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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA CORSO DI LAUREA IN TUTELA E BENESSERE ANIMALE Corso di FISICA MEDICA A.A. 2015 /2016 Docente: Chiucchi Riccardo mail:[email protected] Medicina Veterinaria: CFU 5 (corso integrato con Statistica e Informatica : CFU 5) Tutela e benessere animale: CFU 5 Durata del corso: 35 ore

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO - kiukk.it · di Clapeyron che è un piano cartesiano costituito da due assi ortogonali nei quali nell’asissa viene riportato il volume V e in

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA CORSO DI LAUREA IN TUTELA E BENESSERE ANIMALE

Corso di FISICA MEDICA A.A. 2015 /2016 Docente: Chiucchi Riccardo mail:[email protected]

Medicina Veterinaria: CFU 5 (corso integrato con Statistica e Informatica : CFU 5) Tutela e benessere animale: CFU 5

Durata del corso: 35 ore

TERMODINAMINCA

La termodinamica è quella parte della fisica che studia i processi di trasformazione dell’energia meccanica in calore e viceversa, subite da un sistema fisico, detto sistema termodinamico.

Studio macroscopico Studio microscopico

Termodinamica Meccanica statistica

Sistema termodinamico

Il sistema termodinamico è la porzione di materia oggetto dello studio che si ritiene separata dall’ambiente circostante esterno.

L’ insieme di sistema termodinamico e ambiente esterno costituisce l’universo.

Sistema chiuso, aperto e isolato

• Un sistema si dice aperto se può scambiare con

l’ambiente esterno sia energia che materia.

• Un sistema si dice chiuso se può scambiare con

l’ambiente esterno energia ma non materia.

• Un sistema si dice isolato se non può scambiare

con l’ambiente esterno né energia né materia.

Lo stato di un sistema termodinamico che si trova in

equilibrio è descritto dalle seguenti grandezze

termodinamiche dette variabili di stato:

• temperatura (T);

• pressione (p);

• volume (V).

Stato di un sistema

Equilibrio

Un sistema termodinamico si dice in equilibrio

quando le variabili di stato rimangono costanti e

non variano spontaneamente.

Trasformazione termodinamica

Quando in un sistema le variabili di stato

cambiano finché non si raggiunge una nuova

condizione di equilibrio, si dice che il sistema ha

subito una trasformazione termodinamica.

Trasformazioni reversibili

Una trasformazione si dice reversibile se può

essere considerata come un susseguirsi di stati

d’equilibrio e le variabili di uno stato differiscono

da quelle dello stato successivo per quantità

infinitesime.

Caratteristiche della trasformazioni reversibili

• Ideali (tempi di realizzazione infiniti);

• le variabili di stato sono ben definite perché il

sistema si trova sempre in equilibrio;

• Possono essere percorse in entrambi i versi:

-dallo stato iniziale verso lo stato finale;

-dallo stato finale verso lo stato iniziale.

Trasformazioni irreversibili

Una trasformazione si dice irreversibile quando

il sistema passa attraverso degli stati non di

equilibrio.

Trasformazioni cicliche

Una trasformazione si dice ciclica quando lo

stato iniziale e lo stato finale del sistema

coincidono.

Piano di Clapeyron Gli stati di un sistema vengono

spesso rappresentati nel piano

di Clapeyron che è un piano

cartesiano costituito da due

assi ortogonali nei quali

nell’ascissa viene riportato il

volume V e in ordinata la

pressione p.

La pressione

La pressione p è una grandezza fisica data dal

rapporto tra la forza esercitata ortogonalmente

su una superficie e l’area di quella superficie.

Fp

A

Unità di misura della pressione

Nel Sistema Internazionale l’unità di misura della

pressione è il N/m2 a cui viene dato il nome di

Pascal.

2

NPa

m

Altre unità di misura della pressione

Altre unità di misura sono:

• atmosfera (atm);

• bar;

• mmHg.

1atm = 760 mmHg = 1,01325 bar = 101325 Pa

Temperatura e equilibrio termico

La temperatura è una grandezza fisica che indica lo

stato termico di un corpo e viene misurata per mezzo

di uno strumento detto termometro.

Ponendo a contatto due oggetti che si trovano a due

differenti stati termici, il corpo più caldo cederà calore

a quello più freddo fino a quando entrambi avranno lo

stesso stato termico e la stessa temperatura.

Il principio zero della termodinamica

Il principio zero della termodinamica afferma

che se due corpi, ognuno in equilibrio termico

con un terzo, sono l’equilibrio termico tra loro.

Scale termometriche: la scala Celsius

La scala termometrica più comune è la scala

Celsius basata sui punti fissi di fusione del

ghiaccio e di ebollizione dell’acqua a cui si

attribuiscono i valori rispettivamente di 0°C e di

100°C.

L’intervallo tra questi due punti viene diviso in

100 parti uguali ognuna corrispondente a 1°C.

Scale termometriche: la scala Kelvin

Nel Sistema Internazionale, la temperatura viene

misurata in kelvin (K).

Vale la seguente relazione:

K CT t 273,15K

0K 273,15 C

0 C 273,15K

27 C 300K

Le due scale differiscono solo di una costante

pertanto la differenza tra due temperature è la

stessa nelle due scale.

K CT T

Temperatura assoluta

Nella scala Kelvin, la temperatura è misurata a

partire dal valore di 0K (zero assoluto) e si

chiama temperatura assoluta.

Lo zero assoluto è una temperatura limite non

raggiungibile e corrisponde a -273,15°C.

Dilatazione termica Si è notato che all’aumentare della temperatura di

un corpo, corrisponde un suo aumento di

dimensioni. Questo incremento può essere lineare,

superficiale o di volume.

Dilatazione termica lineare

Sperimentalmente si è osservato che se una sbarra

solida, subisce un aumento di temperatura ΔT, il

suo corrispondente incremento di lunghezza ΔL

sarà dato da:

0 0L L λ T L L (1+λ T)

0L lunghezza iniziale della sbarra

λ= coefficiente di dilatazione lineare

Tabella dei coefficienti di dilatazione lineare di alcune sostanze

x 10-6 /°C

Dilatazione termica volumica

Se un corpo è a forma di parallelepipedo, ad un

aumento di temperatura Δt corrisponderà un

aumento in volume ΔV dato da:

0 0

V V α T V V (1+α T)0

V volume iniziale del corpo

α = coefficiente di dilatazione volumico

t = temperatura del gas

sperimentalmente si è visto che α 3λ

Dilatazione volumica dei liquidi

I coefficienti volumici delle sostanze liquide

hanno un valore molto più grande di quelli dei

solidi.

Tabella dei coefficienti di dilatazione volumica di alcune sostanze liquide

x 10-3 /°C

Comportamento anomalo dell’acqua

Nell’intervallo di temperatura che va da 0 °C a 4 °C

il volume dell’acqua, invece di aumentare,

diminuisce.

Dopo i 4 °C il volume aumenta.

Quando la temperatura esterna si abbassa

il volume dello strato superficiale dell’acqua

diminuisce e la densità aumenta ( )

la parte superiore dell’acqua diventa più densa della parte inferiore

lo strato più denso scende verso il basso e il suo posto viene preso dall’acqua più calda proveniente dal basso che è meno densa

questo processo prosegue fino a che l’acqua non raggiunge la temperatura media di 4 °C

md

V

quando la temperatura superficiale

si abbassa oltre 4 °C

il volume lo strato superficiale aumenta

e di conseguenza la sua densità diminuisce

l’acqua della parte superiore diventa meno densa dell’acqua della parte inferiore

lo strato superiore dell’acqua rimane in superficie perché meno denso fino a quando non diventa ghiaccio

Dilatazione termica dei gas

Nei gas a bassa pressione, il coefficiente di

dilatazione volumetrica α tende per tutti i gas

ad un valore limite pari a:

273,15 C

Legge di Boyle-Mariotte

In un gas che compie una trasformazione Isoterma

cioè a Temperatura costante, il prodotto della

pressione p del gas, per il suo volume V è costante.

Animazione Boyle-Mariotte

p V costante

Seconda legge di Gay-Lussac

In un gas che compie una trasformazione Isocora

cioè a volume costante, la pressione p del gas è

data da:

0p p (1+αt)

0p pressione del gas a 0°C

t temperatura del gas in °C

Gas perfetto o ideale

Un gas si dice perfetto o ideale quando ha le

seguenti caratteristiche:

• rispetta la legge di Boyle-Mariotte;

• rispetta la prima legge di Gay-Lussac o Charles;

• rispetta la seconda legge di Gay-Lussac;

I gas reali possono ritenersi perfetti quando sono a

bassa pressione e ad alta temperatura.

Caratteristiche di un gas perfetto

• Le molecole del gas perfetto sono identiche,

puntiformi, indistinguibili;

• non c’è dispersione di energia cinetica negli urti che le

molecole compiono tra di loro e contro le pareti del

recipiente (urti perfettamente anelastici);

• le forze di interazione tra le molecole sono trascurabili;

• il volume del gas è trascurabile rispetto al volume del

contenitore.

Equazione di stato dei gas perfetti

pV nRT

n numero delle moli

JR costante universale dei gas = 8,314

mol K

ricordando che il numero delle moli n è legato al

numero di molecole N dalla seguente relazione:

dove è il numero di Avogadro

AN nN

23

AN 6,02 10

Energia cinetica del gas ideale

• Consideriamo un gas racchiuso in un contenitore;

• la pressione dei gas risulta dagli urti delle molecole

con le pareti del recipiente;

• si dimostra che la temperatura T del gas e l’energia

cinetica media delle molecole sono legate dalla

seguente relazione:

2

Km B

1 3E m v k T

2 2

KmE

Energia interna

L’energia interna U di un gas è data dalla somma

delle energie cinetiche e potenziali di tutte le

molecole del gas. Nel gas perfetto, dato che le

molecole non interagiscono, l’energia potenziale

l’interazione è nulla quindi se il gas è

monoatomico si ha:

Il calore

Il calore Q è l’energia che viene trasferita da un sistema all’altro a causa di una differenza di temperatura.

L’unità di misura del calore è il joule (J).

Il calore Q è positivo se viene assorbito dal

sistema mentre è negativo se viene ceduto.

Equivalente meccanico del calore

Per mezzo dell’apparato

sperimentale rappresentato in

figura, il fisico inglese J.P.Joule

dimostrò l’equivalenza tra

energia meccanica e calore.

La massa che cade fa girare le pale che agitano l’acqua nel contenitore riscaldandola.

La quantità di lavoro L che le masse compiono sull’acqua innalzandone la temperatura di una quantità ΔT è

nota.

Eseguendo più volte l’esperimento, Joule dimostrò che: cioè 4,186J di lavoro sono equivalenti a una caloria.

L Jcostante = 4,186

Q cal

La caloria

La caloria viene definita come la quantità di

calore e necessaria per innalzare un grado, tra

14,5°C e 15,5°C, la temperatura di un grammo di

acqua.

Capacità termica

Consideriamo un sistema termodinamico a cui

viene ceduta una quantità di calore Q e che quindi

subisce una variazione temperatura ΔT.

Si definisce capacità termica C, la grandezza

data da: Q

C Q C TT

Calore specifico

La variazione di temperatura ΔT di un corpo a

causa del trasferimento della quantità di calore

Q, dipenderà dalla massa dell’oggetto e dal

materiale di cui è fatto l’oggetto.

c=calore specifico del materiale m=massa dell’oggetto Q=quantità di calore trasferito

Q m c T

Calore latente Si definisce calore latente λ, la quantità di calore che

deve essere fornita ad una sostanza per farla passare

dallo stato solido a quello liquido (calore latente di

fusione), o dallo stato liquido a quello di vapore (calore

latente di evaporazione).

Il corpo di massa m, subisce un cambiamento di stato

mantenendo la propria temperatura costante e il calore

Q scambiato durante questo processo è dato da: Q=mλ.

Transizioni di fase

La calorimetria costituisce l’insieme delle tecniche per

mezzo delle quali si possono misurare e determinare

le quantità di calore scambiate.

Alla base della calorimetria c’è il principio di

conservazione dell’energia per cui la quantità di

calore ceduta da una parte del sistema deve essere

uguale alla quantità di calore assorbita dall’altra parte

del sistema (sistema isolato).

Calorimetria

Trasmissione del calore: conduzione

Si ha una trasmissione del calore per

conduzione quando si ha uno scambio diretto di

energia tra due corpi messi in contatto.

L’energia passa dal corpo a temperatura

maggiore a quella temperatura minore.

1 2

1 2

Q T TkA quando T T

t L

1

2

con t tempo;

k=costante di conducibilità termica

L=distanza tra le due estremità;

T =temperatura del corpo 1;

T =temperatura del corpo 2;

A=area della sezione trasversale dell'oggetto.

Trasmissione del calore: convezione

La convezione è un meccanismo di propagazione dell’energia

che avviene nei fluidi mediante lo spostamento di materia.

Quando un fluido viene riscaldato, le sue parti più vicine alla

sorgente di calore aumentano la loro temperatura e quindi

avendo una densità minore si spostano verso l’alto e il loro

posto viene preso da porzioni più fredde del fluido. Si crea

così una formazione di correnti che procedono in versi

opposti.

Convezione : alcuni esempi

Trasmissione del calore: irraggiamento

Si ha una trasmissione del calore per irraggiamento

quando il trasporto di energia avviene in assenza di

un mezzo materiale come ad esempio nel caso delle

onde elettromagnetiche.