Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

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  • 8/8/2019 Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

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    Versoil centenariodiEmilioSalgari,chescomparivaa Torinonel1911. NewtonComptonloanticipapubblicandoil9dicembrenellacollanaIMammut Tuttele avventure

    diSandokan. Iciclicompletidellajunglae deipiratidellaMelesia,undici romanzi,da LeTigridi Mompracema LarivincitadiYanez. Anticipiamoqui unbranodallaintroduzionedelcuratoreSergio Campailla.

    Con Sandokanallarrembaggio

    Verso il centenario Il 2011 sarlannodiEmilioSalgari, il padrepiprolificodi eroi ribelli: diversamente daKipling, inalberlabandieraanticoloniale e sischier smisuratamente con i perdenti

    SERGIO

    CAMPAILLA

    Il cosmo salgariano perennemente attraversato da

    brividi, popolato da animali chesono creature sacrali, energiediuna creativit primordiale: letigri del Bengala, gli elefanticon la loro poderosa massadurto lanciati in corsa nella fo-resta vergine, il pitone da cuiTremal-Naik si salva standoaderentea terracon rigiditca-daverica per non farsi avvolge-re dalle mortali spire, il cobra-capello, il biscobra, i bufali, i ri-noceronti, gli sciacalli, i bozzagri,igaviali,gliaxis,ikirrik...

    Salgarisvolge il suogiocoil-lusionistico esibendo a pienemani apparizioni di un bestia-rio meraviglioso o da incubo.Per quanto riguarda poi la flo-ra, la giungla un labirinto ine-sauribile di manifestazioni in-cantate: ecco le colossali aren-

    ghe saccarifere, i cavoli palmi-sti, i pombo che produconoarance grosse come la testadun bambino, i mangostani, gliupas che sotto la corteccia oc-

    cultano ilveleno chenonperdo-na,eancoraipipal,ipalas,ipal-mizitara...

    Questa mitologia ha le sueformulemagichee, naturalmen-te, hai suoi eroi, lecolonnepor-tantidelledificio,che sono San-dokane Yanez.Questa coppiagenetica, esprime le tendenzefondamentali della fantasia sal-gariana,i dueprotagonististan-noinsiemenon solo comeamicima inun rapporto didifferenzae complementariet necessa-rie, come DonChisciotte e San-cho Panza, come il Gatto e laVolpe,come- perchno?- ilfor-zuto Bud Spencer e lo scanzo-natoTerenceHill.

    Sandokan, che compare co-me un dio in cima alla rupe diMompracem nel balenio dellatempesta, un uomo dotato disuperpoteri, un superuomo,che per conserva un legamecon lanimalit elementare: laTigre della Malesia, una tigreassetata di sangue, che vedesangue, che sparge sangue; ne

    LeTigridi Mompracemcombat-tecorpo a corpoconla tigreve-ra e ne dedicala pelle allamataper cavalleresco omaggio. febbrile e spesso farneticante,proclamala sua invulnerabilit,ad ogni istante inneggia a sestesso come a unineluttabileforzadella natura.Pu soccom-bere, ma non morire: a lui sonolegati eventi eccezionali, come

    E lacopertinadiHoullebecq,le recensioni, leclassifiche

    Domani

    tuttoLIBRIiPad Edition

    Acuradi:

    LUCIANOGENTA

    conBRUNO QUARANTA

    [email protected]

    www.lastampa.it/tuttolibri/

    Unromanzo biografia

    Vi racconto in casa sual artigiano della fantasia

    pp EmilioSalgarip TUTTELEAVVENTURE

    DISANDOKANp acura diSergioCampaillap NewtonComptonp pp.2208,19,90

    ERNESTO

    FERRERO

    Il giornalista napole-tano che la notte del Natale1909 viene a Torino per inter-

    vistare Emilio Salgari, checoni suoi romanzi d'azionehainfiammato la suagiovent,ri-parte sconcertato. Il famososcrittore vive in semipovertai piedi della collina in duestanze pi cucina, con moglie,quattro figli piuttosto turbo-lenti, suocera e molti animali.

    E' sfiancato dal trentennale la-voro di forzato della penna, de-presso dai disturbi agli occhi,emarginato dalla societ lette-raria, manon rinunciaa presen-tarsi come un lupo di mare cheha moltoviaggiato.I figlibrandi-scono per l'ospite la carabinaRemington con cui il padre so-stienedi aver sparatoaglisqua-lidei maridel Sud.

    Daquindici anni sono diven-tato un suo vicino di casa: vivonel caseggiato della Madonna

    del Pilone che fu il suo ultimodomicilio, insieme a lui passeg-gio sull'argine del fiume in cer-ca di idee. La convivenza mi haquasi imposto un romanzo checerca di esplorare quello che idocumenti dicono a met: ilmargine travita e scrittura, traimmaginazione e realt, traquello che siamo e quello che

    vorremmoessere. Uscirda Ei-naudi per il centenario dellamorte(25 aprile1911),insiemea

    varie riproposte dei suoi titoli

    pi fortunati (Newton Comp-ton, Mondadori, Rizzoli, Einau-di). Il romanzo si intitola Dise-gnareil ventopercha luipiace- va schizzare brigantini, prahose golette inbattaglia,e attraver-so di quelli lo slancio vitale e li-

    beratorio dell'avventura.Oggi la nostrafantasia tut-

    ta appiattita su immagini pati-natee virtualiche lascianopocoall'invenzione.Il grande artigia-noci insegna chesi possonoco-struire interi mondi sui libri econi libri,senza muoversi dica-sa; che il coraggio pi grandenon quello un po' sventato diSandokan ma quello di VittorioAlfierichesi falegareallasedia,che si impone regole e misure,progetti da svilupparecon dedi-zionerigorosa. Sipu faretantoconpoco, ancorae sempre.

    DIARIO DILETTURA

    Nove, lavita oscenaDroga, sessoe SanTommasoSERRI P. XI

    Illustrazionedi Alberto DellaValleper Sandokanalla riscossa,Bemporad1907(daLocchiodellaTigredi PaolaPallottino,Sellerio, 1994)

    Continuaa pag.VI

    TUTTOLIBRI

    LASTAMPA

    LA VIDEOINTERVISTA

    EnzoBianchiscavaneiricorditra fal e presepi

    LA MEMORIA

    Trentanni fai libertinidi Tondelli

    NUMERO 1742ANNOXXXIV

    SABATO4DICEMBRE2010 tuttoLIBRINOIR

    King, occhioperocchioNuovestorienel segnodi PoeBIANCHI P. II

    PASOLINI

    LalberodellamammaDalFriuli almondostoria di famiglia

    CAMON P.V

    Abbiamochiestoa ErnestoFerrero di anticipare il ta-gliodelromanzoche hade-dicato a Emilio Salgari,Disegnare il vento, an-nunciatoda Einaudi perla

    primavera prossima.

    p

    Un volume raccoglietutte le avventuredella tigre dellaMalesia,con il suooppostoYaneze laperla diLabuan

    SULCOMODINO

    Veronesi si curacon i versidellaDickinson

    LIBRI DITALIA

    LapellediNapoliMalaparte, la peste

    morale, gli AlleatiCILENTO P.IV

    I

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    Notte buia,niente stelleStorie brevidi unFenomeno del brivido che corteggiaPoema non lo imita n losaccheggia

    GIUSEPPE

    CULICCHIA

    Loro non cammina-vano. Stavanol. Fuoridallesa-le delle scommesse, fuori daipub, fuori dalla nuova bibliote-ca.Dando lespallea tutto:nien-te gli apparteneva. E' a pagi-na 290 di Una vita da eroe, ilnuovo romanzo di Roddy Doy-le, quando le stradedi Dublinosi riempiono improvvisamente

    didisoccupati.Siamonell'Irlan-da dei primi Anni Ottanta, mapotremmo essere in quella de-gli AnniVenti, abbandonata ingioventdal protagonistaHen-rySmartper gliStatiUniti,op-pure in quella di oggi, sull'orlodellabancarotta.Chi ama l'au-toreirlandese si era giimbat-tuto nel giovane Smart in Unastella di nome Henry, all'epocain cui questi, adolescente, ab-

    bracciava la causa di MichaelCollins,del SinnFein e dell'Ira.Poil'aveva ritrovato in Unafac-cia gi vista, il libro che narral'esilio e i gli anni americani, eche si concludeva con il salva-taggio del Nostro, gravementeferitoa unagambanellaMonu-mentValley, da parte del regi-sta John Ford. E con Una vita

    daeroe latrilogiasichiude.La storia di John Smart ri-

    prende da dove l'avevamo la-sciata,all'iniziodegliAnni Cin-quanta. Il protagonista tornanellasua Irlanda(chenel titolooriginaledel libro significati-

    vamente la Dead Republic)in compagnia di una grandestella hollywoodiana, JohnWayne. Sar lui l'interpretedel film che John Ford, a sua

    voltadi originiirlandesi, hade-ciso di trarre dalla biografiadell'uomoa cuihasalvatola vi-ta,l'ex combattente dellaguer-ra di indipendenza contro gliinglesi che tra gli altri, negli

    Stati Uniti, aveva incrociatosulla sua strada anche LouisArmstrong. Ma il titolo dellapellicola, Un uomo tranquillo, fatalmentedestinatoa risulta-rebeffardo.

    Vista dal finestrino dell'ae-reo,la verde Irlanda sembra lastessa. Ben presto per HenrySmart scopre che cos non .Della vecchia casa a Roscom-mon,peresempio, bruciatapo-co prima della sua partenza,non esiste pineppure un mu-ro, e per lui doverne prendereatto come morire.E' ilprimo,questo,di unaseriedimomenti

    dolorosi. A cui Smart non pusottrarsi,malgradoa tratti sof-

    fra di amnesie, visto che il regi-stal'ha fattoassumeredallapro-duzionein veste dico-sceneggia-tore, cosa che lo costringe perforza di cose a fare i conti con ifantasmi del passato: l'infanziadifficilee poverissimacon la ma-dre alcolizzata, gli anni segnatidalsuo ingressonell'Ira, l'amoreconla giovaneinsegnante ideali-sta abbandonata a Dublino e ri-trovatadieciannipi tardi a Chi-cago.Pergiunta,a mano a manochela preparazionedel filmpro-cede, Henry sirende conto di co-meil meccanismomessoin motodall'industriacinematograficasiscontri con la realt. La sua esi-stenza, fagocitata dalla macchi-

    na dei sogni hollywoodiana, di-venta una specie di commedia

    romantica. E' anche per questochea un certo puntoSmart cer-carifugioin unavitaordinaria.Eall'inizio degli Anni Sessanta ormai almeno in apparenza unuomoqualunquecon un impiegoda custode in una scuola, anchese continuaa coltivare dentro disla tenuesperanza dinon esse-re il solo superstite della sua fa-miglia. Il destino tuttavia ha inserbo ben altro. E il passato chenon passa torna a bussare allasua porta nel momento in cuiqualcunolo riconoscee lofa tor-

    narealla ribalta,sulle pagine deigiornalie trai membri dellaPro-

    visionalIra: luil'eroedi cui,sia-moormai a metdegliAnniSet-tanta, tuttisembranoaverebiso-gno, l'uomo che ha combattutoalfiancodi MichaelCollins.

    Cos Smart scopre suo mal-gradodi esseredi nuovoun per-sonaggio, anzich una persona,come quando a cercare di pla-smarlo in base alle esigenze diun determinato copione era unregista americano. Sia Hol-lywwod sial'Ira sinutronodi mi-ti. Solo che stavolta il film cheSmart vede scorrere davanti aipropri occhi non una comme-dia romantica: tra attentati escioperi della fame, ha tra gli al-tri protagonisti Bobby Sands eMargareth Thatcher. Ed in

    questa seconda parte del librocheDoyledil megliodis.

    RUGGEROBIANCHI

    C' qualcosa, forsemolto, di Andy Warhol in Ste-phen King, sebbene la sua

    factory nonsia unafabbricame-tropolitana, una gigantescaopenhouse frequentatada giova-ni artisti sperimentali, sempreprovocatori e spesso maledet-ti; bens una blindatissima fat-toriadel Maine a gestionefami-

    gliare:un luogodovemogliee fi-gliscrivonotuttie tutti pubblica-no, chi usando il suo cognomechi facendo ricorso a uno pseu-donimo;e doveilnarratoreame-ricano deveperforzaaver stret-to unpatto coldiavolo, strappan-doal Maligno- come ilprotago-nista diuno deiquattroromanzi

    breviraccoltiinNotte buia,nien-te stelle - uno straordinariosup-plemento di tempo, fino ad am-pliare lo spazio dellavoro quoti-diano in unagiornatadi almenoquarantottoore. Questo viendasupporre,se si pensa allamassadi opere che ha scritto (magarilui pure sotto un nom de plume,come la serie di Richard Bach-man)e soprattuttoa quantomo-stra di aver visto al cinema e inTv e di aver letto in libri e gior-

    nali, riviste e fumetti, cataloghie materialipubblicitari, pertra-lasciareGooglee Wikipedia.Co-meWarhol conInterview elaPo-

    laroid, la Campbell's Soup e imultiplidi Marilyn Monroe, an-che King ha saputo fondere inun tutt'uno industria e cultura,azzerarelo scarto trafonti clas-siche e reperti di consumo,esa-sperare quella poetica dell'object trouvsemprepiin augeai nostri giorni, trasformare il

    sensational thriller in pop art,costruirsi in fenomeno (lo dimo-strano anche il feticistico albuma luidedicatoda BevVincent e ifumettiispiratialle suestorie).

    The King ne consapevole,comerisultadalla lucida maap-passionata postilla a com-mento diquesta fatica. Una no-terella chevalla pena discorre-reprimadi immergersinellalet-tura,nellaqualesostanzialmen-te riconosce che alla resa deiconti anche il pi fortunato au-tore dibestseller unuomo co-meglialtri,coni suoiviziprivatie le sue pubblichevirt: incapa-cee anzireticentea sottrarsial-lelusinghe e aivantaggi della so-ciet dei consumi e alle regoleseducenti ma tiranniche delmercatoeditoriale;e tuttaviain-

    disponibilea tradirsi,a dareallestampe unoscrittosenza esser-

    ne pienamente soddisfatto comeprimolettoredi sestesso:La so-

    la responsabilit dello scrittore quella dicercarela veritnelpro-prio cuore. Non sar sempre la

    verit del lettore, e nemmenoquella del critico; ma finch sarla verit dello scrittore, tutto an-dr bene () Il mio scopo non farpensare i lettorimentreleggo-no() ilpensieroseguirall'emo-zionedopola lettura.

    Forse anche per questo sullequattrostoriediNotte buia,nientestelle sembra aleggiarel'ombradiE. A. Poe. E non solo perch ilgrande scrittore bostoniano fuforse il primo a incrociare nellesuepaginecitazioni digrandiclas-sici e ritagli di giornaletti di pro-

    vincia, letteratura alta e pulp fic-tion; ma anche e soprattutto per-chfului a dimostrare cheilthril-lerdi miglior fattura sa muoversi

    senza soluzione di continuit dalgiallo al nero, dall'horror al pa-

    thos, dai pi cupi abissi del cuoreumano ai pi arditi squarci meta-

    fisici,senzamai daresoluzionide-finitive ma costringendo ogni let-tore a cercarsi un proprio equili-

    briotralo psicologicoe ilmetafisi-co. Ecco perch1922, storia di unagricoltore costretto a uccide-

    re la moglie e a seppellirla in unpozzo, sembra quasi proporsi co-me un remake in chiave splatterdiIl cuore rivelatore oIl gatto nero;eMaxicamionista, conlasua fami-glia di giganti malati coinvolti instupri e delitti, inizia alla Miss

    Marple, allude aPsycho e precipi-tainfinenei tenebroridiIl barilot-

    Occhio per occhioStephenKingnonperdonamai

    La macchina dei sognicinematografica

    trasforma in commediaromantica una vita

    fuori ordinanza

    LIra di Smart

    unmitoperHollywood

    pp RoddyDoylep UNAVITADAEROEp trad.di SilviaPiraccini

    p Guanda,pp. 416,18

    RoddyDoyle Il suo eroe torna conJohnWaynenell IrlandaAnni 50

    Mio scopo non farpensare i lettorimentreleggono, il pensieroseguirall'emozionedopo la lettura...

    Ormai una factoryallaAndyWarhol,con un albumfeticisticoper i fanse unaserie di fumetti

    Scrittori stranieriII

    RoddyDoyleconcludeconUnavitada

    eroelatrilogia

    irlandeseconprotagonistaHenrySmart,combattentedellIraper

    lindipendenzadellasua

    patria

    StephenKinginunadelleimmagini

    nellalbumcheraccoglietuttociche i

    suoifanspossono

    desiderarediconosceresullorogenio del

    brivido:

    scrittiautografi,

    lettere,fotografie,

    disegni ineditie

    memorabilia

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    ALCOURMAYEURNOIR INFESTIVALCourmayeurnoirin festival,direttoda GiorgioGosetti,MarinaFabbri,EmanuelaCascia, celebra,dal7 al13 dicembre,laventesimaedizione.Ospitedonore, MichaleConnelly, vincitoredel RaymondChandlerAward. Larassegnaoscillatra cinemae letteratura.Diecii filmchepartecipano alconcorsointernazionale,fra cuila giuriasceglierilLeonenero.Cinquei finalistidelpremioGiorgio Scerbanenco, incollaborazionecon La Stampa(presidente dellagiurialetterariaCeciliaScerbanenco):Maurizio DeGiovanni (Ilgiornodeimorti, Fandango);MarilOliva(Tula pagaras!,Elliot);Elisabetta Bucciarelli(Tivogliocredere, Kowalski);GianMauroCosta( Illibrodi legno, Sellerio),GianlucaMorozzi(Cicatrici, Guanda).I 5 autorisarannoprotagonistidegliincontridi Paginabuia con,fragli altri, GiorgioFaletti,chepresenteril nuovoromanzoAppuntidi unvenditoredidonne(B.C.Dalai),R.J.Ellory(Vendetta, Giano),AnneHolt(Lavendetta,Einaudi),IainPears(Luomocadutodal tettodelmondo, Longanesi)

    TitoTopin(Fotofinish, E/O), ChristianMork(DarlingJim,Marsilio),WulfDorn(Lapsichiatra,Corbaccio),GerardRoerodi Cortanze(Ilcoloredellapaura, Garzanti),MajSjwall(Lacamerachiusa, Sellerio).IlFestivalrenderomaggioa FeliceLaudadio(fondatore delMystFestnel1980)e aLorenzoMattotti(sualimmaginedelNoir nel1998).Unamostrafotograficadi FrancescoGalli,Ritratti segreti, accogliegliscrittoriitalianidi noir osservatinelloro naturaleluogodi lavoro.

    PIERO

    SORIA

    Michael Connelly ar-rivacomeun sorso disorgen-te, zampillante nel gelido de-sertonordico chequestannoci ha assediato da tutte le

    parti. Non che gli scandinavifacciano brutte cose, ma or-mai - per cogliere londa del-lamoda- lecaseeditrici pub-

    blicano ogni cosa purch cisia dietro una firmaartica. Eil ritorno di un vero trhillercaliforniano, forgiato con lastruttura e le cadenze di una

    volta offrono una sorta di re-frigerio ormai dimenticato.

    La lista infatti costruitasugli echi moderni di un Per-ryMasonpicinico(ma qua-si indifeso) e di un PhiliphMarlowe meno romantico(ma con maggiori fantasmicon cui convivere). In com-mediale partisonostateaffi-dateai due personaggi seria-li inventati da Connelly: ri-

    spettivamente Mickey Hal-ler, lavvocato che riprendefinalmente il suo posto al ta-

    volo della difesa dopodue an-ni passati lontano dalle aulea disintossicarsi anima e cor-po. E Harry Hieronymus Bo-sch, lo stupendo detectivetornatoin servizioattivo- an-che lui- inunruolo che a lun-go pare quello di un compri-marioeccellente, mache pro-prio sul finale si riserva unostupefacente monologo da

    primattore.La storia sapre, natural-

    mente, con un omicidio. Lavittima Jerry Vincent, unex bandiera della pubblicaaccusa malamente sconfittaproprio da Haller e per que-sto passato ai lucrosi emolu-menti di una professione pri-

    vataesercitatacon unacertaqual disinvoltura. La suamorte - a causa di un codicil-lo, nonostante tutto amicale,inserito in ogni contratto -costringe Mary Holder, giu-dice capo della Corte supe-riore di Los Angeles, ad affi-dare lintera clientela pro-prio a Mickey. Tra i casi ere-ditati spicca quello miliona-riocon Walter Elliot, magna-te della cinematografia hol-

    liwoodyana, accusato di averammazzato a sangue freddo

    moglie ed amante tendendolo-ro un agguato nella splendida

    villa affacciataalloceano. Il di-battimento sidipanacon ritmoquasi frenetico, tra improvvisicolpidi genioe vorticosecadu-te. Quello che per salta agliocchi la totale indifferenza

    dellimputato per quanto suc-cede intorno a lui: continua a

    leggere copioni e a stilare notementre accusa e difesa si acca-pigliano. Di colpo Haller capi-sce il perch: un giurato sta-to comprato. E sar il suo uni-co voto a dichiarare linnocen-za o la noncolpevolezza.

    Parallelamente Harry Bo-

    sch conduce lindagine sullas-sassiniodi JerryVincent e, an-

    nusata lavvenuta corruzione,avverte Haller che sta corren-do gli stessi rischi del suo pre-decessore. Quel qualcosa cheha provocato il delitto anco-ra nellaria e Mickey, pur in-consapevole o quasi, di sicu-roil prossimobersaglio.A me-noche nonfacciadaesca.

    A questo punto tutti i fili siintrecciano, lorizzonte cambiadi continuo, i colpi di scena sisusseguono:nuovi morti,ancheil Fbi in campo, in tribunale le

    cartevengonosparigliateinter-rogatorio dopo controinterro-gatorio, fuori c sempre unatrappola in cui cadere. Il finale un triplo salto mortale, con-dottocon grande logica ed abili-t. Si diceva allinizio del vec-chio, sano giallo californiano:gi, anche questa volta Connel-ly non delude ed davvero unagradita invenzione questa suaubriacante miscela di detectivestory e legal thriller. Sembra

    quasi un moderno cammeo fir-matoErle Stanley Gardner.

    ELISABETTA

    BARTULI

    Rapsodia irachena diSinan Antoon raccontalIraqdandola parolaa Furat,un ra-gazzo poco pi che ventenneche studia Letteratura Ingle-se allUniversit di Baghdad

    versola finedegli Anni Ottan-ta, cio nel pieno del regime

    ba'athista diSaddam Husseine durante la guerra Iran-Iraq(1980-1988). Il Paese cheemergedalle paroledellintel-ligente, ironico e disilluso Fu-rat fatto di manifestazioniforzate a supporto del regi-me, di iscrizioni altrettantoforzateal partito, di coscrizio-ne obbligatoria, di arbitrariarresti e violenta repressionedi qualsivoglia opposizione.Ma anche- edessenzialmen-te - il sopravvivere, a dispettodi tutto, delle banalissime co-se che, di Furat,fannobellala

    vita: gliaffetti (splendida la fi-gura della nonna, donna sem-plice e confusa madecisamen-te controcorrente), le adole-

    scenziali pulsioni sessuali chetrovano sfogo durante i radunipolitici, le aspirazioni intellet-tuali e letterarie, la voglia di ri-dere e di far ridere, il primoamorepienamentevissutoin ri-

    va al Tigri e, last but not least,unindomita passione per loZawra,la squadra di calcio chesfider in un derby il Rashid dipropriet del figlio del Presi-dente. Un romanzo solare,

    quindi, questo Rapsodia irache-na, a dispetto della cupezza de-gliargomentiche tratta.

    A renderlo ancora pi inte-ressante, inoltre, almeno duecostantiche corronoin paralle-lo alla descrizione del quotidia-no vivere in un Paese sotto dit-tatura e delle strategie di so-pravvivenza deisingoli: uname-ditazione, forse di kunderianama sicuramente di orwelliana

    memoria, sui meccanismi difunzionamento delloppressio-ne e, leit motiv non solo dellastoria narrata ma del tessutostessodellinteroromanzo, unariflessione sul rapporto tra lin-gua e potere. Nella sua formapiscontata,cio nellusopoliti-codelleparole- aspetto benevi-denziato, nel romanzo, in alcu-ni esilaranti passiche ricalcanoil linguaggio della propaganda

    diregime riuscendo a metternea nudo la totale assurdit - maanchein unaccezionepi sotti-le e universale che sottolinealincertezza intrinseca a ogniespressione verbale.TuttoRap-sodia irachena, infatti, poggiasu una sorta di gioco con le let-tere dellalfabeto arabo per cuile parole possono, per uno slit-tamento di significato dovutoallambiguit di alcune grafie,

    esserelettein manieranonsolodiversama addiritturaantiteti-ca. E cos che nel racconto diFurat la lezione di Cultura Na-zionale potrebbe anche essereintesa come un corso diIatturanazionale, invece di Leader sipotrebbe leggere Loffio e la ce-lebrazionedellademocrazia po-trebbe diventare niente menoche lasua contraffazione.

    Sinan Antoon (1967), poetae traduttore iracheno che da

    ventanni vive e insegna negliStati Uniti, ci consegna, aven-dosceltodinon scriverequestosuoromanzo in inglese,un rac-conto di ambientazione arabachesi rivolgea unpubblicoara-

    bo. Il che, per noi che leggiamoin traduzione ma non siamo idestinatari primi del narrato, francamente un gran sollievoperch non ci costringe a subi-re le spiegazioni, contestualiz-zazioni, semplificazioni stori-chee politichecui siamo abitua-ti, ma ci catapulta tout-court inun contesto altro, sia socialeche letterario.

    ACORREGGIO

    PerTondelli= EnelsegnodiAltrilibertini- lesordiotrentannifanellanarrativa diPier VittorioTondelli-, larassegnaGiornateTondelliil 10-11

    dicembrea Correggio,paesenataledello scrittore.A quelloperaprimasardedicataancheunamostradocumentaria,a curadellafamigliae diFulvioPanzeri,curatoretestamentariodiTondelli.

    AROMACONPILIBRI

    PerElvira= Pilibripi liberi,nonaedizionenazionale dellapiccolae media editoria, siinauguraoggia Romaeproseguirfino all8dicembre.AllEur,SalaDiamante, (nelpomeriggio,h.18)AndreaCamilleri e AdrianoSofriricorderannoElviraSellerio.Trale numerosealtreiniziative,

    sempreoggi, sipresentailpremioNatiper leggere,secondaedizione, conunanovit:sarannogli stessibambini(di Bologna,Roma,Torino)a scegliere,in vestedipiccoligiurati. ilmigliorlibroperi lorocoetanei,di etcompresafraitreeiseianni.

    FIERAATRIESTE

    PerBazlen= Dedicataa RobertoBazlen,si svolgea Trieste(17-19dicembre)la terza fieradelleditoriadi progetto.Comescenarioil CaffSanMarco,caroa ClaudioMagris. Qui,nelricordodi Bazlen,che fecescoprireSvevo, Freud,Musil,Kafkaal lettoreitaliano,si

    adunerannoalcune caseeditricidi idee. DaKelller, chehapubblicatoIlpaesedelleprugneverdidelNobelHertaMllera Quodlibet,a Giuntina,specializzatain culturaebraica.

    PREMI

    Volponi-Agosti= NicolaLagioia, autorediRiportandotutto a casa(Einaudi), trai conduttori suRai3diPagina3,havintoilpremioVolponi 2010.AdAda Vigliani statoassegnatoil premioNini AgostiCastellani perla miglioretraduzionedellanno (Gli anellidi saturnodiW.G. Sebald,Adelphi). Cerimoniaa Torinoil

    16dicembre,h. 16,via delleRosine,14.

    Com loffioquel leaderdi Baghdad

    to di Ammontillado e I delitti dellarue Morgue; La giusta estensione

    pare un sarcastico rovesciamen-todiNon scommettere mai la testacoldiavolo; e Unbel matrimonio hail sapore di una perversarivisita-zioneimmoralistadi altriraccon-tipoeschi,a cominciaredaIlcrollodellacasaUsher.

    Resta comunque il fatto che,pur corteggiando Poe, King nonlo imitan losaccheggia mai. Pisemplicemente,quandoci riesce,nericollocacertesituazionie cer-ti personaggi nel contesto di unanostraancorpitruculenta e an-gosciata contemporaneit: unmondo che, avendo dissipatoogni concetto di valore, tende aprivilegiare il soggettivo della

    vendettae dellapunizionesull'as-soluto della tolleranza e del per-dono, rilanciando luttuosamentee spesso gelidamente la mai se-

    polta legge veterotestamentariadell'occhioperocchio.

    Rapsodia irachenaLesule Antoone lera di Saddam, tra lingua e potere

    La lista: dopo fintroppi gialli nordiciecco il noir californianoa met tra legal thrillere detectivestory

    Giurato corrottomorte inagguato

    Un Perry Mason picinico (ma quasiindifeso) e un Marlowemeno romantico(ma con pi fantasmi)

    pp TUTTOSU STEPHENKINGAlla scoperta diun genio:scrittiautografi, lettere, fotografie,di-segniineditiememorabilia

    p acuradiBevVincentp Sperling&Kupfer,40

    pp Stephen Kingp NOTTEBUIA,NIENTESTELLEp Trad.diWu Ming1p Sperling&Kupfer, pp.419,20,90

    pp LABATTAGLIADI JERICHOHILL

    p direzionecreativadiS. Kingp tramadi R.Furthp sceneggiaturadi P.Davidp disegnidi J.Leee R.Isanovep Sperling& Kupfer,16,90

    pp MichaelConnellyp LALISTAp trad.di Tettamantie Traversop Piemme, pp.420,22p

    Connelly sarlo spite donore alCourmayeurNoirin Festivalchegli ha assegnato il RaymondChandler Award. AlFestivalpro-porril suofilm preferitotrattoda Chandler, The Long GoodBye diRobertAltman.

    Michael Connellyricevera Courmayeuril Raimond ChandlerAward

    Michael ConnellyTornacon i suoidue protagonistipreferiti: lavvocatoMickeyHaller e il detective Bosch Blocnotes

    TuttolibriSABATO4 DICEMBRE2010

    LASTAMPA III

    pp SinanAntoonp RAPSODIAIRACHENAp trad.di RamonaCiucanip Feltrinelli,pp.103,10 SinanAntoon

  • 8/8/2019 Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

    4/11

    PAROLE

    INCORSO

    GIANLUIGIBECCARIA

    La linguadi tutti

    gli Iddii

    MIA

    PELUSO

    Il tre numero perfet-to per eccellenza, il numero mi-stico che esprime la pienezzadellamore non esaurentesi nel-lacostrizionedelladualit,chiu-sura e segno della finitudine. ETre infattiil titolo della quintafatica di MelissaP., ideale segui-to del fortunato Cento colpi dispazzola cheleharegalatolano-toriet con i suoi tre milioni dicopie vendute, a indicarelespansione delsesso inteso co-meformaprincipedellacomuni-cazioneinunasocietchesipre-figura libera e privadi chiusuredogmatiche.Nonnuovalascel-ta di attribuirne allamorelespressionepi alta:bastipen-sare a Simonede Beauvoir che,nel solco tracciato da Socrate eDiotima nel Simposio, parlavadelleros come via daccesso aldivino che permette ai signifi-catieaifinidivenirealmondoeconducegli individuinellaricer-cadelleragionidellesistere.

    Sesonoquesti i suoi antena-

    ti,per reggerneil pesooccorronospalle larghe al melissa-pensiero,che denuncia la propria tensioneal mistico anche se dissacrante,ginelfotomontaggiodelsuoblogconilpropriovoltosulcorpodellaMadonna e in quel numero tre,pivolte presentenellasua vita ecaroallamatacartomanzia.

    Tante le ambizioni di questaventiquattrenne che dichiara let-turecomeSade,Miller,Nin e per-

    sino Apollinaire, la conoscenzadei balletti del primo Novecentoper limpianto del suo romanzo eaddirittura lispirazione di Ovidioe Orazio per la scrittura. E in uncertosensolastrutturaquelladiun anomalo balletto, viste le am-mucchiatericchedivariazionidel-lecopule sullosfondomusicaldis-sonantedeisospiriedegliansiti.

    Romanzoatesisulpoliamore?Certo, come armonia totale nel-

    Stiamo per celebrare i 150 anni dell'Unit,e quanto alle questio-

    ni della lingua ben sappia-mo quanto abbia contatol'autorevolezza delle pro- poste del Manzoni. Il mo-dello fiorentino conquista-va grazie a lui una posizio-ne molto forte, non solo inopere narrative (penso al-la viva toscanit di Collo-di e di Fucini) ma anchenella manualistica (l'Artu-si, per citare uno deibest-seller del secondo Ottocen-to, andr a Firenze a cer-care la conferma delle sue

    voci gastronomiche). Unfatto minimo, ma indicati-vo: come precettore delprincipe Vittorio Emanue-le si sceglie il manzonianoLuigi Morandi, e fiorenti-no era il cameriere Casimi-ro Casaglia, che spesso gliserviva da vocabolario.

    L'esempio dei Promes-si sposi aveva in concretoaiutato a stabilizzare tan-te oscillazioni: pensiamoalla riduzione del dittongouo a o (non campagnuoloma campagnolo ), allasemplificazione di varian-ti (non pi dee o debbema deve; non veggo o veg-gio ma vedo), pensiamo alui e lei peregli, ella, al co-sa interrogativo in luogo

    diche o che cosa?, alla 1persona dell'imperfetto in-dicativo in -o anzich in - a(amava/amavo).

    Per, quanto al lessico,nella maggior parte dei ca-si la forma toscana escesconfitta, anche perch cer-ti sinonimi non toscanierano diffusi in modo picompatto nel resto d'Ita-lia: vedi il caso di anello/ditale, infreddatura/raf-freddore, gattoni/orec-chioni, il tocco/l'una, biz-ze/capricci, levarsi/al-zarsi, cencio/straccio,granata/scopa ecc. Vincela seconda opzione. Erastato profetico il grande Ascoli a pensare che sol-tanto il concorso di tutte

    le parlate regionali avreb-be costituito una unit dilingua, raggiunta attra-verso la compartecipazio-ne di tutte le forze della Penisola. Cos del restotanti profetici e illuminatinon toscani avevano pole-micamente tuonato nei lo-ro scritti: contro il Tom-maseo per esempio che inFede e Bellezza , secondoCattaneo, aveva cercatodi sollevare le ortolane,le pettgole e i raccat-t on i d a F i so le e d aCamldoli contro la lin-gua di una nazione.

    Il patrimonio della lin-gua - scriveva ancora Cat-taneo - deve raccogliersi datutti i libri, da tutti i lab-bri, senza distinzione di se-coli e di provincie; e CarloDossi nelle Note azzurre:Riguardo alla unit dellalingua, io mi dico fautoredel sistema di unificazionepolitico dei romani che nondistruggeva gli Iddii dellealtre nazioni, sostituendo-vi a forza i propri, ma ag- giungeva i propri agli al-trui - tutti accogliendo inun unico tempio.

    ANTONELLA

    CILENTO

    Che libro scomodo,fuori da ogni politically correct,denso e fastidioso, arroganteeppure visionario La pelle diCurzio Malaparte. Fauno stra-no effetto rileggerlodopo qual-che anno - una prima volta ascuola, erano gli Anni Ottanta,una seconda alluniversit e ildecenniostava finendo-, un ef-fetto di conclusione: il Nove-cento, appena trascorso, gicos lontano. Dubito che unnuovo Malaparte oggi trove-rebbe editore, mentre questo

    libro riesceda Adelphi: glitoc-cherebbe pi modestamente(molto pi modestamente)tra-sformarsiin un Houellebecq e,comunque, in Italia,non lo pub-blicherebbe nessuno. Fuori daicanoni, fuori dalle finzioni edi-toriali che abitiamo, violento,implacabile,colto.Quantiletto-ri giovani coglierebbero oggilironianeldefinireibostonianiin base alle loro letture (prefe-rire Thoreau a Simonide),quanti conoscono lormai

    scomparsatradizionedella fi-gliata, nel romanzo rappre-sentata a Torre del Greco, ov-veroil parto deicosiddetti fem-minielli: traccedi questantica,paganausanza,in cuigli uomi-ni partoriscono feticci,restanonel parto delle bambole di unmeraviglioso racconto di Fa-brizia Ramondino, Il fratello diEnzino,enellefotoscattatepo-chianni fa- anzianissimoil pro-tagonista, altro che il giovaneCicillo di Malaparte - da John-nie Shand Kydd e esposte alMADREdiNapoli.

    Kurt Erich Suckert, in arteCurzio Malaparte, usc con La

    pelle contemporaneamente inItaliaeinFrancianel1949:ilro-manzo narra lingresso ameri-cano a Napoli. Malaparte n voce diretta, tramite il suo al-

    ter ego, giornalista e ufficiale dicollegamento con gli Alleati, im-pegnato a far conoscere la cittailiberatori. Mai buoni america-ni, gli americani cristiani e one-sti, i salvatori ritratti da Mala-parte, hanno vestito panni cosdiversinellasecondametdel se-coloche ormai si stenta a ricono-scerli e a rileggere La pelle sem-braquasidesserefraicapitolidiHenry James: lultimo america-noingenuoed onestodellalette-raturaodiernaabita forsePasto-rale americana di Philip Roth,lonestissimoSvedese, il buonla- voratore, il self made man noncompromesso in alcun modocon la corrotta contemporanei-

    t, sia essa la decadente e vec-chia Europa o la troppo anticaAsiagiainista.

    Ed anche la Napoli liberatade La pelle oggi, nella realt,troppolontana,molto menoinge-nua e misteriosa: conserva, s,declinatiin altritempi,i trattiin-fernali del Dopoguerra, alcuni,noi che ci abitiamo, li viviamotutti i giorni, ma sono diventatimeno epici, pi ordinari. Sarpoi vero che, come scrive Mala-parte, venti secoli di dominazio-necihannoresipazientiatuttoeche Cristo era napoletano? O iltempo globalizzato e indifferen-te,di cuisiamo scontentiinquili-ni, ha appiattitoanche la pazien-

    za in indifferenza? I bambini sivendono in questo romanzo: sivendono i maschi e le femmine,costano meno di un chilo di car-nedagnello.

    Cancorascandalo,in Mala-parte, per la vendita collettivadel corpo per fame: chiss selItalia di oggi si scandalizza pidi questo, quando la vendita delcorpo continua(adulti e bambi-ni, maschi e femmine) e non av- viene per disperazione e permancanza ma per lottenimentodisonesto del superfluo. La vio-lenzadi cui si spaventano alcunisoldati nel romanzooggi labbia-moassunta comeabitudinee for-se anche per questo dovrebbe

    far pi terrore il monito che ri-suona da queste pagine: la pellecontapi dellanima e tutto si faper salvare la pelle, tutto si fa infunzione della pelle, tutto per ilpresentee niente perleterno.

    La bellezza scomparsa agliocchidichinonlacercapi.

    Restanoallorale indimentica- bili descrizioni delle nane delPendino a Santa Barbara: nanebaffute, calve e sdentate, vec-chiebambine, paragonatealle fi-gure di Goya, di Bosch, diVelzquez, pronte a costruirefantasie hoffmaniane e ortesia-ne,che il narratore Malaparteof-

    frein sposaai giovani americanipermigliorarelarazza.

    Resta la peste morale cheMalaparte guarda dilagare perlestradedi Napoli,in tutto simi-lealla peste bubbonica,alle epi-demiedei secoli passati: e faan-corapi impressioneoggi rileg-gerne le descrizioni mentre la

    spazzatura ci ricopree i respon-sabilisi rimpallano lescelte, for-tunatiche non estateo sarem-mogi in pienavirulenza, mora-

    le (ma questa collettiva, ita-liana) e fisica. Povera Napoli, silegge in pi dun punto. S, po-vera perch,ancheoggi,vendu-ta al migliore offerente e inca-pacedi dire: basta.

    Lindegnitnarrata neLapel-le ci riguarda: sottomessi, vinti,sopravvissuti, oggi che non ab-biamon conflittin salvatori co-me scusa, questo romanzo ci in-chiodatutticomepopolo(chepa-roladesueta)incapacedi unave-ratenutamorale.E poichla ve-ra letteratura parla al di l deltempo le gambedelle ragazze invendita, oggi pi velate e depila-te, esposte in televisione o nellefeste private dei potenti, ucciseda mariti, stalker e fidanzati ab-bandonati, ancora si richiudonocome tenaglie di bruni granchimarini, come le valve di una ro-seaconchiglia.

    Questaspeciedi poliamoreunpappagallo

    Melissa P. Tre, unaripetitivitsbiadita, labbraccio steriledel sesso

    GLIAMORI INFELICIDI GILBERTOSEVERINI

    Leletteredelladdio

    = Lecose bellefiniscono. Sempre:lo scrive ilprotagonistasenzanomediA cosaservonogliamoriinfelici(Playground,pp.122, 11). E come sipusopravviverein unacittdella provinciaitaliana,impegolatoin unosmagante lavoro impiegatizio,conquestaconvinzione irrimediabilmentepiantata intesta? La rispostace la daGilbertoSeverini,nellerighediquestosuo nuovo romanzobelloe garbato- ilnono,senonsi sbagliail conto- brevee struggente

    comegli altri. Si vivetenendosene lontano:dallabellezza, dall'amore,dalle passioni. Dallecosetroppo

    intensee meravigliose, la cuifine potrebbefarci a pezzi.Sivive sfiorandolesolamente,guardandoleda unadistanzadi sicurezza, lasciandolemorireprimachediventinomalattiadell'anima.E laprovinciaaiuta:bastacostruirsiun'aurada signoreriservato,beneducato,unpo'dandy,fare qualcheviaggio,leggerebuoni libri,vederebuoni film,mantenere unpiccolocircolodi amicialtrettanto appartatie colti, e siverr lasciatiin pace.Nulla accadr.Perch sufficienterimanere l,nellaprovinciaappunto,dove ilmondo altrove.Per chiconosceSeverini sarfacilericonoscere intuttoquesto itemia luicari, gipresenti neiprimiromanzidi fineAnni

    Ottanta e nelmagistraleCongedoOrdinario. Qui,inAcosaservono gliamoriinfelici,tornanoinsieme alla

    formapreferitadallo scrittoremarchigiano, quellaepistolare.Chi diceio nelromanzo intornoaisessant'anni.Dopoun problemacardiaco, in unlettod'ospedale,in attesache lesue condizioni sistabilizzinoe consentanol'operazionerisolutiva,scrivetrelunghelettere.Lettereche rivisitano,ripensanoe sistemanodefinitivamente l'adolescenza desiderante,l'omosessualitlambita,la religione abbandonata e,pidi ognialtracosa, il commoventeprocesso dicostruzionedel proprioimmaginario attraversoradio,cinema,teatro,libri e,naturalmente, vita.Una vita,viene dadire, forse influenzatidalle nebbie distagione,

    autunnaleanchedurantela suaprimavera.PiersandroPallavicini

    Unopera checi inchioda tutticome popolo incapacedi dignit: sottomessi,vinti, sopravvissuti

    Una citt della pestemorale in cui i corpisi vendono per fame,uno scrittore scandalosoben pi di un Houellebecq

    Ritorni Malaparte e il romanzodel 1949 sullarrivo degli Alleati

    pp CurzioMalapartep LAPELLEp AcuradiC.GuagnieG.Pinottip Adelphi,pp. 379,20p Il romanzo usc nel 1949 con il-

    sottotiolo Storia e racconto.Il protagonista, alter ego delloscrittore, e un giornalista e uffi-ciale di collegamento con gli Al-leati, impegnato a far conosce-re la citt di Napoli ai liberatorianglo americani. Dal libro, la re-

    gista Liliana Cavani trasse nel1981il filmomonimo,interpreta-toda MarcelloMastroianni.

    Napoli-Italia,dove la pellecontasemprepidellanima

    Lalocandinaspagnolaperil film

    dellaCavaniLapelle,

    trattodal librodiMalaparte,interpretatodaMarcello

    Mastroianni,Burt

    Lancaster,Claudia

    Cardinale

    Scrittori italianiIV

    150O

    Libri dItaliaVerso il 2011

    Distribuzione PDEwww.priulieverlucca.it

    ERNESTO OLIVERO

    2EDIZIO

    NI

    INMEN

    O

    DI1ME

    SE

    CandidatoalPremioNobelperlaPace

    davariepersonalittralequali:Arafat,

    MadreTeresadiCalcutta,

    NorbertoBobbio,

    Card.

    Martini,MassimoDAlema,

    GianniAgnelli.

  • 8/8/2019 Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

    5/11

    Ricordi Lastirpe dei Colussi: lamadredi Pasolini ricostruisce lalberodelle radici

    Caro figliomio,via daCasarsa

    FERDINANDO

    CAMON

    Per onest, avverto illettorechelamialetturadique-stolibro nonpu essereimper-turbata e serena, perch trop-piricordimi riportano allautri-ce.Dileisotroppecose,cheunlettorenormalenonsa.Lautri-ce la madredi Pier Paolo Pa-solini. Quindi lho vista pi vol-te, a casa sua allEur. Io parla-vo con Pier Paolo e lei stava dil, silenziosa, discreta ma in-combente. Pier Paolo le avevadedicato una poesia, bellissi-ma, intitolata A mia madre, in

    cui con sorprendente lucidit(in lui, che aveva fatto solo 7-8sedute di analisi con Musatti,poisiritir:troppasofferenza),

    mostra di capire che la fontedella sua omosessualit stavain sua madre: troppo amata,per poter amare unaltra don-na, troppo intoccabile, per po-tertoccareunadonna.

    Pasolini sepolto a Casar-sa,a unoradautoda casa mia.Unavoltaerol,allasuatomba,

    ed arriv un ragazzo con un li-bro e uno sgabello: si sedetteaccantoaPierPaolo(chestain-sieme con la madre, fianco afianco, in una tomba coniuga-le), e a mezzavocelesse tutta

    A miamadre.Hopensato:unal-tro omosessuale che spiega al-la propriamadreloriginedellapropriaomosessualit.

    Girandoil filmIl Vangelose-condo Matteo, Pier Paoloavevabisogno di una Madonna chepiange ai piedi del figlio croci-fisso, e scelse suamadredicen-dole: Piangi come quando haivisto tuo figlio partigiano ucci-so. Susanna pianse un piantoincontenibile, sorretta per lebraccia, a destra e a sinistra.Quicuncoacervodisignifica-tiche nessunacritica hamaiti-

    ratofuori:la madre del fratellocome la madre di Cristo? Il fi-

    gliocomeGesCristo?Comepo-tevail figlioPierPaolorinnovareundolore cos totaleperun film?Io vidi il film a Padova, FrancoFortinilovideaFirenze,citelefo-nammo, e Fortini mi disse cheera uscito prima della fine: nonaveva rettoallangoscia. Ora,ec-coquiunlibro,illibrodellama-dre,Il filmdei mieiricordi.Lama-dre valeva questo amore? Chi Susanna? possibile capire chemadre, che donna era, vedendocheautrice?

    Vedendo il libro, noi vediamoqualcosachePasolininonhamaivisto. Questo libro infatti riuni-sce 21 quaderni da quinta ele-mentare, scritti a penna (quella

    col pennino, che sintingeva nelcalamaio), in cui Susanna rac-

    conta la stirpe dei Colussi (suocognomeda nubile),per circaunsecolo,daltempodi Napoleonefi-noallagioventsuaedeisuoifra-telli. I quaderni sono ora pubbli-catia curadi GraziellaChiarcos-si,nipotedi PierPaolo, affeziona-tae scrupolosa custodedella suamemoria.Vorrebberoesseresto-ria. Ma Susanna fa storia comeErodoto:tutto quello cheviene asapere storia. Nellaciviltcon-tadina funzionacos, tuttoquelloche si tramanda a voce nostroed verit, quelloche stascrittodeglialtriedinganno.

    Susanna una affabulatriceportentosa. Comincia dalla vitadiVisns(Vincenzo),che nelpae-

    setto di Casarsa (centro di tuttalepopea,a sradicarsenedefiniti-

    vamentesarPier Paolo)si senti-vamorire:diventaragazzo,il pa-dre gli regala un cavallo, conquelcavallo sipresenta alleserci-to di Napoleone, accampato inLombardia, e vienearruolatoco-me dragone (eran tutti alti, que-sti Colussi, ma allora da dovevienfuoriPierPaolo?).Parteperla campagna di Russia, 1812. Na-poleone sconfitto. Visns faparte della cavalleria sbaraglia-ta, nella fuga si perde, resta soloinundesertodineve,ferito,pri-ma di svenire ammazza il caval-lo,losventraconlaspada,esina-scondenellasuapancia.

    lapice del mito. Visns ilpersonaggiopi memorabilerie-vocato-reinventato da Susanna(che usa i racconti della nonna).Passa di l una slitta, sopra cuna ragazza che deve sposarsientrola settimana,con unuomoriccoche lei nonama,vedeil ca-vallo stramazzato, lei col padretirafuori Visns, e insommafac-ciamola breve: i due si amano,scappano in Italia, nel viaggio sisposano,e daloro discendonoal-tripersonaggisuccessivi.

    I protagonisti sono Visns,Beputi, Cenci, un altro Beputi

    (Beppino), Minuti (Domenico),Centin. Le loro storie oscillanofrala distilleria deiColussi a Ca-sarsa, e le fughe in Piemonte, aRoma, in California. Susannaama pi di tutti lultimo, Centin.Che,generososcialacquatore,fa-cile preda di donne perdute,sparisce in California e non sap-piamochenesardilui.

    Finito il libro avventurosissi-mo, ti domandi: E poi?. Nonvorresti mai che finisse. S, cqualche vena retorica, qualcheromanticheria, ma se a sentirequeste storie tu, lettore qualsia-si,resti legato,come pusentirsi(mettiamocineipannidiPierPa-olo)unfiglio,unfigliopiccolo?In-

    cantato.Senza scampo. [email protected]

    labbracciodelsesso,cheperaltrosi contraddice in quanto spessoannegatonellavacuitdelle espe-rienze.Ma questa unacartacheMelissa non si giocata appieno.Una cosa laspirazione,unaltrail saperla tradurre sullapagina inmanieragodibile.

    La storia semplice. Lalleva-tore di pappagalli sul terrazzo,sporadicamentepoeta, Gunthereil parigino errante George, vero

    uomo alpha pure nella sua dolcefragilit, sono stretti da una pro-fondaamiciziasuggellatadaunfe-condo rapporto sessuale. Si uni-scono a Larissa,poetessadallani-mo inquieto, in un legame apertoche non esclude esperienza veru-naechetroverilpropriocomple-tamento in una maternit sacra-le,dacuinonesclusalapossibileresponsabilitdi unpassatoamo-redistanzaaBuenosAires.

    Tranne che per il tutto som-mato lieto finale, il rimando a Ju-les e Jim di Roch, mirabilmentetradottoinfilmdaTruffautdob-

    bligo. Comei dueprotagonistidelromanzo prima di trovare in Ka-the la loro donna ideale, ancheGunther e Georgegodonodi mol-te esperienze. Ma Larissa benlungi dal possedere la statura in-contaminatadiKathe,lacuiricer-cadellatotalitnellautodistruzio-ne lontana miglia e miglia dallasofferta insoddisfazione per unaripetitivitsbiadita.

    Lascelta di Gunther peril suoatteggiamento protettivofondatosu unanaturalitacquietantee diGeorgeper lasua tenerairrequie-tezza sono a loro modo credibili,mancano per di quel mordentecherendevaancoravivoCentocol-

    pi di spazzola, con quel suo sensodinnocenza violata. Se a MelissaP. riesce facile sguazzare nellapornografiacomenelbacinodac-quachele proprio,le difettape-r lavvincente respiro delleroti-smo e, con esso, quella tensionechetienelegatiallapagina.

    DIALOGHI

    INVERSI

    MAURIZIOCUCCHI

    Angeliquasi

    in Paradiso

    La poesiadi Giorgio Pre-stinoni (Varese, '57) si

    pu certamente far an-cora rientrarein unadelle ca-tegorie pi apparentemente

    facili e in realt di complesseda praticare, quella, sabia-na, dellapoesia onesta.

    Lo conferma il suo secon-do libro, Venne l'angelo bo-xeur (Lietocolle, pp. 80,13), dove l'autore non cercaalonature, non gioca a effet-to, non crea ambigue sugge-stioni. Si esprime sulla basedi un solido equilibrio di os-servazioni e memoria, su unalingua molto corposa e prosa-

    stica, su una chiarezza di in-tenti che diviene anche fortechiarezza comunicativa a be-neficio del lettore. Ma il suoun procedere sottile, raffina-to, tanto che, come osservaTiziano Rossi nella prefazio-ne, in lui il tono parlato dibase ammette solo qualche

    frattura, ellisse o reticenza,ma pure le ammette, e lasprezzatura il suo marchio

    pirappresentativo. Prestinoni racconta, pro-

    duceun campionario rilevan-te di situazioni e personaggi(Jack ha quindici anni /

    gambe magre da mulinare,La Piera una ladra di om-brelli / e di canzoni legger-mente stonate, Pietro abi-ta la montagna / e pratica

    strade strette, tornanti / aprecipizio fino al faro). Simuove anche conlievitironi-ca, come nelle belle quartineche dedica a un Fornicatoreimpeccabile.

    PaoloMazzocchini, di Ca-stelfidardo, si affida, al con-trario di Prestinoni a un liri-smodi stampo discretamentetradizionale, con uso ancorada rivedere del verso, scandi-to essenzialmente per unitdi senso. Introducendo a vol-te elementi di una concretez-

    za fisica suiquali lo consigliodiinsistere: Angeli approda-ti alla riva /[] /sguscianovia /[] /dalle pieghe miste-riose del cuscino, /tra fram-menti di capelli bifidi /e tepi-de briciole /dipelle morta.

    Anche la ventisettenneBarbara Bracci, di Perugia,potrebbe lavorare di pi sull'unit verso. Qualche immagi-ne ardita, qualche residuo direalt quotidiana d pimordente al suo testo: Il fu-mo grigio della centrale /

    []/il docile fiore, /sordo algrido spettrale /della natu-ra, sua madre. //Un raggiodi sole. /Nel caff tiepido /una goccia di limone. /Paral-lela alla mia /una mano toz-

    za/porta alla bocca/un caffbollente.

    Si firma Filippo Elle emanda versi, diciamo cos,brillanti, sotto il titolo diCi-nema scemo. Giocare pos-sibile anche in poesia, purchnonsi esagerisfiorando trop-

    po il banale: Umanizzazio-ne della natura, /naturaliz-

    zazionedell'uomo/[]/Quasiun paradiso; vero? / Una so-la volta l'ho intravisto: /quandoMaryPoppins / i duebambini e lo spazzacamino /vengono serviti a tavola / daun ossequioso pinguino. Pro-vi allora anche con un cine-ma di genere pi impegnati-vo.Chiss

    [email protected]

    UNTIPOGRAFO PERBIBLIOFILIRACCONTATO DAANNA CUNEO

    LafavoladiGaramond

    = Un libro danon perdereper i bibliofilie soprattuttoperchiamala bellezza deicaratteridistampa IlmaestrodiGaramond, romanzostorico dellascrittriceitalo-svizzeraAnnaCuneo,ma pariginadi origine,uscito inFrancia nel2002,ora edito daSironi(pp.479,19,90). Accurataepuntigliosa la ricostruzione storica,fruttodi anni di ricerchenegli archivi,un po'menola traduzionedi GaiaAmaducci,troppodisinvoltae aggiornata.Il narratore e protagonistadella vicenda ClaudeGaramond,

    cheintorno al1530daril nomealcaratteretipograficolatino,pitondoe meglioleggibiledelgotico, anchese forse

    bisognerebbeattribuirnela paternit al suo maestro,AntoineAugereau.Figliodi unmercantedi stoffee natoallafinedel400,vuoldiventare stampatoree a quattordiciannivaa farel'apprendistanellabottega diAntoine. Nel1513,incompagniadel suomaestroe diOdino,un simpaticoegigantesco saltimbanco tuttofare, fa un viaggio a piedidaParigia Neuchtele Veneziaperconoscerele novitdellestamperie. Sarquesta l'esperienza decisivadella sua vita,cheglipermettedi entrarenellabottegadi AldoManuzio,stampatoredi testi greci e latinie creatoredeilibrida tasca,idealiper i mercanti e glistudenti,e diconoscerel'incisorebolognese Francesco Grifo,inventoredel corsivoitalico.

    AntoineAugereausposaFranoise,la bellae giovane madrediGaramond,rimastavedova,e Claude feliceperch,oltre

    almaestro,ritrovaun padre.Diventaun abileincisore e halapossibilit diconoscere il monacoFranoisRabelais, nonancoramedico e autoredelGargantuae Pantagruel,MargheritadiNavarra,sorella diFrancescoI efuturaautricedell'Eptameron,Erasmoe Calvino.Le guerreinsanguinano l'Europa e a Parigisi moltiplicanole vessazioni dei teologi dellaSorbonacontro lecorporazioni dei libraie deglistampatori. Il piintransigentee accanito nellepersecuzioni maestroBeda,che considera gli umanisti comeluterani e ereticievietai testi scritti infrancese,in greco e inebraico.Augereau verrimprigionato, impiccato e bruciato in

    placeMaubert nel1534sottogliocchidel suoallievo.MassimoRomano

    In 21 quadernida quinta elementare,la storia di un secolo,da Napoleone al Friuli,da Roma alla California

    pp SusannaColussi Pasolinip ILFILM DEIMIEIRICORDI

    Con poesie in dialetto friulanodiPierPaoloPasolini

    p a curadi GraziellaChiarcossip Archinto,pp. 520,18p Quaderni manoscritti della ma-

    dre di Pasolini, la storia dellasuafamiglia,tra 800e 900

    PierPaoloPasoliniconlamadresulsetdelfilmIlVangelosecondoMatteo:ilregistalascelse perinterpretareilruolo dellaMadonnachepiange aipiedidelfigliocrocifisso,dicendole:Piangicomequando haivistotuo figliopartigianoucciso

    pp MelissaP.p TRE

    p Einaudi StileLibero,pp.164,16

    Nei meandri dellacivilt contadina, dovetutto quello che

    si tramandaa voce nostro ed verit

    Melissain unafotoperil lanciodiTre(dablog.graziamagazine.it)

    TuttolibriSABATO4 DICEMBRE2010

    LASTAMPA V

  • 8/8/2019 Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

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    CreativitLa lezione dellOceania: un conti

    le societ non stanno mai ferme, intrecciano

    GIANNI

    VATTIMO

    Non certounlibrodiletturacomoda,l'ul-

    timolavoro di DaniloZolo, Tra-monto globale.La fameil patibo-lo la guerra, ma per moltepliciragioni il testo che ci sentia-modi raccomandarepi di tut-ti, in questo momento in cuinon sappiamo pi bene in chemondo viviamo. Per esempio:non sappiamo se davvero stia-moin Afghanistanper garanti-re la pace e i diritti umani, perdifenderci(comemembridellaNato) dalleminaccedelterro-

    rismo internazionale e percondurre una guerra umani-taria,e ciogiustae meritevo-lediognisacrificioanchefinan-ziario ai danni della nostrascuolae dellanostra previden-zasociale.

    I tre termini che fanno dasottotitolo, fame patibologuerra, non sono scelti a ca-so, persuscitareorrore emoti-

    vo verso questi cavalieri del-lApocalisse. Sono i fenomeniche,secondoZolo, giustificanoil suo pessimismo, enunciatoesplicitamente nellintroduzio-ne:Lottimismo vilt.Il pes-simismo coraggio. Da stu-

    diosodi scienze politiche (pro-fessorea Firenzee invarie uni-

    versit straniere) e anche daosservatore impegnato del-la storia contemporanea, Zolo- che si richiama molto fre-quentementea Bobbioe alsuo

    Let dei diritti, senza per di-menticare la lezione di CarlSchmitt - dedica le tre sezionidel libro ai temi che sono statial centro di quella riflessionedi Bobbio, e cio a un bilanciodei diritti umani, dello svilup-podella democraziae deldesti-nodellapace,nel mondoin cui

    viviamo e che, secondo gliotti-

    misti,non necessariamentevi-li, in virt della globalizzazio-ne, avrebbe finalmente la pos-sibilit concreta di realizzarequeivalori.

    Proprio la globalizzazione,invece, non solo non garanti-sce quegli sviluppi positiviche gli ottimisti si attendeva-no, ma ne minaccia in modofatale la realizzazione dei di-ritti. Oggi le venti personepi ricche del mondo dispon-gono di una ricchezza com-plessiva pari a quella del mi-liardo pi povero (p. 111, cherichiama molti studi sul temadiLucianoGallino).

    E non sitratta solo di diffe-renze percentuali, che potreb-

    beromesseremitigate dallau-mentodella ricchezzacomples-siva. La verit che le spesemilitari,le vittimecivili deicon-flitti e le morti per denutrizio-nesono aumentatenegli ultimidue decenni in tragica sinto-nia (p. 17): Joseph Stiglitz, ri-cordaZolo, ha calcolato cheinquesto periodo sonoaumenta-te di almeno cento milioni lepersone che vivono in estremapovert, mentre il redditomondiale globale cresceva del2,5%all'anno.

    Ma come, non lo sapevamogi, tutto questo? Certo che s,le statistiche su cui lavoranoZolo,Stiglitz, Gallino sonopub-

    bliche; noi stessi ne leggiamospesso nei giornali, ce lo dicepersino la tv. Non possiamocerto pensare a un immanecomplotto,del tipodi quello sa-tireggiato dallultimo romanzodi Eco. Solo che per Zolo an-cora pi difficile credere che laglobalizzazione sia un proces-so avvenuto das, perlo svilup-po casuale di forze anonime(scoperte, nuove tecnologie,ecc.). Essa l'esito delle scelteconsapevoli delle maggiori po-tenze del pianeta, che, dando

    via libera alla concorrenza glo-bale in nome di una dogmaticafede (non certo disinteressata)nel mercato, costringono gliStati nazionalia limitarei dirit-ti dei lavoratori, a tagliare laspesa sociale, ad aumentare lespese militari.

    Naturalmente, gli ottimisticredonoallatesidellosviluppoau-tomaticodellaglobalizzazione(co-s un sociologo comeBauman, ci-tato da Zolo) e sono convinti cheessa determiner una diffusionedi democrazia, pace, diritti, pro-prio peri suoi beneficieffetti eco-nomici.Questi teorici,westernglo-balists comeZolociinsegnaachia-marli,includononellelorofilepen-satoridelcalibrodiJrgenHaber-mas, Amartya Sen, Ralf Dahren-dorf, oltre a Bauman, a MichaelWalzer, Michael Ignatieff, UlrichBeck.Eutilefarequestinomiper-ch sono l'lite del progressismodemocratico. Le cui aspettativesono tragicamente smentite ap-puntodalrealisticobilanciodiZo-lo, che proprio in questo realismosi mostra vero discepolo dellulti-

    moBobbio.Se lesplosione delle disegua-

    glianze economiche smentisce lesperanze nella globalizzazione, ilriconoscimentodeidirittiumanisempre pi pesantementeminac-ciatodalladiffusionedellepreteseuniversalistichedel common sensemoraleoccidentale che, implicita-mente per molti ed esplicitamen-teperalcunicomeWalzer,nonha

    bisogno di giustificazioni, l'eticauniversale tout court(vedi p. 162).A cui ricorrere per decidere suguerre giuste, azioni di polizia in-ternazionale, interventi umanita-ririchiestioanchenodalleNazio-niUnite,egestitisemprepiauto-nomamentedallaNato.Anchesultema della pace, perci, il nostromondo ormai, e per ora, unipola-re, molto meno sicuro che aitempidellaGuerrafredda.

    Zolo non pretende ovviamen-tedi suggerirericettecontro que-sto tramonto globale delle nostresperanze.Sispingesoloadirechese lEuropa riuscisse a diventareun vero soggetto politico autono-mo,anzituttodagliStatiUniti,po-tremmosperarein unapi vivacemultipolarit, magari un po piconflittuale ma capace di risve-gliarcidalletargoeriaprirelefine-stredelfuturo.

    laresurrezionee ilrisveglio inmare dopoaveringhiottito unliquido che d la morte appa-rente;elalottacolpescemar-tello, durante unanuotatanot-turna con langoscia deglisquali allecalcagna. un pira-ta terribile,che semina distru-zione e raccoglie e dissipa te-sori immensi, ma anche un

    vendicatore, della sua fami-gliaedelsuopopolo.

    Salgari cos coglie i van-taggi della trasgressione -egli sa che bisogna mettersidallaltra parte, dalla parteproibita - e insieme della giu-stizia superiore: Sandokan

    un vendicatore contro i Thugsmalefici, contro ilperfidorajahdellAssam, ma al di sopra ditutto contro limperialismo in-glese e olandese. Diversamen-te da Kipling, Salgari inalberala bandiera anticoloniale e sischiera dalla parte dei perden-ti. Alla fine de Le due tigrila vi-cenda personale di Sandokansi innesta e culmina nellavveni-mento storico dellinsurrezio-neindiana del1857e nelcapito-lo vergognoso dellassedio diDelhi: Povera Delhi! Quantosangue! Qui lesercito ingleselascerilsuoonore.

    Ma il superuomo Sandokanprocede per automatismi, nonha facolt di autocontrollo, e ilsuo controllo si chiama YanezdeGomera,il suoopposto, ilper-sonaggio ironico e flemmatico,

    che fuma leterna sigaretta nel-lesituazionidisperate, potentis-simo anche luima scaltro comeUlisse. Yanez un grande atto-re:si traveste daufficialedi ma-rina, da lord, da ambasciatore,suscita universale simpatia ed

    escogita i trucchi pi rocambo-leschi. Sandokan di alta casta

    bornese, mentreYanez porto-gheseeintalmodoriscattalEu-ropa e, una volta tanto al di so-pra dei pregiudizi e conflitti dirazza,tra lorosono fratellini.

    MARCO

    AIME

    Chilavrebbemaidet-to che il termine creativitsiastato coniato solonegli An-ni Venti del Novecento? E perchi? Per noi occidentali, natu-ralmente, perch gli altri, iprimitivi sono succubi delletradizioni e pertanto non pos-sono che ripetere meccanica-mente sempre gli stessi gesti.Se qualcosa accade in quegliangolidi mondo, semprepermeritoo percolpa nostra. Sia-monoi a portare lenovit,sia-monoi a indurretrasformazio-

    ni a distruggere le culture.Noi,noi, noi.

    Non cos,ci spiegaAdria-no Favole, che dalla sua lungaesperienza di ricerca in ambi-to oceanistaci lanciauna qua-si provocazione: anche gli al-tri, gli abitanti di quello ster-minato arcipelagoche lOce-ania,sanno innovare,inventa-re come e pi di noi, tanto chesi potrebbe parlare di un ri-nascimentooceaniano.Le so-ciet non stanno ferme e nonper forza adottano le novitche giungono dallesterno inmodo supino e ossequioso.Moltopi spessole metaboliz-zano, le rielaborano e le fannoproprie,ma a questopuntoso-no qualcosa di nuovo, qualco-

    sa che loro. I rituali tradizio-nalisopravvivono, ma si rimo-dellano nel tempo, adattando-si alle nuove forme economi-che e alle nuove relazioni so-ciali,le strutturepolitiche mu-tano per rispondere a nuoveesigenze e i cantieri della cul-tura rimangono sempre aper-ti, non chiudono mai. Ecco al-lora che anche quella serie difatti che chiamiamo globaliz-zazione e a cui attribuiamo unpotere omogeneizzante, teso

    ad appiattire tutte le realtculturali,iniziaa scricchiolaredifronteaquesteformedicre-ativit indigena che sono a un

    tempo forme di resistenza e diinnovazione. Infatti, a guardareconocchipi attenti,ci siaccor-ge che, come dice Favole, il tes-sutosociale di quelliche dovreb-

    bero subire passivamente, al

    contrario appare abbastanzaresistenteda domesticare, inte-grare. Le culture non sono deimeccanismi coerenti, assomi-

    gliano spesso al prodotto uscitodalle mani di un bricoleur, chemette assieme pezzi anche di-

    versi, smonta e rimonta, inca-stra, magari conqualchecolpet-todi martelloe allafine riescea

    fare funzionare il suo aggeggio.Nessun uomo unisola scri-

    veva JohnDonnee neppurenes-suna isola sola, isolata, ma vi-

    Com priil Rinascime

    E universale il tramonto delle

    nostre speranze:lanalisi di Zolonel solco di Bobbio

    Eglobalelassedioai diritti umani

    SERGIOCAMPAILLA

    LEZIONIDI PROPAGANDADI EDOARDONOVELLI

    DaAristotele aMalcolmX

    = Siparlaormaidi unanuovascenapubblicamediatizzata,nel sensochei mediahannoassuntolacapacitd'imporreallapolitica logichee linguaggidelmondodellacomunicazione.Questo certamentevero,maguardandoal presentenon sidevecommetterel'erroredi trascurarele radicilontanedi talifenomeni,senzadistinguereciche,da sempre, presentenelmondodelpotereda ciche realmentenuovoeinedito.Per esempio,la persuasionee la ricercadel

    consensosonouniversali,nonsonociodegli specificidellademocrazia,maappartengonoad ognitempo

    (almenonella culturaoccidentale).Per dimostrarloEdoardoNovelliha compostoun gustosomanualetto,Lezionidi propaganda (MondadoriEducation,pp.XVI-240,18),in cuiha antologizzatoi grandipersuasoridellastoria,da AristoteleaMalcolmX.Nonsi trattaperdeigrandi discorsida questi proferiti;gliautorie i testisono statiinseritiperla loroconoscenzadellapraticadellapropaganda,precisaNovelli.Non un'annotazionemarginale:ci cherendeinteressanteil lavoro,infatti, lo sviluppostoricoche ilcuratorerendevisibile.Nell'antichit, dopola Sofistica,ilconsenso affidatoall'arteretorica, dicuiAristotele

    offrelaprimasistematizzazione;a partiredal Medioevosihala primatrasformazione,l dovela Chiesaprendea

    contrastarele eresieattraverso lapropagandafide.LaPrimaguerramondiale,da unlato, i totalitarismidelXXsecolo,dall'altro,cambianoancoraunavolta loscenario:hannospazio cosle tecnichecomunicativepiaggressive,percui il concettodi propagandadiventasinonimodi manipolazione(ancheocculta)dellecoscienze.Arriviamoinfineall'oggi,in cuimarketingepubblicitsonoapplicatial mondocommercialee,nondimeno, allacomunicazionepolitica.Ma- osservaNovelli - fatte salvele rispettivedifferenze,retorica,propagandae comunicazionepoliticasipongonolungoununicoasseevolutivo checonduce

    dall'anticaGreciaai giorninostri.DavideG. Bianchi

    pp DaniloZolop TRAMONTOGLOBALE

    Lafameilpatibololaguerrap FirenzeUniversityPressp p.226,17,90

    Duevignettedi PatCarra daAnnuncidi lavoro,pubblicato daEDIESSE

    FilosofiaControgli ottimisti chegiuranosullosviluppoautomatico

    Un viaggio di AdrianoFavole ci dimostracome la specie umanaviva grazieallasuacapacit di trasformarsi

    IdeeVI

    Salgari alla riscossa

    Sandokan-Yanez,

    un rapporto di differenzae complementarietnecessarie, comeil Gatto e la Volpe

    Seguedapag.I

    MalcolmX

    p

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    o bricolage culturale,

    adizione e innovazione

    LELIO

    DEMICHELIS

    Prima citazione:Li-gnoranza unerbacciache i dittatori possono coltiva-re fra i gonzi, ma che nessunademocrazia pu permetterefrai suoicittadini. Persradicar-la occorre un immenso pro-grammadicostruzionediscuo-le,preparazionee impiego di in-segnanti, assegnazione di bor-sedi studio perdarmodo alta-lentodei giovani, ovunque si ce-li,dimanifestarsi.

    Seconda citazione: Il mer-catodel lavorodovrebbeessere

    sempre un mercato favorevolealvenditore(il lavoratore)an-zichal compratore(limpren-ditore), perch se non trova la-

    voratori il padrone subisce solouna riduzione di profitti, men-treil lavoratoresenza lavoro vi-

    veunacatastrofepersonale.Fatte queste citazioni, cosa

    penserebbe lautore - sir Wil-liamBeveridge, padredello sta-to sociale moderno, lui liberale(maliberaleradicale)- nelve-dereiliberalidioggicoltivarelignoranza tagliando fondi ascuola e cultura,producendoin-dustrialmente ignoranza per igonzi; e insieme, costruire unmercato del lavoro (traflessibi-lit e deroghe contrattuali), fa-

    vorevolesoloallimpresa?William Beveridge (1879 -

    1963).Intellettuale,ricercato-re sociale, funzionario gover-nativo, politico liberale. Vici-no alla Fabian Society e aKeynes. Direttore della Lon-don School of Economics dal1919 al 1937. Liberale, ma se-condo il principio per cui soloi dirittisociali possonogaran-tire una vera democrazia.Ideatore di quei sistemi diWelfare- parola cheBeverid-ge non amava, perch nonamava che lo Stato si occu-passe di tutto e di tutti, ridu-cendo tutti a mera passivit -nati nel Dopoguerra e che og-gi, invece altri s-dicentilibe-rali cercano di eliminare.

    Compromettendo anche i di-ritti sociali (e quindi anche lademocrazia).

    Nel 1941, Beveridge vennenominato, dal governo britan-nico,presidente della Commis-sione governativa incaricatadi mettereordine nellalegisla-zione sociale. Ma Beveridge -uomodiideeedalcaratterein-dipendente - cap che non ba-stava mettere ordine: biso-gnava innovare. Liberando gliuomini dal bisogno, intesocome insufficienza di redditoper ottenerei mezzi di unasa-na sussistenza.E per liberar-lidal bisognooccorrevalibera-re la societ dai sei mali gi-ganteschi di allora: lindigen-za, lo squallore, la malattia,lignoranza (appunto), linatti-

    vitforzata,la guerra.QuandoilRapportoBeverid-

    ge vide la luce, nel 1942 (ed erauntestodi nonfacile lettura) inpochigiornineandaronoaruba70milacopie.Nel1945,siarriva500milacopie.Altritempi:og-

    gi c il Grande Fratello e XFactor;unnuovoRapportoBeve-ridgeresterebbe invenduto e perdi pi tacciato di estremismo.Ilsuo obiettivoera la piena occu-pazione, per evitare ogniguerratra lavoratori alla ricerca di unposto (oggi accade il contra-rio). Per questo obiettivo era di-sposto anche - se necessario - adabolirelaproprietprivata.

    Beveridge e il Welfare: oggisorpassati e antiquati, rispettoalla globalizzazione e alla rete?Due libri, simili ma diversi neitesti ripubblicati- Lalibertsoli-dale (Donzelli) e Alle origini delWelfare state (Franco Angeli -Bicocca) - ci riportano al suopensiero radicale. E a renderloattuale ecco il nuovo RapportoCaritas-Fondazione Zancan, supovert ed esclusione sociale inItalia - una mappa dettagliata edrammatica del problema, inItalia e in Europa - dal titolo piche esplicito: In caduta libera (ilMulino).La povertnon diminu-isce, anzi. E aumentano le disu-guaglianze. Fallimento del vec-chiostatosociale?No, delliberi-smo dominante.

    MoltelepropostenelRappor-

    toCaritas,da unangolazionecat-tolico-solidaristica. Dauna visua-le diversa, il business socialedi Muhammad Yunus, economi-sta e premio Nobel per la pacenel 2006. Perch i poveri sonopoveri non per colpa loro, dice

    Yunus (e Beveridge sarebbedaccordo).I poverisono unpo-polodibonsaichenonhanulladisbagliatonel proprioDna.Per af-francarli dalla povert basta of-frire loro uno spazio adeguato efavorevole, scrive in Si pu fare(Feltrinelli).Ad esempio,appun-to, il business sociale: evoluzione(tra successi e problemi) di quelmicrocredito che proprio Yunusavevacontribuitoa creare.Suffi-ciente? Bisogna ri-orientareleconomiaeilnostromododivi-

    vere, scrive Yunus. Ricordando-ci nuovamente che senza dirittisocialinon esistono neppurei di-ritti politici e civili. Anche se lostessoYunus stato oraaccusa-todi gestirein modo poco socia-leifondidellesuebancheediesseredurocoidebitori.

    Con il che, da Yunus e dallaCaritas, si torna a sir WilliamBeveridge. Troppo in fretta ri-mosso. Attualissimo, invece,per i nostri nuovi/vecchi seimaligiganteschi.

    Unaltra concessione filoeu-ropea timidamente patriotticanel personaggio della fanciulladai capelli doro, la Perla di La-

    buan, quella giovanissimaLadyMarianna dicui Sandokansi in-namora perdutamente,che in-

    glese s, ma di madre italiana eleistessa natasottoil belsolediNapoli. Del resto, gi la bellaElena aveva scatenato la guer-ra di Troia; e gi Romeo avevascoperto quanto possa essereseducente Giulietta, nella faidatra Montecchi e Capuleti. Unapi consistenteconcessionena-zionalistica nel Corsaro Nero,cavalieredi Ventimiglia, e inJo-landasuafiglia.

    Sulla sponda opposta stan-nole figuredelmale:lordGuil-lonk e lord James Brooke, ilcapo dei Thugs, Suyodhana, eil figlio di Suyodhana, che ser-

    vono a mettere in moto lamacchina e a tenere alta latensione narrativa ed emoti-

    va. Tuttavia bene e male talo-ra si stancano di farsi la guer-ra e celebrano degli armistizi,i personaggi hanno atti reci-proci di magnanimit che ri-cordano i cavalieri arioste-schi, lord Guillonk si scopreparente di Sandokane abbrac-

    cia platealmente il nipote, ilfiglio di Suyodhana getta ipanni di sir Moreland ma allafine de Il Re del Mare rinunciaalla sua vendetta per amoredellafiglia delnemico.

    Yanez lattore pi meta-morfico,ma tuttisonoun poat-tori, si travestono, si inseguonoe si assomigliano. Non manca-no esempi di teatro nel teatro:laddoveAda pazza peril trau-masubito, e Sandokan pergua-rirla ricorre allespediente disceneggiare la sequenza deglieventi che hanno determinatoquella pazzia; e laltro episodio,di clamorosa imitazione shake-speariana, in Alla conquista diun impero,incuiYanez,daatto-re trasformatosi in regista am-letico, fa recitare alla compa-gniadi teatranti,dinanziaglioc-chidel perverso Sindhia, lasce-na raccapricciante del tirannocheper impadronirsidel poterestermina tutti i membri dellapropriafamiglia.

    ve e si ridefinisce, mutando neltempo.

    Inunepoca incui danoi pre-valgono tribalismi sempre pievidenti e sempre pi insistentirichiami alle radici e alla tradi-

    zioni, come se questa fosse undato immutabile, la lezione checi viene dallOceania e dal suddelmondo tutto, ci dimostra co-

    me la specie umana viva graziealla sua capacit di trasformar-si. A ricordarcelo sono le splen-

    dideparoledi Jean-Marie Tjiba-ou,intellettualedellaNuova Ca-ledonia, che Favole riporta nelsuo libro: Il ritorno alla tradi-zione un mito. Nessun popololha maivissuto.Perme laricer-ca didentite del modello da-

    vanti, mai dietro. E direi che lanostra lottaattuale finalizzataa poter mettere il maggior nu-mero possibile di elementi ap-partenenti al nostro passato, al-la nostra cultura nella costru-zione del modello duomo e disociet che noi vogliamo perledificazione della nostra polis.La nostra identit davanti anoi.

    Lopensaanche UgoMorelli,studioso irrequieto delle scien-ze della mente, quando scrive:Con lesperienza estetica noi

    esseriumanirealizziamo in mo-do evidente la nostra distinzio-ne a tendere verso la disconti-nuit e la creazione dellinedi-

    to.... Queste parole contengo-no tuttoil racconto, proposto inquesto suo Mente e bellezza, unlibro in cui si intrecciano diver-si approcci culturali, perch, cidicelautore,non si pu parlaredellessereumano solo con lan-gusta prospettiva di una disci-plina accademica. La nostramente si nutre di relazioni, sia-mo perch ci relazioniamo conlaltro e con il mondo che ci cir-conda. sullesperienzadel dia-logo, che la mente si forma, simodella, vive, crea e si evolve.Creare, significa spezzare unorizzontedato, superarlo,ma la

    creativit anche ci che con-sente agli esseri umani di starealmondoedicontinuareadali-mentare quel lunghissimo pro-cesso chiamato evoluzione.Sono le emozioni estetiche,quelleche ci spingonoa mutarea superare i limiti e a diventaresemprepiumani.Inunlungoecontinuo cammino irto di con-fronti e di enigmi che ci spingo-no a metterci ogni volta in gio-co, noi umani troviamo il mododirealizzareci chenonc,riu-sciamo a produrresimboli.

    Adogni viaggio reinventar-

    si unmito a ogniincontro ridise-gnare il mondo, e perdersi nelgustodel proibitosempre piinfondo....QuesteparoleFrance-sco Guccini le mette in bocca alsuo Ulisse, colui che pi di ognialtro ha affrontato il nuovo, loha cercato,per, appunto,ridise-gnareil mondo.

    Lessenza delluomo, ci diceMorelli, non fatta n di solamateria,n di sola mentee nep-pure possiamo trattare questidue aspetti separatamente, oc-corre intrecciarli, perch lunoinfluenza laltra in un processodialettico, che non si arrestamai. Fissare concetti come cul-tura, identit, societcon defini-

    zioni troppo rigide, significacondannarle a morire oppure,pi semplicemente, significanonparlaredinulla.

    DASTURZOAMORO:UNINTERVISTACONBEPPEDEL COLLE

    I cattolici nonsilenziosi

    = Unlibrolo sipu scrivereanche perquesto,per capiresesi combattutala paolina buonabattaglia.BeppeDelColle, direttoredi Il nostro tempo, noncheditorialistaaffilatodiFamigliaCristiana, scrutain unalunga intervistaconPasqualePellegrini lormacattolica nella cittdelluomo,misurandolaconla suatestimonianza.Dalnonexpedit (manon scordandolansiaunitariadi Rosmini eGioberti)al partitopopolare, dallaDemocraziacristianaalladiaspora.Cattolicidalpoterealsilenzio (EdizioniSan

    Paolo,pp. 346,18) iltitolo cheparrebbe contraddire laquartadi copertina:150 annidi cristianiin politica.

    Sovviene JulienGreen, ldoveconfessa: Diventandocristiano,cessavodi essere cattolico. Cosvaticinando,fralaltro, ilcristianosenzapartito, chenon necessariamentecoincidecon ilcristianosenzachiesadi Silone (non ilcaso,certo,di DelColle),ma chelo richiama.DonSturzo,De Gasperi,Moro. DonSturzo,ovvero ilpartitodicattolici,nondeicattolici, il sacerdoteche votavaDc nonessendoviiscritto.DeGasperi cheauspicavalabbattimentodiogni steccato fraChiesaeStato,cittadinoe credente,libert e religione.Moro,sinceramentelaiconellatradizionesturzianae degasperiana, disponibile alconfrontocon lealtre tradizionipolitiche, conuna

    mediazionealta,di contenuti,nondimeropotere.Eccole trebussolediBeppe DelColle,del cattolicesimo

    democratico. Disicurononin auge,in grandispittocomallagerarchia ecclesiale, arenatain unadimensione politica,svanita oaccantonatala possanzaprofetica(Nonsi svendela testimonianzaperun piattodi lenticchiehaammonitopadreSorge riferendosi allera ruiniana).Ma,dacattolicoadultoqual, BeppeDelCollestadi quadelTevere,nonsi favelodelletonache,si rivolgeailaici,spronandolia farsisentiree a contare,liberi dasudditanzecarismatiche edatimidezzeindegnedi unnobilepassato.Incamminati,i laicinonsilenziosi comelui, sulla stradainfinitadi Emmaus,magarinonsemprerisconoscendoLo,

    eppermai scambiandoLo perlidolodi turno.BrunoQuaranta

    itivoto

    Il suo Rapporto del 1942

    oggi in pienasintoniacon quello della Caritassulla povert e conle proposte di Yunus

    Ha fatto cracil liberismonon ilWelfare

    pp AdrianoFavolep OCEANIAp Laterza,pp. 220,19

    pp UgoMorellip MENTEEBELLEZZAp Allemandi& C.,pp. 300,35

    pp WilliamBeveridgep LALIBERTSOLIDALE

    Scritti1942-1945p A curae conintroduzione

    diMicheleColuccip Donzelli,pp. 193,17,50

    p WilliamBeveridgep ALLEORIGINI

    DELWELFARESTATEp Consaggidi U.Ascoli,

    D.Benassi,E. Mingionep FrancoAngeli,pp. 175,22p CaritasItaliana

    FondazioneE. Zancanp INCADUTALIBERA

    Rapporto2010supovertedesclusionesocialeinItalia

    p ilMulino,pp. 351,24p MuhammadYunusp SIPU FAREp trad.di PietroAnellip

    Feltrinelli,pp.255,16

    Tra Mente e bellezzacon Morelli: sonole emozioni estetiche

    che ci spingono a mutare,a superare i limiti

    Economia Perch attuale il pensierodi Beveridge, padre dello Stato sociale

    TuttolibriSABATO4 DICEMBRE2010

    LASTAMPA VII

    Ritrattodi Salgari (daScriverelavventura,Citt di Torino1980,

    Extrastudio/Ceste+Torri)

    Illustrazionedi Octavia Monaco

    AltridueAnnuncidi lavorodellafumettistaPatCarra,librocondvda 12

    AldoMoro

  • 8/8/2019 Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

    8/11

    Disponibileanche

    inedizioneregalo

    3edizione 3edizione

    Fabiana GiacomottiLA MODA UN ROMANZOLabito da ballo di Angelica nel Gattopardo, glistivali di Lisbeth Salander, il tubino nero di HollyGolightly in Colazione da Tiffany. Uno sguardo

    incantevole e inedi to sulla moda nei g randiromanzi dal Settecento fino a oggi.

    Marina NematDOPO TEHERANQuando esce dal carcere di Teheran Marina ha18 anni e dopo 800 giorni di prigionia vuolesolo dimenticare le torture e il terrore. E sicostruisce attorno un muro di silenzio, un muro

    destinato a crollare 16 anni dopo. Il giorno in cuiil passato irrompe di nuovo nella sua vita.

    3edizione

    Maria Pia AmmiratiSE TU FOSSI QUIUna giovane donna muore e il marito, sconvolto,viene trascinato in un vortice di incredibilirivelazioni. Un libro sulla paura e sullincapacit

    di amare, sulla mancanza di coraggio e sulladifficolt di vivere appieno la propria vita.

    SABATO4 DICEMBRE2010LASTAMPAVIII

  • 8/8/2019 Tuttolibri n. 1743 (04-12-2010)

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    GIUSEPPE

    MARCENARO

    Ai fantasmi intanto bisognerebbe credervi. Ecredendovi aver la certezzadi poterli agguantare inqualche modo: con l'udito,

    l'olfatto, il tatto e la vista.Inoltre, per condividere conqualcuno il fatto d'avernesorpreso uno, nonlimitando-si a evocarlo come allucina-zione individuale, trovarequalche maniera per docu-mentare l'apparizione. In-somma, tentare di convince-re non soltanto a parole. Ma-gari con qualche prova allamano, rendendo concretauna materia labile e im-prendibile. E qui, quale pos-sibile supporto di allucinate

    visioni, irrompe la fotogra-fia, almeno dal 1839, da

    quando fu inventata, e cheda allora raddoppia ossessi-

    vamente ogni cosa e fattodella nostra esistenza, impo-nendo, quale convinzione ge-nerale, che ogni cosa o per-sona fotografata esista, e si-tuazione fermata con l'obiet-tivo sia realmente avvenuta.Per cui l'immagine fotografi-ca sarebbe la prova concre-ta dell'esistenza di qualun-que cosa caduta sotto l'at-tenzione della camera e im-pressasulla lastra.

    Sull'obiettivit della foto-grafia bisogna per fare attodi fede. Ricordare che an-

    che e giustamente definita iltestimone infedele perch capace, nel suo autonomo esublime specifico, di inven-tare i pi abbaglianti artifi-ci. Si fa strada comunque,tra fantasmi efotografia,l'il-lusoriaipotesidi poter coniu-garedue labilitparasensibi-li, dando luogo a uno dei pigioviali e spericolati esercizid'inganno connessi alla per-cezione e allosguardo.

    Pensata sublime quella diriuscire a far vedere un fan-tasma con la macchina foto-grafica. Che come voler cat-turare un passero mettendo-gli il sale sulla coda. Fortuna

    vuole che mette a fuoco ildisequilibrante teorema ilsaggio Fotografare gli spiriti,

    Il paranormale nell'epoca dellasua riproducibilit tecnica diJohn Harvey - specialista inrelazioni tra religiosit e pun-ti di vista, con particolare at-tenzione all'immagine e all'im-maginario - che, in duecentopagine fitte, documenti alla

    mano, pubblicando una para-de di fotografie, dimostra co-me l'esistenza concreta delfantasmatico (ovverosia laturbe spaventagente sottoforma di ombre, presenze eapparizioni) sia stata scientifi-camente provata con l'ausiliodella macchina fotografica. Aquesto punto, di fronte all'obiettivit della fotografia, se-condo convinzione diffusa, ve-dendo i fantasmi fotografati,

    bisognerebbe rivedere i pro-pri individuali dubbi. E accet-tare tout court, e senza batterciglio,che glispiriti esistonoela fotografia il loro testimo-ne oggettivo.

    Il fantasma fotografato,come ognuno intuisce, in re-alt il risultato di effetti in-

    gannevoli provocati da fonda-li, sfocature, mossi voluti emontaggi; e trov terrenofertilissimo specialmente inun tempo, la seconda metdel XIX secolo, in cui l'acri-

    bia di provare scientifica-mente ogni fenomeno para-normale si coniug alla diffu-sa voga delle sedute spiriti-che pubbliche e private. Sen-za tener conto del profluviodelle apparizioni di Madon-

    ne, Santi ecc., con in sovrap-pi l'avvento modaiolo e ladiffusione della fotografiache, vissuta come ineccepibi-le documento, fece il resto

    giacch, nata dall'unionetra scienza e valenze alche-miche, era proprio un idealspecifico per agglutinare lepulsioni misteriosofiche diuna societ ammaliata da po-sitivismi portati all'eccesso efedi coniugate con l'isteria.Individuali e collettive.

    La moda di fornire visionichimeriche per diffonderecertezze, con la supposta ine-quivocabile autenticit della

    fotografia - raccontata daHarvey con profluvi di esem-pi e spericolate quanto godibi-li situazioni, con storie, tre-scatori col mistero e maestrieminenti d'argomento - indus-se allora un bel girone di foto-grafi a riconvertirsi in subli-mi falsaridell'immagine.

    Individuati facilmente itrucchi che il procedimento

    fotografico consentiva, nac-que un vero e proprio filoneartistico: la fotografia spi-ritistica rituale alla quale, co-me soggetti d'esperimenta-zione, si sottoponevano fidei-stici gonzi. Messi in posa nel-lo studio del fotografo, appo-sitamente allestito con sceno-

    grafie tra la camera mortua-ria e il cabinetoccultista, sta-

    vano immobili in attesa dell'evento che si palesava sul

    fondale alle loro spalle. Even-to sovrannaturale che pote-

    vano contemplare soltantoquando il soddisfatto fotogra-fo, paraninfo dell'aldil, con-segnava loro il cartoncino,con il loro ritratto e spettroincombente, suscitando tre-more e meraviglia.

    Si vedevano cos estatici,sovrastati dall'ombra evane-scente di chiss quale zio de-funto o protetti dall'ala di unangelo di passaggio. Il miraco-lo era avvenuto. La fotografiaaveva catturato il fantasmache, fissato, conferiva il valo-re di evento soprannaturalealla seduta fotografica. Di fat-to le immagini specializzatein ectoplasmi divennero dei

    veri e propri santini di un bell'

    ingorgo di creduloni, preda difideismi d'accatto e gabbatida autentici trescatori conl'occulto.

    Insomma, tra inganni otti-ci orditi da furbastri, alla me-moria pass un vero e pro-prio genere: la fotografia deifantasmi, impronta di una

    bella schiera di creduloni, in-consci contributori di un cu-rioso settore della storia del-la fotografia.

    GIANFRANCO

    MARRONE

    Di solito, quando siparla di immagini, ci si riferi-sce alle raffigurazioni dellastoria dellarte (dipinti, scul-ture, incisioni) o alle visionidei mass media (pubblicit,stampa, televisione), talvoltaincludendo le figure prodottesinteticamentedal computer.

    Vengono fuori argomenti or-mai secolaririguardantilevi-denza dellimmagine rispettoa ci che rappresenta, la suaintuitivit,la sua immediatez-za. Tutti capiscono ci che raffigurato, non c nulla dadecifrare, nulla da dire, nullada intendere. Scopo dellim-magine sarebbe quello di as-somigliare il pi possibile aci che rappresenta, di modoche il cammino dellarte sa-rebbe la storia della conqui-stadel realismoassoluto(lim-pressionismo, la fotografia) edella sua programmatica,successiva cancellazione (leavanguardie, lastrattismo).

    Il senso comune dimenti-catuttaviache cun altrodo-minio del sapere e dellespe-rienza incui la presenza delleimmagini fondamentale:quellodelle scienze. Le dottri-

    ne fisiche e le discipline dellanatura, si dice, maneggianoconcetti e categorie, numeri estatistiche, dati e fenomeni,propongono o confutano leggi.Eppure,bastapensarci un atti-mo in pi per accorgersi chenon si d testo scientifico chenon includa accantoalle paroleo ai calcoli anche e soprattuttoun considerevole numero diim-magini. Tabelle, fotografie,schemi, diagrammi, profili, ri-costruzionie risoluzionielettro-niche di vario genere impazza-no in relazioni, report, resocon-ti diesperimenti inlaboratorio,manuali,progettidi ricerca e si-mili. Per quale ragione? Noncerto,comesi potrebbe suppor-re, per rendere visibile ci dicui si parla, per rappresentarelecosedelmondochesi stanno

    studiando. Molto diversamen-te, come spiega un recente li-

    brodi Olaf Breidbach e Federi-co Vercellone,per pensare que-

    stestessecose, percostruirelapossibilit della loro conoscen-za rigorosa: ossia, appunto,scientifica.

    Prendiamo limmagine oggiassaidi moda delcervello, quel-la specie di sostanza grigiastrae molliccia virata in rosso inal-cune sue parti variabili. Bene,quelle forme che sembrano la

    caricatura di un fumetto nonassomigliano affatto alla no-stra materia cerebrale reale,ma provano a renderne lideadi plasticit, ladattabilit deineuroni alle situazioni esterne;analogamente quel colore ver-miglio non la tinta effettivadialcune zone encefaliche maprovaa mostrareil fatto chees-se si attivino in determinatecondizioni, rispondendo a de-terminati stimoli da laborato-rio.Del resto, perpoter vederequelle figure, per percepirneformee significati,occorre pos-sedere un occhio professiona-le, esattamente come quellodel radiologo che riconosce inunalastrapernoimutaunase-rie di parti e fenomeni del no-strocorpointerno.

    Ne viene fuori che le imma-

    giniscientifiche(e forse, sosten-gono gli autori, le immagini ingenerale) non solo non hannonulladi evidente, poichrichie-donoappuntouna precisa com-petenza visiva percomprender-le, ma soprattutto non rappre-sentano nulla di gi esistente.Esse, semmai, costruiscono larealt che devono conoscere,ipotizzano come essa probabil-mente fatta, ne delineano fat-tezzee regolarit.

    Cadecos la separazione tra-dizionale tra scienza e arte, co-noscenzae bellezza.Non a casouno dei nomi pi ricorrenti nellibro quellodi Goethe,checonlasua teoria morfologicaavevaprovato a unificarein nomedel-lesperienzavisiva la sperimen-tazionee la creazione, lintellet-to e lintuizione.

    Paranormale Fotografia e spiriti: esercizispericolati dinganno, un verofiloneartistico

    FIGURE

    PERRAGAZZI

    ROBERTODENTI

    Che furbo

    il bruco

    diLionni

    La prima lettura direttanella prima infanzia quella dell'immagine,

    quando le storie vengonoascoltate dalla voce dell'adul-to. Il bambino iniziaa leggere -verso il primo anno di vita - lefigure semplici per passare ver-so i tre anni, all'illustrazionecomplessa e particolareggiata.E' quindi indispensabile sotto-porgli immagini sempre diver-seper evitareche anzichpoten-ziare l'immaginazionesi svilup-piinvece lostereotipo,comeac-cade purtroppo con l'eccessivousodei libridi Walt Disneyperle fiabe tradizionali.

    Breve e necessaria questapremessa per sottolineare l'im-portanza dei libri di figureche hanno avuto in Leo Lionniun esponente fondamentale senonunicoper le sueproposte in-novative.Nel 1959 ilsuo Picco-lo blu piccolo giallo segn unasvolta decisivanel campo delli-bro di immagini per la primainfanzia: non pi, come prota- gonisti, coniglietti, uccellini,farfalle, bambini biondi o bru-ni,ma duesemplicibolli colora-ti di poco pi di un centimetrodidiametro.

    Oltreal centenario dellana-scita, l'occasione felice per par-lare di Lionni la ristampa diun suo capolavoro (assente datroppi anniin Italia): Il brucomisuratutto (Babalibri, cm.

    23x28, pp.26 12).Ilracconto strettamentele-

    gatoalla iconografia: un brucoriesce a non farsi mangiare daun pettirossodicendogli di pos-sedere una dote particolare: samisurareogni cosa. Cosgli mi-sura la coda: allora il pettiros-so lo porta a misurare il collodelfenicottero,il becco del tuca-no, le zampe dell'airone, la co-da del fagiano e tutto un coli-br. Poiil bruco misurail cantodel pettirosso: furbizia che glipermetterdi scapparefra l'er-ba di un prato. Facile l'identifi-cazione del bambino lettore: ilpiccolo in gradodi raggira-reil grande.

    La caratteristica delBrucomisuratutto datadal rappor-to testo-immagine: l'unico li-

    bro per bambini nel quale le fi-gure sonoriportatenelle esattedimensioni rispetto a quelle re-ali. Pettirossoe brucosono raf-figurati nella loro reale gran-dezza, del fenicottero vediamosoltanto il muso e un pezzo delcollo,del tucano latestae ilbec-co, dell'airone il muso e una parte delle zampe, del fagianolalungacoda. Ilcolibr conte-nuto tutto(e neavanza)in unapagina. Siamo cos di fronte alsolo libro perla primainfanziaincui le immaginisono precisa-mente aderenti allarealt.

    E' evidente che questo mo-do di illustrare non pu essereesteso a tutto il mondo dei li-bri, dove le immagini hannouna funzione determinante(un elefante o un cavallo nonhannocertola possibilitdi es-sere rappresentati nelle loroesatte proporzioni), ma l'in-venzione di Lionni risponde auno scopo preciso: far notare(senzacheil lettore sene accor-ga,come nelle fiabe)chela rap-presentazione della realt hamodidiversidi essereavvicina-ta e che dipende dalle nostrecapacit raffrontarla conle di-mensioni esistenti oltreche conquelleimmaginarie.

    E il cervelloo la caricaturadiun fumetto?

    Scienza e arte Le immagini comepensiero, non come rappresentazione

    pp JohnHarveyp FOTOGRAFAREGLI SPIRITI

    Il paranormale nell'epoca dellasuariproducibilittecnica

    p Bollati Boringhieri, pp.202,34

    Un cervelloin stileSimpson

    pp OlafBreidbache FedericoVercellone

    p PENSAREPER IMMAGINITrascienzae arte

    p BrunoMondadori,pp. 154,15

    La moda di fornirevisioni chimeriche

    per diffonderecertezze raccontatada John Harvey

    Effetti ingannevoliprovocati da fondali,sfocature, mossi volutie montaggi: una modadi met Ottocento

    Questi fantasmi

    aspettano un flash

    Breidbach e Vercellone:provando a unificare,nella scia di Goethe,

    la sperimentazionee la creazione

    VisioniTuttolibri

    SABATO4 DICEMBRE2010

    LASTAMPA IX

    EdouardBuguet,SpiritodelpoetaGerardde Nerval,con ilsignorDumont

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