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TERRITORIO ALBA ADRIATICA IERI E OGGI Alba Adriatica ha una nobile antenata, Alba Picena PAGINA 6 IL DUBBIO EROSIONE INFINITA A inizio stagione turistica, come ogni anno, torna viva la questione erosione PAGINA 10 PEOPLE TEENAGERS X Il più grande ha soli 21 anni, il più piccolo 19 PAGINA 24 MAGGIO 2013 MAGAZINE NEWS STORIE IMMAGINI Korg Tattoo, dalla fantasia alla pelle ! non dimenticare di visitare WWW.VALVIBRATALIFE.COM 18 VALVIBRATALIFE ECCELLENZE CULTURA SOCIETA’ VIAGGI AMBIENTE ARTE DOMANDE E RISPOSTE ECCELLENZE CULTURA SOCIETA’ VIAGGI AMBIENTE ARTE DOMANDE E RISPOSTE ECCELLENZE CULTURA SOCIETA’ VIAGGI AMBIENTE ARTE DOMANDE E RISPOSTE VAL VIBRATA LIFE E’ UN MENSILE A DISTRIBUZIONE GRATUITA

Val Vibrata Life edizione Maggio 2013

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VAL VIBRATA Life è un giornale Free Press distribuito in più di 300 attività della Val Vibrata .Arte Cultura Eccellenze Società Territorio

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Page 1: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

S E C T I O N N A M E

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 1

TERRITORIO

ALBA ADRIATICA IERI E OGGIAlba Adriatica ha una nobile antenata, Alba PicenaPAGINA 6

IL DUBBIO

EROSIONE INFINITAA inizio stagione turistica, come ogni anno, torna viva la questione erosione PAGINA 10

PEOPLE

TEENAGERS XIl più grande ha soli 21 anni, il più piccolo 19 PAGINA 24

MAGGIO 2013 M A G A Z I N E N E W S S T O R I E I M M A G I N I

Korg Tattoo, dalla fantasia alla pelle

!

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AMBIENTE ARTE DOMANDE E RISPOSTE ECCELLENZE CULTURA SOCIETA’ VIAGGI AMBIENTE ARTE DOMANDE E RISPOSTE

VAL VIBRATA LIFE E’ UN MENSILE A DISTRIBUZIONE GRATUITA

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EDITORIALE

“MAGGIO, ADAGIO ADAGIO”, recita la saggezza popolare di tempi

andati, ma qui si esagera. Quanta pazienza bisognerà ancora mettere

in campo? No, non parlo del meteo bizzarro e novembrino (anche se

siamo alle porte dell’estate). Parlo di noi italiani. A volte mi trovo a desid-

erare un tonante “Quo usque tandem (...) abutere patientia nostra?”

da un Cicerone dei nostri tempi, supportato però da un popolo forte della sua

dignità e coraggioso grazie ai suoi obiettivi. Poi mi sveglio. Non è ancora tempo,

pare. Dato che però la vita deve continuare, noi di Val Vibrata Life sforniamo

il nostro “pane” che metaforicamente vi porta le nostre buone intenzioni tra

le mani e davanti agli occhi. Visibili, tangibili, concrete. La squadra si amplia,

con nostra gioia. Nuove “penne”, nuove energie e nuovi passi intrapresi verso

direzioni che ci piacciono. E speriamo piacciano anche a voi!

Sapete che incontriamo e vi raccontiamo da sempre quelle che sono le

eccellenze del territorio vibratiano, dallo sport all’arte, dalle piccole imprese

alle grandi aziende. Raccontiamo le

persone che animano questi percorsi,

impariamo da loro come si procede e

come si affronta una sfida, un sogno, un’

idea da far crescere. Ognuno di loro ci

regala una ispirazione, che magari servirà

a dare coraggio ad un nuovo talento.

Parleremo come di consueto di attenzione

all’ambiente, ai nostri compagni animali,

ci metteremo alla prova con le ricette,

aspettando anche qualche critica, perché

no? ci sono varianti su varianti di piatti

noti, quindi sotto a chi tocca! Proponetevi!

E ancora la psicologia, la passione per

l’orto e non soltanto, la bellezza, note di

moda, gli eventi, le pagine bellissime per

i bambini, il racconto che dal chicco di

grano ci porterà al nostro pane, imparando

pagina dopo pagina quanto siamo capaci di fare, tutti noi, tutti voi!

Non dimentichiamo che in diversi Comuni della Val Vibrata ci sono in vista i

periodici rinnovamenti politici, quindi in molti tra i nostri lettori saranno presi da

varie situazioni pre-elettorali. Di certo non mancheranno commenti e critiche,

come sempre accade, comunque vadano le cose. Dai prossimi numeri, però,

posso già anticipavi che conosceremo più da vicino alcune realtà, senza

trascurare alcun Comune di quelli appartenenti al territorio vibratiano. Anche

questo sarà un modo per rendere tutti voi partecipi di quanto ci incuriosisce, e

ci candidiamo anche noi, sì: ci candidiamo a diventare la vostra voce nel porre

domande e richieste cui vorreste(finalmente) avere una risposta.

Buona lettura!

DIRETTOREMaria Rita Piersanti

CAPO REDATTOREVirginia Ciminà

COLLABORATORIPaolo Gatti

Federica Bernardini Federica Pompei Virginia Maloni

Pasquale Rasicci Angelo Bruni

Giordana Galli Francesco Galiffa

Valeria Conocchioli Giovanni Lattanzi

Alessandra Di Giuseppe Martina Di Donato Anna Di Donato Gabriella Foschi

EDITOREDiamond Media Group s.r.l.

Via Carlo Levi, 1 Garrufo di Sant’omero (TE)

P.IVA IT01807440670

VALVIBRATALIFEè una testata registrata presso

il Tribunale di Teramo al n.546 del 08/11/2005

STAMPAArti Grafiche Picene s.r.l.

PUBBLICITàwww.diamondmediagroup.it

[email protected]

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pagina 34

pagina 24

pagina 39

pagina 47

pagina 42

sommario

8 SANTUARIO SANTA MARIA DEI LUMI A CIVITELLA DEL TRONTOSplendido edificio che dall’alto di un colle domina tutta la vallata della Val Vibrata fino al

mare.

10 IL DUBBIOA inizio stagione turistica, come ogni anno, torna viva la questione erosione della costa.

14 INTORNO AD UN CHICCO DI GRANOIl dissodamento del terreno.

18 KORG TATTOOStudio di tatuaggi a Tortoreto Lido.

22 GIULIA VERAMONTIConosciamo meglio Giulia Veramonti, giovane artista di Civitella del Tronto.

32 LAVOROPiano Integrato “Giovani Abruzzo”.

36 IL BIOTOPO COSTIERO DI MARTINSICURODopo aver affrontato gli ambienti dunali delle nostre spiagge presentiamo questo mese

IL Vilucchio marittimo.

46 LA COPPIA OGGIOggi, rispetto al passato, c’è una maggiore libertà di vivere le relazioni ma diminuisce

l’importanza assoluta attribuita alla famiglia.

Page 6: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

ALBA ADRIATICA IERI E OGGIdi Pasquale Rasicci

Alba Adriatica. Non la

cercate nelle antiche

carte geografiche.

Non la troverete.

Eppure essa esiste e

prospera tra nuove ed eleganti case,

tra piazze e vie dense di traffico,

alla foce di un antico torrente, vicino

al quale fa bella mostra di sé una

restaurata torre di avvistamento del

naviglio barbaresco. Alba Adriatica

ha una nobile antenata, Alba Picena,

or sono due millenni. Fu distrutta dai

barbari. Circa cento anni fa nacque

Tortoreto Stazione e, quarant’anni fa

T E R R I TO R I O

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Page 7: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

si trasformò in Alba Adriatica. Alba

Picena visse il dramma italico, parte-

cipò alla lotta contro Roma, e ancora

oggi, nelle pieghe della sua terra, di

quel dramma si rinvengono ghiande

di ferro, globetti di fionda, missili di

guerra. Concezio Rosa ce ne deli-

mita i confini, ce ne determina la posi-

zione, ce ne traccia gli elementi di vita

e di attività agricola e “industriale”.

Alba di oggi ci mostra altri aspetti.

Tende le sue giovani braccia a tutta

la penisola e al mondo intero. Mostra

le sue arti pacifiche, l’ansia verso la

fatica produttiva, verso i commerci,

verso il turismo che è certamente

di massa, ma sempre di alto livello.

Essa ci vuole mostrare appieno la

sua espressione disinvolta, la sua

esuberanza, e tutto l’orgoglio per

le tappe raggiunte. Dall’agricoltura

di ieri, dalla pesca, dal commercio,

dall’attività dei suoi modesti opifici

(canapificio, filanda, gassose, ghiac-

ciaia, commercio di semi e piccolo

artigianato), si è passati oggi alle

confezioni di vario genere, al grosso

commercio, all’artigianato, all’indu-

stria alimentare, all’industria della

borsa, al turismo, alla cultura, e tutto

di altissimo livello, tanto da ottenere

il diritto di far parte delle “Cento

città” della piccola grande Italia.

Ovviamente la posizione geografica

della cittadina ha giocato un ruolo

determinante. La gente è dinamica

e ospitale, e vanta il verde dei suoi

colli alle spalle e l’argento dell’am-

pio arenile e del suo mare. Qui

l’umano e il divino si fondono in per-

fetta armonia, la natura e l’uomo si

alternano, gareggiando per rendere

questo lembo di terra sempre più

attraente e meglio ricettivo dove solo

la speculazione pare abbia avuto a

volte un ruolo negativo. Le ubertose

colline a monte, rinnovandosi ad ogni

stagione, offrono una varietà intensa

di panorami, di luci, di colori. Il lito-

rale, argentato dall’arte magica di

una natura generosa, è stato arric-

chito dalla lungimiranza degli uomini

che hanno saputo trasformare una

zona quasi arida in un centro turistico

e balneare di primissimo piano. I suoi

giardini, i viali e le mille costruzioni

occhieggiano civettuoli al forestiero

avido di riposo, di sole e di mare.

a sinistra e sotto,

Viale Vittoria

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IL SANTUARIO DI SANTA MARIA DEI LUMI A CIVITELLA DEL TRONTOGrazie alla preziosa testimonianza dei Frati Minori conventuali, sappiamo che il Santuario di Santa Maria dei Lumi, splendido edificio che dall’alto di un colle domina tutta la vallata della Val Vibrata fino al mare, nasce come monastero benedettino per essere poi ceduto ai frati francescani intorno alla metà del 1200.

di Valeria Conocchioli

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Nel 1471 i Frati minori

d e l l a R e g o l a r e

Osservanza entra-

rono in possesso

del convento che

conobbe in questo momento

un per iodo di grande splen-

dore testimoniato dalla statua

lignea della Madonna, commis-

s ionata mol to probabi lmente

dal santo di Monteprandone, il

francescano San Giacomo della

Marca, a Giovanni di Biasuccio

da Fontavignone. Dal 1800 l’e-

dif icio fu in balia degli eventi

storici nel 1861 fu seriamente

danneggiato dai combattimenti

per l’unità d’Italia durante l’asse-

dio delle truppe piemontesi alla

Fortezza di Civitella del Tronto.

Nel 1915, durante la pr ima

guerra mondiale, fu requisito e

messo a disposizione dei profu-

ghi di guerra e nel 1940, sotto

i l regime fascista, ospi tò un

campo di concentramento per

ebrei.Il Santuario prende il suo

nome dal la splendida statua

quattrocentesca della Madonna

dei Lumi (o de la Lumera), così

chiamata per un fenomeno prodi-

gioso accaduto più volte durante

la seconda metà del 1600: angeli

in festa che da lontano sembra-

vano luci attorno al Santuario.

Altro nome con il quale spesso ci

si rivolge alla Vergine è quello di

“Madonna della Piova”, grazie a

una tanto implorata pioggia che

i fedeli ottennero per sua inter-

cessione sia il 20 maggio 1779

che il 27 aprile 1893. Per ricor-

dare questo evento miracoloso,

la festa della Vergine si celebra

ancora oggi il 27 aprile di ogni

anno.È di ff ic i le comprendere

quale fosse la struttura origina-

ria dell’edificio a causa dei con-

tinui restauri che hanno riportato

alla luce le tipiche pietre di tra-

vert ino locale del la facciata.

La chiesa è preceduta da un

ampio portico romano, mentre

nella parte conventuale si trova

i l chiostro che conserva l ’or-

dine inferiore del loggiato con

archi a tutto sesto su pilastrini

di pietra.Il Santuario, luogo di

pace e di silenzio, si presenta

come spazio ideale per fermarsi

e riflettere, allontanandosi così

per un attimo dalla fretta e dagli

affanni di ogni giorno.

T E R R I TO R I O

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A inizio stagione turi-

s t i ca , come ogn i

anno, torna viva la

questione erosione

(del la costa) . Ma

cos’è la costa? La costa è l’in-

terfaccia, la linea di passaggio

tra la terra e il mare. Non è un

confine netto, bensì mobile, che

si sposta a seconda delle esi-

genze del mare e della terra,

non dell’uomo. Il mare mangia la

costa o la accresce deponendo

sabbia a seconda del suo stato.

E la costa si sfalda, cedendo

sabbia, o si amplia accoglien-

dola a seconda della volontà

del mare. Ma noi continuiamo a

pensare che quella linea possa

essere fissata e difesa ignorando

le più elementar i leggi del la

geologia. Inoltre, l ’apporto di

sabbia dai fiumi è stato pratica-

mente azzerato. Sulla spiaggia

la sabbia viene tolta e aggiunta

ad ogni onda, ma da dove viene

questa sabbia se non dai fiumi?

Da decenni i corsi d’acqua ita-

l iani (e abruzzesi) subiscono

la captazione d’acqua per l ’a-

gricoltura e il prelievo indiscri-

minato di ghiaia dalle cave di

inerti per l ’edil izia. Le mareg-

giate invernali aumentano l’e-

rosione: le spiagge arretrano e

provocano il crollo delle strut-

ture costruite sopra come strade

e stabilimenti. Gli operatori turi-

stici alzano la voce, la stampa

la amplifica, i politici accorrono

e promettono soldi per riportare

la situazione a quella dell ’au-

tunno precedente. Ma nessuno

si preoccupa di r isolvere al la

radice la questione e di proget-

tare una revisione strutturale del

rapporto tra l’uomo e la costa,

di andare a un r ipensamento

globale del sistema. Si mette la

costosa toppa e tutti sono con-

tenti. Nessuno è in grado, o ha

voglia, di guardare oltre l’oriz-

zonte temporale della prossima

stagione turistica. La soluzione

che torna sempre è quella di

costruire immense e dispendiose

barriere di massi, per vederle

disfare dal mare del l ’ inverno

successivo, oppure andare al

“ripascimento”, una operazione

che rasenta il ridicolo. Si sposta

sabbia da un luogo all’altro, con

grandiosa spesa di denaro pub-

blico, sostituendosi al ruolo della

natura: da un lato si tolgono

acqua e sabbia dai fiumi per “fare

economia”, dall’altro si spende

denaro pubblico a palate per

recuperare questa mancanza.

Ovviamente la sabbia, riportata

sulle spiagge erose a suon di

costosissimi viaggi di camion,

verrà mossa dal mare con le suc-

cessive mareggiate invernali, e

la primavera dopo si ricomincerà

con il copione del ripascimento...

di tasche altrui.

E R O S I O N E I N F I N I TAd i G i ova n n i L a t t a n z i

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VOLENDO MISURARE

IL valore di un bene

dal sudore versato

per conseguirlo, il

grano, nel passato,

sarebbe stato sicuramente quello più

prezioso il contadino lo tirava fuori

dal dissodamento del terreno, l’ope-

razione preliminare alla semina, fino

alla trebbiatura. Il paesaggio agrario

di una volta era caratterizzato dalle

colture promiscue e delle cinque

parti in cui la proprietà era divisa (le

veci). Due erano destinate alla col-

tivazione del grano, che in una suc-

cedeva alla coltivazione del mais e

nell’altra a quella del prato vecchio di

due anni. Nel primo caso era previsto

un lavoro meno impegnativo perché

il dissodamento profondo era avve-

nuto nell’anno precedente. Nella

seconda ipotesi, invece, il lavoro

era più impegnativo e richiedeva più

tempo e fatica. Oggi, trattori poten-

tissimi possono muovere aratri a più

vomeri e un ettaro di terreno è arato

in poco tempo. Una volta, invece, la

stessa estensione richiedeva anche

settimane di duro lavoro perché i

mezzi usati erano, spesso, ancora

quelli primordiali. La terra poteva

essere mossa e alleggerita sia a

mano, sia con l’aratro. La coltura a

mano era molto diffusa soprattutto

nei piccoli poderi, che abbondavano

ancora nella prima metà del secolo

scorso. La mano d’opera familiare

era numerosa, capace di fare con la

vanga e con il bidente (in dialetto lu

ddo corne), giorno dopo giorno, un

importante lavoro, in media migliore

e più profondo di quello dell’aratro.

Questi mezzi, purtroppo, avevano

come solo motore i muscoli delle

braccia, che erano messi così a

dura prova da provocare compas-

sione in chi li vedeva all’opera, come

descrive efficacemente l’abate tera-

mano Berardo Quartapelle in un

trattato di agricoltura pubblicato nel

1801, che ha per titolo I principii della

vegetazione: «Intanto ogni Uomo

intelligente fa duopo che sia sen-

sibile a molto dolore in osservando

I N T O R N O A U N C H I C C O D I G R A N OD i Francesco Galiffa

D I S S O D A M E N T O D E L T E R R E N O

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un infelice coltivatore mettere tutta

la sua forza in fendere il seno della

terra, che bagna del suo sudore, e

dopo tanto stento non compiere in

15 e più giorni quel lavoro, che in

un solo avrebbe eseguito un aratro

tirato da due cavalli o da due bovi. []

Non v’ha stento più terribile di quello,

e nello stesso tempo più degno di

compassione.» Il contadino si recava

di buonora nei campi, dove passava

a volte intere giornate, con la sola

compagnia del suo mezzo di lavoro,

il bidente o la vanga, scelto in base

alle caratteristiche del suolo da dis-

sodare. Durante la giornata alzava

un numero infinito di volte il primo

sopra la sua testa per affondare,

con tutta la forza disponibile e la

maggiore velocità possibile, le sue

corna nel terreno, fino alla profon-

dità di 20-30 cm facendo leva con il

manico rivoltava la zolla, la spaccava

con la testa dello strumento e la libe-

rava dalle radici più grandi e dall’in-

festante ramaccia approfittava di

questi momenti per riprendere fiato e

per far riposare le braccia. Un piccolo

appezzamento di terreno poteva

essere lavorato da una sola persona,

mentre quello più vasto richiedeva

l’impiego di più soggetti e si ricorreva

alla collaborazione di qualche vicino

nel mondo rurale l’aiuto reciproco era

una cosa normale, una delle forme

della mutualità contadina più antica

e fortemente praticata sino al secolo

scorso. Si potevano ingaggiare

anche dei braccianti, ricompensati

in natura, generalmente in grano, o

in contanti: la retribuzione giornaliera

era di 1-2 lire nel periodo compreso

tra le due guerre, di 3-5 in seguito. In

compagnia si aveva l’impressione di

faticare meno e si soffriva in misura

minore la solitudine. Ogni zappatore

portava avanti la sua striscia di terra,

la presa, avendo cura di non trovarsi

sulla stessa linea del suo vicino per

evitare di intralciarsi e, magari, farsi

male con l’attrezzo. Il lavoro era

interrotto solo per le pause riser-

vate ai pasti: la colazione, a base di

patate e peperoni fritti, accompagnati

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a volte da un uovo o da un pezzo di

salsiccia; il pranzo di mezzogiorno,

consistente in cococcia e fasciule

o fuja e fasciule o tagliolini quasi

asciutti. Nella maggior parte dei casi,

i due pasti erano consumati sul luogo

di lavoro, dove le donne trasferivano

cibo e posate, il tutto disposto in un

canestro portato abilmente in testa.

Svolgendosi il lavoro nella calura del

mese di agosto, i lavoratori erano

soggetti ad una fortissima sudora-

zione e c’era un elevato consumo di

liquidi, acqua e vino, spesso misce-

lati, al cui rifornimento provvedevano

i bambini. I contadini benestanti,

che avevano la fortuna di condurre

una campagna piuttosto grande, dis-

sodavano il terreno con l’aratro trai-

nato dalle mucche, preferite ai buoi

perché fornivano un reddito mag-

giore, costituito dalla vendita dei figli,

del latte e del formaggio, prodotti

questi ultimi destinati anche all’au-

toconsumo. Per queste loro fun-

zioni esse erano accudite dai pro-

prietari con cura e grande dedizione

durante tutto l’anno e, in particolare,

nel periodo dell’aratura, quando

erano soggette a un maggiore stress

T E R R I TO R I O

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Page 17: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

fisico. Finito il lavoro, secondo una

prassi comune raccomandata anche

da Berardo Quartapelle, gli animali

erano subito condotti nelle stalle,

dove il bifolco li stropicciava, affin-

ché fosse dissipato il sudore, fosse

tolta la polvere e fosse facilitata la

respirazione. Predisponeva per loro

una lettiera di paglia fresca e pulita

e riempiva le mangiatoie, affinché

avessero di che nutrirsi sufficiente-

mente durante la notte. Il conta-

dino, oltre a preziosissimi compagni

di lavoro, considerava le mucche

quasi delle amiche e rivolgeva loro

persino la parola, chiamandole

per nome comunemente venivano

“battezzate” con nomi di persone

(Rosina, Giuannola, Catarina, Gina)

o con un aggettivo che rispecchiasse

una loro caratteristica (Bianchina,

Mora, Bionda). Un aneddoto spiega

efficacemente la stretta simbiosi che

esisteva tra gli animali e il loro con-

duttore. Un ottimo corroborante per

alleviare la fatica era costituito da

un sorso di vino cotto assunto ogni

tanto ebbene, il contadino ingoiava il

primo e il secondo lo spruzzava nella

bocca delle mucche! Il dissodamento

di un terreno pianeggiante coltivato

a prato richiedeva, abitualmente, la

forza di tre paia di animali i conta-

dini più grandi li possedevano nelle

loro stalle, quelli più piccoli, invece,

chiedevano la collaborazione di

un parente o di un vicino, al quale

era reso poi il favore. Per rompere

i terreni più compatti a volte era

necessario l’impiego di un numero

impressionante di coppie di buoi

legati in fila. L’aratura del terreno

coltivato a granturco avveniva, per

ovvie ragioni legate alla sua rac-

colta, in un periodo successivo. La

terra era meno compatta e, quando

non era particolarmente infestata

da erbacce, bastava una semplice

passata d’estirpatore per predisporla

alla semina. Dagli anni Sessanta la

forza degli animali fu progressiva-

mente sostituita da quella meccanica

dei trattori. Il loro costo elevato non

ne rendeva accessibile l’acquisto a

tutti e si ricorreva, pertanto, alle pre-

stazioni d’opera dei terzisti, spesso

proprietari benestanti, che si pote-

vano permettere la spesa.

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Page 18: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

PA R L I A M O D I

G I O R D A N O e

Car los , un v ib ra-

tiano e un venezue-

lano. Due ragazzi

che l’italiano medio bigotto defi-

nirebbe “strani”, alieni, sfaticati,

bizzarri solo perché la loro pelle

è cosparsa di inchiostro nero e

scritte, disegni strani qua e là

e qualche divaricatore nei lobi

dell ’orecchio! I ragazzi atipici

che le mamme e i papà sconsi-

glierebbero a qualsiasi figlia, i

soliti genitori apprensivi e con-

trocorrente che devono comun-

que fare il loro “lavoro educa-

zionale”, chi bene e chi male.

Ebbene si, adesso

mi rivolgo a voi che state leggendo queste poche

righe, buttate giù (quasi ) senza senso, accomo-

datevi, rilassatevi e provate ad aprire la vostra

mente! Fate girare il criceto che frulla senza meta

nel vostro cervello, fate in modo che la particella

di sodio che c’è dentro di voi non si senta sola e

sfatate per una volta, almeno per questi tre minuti

(il tempo di leggere questo articolo) l’ideologia del

pregiudizio del tatuaggio, della maglia larga e dei

pantaloni alla “Yo-Yo”, sto per raccontarvi una

storia. Due età differenti o meglio due genera-

zioni differenti che si sono incontrate: Giordano

classe 1976 e Carlos classe 1989. Entrambi

accomunati dalla passione dell’arte. Quell’arte

che alcune volte porta l’adrenalina dell’illegale,

quell’esplosione che viene da dentro e che non

riesci a contenere, accompagnata dalla tua

mano che lascia un’impronta sui quei muri,

treni e palazzi così grigi e tristi che implorano

anche loro di essere ridisegnati! “Mi hanno

anche beccato- mi confessa Giordano- ma

che ci vuoi fare ero affascinato da questo

mondo. Disegnavo sui tessuti, sui vestit i,

facevo loghi, anche se i miei genitori non la

prendevano bene, ero un po’ controcorrente”.

Era solo un hobby il suo. La sua professione

era il barista. Ma non bastava, mancava

qualcosa. Disegnava per i suoi amici e i

suoi disegni iniziavano ad avere successo,

tanto da essere copiati da altri. Le sue cre-

azioni non potevano non avere la sua firma.

Così la fatidica scelta di comprare la macchinetta

e fu lui stesso, la cavia del suo primo tatuaggio,

“Il tatuaggio non è moda!!! Il tatuaggio, l’espressione della tua originalità dunque decora il tuo corpo con soggetti che parlano di te ed esprimono te stesso mettendoti nella posizione dove più guarderai i soggetti scelti dagli altri, più ti renderai conto di aver fatto bene a scegliere i tuoi”. Questo è il credo, il comandamento di Korg Tattoo, lo studio di tatuaggi a Tortoreto.

E C C E L L E N Z E

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K O R G TAT T O O , D A L L A FA N TA S I A A L L A P E L L E d i V i r g i n i a C i m i n àtatuandosi una tao sul ginoc-

chio. Il passaggio dalla consa-

pevolezza alla realtà è durato

poco, tanto da aprire, nove anni

fa, la sua prima attività, Korg

Tattoo. Giordano, il ragazzo con

la “mano allegra” che fa il lavoro

più bello del mondo. Si avete

capito bene, ama così tanto il

suo lavoro da considerarlo il più

bello del mondo! Un lavoro che

gli permette di girare, insieme

al suo amico Carlos, in lungo e

in largo il mondo alla ricerca di

nuove ispirazioni! Quanti di voi

potrebbero dire la stessa cosa?

Non potevamo non parlare di

Carlos, i l suo socio, in primis

suo amico che, anche se non era

presente, era come se lo fosse.

Giordano ci parla di lui, elogian-

dolo all’ennesima potenza. Era

un suo al l ievo, voleva anche

lui una macchinetta per fare

tatuaggi e dopo 8 mesi che fre-

quentava lo studio è diventato

socio. Lo considera tecnica-

mente bravissimo, con una pas-

sione innata per il disegno col-

tivata durante gli anni trascorsi

al Liceo Artistico. Uno sti le, i l

loro, che si riconosce. Una con-

cezione del tatuaggio esplosivo,

dinamico, 3D a tutta forza. Un

realismo virtuoso, un’esaspe-

razione delle forme, dei colori,

della cremosità di afferrare l’og-

getto, tanto da renderlo impos-

sibile a livello umano, quel 3D

che devi mettere gli occhialetti

per vederlo meglio! Amante del

bianco e nero, Giordano e del

colore, Carlos, stanno dividendo

le loro strade portando avanti lo

stesso genere. Da loro il cliente

entra con un’idea e esce con un

tatuaggio unico e personaliz-

zato. Un futuro chiaro e preciso

che li vede avvicinarsi al nord

Europa per investire sulla cre-

scita personale e allontanarsi

da questo posto limitato dove la

gente è schiava del sistema e

della moda. Quindi gente basta

con le solite stell ine, delfini e

farfalline! Siate più originali, i l

tatuaggio deve esprimere un

pezzo della vostra vita, che sia

nasci ta, morte, avvenimento

importante si parla di collezio-

nismo e non di moda! Un ultimo

consiglio: seguite le vostre pas-

sioni e sognate ad occhi aperti,

perché come dice Aristotele “la

speranza è un sogno ad occhi

aperti”.

E C C E L L E N Z E

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 1 9

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S E C T I O N N A M E

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S E C T I O N N A M E

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I L M I O M O N D O I N U N D I S E G N Odi Valeria Conocchioli

P E O P L E

2 2 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

CONOSCIAMO MEGLIO GIULIA Veramonti,

giovane artista di Civitella del Tronto con

l’innata passione per il disegno.

Ciao Giul ia. Parlaci di come è n a t a l a t u a p a s s i o n e .

Disegno all’incirca da quando ho 4 anni. Non sapevo ancora

scrivere, ma già desideravo riprodurre la realtà o la fanta-

sia su tonnellate di fogli bianchi! Con gli anni ho acquisito

la manualità per realizzare quello che volevo, come volevo,

senza mai seguire corsi o scuole specialistiche.

Parliamo dei tuoi studi scientifici. Riesci a conciliarli bene con l’arte, pensi che non siano in contrapposizione? Già, ho addirittura intrapreso studi scientifici, dedicandomi

alla Chimica! Ma non parlerei di ‘conciliazione’, per me

Arte e Scienza non sono in contrapposizione per citare

Newton e la filosofia orientale dello ‘Yin e Yang’ (che in

questo sono uguali, imparziali), Arte e Scienza sono due

entità ‘uguali e contrarie’, l’una genera l’altra e si com-

pletano a vicenda: il lato razionale e quello emozionale

sono definibili grazie al concetto opposto, come ‘Eros e

Thanatos’. Per me rappresentano il fascino della diversità,

dell’ambivalenza, del relativismo. Basti pensare a come

Leonardo Da Vinci incarnasse così naturalmente sia la

figura dell’artista che quella dello scienziato. Quali sono i

Page 23: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

P E O P L E

soggetti delle opere e le tematiche

che rappresenti più volentieri?

Soggetti e tematiche delle mie opere,

come è facile intuire, si sono evoluti

negli anni. Da bambina si hanno

dei gusti che col tempo cambiano.

In adolescenza ho cominciato ad

avere delle preferenze spiccate per

personaggi gotici/dark e creature

mostruose, come draghi o grifoni.

E recentemente ho abbracciato uno

stile più feticista e ragionato al tempo

stesso. Sono profondamente affasci-

nata dalla figura della ‘femme fatale’,

la donna letale, superba, intelligente,

piena di qualità e quasi malefica

nella seduzione. Inoltre amo i detta-

gli, quelli leziosi e manieristici magari

una donna nuda con indosso solo un

aggressivo paio di scarpe col tacco!

Che tecniche usi e che v a l o r e d a i a i c o l o r i ? Sono partita dalla penna indelebile,

senza nemmeno colorare. Poi ho

cominciato ad utilizzare i pennarelli,

per passare poi ai carboncini, mono-

cromatici o colorati e negli ultimi mesi,

mi sono messa al passo coi tempi,

cimentandomi piacevolmente con la

tavola grafica e il disegno digitale. Il

mio sogno resta quello di apprendere

la tecnica iconografica per eccel-

lenza: la pittura ma per questo avrò

bisogno di lezioni probabilmente e

spero di trovare tempo al più presto.

Nel frattempo, non mi farò mancare

il colore! Infatti, senza nulla togliere

al classicismo del bianco e nero, io

sono una fan sfegatata dei toni “psi-

chedelici”. Amo i contrasti forti, spe-

cialmente tra colori complementari

(come tra rosso e verde, azzurro ed

arancio), sia per l’impatto visivo che

per quello emotivo trasmettono irru-

enza, virulenza, antitesi per tornare

al discorso di Yin e Yang.

A quali modelli ti ispiri? Credo di aver assimilato qualcosa

da tutti gli artisti in cui mi sono imbat-

tuta negli anni. Ma di certo provo par-

ticolare ammirazione per quelli che

hanno dimostrato una venerazione

particolare per la figura femminile,

unita al gusto per un feticismo sottile.

Gustav Klimt, Dante Gabriel Rossetti

e Milo Manara (per citarne tre che

stimo molto) sono quelli a cui spesso

penso, mentre disegno. Osservando

le splendide donne ritratte da questi

artisti, mi sono appassionata all’idea

di ‘femmina letale’: una creatura sen-

suale, forte ed eclettica, talmente

affascinante che l’uomo desidera di

essere soggiogato. La bellezza dei

loro soggetti è nello sguardo, uno

sguardo severo, oltre che meravi-

glioso perché severo? Perché non

ci si dimentichi che dietro il corpo

di una donna, spesso strumentaliz-

zato, c’è la forza della dignità. Ciò

che ne esce fuori è ancora una volta

un concetto dicotomico, di derivazi-

one greca, quello della ‘kalokagasia’

(bellezza e bontà), secondo cui la

bellezza esteriore è immagine della

moralità interiore. Non disegno una

donna nuda pensando al calendario

Pirelli, ma al rispetto che la sua

bellezza suscita nello spettatore.

Ti piacerebbe trasformare questa passione in lavoro? Attualmente cerco di darmi da fare

con uno stage in Chimica all’azienda

farmaceutica Pfizer, ambiente che mi

piace molto e in cui non mi dispia-

cerebbe restare; ma se la mia vita,

all’improvviso, dovesse svilupparsi

con successo verso la direzione

artistica sarei altrettanto entusiasta,

con l’unica remora che, quando una

passione diventa ‘lavoro’, perde un

po’ quella ventata di libertà che pro-

vocava prima. Inoltre, nell’eventualità

che diventi una professione, dovrei

anche imparare a superare quel

maledetto complesso di Pigmalione,

che rende così difficile separarmi

dalle mie “operette”!

Allora in bocca al lupo e speriamo

che questa tua passione possa

trasformarsi presto in qualcosa dpiù!

Page 24: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

Te e n e g e r s X , i l ve ro p u n k - ro c k t a r g a t o Va l V i b ra t a

P E O P L E

2 4 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 25: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

IL PIù GRANDE ha soli 21 anni,

il più piccolo 19. Il loro mezzo

di trasporto? Per alcuni anni

è stato il pullman fin quando

Carlo, il primo patentato ha

messo a disposizione la sua mac-

china per i loro viaggi tra serate e

spostamenti vari. Col senno di poi mi

confessa che conveniva di gran luna

il pullman visto i costi della benzina!

Carlo, Giulio, Gabriele e Andrea, i

membri di Teenegers X, il gruppo

punk-rock vibratiano, nato nel 2009.

Come nasce il progetto dei Teenegers

X?

Alle spalle di tutti i componenti della

band si cela un percorso di studi

musicali, chi frequentava lezioni

private, chi autodidatta e chi aveva

una famiglia di musicisti .La for-

mazione attuale è composta da:

Gabriele Nicodemi, voce e chitarra

e autore dei testi, Giulio Crovetti al

basso, Andrea Leonzi anch’esso alla

chitarra ed infine Carlo Capretta alla

batteria e ai cori.

Quali sono le vostre influenze

musicali?

accettare per quello che ognuno è.

Per il futuro ci stiamo impegnando

a fondo per raggiungere un’identità

sonora ben definita.

Avete partecipato a diversi contest

per band emergenti, com’è andata

questa esperienza?

Abbiamo girato l’Abruzzo e le Marche,

partecipando a diversi contest tra cui

“Ci ritroviamo a Woodstock”, svoltosi

a Nereto nel 2011, dove il gruppo si

è piazzato al terzo posto,

al “Music Hope 2010” ,tenutosi a

Monticelli (AP), dove siamo arrivati

alle fasi finali e alle preselezioni del

“Trocka Festival” che si è svolto a

CARASSAI (AP). Inoltre abbiamo

raggiunto la semifinale del con-

corso Sotterranea Rock 2013, siamo

arrivati secondi al Corto Circuito a

Camerino.

Parteciperete ad altri concorsi in

futuro?

Il 10 giugno saremo a Pesaro alla

preselezione del Tour Music Fest poi

a seguire il 15 giugno alla prima tappa

del CantaGiro 2013 a Massignano e

per finire il 17 agosto ultima tappa del

CantaGiro 2013 a Offida.

Credete che la Val Vibrata dia real-

mente spazio ad artisti emergenti

come voi che hanno il desiderio di

far conoscere le proprie produzioni?

Purtroppo riscontriamo molte diffi-

coltà a suonare in Abruzzo poichè si

esibiscono maggiormente le cover

band mentre nelle Marche a livello di

contest dove da protagonisti la fanno

gli inediti è più semplice. Ma nono-

stante tutto noi lottiamo e andiamo

avanti, crediamo nelle nostre possi-

bilità e potenzialità.

La nostra musica è pop punk che

prende ispirazione dagli anni ’90

tipica dei Green Day con suoni

distorti giovanili e con sfumature

melodiche. Le voci e i cori non sono

strillati ma armonizzati tipo i Queen

dove la molteplicità delle voci ricre-

ano la melodia. L’idea è quella di ispi-

rarsi alle sonorità del punk ameri-

cano veicolo da sempre di messaggi

riguardanti le emozioni e le difficoltà

che ogni adolescente riscontra nel

duro cammino che lo porterà a diven-

tare uomo.

Con l’uscita del disco, quali sono le

vostre ambizioni?

Il disco dal titolo “L’ultimo osta-

colo”, composto da 10 brani inediti

uscirà a fine maggio, anticipato dal

singolo “Fragile”. L’album distribuito

da Audioglobe e prodotto da Udedi

sarà disponibile online e negli store

musicali. I testi delle nostre canzoni

parlano dei tipici problemi dell’adole-

scenza. Il video del singolo “Fragile”

è stato girato al Liceo Scientifico di

Nereto e vede come protagonista

una ragazza che viene denigrata e

non riesce ad integrarsi. L’ obiettivo

della nostre canzoni è quello di farsi

P E O P L E

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S E C T I O N N A M E

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M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 2 7

Filastrocca di MaggioILLUSTRAZIONI DI GIORDANA GALLI, FILASTROCCHE DI S. PLONA

VALVIBRATALIFEBABY!

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era una rosa dentro un giardino;un ape venne di buon mattino:prese il suo miele e se ne andò.C’era una rosa dentro un giardino;venne ronzando un maggiolino:mangiò una foglia e se ne andò.

2 8 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

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C’era una rosa dentro un giardino;venne cantando un bel bambino:colse la rosa e se ne andò.Ma non lo punse con la sua spina,la rosa bianca, la rosellina.

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 2 9

Page 30: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

Colora la tua fiaba

Page 31: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013
Page 32: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

L AVO R O

3 2 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

S C U O L A , G I OVA N I E L AVO R OPARTE IL PLACEMENT NEGLI ISTITUTI SUPERIORI

Page 33: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

NELL’AMBITO DEL

PIANO Integrato

“Giovani Abruzzo”, già

avviato con il finan-

ziamento sul territorio

regionale di 14 Botteghe di mestiere

per il recupero delle professioni a

vocazione artigianale, è stata pub-

blicata la graduatoria dei 20 Istituti

di Scuola Secondaria Superiore di

secondo grado che usufruiranno di

fondi nazionali e regionali. In partico-

lare, ogni Istituto riceverà un contri-

buto fino a 34.700 euro per il coinvol-

gimento complessivo di 3.000 diplo-

mandi/diplomati in percorsi perso-

nalizzati di orientamento al lavoro.

L’intervento, di valenza nazionale,

ricompreso nel programma FIxO

S&U, solo in Abruzzo prevede il suc-

cessivo coinvolgimento di 450 diplo-

mati fruitori dei percorsi di place-

ment in esperienze di tirocinio extra-

curriculare in azienda, con attribu-

zione di un’indennità mensile di euro

400 per la durata di quattro mesi.

“L’orientamento al lavoro per i nostri

giovani deve partire dalle scuole

superiori - ha commentato l’Asses-

sore al Lavoro Paolo Gatti - e sulla

base di questa riflessione abbiamo

dato la possibilità a 20 scuole della

nostra regione di attivare i servizi di

placement. L’opportunità successiva

di attivare 450 tirocini, darà ulteriore

concretezza alla nostra volontà di

costruire le condizioni per una reale

accusabilità”. Di seguito si riporta la

graduatoria degli istituti beneficiari:

Istituto Tecnico Statale Commerciale

e per Geometri “Galiani - De Sterlich”

- Chieti Istituto D’Istruzione

Superiore Statale “G. Peano - C.

Rosa” - Nereto tcg “Enrico Fermi”

- Lanciano Istituto istruzione supe-

riore “Alessandrini - Marino - Forti” -

Teramo Istituto d’istruzione superiore

“Di Poppa - Rozzi” i.p.s.s.e.o.a.c.

“L. Di Poppa” - i.p.s.s.a.s.r. “i. Iozzi”

– Teramo Istituto Tecnico Statale

Commerciale “Pascal-Comi” -

Teramo Istituto Tecnico Industriale

Statale “A. volta” - Pescara Istituto

“Mecenate” - Pescara Istituto d’i-

struzione superiore “E. Alessandrini”

- Montesilvano Istituto Professionale

di Stato Servizi per l’Enogastronomia

e l’ Ospitalita’ Alberghiera “Filippo

De Cecco” - Pescara Istituto d’i-

struzione superiore “v. Crocetti - V.

Cerulli” Giulianova -Teramo Istituto

d’istruzione superiore “G. Galilei”

- Avezzano Istituto Professionale

Statale per i Servizi Alberghieri e

la Ristorazione “G. Marchitelli” -

Villa Santa Maria Istituto di istru-

zione superiore “Ettore Majorana” -

Avezzano Istituto di istruzione supe-

riore “Leonardo Da Vinci” - L’ Aquila

IISS “Patini Liberatore” - Castel Di

Sangro Istituto di istruzione supe-

riore “Raffaele Mattioli” - San Salvo

Istituto Tecnico Commerciale “Tito

Acerbo” - Pescara Istituto di istru-

zione superiore “Ugo Pomilio” -

Chieti ituto di istruzione superiore

“Di Marzio - Michetti” - Pescara

L AVO R O

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 3 3

Page 34: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

I M P R E N D I TO R I D E L L A VA L V I B R ATA

3 4 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

F R A N C A F F è , Q U A L I T à A R A B I C A 1 0 0 % V I B R AT I A N A

L’ITALIA È ANCORA un Paese in grado di sfor-

nare giovani brillanti e pieni di iniziative che

nonostante la non troppo felice situazione

economica e il “letargo” istituzionale, portano

avanti con passione, umiltà e competenza

i propri progetti. Fra questi prende sicuramente un

posto d’onore il nostro Max Franchi. Con un importante

passato lavo-rativo alle spalle e già proprietario del Bar

Roma ad Alba Adriatica, ha deciso di buttarsi a capofitto

su un nuovo ed innovativo progetto imprenditoriale che

vede come protagonista il caffè. Parliamo di Fran Caffè,

la torrefazione artigianale di Alba Adriatica, nata da poco

più di un anno e già punto di riferimento per il territorio.

COM’È EMERSA QUESTA PASSIONE PER IL CAFFÈ

ARTIGIANALE? E’ nata per gioco, con il tempo mi sono

appassionato e formato, ho fatto diversi master all’Isti-

tuto Inter-nazionale assaggiatore di Caffè (IIAC). Da li

ho iniziato ed ho comperato la mia prima tostatrice. Mi

sono proposto di fare un prodotto con materie prime di

alta qualità e una linea di caffè crue e fairtrade con con-

fezioni piccole da fornire ai professionisti del settore.

DESCRIVICI TUTTI I VARI PASSAGGI PER

EFFETTUARE UN BUON CAFFÈ... È un processo com-

plesso, si comincia con la selezione del caffè crudo per

passare poi alla tostatura dei singoli monorigini. Questa

viene effettuata ad aria rispettando tempi e temperatura,

il chicco del caffe subisce una trasformazione chimica

e fisica, che lo caratterizza nelle proprietà intrinseche,

gustative e olfattive. Raggiunto il punto di cottura e

colore il caffè viene raffreddato ad aria rapidamente,

Di Virginia Ciminà

Page 35: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

I M P R E N D I TO R I D E L L A VA L V I B R ATA

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 3 5

F R A N C A F F è , Q U A L I T à A R A B I C A 1 0 0 % V I B R AT I A N A

stoccato nei silos al riparo da luce

e calore che ne potrebbero com-

prometterne l’integrità, per poi

essere selezio-nato

e confezionato.

PA R L A C I D E L

T U O P R I M O

ESPERIMENTO Il

primo esperimento

l’ho fatto in cantina

con una macchina che

tosta 1 kg. La difficoltà

sta nel mante-nere uno

standard qualitativo

prefissato delle singole

tostature.

C O M E S I FA A

RICONOSCERE UN

BUON CAFFE’? Il caffè

migliore è sicuramente

quello 100% arabica dove la caf-

feina è presente in percentuale più

bassa, prodotto principalmente in

centro America e Brasile. Un buon

espresso deve rispecchiare le valu-

tazioni di un espresso certificati ita-

liano che esprime odori positivi, note

mandorla, frutta fresca e sentori di

cioccolata.

QUALI SVILUPPI PREVEDI PER LA

TUA ATTIVITA’?

D e s i d e r o

creare un buon prodotto per farlo cono-

scere in Italia e all’estero. Non ci resta quindi

che sederci, rilassarci e gustarci un ottimo

espresso 100% arabica prodotto e lavorato

direttamente nel nostro territorio

a gauche

foto description

Page 36: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

Dopo aver a ff ron-

ta to g l i ambient i

dunali delle nostre

spiagge e le carat-

t e r i s t i c h e g e n e -

ral i delle piante “psammofi le”

che le popolano, presentiamo

questo mese una delle specie

più caratteristiche del biotopo

di Martinsicuro, i l simbolo del

biotopo stesso, oltre che il logo

del nostro C.E.A.: la “Calystegia

I L B I OTO P O

C O S T I E R O D I M A RT I N S I C U R O

Terza parte: Il Vilucchio Marittimo

A cura di Angelo Bruni – C.E.A. Scuola Blu - Martinsicuro

s o l d a n e l l a ” , c o n o s c i u t a

anche con vari nomi comuni,

t ra cu i Vi lucch io mar i t t imo,

Soldanella di mare o Cavolo di

mare, dato l ’aspetto delle sue

foglie. Pianta dal bellissimo fiore

rosato ed effimero (dura solo un

giorno), sembrava fosse scom-

parsa negli ultimi anni dalle nostre

spiagge, per poi riapparire mira-

colosamente a Villa Rosa nella

primavera del 2012. Cominciando

la sua f ior i tura nel mese di

Maggio, stiamo tuttora fremendo

per vederla r ipopolare anche

l’area di Martinsicuro. D’altronde

la tenacia è una delle sue prin-

cipali caratteristiche: una volta

seppellita dalla sabbia soffiata

del vento è capace, grazie al suo

apparato radicale, di riemergere

velocemente in superficie.

in foto, il Villucchio Marittimo

A M B I E N T E

3 6 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 37: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013
Page 38: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

P O L L I C E V E R D E A M A G G I O

di Anna Di Donato

Per gli appassionati di

giardinaggio e col-

t i vaz ione , ques to

mese propon iamo

i l Trachelosperum

Jasmino ides e i l Cyna ra

Cardunculus, meglio noti come il

Gelsomino ed il Cardo Mariano.

Originario dell’Asia, il T. J. e’ tra le

specie floreali più coltivate nelle

regioni a clima temperato caldo. La

sua coltivazione avviene a maggio

e necessita di un substrato media-

mente organico, soffice e ben

drenato a tal proposito ben si presta

la terra da giardino ove la sua fiori-

tua rappresenta un elegante abbel-

limento per le pareti delle nostre

dimore ed un diversivo per l’ospite

inebriato dal profumo emanato

delle sue foglie. Essendo un ram-

picante sempreverde ha bisogno

di appositi sostegni, funzionali a

fargli assumere la forma deside-

rata e tenendo presente una capa-

cità di crescita di 5- 6 m d’altezza.

Interessante e’ constatare come

il gelsomino non abbia bisogno di

frequenti annaffiature ed il princi-

pio secondo cui se la semina e’ gia’

avvenuta in quel terreno, gli sono

sufficienti le soli piogge stagionali.

Nei mesi di giugno e luglio si ha

l’efflorescenza. Il Cardo Mariano è

invece identificato come carciofo

selvatico proveniente dalle Isole

Canarie e dall’Africa Boreale è una

pianta particolarissima, poco uti-

lizzata in cucina ma con immensi

effetti benefici. Coltivabile anch’

esso nella terra da giardino, ha

ugualmente bisogno di un fondo

drenato sebbene a ph acido. I suoi

semi vanno possibilmente posizio-

nati a 80-100 cm l’uno dall’ altro in

buche di 1 o 2 cm di profondita’ e

la temperatura minima prevista per

la germinazione e’ di 16*

C con tempi di attesa

di 15-20 giorni

dalla semina.

Le foglie

possono essere utilizzate crude

per insalate di vario genere o cuo-

cendole al vapore in modo da non

far loro perdere i valori nutrizio-

nali. A tal proposito, recenti ricer-

che hanno dimostrato che il cardo

oltre ad essere antiossidante è vivi-

fico per le donne incinte e in alla-

tamento in quanto la sua assun-

zione aumenta i livelli di prolattina

della donna che incrementano la

produzione, il sapore e la qualità

del latte.

A M B I E N T E

3 8 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 39: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

S E C T I O N N A M E

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 3 9SALU

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Page 40: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

E V E N T I I N VA L V I B R ATA

di Martina Di Donato

A N N A O X A I N C O N C E R T O

Il 3 giugno, in occasione della festa patronale, a Sant’Omero, in piazza Roma, ci sarà Anna Oxa in concerto.

F I N C H E ’ C ’ E ’ B I R R A C ’ E ’ S P E R A N Z A

Il 7-8-9 giugno ci sarà il “Garru-fo Rock fest”, in piazza XXV aprile. Nelle stesse giornate a Tortoreto inizierà “Finchè c’è Birra c’è speranza”, dove ol-tre al rugby ci sarà anche tanta musica.

F E S T I VA L D I S A N T ’ E G I D I O

Inizierà il 14 giugno l’onirico Festival di Sant’E-gidio, con l’esibizione del gruppo “I pupazzi”. Il 16 giugno ci saranno “I tre allegri ragazzi mor-ti” e il 21 giugno “Lo stato sociale” e il 28 “Nuju”.

C I V I T E L L A D E L T R O N T O

Ricordiamo, infine, che il 15 giugno si concluderà la mostra “Ora più che mai abbiamo bisogno di libertà”, organiz-zata presso il museo Storico delle Map-pe e delle Armi di Civitella del Tronto.

C U LT U R A E S P E T TA C O L I

4 0 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 41: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

6 FEBBRAIO 2010. LA

classe 4° dell’Oratorio

don Bosco di Maltignano,

sotto la direzione di

Claudio Bellumore, si riu-

nisce per studiare una canzone tratta

dal film “Les Choristes”, da cantare

poi alla recita di chiusura annuale

dell’Oratorio. Il coro viene battezzato

“Oratorio in Coro”, e si esibisce per

la prima volta alla S. Messa di chiu-

sura del mese di maggio. Progressi,

impegno, intense prove per prepa-

rarsi a “Natale Davvero”, il concerto

natalizio tanto atteso (19 dicembre

2010). Da allora il gruppo ha preso

parte a diverse rassegne: il “Fiore

D’Oro” di Sant’Egidio alla Vibrata

(sia nell’edizione estiva che in quelle

decembrine), “Natale Davvero”, il

“1° Concerto dell’Epifania”, la prima

edizione del concorso canoro “Note

d’Argento”. In tutte le manifesta-

zioni il coro ha riscosso un bel suc-

cesso di critica e pubblico, e un

forte incoraggiamento a proseguire

il lavoro avviato. Oggi il coro consta

di 14 elementi divisi in due gruppi

vocali, dagli 8 ai 13 anni. In vista del

concerto ‘’Che Musica, Maestro!’’,

previsto per il 16 giugno prossimo, il

repertorio si è ampliato, spaziando

dalla musica leggera nel ‘900 fino

alla musica sacra. Il giovanissimo

Direttore, Claudio Bellumore, ha solo

18 anni, una grande passione per la

musica (canta in una Associazione

Corale da 6 anni, e studia Pianoforte

e Composizione presso l’Istituto

Spontini di Ascoli Piceno) e tanta

voglia di fare. Le premesse per con-

tinuare con successo ci sono tutte-

buona musica, ragazzi!

O R ATO R I O I N C O R O

di Maria Rita Piersanti

C U LT U R A E S P E T TA C O L I

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 4 1

Page 42: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

GEOMETRICHE POESIEdi Federica Bernardini

Ge n t i l e , s c h i v o ,

s e m p r e g r a t o ,

così si presentava

nella vita privata

Fausto Sar l i , lo

st i l ista dal tagl io perfetto, lo

scultore della moda. Influenzato

dalle sue origini napoletane e dal

mondo romano della Dolce Vita

che lo aveva adottato, riusciva

a plasmare i tessuti in qualun-

que cosa la sua mente imma-

ginasse. Molte donne come Liz

Taylor, Mina, Ornella Vanoni,

Gina Lollobrigida si sono offerte

come modelle dei suoi abiti per

diventare immortali. A poco più di

due anni dalla scomparsa dello

sti l ista, un l ibro, Geometriche

Poes ie ,g l i rende omagg io

mostrando pagina dopo pagina

la creatività dell’artista dagli anni

Cinquanta ad oggi. I l volume,

edito dalla Electa e presentato

il 22 aprile ai Musei Capitolini, è

stato curato da Carlo Terranova,

la nuova guida creativa dell’a-

tel ier. Geometr iche poesie è

dunque un’ottima occasione per

conoscere un rappresentante

indimenticabile dell’eccellenza

dello stile italiano nel mondo.

M O DA

4 2 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 43: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

Con le collezioni di

questa primavera

– estate è tornata

con tutta l’energia

che la rappresenta,

l ’atmosfera magica degli anni

Sessanta, quella dello Swinging

London, della minigonna di Mary

Quant lanciata nel ’63 e fatta

indossare da una giovane par-

rucchiera filiforme che poi diven-

terà la famosa modella Twiggy.

N U O V I S I X T I E Sdi Federica Bernardini

Erano gli anni dei Beatles, dei

Roll ing Stones, del f i lm Blow

Up e di una Jane Birkin che

scandalizzava insieme a Serge

Geinsbourg con la canzone Je

t’aime , moi non plus e che allo

stesso tempo, dava il suo nome

ad una borsa di culto. Forse per

nostalgia, ma soprattutto per la

voglia di cambiamento e rinno-

vamento morale che la moda

r ivoluzionar ia degl i anni ’60

sta tornando nei nostri armadi.

Un’esplosione di freschezza e

sensual i tà che Michael Kors,

Louis Vuitton, Moschino, Banana

Republic hanno voluto proporre

in passerella: minigonne, linee

svasate, abiti a trapezio, misure

cortissime e sgargianti. Ora sta

solo a noi decidere se parteci-

pare o meno a questa “nuova”

ribellione stilistica.

M O DA

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 4 3

Page 44: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013
Page 45: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013
Page 46: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

LA COPPIA OGGIConsiderando l’attuale tessuto socio-culturale in cui siamo immersi, possiamo osservare che la vita di coppia si trova a vivere un conflitto tra il soddisfacimento di bisogni personali (aspetto positivo) dello stare insieme e la sensazione di una diminuzione della propria individualità (aspetto critico).

di Virginia Maloni

Oggi, rispetto al passato, c’è una mag-

giore libertà di vivere le relazioni ma

diminuisce l’ importanza assoluta

attribuita alla famiglia come valore

e istituzione, percepita come ultimo

obiettivo rispetto ai propri bisogni. Dagli studi sto-

rico-antropologici sappiamo che nelle società del

passato i legami familiari andavano protetti in ogni

modo giacché presiedevano alla formazione delle

generazioni future. Del tutto impensabile oggi per

gli individui di una coppia occidentale immagi-

nare di escludere il fattore ‘amore’ nella scelta

del partner. Certo, anche oggi esistono le unioni

fondate su interesse e calcolo, ma, nell’ imma-

ginario collettivo di ognuno, l’innamoramento e

l’amore sono l’indispensabile cemento senza il

quale non può aver luogo alcun discorso di coppia.

Le coppie contemporanee sono costrette a ricon-

figurare radicalmente i loro itinerari e le loro rap-

presentazioni della vita insieme. Cambia dunque

l’orizzonte generale di regole relazionali dentro

il quale la coppia si muove obbligando gli uomini

ad accettare la parità della donna e a condivi-

dere tutte le incombenze inerenti alla conduzione

quotidiana – economica, logistica, morale – di

coppia e famiglia. In questa ri-negoziazione tra

sessi, la coppia e i suoi individui non possono far

riferimento a modelli relazionali precedenti. La

dimensione di coppia è divenuta oramai svantag-

giosa per la maggior parte dei giovani contempo-

ranei. Si intraprende una relazione non solo per un

senso naturale di sicurezza ma per compensare

un vuoto di ‘dintorni sociali’. Che cosa diventa

un rapporto subito dopo i primi mesi di inna-

moramento? Quali obiettivi comuni è possibile

porsi? La resistenza al tempo dipende anche

dalla qualità che connota il legame. In passato,

proprio perché la cultura aveva pochi strumenti

di difesa rispetto all’ambiente, la famiglia era

un nucleo con delle regole sancite da norme

severe quali l’onore familiare, la legge di anzia-

nità, le leggi di divisione maschio/femmina, etc,

le cui opposizioni erano respinte e le anomalie

eliminate. Un tempo il progetto era sposarsi e

mettere su una famiglia. Oggi vivere insieme

un’intensa vita amorosa è agire a f ianco a

fianco nel mondo.

D I A L O G O

4 6 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 47: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

P I E G A C I G L I A C R O C E E D E L I Z I Adi Federica Bernardini

DICIAMO LA VERITà,

può sembrare un

oggetto di tortura

tanto da spaventare

molte donne al solo

pensiero di usarlo ma il piegaciglia in

realtà è un vero oggetto di seduzione

che permette di avere ciglia lunghe

e curve, contribuendo a rendere gli

occhi ancora più grandi. Per un ottimo

risultato ci sono piccoli accorgimenti

da seguire: il viso deve essere per-

fettamente pulito ( residui di trucco

infatti potrebbero indurire e di con-

seguenza far spezzare le ciglia) ed

il mascara deve essere applicato

subito dopo l’utilizzo del piegaciglia.

Un’ultima raccomandazione: non

roviniamo il nostro sguardo miste-

rioso ed affascinante con antiestetici

grumi di mascara!

B E L L E Z Z A

M A G G I O 2 0 1 3 VA L V I B R ATA L I F E 4 7

Page 48: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

AFTER EARTH, DOPO LA FINE DEL MONDO Arriverà nelle nostre sale il 6 giugno, il film diretto da M. Night Shyamalan e con protagonisti Will Smith, Jaden Smith.

In After Earth, mille anni dopo che

eventi catastrofici hanno costretto l’u-

manità ad abbandonare la Terra, Nova

Prime è diventata la nuova casa del

genere umano. Il leggendario generale

Cypher Raige (Will Smith) fa ritorno

a casa dopo un lunghissimo turno di

servizio, pronto ad assumere il ruolo

di padre nei confronti del 13enne Kitai

(Jaden Smith). Ma quando una tempe-

sta di asteroidi danneggia la navicella

di Cypher e Kitai, i due sono costretti

a un atterraggio di emergenza sull’o-

ramai inospitale e pericolosa Terra.

Cypher nell’impatto rimane grave-

mente ferito e Kitai deve attraversare

territori ostili nel tentativo di raggiun-

gere il faro che, attivato, gli permetterà

di richiamare i soccorsi. Se per tutta la

vita Kitai ha sognato di diventare un

eroe come suo padre, ora ha la sua

occasione per esserlo.

L’UOMO D’ACCIACIO

Diretto da Zack Snyder e interpretato

da un cast di grandi attori il film uscirà

il prossimo 20 giugno.

Ne L’Uomo d’Acciaio troviamo

Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/

Superman. Il film è interpretato anche

da Amy Adams nel ruolo della gior-

nalista Lois Lane, e da Laurence

Fishburne in quello del direttore del

giornale, Perry White. Nel ruolo dei

genitori adottivi di Clark Kent, Martha

e Jonathan Kent, ci sono Diane Lane

e Kevin Costner. A combattere contro

il supereroe sono due altri Kryptoniani

sopravvissuti, il malvagio Generale

Zod, interpretato da Michael Shannon

e Faora, interpretata da Antje Traue.

Originari di Krypton sono anche i geni-

tori biologici di Superman, la madre

Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet

Zurer e il padre Jor-El, interpretato dal

premio Russell Crowe. Nel cast anche

Harry Lennix, nel ruolo del Generale

Swanwick, Christopher Meloni in quello

del Colonnello Hardy e Richard Schiff

che interpreta il Dr. Emil Hamilton.

MONSTERS & CO 3D

Fast & Furious 6 è un film del 2013

diretto da Justin Lin. Il film uscirà nelle

sale cinematografiche il 22 maggio

2013. Vin Diesel, Paul Walker e

Dwayne Johnson i protagonisti, affian-

cati da Jordana Brewster, Michelle

Rodriguez, Tyrese Gibson, Sung

Kang, Gal Gadot, Chris “Ludacris”

Bridges, Elsa Pataky, Luke Evans e

Gina Carano.

Da quando Dom (Vin Diesel) e Brian (

Paul Walker) hanno portato a termine

la rapina di Rio sgominando l’impero

di un boss e lasciando la loro squadra

con 100 milioni di dollari, i nostri eroi

si sono disseminati in tutto il globo. Ma

l’impossibilità di tornare a casa e una

vita perennemente in fuga, lasciano

incomplete le loro esistenze. Nel frat-

tempo, Hobbs (Dwayne Johnson) è

all’inseguimento di una letale orga-

nizzazione di esperti piloti merce-

nari attraverso 12 paesi, la cui mente

(Luke Evans) è aiutata da uno spietato

luogotenente che si rivelerà essere

l’amore che Dom credeva morto: Letty

(Michelle Rodriguez).

A G I U G N OC I N E M A

4 8 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Page 49: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

Il Ragdoll è una razza felina nata in

California intorno al 1965 ad opera

della signora Ann Baker. Derivano

da una gatta bianca dal pelo semi

lungo, tipo angora, e dai suoi figli ,

tra cui un maschio simile ad un Birmano,

ma di padre ignoto. La signora Baker

decise di chiamare questi gatti Ragdoll

ovvero “bambola di pezza” per la loro

att i tudine a r i lassarsi completamente

quando venivano presi in braccio. Infatti

i gatti di questa razza sono molto affet-

tuosi e legati al proprietario tanto da sof-

frire per la sua mancanza. Pur di stare

col padrone il Ragdoll viaggia senza pro-

blemi e si adatta bene ai cambiamenti di

ambiente. Essi adorano stare in braccio,

specie a pancia in su, come i bambini.

Hanno un carattere tranquillo che li fa

andare d’accordo con tutti, anche con gli

altri animali domestici.

RUBRICA A CURA

della Dott.ssa

Federica Pompei,

Medico Veterinario

COSA SAPPIAMO DEI RAGDOLL?

O S S I C I N I D I C A R O T E E M E L E

Ingredienti per una carota piccola, mezza mela, 150 gr farina di farro, 100 gr di fiocchi d’avena morbidi, un cucchiaio di semi di lino, un cucchiaio d’olio d’oliva, farina per il piano di lavoro.

Preriscaldare il forno a 180°C (in caso di forno ventilato a 160°); pelare la carota e sbuccia-re la mela e tagliarla in quattro parti togliendo il torsolo e grattuggiarle entrambe finemen-te; mescolare la farina con i fiocchi d’avena e semi di lino, aggiungere poi la carota e la mela grattuggiate insieme all’olio e mescolare per due minuti con la frusta a gancio; aggiungere 80 ml d’acqua e continuare a mescolare fin-che’ l’impasto si stacca dalla ciotola. Continua-re a impastare con le mani sul piano di lavo-ro infarinato, fino a che l’impasto non risulterà piu’ appiccicoso. Sul piano di lavoro infarinato stendere l’impasto fino ad ottenere uno spes-sore di circa 5mm e bucarlo piu’ volte con la forchetta; con una formina ritagliare i biscotti-ni a forma di ossetti, disporli in una teglia ri-vestita con carta da forno e cuocere per 25-30 minuti. Conservarli in un barattolo di latta o in un sacchetto di cotone per circa 2 settimane.

R i c e t t a

P E T

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Page 50: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

R I C E T T E

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INGREDIENTI

Per il sugo: Sedano carota cipolla, Olio evo (extravergine di oliva), Sale qb, Salsa di pomodoro, Basilico fresco, Chiodi di garofano e/o cannella (se vi piace). Per le “pallotte”: Carne macinata bovino, Sale qb, Olio per friggere. Per la pasta: 1 uovo X 100gr di farina circa a persona. Diamo per scontato che sappiamo fare la pasta, tirare la sfoglia e tagliarla

con l’apposita chi-tarra, oppure fac-ciamo un salto al negozio, (NB real-izzare la pasta con le proprie mani regala ben altro gusto al piatto, provare per credere!)

C H I TA R R A C O N L E PA L L OT T E

di Gabriella Foschi

Page 51: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

R I C E T T E

PROCEDIMENTO:

Armiamoci di Santa pazienza e subito all’opera iniziando con la

preparazione delle “pallotte’ bisogna mettere la carne in un reci-

piente, salarla leggermente e realizzare delle polpettine piccole

piccole (ungendo il palmo delle mani con un pochino di olio si

riesce con maggiore facilità) per questa operazione il consiglio è

di munirsi di un vassoio capiente per evitare di sovrapporle e di un

bel programma in TV, altrimenti ci si annoierebbe. Mentre arroto-

liamo polpette, mettere in preparazione il sugo finto sedano-caro-

ta-cipolla tritati finemente in pentola con l’olio a soffriggere, aggiun-

giamo la passata di pomodoro, sale, basilico, un goccio d’acqua e

facciamo cuocere. Una volta realizzate le micro-polpette, passiamo

alla cottura. Ci sono due correnti di pensiero, 1) far sbollentare

leggermente le polpettine in acqua salata 2) friggere le polpette

in olio di oliva. Ritengo che le cose vadano fatte per bene, quindi

nel pentolino dal bordo alto tuffiamo le polpette in olio bollente poi

scoliamole su carta assorbente. Il prossimo passaggio riguarda il

sugo che sarà già arrivato a cottura, prendere le polpette, metterle

in una pentola con qualche mestolo del sugo e lasciamo insaporire

a fuoco basso per pochi minuti. Cuocere gli spaghetti alla chitarra

in acqua bollente salata, scolarli in un capiente piatto da portata,

condirli con un po’ di sugo finto e infine aggiungere quello con le

pallotte, completare il piatto con abbondante pecorino e/o parmi-

giano grattugiato. Buon appetito!

Page 52: Val Vibrata Life edizione Maggio  2013

A CURA DI PAOLO GATTI IN COLLABORAZIONE CON FLORINDO FANì

T E M P O L I B E R O

5 2 VA L V I B R ATA L I F E M A G G I O 2 0 1 3

Orizzontali

1- Chimico nativo di Torano Nuovo ( 1765 ) 5- Lu “ tiratur” in italiano 12- Leone ma-rino 14- Carlo, conduttore tele-visivo toscano 15- Gran Premio 16- National Te-chnology Group 17- Nomignolo di fratello 19- Tarif-fa Unificata Uso Aereoporti 20- Giuseppe, detto “ Pino “ , ex por-tiere di Napoli e Fiorentina 24- Le iniziali di Verdo-ne 25- Nei margini 26- Il nove dell’Antica Roma 27- La si usa per tingere 29- Pari in fototessera 32- Soprannome del poeta Giu-seppe Carpi 33- Le iniziali della Nannini 34- Outlook Express 35- Centesimi ameri-cani 36- University of Oregon 37- Novecen-tocinquanta nei numeri romani 38- Così è detta la terra in cui si nasce 39- Isola delle Cicladi 40- Il soprannome di Renzo Bossi 43- Tecnicamente detto Slow-Motion 51- Le iniziali dell’attore Scarpa 52- Demen-za degenerativa invalidante 53- Gli artisti di Wonderwall 55- Via di Sant’Omero con le caratteristiche case di terra 56- Per-dere a Londra 57- The Game Nation 58- Gustave, architetto della torre più famo-sa di Francia 60- In filosofia ricorre sotto il termine greco Mimesi 61- In quel luogo

CRUCIVIBRATASoluzioni Orizzontali: 1- Comi 5- Cassetto 12- Otaria 14- Conti 15- Gp 16- Ntg 17- Tato 19- Tuua 20- Taglialatela 24- Cv 25- Rgi 26- Ix 27- Vernice 29- Ooesr 32- Pinin 33- Gn 34- Oe 35- Cent 36- Uo 37- Lm 38- Natia 39- Ceo 40- Trota 43- Rallentatore 51- Rs 52- Alzheimer 53- Oasis 55- Pinciare 56- Lose 57- Tgn 58- Eiffel 60- Imitazione 61- Ivi Verticali: 1- Controguerra 2- Ottagono 3- Maggie 4- Ir 5- Caaai 6- Scoa 7- So 8- En 9- Tt 10- Titanica 11- Spaventapasseri 13- Iti 15- Guccini 18- Tlx 21- Tv 22- Ee 23- Lrp 28- Inetto 30- Sole 31- Remo 38- Nitro 39- Calzini 41- Reale 42- Tris 44- Alpgm 45- Lhn 46- Eec 47- Nii 48- Tma 49- Aereo 50- Trein 54- Soli 57- Ti 59- Fe

Verticali

1- Comune vibratiano che fu feudo degli Acquaviva duchi d’Atri 2- Poligono di 8 lati 3- La Simpson più piccola 4- Nel bel mezzo del tiro 5- Centre for Access and Acceptance of Autonomus Intelligence 6- Studio Consulenti Associati 7- Così britannico 8- Nella pena 9- Le iniziali di Timperi 10- Così è detta un’impresa ardua

11- Altrimenti detto spauracchio 13- Istituto Tecnico Industriale 15- Il Maestro nella foto 18- Sito specializzato in Borsa 21- Televisione in breve 22- Fiume olandese 23- Live Role Play 28- Così Svevo definisce Zeno 30- Stella madre del sistema solare 31- Il fratello di Romolo nella leggenda della fondazione di Roma 38- Super criminale della Marvel 39- Li “ cazzett “ in italiano 41- Album dei Casino Royale 42- Un punto nel poker 44- Magazine per alpinisti 45- Little House Needleworks 46- Ectrodactyly Ectodermal Dysplasia 47- Lamptey, ex punta di PSV e Aston Villa 48- Terapia Multisistematica in Acqua 49- Lo è l’AirBus A 380 50- Treno in dialetto modenese 54- Canzone di A. Celentano 57- Tra la S e la U 59- L’inizio delle ferie

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vignette a cura di Rossano Piccioni

C U R I O S I TA’

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S E C T I O N N A M E

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S E C T I O N N A M E

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