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Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali
Rassegna Stampa
MO NITOR AG G IO E AP P RO FO ND IME NTO
DE I FE NO ME NI D ISC R IM INATO R I NE I MED IA E SU L W EB
Anno IV
Roma, 27 Luglio 2015
Pagina 2
Anno IV
27 Luglio 2015
A cura di:
Fernando Fracassi
(Resp. Comunicazione
Contact-Center)
In collaborazione con:
Francesca Cerquozzi
Monica D’Arcangelis
Alessandro Tudino
Se vuoi segnalarci delle
iniziative scrivi a:
UNAR—Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali - ANNO IV - 27 Luglio 2015
Design: Fernando Fracassi
Rassegna Stampa MONITORAGGIO E APPROFONDIMENTO
DEI FENOMENI DISCRIMINATORI NEI MEDIA E SUL WEB
L a realizzazione
di un campo
rom a Sant’E-
raclio a Foli-
gno sta suscitando molte
polemiche. I cittadini sono
pronti a tutto pur di bloc-
care quello che, ormai, è
stato battezzato ‘il più
grande dell’Umbria’.
Il terreno della discordia Al
centro della protesta un
terreno di poco più di un
ettaro che sarebbe stato
acquistato dalla comunità
nomade nelle scorse setti-
mane. Un terreno che in
molti definiscono non edi-
ficabile e sottoposto a vin-
colo ambientale visto il
rischio idrogeologico e do-
ve, quindi, nessuno ci po-
trebbe costruire nulla.
Quando poi, nei giorni
scorsi, è comparsa la pri-
ma roulotte è stato un ve-
spaio di polemiche ed ac-
cuse che sono immancabil-
mente girate anche sul
web. CasaPound Tra i so-
stenitori del no, a fianco
dei cittadini – che nel frat-
tempo avrebbero costituito
un comitato contro l’inse-
diamento del campo – c’è
CasaPound: «Un campo
nomadi, probabilmente il
più grande dell’Umbria,
nascerà in località Fosso
Rio Sant’Eraclio sud –
ribadisce Saverio Andrea-
ni, responsabile cittadino
di Cp Foligno -, grazie alle
politiche menefreghiste del
sindaco Mismetti. Da lì
devono andar via: l’area è
sottoposta a vincolo am-
bientale e, quindi, non è
possibile né l’insediamento
né la movimentazione del
terreno».
Battaglia in consiglio «C’è
un’ordinanza di sgombero
per il campo rom che esi-
ste già in un altro posto,
sempre a Sant’Eraclio –
afferma Andreani -, per-
tanto i nomadi si sposte-
rebbero e andrebbero a
collocarsi su questo terre-
no privato, di proprietà di
uno di loro, dove una rou-
lotte si è già posizionata
abusivamente. Vista la
destinazione del terreno
adibito solo ad uso agrico-
lo – conclude Andreani -,
daremo battaglia in consi-
glio comunale qualora le
istituzioni facciano orec-
chie da mercante, affinché
i cittadini vengano ascolta-
ti e il problema si risolva il
più presto possibile».
Fratelli d’Italia Sulla stessa
lunghezza d’onda il capo-
gruppo regionale di Fratelli
d’Italia, Marco Squarta:
«Fratelli d’Italia dice no
all’apertura del ‘campo
nomadi più grande del-
l’Umbria’ a Foligno. Se
questa notizia fosse vera
allora daremo battaglia
chiedendo al sindaco Mi-
smetti di intervenire per
bloccare questa ipotesi.
Chiediamo la chiusura di
tutti i campi rom presenti
nelle nostre città. La no-
stra proposta è di attrez-
zare piazzole di sosta tem-
FOLIGNO, CORO DI ‘NO’ PER IL
CAMPO ROM
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poranee per i nomadi non stanziali, dove c’è la possi-
bilità di agganciarsi a luce e gas. Ovviamente pagan-
doli, come fanno tutti gli italiani. Piazzole di transito,
dove è possibile rimanere per qualche tempo per poi
ripartire. Se invece non si tratta di nomadi, ma di ita-
liani stanziali e poveri, allora la strada da percorrere è
quella di tutti gli altri italiani nelle stesse condizioni di
difficoltà economica: mettersi in fila per accedere a
una casa popolare».
Buonismo «Non è pensabile – prosegue Squarta – che
in quanto rom si pretenda qualcosa che agli italiani
non viene riconosciuto. Senza dimenticare che se una
famiglia italiana non manda i propri figli a mendicare o
li fa vivere nell’immondizia gli viene tolta la patria po-
testà. Con i rom questo non avviene. Questa situazio-
ne esiste perché fa bene a certa politica che fa finta di
non vedere e si lava la coscienza con atteggiamenti di
buonismo. E fa bene agli stessi rom che in questo mo-
do sono riusciti ad creare all’interno dei loro campi
delle zone franche, dove non fanno entrare nessuno
perché li considerano roba loro. Questa situazione –
conclude – non è più tollerabile. Fratelli d’Italia dice
basta ed è pronta ad intervenire a partire da Foligno».
(fonte www.umbriaon.it)
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P rima gli hanno rubato
un paio di occhiali. E
quando l'ambulante
diciassettenne origina-
rio della Nuova Guinea ne ha chie-
sto la restituzione, lo hanno pic-
chiato selvaggiamente, trascinato
in mare e tenuto con la testa sot-
t'acqua per diversi minuti. Il tutto
sotto gli occhi dei bagnanti, che
non solo non hanno aiutato il ra-
gazzo, ma all'arrivo della polizia
hanno circondato le volanti, facili-
tando la fuga di uno dei due ag-
gressori e inveendo contro gli a-
genti e la vittima con frasi pesanti
dal chiaro contenuto razzista.
Il pomeriggio di ordinaria follia ha
avuto come teatro la spiaggia di
Torre Chianca (a pochi chilometri
da Lecce) e come protagonisti due
giovani del capoluogo già noti alle
forze dell'ordine, Federico Ferri e
Mirko Castelluzzo, rispettivamente
di 25 e 37 anni, arrestati per ten-
tato omicidio al termine di un'in-
dagine lampo della squadra volan-
te della polizia di Stato, guidata
dalla dirigente Eliana Martella. En-
trambi vengono ritenuti vicini a
gruppi della criminalità leccese che
operano nel capoluogo: Castelluz-
zo è un sorvegliato speciale con
obbligo di dimora, che non aveva
remore a scontare sulla spiaggia in
compagnia degli amici.
I due uomini, stando alla ricostru-
zione effettuata, avrebbero mer-
canteggiato con il venditore ambu-
lante per qualche minuto e poi
avrebbero sottratto un paio di oc-
chiali dalla sua cesta. Il ragazzo se
ne sarebbe accorto, chiedendone
la restituzione e scatenando così la
furia dei due leccesi. Alle botte è
seguito il trascinamento in mare e
poi quel tenerlo sott'acqua, che ha
configurato l'ipotesi di tentato o-
micidio, condita da minacce rivolte
ai presenti affinché si facessero "i
fatti loro".
L'extracomunitario sarebbe poi
riuscito a liberarsi e a scappare,
chiedendo aiuto ai bagnanti, nes-
suno dei quali gli ha dato un cellu-
lare per poter avvisare le forze
dell'ordine. Una telefonata anoni-
ma al 113 ha determinato l'inter-
vento delle volanti, ai cui agenti la
vittima ha raccontato tutto con
dovizia di particolari: "Mi tenevano
con la testa sott'acqua, credevo di
morire".
Quando è riuscito a uscire dall'ac-
qua, il diciassettenne era molto
dolorante, essendo stato colpito in
diverse parti del corpo (faccia,
testa, collo, zigomo sinistro), com-
prese quelle intime, tanto che è
stato condotto in ospedale, dove è
stato sottoposto alle cure del caso
e poi dimesso con una prognosi di
dieci giorni. Al termine della brutta
avventura il ragazzo è stato riac-
compagnato a casa, dove abita
con la famiglia, composta da lavo-
ratori, tutti in regola con i permes-
si di soggiorno.
Le indagini dei poliziotti hanno
inoltre consentito di identificare e
denunciare per offese a sfondo
razziale altre tre persone (una di
loro anche per furto), che durante
le fasi concitate di intervento della
polizia, hanno inveito contro l'im-
migrato, rubandogli anche altre
cinque paia di occhiali e i 40 euro,
magro guadagno di un'intera gior-
nata di lavoro sotto il sole.
Nella notte - poche ore dopo l'ar-
SALENTO, TENTANO DI AFFOGARE
AMBULANTE TRA L'INDIFFERENZA DEI
BAGNANTI: ARRESTATI IN DUE
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resto di Ferri e Castelluzzo - un ordigno è esploso nei
pressi dello stabilimento balneare 'La Cambusa' da-
vanti al quale è avvenuta la brutale aggressione, dan-
neggiando gravemente alcune cabine e magazzini.
Difficile ipotizzare, al momento, se i due episodi siano
collegati e se la presenza della bomba sia stata un
segnale intimidatorio rivolto ai proprietari del lido in
relazione a quanto accaduto il pomeriggio. Gli investi-
gatori della squadra mobile diretti da Sabrina Manzo-
ne, però, non escludono alcuna possibilità e hanno già
acquisito le immagini delle videocamera di sorveglian-
za installate nella zona.
(fonte http://bari.repubblica.it/)
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MATTARELLA: SU IMMIGRATI DA UE
RISPOSTE NON ALL'ALTEZZA
S ugli immigrati "l'Unione europea non sempre
riesce a dare una risposta all'altezza della
propria civiltà", anzi "fa meno di quello che
dovrebbe fare". Lo ha affermato il presiden-
te della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo
all'undicesima Conferenza degli ambasciatori. La sfida
che abbiamo di fronte, ha proseguito il capo dello Sta-
to, "ci impone di affrontare con saggezza e maturità il
tema dell'immigrazione. I giovani, i bambini che ri-
schiano la morte in mano ai trafficanti interpellano le
nostre coscienze". Secondo Mattarella "paura ed egoi-
smo non fanno affermare valori come solidarietà e
condivisione".
La sfida che abbiamo di fronte, ha spiegato Mattarella,
"ci impone di affrontare con umanità e saggezza il
tema delle migrazioni e il dramma dei profughi che
fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla povertà
assoluta. La disperazione scolpita sui volti di queste
persone – spesso giovani, o addirittura bambini - che
rischiano la morte su barconi sgangherati, sotto il gio-
go di spietati trafficanti di esseri umani, interroga la
nostra coscienza, e quella dell'intera Europa".
L'Unione europea, è giusto ripeterlo, ha continuato,
"fa meno di quanto sarebbe suo dovere fare e questo
atteggiamento, culturalmente nuovo per molti aspetti,
sorprende. Sono alla prova i valori su cui l'Europa si
fonda, ma a volte paura ed egoismo prevalgono sulla
responsabilità di affermare la indivisibilità di valori
come libertà, democrazia, solidarietà". La decisione
dell'Unione di distribuire, seppur su base volontaria,
una quota di rifugiati è per Mattarella "un primo passo
significativo, che salutiamo con soddisfazione", ma
sarà un passo importante "se ne seguiranno altri nel
segno della condivisione. Stiamo parlando di richie-
denti asilo, non di semplici migranti. Il carattere uma-
nitario della loro accoglienza non può che prevalere su
altre considerazioni". Diversa, e indubbiamente più
complessa, ha rilevato il presidente della Repubblica,
è la questione dei flussi migratori, peraltro quasi sem-
pre provocati da situazioni umanamente insostenibili.
La politica dell'immigrazione, ha detto, "richiede intel-
ligenza e visione: in gioco ci sono valori, sentimenti di
solidarietà, ma anche equilibri economici e sociali.
Aiutare chi chiede aiuto, salvare chi sta annegando o
è in mano a organizzazioni criminali è un dovere ele-
mentare, umanamente irrinunciabile. Governare i flus-
si migratori richiede risposte articolate, compresa la
cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei
flussi, e la necessaria azione di contrasto contro i traf-
ficanti". Anche le politiche dell'immigrazione europee
dovrebbero tendere verso una certa omogeneità, ha
richiamato Mattarella. "L'integrazione - ha sostenuto -
è un fattore di sicurezza. Le politiche europee, se coe-
renti, sarebbero anch'esse robusti fattori di sicurezza.
Non va dimenticato che da come l'Europa saprà inte-
grare i migranti - anche costruendo percorsi di cittadi-
nanza - dipenderà e non poco la pace e il dialogo con i
popoli di provenienza. La democrazia non si esporta
con le armi, come è stato dimostrato. La democrazia
per affermarsi deve usare la forza della persuasione
con il proprio esempio".
(Fonte askanews)
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IMMIGRATI: GOZI, IMPEGNO COMUNE ITALIA
E GERMANIA SU ACCORDO UE
"I talia e Germania sono ora unite nella coopera-
zione per dare piena e rapida attuazione al re-
cente accordo europeo sull'immigrazione".
Lo ha affermato il sotto-
segretario agli Affari
Europei Sandro Gozi, in
visita ai centri di acco-
glienza a Catania insie-
me ai ministri tedeschi
Roth e Ozoguz. "Questo e' un grande cambiamento
rispetto al passato - ha detto Gozi -. Questa visita
congiunta ai centri di accoglienza di Catania ha un
forte significato: con la Germania siamo impegnati
insieme per costruire una politica comune di immigra-
zione e asilo europea che porti al superamento della
normativa di Dublino, inefficace e inadeguata e spinga
l'Ue ad assumere pienamente le sue responsabilita'".
Gozi ha fatto visita ai centri di accoglienza. Il pro-
gramma della visita di Gozi ha compreso anche gli
uffici comunali per i migranti e l'accoglienza, il monu-
mento ai migranti caduti presso il cimitero comunale,
e infine un incontro in municipio con il Sindaco Enzo
Bianco, le autorita' locali e i rappresentanti delle Ong
locali impegnate nel fenomeno migratorio.
(FONTE AGI)
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PORDENONE, PROFUGHI: SCATTA LA GARA DI
SOLIDARIETÀ
L a solidarietà non fa rumore e così è stato
anche per l’accoglienza dei 37 profughi
arrivati lunedì scorso alla casa della fan-
ciulla.
A dirlo, non senza provocazione, Michele Negro, che
ha pubblicato su Facebook il materiale (per lo più ab-
bigliamento e generi di prima necessità) che è stato
raccolto a favore dei ragazzi che si trovano nella strut-
tura di via Poffabro.
«Fa più rumore un video razzista con immigrati neri
che “osano” entrare al parco Galvani a Pordenone (ora
la Lega proporrà zone separate nei parchi e sugli au-
tobus?) – è la provocazione nei confronti del consiglie-
re comunale Riccardo Piccinato – che il lavoro di puli-
zia, spesso a mani nude, dell’area verde della struttu-
ra che li ospita di 37 giovani scappati da persecuzioni
ed arruolamenti obbligatori nei talebani o nell’Isis».
«Ottiene più spazio nei media la “notizia” di due ade-
sivi attaccati di notte sul portone del centro raccolta
richiedenti asilo a Pordenone piuttosto che la decina
di cittadini che da mercoledì e anche stamane – scri-
veva ieri – si sono presentate alla ex Casa della fan-
ciulla, portando vestiario e generi di prima necessità».
«O forse, come propongono le forze populiste e razzi-
ste, sarebbe meglio riportarli a “casa loro” facendoli
arruolare tra le formazioni terroriste con conseguenze
immaginabili?».
Alle parole Negro associa una carrellata di foto dei
lavori che i ragazzi, afghani e pakistani, hanno fatto
questa settimana nel giardino della Casa della fanciul-
la.
Oltre a tagliare l’erba e sistemare il giardino, gli ospiti
della casa devono provvedere a tenere in ordine la
struttura, a partire dalle loro camere.
In questi giorni, inoltre, è iniziato il corso di lingua
Italiano per i ragazzi che si fermeranno parecchi mesi
visto che sembrano intenzionati a presentare doman-
da di asilo politico.
Domande che hanno procedure molto lunghe conside-
rato che mediamente trascorre almeno un anno di
tempo tra la richiesta e la risposta della commissione,
senza contare che, in caso di ricorso (praticamente
tutti lo fanno), passa mediamente un altro anno.
Al momento in provincia sono ospitati circa 300 immi-
grati richiedenti asilo.
Si tratta per lo più di ragazzi giovani – tra i 18 e i 30
anni – che attendono soprattutto un documento, un
“lasciapassare” per raggiungere altri Paesi europei.
I prediletti sono Francia e Inghilterra. Paesi dove è più
facile trovare un lavoro, ma molto più difficile ottenere
un documento.
(fonte http://messaggeroveneto.gelocal.it)
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Alla Casa della fanciulla sono arrivati indumenti e generi di prima necessità.
La polemica di Michele Negro
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Disabilità
ORTONA, GO-KART PER DISABILI CON
TRULLI TESTIMONIAL
U n go-kart utilizzato da un diversamente
abile e nel tondo il pilota e campione
Jarno Trulli
ORTONA. Sarà un vero e proprio Go
Kart day, una di quelle giornate che riconciliano le
persone con lo sport. Martedì, ad Ortona, verrà pre-
sentato il progetto di sport accessibile con i Go kart
per i diversamente abili, a cui parteciperà anche il
campione abruzzese dell’automobilismo, con un bril-
lante passato in Formula Uno, Jarno Trulli.
L’evento nasce a seguito di un lavoro partito due anni
fa che ha riguardato l’Asd Mini speed, associazione
sportiva di minimoto e kart di Pescara del presidente-
Alessandro Di Berardino, che in questi giorni è impe-
gnata nell’organizzazione dell’appuntamento di marte-
dì. Un socio con disabilità motorie, circa due anni fa,
fece una proposta alla stessa associazione sportiva
affinchè gli venisse data la possibilità in qualche modo
di poter girare in pista insieme ai suoi amici. Un desi-
derio per cui ci si è subito attivati per farlo diventare
realtà: l’Asd Mini speed si è messa al lavoro con la
collaborazione di un’officina specializzata per allesti-
menti auto per disabili, la “Aldo Zamboni” di Pescara,
ed oggi l’associazione può essere soddisfatta per la
realizzazione di due kart con comandi al volante, che
danno la possibilità anche alle persone con disabilità
motoria di provare l’ebrezza di guidare un go kart.
E martedì l’evento ufficiale sull’accessibilità dello sport
per i diversamente abili: al circuito mini speed di Or-
tona, in contrada Cucullo, strada Villa Torre snc, dalle
18,30 e fino a tarda serata ci sarà il campionisssimo
Jarno Trulli, che può vantare una lunghissima carriera
in Formula Uno, iniziata nel 1997 con la Minardi e pro-
seguita con la Prost, Jordan, Renault, Toyota e Lotus.
Ma a 41 anni Trulli si diverte ancora a correre nel
campionato di Formula E, competizione dedicata a
vetture sportive elettriche. È lui il testimonial del pro-
getto: «Grazie alla nostra amicizia», ha commentato il
presidente dell'asd Mini speed, Alessandro Di Berardi-
no, «dopo avergli illustrato il nostro progetto ha subito
sposato la causa ed è il nostro testimonial. Sarà pre-
sente durante tutta la serata e ci sarà anche la possi-
bilità di girare insieme oltre che di cenare presso la
nostra struttura, in modo da poter condividere la pas-
sione
per i motori».
Altro ospite illustre di giornata saràAndrea Marchesa-
ni, pilota disabile che verrà accolto dai fan sulla pista.
Per informazioni è possibile contattare Di Berardino al
3475851702 o visitare il sitowww.pistaminispeed.it.
(fonte http://ilcentro.gelocal.it)
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Sentenze
SENTENZA STORICA PER LE MAMME LADRE
«RESTERANNO IN CARCERE FINO AL 2018»
I l punto centrale della sentenza è una data,
scritta sotto l’«ordine di liberazione» dal car-
cere: 22 luglio 2018. Sono tre anni da sconta-
re, in deroga al fatto che le quattro ragazze
rom (due italiane nate a Roma, una croata e una bo-
sniaca) sono incinte o madri di figli piccoli. Per questo,
in passato, nella loro carriera di borseggiatrici
«professioniste» sono state già più volte condannate,
ma sempre rimesse in libertà. Il 24 luglio scorso il giu-
dice ha invece stabilito che restino in carcere. La sen-
tenza, in ambienti investigativi e giudiziari, viene in
qualche modo definita «storica» nel contrasto della
microcriminalità.
I fatti risalgono al 23 luglio, mezzogiorno da poco pas-
sato, hotel Berna di via Napo Torriani, vicino alla sta-
zione Centrale. Il gruppo di ragazze circonda una turi-
sta di Hong Kong, una le apre la borsa e le porta via il
portafogli con mille sterline e 300 dollari. Pochi minuti
dopo gli uomini dell’Unità reati predatori della Polizia
locale (coordinati dal comandante Tullio Mastrangelo)
riescono a bloccare le ragazze. Alisa H., 21 anni, in-
cinta, ha alle spalle 13 arresti per furto e uno per resi-
stenza; Safeta H., 21 anni, incinta, 7 arresti per furto;
Dzanija C., 41 anni, con obbligo di dimora in un cam-
po nomadi di Roma, è stata già arrestata una volta
per evasione, 7 per rapina e 6 per furto; infine Ana Z.,
22 anni, incinta, ha a carico 3 arresti per rapina e 14
per furto. L’operazione della Polizia locale è il risultato
dei controlli straordinari per l’Expo programmati con
l’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli. E
se per gli investigatori quel tipo di arresti è in qualche
modo una routine, inedito è invece quel che è accadu-
to in Tribunale.
Di fronte a un tipo di reato che per anni è stato in pra-
tica «depenalizzato» (le borseggiatrici incinte o madri
di figli piccoli accumulavano arresti e condanne senza
conseguenze), per la prima volta la pena non è stata
sospesa: «tenuto conto dell’organizzazione - viene
spiegato nella sentenza - delle modalità di azione, del-
l’allarmante frequenza con la quale le imputate, sem-
pre in concorso, hanno commesso reati ininterrotta-
mente, l’ultimo una settimana fa (il 16 luglio)», la
condanna andrà scontata in carcere. «Inoltre - come
aggiunge il giudice - la cospicua refurtiva non è stata
reperita, poiché in base alla scaltra organizzazione
criminale è stata immediatamente fatta sparire» (le
ragazze hanno passato il portafogli rubato a un uomo
che è scappato). Secondo alcuni investigatori la sen-
tenza potrebbe essere un argine per un tipo di reato
che, oltre ai danni alle persone derubate, ha un altro
pesante «indotto»: perché le donne sono spesso co-
strette al furto dagli uomini e perché strumentalizzano
i bambini (vere, ultime vittime) per evitare il carcere.
Alla fine della sentenza, infatti, il giudice aggiunge che
«si trasmettono gli atti al Tribunale per i minorenni,
per quanto di competenza in ordine ad affidamento
dei figli minorenni delle imputate e ad eventuali prov-
vedimenti relativi alla potestà genitoriale».
Gianni Santucci
(Fonte www.corriere.it)
Borseggiatrici professioniste evitavano la prigione perché incinte o con figli piccoli. Le
quattro donne, condannate più volte, erano state sempre rimesse in libertà
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Estero
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Approfondimenti/Eventi
“DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DI
INTERNET”, L’APPUNTAMENTO È PER DOMANI
D omani, martedì 28 luglio, alle ore 12,
presso la Sala del Mappamondo di Pa-
lazzo Montecitorio si terrà la conferenza
stampa di presentazione dell a
“Dichiarazione dei diritti in Internet”.
L’appuntamento, sarà trasmesso in diretta webtv dal
sito della camera dei deputati. Il percorso della Carta
in effetti, una volta ufficializzata, dovrebbe proseguire
alla Camera dei deputati come mozione che impegni il
Governo italiano a presentarla come la propria posi-
zione sia nel contesto nazionale che in quello interna-
zionale. E mentre i relatori di martedì si preparano
l’altra notizia è che la carta dei diritti italiani ha già un
importante sostenitore, è Sir Tim Berners Lee, l’inven-
tore del Www.
La Dichiarazione dei diritti in Internet è fondata sul
pieno riconoscimento di libertà, eguaglianza, dignità e
diversità di ogni persona. La garanzia di questi diritti è
condizione necessaria perché sia assicurato il funzio-
namento democratico delle Istituzioni, e perché si evi-
ti il prevalere di poteri pubblici e privati che possano
portare ad una società della sorveglianza, del controllo
e della selezione sociale. Internet si configura come
uno spazio sempre più importante per l’autorganizza-
zione delle persone e dei gruppi e come uno strumen-
to essenziale per promuovere la partecipazione indivi-
duale e collettiva ai processi democratici e l’eguaglian-
za sostanziale. I principi riguardanti Internet tengono
conto anche del suo configurarsi come uno spazio eco-
nomico che rende possibili innovazione, corretta com-
petizione e crescita in un contesto democratico. Una
Dichiarazione dei diritti di Internet è strumento indi-
spensabile per dare fondamento costituzionale a prin-
cipi e diritti nella dimensione sovranazionale.
1. RICONOSCIMENTO E GARANZIA DEI DIRITTI
Sono garantiti in Internet i diritti fondamentali di ogni
persona riconosciuti dai documenti internazionali, dal-
la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea,
dalle costituzioni e dalle leggi.
Tali diritti devono essere interpretati in modo da assi-
curarne l’effettività nella dimensione della rete.
Il riconoscimento dei diritti in Internet deve essere
fondato sul pieno rispetto della dignità, della libertà,
dell’eguaglianza e della diversità di ogni persona, che
costituiscono i principi in base ai quali si effettua il
bilanciamento con altri diritti.
2. DIRITTO DI ACCESSO
Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet
in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente
adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di
ordine economico e sociale.
Il diritto fondamentale di accesso a Internet deve es-
sere assicurato nei suoi presupposti sostanziali e non
solo come possibilità di collegamento alla Rete.
L’accesso comprende la libertà di scelta per quanto
riguarda sistemi operativi, software e applicazioni.
L’effettiva tutela del diritto di accesso esige adeguati
interventi pubblici per il superamento di ogni forma di
divario digitale – culturale, infrastrutturale, economico
– con particolare riferimento all’accessibilità delle per-
sone con disabilità.
3. NEUTRALITA’ DELLA RETE
Ogni persona ha il diritto che i dati che trasmette e
riceve in Internet non subiscano discriminazioni, re-
strizioni o interferenze in relazione al mittente, rice-
vente, tipo o contenuto dei dati, dispositivo utilizzato,
applicazioni o, in generale, legittime scelte delle per-
sone.
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Approfondimenti/Eventi
La neutralità della Rete, fissa e mobile, e il diritto di
accesso sono condizioni necessarie per l’effettività dei
diritti fondamentali della persona. Garantiscono il
mantenimento della capacità generativa di Internet
anche in riferimento alla produzione di innovazione.
Assicurano ai messaggi e alle loro applicazioni di viag-
giare online senza discriminazioni per i loro contenuti
e per le loro funzioni.
4. TUTELA DEI DATI PERSONALI
Ogni persona ha diritto alla protezione dei dati che la
riguardano, per garantire il rispetto della sua dignità,
identità e riservatezza.
I dati personali sono quelli che consentono di risalire
all’identità di una persona e comprendono anche i dati
identificativi dei dispositivi e le loro ulteriori elabora-
zioni, come quelle legate alla produzione di profili.
I dati devono essere trattati rispettando i principi di
necessità, finalità, pertinenza, proporzionalità e, in
ogni caso, prevale il diritto di ogni persona all’autode-
terminazione informativa.
I dati possono essere raccolti e trattati solo con il con-
senso effettivamente informato della persona interes-
sata o in base a altro fondamento legittimo previsto
dalla legge. Il consenso è in via di principio revocabile.
Per il trattamento di dati sensibili la legge può preve-
dere che il consenso della persona interessata debba
essere accompagnato da specifiche autorizzazioni.
Il consenso non può costituire una base legale per il
trattamento quando vi sia un significativo squilibrio di
potere tra la persona interessata e il soggetto che ef-
fettua il trattamento.
Sono vietati l’accesso e il trattamento dei dati perso-
nali con finalità anche indirettamente discriminatorie.
5. DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE INFORMATI-
VA
Ogni persona ha diritto di accedere ai propri dati, qua-
le che sia il soggetto che li detiene e il luogo dove so-
no conservati, per chiederne l’integrazione, la rettifica,
la cancellazione secondo le modalità previste dalla
legge. Ogni persona ha diritto di conoscere le modalità
tecniche di trattamento dei dati che la riguardano.
Le raccolte di massa di dati personali possono essere
effettuate solo nel rispetto dei principi e dei diritti fon-
damentali.
La conservazione dei dati deve essere limitata al tem-
po necessario, tenendo conto del principio di finalità e
del diritto all’autodeterminazione della persona inte-
ressata.
6. INVIOLABILITÀ DEI SISTEMI E DOMICILI INFOR-
MATICI
Senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, nei soli
casi e modi previsti dalla legge, è vietato l’accesso ai
dati della persona che si trovino su dispositivi perso-
nali, su elaboratori remoti accessibili tramite creden-
ziali da qualsiasi elaboratore connesso a Internet o
simultaneamente su dispositivi personali e, in copia,
su elaboratori remoti, nonché l’intercettazione di qual-
siasi forma di comunicazione elettronica.
7. TRATTAMENTI AUTOMATIZZATI
Nessun atto, provvedimento giudiziario o amministra-
tivo, decisione comunque destinata ad incidere in ma-
niera significativa nella sfera delle persone possono
essere fondati unicamente su un trattamento automa-
tizzato di dati personali volto a definire il profilo o la
personalità dell’interessato.
8. DIRITTO ALL’IDENTITÀ
Ogni persona ha diritto alla rappresentazione integrale
e aggiornata della propria identità.
La sua definizione riguarda la libera costruzione della
personalità e non può essere sottratta all’intervento e
alla conoscenza dell’interessato.
L’uso di algoritmi e di tecniche probabilistiche deve
essere portato a conoscenza delle persone interessa-
te, che in ogni caso possono opporsi alla costruzione e
alla diffusione di profili che le riguardano.
Ogni persona ha diritto di fornire solo i dati stretta-
mente necessari per l’adempimento di obblighi previsti
dalla legge, per la fornitura di beni e servizi, per l’ac-
cesso alle piattaforme che operano in Internet.
La definizione di un’identità in Internet da parte dell’-
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amministrazione pubblica deve essere accompagnata
da adeguate garanzie.
9. ANONIMATO
Ogni persona può comunicare elettronicamente in for-
ma anonima per esercitare le libertà civili e politiche
senza subire discriminazioni o censure.
Limitazioni possono essere previste solo quando siano
giustificate dall’esigenza di tutelare un interesse pub-
blico e risultino necessarie, proporzionate, fondate
sulla legge e nel rispetto dei caratteri propri di una
società democratica.
Nei casi previsti dalla legge e con provvedimento mo-
tivato dell’autorità giudiziaria l’autore di una comuni-
cazione può essere identificato quando sia necessario
per garantire la dignità e i diritti di altre persone.
10. DIRITTO ALL’OBLIO
Ogni persona ha diritto di ottenere la cancellazione
dagli indici dei motori di ricerca dei dati che, per il loro
contenuto o per il tempo trascorso dal momento della
loro raccolta, non abbiano più rilevanza.
Il diritto all’oblio non può limitare la libertà di ricerca e
il diritto dell’opinione pubblica a essere informata, che
costituiscono condizioni necessarie per il funziona-
mento di una società democratica. Tale diritto può
essere esercitato dalle persone note o alle quali sono
affidate funzioni pubbliche solo se i dati che le riguar-
dano non hanno alcun rilievo in relazione all’attività
svolta o alle funzioni pubbliche esercitate.
Se la richiesta di cancellazione dagli indici dei motori
di ricerca dei dati è stata accolta, chiunque ha diritto
di conoscere tali casi e di impugnare la decisione da-
vanti all’autorità giudiziaria per garantire l’interesse
pubblico all’informazione.
11. DIRITTI E GARANZIE DELLE PERSONE SULLE
PIATTAFORME
I responsabili delle piattaforme digitali sono tenuti a
comportarsi con lealtà e correttezza nei confronti di
utenti, fornitori e concorrenti.
Ogni persona ha il diritto di ricevere informazioni chia-
re e semplificate sul funzionamento della piattaforma,
a non veder modificate in modo arbitrario le condizioni
contrattuali, a non subire comportamenti che possono
determinare difficoltà o discriminazioni nell’accesso.
Ogni persona deve in ogni caso essere informata del
mutamento delle condizioni contrattuali. In questo
caso ha diritto di interrompere il rapporto, di avere
copia dei dati che la riguardano in forma interoperabi-
le, di ottenere la cancellazione dalla piattaforma dei
dati che la riguardano.
Le piattaforme che operano in Internet, qualora si
presentino come servizi essenziali per la vita e l’attivi-
tà delle persone, favoriscono, nel rispetto del principio
di concorrenza, condizioni per una adeguata interope-
rabilità, in presenza di parità di condizioni contrattuali,
delle loro principali tecnologie, funzioni e dati verso
altre piattaforme.
12. SICUREZZA IN RETE
La sicurezza in rete deve essere garantita come inte-
resse pubblico, attraverso l’integrità delle infrastruttu-
re e la loro tutela da attacchi esterni, e come interes-
se delle singole persone.
Non sono ammesse limitazioni della libertà di manife-
stazione del pensiero; deve essere garantita la tutela
della dignità delle persone da abusi connessi a com-
portamenti negativi, quali l’incitamento all’odio, alla
discriminazione e alla violenza.
13. DIRITTO ALL’EDUCAZIONE
Ogni persona ha diritto di acquisire le capacità neces-
sarie per utilizzare Internet in modo consapevole e
attivo. La dimensione culturale ed educativa di
Internet costituisce infatti elemento essenziale per
garantire l’effettività del diritto di accesso e della tute-
la delle persone.
Le istituzioni pubbliche promuovono attività educative
rivolte alle persone, al sistema scolastico e alle impre-
se, con specifico riferimento alla dimensione interge-
nerazionale.
Il diritto all’uso consapevole di Internet è fondamenta-
le perché possano essere concretamente garantiti lo
sviluppo di uguali possibilità di crescita individuale e
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collettiva; il riequilibrio democratico delle differenze di
potere sulla Rete tra attori economici, istituzioni e cit-
tadini; la prevenzione delle discriminazioni e dei com-
portamenti a rischio e di quelli lesivi delle libertà al-
trui.
14. CRITERI PER IL GOVERNO DELLA RETE
Ogni persona ha diritto di vedere riconosciuti i propri
diritti sia a livello nazionale che internazionale.
Internet richiede regole conformi alla sua dimensione
universale e sovranazionale, volte alla piena attuazio-
ne dei principi e diritti prima indicati, per garantire il
suo carattere aperto e democratico, impedire ogni
forma di discriminazione e evitare che la sua disciplina
dipenda dal potere esercitato da soggetti dotati di
maggiore forza economica.
La costruzione di un sistema di regole deve tenere
conto dei diversi livelli territoriali (sovranazionale, na-
zionale, regionale), delle opportunità offerte da forme
di autoregolamentazione conformi ai principi indicati,
della necessità di salvaguardare la capacità di innova-
zione, della molteplicità di soggetti che operano in
Rete, promuovendone il coinvolgimento in forme che
garantiscano la partecipazione diffusa di tutti gli inte-
ressati.
Le istituzioni pubbliche adottano strumenti adeguati
per garantire questa forma di partecipazione.
In ogni caso, l’innovazione normativa in materia di
Internet è sottoposta a valutazione di impatto sull’e-
cosistema digitale.
La gestione della Rete deve assicurare il rispetto del
principio di trasparenza, la responsabilità delle deci-
sioni, l’accessibilità alle informazioni pubbliche, la rap-
presentanza dei soggetti interessati.
L’accesso ed il riutilizzo dei dati generati e detenuti
dal settore pubblico debbono essere garantiti e poten-
ziati.
La costituzione di autorità nazionali e sovranazionali è
indispensabile per garantire effettivamente il rispetto
dei criteri indicati, anche attraverso una valutazione di
conformità delle nuove norme ai principi di questa
Dichiarazione.
(fonte www.improntaunika.it)
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