scuola finita. Su tre piani, ospita oggi una ventina di classi .

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Due scorci della scuola il giorno prima della inaugurazione.

La struttura viene dotata in seguito anche di una serie di servizi ed accessori, quali ad esempio i bagni esterni, nel giro di poche settimane.

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Ad Habaraduwa partono intanto i lavori per la realizzazione della seconda scuola.

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Tre mesi dopo tocca ad Habaraduwa festeggiare il ritorno a scuola di oltre 250 studenti.

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Il sostegno delle autorità consolari italiane in Sri Lanka ci ha accompagnato in tutti questi tre anni. Qui l’ambasciatore d’Italia Pio Mariani partecipa all’inaugurazione di una delle nostre scuole.

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L’aiuto della Fondazione si sposta anche in altre zone colpite dall’onda dello Tsunami. Qui a Vellappalem, nel Tamil Nadu, nel Sud est dell'India, vengono realizzate una commmunity ed una scuola materna – elementare.

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Particolarmente complessa si è rivelata la costruzione di questa scuola a Megalle, la terza per numero di scolari di tutto lo Sri Lanka (1450 bambini): le autorità locali hanno infatti preteso la costruzione di un particolare muro di protezione nell'ipotesi di un nuovo Tsunami.

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Ecco la costruzione , completata lo scorso autunno

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Alla cerimonia di inaugurazione della scuola di Megalle, intervengono numerosi rappresentanti del governo cingalese, tra cui la Presidente della South Province.

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Un particolare di uno dei cortili interni della scuola di Megalle, addobbata a festa per dare il benvenuto agli ospiti giunti dall'Italia.

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Il grande pannello, posto a fianco proprio del muro anti Tsunami, posto all'ingresso della scuola di Megalle.

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Nella primavera del 2007, la Fondazione, con l'ausilio della diocesi Salesiana di Surat Thani, inaugura anche la Don Bosco Thecnical School, completamente finanziata dai lettori de La Stampa.

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Ecco un'immagine dell'imponente istituto scolastico che oggi accoglie 550 ragazzi che frequentano corsi professionali per un rapido inserimento al lavoro.

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Nella Saint Joseph Hall, la grande sala convegni al centro della scuola, viene inaugurata la targa che testimonia la gratitudine della popolazione di questa disastrata provincia thailandese.

L'inaugurazione della Don Bosco Thecnical School avviene alla presenza del Governatore della Provincia di Surat Thani, e del Vescovo salesiano Joseph Prathan, davvero insostituibile per slancio ed entusiasmo a sostegno dell'intervento di Specchio dei tempi.

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Betong, è un piccolo centro al confine fra Thailandia e Malesia, da cui erano partiti centinaia di giovani lavoratori impiegati nei lussuosi resort della costa come camerieri, giardinieri e bagnini. Nello Tsunami ne morirono a centinaia, lasciando 84 orfani in questo povero paese.

La Fondazione, insieme ai padri salesiani, ha realizzato una casa famiglia nella quale tutti questi bambini hanno trovato accoglienza ed anche la possibilità di seguire nel modo più adatto i corsi scolastici della prima infanzia .

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Un'immagine della casa famiglia di Betong, inaugurata tre mesi fa.

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La grande sfida della Fondazione nello Sri Lanka, è comunque il Villaggio dei Bambini, la cui costruzione è terminata la scorsa settimana e la cui inaugurazione è prevista per domenica 20 aprile.

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Il villaggio è costituito da un ospedialino pediatrico, da una community, da cinque case famiglia e da un centro servizi.

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Ecco l'interno di una delle case famiglia destinate ad ospitare al loro interno i piccoli pazienti assieme alle loro famiglie.

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L'ambasciatore dello Sri Lanka in Italia, Rodney Perera, durante la visita compiuta alla redazione de La Stampa, per portare il suo personale ringraziamento e quello del Capo dello Stato cingalese, alla fondazione Specchio dei tempi ed ai lettori de La Stampa.

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Le opere realizzate in Asia da Specchio dei tempi

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La Fondazione Specchio dei tempi ringrazia per l'aiuto che ha permesso di restituire il sorriso a tanti bambini dello Sri Lanka.