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UNITA’ DI APPRENDIMENTO DI SCIENZE CL 3 E Sechi Anna Lisa TITOLO IL MODELLO PARTICELLARE DESCRIZIONE GENERALE DELL’ ARGOMENTO E DEL CONTENUTO Lo scorso anno scolastico, l’insegnante ha aderito al progetto in rete con altre scuole, SCIENZA IN VERTICALE, percorsi didattici in laboratorio dalla Scuola dell’Infanzia all’Università organizzato presso il Liceo scientifico e linguistico "Europa Unita" di Porto Torres, progettato da un gruppo verticale di docenti di area scientifica che negli ultimi anni ha condiviso un percorso di autoformazione teso ad allestire e condividere percorsi laboratoriali relativi all’introduzione e allo sviluppo dei primi concetti, metodi e modelli della scienza sin dai primi ordini di scuola. Anche per questo nuovo anno, l’insegnante ha aderito alle iniziative proposte dalla medesima “RETE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE, UNIVERSITA’ E ALTRI SOGGETTI PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI COMUNE INTERESSE”, prendendo parte sia al corso di base che a quello avanzato che ad un corso di CODING. Dopo la coinvolgente, interessante e formativa esperienza svolta dai bambini, (vedasi unità di apprendimento relativa ) l’insegnante ha deciso di far intraprendere alla classe un nuovo percorso di “sperimentazione scientifica”, ma che partisse proprio da ciò che sta alla base dell’idea fondante del gruppo di lavoro: il modello particellare della materia . Il modello scelto spiega che la natura particellare della materia è un concetto scientifico fondamentale, serve come base per una corretta interpretazione di un'ampia classe di fenomeni. Nel percorso didattico proposto agli alunni si fornirà, come base di partenza, una congettura sulla costituzione particellare della materia secondo la quale i corpi sono costituiti di unità chiamate particelle che hanno le seguenti proprietà: una particella non può dividersi; una particella non può cambiare forma; una particella ha sempre le stesse dimensioni; una particella ha sempre la stessa quantità di materia. Queste quattro proprietà costituiscono il germe del modello. Nel modello particellare della materia il comportamento collettivo delle particelle è animato da due opposte tipologie di interazione: da un lato la tendenza alla coesione che le spinge ad aggregarsi, dall'altro l'agitazione termica che tende invece ad allontanarle, contrastando la tendenza alla coesione ed aumentando lo "spazio di manovra" di ciascuna particella in tutte le direzioni. Il percorso si ispira liberamente a quello proposto dalla divisione didattica dell'American Chemical Society (http://www.middleschoolchemistry.com) utilizzandone spesso i multimedia di supporto. COMPITO/PRODOTTO Gli alunni proveranno a spiegare alcuni fenomeni utilizzando il modello particellare della materia e presenteranno i loro esperimenti alla prossima manifestazione “Un Tuffo nella Chimica….e oltre” che si terra a metà aprile 2017. CLASSI O ETÀ ALUNNI COINVOLTI Alunni della 3 E tempo pieno PREREQUISITI Conoscere la materia. Conoscere gli stati della materia. Conoscere il lavoro dello scienziato come metodo di sperimentazione rigorosa. DISCIPLINA/E COINVOLTE 1) SCIENZE 2) TECNOLOGIA COMPETENZE CHIAVE EUROPEE 1) Competenza di base in matematica, scienze e tecnologia 2) Imparare ad imparare 3) Spirito d’iniziativa e imprenditorialità. 4) Competenze sociali e civiche COMPETENZA CHIAVE EUROPEA N. 1 Competenza di base in matematica, scienze e tecnologia Competenze specifiche: Osserva, analizza e descrive fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quotidiana, formulando ipotesi e verificandole. Espone ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato

UNITA’ DI APPRENDIMENTO DI SCIENZE CL 3 E Sechi Anna Lisa · 2019. 3. 6. · UNITA’ DI APPRENDIMENTO DI SCIENZE CL 3 E Sechi Anna Lisa TITOLO IL MODELLO PARTICELLARE DESCRIZIONE

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UNITA’ DI APPRENDIMENTO DI SCIENZE CL 3 E Sechi Anna Lisa

TITOLO IL MODELLO PARTICELLARE

DESCRIZIONE GENERALE DELL’ ARGOMENTO E DEL CONTENUTO Lo scorso anno scolastico, l’insegnante ha aderito al progetto in rete con altre scuole, SCIENZA IN VERTICALE, percorsi didattici in laboratorio dalla Scuola dell’Infanzia all’Università organizzato presso il Liceo scientifico e linguistico "Europa Unita" di Porto Torres, progettato da un gruppo verticale di docenti di area scientifica che negli ultimi anni ha condiviso un percorso di autoformazione teso ad allestire e condividere percorsi laboratoriali relativi all’introduzione e allo sviluppo dei primi concetti, metodi e modelli della scienza sin dai primi ordini di scuola. Anche per questo nuovo anno, l’insegnante ha aderito alle iniziative proposte dalla medesima “RETE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE, UNIVERSITA’ E ALTRI SOGGETTI PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI COMUNE INTERESSE”, prendendo parte sia al corso di base che a quello avanzato che ad un corso di CODING. Dopo la coinvolgente, interessante e formativa esperienza svolta dai bambini, (vedasi unità di apprendimento relativa) l’insegnante ha deciso di far intraprendere alla classe un nuovo percorso di “sperimentazione scientifica”, ma che partisse proprio da ciò che sta alla base dell’idea fondante del gruppo di lavoro: il modello particellare della materia. Il modello scelto spiega che la natura particellare della materia è un concetto scientifico fondamentale, serve come base per una corretta interpretazione di un'ampia classe di fenomeni. Nel percorso didattico proposto agli alunni si fornirà, come base di partenza, una congettura sulla costituzione particellare della materia secondo la quale i corpi sono costituiti di unità chiamate particelle che hanno le seguenti proprietà:

una particella non può dividersi; una particella non può cambiare forma; una particella ha sempre le stesse dimensioni; una particella ha sempre la stessa quantità di materia. Queste quattro proprietà costituiscono il germe del modello.

Nel modello particellare della materia il comportamento collettivo delle particelle è animato da due opposte tipologie di interazione: da un lato la tendenza alla coesione che le spinge ad aggregarsi, dall'altro l'agitazione termica che tende invece ad allontanarle, contrastando la tendenza alla coesione ed aumentando lo "spazio di manovra" di ciascuna particella in tutte le direzioni. Il percorso si ispira liberamente a quello proposto dalla divisione didattica dell'American Chemical Society

(http://www.middleschoolchemistry.com) utilizzandone spesso i multimedia di supporto.

COMPITO/PRODOTTO Gli alunni proveranno a spiegare alcuni fenomeni utilizzando il modello particellare della materia e presenteranno i loro esperimenti alla prossima manifestazione “Un Tuffo nella Chimica….e oltre” che si terra a metà aprile 2017.

CLASSI O ETÀ ALUNNI COINVOLTI Alunni della 3 E tempo pieno

PREREQUISITI Conoscere la materia. Conoscere gli stati della materia. Conoscere il lavoro dello scienziato come metodo di sperimentazione rigorosa.

DISCIPLINA/E COINVOLTE 1) SCIENZE 2) TECNOLOGIA

COMPETENZE CHIAVE EUROPEE 1) Competenza di base in matematica, scienze e tecnologia 2) Imparare ad imparare 3) Spirito d’iniziativa e imprenditorialità. 4) Competenze sociali e civiche

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA N. 1 Competenza di base in matematica, scienze e tecnologia Competenze specifiche:

Osserva, analizza e descrive fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quotidiana, formulando ipotesi e verificandole.

Espone ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato

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ABILITA’ CONOSCENZE

Individuare, con approccio scientifico, piante, animali e oggetti semplici e analizzarne qualità e proprietà.

Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze, fare misurazioni, registrare dati individuando dati spazio temporali.

Metodo sperimentale

Proprietà degli oggetti.

Semplici fenomeni chimici e fisici.

COMPETENZE CHIAVE EUROPEA N.2 Imparare ad imparare Competenze specifiche:

Organizza il processo di apprendimento

Acquisisce informazioni.

Sistematizza informazioni.

Utilizza collegamenti e relazioni per leggere la realtà. ABILITA’ CONOSCENZE

Individuare semplici collegamenti tra informazioni

Utilizzare le informazioni possedute per risolvere semplici problemi.

Schemi, tabelle, scalette

COMPETENZA CHIAVE EUROPEA N. 3 Spirito d’iniziativa e imprenditorialità. Competenze specifiche:

Lavora in modo autonomo

Lavora in modo responsabile

Individua responsabilmente il proprio ruolo ABILITA’ CONOSCENZE

Confrontare la propria idea con quella altrui

Effettuare semplici indagini su fenomeni d’esperienza.

Spiegare le fasi di un esperimento.

Regole della discussione

I ruoli e la loro funzione

Fasi di un problema.

Fasi di un’azione COMPETENZA CHIAVE EUROPEA N. 4 Sociali e civiche.

Competenze specifiche:

Rispetta gli altri e la diversità

Ha capacità di lavorare in coppia/piccolo gruppo. ABILITA’ CONOSCENZE

Partecipare e collaborare al lavoro collettivo in modo produttivo e pertinente.

Mettere in atto comportamenti corretti nel gioco, nel lavoro, nell’interazione sociale.

Ascoltare e rispettare il punto di vista altrui

Regole fondamentali della convivenza nei gruppi di appartenenza

Regole della vita e del lavoro in classe

STRATEGIA E TECNICA DIDATTICA (METODOLOGIE, ATTIVITÀ, STRUMENTI, MODALITÀ DI LAVORO) Brainstorming, lezione partecipata, circle time (osservazioni e discussioni guidate), didattica laboratoriale: lavorare sperimentando per gruppi; metodo sperimentale; modello particellare.

SITUAZIONE DI INNESCO Il programma di scienze intrapreso quest’anno scolastico ha avuto inizio con una unità di lavoro dedicata all’analisi dei “materiali” : classificazione, provenienza, proprietà ed utilizzo. A conclusione, l’insegnante ha proposto una discussione che è stata, al contempo, valutazione formativa del lavoro svolto e delle nuove scoperte ed infine l’innesco per il nuovo percorso. Si riportano alcune parti della discussione. Domande stimolo: “Ricordi come è fatta la materia? Quali sono le caratteristiche della materia? Fai degli esempi. Quali sono gli stati della materia?” La materia è qualcosa..che tipo il legno. E’ una cosa che ha fatto l’uomo, non è naturale. Per esempio, come è fatto un oggetto. Te lo dice la parola….materia/materiale, la matita è fatta del materiale legno. Quando uno sta costruendo una casa usa i mattoni, che è un materiale. C’è anche la stoffa, la ceramica dei piatti, l’ardesia della lavagna. La plastica, la seta, il vetro e la lana. Il ghiaccio è solido ed è fatto d’acqua. L’acqua…che è liquida. Il fumo che è un gas, e la coca-cola che è un liquido. C’è anche il vapore acqueo…ma è un gas!

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L’insegnante interviene proprio quando si parla di acqua allo stato liquido e prova a ricordare agli alunni il percorso e gli esperimenti svolti l’anno precedente. Maestra: ”Bambini, l’anno scorso, voi, avete fatto un esperimento di chimica. Avete lavorato come gli scienziati. Avete condotto il vostro esperimento in maniera rigorosa e precisa. Avete scoperto alcune proprietà di certe materie solide, le polveri, a contatto con un Indicatore. (UDA SCIENZE “Tuffo nella Chimica” classe 2 E) Però, non avete scoperto nulla sull’acqua! Eppure era uno degli elementi che avete utilizzato nel vostro esperimento! Avete voglia di scoprire qualcosa sull’acqua? Farete come gli scienziati: sarete rigorosi, seguirete bene tutte le regole che segue uno scienziato. Io vi guiderò, vi aiuterò e vi fornirò gli strumenti necessari. Insieme, cercheremo di “guardare più a fondo” e proveremo a scoprire come è fatta la materia e come si comporta.

(Questa parte è stata supportata dallo stimolo visivo delle slide preparate su file Smart Notebook,

anche in formato pdf)

In breve, gli imput forniti agli alunni presenti anche nelle presentazione preparata su file Smart Notebook.

Gli scienziati spesso definiscono la materia come tutto

ciò che ha massa e che occupa uno spazio.

Secondo voi, l’acqua ha massa, occupa uno spazio?

Osservate questi due secchi: descriveteli.

I due secchi sono perfettamente identici:

colore, materiale, dimensione e non sono stati mai

utilizzati, se non fosse che in uno dei due è stata versata

una certa quantità d’acqua.

Si propone ad un alunno di provare a sollevare prima

l’uno e poi l’altro, il quale esclama:

“Maestra, ma questo con l’acqua è’ pesante da

sollevare!!!

Le osservazioni vengono formalizzate e condivise in queste semplici affermazioni:

1-Se possiamo dire che l’acqua è pesante e che occupa spazio nel secchio.

2-Possiamo concludere che l’acqua ha massa e occupa uno spazio.

3-Allora, l’acqua è materia.

L’invito è spontaneo: “Bambini, proviamo ad andare più a fondo…..sperimentiamo!!!!!!!!!”

Piano di lavoro tratto dai materiali divulgati fra i membri del corso. Capitolo 1: Molecole Materia

Concetti chiave

La chimica è lo studio della materia.

La materia è costituita da particelle estremamente piccole chiamate atomi e molecole.

Gli atomi e le molecole costituiscono i tre stati comuni della materia sulla Terra: solidi, liquidi e gas.

Le particelle di un liquido sono attratte le une alle altre, sono in movimento, e sono in grado di muoversi una di fianco all'altra.

L'essere solido, liquido o gas è una proprietà di una sostanza.

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ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO(specificare per ogni fase tempi di attuazione, attività, strumenti e metodologie; è necessario documentare ogni fase)

Fase 1

Tempi di attuazione 8 ore

Attività.

Capitolo 1, Lezione 1: Molecole Materia In questa prima fase, sono state proposte delle attività per scoprire “l’attrazione fra le molecole d’acqua”. La metodologia laboratoriale ha offerto la possibilità agli alunni di lavorare in coppia.

MATERIALE ASSEGNATO A CIASCUNA COPPIA

MATERIALE DISTRIBUITO DALLA DOCENTE

LE FASI DELL’ESPERIMENTO

IL PARTICOLARE DI UNA GOCCIA SPREMUTA DA UN CONTAGOCCE

In questa prima parte dell’attività, gli alunni sono stati invitati a svolgere le diverse fasi dell’esperimento e solo in un secondo momento hanno registrato le loro riflessioni sulla SCHEDA DI OSSERVAZIONE. Per rendere più chiaro possibile il percorso, si ritiene opportuno scrivere dei riferimenti relativamente ad ogni fase che poi corrisponderà ad ogni domanda nella SCHEDA DI OSSERVAZIONE (riportata più avanti) DOMANDA 1. “Quando abbiamo spremuto la goccia d’acqua fuori dal contagocce, questa si è divisa o è rimasta sempre unità? Che forma ha?”

LA GOCCIA SCENDE DAL CONTAGOCCE. COME?

VIDEO1

I bambini hanno osservato con attenzione una goccia d’acqua e il suo aspetto prima che questa venisse rilasciata dal contagocce e cadesse sulla carta oleata (carta da forno).

VIDEO2

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DOMANDA 2. “Quando abbiamo inclinato la carta, la goccia si è divisa o si è mossa sul foglio rimanendo unita?”

Ogni coppia ha provato a spostare le gocce d’acqua cadute su carta oleata (carta da forno) inclinando la tavoletta sulla quale era stata fermata la carta. Naturalmente, è stato molto semplice e anche divertente!

MUOVI LA CARTA. CHE COSA ACCADE ALLA GOCCIA? VIDEO3

DOMANDA 3. “Quando abbiamo trascinato con il bastoncino la goccia d’acqua sul foglio, questa si è divisa o è rimasta unita?”

I bambini hanno osservato che le gocce sono rimaste unite e non è stato semplice separarle se non schiacciandole

MUOVI LA GOCCIA COL BASTONCINO, COSA ACCADE? VIDEO 4

DOMANDA 4. “Quando abbiamo cercato di dividere la goccia d’acqua, ci siamo riusciti facilmente o con qualche difficoltà?”

I bambini hanno osservato che non era semplice spostare la goccia e tanto meno romperla In alcuni casi bisognava usare delle strategie estreme, per esempio schiacciarla! Due video con i commenti degli alunni.

MUOVI LA GOCCIA COL BASTONCINO, CERCA DI ROMPERLA. COSA ACCADE? VIDEO 5

DOMANDA 5. “Che cosa è successo quando le due piccole gocce d’acqua si sono toccate?”

I bambini hanno osservato che non appena le due gocce erano sufficientemente vicine, queste si univano in una goccia più grande, indistinguibile nelle sue parti.

CERCA DI UNIRE DUE GOCCE, COSA ACCADE?

VIDEO 6

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Come precedentemente verbalizzato, al termine di queste attività, ad ogni coppia è stato chiesto di relazionare le osservazioni fatte utilizzando la SCHEDA DI OSSERVAZIONE che servirà anche per valutare i diversi obiettivi dell’unità di apprendimento Le schede “attività” sono valutazioni formative dei progressi e della capacità di comprensione degli

alunni. Una valutazione sommativa più formale sarà presentata alla fine di ogni capitolo.

https://drive.google.com/open?id=0B1l0nKYmUh-oYXBrblR4SHVxdE0

COMPILAZIONE DELLA SCHEDA VIDEO7

Tutte le osservazioni scritte dalle singole coppie sono state trascritte in un unico foglio di lavoro che è stato reso fruibile al seguente indirizzo. https://drive.google.com/open?id=0B1l0nKYmUh-oQWNJMU8tbk1KMEE I RISULTATI ATTESI erano i seguenti “La goccia d'acqua resta unita quando la carta oleata è inclinata e quando si fa muovere la goccia sul foglio con il bastoncino. È difficile separare una goccia in due gocce. Quando le gocce si toccano si uniscono rapidamente e facilmente.” L’obiettivo era iniziare a pensare all’acqua, come a qualsiasi altra sostanza, a livello molecolare e di comprendere che le molecole d’acqua sono attratte l’una dall’altra. Naturalmente, la ragione di questa attrazione sarà discussa nelle fasi successive. A seguito dell’attività sopra descritta, durante la quale le coppie hanno avuto modo di chiarire e concordare le loro osservazioni, la docente ha posto, oralmente, una domanda con lo scopo di favorire la discussione e indagare la loro interpretazione dei fenomeni osservati. “Secondo voi, che spiegazione possiamo dare ai fenomeni appena osservati?” Si riportano alcuni interventi. -Tutto è successo perché l’acqua è liquida…. -Perché la carta è scivolosa e la tavoletta è piatta. -E’ successo perché l’acqua è leggera e liquida. -Quando una goccia incontra un’altra goccia si uniscono e sono diventate una goccia sola. -Le gocce si incontrano e si uniscono perché sono dello stesso materiale. -Si incontra la faccia della goccia…la testa. -Si incontrano le particelle che sono dentro la goccia. -Si uniscono subito perché le particelle sono dello stesso materiale. Successivamente, ha chiesto agli alunni: Come immagini che sia la goccia dentro? Disegnala! SI RIPORTANO QUI SOLO UNA PARTE DEI DISEGNI REALIZZATI DAGLI ALUNNI. PER LA VISIONE INTEGRALE, SI FA RIFERIEMENTO A LINK “La goccia…..dentro!”

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La settimana successiva ha avuto luogo un nuovo incontro del gruppo di Scienze in Verticale corso base., durante il quale alcuni dei colleghi che avevano provato a sperimentare questa prima fase hanno raccontato le loro esperienze. Grazie alla disponibilità e al confronto di tutti i soggetti coinvolti è nata una interessante discussione che ha fatto emergere soprattutto le difficoltà e i dubbi di ciascuno. Per quanto riguarda l’esperienza qui decritta, è stato fondamentale raccontare al gruppo e ai coordinatori, Prof Branca, Prof Pilosu e V. Sale, le ultime riflessioni fatte dagli alunni quando la docente ha chiesto: “Secondo voi, che spiegazione possiamo dare ai fenomeni appena osservati?” Dalle osservazioni fatte dagli alunni si evincevano delle misconoscenze, in particolare: “Si incontrano le particelle che sono dentro la goccia e si uniscono subito perché le particelle sono dello stesso materiale.” Pertanto, il gruppo si è interrogato sulle modalità:

a- smontare negli alunni tali misconcezioni b- dimostrare la loro non veridicità attraverso semplici esperimenti.

Partendo dal modello particellare, le molecole di un liquido sono in movimento ma sono attratte tra loro, quindi si muovono l’una accanto all’altra ma non si allontanano mai molto, (FORZA DI COESIONE), era necessario utilizzare due liquidi diversi (materiale diverso!!!! Come avevano osservato gli alunni!) e provare a ricreare i medesimi comportamenti già esaminati dagli alunni con le gocce d’acqua.

I due liquidi scelti: acqua e alcool denaturato. Svolgimento dell’attività in aula (01/12/2016) L’attività è stata ripresa partendo da alcune domande stimolo: “Bambini, l’ultima volta abbiamo concluso gli esperimenti di scienze con alcune osservazioni. L’ultima è stata la seguente: “Le particelle che sono dentro la goccia si incontrano e si uniscono subito perché le particelle sono dello stesso materiale.”

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E, dopo alcuni minuti, la domanda: “Se è vero che le particelle dell’acqua si attraggono perché si riconoscono e perché sono dello stesso materiale,

VERIFICHIAMO se accade la medesima cosa anche per altri tipi di materia, come i solidi: due sedie, due bambine che hanno lo stesso nome, due fogli A4 bianchi, due barattoli di vetro uguali. Se li avvicino, se li attacco, diventano una cosa sola, come per le gocce d’acqua?

DUE BARATTOLI DI VETRO IDENTICI E CON LO STESSO CONTENUTO

DUE ALUNNE CON LO STESSO NOME!

Dalle esperienze fatte insieme è stato evidente che i due elementi solidi, per quanto della stessa tipologia o materiale, non diventavano una cosa unica indistinguibile. Gli alunni sono intervenuti con le loro osservazioni: -Se le gocce d’acqua si uniscono velocemente perché sono dello stesso materiale, allora anch’io con un'altra persona che è della mia stessa specie, mi unisco e mi confondo! Ma non è così!!! -Sarebbe come se prendo un oggetto e lo clono e poi non capisco più quale è uno e quale è l’altro. -Le particelle dell’acqua si uniscono non perché sono dello stesso materiale, ma perché è un liquido; un liquido se si incontra con un liquido si mettono insieme subito, si ATTIRANO, si ATTRAGGONO!!! A questo punto, per gli alunni è stato basilare iniziare a sperimentare. Per comprendere bene il movimento dei liquidi, sono state versate alcune gocce d’acqua prima sulla superficie di un banco e successivamente sulla carta accoppiata per macelleria!

Sulla superficie dei loro banchi, gli alunni hanno provato a spostare e avvicinare con il bastoncino due gocce d’acqua.

VIDEO 1

VIDEO 2

VIDEO 3

Evidentemente, l’ operazione è stata molto difficile se non impossibile, solo una coppia, con molta calma e pazienza, ci è riuscita.

Anche questa volta, tutti gli alunni hanno sperimentato che, anche su una superficie diversa, le gocce

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d’acqua ( o meglio, le particelle) si comportano allo stesso modo. Per quanto riguarda l’unione di due gocce d’acqua sulla superficie banco, a seguito di inclinazione dello stesso, non è stato possibile documentarlo fotograficamente (in quanto, la docente svolgeva la lezione individualmente), ma gli alunni hanno avuto modo di sperimentare che anche su questa superficie accadeva come in precedenza: le molecole d’acqua si uniscono immediatamente perché allo stato liquido.

A questo punto, agli alunni è stato proposto di verificare le proprietà dei liquidi osservando il comportamento di due gocce diverse: una d’acqua e una di alcool ma utilizzando un foglio di carta accoppiata di macelleria. Quest’ultima, a differenza della carta da forno, non assorbe i liquidi ( essendo una carta Kraft monolucida di pura cellulosa ricoperta di uno strato di polietilene) e ha offerto la possibilità di osservare le gocce d’acqua su una nuova superficie.

A sinistra goccia d’acqua/ a destra goccia d’alcool.

CONCLUSIONI Agli alunni è stato chiesto di riflettere sull’esperimento e di formulare delle riflessioni, alcuni esempi: -le due gocce, acqua e alcool, si muovono sulla carta se questa si inclina; -se si prova ad avvicinare le due gocce, queste si uniscono immediatamente per diventare un’unica goccia che non si distingue più!

VIDEO ACQUA E ALCOOL

Per permettere a tutti gli alunni una costruzione consapevole, e non solo condivisa, dell’acquisizione e futura fruizione del MODELLO PARTICELLARE, la docente ha richiesto alla collettività la formulazione di un enunciato sulle conclusioni. Nella fattispecie è stato formulato quanto segue: “tutti i liquidi si comportano allo stesso modo: le molecole si muovono e scivolano le une accanto alle altre, si attraggono sempre perché sono liquide” . Per permettere agli alunni di comprendere a fondo le proprietà dei liquidi sinora scoperti, la docente ha proposto la visione dei seguenti video.

www.middleschoolchemistry.com/multimedia/chapter1/lesson1#particles_of_a_l

iquid

https://www.youtube.com/watch?v=evaeBp6E954&feature=youtu.be https://www.youtube.com/watch?v=gTqLQO3L4Ko https://www.youtube.com/watch?v=zHW3cYjEjuo

In ognuno di essi è chiara l’attrazione delle molecole d’acqua che scivolano l’una accanto all’altra e si attirano perché sono allo stato liquido.

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In particolare, nei video in assenza di gravità è ancor più evidente e inequivocabile. Questa fase si concluderà con un ultimo esperimento che servirà per dimostrare che le molecole d’acqua sono in movimento.

Strumenti Acqua, carta oleata o da forno, contagocce, vaschetta per contenere l’acqua, bastoncino di plastica o legno, tavoletta di legno come supporto dove fissare la carta, penna, scheda attività (materiale per ogni coppia); LIM e software Smart Notebook.

Metodologia Brainstorming, lezione partecipata, circle time (osservazioni e discussioni guidate), didattica laboratoriale: lavorare sperimentando per gruppi

Fase 2

Tempi di attuazione…………………………………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Attività

Capitolo 1, Lezione 2 Molecole e Materia in movimento: a livello molecolare, riscaldamento e raffreddamento influenzano il movimento molecolare. Fase da realizzare

Strumenti…………………………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Metodologia………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Fase 3

Tempi di attuazione…………………………………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Attività………………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Strumenti…………………………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Metodologia………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Fase 4

Tempi di attuazione…………………………………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………... Attività………………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Strumenti…………………………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Metodologia………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Fase 5

Tempi di attuazione…………………………………………………………………………………………………………………………….. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Attività………………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Strumenti…………………………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Metodologia………………………………………………………………………………………………………………………………………. …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

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RISORSE UMANE INTERNE/ESTERNE

Docente di classe: Sechi Anna Lisa

Gruppo “Scienze in Verticale”

VERIFICA COMPETENZE

1 Competenza di base in matematica, scienze e tecnologia. Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quotidiana, formulando ipotesi e verificandole. 2. Imparare ad imparare Utilizza collegamenti e relazioni per leggere la realtà. 3.Spirito d’iniziativa e imprenditorialità Individua responsabilmente il proprio ruolo. 4.Sociali e civiche. Ha capacità di lavorare in coppia/piccolo gruppo

VALUTAZIONE COMPETENZE

Indicatore n.1 Osservare, analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quotidiana, formulando ipotesi e verificandole

livello 1 INIZIALE livello 2 BASE livello 3 INTERMEDIO livello 4 AVANZATO

Indicatore n.2 Utilizza collegamenti e relazioni per leggere la realtà.

livello 1 INIZIALE livello 2 BASE livello 3 INTERMEDIO livello 4 AVANZATO

Indicatore n.3 Individua responsabilmente il proprio ruolo.

livello 1 INIZIALE livello 2 BASE livello 3 INTERMEDIO livello 4 AVANZATO

Indicatore n.4 Ha capacità di lavorare in coppia/piccolo gruppo.

livello 1 INIZIALE livello 2 BASE livello 3 INTERMEDIO livello 4 V

RELAZIONE INDIVIDUALE DELLO STUDENTE

DESCRIVI ILPERCORSO GENERALE DELL’ATTIVITA’

INDICA COME AVETE SVOLTO IL COMPITO E COSA HAI FATTO TU

INDICA QUALI DIFFICOLTA’ HAI DOVUTO AFFRONTARE E COME LE HAI RISOLTE

CHE COSA HAI IMPARATO DA QUESTA UNITA’ DI APPRENDIMENTO

CHE COSA DEVI ANCORA IMPARARE

COME VALUTI IL LAVORO DA TE SVOLTO