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APPUNTI DI TECNICA URBANISTICA E INGEGNERIA DEL TERRITORIO - Prof. SILVANA LOMBARDO PARTE PRIMA pag.
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AA 2003/2004
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE TECNICA URBANISTICA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE,
DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO INGEGNERIA DEL TERRITORIO
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ING. IDRAULICA, DEI
TRASPORTI E DEL TERRITORIO INGEGNERIA DEL TERRITORIO 1
Prof. SILVANA LOMBARDO
_________________________________________________________________________
APPUNTI DELLE LEZIONI
PARTE PRIMA
- DEFINIZIONE DEL TERMINE URBANISTICA - UTILITÀ PER UN PROGETTISTA O UN CONSULENTE TECNICO
- PROGRAMMA DEL CORSO
- IL PROGRAMMA
- LE ESERCITAZIONI
- LA CITTA' COME SISTEMA
- SISTEMI E SOTTOSISTEMI
- LE RELAZIONI
- L'INFORMAZIONE E LA DESCRIZIONE DEL SISTEMA URBANO
- ATTIVITÀ, RELAZIONI, FUNZIONI
- LA FORMA DEL SISTEMA URBANO
UNIVERSITÀ DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA
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DEFINIZIONE DEL TERMINE URBANISTICA (GIOVANNI ASTENGO)
"L'urbanistica è la scienza che studia i fenomeni urbani in tutti i loro aspetti, avendo come proprio fine la pianificazione del loro sviluppo storico, sia attraverso l'interpretazione, il riordinamento, il risanamento, l'adattamento funzionale di aggregati urbani già esistenti e la disciplina della loro crescita, sia attraverso l'eventuale progettazione di nuovi aggregati, sia, infine, attraverso la riforma e l'organizzazione ex novo dei sistemi di raccordo degli aggregati fra loro e con l'ambiente naturale" • MOMENTO DELLA CONOSCENZA DEI FENOMENI
URBANI E TERRITORIALI:
ANALISI, INTERPRETAZIONE E VALUTAZIONE DEI FENOMENI URBANI E TERRITORIALI • MOMENTO DELLA PIANIFICAZIONE DELLE
TRASFORMAZIONI URBANE E TERRITORIALI:
- RIORDINO E PIANIFICAZIONE DELL'ESISTENTE
- PROGETTAZIONE DEL NUOVO
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UTILITÀ PER UN PROGETTISTA O UN CONSULENTE TECNICO • interpretazione del contesto insediativo
(per un corretto inserimento nell'ambiente di un nuovo impianto, es.: edificio, quartiere, strada...)
• conoscenza delle leggi urbanistiche
(ciò che si può o non si può fare) • conoscenza dei livelli di governo
(per saper "dialogare" con le amministrazioni)
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PROGRAMMA DEL CORSO
Intende fornire agli studenti i fondamenti teorici e tecnici dell'urbanistica a questo scopo
sarà data particolare rilevanza all'integrazione degli aspetti applicativi con quelli teorici e metodologici per
promuovere un processo di apprendimento basato sul confronto continuo fra conoscenza sperimentale e conoscenza teorica e metodologica. Verranno forniti agli studenti gli "strumenti" per tradurre l'apprendimento teorico in pratica Oltre alle lezioni teoriche sono, infatti, previste quattro (NO) o cinque (VO) ESERCITAZIONI (NO) = NUOVO ORDINAMENTO (VO) = VECCHIO ORDINAMENTO
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1. INTRODUZIONE AL CORSO. quadro di riferimento, fondato sulle strutture logiche e lessicali dell'analisi dei sistemi
2. LETTURA, RAPPRESENTAZIONE E INTERPRETAZIONE DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
• L'informazione e le sue fonti alle diverse scale: cartografia
• L'informazione e le sue fonti: metodi di elaborazione e interpretazione dei dati (indici, indicatori, proiezioni e previsioni).
• Metodi di indagine e rilevamento sulla forma e la qualità urbana
3. IL CONTROLLO E LA GESTIONE DELLE TRASFORMAZIONI DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO
• la Legge urbanistica nazionale • gli strumenti urbanistici
1a Esercitazione
2a Esercitazione
4a Esercitazione
3a Esercitazione
4. PIANIFICAZIONE, SIMULAZIONE E VALUTAZIONE DI INTERVENTI SUL TERRITORIO
• Modelli matematici per l'urbanistica • Metodi e modelli di valutazione • Sistemi Informativi Territoriali
(solo VO)
5a Esercitazione
LEZIONI TEORICHE
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LE ESERCITAZIONI sono concepite come naturale ed immediato complemento del processo di apprendimento di alcuni degli argomenti trattati nelle lezioni
1) I MATERIALI DI BASE PER LE ESERCITAZIONI VENGONO
FORNITI DAL CORSO E SONO DISPONIBILI, INSIEME ALLE COPIE DEI TRASPARENTI PROIETTATI DURANTE LE LEZIONI:
- SUL SITO DEL DOCENTE (IN PARTE) - PRESSO LA PORTINERIA DEL DIPARTIMENTO DI
INGEGNERIA CIVILE, VIA DIOTISALVI, II PIANO, ARCHITETTURA E URBANISTICA
2) LE ESERCITAZIONI VANNO CONSEGNATE UNA SETTIMANA
PRIMA DELL'ESAME, DI CUI COSTITUISCONO LA "PROVA SCRITTA"
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• LA CITTA' COME SISTEMA •
Un sistema non è una particolare "cosa". Un sistema è un modo particolare di vedere una "cosa". Un SISTEMA può essere definito come
UN INSIEME DI ELEMENTI INTERAGENTI (von Bertalanffy)
d è costituito da:
ELEMENTI E RELAZIONI
Se gli elementi non venissero considerati insieme alle loro relazioni, il mondo risulterebbe un'incomprensibile miscuglio o giustapposizione di oggetti e accadimenti. Procediamo dunque a "leggere" la città in quanto sistema. Il Sistema Urbano (o territoriale) è costituito da : • un insieme di elementi [es.: quartieri]; • attributi degli elementi [es.: popolazione, n.ro di
automobili, tipi di attività che vi si svolgono, prezzi, mq di verde, qualità ambientale];
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• interrelazioni fra gli elementi [es.: distanze]; • interrelazioni fra gli attributi;
• interdipendenze fra elementi e attributi;
es.: montagna – attività sciistiche
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• interrelazioni di elementi e attributi con l'ambiente in cui
il sistema è inserito L'ambiente è qui inteso in senso più generale di quello strettamente ecologico; qui l'ambiente è il "resto del mondo" rispetto al sistema che si considera e di volta in volta verrà considerato secondo gli aspetti che ci interessano (nei riguardi di un sistema urbano l'ambiente può essere il territorio circostante, oppure un insieme di altre città….)
esempio: IL SISTEMA STRADALE ELEMENTI: STRADE; ATTRIBUTI:TIPO DI TRAFFICO, MEZZI PUBBLICI, SOSTA,. AMBIENTE: QUARTIERE CON LE SUE FUNZIONI
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In sintesi:
ATTRIBUTI
ELEMENTI
ELEMENTI ATTRIBUTI AMBIENTE ELEMENTI (cartografia)
distanza Condizionamento …..
ATTRIBUTI Caratterizzazione Funzioni …… AMBIENTE varie
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SISTEMI E SOTTOSISTEMI
Dagli esempi citati emerge come un qualunque sistema "contiene" al suo interno più sottosistemi interagenti, ciò si può comprendere se pensiamo che un elemento è a sua volta costituito da elementi che interagiscono fra loro: anche un atomo è un sistema, esempio: sistema: città sottosistemi: quartieri, infrastrutture
stradali, servizi sanitari, aree verdi, . . .
Inoltre, un sistema può essere a sua volta considerato sottosistema di un sistema più vasto [una città costituisce un elemento del sistema regione, o del sistema delle città turistiche o industriali]
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Di volta in volta, quindi, è necessario definire il sistema che consideriamo, cioè definirne i "confini". Tali confini possono essere: - di natura fisica - es.: bacino fluviale, una valle, … - di natura amministrativa o statistica - es.: un comune, una
provincia, … - determinati dal tipo di elementi - es.: sistema delle autostrade,... - definiti mediante alcuni attributi degli elementi - es.: le città
con più di 100.000 abitanti; il sistema antropico, il sistema naturale, …
la definizione di tali "confini" determina, tra l'altro, la scala di lettura, cioè il livello di dettaglio al quale si opera.
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LE RELAZIONI Se si riesce a comprendere il complesso delle relazioni reciproche che operano in un sistema urbano e a collocarle in un sistema logico, si può comprendere la struttura del sistema urbano e la sua organizzazione. “DIREZIONE” delle relazioni “MODO” in cui operano ♦ IN SERIE: ogni elemento del
sistema proietta effetti sull' elemento successivo
♦ COOPERATIVO: i fenomeni/gli attori hanno comportamenti che concorrono allo stesso effetto/obiettivo (es. Gas di scarico+clima→inquinamento atmosferico)
♦ IN PARALLELO: un elemento produce contemporaneamente effetti su due o più elementi
♦ COMPETITIVO: i fenomeni/gli attori hanno comportamenti che tendono a effetti/obiettivi in concorrenza fra loro (es. competizione per l'uso del suolo fra attività diverse)
♦ RETROAGENTI: l'elemento influenza se stesso (feedback)
I vari tipi di relazioni si compongono fra loro dando luogo ad organizzazioni complesse, sicché da una azione, da un cam-biamento negli elementi e/o nei loro attributi, a cui seguono cambiamenti nelle relazioni, derivano reazioni e mutamenti che non si possono ricondurre a relazioni dirette causa-effetto, né generalizzare per tutti i sistemi.
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Le relazioni • danno vita, identità, struttura al sistema urbano e, nel loro agire, • producono trasformazioni del sistema.
⇓
L'OBIETTIVO DELL' URBANISTICA, DELLA PIANIFICAZIONE E
DELL'INGEGNERIA DEL TERRITORIO È INDIRIZZARE, GOVERNARE
E CONTROLLARE LE TRASFORMAZIONI DEL SISTEMA URBANO E TERRITORIALE
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• L'INFORMAZIONE E LA DESCRIZIONE DEL SISTEMA URBANO •
OGNI AZIONE (INDIRIZZO, GOVERNO, CONTROLLO) SI FONDA SULLA DISPONIBILITÀ E SULL’USO DI INFORMAZIONE Per comprendere e descrivere il sistema urbano (territoriale) è necessario raccogliere e selezionare informazioni. Tali informazioni non devono costituire una raccolta fine a se stessa, una raccolta acritica di dati, cifre, mappe, diagrammi, . . Le informazioni devono essere selezionate al fine di costruire una descrizione del sistema che il pianificatore intende controllare. ALL'INTERNO DEGLI ELEMENTI DEL SISTEMA URBANO SI SVOLGONO DETERMINATE
§ ATTIVITÀ § TALI ATTIVITÀ SONO LOCALIZZATE IN SPAZI LE RELAZIONI HANNO LUOGO :
• TRA SPAZI, • TRA ATTIVITÀ, • TRA ATTIVITÀ E SPAZI (CANALI DI COMUNICAZIONE)
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pertanto, per descrivere il sistema, è necessario anzitutto:
♦ DESCRIVERE E MISURARE I DIVERSI TIPI DI ATTIVITÀ
♦ DESCRIVERE E MISURARE I DIVERSI TIPI DI SPAZI
♦ DESCRIVERE E MISURARE I DIVERSI TIPI DI RELAZIONI
♦ DESCRIVERE E MISURARE I CANALI LUNGO I QUALI SI SVOLGONO LE RELAZIONI (esempio: tipologia di strade, capacità ecc…)
♦ DESCRIVERE E MISURARE I CAMBIAMENTI DEL SISTEMA (esempio: traiettoria)
♦ CAPIRE I “PERCHÉ” Si possono descrivere adeguatamente sistemi complessi, per fini particolari, ricorrendo ad un numero ridotto di attributi misurati dal valore di alcune variabili. Tale insieme di variabili descrive lo stato del sistema in un dato momento del tempo. Esempio:
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
livello delle variabili
POPOLAZIONE UFFICI MQ VERDE
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Una sequenza temporale di stati del sistema descrive il modo in cui il sistema si modifica, cioè la sua traiettoria. Esempio:
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
UFFICI x 10
ABITANTI x 100
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1) LA DESCRIZIONE DELLE RELAZIONI FRA GLI ATTRIBUTI
DEGLI ELEMENTI PERMETTE DI INDIVIDUARE LA FUNZIONE DEGLI ELEMENTI ALL’INTERNO DEL SISTEMA
esempio: ELEMENTO: QUARTIERE ATTRIBUTI: a) MQ ADIBITI A RESIDENZA b) MQ ADIBITI AD ATTIVITÀ PRODUTTIVE c) MQ ADIBITI A SERVIZI ALLA POPOLAZIONE d) MQ ADIBITI A SERVIZI ALLE IMPRESE RELAZIONI: a>>b c>>d FUNZIONE: RESIDENZIALE
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2) LA DESCRIZIONE DELLE INTERAZIONI FRA LE ATTIVITÀ
PERMETTE DI INDIVIDUARE LA FUNZIONE DEGLI ELEMENTI DEL SISTEMA
esempio: ELEMENTI: - QUARTIERE “A”;
- ALTRI QUARTIERI
ATTIVITÀ: - Q. “A”: PREVALENZA ATTIVITÀ
COMMERCIALI - ALTRI Q.: ALTRE ATTIVITÀ
INTERAZIONI: - INTENSI FLUSSI DI CONSUMATORI
DAGLI ALTRI QUARTIERI VERSO “A” FUNZIONE DI “A”: POLO DI ATTRAZIONE
COMMERCIALE
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Gli attributi da considerare possono essere classificati in due grandi famiglie:
- QUELLA INERENTE AGLI SPAZI FISICI Es: altimetria, piovosità, dimensioni delle strade, altezza degli edifici…
- QUELLA INERENTE ALLE ATTIVITÀ CHE SI SVOLGONO NEGLI SPAZI FISICI Es: residenza, attività industriali, agricoltura
Rivolgiamo l'attenzione a queste ultime e alle loro INTERAZIONI: TIPI DI INTERAZIONE FRA LE ATTIVITÀ
- IMMATERIALE Es: trasmissioni radio e telefoniche, transazioni finanziarie, telematica. . .
- MATERIALE Es: trasporto di beni e di persone
⇓
NECESSITÀ DI CANALI (strade, ferrovie) Nota: anche alcune attività del primo tipo necessitano di canali, quali ad esempio le reti telefoniche, essi però hanno una rilevanza molto minore sia per la loro distribuzione capillare sia, attualmente, per la loro capacità di strutturare il territorio)
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• LA FORMA DEL SISTEMA URBANO • Una definizione di forma: La forma è l'aspetto visibile di una cosa. In termini più generali, è qualcosa di "geometrico" che definisce le proprietà misurabili di un fenomeno in una sezione temporale (Eichenbaum e Gale) Ma la forma del sistema urbano non può essere definita in termini così restrittivi, cioè esclusivamente fisici. La forma della città (o del territorio) può essere percepita attraverso l'osservazione della struttura, cioè il complesso interagire di attività, spazi, relazioni: il problema è quindi più complesso che in architettura. ESEMPIO Supponiamo di edificare in luoghi diversi (città diverse e/o quartieri diversi) esattamente la stessa piazza contornata dagli stessi edifici:
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e di tornare su questi luoghi alcuni anni dopo. Troveremo situazioni differenti, ad esempio: I°) CASO:
EDIFICI
ATTIVITÀ PREVALENTE = UFFICI ATTIVITÀ INDOTTE = FAST FOOD, BAR,
CARTOLERIE…. PIAZZA
ORE 8.00 - 17.00 = VIA VAI DI PEDONI, PARCHEGGI AFFOLLATI …
ALTRE ORE = DESERTO ________________________________________ II°) CASO
EDIFICI
ATTIVITÀ PREVALENTE = RESIDENZA ATTIVITÀ INDOTTE = NEGOZI ALIMENTARI,
CASALINGHI, ABBIGLIAMENTO…..
PIAZZA
7.00-9.00 MOVIMENTO DI PERSONE E DI 13.00-14.0 AUTOMOBILI 18.00-20.00 NOTTE: PARCHEGGI AFFOLLATI
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III°) CASO
EDIFICI
ATTIVITÀ PREVALENTI= CINEMA, TEATRO, MUSEO ATTIVITÀ INDOTTE = RISTORANTI, PUBS, BAR,
DISCOTECHE, LIBRERIE….. PIAZZA
ORE SERALI = PARCHEGGI AFFOLLATI, ALTRE ORE = DESERTO
___________________________________________________ IV°) CASO
PIAZZA
MERCATO ALL'APERTO, MERCATO "DELLE PULCI"
EDIFICI ABITAZIONI (livello non alto), DEPOSITI, UFFICI, PROBABILE DEGRADO
PARCHEGGI AFFOLLATI NELLE VIE ADIACENTI,
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EMERGONO 4 "FORME URBANE" DIFFERENTI LA DIFFERENZA DERIVA DALLE FUNZIONI DIFFERENTI CHE PRODUCONO INTERAZIONI ED EFFETTI DIVERSI
LA FORMA DELLA CITTÀ NON PUÒ ESSERE DESCRITTA IN TERMINI ESCLUSIVAMENTE FISICI
ESSA PUÒ ESSERE PERCEPITA ATTRAVERSO L'OSSERVAZIONE DELLA STRUTTURA: IL COMPLESSO INTERAGIRE DI ATTIVITÀ, SPAZI, RELAZIONI
L'ANALISI E LA DESCRIZIONE DOVRANNO DUNQUE RIGUARDARE:
• LE "PIETRE": GLI ASPETTI FISICI DELLA CITTÀ
E DEL TERRITORIO • LE RELAZIONI: LE INTERAZIONI TRA LE
ATTIVITÀ • LE PERCEZIONI: LE SENSAZIONI CHE LA
STRUTTURA FISICA E RELAZIONALE PRODUCE SU DI NOI: LA "FORMA" DEL SISTEMA RISULTANTE