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Variante paesaggistica del P.T.R.C. Veneto

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Variante paesaggistica

del P.T.R.C. Veneto

Pianificazione paesaggisticaDECRETO LEGISLATIVO 22 gennaio 2004, n. 42

Codice dei beni culturali e del paesaggio

Articolo 135 - Pianificazione paesaggistica

1. Lo Stato e le regioni assicurano che tutto il territorio sia adeguatamente conosciuto, salvaguardato, pianificato e gestito in ragione dei differenti valori espressi dai diversi contesti che lo costituiscono.

A tale fine le regioni sottopongono a specifica normativa d'uso il territorio mediante piani paesaggistici, ovvero piani urbanistico-territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici, entrambi di seguito denominati: "piani paesaggistici".

L'elaborazione dei piani paesaggistici avviene congiuntamente tra Ministero e regioni.

2. I piani paesaggistici, con riferimento al

territorio considerato, ne riconoscono gli

aspetti e i caratteri peculiari, nonché le

caratteristiche paesaggistiche, e ne

delimitano i relativi ambiti.

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

Per ciascun ambito i piani paesaggistici definiscono:

normative d'uso e apposite prescrizioni e previsioni ordinate in particolare:

a) alla conservazione degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni paesaggistici sottoposti a tutela, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, delle tecniche e dei materiali costruttivi, nonché delle esigenze di ripristino dei valori paesaggistici;

b) alla riqualificazione delle aree compromesse o degradate;

c) alla salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche degli altri ambiti territoriali, assicurando, al contempo, il minor consumo del territorio;

d) alla individuazione delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio, in funzione della loro compatibilità con i diversi valori paesaggistici riconosciuti e tutelati

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

• Articolo 143 - Piano paesaggistico

• 1. L'elaborazione del piano paesaggistico

comprende almeno:

• a) ricognizione del territorio oggetto di

pianificazione, mediante l'analisi delle sue

caratteristiche paesaggistiche, impresse dalla

natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni;

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

b) ricognizione degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico ai sensi dell'articolo 136, loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione delle specifiche prescrizioni d'uso

• Immobili ed aree di notevole interesse pubblico:

• a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi gli alberi monumentali;

• b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si distinguono per la loro non comune bellezza;

• c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici ;

• d) le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

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c) ricognizione delle aree di cui al comma 1 dell'articolo 142, loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione di prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi di dette aree e, compatibilmente con essi, la valorizzazione;

• Articolo 142 (Aree tutelate per legge) • 1. Sono comunque di interesse paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni : • a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia• b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea

di battigia• c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal RD 1775/1933 e le relative

sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; • d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri …; • e) i ghiacciai e i circhi glaciali; • f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; • g) i territori coperti da foreste e da boschi, • h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; • i) le zone umide• l) i vulcani; • m) le zone di interesse archeologico

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

d) eventuale individuazione di ulteriori immobili

od aree, di notevole interesse pubblico, loro

delimitazione e rappresentazione in scala idonea

alla identificazione, nonche' determinazione delle

specifiche prescrizioni d'uso;

e) individuazione di eventuali, ulteriori contesti,

diversi da quelli precedenti, da sottoporre a

specifiche misure di salvaguardia e di

utilizzazione;

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

• f) analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio ai fini dell'individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, nonché comparazione con gli altri atti di programmazione, di pianificazione e di difesa del suolo;

• g) individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate e degli altri interventi di valorizzazione compatibili con le esigenze della tutela;

• h) individuazione delle misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree interessate;

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

2. Le regioni e il Ministero possono stipulare intese per la definizione delle modalità di elaborazione congiunta dei piani paesaggistici

• Nell'intesa e' stabilito il termine entro il quale deve essere completata l'elaborazione del piano.

• Il piano e' approvato con provvedimento regionale entro il termine fissato nell'accordo. Decorso inutilmente tale termine, il piano, limitatamente ai beni paesaggistici di cui alle lettere b), c) e d) del comma 1, e' approvato in via sostitutiva con decreto del Ministro.

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

4. Il piano può prevedere:

a) la individuazione di aree soggette a tutela ai sensi dell'articolo 142, nelle quali la realizzazione di interventi può avvenire previo accertamento, nell'ambito del procedimento ordinato al rilascio del titolo edilizio, della conformità degli interventi medesimi alle previsioni del piano paesaggistico e dello strumento urbanistico comunale;

b) la individuazione delle aree gravemente compromesse o degradate nelle quali la realizzazione degli interventi effettivamente volti al recupero ed alla riqualificazione non richiede il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica.

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

• Il piano prevede comunque che nelle aree di

cui al comma 4, lettera a), siano effettuati

controlli a campione sugli interventi realizzati

e che l'accertamento di significative

violazioni delle previsioni vigenti determini la

reintroduzione dell'obbligo

dell'autorizzazione paesaggistica,

relativamente ai comuni nei quali si sono

rilevate le violazioni.

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

9. A far data dall'adozione del piano paesaggistico non sono consentiti, sugli immobili e nelle aree di notevole interesse pubblico e tutelate per legge (artt. 136-142), interventi in contrasto con le prescrizioni di tutela previste nel piano stesso. A far data dalla approvazione del piano le relative previsioni e prescrizioni sono immediatamente cogenti e prevalenti sulle previsioni dei piani territoriali ed urbanistici.

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

• 3. Le previsioni dei piani paesaggistici non sono derogabili da parte di piani, programmi e progetti nazionali o regionali di sviluppo economico, sono

cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, delle città metropolitane e delle province, sono

immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli

strumenti urbanistici, stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell'adeguamento degli strumenti urbanistici

Pianificazione paesaggisticaDECRETO LEGISLATIVO 22 gennaio 2004, n. 42

Codice dei beni culturali e del paesaggio

4. I comuni, le città metropolitane, le province e gli

enti gestori delle aree naturali protette

conformano o adeguano gli strumenti di

pianificazione urbanistica e territoriale alle

previsioni dei piani paesaggistici entro i termini

stabiliti dai piani medesimi e comunque non oltre

due anni dalla loro approvazione.

• I limiti alla proprietà derivanti da tali previsioni

non sono oggetto di indennizzo.

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Codice dei beni culturali e del paesaggio

La Variante paesaggistica al P.T.R.C.

• Il vigente Piano Territoriale Regionale di Coordinamento

è stato approvato nel 1992.

• L.R. 11/2004 sul governo del territorio

• Con la Legge regionale 26 maggio 2011, n. 10, la Regione

ha integrato il paesaggio nelle “Norme per il governo del

territorio”, recependo parzialmente il Codice dei beni

culturali e del paesaggio

• Adozione del nuovo PTRC, avvenuta con DGR n. 372 del

17 febbraio 2009

La Variante paesaggistica al P.T.R.C.

• DGR n. 427 del 10 aprile 2013, "Adozione

variante parziale al Piano Territoriale

Regionale di Coordinamento con attribuzione

della valenza paesaggistica"

La Variante paesaggistica al P.T.R.C.

Con la variante al PTRC è stato definito, ai sensi del

DLgs. 42/2004 e della L.R. 11/2004, un processo di

pianificazione paesaggistica articolato in due diversi

momenti:

• uno di carattere generale, che ha a oggetto il PTRC a

valenza paesaggistica, e

• uno più di dettaglio che riguarda la Pianificazione

Paesaggistica Regionale d'Ambito.

Delimitazione degli Ambiti di Paesaggio

La Variante al PTRC, ai sensi dell'art. 45 ter della

LR 11/2004 e dell'art 135 del DLgs 42/2004,

individua

14 Ambiti di Paesaggio

per ciascuno dei quali è prevista la redazione di

uno specifico Piano Paesaggistico Regionale

d'Ambito (PPRA).

La Variante paesaggistica al P.T.R.C.

1. ALTA MONTAGNA

BELLUNESE

2. MONTAGNA BELLUNESE

3. ALTIPIANI VICENTINI E

MONTE GRAPPA

4. LESSINIA E PICCOLE

DOLOMITI

5. ALTA MARCA TREVIGIANA

6. ALTA PIANURA VENETA

7. ALTA PIANURA TRA PIAVE E

LIVENZA

8. PIANURA CENTRALE

VENETA

9. COLLI EUGANEI E MONTI

BERICI

10. VERONA, LAGO DI GARDA,

MONTE BALDO

11. BONIFICHE ORIENTALI DAL

PIAVE AL TAGLIAMENTO

12. PIANURA VERONESE E

ALTO POLESINE

13. BASSA PIANURA VENETA

14. ARCO COSTIERO

ADRIATICO, LAGUNA DI

VENEZIA E DELTA DEL PO

E’ già stata avviata l’elaborazione di alcuni PPRA, ed in

particolare

il PPRA “Arco costiero adriatico, Laguna di Venezia e

Delta del Po” (del quale è stato adottato il Documento

Preliminare con DDR 40 del 25 settembre 2012),

del PPRA “Colli Euganei e Monti Berici” e “Verona, lago

di Garda, monte Baldo”.

Avviate le iniziative relativamente al PPRA

"Pianura centrale veneta".

La Variante paesaggistica al P.T.R.C.

RICOGNIZIONE DEI BENI PAESAGGISTICI

pubblicazione sul web dei risultati della

ricognizione per la parte relativa ai beni

paesaggistici oggetto di dichiarazione di

notevole interesse pubblico

www.ptrc.it

Selezionando la provincia e il comune

d’interesse comparirà l’elenco di tutti i

beni paesaggistici inclusi in quel

comune

distribuzione

territoriale

dei beni

paesaggistici

ex. art.136

distribuzione

territoriale dei

beni

paesaggistici

ex. art.142

Le Ville VeneteElenco e localizzazione sul territorio regionale

ville censite a cura dell’Istituto Regionale

per le Ville Venete (IRVV), che ne elenca

3.828.

Le ville venete sono disciplinate dall’art 60,

comma 3, lett. c) delle Norme Tecniche

del PTRC.

Le Ville VeneteElenco e localizzazione sul territorio regionale

Le ville del PalladioPerimetri di tutela e valorizzazione

Tutti i 24 insediamenti di villa palladiani ricadono nel territorio della

Regione del Veneto.

Comprendono una perimetrazione degli ambiti figurativi allo scopo di

esercitare una specifica tutela dei tracciati viari definiti dallo stesso

Andrea Palladio e di preservare quella connessione con i corsi

d’acqua che è un presupposto di ogni insediamento di villa

cinquecentesco.

Le ventiquattro Ville del Palladio e i rispettivi perimetri sono disciplinati

dall’art 62 bis delle Norme Tecniche del PTRC.

Parchi e giardini di rilevanza

paesaggistica

I parchi e giardini inclusi nel piano sono 1319.

L’elenco comprende sia parchi e giardini già interessati

dalla presenza di vincolo monumentale o paesaggistico,

come anche parchi e giardini privi di tali tutele.

I parchi e i giardini sono disciplinati dall’art. 60, comma 3,

lett. c) bis delle Norme Tecniche del PTRC.

Parchi e giardini di rilevanza paesaggistica

Forti e manufatti difensiviElenco e localizzazione dei forti e dei manufatti difensivi di valore

storico

Si tratta dell’insieme di forti, ridotti, caserme, torri

telemetriche, batterie, polveriere, che possiedono un

valore non soltanto storico-testimoniale, ma anche

paesaggistico.

I forti e i manufatti difensivi sono disciplinati dall’art. 60,

comma 3, lett. c) ter delle Norme Tecniche del PTRC.

Forti e manufatti difensiviElenco e localizzazione dei forti e dei manufatti difensivi di valore

storico

Archeologia industriale

Il territorio regionale sia disseminato di reperti della prima

Industrializzazione

Si tratta di singoli manufatti (mulini, centrali idroelettriche,

idrovore; fornaci, segherie; miniere, filande, ecc.) ma

anche reti (ferrovie, tramvie, acquedotti, ecc.) e complessi

(quartieri, villaggi e città operaie).

L’archeologia industriale è disciplinata dall’art 60, comma

3, lett. e) delle Norme Tecniche del PTRC.

Archeologia industriale

Architetture del NovecentoElenco di edifici e sistemi di edifici del Novecento

Si tratta di un elenco elaborato dal Progetto Regionale

dell’Architettura del Novecento, sviluppato a partire dal

2008 con il coinvolgimento dei Comuni e degli Ordini degli

Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle

Province del Veneto.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nel volume

“Novecento. Architetture e Città del Veneto”.

Le architetture schedate sono circa 650.

Il periodo storico considerato inizia indicativamente dagli

anni Venti del ‘900.

Le architetture del Novecento sono disciplinate dall’art 62

delle Norme Tecniche del PTRC.