24
- 1 - Università degli Studi di Pavia enti organizzatori L’esplorazione zoologica in Africa L’esplorazione zoologica in Africa Le ricerche degli italiani Le ricerche degli italiani Programma e Riassunti Museo di Storia Naturale Università degli Studi di Pavia 2 dicembre 2010 con il patrocinio di Comune di Pavia con il contributo di Provincia di Pavia

Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: [email protected] tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 1 -

Università degli Studi di Pavia

enti organizzatori

L’esplorazione zoologica in AfricaL’esplorazione zoologica in Africa

Le ricerche degli italianiLe ricerche degli italiani

Programma e Riassunti

Museo di Storia Naturale

Università degli Studi di Pavia

2 dicembre 2010

con il patrocinio di

Comune di Pavia

con il contributo di

Provincia di Pavia

Page 2: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -
Page 3: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

Giornata di studio

L’esplorazione zoologica in Africa Le ricerche degli italiani

Programma e Riassunti

Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Pavia Aula Spallanzani, Piazza Botta 9

2 dicembre 2010

Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Pavia Piazza Botta 9, 27100 Pavia.

e-mail: [email protected] tel. 0382 986308 fax. 0382 986488

Page 4: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 4 -

Comitato Scientifico Ernesto Capanna Mauro Fasola Giuliano Gasperi Paolo Mazzarello Giorgio Mellerio Gianni Pavan Roberto Poggi

Clementina Rovati Carlo Violani

Comitato organizzatore

Arianna Brunoro Stefano Maretti Edoardo Razzetti Clementina Rovati Giuseppe Sanguini Carlo Violani

Segreteria organizzativa

Antonella Berzero Patrizia Contardini

Segreteria amministrativa

Franca Banchieri Cesare Mussi

Università degli Studi di Pavia

enti organizzatori

con il patrocinio di

Comune di Pavia

con il contributo di

Provincia di Pavia

Page 5: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 5 -

Giornata di studio

L’esplorazione zoologica in Africa Le ricerche degli italiani

Programma

Ore 9:00 – Registrazione dei partecipanti Ore 9:30 – Apertura dei Lavori Saluto del Magnifico Rettore Angiolino Stella Paolo Mazzarello – Presidente del Sistema Museale d’Ateneo, Università di Pavia Giorgio Mellerio – Direttore del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia Fausto Barbagli – Segretario dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici Introduce Ernesto Capanna - Accademia Nazionale dei Lincei Coordina: Ernesto Capanna Ore 10:00 Roberto Poggi - Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova

Il contributo degli esploratori italiani alle collezioni africane del Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova. Ore 10:30 Fausto Barbagli - Museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze

Firenze e la Somalia. Ore 10:50 – Coffee Break

Page 6: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 6 -

Ore 11:20 Sergio Gentili e Angelo Barili - Galleria di Storia Naturale di Casalina (Deruta - PG) – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (CAMS), Università degli Studi di Perugia

Orazio Antinori e la biodiversità degli altopiani d'Etiopia. Ore 11:40 Gigliola De Martini e Lorena Tadini – Musei civici di Pavia Le collezioni di Luigi Robecchi Bricchetti, ingegnere ed esploratore in Africa. Ore 12:00 Clementina Rovati e Edoardo Razzetti – Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Pavia

La Libia vista da Edoardo Zavattari. Ore 12:20 Carlo Violani e Stefano Maretti – Dipartimento di Biologia Animale – Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Pavia

Paolo Magretti naturalista per passione. Ore 12:40 – Pausa pranzo POMERIGGIO Coordina: Carlo Violani Ore 14:00 Alberto Chiarle, Franco Andreone, Elena Gavetti, Marco Pavia e Anna-laura Pistarino – Museo Regionale di Scienze Naturali (Torino)

I viaggi di esplorazione in Africa di S.A.R. il Duca degli Abruzzi documentati nelle collezioni scientifiche universitarie torinesi. Ore 14:20 Spartaco Gippoliti – Associazione Teriologica Italiana

Luigi Fossati e le conoscenze mammalogiche eritree degli italiani.

Page 7: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 7 -

Ore 14:40 Leonardo Latella – Museo civico di Storia Naturale di Verona

Le ricerche zoologiche di Saverio Patrizi. Ore 15:00 Giorgio Chiozzi – Museo di Storia Naturale di Milano

Il contributo del Museo di Storia Naturale di Milano all’esplorazione naturali-stica dell’Africa. Ore 15:20 – Coffee Break Ore 15:50 Ernesto Capanna – Accademia Nazionale dei Lincei

Le missioni biologiche in Africa Orientale della Reale Accademia d’Italia (1937-1939). Ore 16:20 Gianni Pavan – CIBRA, Università degli Studi di Pavia

Il contributo dell’Università di Pavia nelle esplorazioni africane del XX secolo. Ore 16:40 Mauro Fasola – Dipartimento di Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia

Ricerche di Zoologia e Cooperazione Italiana in Africa orientale nel XXI seco-lo. Ore 17:00 Discussione e chiusura dei lavori

Page 8: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 8 -

Il contributo degli esploratori italiani alle collezio-ni africane del Museo Civico di Storia Naturale

“Giacomo Doria” di Genova Roberto Poggi

Museo civico di Storia Naturale "G. Doria" di Genova Via Brigata Liguria, 9 - 16121 Genova.

Ad iniziare dal 1869/70 -allorché Giuseppe Sapeto acquistò per conto dell’arma-

tore genovese Raffaele Rubattino la Baia di Assab, storico punto di partenza per l’espansione coloniale italiana in terra d’Africa- sino ai primi anni ’50 dello scorso secolo sono confluite a Genova gran parte delle raccolte naturalistiche effettuate nel “Continente nero” dai più famosi viaggiatori italiani; ciò si deve principalmente ai cordiali rapporti intrattenuti con loro e al sostegno loro concesso dal marchese Gia-como Doria che, oltre ad essere il fondatore e il primo direttore del Museo oggi a lui dedicato, fu per parecchi anni anche il Presidente della Società Geografica Italiana, sotto la cui egida furono organizzate molte esplorazioni.

I materiali scientifici più significativi pervennero in Museo grazie all’attività di ricerca svolta durante i viaggi effettuati ad esempio da Orazio Antinori, Odoardo Beccari, Arturo Issel, Vincenzo Ragazzi, Giacomo Bove, Paolo Magretti, Leonardo Fea, Luigi Robecchi Bricchetti, Vittorio Bottego, Eugenio Ruspoli, Carlo Citerni, Enrico D’Albertis, Raimondo Franchetti, Luigi Amedeo di Savoia, Saverio Patrizi, Edoardo Zavattari, Giuseppe Scortecci, oltre che da Giacomo Doria stesso e dai suoi collaboratori Raffaello Gestro e Abdul Kerim, ma non va dimenticato il contributo offerto anche da alcuni residenti nelle colonie italiane (ad es. Carolina Berti, Enrico Bayon, Ugo Ferrandi) e da molti militari temporaneamente di stanza in Africa.

Le aree maggiormente esplorate risultano essere la Tunisia, il cosiddetto “Corno d’Africa” (Eritrea, Somalia, Etiopia), alcune parti del Kenya, dell’Uganda e del Con-go e l’area occidentale comprendente Guinea Portoghese, Camerun, Congo France-se, Isole del Golfo di Guinea e Isole del Capo Verde.

Page 9: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 9 -

Firenze e la Somalia Fausto Barbagli

Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, Sezione di Zoologia “La Specola” Via Romana 17 - 50125 Firenze.

Una lunga tradizione di esplorazioni e raccolte lega il Museo di Storia Naturale

dell’Università di Firenze al territorio somalo. Sebbene la prima collezione zoologica proveniente dalla Somalia e giunta a Firen-

ze sia stata quella radunata dalla corvetta “Vettor Pisani” nel 1879, è nel XX secolo che il Museo arriva a possedere uno dei principali nuclei collezionistici relativi a tale nazione.

A tal fine, particolare importanza hanno rivestito le numerose spedizioni biologi-che organizzate nella Somalia centrale e meridionale dall’allora Istituto di Zoologia dell’Università di Firenze in collaborazione con il Museo e con il Consiglio Naziona-le delle Ricerche. Quest’ultimo nel 1971, in convenzione con l’Università, istituì a Firenze il “Centro di Studio per la Faunistica Tropicale”.

Page 10: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 10 -

Orazio Antinori e la biodiversità degli Altipiani d’Etiopia Sergio Gentili e Angelo Barili

Galleria di Storia Naturale di Casalina (Deruta-PG) – Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (CAMS), Università degli Studi di Perugia. e-mail: [email protected]

L’Università degli Studi di Perugia conserva una ingente parte delle collezioni

zoologiche del naturalista ed esploratore umbro Orazio Antinori (Perugia 1811 – Lét Marefià 1882), attualmente ospitate ed esposte presso la Galleria di Storia Natu-rale del locale Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (CAMS). Tali collezioni, principalmente ornitologiche, annoverano sia campioni provenienti dal Vicino Oriente e dal Nordafrica (Tunisia ed Egitto) sia dall’Etiopia. Questi ultimi, in parti-colare, frutto delle attività esplorative dell’Antinori nell’allora Regno di Shewa, dal 1876 sino al 1882, vedono la presenza di esemplari di specie endemiche dell’avifau-na degli Altipiani d’Abissinia, che il naturalista umbro raccolse e preparò presso il Laboratorio di Tassidermia della Stazione Geografica di Lét Marefià (Ankober) da lui stesso fondata nel 1877, grazie ad una concessione del sovrano dello Shewa, Menelik II.

I campioni di tali raccolte rappresentano il più antico “corpus” delle collezioni zoologiche italiane relative alla ricca fauna (ad esempio la sola avifauna etiope anno-vera circa 800 specie!) dei vari ambienti del “Corno d’Africa”, una regione tra le più interessanti dell’intero continente, soprattutto per le sue peculiarità biogeografiche.

Con l’obiettivo primario di valorizzare l’eredità culturale di Orazio Antinori e favorire una maggiore conoscenza delle realtà ambientali e floro-faunistiche delle regioni etiopiche in cui visse il naturalista umbro, il CAMS, in stretta collaborazione con la Società Geografica Italiana (SGI) e con la partecipazione dell’Ethiopian Natu-ral History Museum dell’Università di Addis Abeba, è attualmente impegnato in un progetto italo/etiopico teso all’istituzione di un Centro Studi sulla Biodiversità degli Altipiani dello Shewa, da fondare proprio in Ankober.

Page 11: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 11 -

Le collezioni di Luigi Robecchi Bricchetti, inge-gnere ed esploratore in Africa Gigliola De Martini e Lorena Tadini

Musei civici di Pavia, Castello Visconteo, Viale 11 Febbraio, 35 - 27100 Pavia.

Luigi Robecchi Bricchetti è il primo esploratore italiano del “Paese degli Aromi”:

la Somalia, come lui la chiamerà. Nato a Pavia nel 1855, dopo aver concluso gli studi universitari di ingegneria in Germania, nel 1885 intraprende un'attività commerciale in Egitto che non ha buon esito, ma gli permette di creare numerosi contatti con la Société de Géographie del Cairo. Proprio grazie a questi contatti nel 1886 compie il suo primo viaggio da esploratore geografo all’oasi di Siuwah (o Giove Ammone). Da questo momento in poi numerose sono le testimonianze che raccontano le sue im-prese. Si reca nella regione dell’Harar, partendo da Zeila sul golfo di Aden (1888-1889), con l’appoggio della Società Geografica Italiana, organizza la sua prima esplo-razione della Somalia percorrendo il tratto costiero tra Obbia e Alula (1890). La sua ultima grande esplorazione è un viaggio nel Benadir del 1891, sempre organizzato con l’appoggio finanziario della Società geografica italiana, il sostegno del Governo italiano e con incarico particolare della Società Antischiavista italiana.

Poco prima della sua morte, avvenuta nel 1926, dona alla città di Pavia le sue raccolte (custodite oggi presso i Musei Civici del Castello di Pavia e la Civica Biblio-teca Bonetta): libri, carnet di viaggio, manoscritti, lettere, documenti, fotografie, lastre e negativi, disegni, manufatti e oggetti vari, tra cui spiccano numerose pelli di animali, corni, zanne, conchiglie. Gli animali sono per Robecchi Bricchetti, prima di tutto, merce commerciale sia nella loro unità (cammelli, muli ecc..), che nelle loro parti (piume di struzzo, avorio, pelli di animali, grasso di cammello ecc). Nei suoi diari di viaggio, infatti, lunghe e dettagliate sono le descrizioni dei prezzi, dei pesi e delle misure riferite alle varie specie che incontra. Alcune delle raccolte zoologiche, però, gli vengono commissionate principalmente dalla Società Geografica Italiana che funge da centro di smistamento per i diversi Musei o Università italiane e stra-niere.

Una speciale passione, tutta personale, per antilopi e gazzelle viene espressa nella Raccolta di disegni serviti per illustrare le numerose pubblicazioni apparse su riviste e giornali d'epoca e, soprattutto, sulle pagine dei suoi diari di viaggio usciti a stampa. Passione che viene estesa alle “grandi fiere”, al di là della preziosità delle pelli e degli avori naturalmente, in alcuni disegni che immortalano momenti di cac-cia (rinoceronte, elefante, coccodrillo, cinghiale selvatico ecc...) in cui le "belve” vengono raffigurate in maniera appariscente ed evocativa affinché il cacciatore possa essere immediatamente celebrato come un eroe.

Page 12: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 12 -

La Libia vista da Edoardo Zavattari Clementina Rovati e Edoardo Razzetti

Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Pavia, P.zza Botta 9 - 27100 Pavia.

Interessato alla biologia e alla sistematica di vari gruppi zoologici fin dagli anni

giovanili, Edoardo Zavattari dedicò gran parte della sua carriera alla vita tropicale, avvalendosi delle esperienze acquisite e del materiale raccolto durante le sue nume-rose esplorazioni in Africa.

Di origine piemontese - era nato a Tortona nel 1883 - compì gli studi all’Univer-sità di Torino dove conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1908 e quella in Scienze Naturali nel 1911, quando era assistente di Lorenzo Camerano presso l’Isti-tuto e Museo Zoologico. Le tappe successive furono la libera docenza in Zoologia e la specialità in Medicina tropicale conseguita alla scuola di Londra.

Fu proprio allo scopo di compiere studi di parassitologia e di medicina tropicale che nel 1925, direttore dell’Istituto e del Museo di Anatomia e Fisiologia comparate dell’Università di Pavia, compì un lungo e fruttuoso viaggio nel Golfo di Guinea e prese per la prima volta contatto con l’ambiente tropicale. Iniziò le campagne in Libia con una breve escursione in Tripolitania nel 1927 e un’altra l’anno successivo, poi nel 1929 visitò gran parte della Cirenaica e negli anni 1930 e 1931 rimase a lun-go nella provincia del Fezzan da cui riportò abbondante materiale zoologico che, oltre a confermare i dati radunati da precedenti esploratori, evidenziò parecchie specie nuove.

Tra gli invertebrati raccolse circa 140 specie di insetti, sette delle quali si rivela-rono nuove e tre di queste (Psammochares zavattarii, Mycromemurus zavattarinus, Smicro-myrme zavattarii) furono a lui dedicate.

Una quarantina furono invece le specie di vertebrati, prevalentemente rettili, su cui pubblicò 6 lavori descrivendo una nuova varietà di Agama inermis.

Durante le sue campagne in Libia, Zavattari studiò a fondo il problema della presenza delle schistosomiasi nella regione e si dedicò allo studio della malaria nel Fezzan, precisandone l’entità e i vettori.

Page 13: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 13 -

Paolo Magretti naturalista per passione Carlo Violani1 e Stefano Maretti2

1 Dipartimento Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia, Viale Taramelli, 24 - 27100 Pavia. e-mail: [email protected]

2 Museo di Storia Naturale, Università degli Studi di Pavia, P.zza Botta, 9 - 27100 Pavia. e-mail: [email protected]

Nato a Milano nel 1854, Paolo Magretti incarna la figura del naturalista versatile

di fine Ottocento, anche se non fu un diretto dipendente di una struttura museale o accademica. Pur avendo un’ottima conoscenza di molti e svariati gruppi zoologici, fu soprattutto uno specialista di imenotteri delle regioni Paleartica ed Etiopica.

Nel 1883 partecipò ad una spedizione italiana che si prefiggeva di visitare una parte allora poco esplorata del Sudan Orientale. Nonostante lo scopo non naturali-stico del viaggio, ebbe lo stesso modo di raccogliere molto materiale zoologico.

Dopo brevi escursioni in Tunisia, nel 1900 Magretti realizzò il suo sogno di tor-nare nell’Africa Orientale; non mancando di cospicue risorse economiche, organizzò a sue spese un viaggio di esplorazione in Eritrea, che gli fruttò ingenti collezioni zoologiche, in parte studiate personalmente, in parte affidate a specialisti dell’epo-ca .

Le raccolte di vertebrati africani furono donate al Museo civico di Storia naturale di Milano, mentre la sua ricca collezione personale di imenotteri, insieme alla sua biblioteca, furono invece destinate, dopo la sua morte avvenuta nel 1913, al Museo civico di Storia naturale di Genova.

Presso il Museo di Storia naturale dell’Università di Pavia restano invece le rac-colte di uccelli e mammiferi frutto delle sue ricerche in Lombardia e dei suoi viaggi in Sardegna, nonché un bell’esemplare di oritteropo dell’Abissinia Orycteropus afer che fece pervenire al suo antico insegnante e amico Pietro Pavesi.

Page 14: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 14 -

I viaggi di esplorazione in Africa di S.A.R. il Duca degli Abruzzi documentati nelle collezioni scienti-

fiche universitarie torinesi Alberto Chiarle, Franco Andreone, Elena Gavetti,

Marco Pavia e Annalaura Pistarino Museo Regionale di Scienze Naturali,Via G. Giolitti, 36 - 10123 Torino.

S. A. R. il Principe Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi, esploratore e

alpinista piemontese, intraprese agli inizi del Novecento due viaggi in Africa che lo resero internazionalmente celebre per il significativo contributo apportato in campo geografico e naturalistico. Dopo aver conquistato per primo, nel 1906, le più alte vette del massiccio del Ruwenzori (Uganda), tra il 1928 e il 1929 l’esploratore gui-dò una spedizione che rese noto per la prima volta nella sua interezza il più grande fiume del Corno d’Africa, lo Uabi-Uebi Scebeli, dalle sorgenti in Etiopia alla foce in Somalia.

Fra i reperti raccolti nel corso delle due spedizioni figurano parecchi esemplari studiati da specialisti di discipline diverse e ritenuti appartenenti a specie all’epoca nuove per la Scienza. Il materiale zoologico e botanico portato in Italia è confluito nei musei universitari torinesi ed è attualmente conservato rispettivamente presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e l’Erbario dell’Università di Torino.

Page 15: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 15 -

Luigi Fossati e le conoscenze mammalogiche eri-tree degli italiani Spartaco Gippoliti

Viale Liegi, 48A - 00198 Roma. e-mail: [email protected]

Lo svilupparsi delle conoscenze faunistiche nelle colonie italiane fu influenzato

inevitabilmente dall’affermarsi o meno di un interesse politico per l’espansionismo d’oltremare nel Paese. La colonia eritrea, la prima, ricevette immediatamente l’at-tenzione del mondo scientifico italiano e in particolare del Museo di Storia naturale di Genova (Doria, Antinori, Issel) e del Museo Civico di Storia naturale di Milano (Magretti; Calciati, Corni, Bracciani), mentre Bottego inviò la sua personale colle-zione nella natia Parma. In questa prima fase lo studio del materiale mammalogico fu però ostacolato dall’assenza di specialisti nelle istituzioni italiane.

Negli anni ’30 del secolo scorso le conoscenze sulla fauna cacciabile dell’Eritrea sono riassunte da Tedesco Zammarano (1930). Luigi Fossati (1890-1976) è unico tra i contemporanei per la raccolta di osservazioni relative alla socio-ecologia di mam-miferi e uccelli dell’Eritrea, consentita dalla prolungata permanenza. Queste cono-scenze possono rappresentare oggi lo spunto per nuovi programmi di ricerca e con-servazione della fauna eritrea.

È con rammarico che si consta l’assenza di qualsiasi riferimento bibliografico italiano in recenti lavori (Shosani et al., 2004) analizzanti la situazione dell’elefante in Eritrea. Sarebbe quindi interessante accertare se effettivamente questa popolazio-ne attraversa oggi il confine con l’Etiopia rappresentato dal Setit/Gash durante la stagione delle piogge, come affermato da Shosani e collaboratori, fatto invece ritenu-to impossibile dagli autori italiani e confermato dalle osservazioni di Tedesco Zam-marano nella zona tra il Gash e il Barka effettuate nel settembre 1920 (Tedesco Zammarano, 1922). A proposito di elefanti eritrei, va aggiunto che Fossati (1941) ci ha lasciato una breve annotazione su un pionieristico tentativo di traslocazione della specie – fallito – nella Riserva dei Monti Aighet.

Riferimenti bibliografici

Fossati L. 1941. Nella terra dei facoceri. Editoriale Olimpia, Firenze. Shosani J., Hagos Y., Yacob Y., Ghebrehiwet M., Kebrom E. 2004. Elephants

(Loxodonta africana) of Zoba Gash Barka, Eritrea: Part 2. Numbers and distribu-tion, ecology and behaviour, and fauna and flora in their ecosystem. Pachyderm 36: 52-68.

Tedesco Zammarano V. 1922. Alle sorgenti del Nilo Azzurro. Alfieri & Lacroix, Roma.

Page 16: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 16 -

Il contributo di Saverio Patrizi allo sviluppo della zoologia africana Leonardo Latella

Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Lungadige Porta Vittoria, 9 - 37129 Verona. e-mail: [email protected]

Saverio Patrizi Montoro, nato a Roma l’11 gennaio 1902, fu, sin dall’adolescen-

za, attratto dalla storia naturale e in particolare dalla natura dell’Africa. Seppe coniu-gare brillantemente la sua passione per la natura e la caccia con gli incarichi istituzio-nali e l’organizzazione di spedizioni scientifiche. Nel 1919, a soli 17 anni, partì per la Somalia su incarico della Società Romana di Colonizzazione, per collaborare a piani per lo sviluppo della colonia italiana. Qui rimase fino al 1924. In questi anni comin-ciò a collezionare esemplari e prese parte a diverse spedizioni di caccia, in cui non mancò di compiere osservazioni scientifiche di grande interesse. Assolti gli obblighi militari, è di nuovo in Africa nel 1926, questa volta per un viaggio scientifico-venatorio di alcuni mesi nel Congo Belga. Nel 1928 partecipa alla spedizione Fran-chetti in Dancalia. Fu poi in Libia nel 1931, dove organizzò la spedizione scientifica all’Oasi di Kufra, e in Somalia nel 1934. Nel 1936 fu nominato Addetto coloniale della Legazione italiana al Cairo e, dal 1938 al 1942, direttore dell’Ufficio della Sovrintendenza alla Caccia del Governo dell’Africa orientale Italiana. Le sue esplora-zioni africane si interruppero nel 1942, quando, in Etiopia, fu fatto prigioniero dagli inglesi. Nei campi di prigionia in Kenya continuò a coltivare la sua passione naturali-stica occupandosi di formiche. Nel 1945, trasferito a Nairobi, cominciò poi una proficua collaborazione con il Corindon Memorial Natural History Museum.

Finita la guerra e rientrato in Italia, Patrizi si dedicò alle ricerche entomologiche, in particolare biospeleologiche.

Figura romantica di nobile romano appassionato di storia naturale, Saverio Patri-zi diede un contributo della massima importanza allo sviluppo della ricerca zoologica in Africa prima ed in Italia poi. Testimoni dell’importanza del suo lavoro sono le molte pubblicazioni scientifiche e le più di cinquanta nuove specie che scoperse, molte delle quali portano oggi il suo nome.

Page 17: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 17 -

Il contributo del Museo di Storia Naturale di Mila-no all’esplorazione naturalistica dell’Africa

Giorgio Chiozzi Museo di Storia Naturale di Milano

La storia del Museo di Storia Naturale di Milano (MSNM), fondato nel 1838, è

strettamente intrecciata a quella nazionale. Per questo, a partire dagli anni successivi all’Unità d’Italia (1861), con l’insorgere di un nuovo stimolo verso l’esplorazione del continente africano, la raccolta di reperti naturalistici extraeuropei, divenne sempre più rilevante anche per il museo milanese.

Con l’acquisizione del possedimento di Assab da parte del neonato Regno d’Italia (1869-1870) si vennero a creare le premesse per l’espansione coloniale italiana in Africa. È del 1870 la spedizione Antinori-Beccari-Issel in Eritrea, allora ancora sotto l’influenza egiziana. Parte dei reperti ornitologici confluirono nella raccolta del con-te Ercole Turati, passata nel 1884 al Museo di Storia Naturale di Milano e in gran parte distrutta nel 1943.

Alla Colonia Eritrea (1890) seguirono la Somalia, prima quale protettorato (1889) e in seguito quale colonia (1905), la Libia (1911) e, infine, l’Abissinia (1936). La conquista dell’Etiopia, in particolare, fornì un grandissimo impulso agli studi africani cui pure il Museo di Milano diede il suo contributo con campagne di raccolta, l’acquisizione di collezioni, la promozione di importanti spedizioni e i mol-ti contatti con raccoglitori italiani (sovente militari e missionari) residenti nelle colo-nie. Tra gli anni 1920-1940 confluirono al MSNM importanti raccolte africane. Tra queste spiccano le raccolte entomologiche di Schatzmayr, Koch e Wittmer (Libia, Marocco e Egitto) giunte con l’acquisizione delle collezioni del Museo Pietro Rossi di Duino (1938); le raccolte zoologiche di Scortecci (rettili, anfibi, uccelli, artropodi e molluschi) in Somalia e in Libia.

Moltoni raccolse in Libia soprattutto uccelli, ma pure si distinse per la sua pro-fonda conoscenza dell’avifauna del Corno d’Africa, culminata nella monografia “Gli Uccelli dell’Africa Orientale Italiana” (1940-1944). In anni recenti sono da ricordare le raccolte di Odonati di Conci (Botswana, Mauritius, Camerun), di formiche di Rigato (Eritrea) e Susini (Gabon), di coleotteri di Forti, Czeppel e Giannatelli (Eritrea, Namibia e Malawi). Da ricordare gli studi ornitologici ancora in corso (in collaborazione con l’Università di Pavia) e le raccolte di vertebrati di Chiozzi e De Marchi in Eritrea.

Page 18: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 18 -

Le missioni biologiche in Africa Orientale della Reale Accademia d’Italia (1937-1939)

Ernesto Capanna Museo di Anatomia Comparata Università di Roma “La Sapienza”

Sulla scia del consenso, dopo la proclamazione dell’Impero, successiva

all’anacronistica e scellerata avventura coloniale della guerra d’Etiopia, la Reale Accademia d’Italia costituì, nel giugno 1936, il Centro di Studi dell’Africa Orientale Italiana e ne affidò la Direzione ad Alberto de’ Stefani (1879-1963) Scopo del centro fu, come recita l’atto costitutivo “…fornire precisi dati di conoscenza necessari all’opera di avvaloramento da parte dello Stato e di privati”. L’enfasi è dunque posta su questioni etnografiche, sanitarie ed economiche. Il geografo Giotto Dainelli (1878-1968) intraprese una esplorazione etnografica nella regione del lago Tana (1937) che per la zoologia acquista valore per l’opera ornitologica di Edgardo Mol-toni (1896-1980) che porta alla descrizione di 331 specie di uccelli, molti dei quali propri della regione etiopica. Altre rilevanti missioni etnografiche furono or-ganizzate dall’antropologo Vinigi L. Grottanelli (1912-1995).

Edoardo Zavattari (1883-1972), forte del prestigio acquisito in numerose es-plorazioni africane, e dell’esplicito favore politico di cui godeva, ottenne di organiz-zare due spedizioni in regioni poco esplorate dell’Etiopia; la prima intitolata “Missione biologica nel paese dei Borana” al confine meridionale dell’Etiopia con il Ken-ya (1937) e la seconda “Missione biologica Sagan-Omo” (1939), in quella stessa area che fu raggiunta per primo da Vittorio Bottego (1860-1897) nel 1892.

Grande fu il successo zoologico di queste esplorazioni che portarono alla de-scrizione di numerose specie nuove per la scienza, tra le quali due uccelli: Euplectes zavattarii e Zavattariornis stresemanni, vari rettili ed anfibi, ed oltre 100 invertebrati. Nel totale lo stesso Zavattari enumera 121 nuove specie a lui dedicate. Questa enor-me quantità di dati zoo-geografici fu raccolta e pubblicata dalla R. Accademia d’Ita-lia, a cura di Zavattari in soli sei dei dodici volumi programmati, poiché la seconda guerra mondiale, la caduta del fascismo e la chiusura della Reale Accademia d’Italia (1944) ne impedì la stampa.

Con le esplorazioni organizzate dalla Reale Accademia d’Italia si introduce, an-che in Italia, come già consolidata tradizione in altri paesi d’Europa, le missioni di esplorazione organizzate e finanziate da organi centrali dello Stato, e si estingue la tradizione della romantica figura dell’esploratore solitario di inesplorate regioni.

Page 19: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 19 -

Il contributo dell’Università di Pavia nelle esplora-zioni africane del XX secolo

Gianni Pavan CIBRA, Università degli Studi di Pavia, via Taramelli, 24 - 27100 Pavia

Negli anni '50 e '60 l'Università di Pavia ha avviato diverse attività con Paesi

africani per opera del Prof. Mario Pavan. Tali attività sono state non solo di esplora-zione e di studio, ma anche di sviluppo di relazioni tecnico-scientifiche e di supporto allo sviluppo delle politiche di conservazione della natura e di sviluppo della cultura scientifica.

Pavan è stato "esploratore" di nuovi rapporti con l’Africa, con l’istituzione di un centro di ricerca universitario in Zaire, con l’istituzione di un collegio a Pavia per studenti universitari africani, non a caso intitolato a un famoso esploratore italiano, Robecchi Bricchetti, con il supporto alle politiche di conservazione di fauna e flora. In queste attività Pavan è stato accompagnato e coadiuvato dal Prof. Ruggero Toma-selli, botanico pavese che ha condiviso con Pavan viaggi e battaglie per la conserva-zione della natura. Compagni di viaggio e di ricerca in Africa sono stati anche l'amico Salvatore dell'Oca, il fidatissimo collaboratore Sergio Pedrazzini e Alberto Fanfani.

Page 20: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 20 -

Ricerche di Zoologia e Cooperazione Italiana in Africa orientale nel XXI secolo

Mauro Fasola Dipartimento di Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia,Via Ferrata 1- 27100 Pavia

e-mail: [email protected]

Da una ventina d'anni conduciamo indagini zoologiche in Africa orientale, con

varie difficoltà quali la mancanza di finanziamenti specifici (ricerche sul lago Turkana in Kenya dal 1992 al 1995, sulle coste del Kenya 1995-1998, in Eritrea 2003-2010), e con alcuni successi (venti articoli su riviste referenziate e comunicazioni a congressi, e altri in preparazione).

Recentemente le indagini sono state svolte nell'ambito della Cooperazione Italiana, per un progetto in Kenya (Lago Turkana, 2004-2006) e per un altro progetto Socotra (2008-2013). Socotra è un'isola oceanica appartenente allo Yemen ma situata sulla zolla africana ed è di particolare interesse per l'elevato tasso di endemismi. I collega-menti con la Cooperazione Italiana hanno permesso di aggiungere, agli scopi di ricerca di base, anche obiettivi applicati di conservazione ambientale, e di coinvolgere vari specialisti, tra i quali alcuni colleghi del Museo di Storia Naturale di Milano e di gruppi di ricerca italiani e spagnoli.

Gli argomenti d'indagine hanno incluso: censimenti di popolazione, ecologia trofi-ca, comportamenti riproduttivi, sistematica, filogeografia di Uccelli, Mammiferi, Ret-tili, Insetti.

Page 21: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 21 -

Page 22: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 22 -

Page 23: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 23 -

Page 24: Università degli Studi di Pavia Comune di Pavia L ...musei.unipv.it/storianat/images/attivita/mostre_conv/...e-mail: centro.museo@unipv.it tel. 0382 986308 fax. 0382 986488 - 4 -

- 24 -

Museo di Storia Naturale Università degli Studi di Pavia Piazza Botta 9, 27100 Pavia. e-mail: [email protected]

tel. 0382 986308 fax. 0382 986488