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Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4. “TLS” news — Pagina 1 Intervista con il par- tigiano “Giorgio” by Marjorie e Sefania P. 8 Il premio al Concorso Scuola di giornalismo P. 8 Le gite di classe P. 9 La classe 2^ E IGEA vuole ricordare il suo compagno di classe Simone Azzato con alcune riflessioni che sono sorte nelle drammatiche ore che hanno preceduto il suo funerale. I ragazzi hanno voluto ricor- dare il carattere di Simone attraverso alcuni episodi e pensieri a lui dedicati e alcu- ni eventi che lo hanno reso protagonista tra i banchi di scuola: “Lo ricordiamo sempre col sorriso stampato sulla fac- cia— dice Giusy— ci ralle- grava sempre le giorna- te……”, “Il suo carattere fa- ceva sì che non portasse rancore nei confronti di nes- suno”, gli fa eco Vanessa. “All’improvviso ti arrivava vicino e ti abbracciava forte forte, ti diceva che ti voleva bene dandoti qualche bacio e con il suo sorriso ti illumina- va la vita”, ricorda Alessia. Angelo dice che “non si ver- gognava di niente e di nessu- no”, e ci “faceva sempre di- vertire”, ribadisce Andrea. “Sapevi come aiutarci ed eri una spalla su cui appoggiarci, spalle incrollabili, forti, tan- to da portarci lontano con te”, riferisce commossa Filo- mena. Si ricordano alcuni episodi “mitici”: ad esempio durante un’ora di sostituzio- ne capitò che senza nessun motivo lanciasse la cicca contro la professoressa ap- pena entrata in classe, oppu- re quando veniva interrogato e non riusciva ad arrivare alla sufficienza si inginoc- chiava o offriva anche 50 euro perché gli venisse cambiato il voto. Alcune volte si divertiva ad aprire le porte antipanico facendo scattare immancabilmente l’allarme e creando appren- sione tra il personale ATA. Memorabile era il suo sten- toreo “vocione” che, dal fondo della classe, dove era seduto, risuonava in tutta l’aula e anche oltre fino nei corridoi. Si diver- tiva poi a dissertare sulle caratteristiche della defe- cazione dei suoi compagni appena rientrati in classe, provocando una generale ilarità e costernazione tra compagni e docenti. Tra le sue passioni possia- mo ricordare, oltre il cal- cio, anche lo scooter (“la bbbestia” come lo chiamava lui) che condivideva, per ora, con il fratello e che stava progettando di “truccare” con l’aiuto dei suoi amici. Rac- contava spesso dei suoi pap- pagalli e in particolare dell’ultimo, “Kikko”, al quale faceva ascoltare la sua musi- ca preferita. Era anche un appassionato di computer; i compagni ricordano che aveva persino messo delle lucine dentro alla scatola dell’hardware, vicino alle ventole, così ogni volta che lo accendeva sembrava una di- scoteca. Come tutti i ragazzi aveva anche lui un gruppo musicale del cuore: i “Cascada”: “Every time we touch” era il singolo da lui preferito. “Ora che non c’è più capiamo come sia stato l’anima di tutti noi”, concludono rammaricati per come siano andate le co- se. Questo era Azza al tempo UN SORRISO PER RICORDARE AZZA LA CLASSE 2^E LO RICORDA COSì... In ricordo di Simone Azzato: una poesia di Dario Alvino e un articolo di Don Ran- za. P. 2 Album fotografico dedicato a Simone Azzato a cura della 2^ E IGEA P. 3 L’albero dei pensieri Un’idea della 2^ E IGEA per ricordare Simone P. 4 “Daniel e Gasper” - L’ultima puntata del racconto a puntate by Serena Tassone. P. 5 Intervista alla prof.ssa Aleotti “Il progetto teatro al Tricolore” by Laura Vaccari. P. 6 Gemmellaggio con gli olandesi by Marjorie e Stefania. P. 6 Cronaca sportiva: la finale di calcetto del biennio by Giacomo Ferrari P. 7 Sommario del numero di Maggio / Giugno

UN SORRISO PER RICORDARE AZZA - scaruffi.it 2009.pdf · “All’improvviso ti arrivava vicino e ti abbracciava forte forte, ti diceva che ti voleva bene dandoti qualche bacio e con

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Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4.

“TLS” news — Pagina 1

Intervista con il par-tigiano “Giorgio” by Marjorie e Sefania

P. 8

Il premio al Concorso Scuola di giornalismo

P. 8

Le gite di classe P. 9

La classe 2^ E IGEA vuole ricordare il suo compagno di classe Simone Azzato con alcune riflessioni che sono sorte nelle drammatiche ore che hanno preceduto il suo funerale.

I ragazzi hanno voluto ricor-dare il carattere di Simone attraverso alcuni episodi e pensieri a lui dedicati e alcu-ni eventi che lo hanno reso protagonista tra i banchi di scuola:

“Lo ricordiamo sempre col sorriso stampato sulla fac-cia— dice Giusy— ci ralle-grava sempre le giorna-te……”, “Il suo carattere fa-ceva sì che non portasse rancore nei confronti di nes-suno”, gli fa eco Vanessa. “All’improvviso ti arrivava vicino e ti abbracciava forte forte, ti diceva che ti voleva bene dandoti qualche bacio e con il suo sorriso ti illumina-va la vita”, ricorda Alessia. Angelo dice che “non si ver-gognava di niente e di nessu-no”, e ci “faceva sempre di-vertire”, ribadisce Andrea. “Sapevi come aiutarci ed eri una spalla su cui appoggiarci, spalle incrollabili, forti, tan-to da portarci lontano con te”, riferisce commossa Filo-mena. Si ricordano alcuni episodi “mitici”: ad esempio durante un’ora di sostituzio-ne capitò che senza nessun motivo lanciasse la cicca contro la professoressa ap-pena entrata in classe, oppu-re quando veniva interrogato

e non riusciva ad arrivare alla sufficienza si inginoc-chiava o offriva anche 50 euro perché gli venisse cambiato il voto. Alcune volte si divertiva ad aprire le porte antipanico facendo scattare immancabilmente l’allarme e creando appren-sione tra il personale ATA. Memorabile era il suo sten-toreo “vocione” che, dal fondo della classe, dove era seduto, risuonava in

tutta l’aula e anche oltre fino nei corridoi. Si diver-tiva poi a dissertare sulle caratteristiche della defe-cazione dei suoi compagni appena rientrati in classe, provocando una generale ilarità e costernazione tra compagni e docenti.

Tra le sue passioni possia-mo ricordare, oltre il cal-cio, anche lo scooter (“la bbbestia” come lo chiamava

lui) che condivideva, per ora, con il fratello e che stava progettando di “truccare” con l’aiuto dei suoi amici. Rac-contava spesso dei suoi pap-pagalli e in particolare dell’ultimo, “Kikko”, al quale faceva ascoltare la sua musi-ca preferita. Era anche un appassionato di computer; i compagni ricordano che aveva persino messo delle lucine d e n t r o a l l a s c a t o l a dell’hardware, vicino alle

ventole, così ogni volta che lo accendeva sembrava una di-scoteca.

Come tutti i ragazzi aveva anche lui un gruppo musicale del cuore: i “Cascada”: “Every time we touch” era il singolo da lui preferito.

“Ora che non c’è più capiamo come sia stato l’anima di tutti noi”, concludono rammaricati per come siano andate le co-se. Questo era Azza al tempo

UN SORRISO PER RICORDARE AZZA LA CLASSE 2^E LO RICORDA COSì...

In ricordo di Simone Azzato: una poesia di Dario Alvino e un articolo di Don Ran-za.

P. 2

Album fotografico dedicato a Simone Azzato a cura della 2^ E IGEA

P. 3

L’albero dei pensieri Un’idea della 2^ E IGEA per ricordare Simone

P. 4

“Daniel e Gasper” - L’ultima puntata del racconto a puntate by Serena Tassone.

P. 5

Intervista alla prof.ssa Aleotti “Il progetto teatro al Tricolore” by Laura Vaccari.

P. 6

Gemmellaggio con gli olandesi by Marjorie e Stefania.

P. 6

Cronaca sportiva: la finale di calcetto del biennio by Giacomo Ferrari

P. 7

Sommario del numero di Maggio / Giugno

Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4.

“TLS” news — Pagina 2

Poesia dedicata a Simone….. Simone, da un giorno all’altro ci hai lasciati Ho visto in giro tanti piangere costernati Poco ti conoscevo ma tu amico Fosti per molti: questo te lo dico! So che mi puoi sentire dove sei Ti parlo con i sentimenti miei. Ci sei vicino ancora son sicuro ma il cammino per noi è assai più duro.

Ti volevamo bene e ancor te ne vogliamo L’esempio del tuo cuore noi seguiamo; Possa la tua amicizia qui fra noi

Dario Alvino

SIMONE AZZATO è ancora con noi! Il cielo azzurro nel tardo pomeriggio ha accolto nell’Infinito lontano e vicino Simone con un grappolo di bianchi palloncini: tanti angeli che per un attimo hanno fatto compagnia a questo ragazzo di soli 15 anni. “Perché, Signore, hai fatto questo? Perché tante lacrime come piccole perle scivolate sul volto degli amici, di decine di ragazzi avvolti nelle loro tute sportive pronti a correre all’ultimo allenamento? Perché, Signore, perché?” . Non saprei dire che cosa ho provato quando nella chiesa par-rocchiale è entrato il padre di Simone, sorretto a fatica dal figlio ….. Il dolore straziante, l’amore racchiuso a forza come in uno scrigno prezioso, dalla dignità di que-sto genitore, forte e debole, con ancora negli occhi una preghiera e un attimo di speranza. Dignità sì, di un padre buono, lezione di vita in un mondo tremendamente egoi-sta e superficiale. Ma non saprei come trascrivere quel momento particolare a conclusione del rito, quando la bara è uscita dal tempio nel sagrato ….. Che silenzio! Un silenzio vitale, un silenzio che ha saputo, nel cuore di tanti ragazzi pieni di vita, rivelare il mistero della morte; sorella morte che a sorpresa ti travolge l’animo e come una falce inquieta taglia l’esistenza di chi amiamo. SI-MONE il ragazzo, l’alunno sveglio e simpatico, l’amico sincero, l’adolescente solare nel “sorriso” monello”. I no-stri figli, la nostra gioventù, che spesso sa più dare che ricevere, la nostra gioventù troppo poco aiutata e amata. Forse questo giorno è stato anche provvidenziale:a tutti ha fatto scoprire il valore grande della vita: “Io ci sono, io sono vivo!”. Per il mondo della scuola, ricordato troppo spesso per il “bullismo” presente, per il cinque in condot-ta, una riflessione: sappiamo donare alla nostra gioventù una lezione profonda di vita? Sappiamo inculcare nel loro animo sentimenti positivi e belli? Sappiamo dare loro co-raggio e speranza in un mondo migliore? Ciao SIMONE, continua a sorridere e non fare il “monello buono” in cielo giocando a pallone con il sole che t’illumina.

Don Franco Ranza

Le proposte dello Scaruffi per ricordare Simone nel giardino antistante l’Istituto di via Filippo Re. La scelta è caduta sul Prunus; un arbusto che fiorisce in-torno a marzo — aprile. Le altre pro-poste in ordine d’importanza sono state: quelle di intitolare a Simone il torneo di calcetto del biennio (visto

la grande passione di Simone per

Il Consiglio di classe, riunitosi nei giorni seguenti il tragico evento, ha deliberato di proporre alcune inizia-tive alla dirigenza della scuola per celebrare il ricordo di Simone all’interno dell’Istituto Scaruffi. La prima proposta che è partita diret-tamente dai compagni di classe di Simone è quella di piantare un albero

questo sport), inoltre, per ultima, la proposta di porre una targhetta commemorativa per Simone sulla p a r e t e a n t i s t a n t e u n ’ a u l a dell’Istituto. La classe richiedeva, inoltre, di poter conservare il banco dove sedeva Simone, diventato nel frattempo un santuario dedicato a Simone.

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“TLS” news — Pagina 3

Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4.

“TLS” news — Pagina 4

La tua vociona f

orte, ma nel-

lo stesso tempo buon

a e ge-

nerosa, che ris

pecchiava la

tua personalità

, risuonerà per

sempre nella nostra

classe!

Ciao amico, sei una stella lumi-nosa che per me brilla ancora!

Azza! Il tuo cuore nel nostro; un’amicizia che non finirà mai!!!

Grazie,

angelo!!

Per sempre nel cuore

dei meleto-lesi!!!

Non sarà il passa-re del tempo a

farti dimenticare

Hai creato un nuovo “Inno alla gioia”: “Uuuuuuuuuuuu!!”

Sei un grande, un giorno ci rincontre-

remo!!!

Ciao grande …... ci hai ab-bandonati eh! Non dovevi! Qui la classe non è più la stessa senza di te! L’intervallo non è bello co-me prima! Il tuo sorriso impresso nella mente è ciò che mi dà la forza di anda-

By 2^ E — IGEA

Amdi Laila

Chiaravallotti Teresa

Comi Andrea

Corradini Federico

Cristofaro Giuseppina

De Palmi Cristina

Del Viscio Andrea

Di Puma Massimo

Dolce Vanessa

Filippini Matteo

Iatco Dumitri Tafuro Angelo

Kumar Varun Todaro Bruno

Maestri Federico Tufaro Filomena

Minale Alessia Urdea Alexandra

Pittau Maicol Vicedomini Michael

Rabacchi Andrea Zhu Ili

Sala Giulia Cherif Ouael

Sychev Valentin Campana Thomas

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“TLS” news — Pagina 5

-Bonny! Dove stiamo andando adesso?- -Ma non capisci? Adesso il preside sa dov'è l'entrata!!!!-.-E questo è... pericolo-so?-.-Beh! Mi pare ovvio!!!!! E’ risaputo in tutta la scuola che il preside è una per-sona tiranna, la sua unica aspirazione è quella di dominare la scuola e modellare gli studenti a suo piacimento!!! Adesso che lui ha la conferma dell'esistenza di Gasper, tenterà sicuramente di usarlo per i suoi scopi! Capisci ora la gravità della situazione?- -Cavolo, dobbiamo impedir-lo! … Ma come?- -Beh, io un'idea ce la avrei... Oh, non mi guardare così! Dai muoviti!- La voglia di pericolo per quella ragazza era più forte della gravità! Ma forse era uno degli aspetti che mi affasci-nava di lei. Non del tutto convinto la se-guii nella sua idea. Ci dirigemmo verso l'ufficio del preside e ci arrestammo da-vanti alla porta chiusa. Si sentiva un'ani-mata discussione dall'altra parte, perciò ci accostammo al muro accanto e, teso l'o-recchio, restammo in ascolto. Il preside e la Callus stavano discutendo sulla scoper-ta fatta pochi minuti prima... possibile che fosse una sua complice? Chissà per-ché l'idea non mi sorprese!!! Purtroppo arrivammo tardi e la conversazione finì troppo presto per riuscire a capire. Ci nascondemmo quando sentimmo la porta aprirsi e vedemmo la Callus uscire con il volto rosso e uno strano sorriso in volto. -Secondo te cosa staranno architettando quei due?- -Non lo so... ma di qualunque cosa si tratti dobbiamo scoprirlo e in fret-ta se vogliamo evitare il peggio!- -Hai già qualche idea?- -Beh possiamo cominciare con il pedinarli... la scuola non è un luo-go sicuro per discutere piani malvagi... troppi occhi e orecchie indiscrete...- -Quando cominciamo?- -Oggi dopo la suola. Mia sorella mi ha detto che loro aspettano sempre che se ne siano andati tutti per uscire... potremmo aspettarli e seguirli...- -Sì! Ci sto!!!- Era deciso, a-vremmo cominciato l'operazione "pedinamento" il giorno stesso. D'altra parte era colpa nostra, avevamo loro facilitato il compito ed ora era nostro dovere rimediare. Andammo avanti nel pedinamento circa due settimane. Un mercoledì mattina, io e Bonny ci stavamo avviando verso la classe, quando la Cal-lus ci fermò nel corridoio... -Buon giorno professoressa!!!- la salutammo all’ uniso-no. -Buon giorno ragazzi! Vorrei parlarvi in privato dopo le lezioni. Vi aspetto nel-la vicepresidenza al suono dell'ultima

campana. Mi raccomando, siate puntua-li. Ora andiamo in classe.- Fu difficile seguire la lezione. Sia il mio cervello sia quello di Bonny stavano macchinando per cercare di capire di cosa volesse parlarci la Callus, da non poterlo fare davanti a tutta la classe... Io una mezza idea l'avevo... I miei pensieri furono interrotti bruscamente da Bonny che mi diede una pacca su un braccio: aveva l'aria di chi aveva appena avuto una ri-velazione! Forse avevamo avuto la stes-sa intuizione. Pensandoci bene, non ci voleva un genio per arrivarci e mi sor-presi di averci meditato così a lungo... -E' un po' che ci sto pensando, e più ci penso, più mi convinco che la Callus ci abbia scoperti!- mi disse sottovoce. -Ci stavo pensando anch’io in effetti... Che cosa facciamo? Se ci ha scoperti e iden-tificati, è inutile negare... dobbiamo pen-sare ad un alibi!!!- In quel momento la campana suonò. -Hai ragione... abbiamo altre 5 ore per pensare ad una balla con-vincente che non ci smascheri!!! Pas-sammo tutto il resto della mattina a pen-sare ad una scusa efficace che non rive-lasse ciò che stavamo facendo, ma non ci venne in mente nulla di originale, solo le vecchie e classiche scuse del tipo "passavamo di lì..." oppure " ci ha scam-biato per qualcun altro, quelli non erava-mo noi". Quando suonò la campanella di fine giornata, io e Bonny ci recammo in vicepresidenza con il cuore a mille, sen-za un alibi... Sentivo il peggio in aggua-to!!! La voce rilassata della Callus ci invitò ad entrare da dietro la porta... Timorosi, tenendoci per mano aprimmo la porta... La Callus stava seduta alla scrivania con le braccia stese lungo il tavolo e le mani intrecciate, sembrava piuttosto calma, ma né io né Bonny ci sentivamo tranquilli. -Benvenuti ragaz-zi, entrate pure e mette-tevi comodi!- -Grazie professoressa- disse Bonny e ci sedemmo sulle due sedie davanti a lei. -Vi starete sicura-mente chiedendo il per-ché di questo colloquio privato... beh, ho notato che dal giorno in cui vi abbiamo "scoperti", il vostro comportamento è strano, vago e furtivo; questo ha risentito, ma non in maniera grave,

sul vostro rendimento scolastico. Da vostra coordinatrice di classe è mio dovere affrontare l'argomento con voi prima di interpellare le vostre famiglie. Quindi a cosa è dovuto questo vostro comportamento?... Avete dei problemi con dei professori o con qualche com-pagno? -No professoressa, sia i profes-sori sia i compagni vanno benissimo, non ce alcun tipo di problema, glielo assicuriamo, il fatto è che io e Daniel abbiamo molto in comune, siamo mol-to amici... ci siamo lasciati trasportare un pochino...- -Spero proprio che que-sta vostra amicizia non abbia conse-guenze negative su di voi! ... Bene, se le cose stanno così potete andare. Ci vediamo domani mattina puntuali in classe.- Detto questo ci alzammo e, una volta chiusa la porta alle nostra spalle, tirammo un sospiro di sollievo. La cal-ma però durò poco perché vedemmo mia sorella ed il fratello di Bonny arri-vare di corsa... - Emma!! Che ci fai tu qui?- - Non ora Dany, abbiamo fretta!!!- - E tu Rupert mi dici dove vai?- - Mi dispiace Bonny ma non ho tempo!!!- - Che dici, li seguiamo?- - Questa volta sono d'accordo con te!- Li seguimmo fino alla porta della camera che condu-ceva al cimitero di Gasper. Aspettam-mo che fossero entrati per seguirli. Quando arrivammo alla camera di pie-tra vedemmo un sacco di ragazzi... che cosa ci facevano tutti lì? - Devono esse-re i ragazzi prescelti di tutte le classi, ci deve essere una specie di riunione...- - Dici bene mia cara!- - Gasper! E’ bello rivederti!- Bonny, Daniel, sono conten-to anch’io di rivedervi.- Gasper che succede?- - Venite con me e lo scopri-rete da soli! - - Possiamo? Noi non sia-mo dei prescelti… Serena Tassone

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“TLS” news — Pagina 6

La prof.ssa Aleotti, insegnante del Tri-colore

Reggio Emilia vs Zoetermeer(14.04.09-23-04.09)

Il nostro gemellaggio è iniziato con un mix di entusiasmo e preoccupazione collettiva! Lo scambio ha coinvolto una classe 2^ del Tricolore, sei allievi della 3^B liceo dell’istituto Scaruffi e alcuni allievi dell’ “Oranje Nassau College” di Zoetermeer, Olanda. Gli studenti olan-desi dopo la visita della città di Milano, sono arrivati a Reggio Emilia alle 18.00

del 14 aprile. Nei dieci giorni passati insieme abbiamo avuto la possibilità di visitare le città di Venezia e Firen-ze,nonché il castello di Bianello e molti altri posti; in questo modo ci siamo co-nosciuti meglio e abbiamo avuto la pos-sibilità di praticare il nostro inglese…con risultati disastrosi, a volte! I nostri momenti liberi sono stati all’insegna di shopping, gelati, bagni nelle fontane, risate e tanta gioia di stare insieme. Ab-

biamo messo a confronto le nostre di-versità e sono emersi aspetti interessanti, ma ciò che ci accomuna è la nostra gio-vane età con molta voglia di divertirci e tantissimo entusiasmo. E’ stata un’esperienza positiva e non vediamo l’ora di incontrarli di nuovo in Olanda in ottobre, o forse anche prima, in fondo non siamo molto lontani!!

Marjorie e Stefania

Che cos’è per lei il teatro? “Il mondo è teatro e il teatro è mondo” Alla fine di ogni anno i ragazzi che parte-cipano al corso di teatro si esibiscono in uno spettacolo teatrale, quest’anno per e s e m p i o s a r à “Sogno di una notte di

mezz’estate” del celebre William Shea-kespeare,ci parli un po’ della scelta dei pezzi teatrali: se ne occupa lei di perso-na? Oppure chiede suggerimenti ai registi del corso? Il testo lo propone sempre il coordinatore e poi c’è un lavoro in sinergia con i regi-sti. Quest’anno i registi sono della com-pagnia teatrale “MAMIMO’ ” che hanno lavorato molto bene per la messa in sce-na. Perciò il prof si occupa del consegui-mento didattico mentre i registi di quello tecnico. È sempre rimasta soddisfatta dal lavo-ro dei registi e dei ragazzi? Sì Finora per lei qual è stato lo spettaco-lo più bello messo in scena? Il primo sicuramente,poi anche “Come Romeo e Giulietta” (con questo spettaco-

Giovedì 16 aprile 2009, ho intervistato la professoressa Silvana Aleotti che da anni si occupa della compagnia di teatro “I Tipi Scomodi” nella nostra scuola, ecco le domande! Buongiorno prof!. Da quanti anni è pre-sente questo bellissimo progetto nella nostra scuola? E da cosa è partita l’idea? È presente dal 1996. L’idea è partita dalla necessità di offrire questa alternati-va didattica (che secondo me dovrebbe essere curr iculare) , con anche l’iniziativa della provincia “DAL BAN-CO AL PALCOSCENICO” promossa dal comune di Bagnolo in Piano rivolto appunto a tutte le scuole superiori della provincia. Come mai il nome “I Tipi Scomodi”? Quando è iniziato il progetto di tea-tro,abbiamo chiesto idee ai ragazzi sul nome da poter dare alla compagnia e saltò fuori questo nome da una ragazza: “I Tipi Scomodi”;è un acronimo ,deriva da ITS e la parola “scomodi” indica il voler andare controcorrente. Con quale pezzo esordì la compagnia teatrale? Con la trasposizione teatrale “Jack Fru-sciante è uscito dal gruppo” di Enrico Brizzi. Fummo gli unici a fare questo lavoro,mi ricordo di aver lavorato mol-tissimo ma nonostante questo ci fu tanta soddisfazione per il risultato ben riusci-to;inoltre, è servito molto anche ai ra-gazzi. Come mai ha deciso di proporre ai ragazzi un corso di teatro? Il teatro aiuta nelle capacità comunicati-ve ed espressive e anche ad acquisire autostima.

lo abbiamo vinto il primo premio nazio-nale ad un concorso), “Casina di Plauto” e infine “La rosa tatuata” (primi in pro-vincia). Per l’anno prossimo mi piace-rebbe proporre “Lisistrata” di Aristofane. Concludo dicendo che sono sempre sup-portata e c’è una grande partecipazione da parte dei ragazzi per il teatro, sono molto contenta che partecipino anche ragazzi dello Scaruffi e del Levi. Mi piacerebbe inoltre che la storia del teatro fosse inserita come unità didattica, ma anche nelle lingue straniere: un’unità didattica con un apporto con tutti questi insegnanti. Grazie mille per la sua disponibilità e collaborazione prof!! È davvero interes-sante che nelle scuole ci siano progetti come questo del teatro e che alcuni pro-fessori come lei se ne prendano carico!Complimenti! Concludo dicendo che lo spettacolo teatrale si svolgerà al teatro di

Bilanci– Il progetto teatro al “Tricolore” Intervista alla prof.ssa Aleotti

Gemellaggio Reggio Emilia — Zoetermeer

“Il mondo è teatro e il teatro è mondo” -

Goldoni

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Una delle squadre del torneo di calcetto

giocare, impegnandosi e non mollando mai, riducendo lo svantaggio. Questo goal non è servito per la vittoria, poiché la partita si è conclusa 2-1 per la 2^ A Igea. L‘ultimo lato del triangolo vede con-frontarsi la 2^ C Igea e la 2^ A Liceo La 2^ A Liceo, riprendendosi dalla sconfitta precedente, si porta in vantag-gio, segnando 2 goal. I ragazzi della 2^ C, in netta minoranza numerica di gio-catori, ci provano lo stesso: ma il finale è davvero amaro: 5-0 per gli avversari. L’aria si scalda quando scendono in campo le due seconde IGEA. Dopo al-

cuni minuti dal fischio di inizio, la 2^ A Igea fa un goal, portando così la squadra in vantaggio temporaneo perché dopo il primo tempo la 2^ C Igea pareggia. Manca davvero poco alla conclusione della partita, quando ad un certo punto Jonathan Iori, segna il goal che porta alla vittoria la 2^ A Igea per 2- 1. Ne esce vincitrice la squadra che più a dimostrato ca-parbietà e tecni-ca : la 2^ A IGE-A.

Martedì 21 Aprile presso la palestra di via Filippo Re si è svolta la finale del torneo di istituto di calcetto del biennio. Sul campo tre squadre, : 2^ C Igea, 2^ A Igea, 2^ A Liceo, impegnate in un trian-golare per aggiudicarsi la vittoria del trofeo. Il primo scontro vede confrontarsi la 2^ A Igea con la 2^ A Liceo. I ragazzi dell’Igea appaiono agguerriti sin dai primi minuti ; decisi a vincere,da subito riescono a fare due goal. Durante il secondo tempo l’aria di sfida fra le due squadre persiste. Gli avversari non si danno per vinti, continuano a

ranza, ma c’è la metteremo tutta. 2^ A LICEO ALBERTO MILILLO: Siamo emo-

COSA TI ASPETTI DA QUE-STA FINALE? Ecco le risposte a questa domanda di alcuni gio-catori delle tre classi finaliste del torneo di calcetto: 2^ C IGEA CARMINE SQUITIERI: Mi a-spetto di arrivare almeno secon-di, e lottare fino infondo, pur-troppo siamo in urgenza, perché siamo in pochi, e manca il portie-re, in nostro bomber. GIUSEPPE SGALIA: Mi aspetto di vincere, con diversi goal, e co-munque vincere è importante, anche in questo caso, che siamo in mino-

zionati, ma riusciremo a rimanere calmi e portare a casa il trofeo. GENNARO CAPRIO: Secondo me, io e i miei compagni, vincere-mo questa partita, perché siamo un gruppo compatto e non ci ar-renderemo mai. 2^ A IGEA ALBERTO DALLAPORTA: Il torneo è nostro! Siamo sicuri di vincere. GIUSEPPE RITORTI: Io la pen-so esattamente come il mio amico

Alberto, la vittoria sarà nostra! Ylenia Inguì

Intervista volante prima della finale di calcetto

CRONACA SPORTIVA

Torneo calcetto: la cronaca

La 2^ A IGEA domina la finale del torneo di calcetto

riservato al Biennio

Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4.

“TLS” news — Pagina 8

Il successo di que-sta impresa lo dobbiamo anche all’aiuto

che ci è stato dato da alcune persone. In par-ticolare RINGRAZIAMO: Alessandra Campani e l’Associazione Nondasola

La psicologa Linda Marchi (Freestudentbox).

Il professor Marco Capiluppi

Gli attori Monica Morini e Bernardino Bolzani e il Teatro dell’Orsa.

Il personale tecnico e i docenti dell’Istituto Scaruffi – Levi – Tricolore.

Il partigiano “Giorgio”

Risultati del Concorso:

1° premio assoluto: Istituto Filippo RE

1° premio sezione contenuti: ex equo tra Istituto Scaruffi e

Liceo Moro.

1° premio sezione grafica: Istituto Russell di Guastalla.

Incontro con la

Storia “Non ho mai insegnato nessun odio, solo a

odiare la guerra” Incontro allo Scaruffi con l’ex partigiano “Giorgio”

Nel monte ore di questo mese tra le molte attività , è stato proposto l’incontro con Ireo Lusuardi, un ex comandante partigiano. Dopo una breve introduzione di carattere storico, l’ex combattente rac-conta i suoi vent’anni quando dopo l’8 settembre del 1943 in clan-destinità egli sceglie di appartenere alle squadre d’azione partigiane (SAP). Egli parla dei giovani stanchi della guerra costretti ad arruo-larsi senza altra scelta se non essere catturati e mandati nei campi di sterminio, fucilati o altrimenti costretti alla clandestinità(nelle case di latitanza in campagna) per non mettere a rischio i propri fami-gliari, scegliendo di muoversi attivamente contro il regime politico che c’era a quel tempo. Ciò che spingeva questi giovani uomini era l’ideale di libertà e que-sto sentimento permeava tutta la gente. Egli racconta anche delle staffette (per far arrivare i messaggi in tutta la provincia) dove era-no coinvolte persino le donne, testimoniando una partecipazione collettiva, da cui si dovrebbe prendere spunto ai giorni nostri. Il messaggio dato a noi giovani è stato quello di conoscere i fatti, pri-ma di dichiararci per un qualunque schieramento politico estremi-sta: la conoscenza messa al servizio della crescita individuale. Un altro punto ritenuto importante è far valere la propria opinione non con la lotta armata, non più appropriata in un sistema dove c’è libertà e democrazia, ma con l’uso ponderato della parola(manifestazioni, scioperi, discussioni libere…). La violenza non è più necessaria perché le forme di dialogo odierne permettono una risoluzione di conflitti in modo pacifico, diversamente da quanto era a quei tempi dove per non essere uccisi bisognava uccidere secondo un’assurda legge della sopravivenza. In conclusione af-fermo nell’importanza di essere animati da un ‘credo’e da una mentalità elastica nel considerare le proprie idee non come defi-nitive ma sempre con la disponibilità ad accettare opinioni diver-se senza scartarle prima di averle considerate.

ULTIMA ORA!!

LA REDAZIONE DEL “TLS — NEWS”

HA VINTO IL PRIMO PREMIO-

”SEZIONE CONTENUTI” al concorso

“Scuola di giornalismo”

organizzato dalla Gazzetta d

i Reggio e

patrocinato dalla Ca

ssa di Risparmio di

Parma e Piacenza.

Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4.

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B a -

gnolo in Piano il 3 giugno 2009…io c i sarò e v o i verrete a vederci?? Vi aspettia-m o nume- rosi!!! Laura Vaccari.

Le classi 2^ E—IGEA e 2^ B IGEA fotografate al Ca-

stello di Gradara

La 3^ B—Liceo in gita scolastica

Pubblicazione Scolastica - Anno 1, Maggio / Giugno 2009 - N° 4.

“TLS” news — Pagina 10

L’obiettivo di questo progetto era quello di far emergere i luoghi co-muni e i pregiudizi relativi al ma-schile e al femminile, (oltre che valorizzare le differenze di gene-re) favorendo la discussione e il confronto per acquisire una mag-gior consapevolezza su come si vive la propria identità in una relazione di coppia. Questi percorsi si arti-colano in più incontri svolti dentro la classe attraverso un metodo che si basa sul lavoro individuale e a gruppi partendo sempre dal vissuto e quindi dall’esperienza raccontata dagli stessi ragazzi. Durante gli incontri, dall’iniziale diffidenza, si passa, gradualmente, a un clima di attenzione in cui i ruoli appaiono definiti: i ragazzi più esuberanti, le ragazze più attente. Si chiede a ognuno di loro di pre-sentarsi indicando un valore al pro-prio essere maschio o femmina. A questo punto compare un atteggia-mento ambivalente. Da una parte c’è la voglia e la curiosità di parla-re, di uscire allo scoperto dall’altra la paura di diventare vulnerabili e di essere attaccati, di apparire deboli. Alla fine il discorso si con-centra sul senso del limite, sul ri-spetto del proprio spazio vitale come elemento necessario per ogni

relazione di coppia. Il confronto diventa fin da subito serio ed ap-passionato. Quando si estraggono i bigliettini quelli che riscuotono più attenzione sono quello sulla violen-za psicologica e quello sulla gelosia. “Su questo argomento bisogna sta-re attenti se no si rischia di rima-nere isolati: io stavo per perdere tutti i miei amici perché stavo solo col mio ragazzo” riflette a voce alta una ragazza. Poi chiediamo loro di prendere po-sizione rispetto a una storia che leggiamo loro. Allora si discute del-la posizione presa, del perché è importante prendere una decisione e del mettersi anche nei panni dell’altro. Fisicamente si sono alza-ti, hanno cambiato posto e hanno dato un valore alla loro scelta. “Credo che non sia facile per noi

ragazze essere quello che siamo perché ci chiede-te (voi maschi) di essere tutte u-guali: belle, ma-gre, disponibili a fare sesso e se una non è così pensate che non abbia mai senso quello che dicia-

mo”. “Io ci devo pensare molto sul perché non è bene fare a botte: per me è normale pensare che se uno ti fa un torto lui deve capire che tu sei il più forte: è una que-stione di rispetto. Il ciclo di incontri si conclude con una riflessione da parte delle ope-ratrici di Nondasola: nonostante siamo consapevoli che non potranno modificarsi di molto le dinamiche interne alla classe tuttavia si ha la presunzione di aver vissuto insieme a loro un’esperienza positi-va,valorizzante e soprattutto emo-tivamente coinvolgente per tutti.

I membri della redazione sono: Rinaldini Stefania, Vaccari Laura, Tranquillo Gaetano, Ruspaggiari Luca, Ferrari Giacomo, Nornoo Marjorie, Elmehdi Lahba-bi, Nsimba Valentina, Tassone Serena, Ferraro Barbara, Mecani Rexhina. I docenti responsabili: Donatella Martinisi, Marco Martinelli, Luca Bassi.

La scuola e i progetti: Nondasola Corso di formazione per studenti e studentesse sul tema della relazione maschile—femminile.

“la gelosia non è un

sentimento positivo: io stavo per

perdere tutti i miei amici

perché stavo solo col mio ragazzo”