33
Università IUAV Gruppo 183 CORSO DI PERFEZIONAMENTO POST- LAUREAM TUTELA E GESTIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE Venezia, Università IUAV – Pianificazione del Territorio 24 febbraio – 23 giugno 2012 Responsabile scientifico: Maria Rosa Vittadini Coordinatore del progetto: Antonio Rusconi

Università IUAV Gruppo 183

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Università IUAV Gruppo 183. CORSO DI PERFEZIONAMENTO POST-LAUREAM TUTELA E GESTIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE. Responsabile scientifico: Maria Rosa Vittadini Coordinatore del progetto: Antonio Rusconi. - PowerPoint PPT Presentation

Citation preview

Page 1: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Università IUAV Gruppo 183

CORSO DI PERFEZIONAMENTO POST-LAUREAM

TUTELA E GESTIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE

Venezia, Università IUAV – Pianificazione del Territorio

24 febbraio – 23 giugno 2012

Responsabile scientifico: Maria Rosa Vittadini

Coordinatore del progetto: Antonio Rusconi

Page 2: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Difesa del suolo e piano di bacino

UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE

PROTEZIONEDELL’ACQUA

DIFESAIDROGEOLOGICA

Page 3: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Il corso

• Il calendario (lezioni, seminario, esercitazioni)

• Luogo delle lezioni

• Docenti (Docenti universitari di pianificazione del territorio, urbanistica, ingegneria, Funzionari, esperti, amministratori, ecc.)

• I piani di bacino (efficaci e condivisi piani di bacino di nuova generazione) (nuovi percorsi di analisi, elaborazione, revisione, VAS e partecipazione dei portatori di interessi e del pubblico).

• L’attuazione dei piani di bacino (azioni, strumenti, raccordo tra il piano di bacino e l’insieme di piani e soggetti che devono attuarne le scelte).

Page 4: Università IUAV                                                                Gruppo 183

5 MODULI DIDATTICI

• 1 – Dal piano di bacino al distretto idrografico (quadro normativo, istituzioni, i soggetti, governance, piani di 1^ generazione, efficacia, i dibattiti).

• 2 – Aspetti tecnici del piano di bacino (suolo e acqua nelle dinamiche e trasformazioni naturali e antropiche. Informazioni, conoscenze. Aspetti di metodo e di merito. Le discipline scientifiche coinvolte).

• 3 – Relazioni, scala e risonanza. Il piano di bacino e la pianificazione del territorio e urbanistica. Le valutazioni ambientali e la partecipazione pubblica e dei portatori di interessi. Il fattore scala.. Le politiche “fuori campo” (centrali, regionali, emergenziali, leggi speciali, ecc.).

• 4 – Aspettando i piani e la loro attuazione. Il governo reale delle acque e del suolo (canali di finanziamento, attuazione, gestione: consorzi di bonifica, servizio di piena, gestione serbatoi, polizia idraulica, concessioni idriche, ecc.)

• 5 – Esercitazione finale, discussione di un elaborato.

Page 5: Università IUAV                                                                Gruppo 183

LA LEGGE N.183 DEL 1989 SULLA DIFESA DELSUOLOLA LEGGE N.183 DEL 1989 SULLA DIFESA DELSUOLO

1.1. Ha definito la Ha definito la difesa del suolodifesa del suolo, ,

finalizzata alla difesa dal rischio finalizzata alla difesa dal rischio

idrogeologico, al risanamento delle idrogeologico, al risanamento delle

acque, alla fruizione delle risorse acque, alla fruizione delle risorse

idriche, alla tutela degli aspetti idriche, alla tutela degli aspetti

ambientali connessi. ambientali connessi. (unicum(unicum).).

2.2. Ha definito i tre percorsi per il Ha definito i tre percorsi per il

raggiungimento degli obiettivi raggiungimento degli obiettivi

((attività conoscitivaattività conoscitiva, , pianificazione pianificazione

e programmazionee programmazione, , attuazione delle attuazione delle

azioni previsteazioni previste))

3.3. Ha definito l’ambito territoriale di Ha definito l’ambito territoriale di

riferimento per la difesa del suolo riferimento per la difesa del suolo

(il territorio nazionale è stato (il territorio nazionale è stato

suddiviso in suddiviso in bacini idrograficibacini idrografici di di

rilievo nazionale, interregionale e rilievo nazionale, interregionale e

regionaliregionali

4.4. Ha istituito le Ha istituito le Autorità di BacinoAutorità di Bacino

con il compito di formare il con il compito di formare il piano di piano di

bacino, bacino, mediante il quale sono mediante il quale sono

programmati gli interventi.programmati gli interventi.

Page 6: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Il processo della pianificazione della

bacino

PIANO DI BACINO(elaborazione,approvazione,

riesame,aggiornamenti)

ATTUAZIONEDEL PIANO

(Regioni,Province,

Cons. bonificaAATO

ATTIVITA’CONOSCITIVA

(SistemaInformativo

Unico,Monitoraggi)

Page 7: Università IUAV                                                                Gruppo 183

DirettivaQuadro “Acque”

2000/60

D.Lgs n.152/2006(Parte 3^)

Il recepimento delle principali Direttive sul governo delle acque

D.Lgs n.49/2010

Direttiva“Alluvioni”

2007/60

Page 8: Università IUAV                                                                Gruppo 183

LA DIRETTIVA QUADRO “ACQUE”(n.2000/60/CE)

• Obiettivo di salvaguardia complessiva: - il buon stato ambientale (entro il 2015);- L’uso sostenibile delle risorse idriche;- La riduzione delle fonti di inquinamento;- La mitigazione degli effetti di inondazioni e siccità.

• Gli Stati membri aggregano tutti i bacini idrografici in Distretti Idrografici cui viene preposta un’Autorità competente.

• Per ciascun Distretto viene predisposto un piano di gestione del bacino idrografico.

• Requisito fondamentale: l’informazione, la consultazione pubblica, la partecipazione attiva di tutti le parti interessate all’elaborazione ed al riesame del piano, la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Page 9: Università IUAV                                                                Gruppo 183

LA DIRETTIVA “ALLUVIONI”(n.2007/60/CE)

• Scopo: istituire un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni volto a ridurre le conseguenze negative per: - La salute umana;- L’ambiente;- Il patrimonio culturale;- Le attività economiche.

• Per ciascun Distretto Idrografico l’Autorità preposta elabora, entro il 2015, un piano di gestione del rischio di alluvioni.

• Il piano di gestione del rischio di alluvioni costituisce un unicum con il piano di gestione dei bacini idrografici, integrandosi.

• Anche la Direttiva “alluvioni” attribuisce grande importanza alla partecipazione di tutti le parti interessate all’elaborazione ed al riesame del piano, nonché alla VAS.

Page 10: Università IUAV                                                                Gruppo 183

I Distretti Idrografici definiti dal D.Lgs 152/2006

a) Alpi Orientali;b) Padano;c) Appennino settentrionaled) Serchio;e) Appennino settentrionale;f) Appennino meridionale;g) Sardegna;h) Sicilia.

Le Autorità di BacinoDistrettuali

(costituite dallo Stato e dalle Regioni )

non sono state ancora costituite

Page 11: Università IUAV                                                                Gruppo 183

I PIANI DI BACINO IN COMUNE DI JESOLO

PIANO DI BACINODISTRETTUALE

PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIODI ALLUVIONI(entro il 2015)

PIANO DI GESTIONE DEI BACINI

IDROGRAFICI(piano stralcio, 2010)

ALTRI PIANISTRALCIO

PIANI DI TUTELADELLE ACQUE

(Regioni e Prov. TN e BZ)

PIANI D’AMBITO(AATO)

PIANO PERL’ASSETTO

IDROGEOLOGICO(piano stralcio)

PIANI STRAORDINARI

PIANI URGENTIDI EMERGENZA

(Protezione Civile)+

Piani bonifica, irrigui, ecc.

Piani territoriali (Piani Comunali acque,

ecc.)

Page 12: Università IUAV                                                                Gruppo 183

ASPETTI TECNICI DEL PIANO DI BACINOsuolo ed acqua nelle trasformazioni

naturali ed antropiche: monitoraggi e conoscenze • Le conoscenze idrologiche• Frequenza e tempo di ritorno• Le precipitazioni• Evaporazione, evapotraspirazione, aridità• Infiltrazione ed acque sotterranee• I bacini idrografici e le reti idrauliche• I deflussi superficiali• Frane, valanghe, geomorfologia fluviale e costiera• Gli eventi alluvionali ed i PAI di 1^ generazione• Le fasce di pertinenza fluviale• Variabilità idrologica ed utilizzazioni idriche• Bilancio idrico• Il Deflusso minimo vitale• Serbatoi artificiali e trasferimenti d’acqua

Page 13: Università IUAV                                                                Gruppo 183
Page 14: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Le fasce di pertinenza fluviale i Pai di 1^ generazione

• Il criterio idrodinamico delle FPF

• Il criterio geomorfologico delle FPF

• Il criterio ecologico delle FPF

• Combinazione delle FPF

• I PAI e le carte del rischio idrogeologico

• Le norme di piano e le misure di salvaguardia

• La mitigazione del rischio idrogeologico

• Polizia idraulica, servizio di piena, allertamento ed emergenze

• Invarianza idraulica

Page 15: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Bilancio idrico

• Le derivazioni di acque pubbliche

• Le linee guida per la predisposizione del bilancio idrico

• Criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto

• Criteri per la definizione del DMV

Page 16: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Il Deflusso minimo vitale

• Quantificazione del DMV

• Applicazione del DMV

• Monitoraggio del DMV

Page 17: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Serbatoi artificiali e trasferimenti d’acqua

• Le grandi dighe

• Lo sghiamento e lo sfangamento dei serbatoi

• I grandi trasferimenti d’acqua

• La produzione idroelettrica, le gradi dighe ed il “grande” idroelettrico

Page 18: Università IUAV                                                                Gruppo 183

PIANO DELLE AZIONI E DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE

DEL RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO

Redatto ai sensi dell’OPCM n.3906/2010 per fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi

alluvionali che hanno colpito il Venetonei giorni 31 ottobre - 2 novembre 2010

Interventi strutturali previsti dal piano(redatto il 30/03/2011 e sottoscritto dal CD il 12/04/2011)

- Dissesto idraulico……………………….. 2˙607 meuro;- Dissesto geologico …………………….. 112 meuro;- Dissesto idraulico-forestale ………….. 13 meuro;TOTALE …………………………………. 2˙732 meuro

Il piano si riferisce essenzialmente per la mitigazione del rischio idrogeologico nei bacini idrografici:

- Adige (Alpone);- Brenta-Bacchiglione-Agno-uà;- Bacino scolante in laguna veneta

Page 19: Università IUAV                                                                Gruppo 183

LE RETI IDRAULICHE SONO DIVERSE, MA LA GESTIONE DEL RISCHIO IDRAULICO DEVE ESSERE UNICA

- Il PAI ha considerato solo la pericolosità idraulica dei fiumi principali

- Un’urbanizzazione in A comporta sia conseguenze idrauliche locali,sia nella rete di valle, con aumento della pericolosità idraulica anche di B.

- La pericolosità idraulica di B è “doppia”. Può dipendere da cause locali, ed anche da cause “lontane”

- I piani di gestione del rischio di alluvioni dovranno affrontare, con regia unitaria, a livello distrettuale, i problemi di tutte le reti idriche, di ogni livello, con approccio multiscalare, in un territorio che si trasforma

A

B

Page 20: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Bacino idrografico, sottobacini e bacini imbriferi

Page 21: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Stato originario dei bacini idrografici

Page 22: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Evoluzione storica dei sistemi idrografici

Page 23: Università IUAV                                                                Gruppo 183

PortataQ = V x A (m3/s)

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00

altezze (m)

Po

rtat

e (m

c/s)

Scala delle portate

Page 24: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Idrogrammi e scala delle portate

Page 25: Università IUAV                                                                Gruppo 183

CORRENTI FLUVIALI

Moto uniforme Moto permanente Moto vario

Non varia nel tempo

Non varia nel tempo

Varia

nel tempo

Non varia lungo la traiettoria

Varia lungo

la traiettoria

Varia lungo

la traiettoria

Corrente lenta, corrente veloce, stato critico

Page 26: Università IUAV                                                                Gruppo 183

La relazione di Gaukler-Strikler

V = K · R2/3 · i ½

Q = A · K· R2/3 · i ½

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0

altezza dell'acqua (m)

po

rtat

a (m

c/s)

Page 27: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Relazione di Bernoulli

z1+y1+v12/2g = z2+y2+v2

2/2g + hf

Page 28: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Elaborazione di Bernoulli per differenze finite

Page 29: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Idrogramma di piena

Page 30: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Profilo del fondo di un fiume

percorso da una piena

Page 31: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Traslazione, laminazione e combinazione dei due effetti dell’onda di

piena

Page 32: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Laminazione delle piene mediante casse di espansione

Page 33: Università IUAV                                                                Gruppo 183

Portata massima probabile per assegnato tempo di ritorno

• Tempo di corrivazione (secondo Giandotti)

Tc = (4 · S1/2 + 1,5 · L)/ 0,8 · Hm1/2

• Metodo razionale

Qmax = C · i · A

i = h/tc