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Lezione 3: La classificazione delle aziende
CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Lettere
Dott. Fabio Monteduro
L’attività economica ed il “sistema azienda”
OBIETTIVI DELLA LEZIONE:
Comprendere i criteri di classificazione;
Definire il concetto di funzione aziendale
Descrivere e analizzare le principali funzioni aziendali
I criteri di classificazione delle aziende
Esistono diversi criteri di classificazione delle aziende;
In analogia con le definizioni, anche le classificazioni
dipendono dalle finalità e dagli scopi che si intende
perseguire.
Verranno di seguito proposte alcune classificazioni che si
ritengono funzionali agli scopi di questo Corso.
I criteri di classificazione delle aziende
Criterio dello scopo
Criterio della forma giuridica
Criterio del mercato
Criterio dell’intensità di conoscenza
Criterio della dimensione
Criterio della localizzazione dei mercati di vendita
Il criterio dello scopo
In base a tale criterio si può distinguere in:
• imprese (private o for profit): si tratta di
organizzazioni che producono beni e servizi destinati allo
scambio. Il fine è l’ottenimento del profitto.
• aziende pubbliche: sono quelle aziende che
perseguono l’interesse pubblico;
• aziende non profit: si tratta di organizzazioni che
hanno come fine quello di soddisfare i bisogni delle
persone nel cui interesse è costituita e gestita
Il criterio dello scopo
AZIENDE NON
PROFIT
AZIENDE
PUBBLICHE
IMPRESE
(aziende for profit)
Profitto Interesse pubblico Utilità sociale
Processo
di
produzione
di
beni/servizi
Fattori
produttivi
(capitale,
terra,
lavoro)
Vendita
Consumatori
Utilizzatori
FOCUS: Le aziende di produzione per lo scambio o imprese
Entrate/Ricavi
Il criterio dello scopo
Processo
di
produzione
di
beni/servizi
Risorse
finanziarie
e
umane
ErogazioneBeneficiari
esterni
Il criterio dello scopo
FOCUS: Le aziende di erogazione
Processo
di produzione
di beni/servizi
Risorse
finanziarie e
umane
Consumo
interno
Il criterio dello scopo
FOCUS: Le aziende di erogazione di auto consumo
Il criterio della forma giuridica
Soggetto giuridico
Persona fisica o giuridica cui fanno capo diritti ed obblighi
derivanti dalle operazioni effettuate nello svolgimento
dell’attività aziendale.
• di diritto pubblico;
• di diritto privato.
Oggetto della distinzione: il soggetto giuridico dell’azienda
Il criterio della forma giuridica
In base a tale criterio si può distinguere in:
• enti pubblici: sono quelle aziende disciplinate dall’art. 11
del Codice civile. Il soggetto giuridico è di diritto pubblico.
• enti privati: sono quelle aziende disciplinate dal libro V del
Codice Civile (aziende private o imprese), dal libro I del
Codice Civile e da legislazioni speciali (aziende non profit). Il
soggetto giuridico è di diritto privato
Il criterio del mercato
In base a tale criterio si può distinguere in:
• imprese sono quelle aziende che realizzano la loro funzione
produttiva operando su mercati concorrenziali sia dal lato della
domanda (acquisizione dei fattori produttivi) che dell’offerta
(collocamento dei prodotti);
• altre imprese: sono quelle sono aziende che realizzano la loro
funzione produttiva operando, in tutto o in parte, in ambienti
caratterizzati da forme di competizione attenuata o assente dal
lato della domanda e/o dell’offerta.
• cooperative;
• amministrazioni pubbliche;
• aziende non profit.
Aziende
Aziende
cooperative
Stato e Pubblica
amministrazione
Aziende non
profit
Sistema economico
Imprese
Il criterio del mercato
Il criterio del mercato
Lavoro
MaterialiFinanziamenti
Risorse
(input) PROCESSO
Cittadini
Clienti
Beneficiari
Prodotti e
Servizi
(output)
FOCUS: La relazione con i mercati
Relazioni di mercato /non di mercato Relazioni di mercato /non di mercato
Il criterio dell’intensità di conoscenza
In base a tale criterio si può distinguere in:
• aziende di produzione di beni, che possono essere:
• tipiche del settore primario: attività che comportano lo
sfruttamento delle risorse naturali (es. agricoltura)
• tipiche del settore secondario: attività di trasformazione delle
materie prime (es. industria)
• aziende di produzione di servizi tipiche del settore terziario:
si tratta di una molteplicità di attività eterogenee (es. distribuzione,
attività bancarie, ecc.)
• aziende di know how del settore quaternario o terziario
avanzato: sono le aziende che offrono servizi (es. ricerca e sviluppo,
consulenza, ecc.)
Il criterio della dimensione
Tale criterio, sebbene possa sembrare il più oggettivo,
risulta essere alquanto variabile in base al parametro di
riferimento.
Tra i parametri si citano:
• numero addetti;
• fatturato;
• capitale sociale;
• contesto legislativo nazionale:
• fiscale;
• civile;
• contesto legislativo europeo.
Il criterio della dimensione
In base alle norme comunitarie
• piccola impresa: numero di dipendenti inferiore a 50
e fatturato inferiore a 7 mln €;
• media impresa: numero di dipendenti inferiore a 250
e 40 mln €.
Il criterio della localizzazione dei mercati di
vendita
In base a tale criterio si può distinguere in:
• aziende locali, si tratta di aziende collocano i propri
prodotti (beni e servizi) in un ambito locale (comune,
provincia, regione).
• aziende nazionali: si tratta di aziende che collocano la
maggior parte dei propri prodotti in tutto (od in una
porzione rilevante) del territorio nazionale;
aziende multinazionali: si tratta di aziende che collocano
la maggior parte dei propri prodotti in diverse nazioni.
Cos’è una funzione aziendale?
La funzione aziendale definisce un gruppo di compiti omansioni collegate ed interdipendenti rispetto ad unfine (Sciarelli, 1985).
Convenzionalmente è possibile suddividere le funzioniaziendali in tre categorie:
strategiche;
integrative e di supporto (organizzazione e egestione delle risorse umane, amministrazione, sistemiinformativi, finanza);
caratteristiche (acquisti e approvvigionamenti,produzione, ricerca e sviluppo, logistica,commerciale/marketing).
Strategia e vantaggio competitivo
L’individuazione di fini e di obiettivi da conseguireattraverso l’adozione di adeguate linee di azione el’impiego delle risorse necessarie per ottenerli.
Deve identificare e risolvere le questioni connesse allacreazione e al mantenimento di un vantaggio competitivorispetto ai propri concorrenti
STRATEGIA
VANTAGGIO
COMPETITIVO
Il vantaggio competitivo è ciò che costituisce la base
delle performance superiori registrate dalle impresa,
solitamente in termini di redditività, rispetto alle sue
concorrenti dirette nel settore di riferimento
Tipologie di vantaggio competitivo
vantaggio di costo – è la capacità dell’impresa di offrire prodotti
simili o equivalenti a quelli offerti dai concorrenti ad un prezzo
minore
vantaggio di differenziazione – è la capacità dell’impresa di
dotare i propri prodotti di caratteristiche uniche che abbiano un
qualche valore per i propri clienti al di là della semplice offerta di un
prezzo più basso
Come fa un impresa a decidere se perseguire un vantaggio di costo o di
differenziazione?
AMBIENTE
ECONOMIC
O GENERALE
DINAMICA
DEI SETTORI
SISTEMA
COMPETITIV
O
CATENA DEL
VALORE
FATTORI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE
Focus: il sistema competitivo di Porter
FORNITORI CONCORRENTI CLIENTI
POTENZIALI NUOVI ENTRANTI
PRODUTTORI DI PRODOTTI SOSTITUTIVI
Rivalità con aziende
esistenti
Potere contrattuale
dei fornitori
Potere contrattuale
dei clienti
Minaccia di nuove entrate
Minaccia di prodotti sostitutivi
FORNITORI CONCORRENTI CLIENTI
POTENZIALI NUOVI ENTRANTI
PRODUTTORI DI PRODOTTI SOSTITUTIVI
Rivalità con aziende
esistenti
Potere contrattuale
dei fornitori
Potere contrattuale
dei clienti
Minaccia di nuove entrate
Minaccia di prodotti sostitutivi
Focus: la catena del valore Il valore è la somma che i compratori sono disposti a pagare per
quello che l’impresa offre loro.
La catena del valore evidenzia due elementi essenziali:
le attività generatrici di valore – che comportano ilsostenimento di costi;
il margine – che è la differenza tra il ricavo totale e il costocomplessivo.
Le attività generatrici di valore sono di due specie:
attività primarie – riguardano la realizzazione fisica delprodotto o servizio, la sua vendita e l’assistenza post vendita;
attività di supporto – sostengono le attività primarie eforniscono a tutta l’impresa input, risorse umane, tecnologia, oltre avarie funzioni estese a tutta l’impresa.
La catena del valore: una rappresentazione
grafica
Margine
Margine
Infrastruttura dell’impresa
Gestione delle risorse umane
Sviluppo della tecnologia
Approvvigionamenti
Lo
gis
tica
in
tern
a
Op
era
tion
s
Lo
gis
tica
este
rna
Ma
rke
tin
g e
ve
nd
ite
Se
rviz
i
Il sistema aziendale
Il sistema aziendale è
un sistema aperto,
influenzato nelle sue
caratteristiche
strutturali e nelle
modalità di
comportamento dal
continuo interscambio
con l’ambiente
circostante
Il ciclo gestionale
LIMITI ESTERNI LIMITI INTERNI
DETERMINAZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PIANIFICAZIONE
ORGANIZZAZIONE
COMUNICAZIONE
AZIONE
MISURAZIONE
CONTROLLO
CICLO
GESTIONALE
Il ciclo gestionale è il
processo attraverso il
quale il responsabile di
una struttura guida o
governa la propria
organizzazione
L’area della strategia
ANALISI DEL CONTESTO:
DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI
Gli obiettivi sono i risultati attesi che devono essere determinati in relazione ai limiti interni ed esterni. Gli obiettivi devono essere:
chiari
quantificabili e misurabili
raggiungibili
condivisi
LIMITI ESTERNI LIMITI INTERNI
ambiente fisico-naturale
ambiente politico-istituzionale
ambiente economico generale
ambiente sociale e culturale
risorse finanziarie
risorse umane
risorse strumentali
L’area operativa (1 di 2)
LA PIANIFICAZIONE
Pianificare significa definire cosa fare per raggiungere un
obiettivo.
L’ORGANIZZAZIONE
In tale fase viene messo in relazione il “chi fa” con il “che cosa fa”
per il conseguimento degli obiettivi prefissati.
LA COMUNICAZIONE
È il collegamento tra pianificazione e sistema informativo
necessario a indirizzare le funzioni sottostanti al raggiungimento
degli obiettivi
L’area operativa (2 di 2)
L’AZIONE
L’azione rappresenta la messa in atto delle singole iniziative
previste nella fase di pianificazione.
LA MISURAZIONE
La fase di misurazione prevede l’utilizzo di strumenti (contabilità
generale, contabilità analitica, contabilità dei costi, rilevazione di
indicatori, etc.) atti a rilevare in maniera sistematica i fatti
aziendali
IL CONTROLLO
Il controllo è finalizzato alla verifica del raggiungimento degli
obiettivi ed alla rilevazione di eventuali scostamenti
La funzione Organizzazione e
gestione delle RU
La funzione organizzativa ha il compito di disegnare il modello
strutturale dell’impresa.
Pertanto la funzione organizzativa definisce:
i centri decisionali, di controllo ed esecutivi da istituire
nell’azienda;
l’autorità e le responsabilità da attribuire a ciascuno di essi;
la struttura formale dei rapporti tra i vari centri e dei compiti;
le procedure di decisione, di informazione e di esecuzione
necessarie per l’ordinato svolgimento della gestione;
la politica delle ricompense e gli altri provvedimenti adottati dal
management per influenzare il comportamento dei dipendenti e
indirizzarlo verso determinati obiettivi.
La gestione delle risorse umane (1 di 2)
La gestione delle risorse umane comprende:
la programmazione delle risorse umane necessarie
il reclutamento
la selezione
la formazione
la programmazione dei percorsi di carriera
CAPITALE
UMANOSuccesso o insuccesso
di ogni attività aziendale
La funzione finanza
Comprende il complesso di decisioni e di operazioni
volte a reperire e ad impiegare i fondi aziendali.
I compiti fondamentali della funzione finanza sono:
la programmazione finanziaria a breve, medio
e lungo periodo;
la gestione del piano finanziario
Il governo della liquidità
Le 3 fasi evolutive
FINANZA
TRADIZIONALE
Si occupa di reperire in modo tempestivo,
equilibrato e conveniente i finanziamenti
necessari a coprire i fabbisogni decisi
dall’alta direzione
FIANANZA ALLARGATA
Affronta congiuntamente il problema del
reperimento delle risorse con quello del
loro efficace impiego
NUOVA FINANZA
Oltre alle attività già previste nelle fasi
precedenti, la funzione finanza
comprende anche la programmazione
degli investimenti di capitale