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VERBALE DELLA SEDUTA STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21 NOVEMBRE 2016 Presidenza: JAQUET-RICHARDET Philippe, Vicepresidenza: MELLINI Piergiorgio, Scrutatori: WOLF-BERTOIA Julia, DOMENIGHETTI Gabriele. Presenti: AKAI Alberto, ANGELINI PIVA Barbara, ANTUNOVIC Marko (a partire dalla trattanda concernente il MM 13), BAERISWYL Bruno, BALLABIO MORININI Sabrina, BELGERI Mauro, BELTRAME Simone (a partire dalla trattanda no. 2), BIANCHETTI Orlando, BOSSHARDT Marco, CAMPONOVO Rosanna, CANONICA Loretta, CAVALLI Mauro, CESCHI Roberto, CESCHI Valentina, D’ERRICO Aron, ERNST Paola, FERRIROLI Annamaria, LUCIGNANO Stefano, MACHADO-ZORRILLA Francesca, MERLINI Simone, MONOTTI Giovanni, PELLONI Angelo, PINI Nicola, SCAFFETTA Mattia, SELCIONI Damiano, SILACCI Mauro, SIRICA Fabrizio, SNIDER Pietro, SNOZZI GROISMAN Sabina, SPANO Alessandro, VETTERLI Gianbeato, ZANCHI Pierluigi, Assenti scusati: BOTTANI Roberto, CALDARA Omar, FRANSIOLI Nicolas, GIUDICI Andrea. Membri del Municipio presenti: Alain SCHERRER, Sindaco, Paolo CARONI Vicesindaco, Bruno BUZZINI, Davide GIOVANNACCI, Ronnie MORETTI, Niccolò SALVIONI, municipali ---oooOooo--- Alla presenza di 34 consiglieri comunali, alle ore 20:35 il signor Presidente dichiara aperta l’odierna seduta del Consiglio comunale, ricordando dapprima il recente decesso del signor Sergio Ferriroli, padre della collega Annamaria Ferriroli. Invita pertanto i presenti a un momento di raccoglimento alla sua memoria. Il Presidente , comunica che, se non vi sono obiezioni, la presente seduta avrà luogo con il seguente ordine del giorno : 1. sostituzione di un membro della Commissione del Piano regolatore (Lega-UDC- Indipendenti); 2. approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 26 settembre 2016;

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VERBALE DELLA SEDUTA STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO

COMUNALE DEL 21 NOVEMBRE 2016

Presidenza: JAQUET-RICHARDET Philippe,

Vicepresidenza: MELLINI Piergiorgio,

Scrutatori: WOLF-BERTOIA Julia, DOMENIGHETTI Gabriele.

Presenti: AKAI Alberto, ANGELINI PIVA Barbara, ANTUNOVIC Marko (a

partire dalla trattanda concernente il MM 13), BAERISWYL Bruno,

BALLABIO MORININI Sabrina, BELGERI Mauro, BELTRAME

Simone (a partire dalla trattanda no. 2), BIANCHETTI Orlando,

BOSSHARDT Marco, CAMPONOVO Rosanna, CANONICA Loretta,

CAVALLI Mauro, CESCHI Roberto, CESCHI Valentina, D’ERRICO

Aron, ERNST Paola, FERRIROLI Annamaria, LUCIGNANO Stefano,

MACHADO-ZORRILLA Francesca, MERLINI Simone, MONOTTI

Giovanni, PELLONI Angelo, PINI Nicola, SCAFFETTA Mattia,

SELCIONI Damiano, SILACCI Mauro, SIRICA Fabrizio, SNIDER

Pietro, SNOZZI GROISMAN Sabina, SPANO Alessandro, VETTERLI

Gianbeato, ZANCHI Pierluigi,

Assenti scusati: BOTTANI Roberto, CALDARA Omar, FRANSIOLI Nicolas, GIUDICI

Andrea.

Membri del Municipio presenti: Alain SCHERRER, Sindaco,

Paolo CARONI Vicesindaco, Bruno BUZZINI, Davide

GIOVANNACCI, Ronnie MORETTI, Niccolò SALVIONI, municipali

---oooOooo---

Alla presenza di 34 consiglieri comunali, alle ore 20:35 il signor Presidente dichiara aperta

l’odierna seduta del Consiglio comunale, ricordando dapprima il recente decesso del signor

Sergio Ferriroli, padre della collega Annamaria Ferriroli. Invita pertanto i presenti a un

momento di raccoglimento alla sua memoria.

Il Presidente, comunica che, se non vi sono obiezioni, la presente seduta avrà luogo con il

seguente ordine del giorno:

1. sostituzione di un membro della Commissione del Piano regolatore (Lega-UDC-

Indipendenti); 2. approvazione del verbale della seduta del Consiglio comunale del 26 settembre 2016;

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3. esame e delibera sui seguenti Messaggi Municipali:

M.M. no. 1 concernente alcune domande di naturalizzazione;

M.M. no. 13 concernente l’esercizio del diritto di prelazione legale relativo al diritto

di superficie per sé stante e permanente, intavolato quale particella 5530

RFD Locarno, e gravante la particella 199 RFD Locarno di proprietà

del Comune di Locarno;

M.M. no. 3 concernente la richiesta di un credito complessivo di fr. 1'360'000.00.-

per i lavori di manutenzione del tetto, la sistemazione esterna, la

nuova biglietteria, la sistemazione e le nuove illuminazioni interne dei

locali esposizione dello stabile Casorella a Locarno;

M.M. no. 7 concernente la richiesta di un credito di fr. 120'000.-- per la

mediatizzazione della sala del Consiglio Comunale di Locarno.

4. esame e delibera sulla seguente mozione:

Mozione del 13 ottobre 2015 del signor Mauro Belgeri e cofirmatari “La creazione di un

parco archeologico sotto Piazzetta Remo Rossi.”;

5. interpellanze e mozioni.

SOSTITUZIONE DI UN MEMBRO NELLA COMMISSIONE DEL PIANO

REGOLATORE

Si prende atto della sostituzione in seno alla Commissione del Piano Regolatore del signor

Aron D’Errico con il signor Philippe Jaquet-Richardet (Lega-UDC-Indipendenti).

Nel frattempo arriva in seduta il Consigliere comunale Simone Beltrame, pertanto ora i

Consiglieri comunali presenti sono 35.

APPROVAZIONE ULTIMO VERBALE

Interviene il signor Giovanni Monotti, osservando che nel verbale ha notato delle

imperfezioni nella misura in cui il riassunto dell’intervento della signora Francesca Machado-

Zorrilla sul MM 89 presenta delle indicazioni di link che non sono state citate durante detto

intervento, pertanto chiede esplicitamente a che la decisione del verbale venga rinviata alla

prossima seduta e nel frattempo il suo contenuto venga rivisto.

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La proposta di rinvio dell’approvazione del verbale della seduta del 26 settembre 2016 è

accolta con 16 voti favorevoli, 5 voti contrari e 14 astenuti, alla presenza di 33 consiglieri

comunali.

Verbale della risoluzione approvato all’unanimità.

NATURALIZZAZIONI (Decisioni di concessione dell’attinenza comunale)

M.M. no. 1 del 23 maggio 2016 concernente alcune domande di naturalizzazione;

Rapporto del 17 ottobre 2016 della Commissione della Legislazione sul M.M. no. 1

concernente alcune domande di naturalizzazione;

Il signor Presidente apre la discussione, informando che le domande relative ai signori

AKGUEL HAYATI, PUSELJIC JAKOV, STOJANOV GJORGJI, STOJANOVA

RAJNA rimangono in sospeso.

Il signor Piergiorgio Mellini a nome del gruppo socialista prende la parola esprimendo

quanto segue:

“Solitamente nella presentazione dei Messaggi sulle richieste di concessione della

cittadinanza non ricordo che vi siano stati interventi da quando siedo in questo consesso.

In quest’occasione però il gruppo socialista non può esimersi dal proporre alcune

considerazioni e riflessioni sul fatto che il Messaggio che ci viene sottoposto questa sera

presenta quattro candidati le cui domande di naturalizzazione rimangono sospese; anzi, per

essere più precisi, in due casi la Commissione della Legislazione ha chiesto addirittura il ritiro

della stessa.

A parte il fatto che sarebbe stato opportuno spiegare le motivazioni che hanno portato a questa

richiesta, credo sia giusto ricordare quali sono le basi legali che regolano la concessione della

naturalizzazione:

Legge federale sull'acquisto e la perdita della cittadinanza svizzera (LCit) del 29 settembre

1952 e l’ulteriore sviluppo della legislazione cantonale, modifica entrata in vigore il

27.01.2009.

Legge sulla cittadinanza ticinese e sull'attinenza comunale (LCCit) dell'8 novembre 1994

Regolamento sulla cittadinanza ticinese e sull'attinenza comunale (RLCCit) del 10 ottobre

1995.

Dai contenuti di queste leggi si può riassumere che un candidato è idoneo alla

naturalizzazione se:

- è integrato nella comunità svizzera;

- si è familiarizzato con il modo di vita e gli usi e costumi svizzeri;

- si conforma all'ordine giuridico svizzero;

- non compromette la sicurezza interna o esterna della Svizzera.

Per integrazione nella comunità svizzera secondo il Dipartimento federale di Giustizia

significa da una parte l’accoglimento dello straniero nella comunità e dall’altra la disponibilità

dello stesso a inserirsi nel tessuto elvetico senza tuttavia rinunciare alle peculiarità culturali

del suo paese d’origine: di riflesso la frequentazione di persone della sua etnia originaria.

Il punto due, familiarizzazione con il modo di vita e gli usi e costumi svizzeri, non significa

assimilazione nel senso di essere assorbito e amalgamato in tutto e per tutto.

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E qui mi sembra proprio che per la Commissione della Legislazione sia questo aspetto

perverso a far decidere chi è adatto e chi no alla naturalizzazione.

Il conformarsi all’ordine giuridico svizzero significa che il candidato possiede una buona

reputazione sotto l’aspetto penale, è esente da procedimenti esecutivi o fallimentari e non

pratica procedure legate a tradizioni ataviche o socioculturali in contrasto con il nostro

ordinamento giuridico.

Infine che non rappresenta una minaccia per la sicurezza interna della nostra nazione.

Orbene, dall’analisi e dalla lettura dei dossier di queste quattro persone che la nostra

Commissione intende bloccare, non risultano dati sensibili che siano in qualche modo

pregiudizievoli agli interessi dei candidati e che quindi godono del principio della

riservatezza.

In sostanza nessuno presenta condanne, procedimenti penali in corso, attestati di carenza beni,

per cui il tutto va fatto risalire al giudizio soggettivo scaturito dai colloqui e da quelli

sicuramente più oggettivi degli esami atti a verificare le conoscenze linguistiche, di storia, di

civica e di geografia nel contesto svizzero e ticinese tenendo presente le condizioni sociali e il

grado di istruzione del candidato.

In modo particolare, le conoscenze linguistiche devono appurare la capacità di relazionarsi

con gli altri nella vita quotidiana e non sicuramente la conoscenza delle regole grammaticali e

morfosintattiche della lingua italiana.

Nei casi specifici, il fatto ad esempio di aver lavorato a contatto con altri colleghi nell’ambito

dell’edilizia, di gestire un’attività economica, oppure ancora di avere a lungo lavorato

nell’ambito della ristorazione ci autorizza a ritenere che i nostri candidati alla naturalizzazione

abbiano di certo acquisito molte esperienze di relazioni con la popolazione locale.

Nel merito devo inoltre constatare come i quattro candidati abbiano superato l’esame di

naturalizzazione e ciò significa che le loro competenze sono state giudicate dall’istanza

esaminante in modo positivo.

Riteniamo necessario sottoporre alla vostra attenzione due delle quattro persone sospese,

ovvero quelle a cui è stato chiesto di ritirare la candidatura.

Per scrupolo, ci siamo impegnati a raccogliere alcuni dati inerenti la loro condizione

personale e familiare. Dati che riguardano ovviamente solo la fattispecie.

Il marito è a Locarno da ben 36 anni, la moglie da qualche anno dopo.

Entrambi hanno sempre lavorato, non hanno commesso infrazioni e tanto meno reati, non

hanno mai contratto debiti, non hanno mai ricorso all’aiuto assistenziale e in nessuna

circostanza hanno dato dimostrazione di non adeguarsi ai valori, ai costumi e agli usi locali.

Hanno entrambi lavorato nel settore della ristorazione, anche in alberghi di grande valenza.

Lui da ben 16 anni è impiegato nello stesso posto, lei è stata fedele al suo datore di lavoro per

20 anni e solo negli ultimi tre anni ha dovuto cessare il l’azione lavorativa perché colpita da

una grave malattia.

Il marito parla, oltre all’italiano, il francese, il tedesco e il dialetto.

E quando si lavora da oltre trent’anni nel settore turistico, come si fa ad affermare che il grado

di integrazione e il grado relazionale è insufficiente?

E allora mi chiedo: di fronte a questi fatti, indiscutibili, comprovati e determinanti, come si fa

a negare la naturalizzazione?

Ci sono delle leggi ben precise, delle disposizioni federali che definiscono il grado di

integrazione e che in nessun caso ritengono pregiudizievole il mantenimento dei contatti con

la cultura d’origine.

Inoltre risulta in maniera molto approssimativa che le ragioni dell’invito a ritirare la domande

sarebbero due.

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La prima è da ricercare nelle presunta insufficiente integrazione in quanto, secondo la

Commissione, i due richiedenti frequenterebbero quasi solo concittadini del loro paese

d’origine trascurando i rapporto con gli indigeni.

A me sembra che ognuno ha il sacro santo diritto di scegliere chi frequentare, come in fondo

ho fatto io nei miei sei semestri all’Università di Zurigo, dove ho privilegiato i rapporti con

altri studenti ticinesi, tralasciando per contro la frequentazione di gruppi svizzero tedeschi: si

può forse dire che in quel periodo ero un non integrato?

La seconda ragione sembra stia nel fatto che nella domanda di naturalizzazione non sono

compresi i due figli e viene loro rimproverato di non averli “cresciuti e seguiti” come si deve,

cioè a Locarno.

Qui siamo di fronte alla perfetta ignoranza: questi signori sono giunti in Svizzera più di

trent’anni or sono con lo statuto di stagionali e quindi non era loro riconosciuta la possibilità

di portare i figli come tassativamente prevedeva la legge che regolava il permesso di

soggiorno.

Di conseguenza i figli sono stati accuditi dai nonni fino al termine dell’obbligatorietà

scolastica nel loro paese d’origine.

Quando poi la coppia ha ottenuto un permesso stabile e conseguito un reddito ritenuto

sufficiente per il mantenimento dei figli, il ricongiungimento familiare, nonostante il loro

desiderio, non era più legalmente fattibile: troppo tempo era passato e, oltretutto, i figli erano

divenuti maggiorenni e quindi liberi di scegliere la loro strada.

Il più giovane ha raggiunto i genitori grazie a un permesso di studio tramite la SUPSI e

all’assunzione quale giocatore di calcio nel FC Locarno, l’altro è rimasto nel suo paese

d’origine ed esercita al meglio l’attività di avvocato.

Attualmente il figlio minore è un punto di forza, come lo dimostrano le cronache sportive,

dell’Associazione Calcio Bellinzona.

Alla luce di quanto esposto il gruppo PS propone a questo consesso di rigettare le proposte di

sospensione e di mettere in votazione la concessione della cittadinanza ai quattro candidati

con un complemento al Messaggio in questione da parte della Commissione della

Legislazione e di proporlo in occasione della seduta di Consiglio Comunale del mese di

dicembre.”

A seguito dell’intervento di Mellini, prende la parola il signor Marco Bosshardt esprimendo

quanto segue:

“Dopo lo show della sinistra e del collega Mellini, sarò estremamente breve perché penso che

questa sera abbiamo delle cose molto più importanti da decidere e crediti da votare. La

Commissione ha deciso, la Commissione ha discusso e non mi ha dato da sapere anzi mi

giunge nuova che il collega Mellini faccia parte della Commissione della Legislazione perché

ha citato delle cose che sono state unicamente discusse al nostro interno, lui non ha la lista dei

candidati, non sa assolutamente niente. Quindi ha fatto il suo show personale e questa cosa

deve cessare immediatamente. La Commissione della Legislazione non si lascia dettare

l’agenda politica né dalla sinistra né tantomeno dall’onorevole Mellini che non fa parte della

Commissione della Legislazione. Se sarà il caso la Commissione si chinerà di nuovo sulla

problematica, faccio comunque notare al collega Mellini che il rapporto è stato firmato

all’unanimità, compresa anche la rappresentante del suo partito, quindi vuol dire che a quel

momento lì che ha firmato la collega Camponovo era d’accordo con la discussione che si è

svolta all’interno della nostra Commissione. Se poi la signora Camponovo ha cambiato idea

per che motivo non mi interessa, non ci interessa, questo è un problema suo, è un problema

vostro.

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Adesso si viene a chiedere di includere le 4 persone che sono state, non rifiutate sulla

nazionalità o sulla cittadinanza, ma unicamente sospese, che non vuol dire ancora che siano

rigettate. Venire adesso a chiedere di includere nella discussione di questa sera anche le

quattro persone che sono state sospese per il momento all’unanimità dalla Commissione della

Legislazione per me questo sembra veramente troppo. Venire poi ancora a dettare la politica e

dirci quando, come e perché dobbiamo fare qualche cosa questo mi sembra addirittura faccia

ridere anche i paracarri.”

Prende di nuovo la parola il signor Piergiorgio Mellini indicando che una precisazione o due

al collega Bosshardt le deve pur fare ed esprime pertanto quanto segue:

“Prima di tutto dimostra di non aver capito niente perché nessuno qui, tanto meno io, ha

chiesto di mettere o di rimettere in votazione questa sera i quattro candidati sospesi. Questo

l’ho detto chiaramente, a chiare e intellegibili lettere. Il collega Mellini sa abbastanza per

prendere le distanze da certi modi di operare della Commissione della Legislazione. Si ricordi

che è il Consiglio comunale che vota le naturalizzazioni e non è la Commissione della

Legislazione, questo sia ben chiaro. Quindi loro hanno diritto di essere sottoposti al voto del

Consiglio comunale. Se il Consiglio comunale deciderà di non aderire e di non dare la

naturalizzazione è sempre possibile da parte dei candidati di ricorrere al Consiglio di Stato.

Per quanto mi riguarda dovessi rendermi conto che si continua con queste prevaricazioni

potrò sempre rivolgermi personalmente o tramite il gruppo, o tramite chi voglio io, agli Enti

locali. Questa è la precisazione, punto a capo!”

La signora Rosanna Camponovo interviene con le seguenti parole:

“A proposito di quanto detto dal capogruppo del PS, il CC Mellini desidero qui precisare la

mia posizione e il mio punto di vista.

Sono membro PS della Commissione della legislazione per la seconda legilsatura. Mi

riferisco in particolare al caso dei due candidati ai quali è stato chiesto di ritirare la loro

candidatura.

In CdL abbiamo discusso, firmato tutti il rapporto e convocato per la seconda volta i due

signori proponendo loro quanto da noi deciso.

D’abitudine ogni commissario discute all’interno del suo partito le intenzioni della CdL, il

perché ed il percome in vista di sospensioni e/o bocciature. In questa occasione ho fatto invo-

lontariamente l’esatto contrario. Ho firmato il rapporto prima di averlo discusso in gruppo!

Fin da subito, dapprima sola ed in seguito con l’aiuto prezioso del gruppo PS, mi sono accorta

di aver ignorato alcuni aspetti della legge. Mi erano purtroppo sfuggiti dettagli che non

apparivano in modo troppo chiaro nemmeno negli incarti spulciati. Un caso di candidatura

nuova per me, rispetto a quelle vissute nella scorsa legislatura 2012-2016!

Comunicai quindi la mia nuova posizione alla CdL. Potevo immaginare e capire la rabbia

iniziale di qualcuno, ma quella sera ci fu un dibattito piuttosto acceso. Volarono anche da

parte di qualcuno parole grosse e pesanti che non voglio assolutamente ripetere in questo

consesso. Vi assicuro… ho fatto fatica per mantenere la calma e non reagire anch’io alle

provocazioni.

Il mio cambiamento di rotta ha portato sì un certo scompiglio in CdL, ma nello stesso tempo

mi ha permesso di capire che anche altri commissari stavano rivedendo come me la loro

posizione. Ormai però la frittata era stata fatta.

Ho comunque piena fiducia nella CdL, che reputo composta da persone in gamba. Mi auguro

che essa possa, come avveniva prima di questo episodio, continuare a discutere serenamente,

nel rispetto delle idee e l’ascolto di tutti, con il giusto equilibrio.

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Attitudini queste che ben sappiamo quanto siano necessarie per lavorare in équipe, senza mai

dimenticare poi che questa commissione ha a che fare direttamente soprattutto con delle

persone. Mi permetto infine di ricordare a tutti che sbagliare è umano. E mi fermo qui.”

Il signor Aron D’Errico prende a sua volta la parola esprimendo quanto segue:

“Mi permetto di fare una piccola integrazione al comizio del signor Mellini. Dal 2018 entrerà

in vigore la nuova normativa federale che prevede delle restrizioni, quindi il fatto che il PS

questa sera ha fatto questo comizio vuol dire, conferma ancora di più, che è il partito delle

naturalizzazioni facili, il partito che vuole svendere il nostro paese, quello che vuole

spalancare sempre di più le frontiere, vuole naturalizzare più persone. Noi come Lega dei

ticinesi porteremo avanti i nostri principi che chiedono alle persone che si intendono

naturalizzare di essere persone integrate, che vivono qui da molti anni, che provvedano essi

stessi al loro sostentamento e quindi rigettiamo completamente i contenuti del comizio

elettorale del signor Mellini, anzi diamo la fiducia anche alla Commissione della Legislazione

e trovo appunto vergognoso che ci sia qualcuno che in modo stalinista tenti di far pressioni

nei confronti dei commissari.”

La signora Francesca Machado-Zorrilla interviene ricordando ai suoi colleghi che in ogni

caso bisogna stare alla legge, quella in vigore e non quella nuova, per cui le persone possono

fare ricorso al Consiglio di Stato. Pertanto bisogna pensare bene a queste cose. Se le persone

che chiedono la naturalizzazione stanno a quanto richiesto dalla legge non si può fare niente

anche se queste sono forse antipatiche o hanno un cognome che non aggrada.

Il signor Marco Bosshardt riprende la parola puntualizzando quanto segue:

“Tanto per rimettere il campanile ancora in mezzo al villaggio, qui non si parla di rifiuto di

naturalizzazione. E’ una sospensione! Quindi non vuol dire che queste quattro persone in una

seconda analisi, quando avranno portato la prova che due persone hanno imparato un po’

meglio la lingua italiana e quando eventualmente gli altri saranno un po’ più integrati, che non

diventino anche loro dei cittadini svizzeri come noi. Nessuno ha negato loro la

naturalizzazione, l’hanno solo sospesa tant’è che a queste quattro persone abbiamo sviscerato

tutte le possibilità che potevano avere, almeno quelle alle quali è stato consigliato, non

intimato, di ritirare la candidatura. Abbiamo detto se voi volete andare davanti al Consiglio

comunale avete tutto il diritto, la Commissione farà probabilmente un rapporto negativo, ci

saranno dei rapporti, di maggioranza o di minoranza, quel che è, e poi ci conteremo e magari

passeranno. Hanno fatto sapere qualche cosa queste persone? No. Alle due persone a cui

abbiamo scritto di voler imparare un po’ meglio l’italiano nei prossimi dodici mesi, e dopo la

loro domanda sarà rivista, si sono fatti vivi? No! Allora, presumibilmente hanno accettato

quello che la Commissione ha proposto loro, altrimenti avrebbero detto noi non siamo

d’accordo, fate il rapporto che volete ma noi vogliamo andare davanti al Consiglio comunale.

Non mi capacito come mai adesso ci si strappa le vesti per quattro candidature quando non è

assolutamente la prima volta che delle candidature vengono sospese. Perché non è la prima

volta collega Mellini. Io è la prima volta che sono nella Commissione della Legislazione, ma

chi c’è stato prima di me sa benissimo, collega Camponovo, che dei candidati sono stati

sospesi, per motivi linguistici magari. Questa volta ce ne sono due per motivi linguistici, due

perché per la Commissione ,all’unanimità, non erano sufficientemente integrati. Quindi non è

la prima volta, non sarà neanche l’ultima. Certo che se il collega Mellini e la sinistra vuole

che la Commissione faccia solo copia e incolla di quello che vuole che la sinistra si faccia

allora è troppo facile, togliamo la Commissione della Legislazione e prendiamo il messaggio

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numero tal dei tali con questi qui e veniamo subito qui a votare e ci risparmiamo il lavoro in

funzione. Se la Commissione è chiamata a discutere su dei casi, la Commissione discute su

dei casi. E se poi non c’è la maggioranza, non c’è la maggioranza. Se c’è l’unanimità, c’è

l’unanimità. Non vedo questo problema per questi quattro candidati.”

Il signor Mauro Belgeri interviene a sua volta con le seguenti parole:

“Mi sono frenato per un quarto d’ora per non intervenire, ma evidentemente devo farlo,

trattandosi di una delle pochissime volte in cui ho vedute divergenti rispetto al collega

Mellini, che peraltro ricordo è stato all’inizio della sua attività politica un eccellente membro

della Commissione della legislazione. E della Commissione che mi sento di difendere questa

sera, la quale ho presieduto molte volte e nella quale siedo da quasi trent’anni

ininterrottamente. Una Commissione che è sempre stata lodata in tutto il Ticino per l’apertura

che ha dimostrato nei confronti degli stranieri, dei macedoni in particolare, e proprio questa

sera stiamo discutendo su quattro casi di cui due riguardanti cittadini macedoni. Tanto ormai i

panni sono stati lavati davanti a tutti, andiamo allora avanti fino in fondo. Sempre ogni

quadriennio la Commissione dev’essere bersagliata all’inizio, ne ho piene le scatole, o dai

banchi liberali, o dalla sinistra, o dal pinco pallino di qua e di là. Noi non ci siamo mai

permessi di impallinare le altre Commissioni, semmai abbiamo fatto qualche intervento

critico, abbiamo rintuzzato, abbiamo contro dedotto e contro argomentato. Con il suo

intervento l’On. Mellini è una delle poche volte che ha sbagliato nella sua ottima attività

politica. Questo lo dico senza mezzi termini. La Commissione è un esempio in tutto il

Cantone nei confronti di altri comuni, cito Biasca, cito altre comunità in cui notoriamente le

maglie della Commissione sono molto più strette e in cui per i candidati sono ancora più

severe, in cui le naturalizzazioni sono meno facili. A Locarno niente di tutto ciò, quante

persone sono passate nei decenni senza nessun problema. Questa volta è vero c’è stato il

problema che Mellini ha evidenziato, ma giustamente il Presidente ha rimesso un po’ il

capanile al centro del villaggio dicendo che si tratta comunque di un’eccezione. Facciamo un

po’ la conta adesso, quante sono le candidature sospese, esattamente e non bocciate, nel corso

degli ultimi 25-30 anni, le conteremo sulle dita di due mani, 8 o 10 al massimo. E termino

entrando proprio in materia ancora all’interno di questi due casi. Addirittura la Commissione

ha suggerito, ha aiutato questi due candidati, capendo questo momento umanamente negativo

per loro, un momento non facile, non bello, ce lo siamo portato sulle spalle, l’abbiamo

condiviso, l’abbiamo supportato insieme. Alla fine abbiamo detto fateci sapere qualche cosa,

nessuno ha scritto alla presidenza, né alla responsabile che siede in sala, la ringrazio per la sua

presenza, la signora Luconi che sostituisce la signora Bosshardt che ha fatto un ottimo lavoro,

la signora Luconi sta facendo a sua volta un ottimo lavoro a favore della Commissione, a

favore del Consiglio comunale. E’ vero che decide il Consiglio comunale e non la

Commissione.

Nell’ambito della revisione della legislazione in materia, de lege ferenda, si dovrebbe

modificare la modalità dell’esame di primo livello, deferendolo a una commissione di esperti

(1 per l’italiano, 1 per geografia, storia, istituzioni politiche, etc..) evitando che sia una sola

persona a procedere (come per altro fatto in modo assai proficuo dalla nostra ex Vicesindaco a

favore dell’intera comunità).

È evidente che dovrà essere esaminata la fattibilità giuridica di tale proposta.

Per finire, la Commissione aveva fatto due proposte, proprio per evitare il ripetersi di

situazioni difficili correggendo il tiro, ossia quella di ritirare la domanda, rispettivamente di

lasciarla proseguire, previo preavviso commissionale, di fronte al Consiglio Comunale;

qualora il legislativo avesse respinto la domanda, ci sarebbe stata la possibilità di ricorso;

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abbiamo illustrato ai richiedenti la procedura, offrendo addirittura delle possibilità di

assistenza giuridica gratuita. Più di così non si poteva fare.

In questo senso è evidente che attaccare continuamente e immeritatamente la Commissione

all’inizio di ogni quadriennio fa molto male, tanto più che nella stessa siede una validissima

esponente del PS.

Come nelle altre Commissioni, anche i commissari della legislazione si impegnano,

approfondiscono gli incarti e cercano di interpretare le norme nel modo più equo possibile,

come d’altronde sottolineato dall’On. Mellini stesso.”

Non essendoci altri interventi il signor Presidente mette in votazione la concessione

dell’attinenza comunale dei seguenti candidati con il pure indicato esito:

024/2014 ALMONTE BORGHESU MARILYN del CARMEN, cittadina domenicana, con

34 voti favorevoli, 0 voti contrari e 1 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri

comunali.

001//2015 ANTUNOVIC TOMISLAV, cittadino croato, con 31 voti favorevoli, 0 voti

contrari e 0 astenuti, alla presenza di 31consiglieri comunali.

068/2015 ASLLANI ARTA, cittadina kosovara, con 31 voti favorevoli, 0 voti contrari e 4

astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

017/2015 BATTAL RUNDIK, cittadina irachena, con 31 voti favorevoli, 0 voti contrari e 4

astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

035/2015 BRITES DA SILVA MARTA ISABEL, cittadina portoghese, con 34 voti

favorevoli, 0 voti contrari e 1 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

011//2015 COSTA DUARTE DANIELE, cittadino portoghese, con 35 voti favorevoli, 0 voti

contrari e 0 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

042/2015 DE ALMEIDA DAVID, cittadino portoghese, con 34 voti favorevoli, 0 voti contrari

e 1 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

038/2014 DE VITA MARIA ELENA, cittadina italiana, con 35 voti favorevoli, 0 voti contrari

e 0 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

029/2014 FRANCHINA GIUSEPPINA, cittadina italiana, con 32 voti favorevoli, 0 voti

contrari e 3 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

023/2015 GUGLIUZZA ELENA, cittadina italiana, con 31 voti favorevoli, 0 voti contrari e 4

astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

050/2015 STANCATO NADIA, cittadina italiana, con 34 voti favorevoli, 0 voti contrari e 1

astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

025/2015 TÖBBE YASMIN DEL CARMEN, cittadina colombiana, con 31 voti favorevoli, 0

voti contrari e 4 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

041/2015 VIDAL TEJEDA NORACH ELIZABETH, cittadina domenicana, con 35 voti

favorevoli, 0 voti contrari e 0 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

Verbale delle risoluzioni approvato all’unanimità.

ACQUISTO AUTOSILO LARGO ZORZI

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M.M. no. 13 del 4 novembre 2016 concernente l’esercizio del diritto di prelazione legale

relativo al diritto di superficie per sé stante e permanente, intavolato quale particella 5530

RFD Locarno, e gravante la particella 199 RFD Locarno di proprietà del Comune di Locarno.

Rapporto della Commissione della Gestione del 14 novembre 2016 sul M.M. no. 13

concernente l’esercizio del diritto di prelazione legale relativo al diritto di superficie per sé

stante e permanente, intavolato quale particella 5530 RFD Locarno, e gravante la particella

199 RFD Locarno di proprietà del Comune di Locarno.

Il signor Presidente apre la discussione sulla richiesta della clausola dell’urgenza.

Prende la parola il signor Gianbeato Vetterli quale relatore della Commissione della

Gestione riferendo come già nel rapporto commissionale è stato confermato come questo

specifico caso necessita la clausola dell’urgenza e pertanto, senza riprendere i motivi alla base

di tale conclusione che si ritrovano nel messaggio e nel rapporto a conoscenza di tutti, visto

che tutte le condizioni secondo la LOC per concedere l’urgenza sono date propone di votare

su tale tema favorevolmente.

Il signor Presidente constata che non ci sono più interventi riguardanti la richiesta della

clausola dell’urgenza, ragione per cui mette in votazione la proposta presentata dal

Municipio (è richiesta la maggioranza assoluta dei membri del CC, quindi minimo 21):

1. Al presente messaggio é accordata l’urgenza.

con 34 voti favorevoli, 0 voti contrari e 0 astenuti, alla presenza di 34 consiglieri comunali.

Verbale della risoluzione approvato all’unanimità.

Nel frattempo arriva in seduta il Consigliere comunale Marko Antunovic, pertanto ora i

Consiglieri comunali presenti sono 36.

Il signor Presidente apre la discussione sul merito.

Prende la parola il signor Gianbeato Vetterli quale relatore della Commissione della

Gestione esponendo quanto segue:

“Con questo messaggio municipale praticamente ci troviamo dinnanzi ad una nuova puntata

della tribolata storia degli autosili cittadini. Questa volta, e la vostra Commissione ne è

convinta, dovrebbe finalmente essere la puntata finale. Ciò premesso, riassumo brevemente i

punti salienti del messaggio municipale e del rapporto della vostra Commissione.

L’urgenza ci avrebbe anche permesso di soprassedere alla stesura di questo rapporto ma

abbiamo ritenuto che la spesa di oltre 13 milioni poneva veramente il caso a che la

Commissione si chinasse sul tema e desse anche le sue indicazioni al Consiglio comunale.

Abbiamo per questo anche cercato di sforzare i tempi, come anche prima di noi l’aveva fatto

il Municipio, per portare nei tempi molto brevi concessi questo messaggio municipale sui

nostri tavoli. E’ un vero messaggio complesso e la maggioranza della vostra Commissione ha

anche dato atto al Municipio di averci presentato un messaggio veramente completo in tutti i

suoi punti importanti. Forse in verità mancava il riferimento a un certo periodo più oscuro di

questo autosilo che era quello avvenuto dopo il veloce fallimento: dopo l’inaugurazione, i più

anziani si ricorderanno, la società dell’autosilo è fallita in tempi assai brevi e dopo il

fallimento questo autosilo è andato all’asta ed è poi stato acquistato dalla Jelmoli SA per circa

8 milioni di franchi. Comunque c’ erano diversi aspetti legali da analizzare, in primis

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soprattutto quello della richiesta del consenso alla vendita e poi della proposta d’acquisto

dell’autosilo stesso da parte del Comune. Ricordo che nel diritto di superficie originale,

firmato dal Comune con la Autosilo Largo Zorzi SA che era un’emanazione della General

Parking SA di Ginevra, c’erano delle condizioni di base che prevedevano che la società

dell’autosilo doveva avere la sede sociale a Locarno, che doveva avere un rappresentante

designato dal Comune nel suo CdA, ed aveva l’obbligo di chiedere il consenso per la vendita

alla concedente, Comune di Locarno, e per essa al suo Municipio.

Quando poi l’Autosilo Largo Zorzi SA è fallito e l’autosilo è andato all’asta, in pratica con

l’acquisto da parte della Jelmoli SA queste condizioni non erano più date e nessuno le ha

chieste al nuovo proprietario. Qui certamente è un lato oscuro di tutta questa faccenda che qui

ne prendiamo unicamente atto. Devo dire che, assieme a non aver preso atto di questa

situazione, è pure stato allungato il termine del diritto di superficie alla Jelmoli SA di 12 anni,

senza richiedere l’approvazione del Consiglio comunale. Anche qui non possiamo certamente

tornare indietro però avremmo avuto l’occasione in quel momento addirittura di far valere il

nostro diritto di prelazione legale per recuperare già a quel momento l’autosilo a favore della

Città. Oggi praticamente stiamo facendo girare un po’ indietro la storia e penso anche in

modo positivo. Ora la situazione legale si presenta in questo momento così: esiste un rogito

firmato da un nuovo proprietario, che nel frattempo per fusione non è più la Jelmoli SA ma è

una società di questo gruppo, con la Swisscanto che è la fondazione per casse pensioni delle

banche cantonali svizzere. Esiste questo contratto, questo rogito, al quale noi possiamo

subentrare con il nostro diritto di prelazione che è garantito dal Codice civile svizzero.

Prima però di arrivare a questo bisogna praticamente convalidare il contratto fra questa

società e la Swisscanto, e per validare questo contratto secondo il diritto di superficie

originale manca praticamente il consenso del Consiglio comunale. Questo consenso noi siamo

chiamati a darlo questa sera. Il Municipio ci ha proposto di dare questo consenso addirittura

prima, mettendo delle nuove condizioni perché le vecchie condizioni si sono rivelate

puramente di difficile attuazione. La vostra Commissione però propone di non dare questo

consenso modificando le condizioni e propone quindi l’emendamento al punto no. 2 della

risoluzione dando il consenso ma preavvisandola subito che il Comune avrebbe fatto valere il

diritto di prelazione ed avrebbe quindi esercitato il suo diritto di prelazione. Ed è quello che

appunto proponiamo nel nostro rapporto.

Passate queste condizioni legali di base andava comunque da parte nostra analizzato l’oggetto

che andiamo a comperare. Se effettivamente l’oggetto aveva o ha il valore che noi paghiamo,

che poi in un ulteriore momento anche la valutazione di questo investimento nell’ambito

dell’amministrazione comunale in generale.

Per quanto concerne il valore di carattere tecnico dell’oggetto, il Municipio aveva già dato

mandato ad uno studio di ingegneria, che peraltro il relativo rapporto lo avete ricevuto, per

fare una valutazione. Questo rapporto è fondamentalmente positivo per quanto concerne sia lo

stato dell’oggetto sia il valore che gli viene attribuito e che ci viene in pratica richiesto.

Abbiamo anche discusso, Commissione della Gestione, con l’ingegnere che ha fatto la perizia

e devo dire che abbiamo ottenuto positivamente tutte le risposte alle domande che abbiamo

fatto. Tra l’altro il rapporto fa stato di un valore di stima commerciale odierno di 18,975

milioni. E’ un valore che corrisponde abbastanza dappresso al costo che a suo tempo era stato

pagato dalla Autosilo Largo Zorzi SA per la costruzione. Ed al giorno d’oggi corrisponde a fr.

34'400.— per stallo che è sicuramente anche un valore mediano per un oggetto di questo

genere in una Città come Locarno. Pensando poi che questo autosilo è da un punto di vista

tecnico costruito in una zona difficile, perché 2/3 dell’autosilo stesso si trovano sotto il livello

della falda e tutti quelli che hanno un minimo di condizione e conoscenze di costruzione

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sanno cosa questo vuol dire, veramente l’autosilo per trovarsi in un discreto stato come si

trova al giorno d’oggi dev’essere stato costruito con criteri tecnici assolutamente validi e il

rapporto dell’ingegnere ne fa stato.

Per quanto concerne la valutazione dell’investimento si è voluto naturalmente approfondire

anche quello, nel senso che non sarebbe stato un grande affare acquistare un autosilo che

magari già subito dall’inizio avrebbe portato a dei deficit di gestione, quando sappiamo che

oggi gli autosili nelle cittadine medie e ancor più nelle cittadine grandi sono alla fine sempre

dei fornitori di risorse e non il contrario.

L’esame del Prof. Nosetti conferma questa valutazione anche se giustamente dice non è

certamente la gallina dalle uova d’oro ma promette sin dall’inizio degli utili e quindi anche

sotto l’aspetto della proclamazione d’investimenti del piano finanziario non deve o non porrà

dei problemi alla Città. L’importante per noi è che comunque questa situazione venga

monitorata e che quindi i conti di questo autosilo all’interno dei conti della Città vengano

presentati separatamente quale centro di costo rispettivamente quale profit center.

Abbiamo poi alla fine anche espresso delle osservazioni e degli auspici. Anzitutto chiediamo

che la gestione dell’autosilo sia presentata separatamente e poi abbiamo anche ritenuto di

annotare un punto che probabilmente in futuro diventerà sempre più attuale, soprattutto

quando il Comune dovesse fare dei nuovi contratti di diritto superficie che sono molte volte

adesso la soluzione di certe tematiche di collaborazione del pubblico e privato, cioè che in

questi contratti si tenga presente che i termini di decisione dell’ente pubblico sono molto più

lunghi di quelli dell’ente privato e quindi questi termini dei tre mesi che sono definiti dal

Codice civile come minimo per l’esercizio del diritto di prelazione siano già da subito

allungati. E poi anche altre condizioni come quelle della presenza in un Consiglio di

Amministrazione, rispettivamente consensi vari eccetera, vengano adeguati in modo realistico

e non trovarci dopo qualche tempo davanti a delle situazioni che probabilmente non sono più

realistiche, non possono più essere portate avanti.

Ancora due osservazioni. Nella perizia dell’ing. Rosselli c’era scritto che a breve o media

scadenza o addirittura in atto, c’era all’interno dell’autosilo la sostituzione delle lampade con

lampade led, la sostituzione della videosorveglianza che non era proprio all’ultimo grido e poi

la riparazione di condotte d’aspirazione d’aria schiacciate probabilmente da qualcuno che è

andato senza fare troppa attenzione. Visto e considerato che sul prezzo, in un caso come

questo, dove noi subentriamo in un contratto già esistente, non si può più discutere, quello che

chiediamo in Municipio è che perlomeno discutendo con i venditori si abbia a trovare la

soluzione che almeno queste cose qui vengano messe a posto ancora prima della consegna

dell’oggetto al Comune. Inoltre, e questa è una mia annotazione personale che ho rilevato

dopo la firma del rapporto, secondo me il Municipio dovrà anche un attimino rivedere le

tariffe dell’autosilo armonizzandone con altri casi simili all’interno del Comune, ma

soprattutto mi pare un attimino strano questa situazione che mezz’ora costa Fr. 1.--, un’ora

costa Fr. 2.--, due ore costa Fr. 4.-- e poi ogni ora in più costa Fr. 3.--. E’ un’anomalia che

probabilmente aveva delle ragioni d’essere in passato ma che oggi probabilmente va rivista in

un’ottica di armonizzazione con le tariffe dei posteggi di superficie e con le tariffe degli altri

autosili. Ed ancora auspico che il Municipio possa anche farci risparmiare qualche franco con

la tariffa del Notaio, so che i notai non è che amano sentire questa cosa, ma tuttavia al giorno

d’oggi si può anche discutere di questo. Qui ci troviamo già con un rogito concluso,

normalmente a posteriori è difficile ma un tentativo perlomeno ritengo vada fatto. Quindi in

conclusione la Commissione della gestione vi invita a approvare il massaggio municipale così

come presentato e con l’emendamento tuttavia del punto 2 così come proposto dalla

Commissione della Gestione.

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Prende la parola il signor Bruno Baeriswyl esprimendo quanto segue:

“Io questo intervento lo faccio per i miei posteri. Mi ha fatto piacere leggere tra la

documentazione che abbiamo ricevuto i verbali di sedute o dei messaggi del lontano 1985. Mi

ha fatto piacere, non sapevo che c’erano certi consiglieri, che certa gente di Locarno era

consigliere comunale. Voglio che i miei nipoti sappiano che il loro nonno la pensava già in

una certa direzione. Perché questa sera abbiamo sentito Vetterli, loro gli errori del passato o il

non coraggio del passato lo mascherano semplicemente come dati oscuri. Quando non hanno

visto in passato queste opportunità loro lo passano come un dato oscuro. Se i nostri padri, i

nostri nonni non avessero comprato delle proprietà, non avessero fatto quei sacrifici, certa

gente oggi non avrebbe niente.

Dopo questa introduzione a braccio, comunico pertanto che il nostro gruppo voterà

favorevolmente il messaggio in questione.

Personalmente quale Presidente della Commissione della Gestione ho accolto con grande

piacere la richiesta con clausola dell’urgenza del Municipio che abbiamo sentito il 7

novembre 2016 come si evince dal rapporto della nostra Commissione.

Nel corso dell’audizione abbiamo dapprima sentito per voce del Sindaco le buone ragioni per

l’acquisto per poi sentire alcune spiegazioni sul suo rapporto da parte del Prof. Nosetti.

Prima dell’apertura della discussione, non quale presidente ma quale consigliere comunale

veterano, ho presentato della documentazione proveniente dal mio archivio quale Consigliere

Comunale dal 1995 e mi sono permesso di fare alcune osservazioni che mi permetto di qui

elencare.

Documentazione presentata

Bilancio e CE anno 1991 a costruzione ultimata

Bilancio e CE anno 1999

Perizia tecnica fatta nel 2000 dallo Studio di Ingegneria Passera e Pedretti

Osservazioni fatte

- Perché il Messaggio non spiega niente sugli anni dal 1991 data ultimazione lavori al 2000-

2001 anno in cui la Città non ha esercitato il diritto di prelazione, e come si spiega che la città

abbia prolungato il diritto di prelazione di oltre 12 anni senza il consenso del CC ottenendo in

cambio un lieve aumento di indennità. (A tal proposito ricordo ai più giovani che ero uno dei

pochi fautori all’acquisto dell’Autosilo ma il Partitone cui facevo parte disse che la Città non

aveva soldi, tant’è che alcuni anni dopo abbiamo venduto anche le case popolari per la

modica cifra di Fr. 3'000'000.--, per vostra informazione l’autosilo nel 2001 lo si poteva

comperare a ca 5'000'000.- di Fr).

-Non concordo con i dati nella tabella a pag. 20 del MM: l’interesse del denaro oggi non può

essere inserito al 2% per i primi 10 anni, sappiamo tutti che oggi il costo del denaro è vicino

allo 0% e pertanto si può tranquillamente affermare che detta struttura se gestita in modo

parsimonioso come faceva il privato genera degli utili pari a quasi un punto moltiplicatore dal

1° anno per poi crescere negli anni.

Aggiungo stasera:

Concordo con i periti tecnici sulla buona manutenzione dell’oggetto e sul valore dello stesso.

In conclusione se avessimo esercitato il diritto di prelazione nel non lontano 2001 sapete

quanto avremmo guadagnato? dai 15 ai 20'000'000.- Fr. e sapete cosa guadagna chi ci vende

l’autosilo (perché non ci presentano i bilanci) ? peccato che la tassa sull’utile immobiliare la

incassa il Cantone.”

Il signor Simone Beltrame interviene a nome del gruppo PPD con le seguenti parole:

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“Con la presente decidiamo di sostenere la clausola d’urgenza come pure l’emendamento

formulato dalla Commissione della Gestione, nel proprio rapporto.

Con il messaggio in oggetto, il Municipio propone al Consiglio comunale l’acquisto da parte

del nostro Comune dell’autosilo di Largo Zorzi e quindi l’esercizio del diritto di prelazione,

costituito a suo favore quale proprietario, del sedime, gravato del diritto di superficie, sul

quale è stata costruita detta opera. A questo proposito si rinuncia a far valere le clausole del

diritto di superficie.

Siamo quindi chiamati a decidere in merito allo stanziamento di un credito di 13 milioni e

270mila franchi oltre a 150mila franchi per le relative spese dell’atto di compravendita e delle

perizie.

Da notare che nei prossimi 54 anni sono pure previsti 3,2 milioni di franchi quali costi di

manutenzione straordinaria e di risanamento. Parte di detti costi saranno comunque compresi

nella cifra degli investimenti previsti annualmente.

Dalla perizia effettuata dal prof. Nosetti, su incarico del Municipio, questo investimento

risulta fattibile, garantendo sin dal primo anno un utile alle nostre casse comunali. Secondo il

perito, il valore venale ponderato ammonta a 18 milioni e 975mila franchi.

Da notare che questo investimento, gestito sulla base di criteri di economicità e considerando

l’attuale costo del denaro praticamente nullo, potrebbe portare nelle casse comunali fino a

CHF 1.5 milioni in più all’anno. Di conseguenza si potrebbe diminuire il moltiplicatore

d’imposta di 2 o 3 punti percentuali.

Non da ultimo, si potrebbe optare, durante i periodi morti dell’anno, ad aprile la Piazza

Grande al traffico degli autoveicoli. Ma questo è un mio pensiero utopico.

Giustamente la Commissione della gestione chiede che la gestione di detto autosilo divenga

un centro di costo autonomo all’interno dei conti del Comune, in modo da valutarne

chiaramente i costi, i profitti, gli investimenti e gli ammortamenti.

L’acquisto di questo autosilo rientra nella strategia del Comune di pedonalizzazione e

abbellimento degli spazi in superficie, favorendo al meglio l’accessibilità del Centro, al fine di

contrastare la tendenza al suo svuotamento, in atto da alcuni anni.

Secondo lo studio specialistico elaborato dall’ingegnere del traffico risulta che, grazie

all’autosilo, vi è un saldo positivo di ben 118 posti auto in Largo Zorzi e Piazza Grande. Con

l’aumento previsto di 60 posti auto in detto autosilo, potranno essere eliminati 32 posteggi in

superficie, migliorando gli spazi antistanti Piazza Grande.

Dall’esame in oggetto, emerge chiaramente come, sia dal punto di vista finanziario che da

quello della gestione del traffico, questo investimento permetta di migliorare in modo

significativo la fruibilità degli spazi pubblici e dunque commerciali e privati di Largo Zorzi e

Piazza Grande.

Preso atto di tutte queste considerazioni, il Gruppo PPD invita dunque ad approvare il

messaggio del Municipio ed il relativo rapporto della Commissione della gestione.”

Interviene il signor Mauro Silacci con le seguenti parole:

"La Commissione della gestione ha analizzato a fondo il messaggio e soprattutto in poco

tempo, di questo ringrazio i membri della Commissione e penso di farlo a nome di tutti i

colleghi. Quale breve complemento dell'intervento del collega Gianbeato Vetterli, mi

permetto solo di evidenziare un paio di cifre chiave che scaturiscono dallo studio del Prof.

Nosetti, che dimostrano che anche dal punto di vista finanziario l'acquisto s'ha da fare. La

media annua, considerando gli ultimi 5 anni, del risultato prima degli interessi, imposte

sull'utile e ammortamenti (ebitda) è di ca CHF 850'000.-- annui, quindi quello che rende

l'autosilo. Se consideriamo anche gli investimenti che saranno necessari negli anni e se

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attualizziamo il valore dell' ebitda comprensivo di imposte e di canone di superficie sul

periodo, da qui fino al 2050, otteniamo un cosiddetto "net present value" di ca 2,5 mio.

Quindi un "net present value" positivo significa semplicemente che l'investimento è

sostenibile dal punto di vista finanziario".

Prende la parola il signor Piergiorgio Mellini esprimendo quanto segue:

“Si potrebbe dire che siamo alle solite: questa sera siamo qui a decidere un Messaggio

importante che il Municipio fa passare con la clausola d’urgenza e quindi si ripete un

canovaccio ormai ripetuto nel tempo e che appare consolidato e cioè che siamo costretti

nuovamente a decidere in fretta senza il tempo di effettuare i più che necessari

approfondimenti.

Anzi, diremmo con inusitato impeto, proponendo un ultimatum “ora o mai più”!

Purtroppo non è la prima volta e ho l’impressione che non sarà l’ultima: a questo proposito

richiamo i Messaggi relativi al Palacinema, alla Casa d’Italia, al Parco Balli, al FEVI e

all’area ex gas ed ex macello, questi ultimi due votati, ma ancora fermi al palo, e a quanto ci

consta, senza soluzioni di continuità.

Questo modo di procedere conferma la nostra convinzione che l’esecutivo predilige la

strategia della “navigazione a vista” e di conseguenza acquista compulsivamente tutto ciò che

capita a tiro senza una vero e proprio modello di pianificazione, operando per comparti stagni

in assenza di un coordinamento programmatico.

Infatti si parla di costruire nuovi posteggi coperti o, come in questo caso, di acquistare un

autosilo senza aver predisposto preventivamente un piano viario che possa dare delle

indicazioni sugli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Leggendo il M.M. 13, sembra che l’unica preoccupazione sia quella di compensare gli introiti

dei parcheggi in superficie “nel caso in cui si volesse decidere di eliminarli per migliorare la

vivibilità e l’arredo urbano della zona”.

Già al momento della discussione sul M.M. 86 della scorsa legislatura sulle modifiche del PR

del Centro storico e sul nuovo PR del Centro urbano avevamo messo in evidenza la necessità

di finalmente affrontare il tema del piano viario, che per il Municipio sembra essere un tema

semplicemente tabù o, quantomeno, negletto.

Perché è per tutti ovvio che se si vuole raggiungere un obbiettivo di riqualifica di un centro

urbano a vocazione turistica come il nostro bisogna avere il coraggio di ammettere che al

giorno d’oggi non è più pensabile di soffocare un Centro storico con il traffico privato.

Bisogna finalmente introdurre la pedonalizzazione come premessa indispensabile per

conseguire un’effettiva riqualifica. A tale soluzione non ci sono alternative: l’attuale assetto di

Largo Zorzi è desolatamente emblematico in proposito.

Ecco quindi che appare chiaro come l’eventuale acquisto del parcheggio in questione non

deve essere considerato fine a se stesso, ma rappresentare uno stimolo per arrivare finalmente,

tramite un concorso di idee, a una visione del centro cittadino completa in tutti suoi aspetti,

volta a un futuro sostenibile e accogliente sia per i cittadini di Locarno che per i turisti.

Ma purtroppo non ci pare che vi siano queste intenzioni, anzi ci sembra di capire che in

questo frangente non siamo chiamati a decidere unicamente su un esercizio di un diritto di

prelazione, di per sé già oneroso con pericolose e irrefrenabili fughe in avanti, ma si procede

parimenti e implicitamente ad avallare il principio di un ampliamento dell’attuale autosilo e

ciò in barba agli enfatici proclami sulla futura pianificazione e sistemazione di Piazza Grande

e Largo Zorzi inseriti nel Messaggio sul preventivo 2017.

Per cui ci chiediamo: a cosa servirà il bando internazionale di progettazione prospettato dal

Municipio in proposito? Forse a definire il colore dell’asfalto?

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In tutte le città turistiche europee e non solo dove sono state introdotte zone pedonali è

migliorata la qualità di vita dei residenti e i commerci hanno avuto un aumento della loro cifra

d’affari. Perché questo non succede a Locarno dove sembra che, in controtendenza rispetto al

livello globale, se non si giunge con l’automobile direttamente nei negozi quest’ultimi sono

destinati a fallire?

Forse, con un minimo di senso critico, si potrebbe obiettare che le ragioni sono da ricercare

altrove e non sempre imputabili all’ente pubblico.

In effetti, a nostro modesto parere, ben altri sono i motivi che portano alla chiusura dei piccoli

commerci o alle difficoltà legate alla loro gestione: vuoi per la scarsa attrattività degli stessi,

vuoi per i prezzi troppo elevati degli affitti ed evidentemente per le ridondanze nell’offerta.

Le risposte possono quindi essere molteplici, ma non è il tema di questa sera.

Detto e ribadito questo, in merito al Messaggio qui in discussione, ci permettiamo di sottoli-

neare che lo stesso contiene zone d’ombra, per non dire oscure, che meritano alcune censure.

Innanzitutto rileviamo come si paventi l’aumento con circa 60 posti auto la capienza

dell’autosilo qui in discussione.

Così facendo si potrebbero, e l’uso del condizionale appare più che dovuto visto che non

abbiamo nessuna certezza, sostituire i 32 stalli esistenti in superficie in quest’area.

A questo proposito si devono sollevare alcune perplessità: innanzitutto sappiamo che il terzo

piano dell’autosilo risulta poco o per nulla utilizzato.

Purtroppo nemmeno la perizia commissionata fornisce precise informazioni in proposito. Ne

consegue che, a rigore di logica, prima di prevedere un’estensione bisognerebbe ottimizzare

l’occupazione attuale.

Quale soluzione, in caso di accettazione del diritto di prelazione, proponiamo di procedere

immediatamente e senza indugio alla soppressione degli otto stalli ubicati in via Luigi Gilardi

e i 4 di Largo Zorzi davanti alla farmacia Portici e al negozio Tettamanti.

Anche dal profilo tecnico mal si comprende come questo ampliamento potrebbe soddisfare le

compiacenti esigenze dichiarate dalle nostre Autorità di giungere con un accesso nei pressi

della Posta e meglio come specificato nel M.M. “ciò che permetterebbe di valorizzare tutta la

Piazza con i suoi commerci….”.

Infatti, considerato che l’attuale autosilo si sviluppa su 4 file, si tratterebbe di aggiungere poco

più di una trentina di metri verso ovest considerando una larghezza di metri 2.50 a stallo,

arrivando a malapena di fronte al Teatro di Locarno.

Quanto affermato nel Messaggio la dice lunga sulla serietà e competenza con cui si affronta il

tema della valorizzazione dello spazio urbano per eccellenza di Locarno, Piazza Grande!

Altra considerazione consiste nel riconoscere che lo studio Allievi afferma che il comparto

Largo Zorzi – Piazza Grande offre attualmente 1232 stalli, di cui 575 ubicati su suolo privato

e 657 su suolo pubblico.

Dallo stesso si deduce che Il fabbisogno attuale per garantire il buon funzionamento è di 1'049

stalli: se per soddisfare il fabbisogno privato le 657 unità non sono sufficienti, la disponibilità

di stalli pubblici sopperisce a questo deficit e in definitiva la situazione attuale offre un

risultato positivo con un + 118 unità.

Allora, se la matematica non è un’opinione, anche togliendo una trentina di posteggi in

superficie, risulta superflua una futura estensione dell’autosilo, oltretutto onerosa.

Infatti è unanime il convincimento, anche confermato nel Messaggio, nel rapporto della

Commissione della Gestione e da un semplice calcolo in base ai dati forniti, che già l’acquisto

non costituisce l’affare del secolo per l’ente pubblico, anzi, a nostro parere, potrebbe

rappresentare nel tempo un gravame a cui occorrerà far fronte.

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Nonostante esuli dallo specifico di Largo Zorzi vogliamo approfittare dell’uscita dello studio

Allievi per premettere che siamo decisamente scettici nei confronti di una nuova

pianificazione dei parcheggi con la costruzione di ulteriori autosili che non fanno sicuramente

al caso per una Città della nostra grandezza.

Altro aspetto piuttosto preoccupante e che non è stato tenuto in considerazione nel rapporto

dei calcoli di investimento del prof. Nosetti, è rappresentato dalla scheda di riqualifica

urbanistica del comparto stazione FFS Locarno-Muralto che prevede, fra le altre cose, un

autosilo interrato con funzione di P+R e di posteggio di appoggio di circa 400 posti auto

inserito nel PALoc 3.

Considerando che la stazione FFS/FART diventerà il terminale privilegiato di Alptransit del

Locarnese e una delle porte d’entrata nell’agglomerato di Locarno, ecco che i calcoli del prof.

Nosetti potrebbero subire delle oscillazioni al ribasso.

L’ipotesi di poter garantire per i prossimi 35 anni lo stesso livello di ricavi potrebbe

verosimilmente rivelarsi eccessivamente ottimista, anche tenendo presente l’attuale tendenza,

ormai invalsa in tutto il Cantone, di limitare il traffico privato e aumentare progressivamente

in tempi brevi i trasporti pubblici e la mobilità lenta.

Altra considerazione, tutt’altro che trascurabile che si evince dalle tabelle presenti nel

Messaggio, è che le entrate brevi e i ricavi da parcheggi sono decisamente al ribasso dopo un

ultimo picco positivo risalente al 2010.

È da tener conto poi dei prossimi investimenti di risanamento, prospettati con estrema

leggerezza dagli estensori della perizia, tra il 2025/2060, calcolati sulla base di criteri odierni

in parte sotto stimati. Ci chiediamo pertanto come possa essere sostenibile una siffatta

valutazione sui futuri oneri finanziari per tali lavori stimati a lungo termine (20, 30 o 40 anni).

Tale previsione non riteniamo possa essere considerata con la necessaria serietà che questo

aspetto impone.

Infine vorremmo sottolineare che nel M.M. non c’è nessun accenno alla necessità di porre

mano alle due uscite pedonali attuali dell’autosilo. Già nel progetto Snozzi del 1991 si

indicava la necessità di un ridisegno di questi due pacchiani manufatti che non contribuiscono

certo a valorizzare lo spazio pubblico di Largo Zorzi.

Un’ altra osservazione riguarda lo sviluppo turistico che, nonostante l’accenno volto ad una

“captatio benevolentiae” inserita nel Messaggio, non può basarsi su tale acquisto che per noi

non rappresenta alcun valore aggiunto.

Riteniamo invece che esistono due opere che dovrebbero avere la massima priorità e che

invece sembrano godere di un sonno perpetuo, ovvero la pubblicazione del concorso di

architettura per gli interventi all’ex palazzetto FEVI con relativa messa in opera della

ristrutturazione e del mandato di studio in parallelo per il terreno ex gas ed ex macello, veri

perni sui quali ridefinire il futuro sviluppo urbano e culturale della città.

Interventi che mirano alla creazione di nuove importanti strutture congressuali ed espositive,

nonché la nascita di un eco quartiere con centro culturale tramite il recupero della struttura

dismessa dell’ex macello, come giustamente auspicato a livello cantonale dal collega Nicola

Pini con la sua iniziativa per il recupero degli edifici industriali in disuso.

E per terminare ancora qualche considerazione: nel rapporto perdite/profitti tra il 2014 e il

2015 si nota una diminuzione del risultato prima degli interessi, imposte sull’utile e

ammortamenti (EBITDA) di circa 90'000.- franchi dovuto principalmente all’aumento dei

costi di manutenzione di circa 16'000.- franchi e soprattutto alla diminuzione delle entrate dei

parcheggi pari a 62'000.- franchi. Questa diminuzione deve far riflettere considerando il fatto

che la presenza turistica sul territorio locarnese aveva registrato un aumento del 6%.

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Manca poi completamente un’analisi dell’occupazione giorno e notte e a rotazione oraria;

questi dati permetterebbero di analizzare se la prospettata estensione sia realmente necessaria,

tenendo conto che con l’apertura di Alptransit i nostri ospiti, ma non solo, privilegeranno

l’utilizzo del treno a scapito dell’automobile. Questo fattore influirà molto probabilmente sul

numero di fruitori dell’autosilo considerando quanto già affermato precedentemente in merito

alla riqualifica del comparto stazione di Locarno/Muralto.

Abbiamo poi rilevato un aspetto a dir poco curioso sull’agire del nostro Municipio in merito

all’applicazione dell’art. 6.4 del contratto di costituzione del diritto di superficie,

segnatamente all’autorizzazione della cessione alla nuova acquirente.

Infatti, come già avvenuto in passato, anche questa volta non si è ritenuto opportuno

intervenire in favore di un puntuale ossequio dell’obbligo per la persona giuridica acquirente

di avere il proprio domicilio a Locarno.

A questo proposito, neppure la dotta esegesi di quest’articolo introdotta nel Messaggio

municipale appare convincente.

Ne consegue che, in conclusione, per il nostro esecutivo il risultato di una maggiore indennità

giusta l’art. 7 del medesimo contratto costitutivo del diritto di superficie possa essere ritenuta

come condizione sostitutiva all’obbligo della sede.

Per noi, comuni mortali, tale conclusione suscita parecchi dubbi e, fino a prova contraria,

l’interpretazione di una clausola contrattuale contestata spetta semmai alla competente

autorità giudicante.

Ultimo aspetto che ci induce ad avere una qualche remora sta nel fatto che non vorremmo

assolutamente che questo investimento vada ad intaccare le opere già preventivate alla voce

investimenti e in questo senso vorremmo avere dal Municipio le necessarie rassicurazioni.

Considerando unicamente questi elementi si dovrebbe rigettare il Messaggio, ma occorre

tener presente anche alcuni aspetti positivi già messi in risalto dal rapporto della

Commissione della Gestione; in modo particolare il fatto che l’operazione dovrebbe risultare

neutra e molto probabilmente portare un utile alle casse comunali.

Inoltre vogliamo ricordare come già nella legislatura 1998 – 2002 il nostro gruppo aveva

inoltrato una mozione che chiedeva al Municipio di farsi promotore della realizzazione

dell’autosilo di Piazza castello, mozione poi affossata dall’allora Consiglio Comunale.

Comunque questo sta a significare, come da parte nostra sempre auspicato, una gestione

pubblica delle infrastrutture sul nostro territorio e ci fa oltremodo piacere che il Municipio, in

questo caso, vuole muoversi in questa direzione.

Certo la clausola d’urgenza non permette un’analisi più approfondita dei dubbi che abbiamo

cercato di far risaltare e di procedere disponendo di tutti gli elementi atti a una valutazione

completa dell’operazione. Ecco perché la nostra adesione all’esercizio del diritto di

prelazione, oltre a non essere unanime, è molto critica sia per i modi con cui essa viene

promossa, sia per la sua sostenibilità finanziaria.

È inoltre assai sofferta per ciò che rappresenta e, soprattutto, per quel che si vuol far credere ai

cittadini, ossia: un affare irripetibile per il bene della città.

Vorremmo concludere sottolineando come questo Messaggio, rispetto ad altri, sia abbastanza

completo per la documentazione pervenutaci permettendo un’analisi se non approfondita in

tutti i suoi meandri, perlomeno il più attenta possibile facilitando di conseguenza il lavoro al

Legislativo. Ci auguriamo che questa modalità di lavoro non sia stata attuata onde evitare

inceppamenti alla clausola d’urgenza, ma rispecchi la prassi per tutti i Messaggi futuri.

A seguito di tutto quanto detto, comunico pure di sciogliere la mia riserva.”

Il signor Pierluigi Zanchi interviene a sua volta esprimendo quanto segue:

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“La questione parcheggi a Locarno sta prendendo una piega decisamente negativa, in netto

contrasto con gli intenti (già insufficienti) del PALoc3 e che rischia oltretutto di precludere

completamente la possibilità di realizzazione della misura IN14 di pagina 120 (ossia la

riduzione dei parcheggi, prevista tra l’altro e comunque solo in priorità C, ovvero dopo il

2026). Cioè tra 10 anni. Stasera abbiamo la possibilità di chiedere che sulla questione

parcheggi, venga fatta più chiarezza ma soprattutto intavolata una serie di discussioni affinché

il tema possa essere veramente messo a fuoco in un ottica di miglioramento della qualità di

vita e del risparmio energetico e di territorio. L’oggetto oggi in votazione è tra l’altro una

richiesta fatta dal gruppo Ecologista con una mozione presentata il 22 marzo scorso.

Ma con la nostra mozione gli intenti sono ben altri rispetto a con questo MM con il quale si

sta architettando un castello di autosili che porterà ad un inevitabile fallimento del PALoc3.

Questa sera in Consiglio Comunale di Locarno si deciderà se iniziare a mettere le basi di

questo castello o se veramente progettare la nostra Città in maniera più vivibile e meno

intasata. Decisione che dovremmo prendere senza avere proposto e discusso strategie

alternative per evitare o come evitare di dover costruire un secondo parcheggio a meno di 200

m di distanza; quello di Parco Balli o come far arrivare comodamente le persone in Città

Vecchia senza far pagare lo scotto ai commercianti e ai loro clienti o agli abitanti stessi.

Facciamo un passo alla volta.

Secondo il Municipio e uno studio da esso commissionato, Locarno, Città che si vanta del

label “Città dell’energia” ne risulta però a nostro avviso, in aperto contrasto con gli obiettivi

del Piano di Agglomerato del LOCarnese (PALoc 3); trasformando la Città sul Verbano in un

grande parcheggio. Il PALoc pur essendo insufficiente nelle sue misure, ha comunque come

obiettivo lo spostamento della ripartizione modale dei trasporti dal mezzo privato a quello

pubblico e verso la mobilità lenta. Ma le soluzioni escogitate da chi dovrebbe guardare e

rivolgersi al futuro e fatte proprie da un Municipio poco lungimirante sono obsolete e in

controtendenza, e potrebbero portare ad un vero e proprio sabotaggio del PALoc rendendo

vani alcuni interventi dello stesso. Infatti a pagina 24 del testo riguardante il PLOC3 sta

scritto chiaramente “Urgono inoltre misure di contenimento del traffico individuale

motorizzato e una chiara strategia di gestione dei posteggi, a vantaggio di una migliore

attrattività e utilizzo da parte dell’utenza dei vettori di trasporto pubblico e di mobilità lenta

anche e soprattutto per gli spostamenti utilitari (spostamenti casa-lavoro, casa-scuola, ...)”.

Spostamenti che sovente sono al di sotto dei 2-5 km e fatti esclusivamente in Città. Ma se

queste misure urgono,.perché metterle in modalità C e non A?

E così, se le prime misure da prendere per la riduzione dei parcheggi ci saranno, lo saranno

solo dopo il 2026,…affrettiamoci perciò a costruire più autosili possibili ora così da metterci

davanti all’ennesimo fatto compiuto. Perché è chiaro, mica si può distruggere un autosilo

appena costruito, no?

Se in tutta la Svizzera si prendono misure per diminuire il traffico motorizzato privato nei

centri urbani, riducendo il numero di posteggi, a Locarno si vuole andare in direzione opposta,

intasando ulteriormente la città dove la circolazione è già ora spesso difficile e alcuni tratti

stradali al limite delle proprie capacità.

La tendenza da anni è quella di ridurre i parcheggi, anche quelli sotterranei riducendo così i

costi di costruzione, e offrire in cambio altri servizi: ciclopiste, pedonalizzazioni con

l’introduzione di piccoli bus, auto a noleggio a prezzi molto bassi, uno sconto sui taxi e sui

trasporti pubblici (con un offerta ampliata e più capillare) o la consegna della spesa a

domicilio.

Come mostra uno studio dall'Institute for Transportation and Development Policy pubblicato

diversi anni fa, i parcheggi sotterranei, considerati fino agli anni settanta la soluzione della

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congestione urbana, anziché ridurre il traffico, l'hanno aumentato fungendo da nuovi attrattori.

Per questo sono sempre più rare le città che costruiscono autorimesse sotterranee in centro.

Inoltre la costruzione in cemento di parcheggi sotterranei e il loro utilizzo è all’origine di

enormi emissioni di anidride carbonica, dannosa per il clima. Se si volessero compensare le

emissioni di CO2 generate ad esempio per costruire e gestire il nuovo assurdo autosilo sotto il

futuro parco Balli bisognerebbe percorrere con ogni bicicletta del bike sharing di Locarno ca.

25'000 km invece di usare l’auto privata. Cioè 100 bici = 2,5 mio di km.

I Verdi appoggiano il MM13 però con la preventiva richiesta di escludere la prevista

costruzione del parcheggio di Parco Balli. Sono due oggetti distinti e così vanno trattati e

discussi; e prima di presentare un MM per il parcheggio di Parco Balli sarebbe fortemente

auspicato che i vari attori si siedano attorno a un tavolo per proporre soluzioni idonee che

permettano di far rivivere una Città Vecchia, possibilmente pedonalizzandola, senza far venire

mal di pancia alle ditte e ai commercianti che vi lavorano ma dandole una forte componente

qualitativa per tutti, abitanti e turisti compresi.

Votando il MM13 così come auspicato dal Municipio si:

- stravolge quanto auspicato nel PLOC 3 appena acquisito.

- Si compromette la strategia Città 2000 watt essendo che la scelta dei parcheggi non va

in questa direzione, e non è in linea con quanto si vuole fare con il PLOC3 deciso

poco tempo fa.

- Il costo dei parcheggi sotterranei; conosco quelli di Bellinzona, Lugano e Zurigo; siete

proprio sicuri che i commercianti ne traggono un beneficio, sapendo che i prezzi dei

parcheggi come minimo triplicano rispetto a quelli attuali? Attualmente se parcheggio

in Via alla Morettina con il costo del parcheggio attuale posso permettermi di bere due

birrini (e finanziare indirettamente almeno l’AVS); con il costo di un parcheggio

sotterraneo ne potrò bere uno solo.

- È logico costruire questo parcheggio e altri ancora pensando a un arco di tempo di 50

anni, con i veloci mutamenti che stiamo vivendo, non solo in ambito dei trasporti ?

- Basta pensare ad esempio che ora abbiamo scooter e bici, anche cabinate, che possono

percorrere da 70-120 km e le loro batterie ricaricate con un semplice e pieghevole

pannello solare di 2 m2 esposto, o appeso quando necessario, semplicemente sul

balcone di casa o in giardino.

- Lo studio su cui si basa il Municipio fa un calcolo teorico massimo di parcheggi

necessari (come se tutti dovessero e circolare solo in auto), poi applica un fattore di

ponderazione basato sulle possibilità alternative (mezzi pubblici e mobilità lenta). Ma

è una contraddizione unica. Mentre è interessante notare che per tutti i quartieri si usa

una ponderazione minima B o C (50-70% del valore teorico), quindi si deduce che

nessuna zona di Locarno sia ben accessibile con mezzi pubblici e mobilità lenta. E

questo considerato che la ponderazione A prevede un fattore 35-50%. Se dovessimo

fare lo stesso calcolo considerando la ponderazione A, ci sarebbe molto probabilmente

già ora un esubero di parcheggi.

Oltretutto lo studio non considera i miglioramenti dell'offerta dei mezzi pubblici con il

PALOC o deduce che questa non serva a niente (quindi perché la si introduce?), alcune zone

potrebbero passare secondo noi in ponderazione A (35-50%) o da C (70-100%) a B (50-70%).

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Interessante notare il fatto che siccome il mezzo pubblico non abbia una copertura sufficiente

lo si usa sistematicamente ai fini di fattori di ponderazione più alti (invece di potenziare il

mezzo pubblico, meno costoso e ridurre di conseguenza le esigenze dei parcheggi).

- Sarebbe utile fare una stima dei costi complessivi dei milioni per il potenziamento di

tutti gli autosili che si vogliono costruire a Locarno (soldi invece da investire nel

mezzo pubblico o per altri interventi che mostrerò fra poco).

- Il fabbisogno effettivo è comunque, secondo noi, spesso stabilito solo su periodi di

punta; mentre andrebbe fatto un censimento su giornate normali dell'anno in modo da

conoscere il numero medio di parcheggi liberi in tale situazione. Verrebbe fuori che

nella maggior parte delle giornate secondo noi non vi è carenza di parcheggi.

Prendiamo l’esempio dei parcheggi di Via Morettina, ma non solo; anche del

parcheggio di Largo Zorzi nel quale tutte le volte che vi posso lasciare l’auto è perché

vi trovo sempre ben più di un posto libero.

- Riteniamo che le cifre sono secondo noi, per quasi tutti i quartieri, nettamente

esagerate, non considerano a sufficienza i mezzi alternativi (vedi anche maggiori

afflussi turistici con i mezzi pubblici grazie ad Alptransit) e i loro potenziamenti

previsti e già decisi nel PALOC. Lo studio commissionato ne risulta un documento a

sestante e in piena contraddizione con i principi del PALoc. Visto il campo di

applicazione per coerenza andrebbe inserito nel PALOC stesso, ma evidentemente ci

si guarda bene dal farlo, perché, vedendo questo scempio di parcheggi si rischia di non

ricevere neanche un centesimo da Berna per le altre misure previste.

Segue una carrellata fotografica di possibili alternative di mobilità lenta, poco inquinante,

quasi silenziosa e in sintonia con la salute di tutti noi e delle generazioni future. Alternative

già implementate con successo in moltissime città, per ridurre rumore, inquinamento e

traffico.

La collega Francesca Machado ed io vi invitiamo pertanto a sostenere il MM 13 ma

senza ancorarlo al progetto dell’autosilo di Parco Balli.

Per finire preannunciamo che la nostra mozione verrà ritirata nel caso in cui il nostro

emendamento non venga accettato e venga invece accolta la proposta municipale. “

La signora Loretta Canonica comunica che il Gruppo PLR aderisce al MM 13 concernente l'

acquisto dell'autosilo Largo Zorzi ed al relativo rapporto della CdG con l'emendamento al

punto 2. Precisa che l'acquisto dell'autosilo permetterà al Comune di Locarno di riappropriarsi

di un manufatto importante per la riqualifica di tutta Piazza Grande.

Prende la parola il signor Mauro Belgeri esponendo quanto segue:

“In questo intervento non mi soffermerò, per ragioni di sintesi, sugli aspetti procedurali

(clausola d’urgenza) e su quelli giuridici in punto alla prelazione, essendo gli stessi già stati

delucidati con pertinente chiarezza nel MM e nel rapporto della CG, anticipando subito che,

seppur in modo sofferto, approverò il MM con gli emendamenti autorevolmente proposti dal

collega On. Vetterli.

Parimenti non mi diffonderò sulla perizia Nosetti del 22.10.16 sui calcoli d’investimento,

essendo la stessa di sicuro attendibile, come pure sul rapporto tecnico della Tecnoprogetti SA

02.11.16 di verifica dello stato attuale degli impianti RVCS con proposte di risanamento,

essendo le conclusioni del tutto verosimili e diffondendosi il documento su particolari

specialistici che, almeno in parte, sfuggono al politico di milizia.

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È piuttosto su un altro tema che mi permetto di focalizzare l’attenzione, ossia su quello

relativo agli aspetti pianificatori e urbanistici.

È illuminante ripercorrere i verbali delle sedute del CC degli anni ’80 conservando essi la

memoria storica e per capire che, tutto sommato, i problemi sono rimasti gli stessi.

Una delle preoccupazioni di allora era infatti stata quella di mantenere il più possibile l’arredo

urbano sovrastante la volta dell’autosilo.

Il nocciolo della riflessione (che oggigiorno ha assunto aspetti ancora più rilevanti) è quello

del recupero dello spazio urbano (beninteso vale lo stesso principio, in presenza come in

assenza di stalli auto sotterranei).

E d’altronde anche gli studi commissionati all’Ing. Allievi ne danno debito conto, come si

vedrà brevemente in seguito.

A pag. 4 del capello introduttivo del 10.11.16 redatto dal Municipio, da un profilo generale si

insiste con il concetto di liberare, dove è possibile superfici pubbliche da stalli di parcheggio

trasformandole in strutture di parcheggio sotterranee, centralizzate per permetterne la

riqualifica.

Non solo per Largo Zorzi e Piazza Grande, ma anche per gli altri quartieri, il concetto è quello

di riqualificare le aree urbane (interessante è il riferimento al comparto tra Via Franzoni e Via

Galli, senonché il sottoscritto circa 25 anni fa, aveva proposto con una mozione di rialberare

tutta la via Franzoni com’era negli anni ’60 prima che le infauste esigenze del traffico

pubblico dei bus avessero decretato la morte del viale alberato con una infelice sostituzione

con arbusti- d’inciso la stessa cosa vale per via Luini, dal momento che da più di 20 anni

aspettiamo il MM che predisponga la rialberatura di almeno un lato della strada dopo la

battaglia dei prugnetti di Edgardo Cattori negli anni ’60, la parziale rialberatura negli anni ’80

e il totale deserto di qualche anno fa); purtroppo, come si vede, si tratta di mere buone

intenzioni.

Ora, come in parte anticipato all’Ing. Allievi sono stati commissionati due studi specialistici,

quello del 29.07.16 e quello specifico per Città Vecchia del 15.11.15.

Per la relazione tecnica sembra opportuno riprendere il punto 7.1. a pag. 30 (strategia di

gestione-indirizzi operativi).

L’esperto insiste sulla riqualifica dello spazio pubblico in città, a fruizione della popolazione,

degli utenti e dei visitatori, ampliando l’autosilo verso Piazza Grande.

Accanto agli altri comparti, anche quello in narrativa, al punto 7.2. (sempre a pag. 30) è

qualificato come scomodo.

Nella sintesi della pag. 2 l’Ing. Allievi chiarisce cosa intende, ossia il riassetto di Largo Zorzi

principalmente attorno alla grande magnolia.

Lo studio specialistico per Città Vecchia sarà per contro ripreso nell’ambito della discussione

del MM relativo all’autosilo sotto il parco Balli, proposta che sarà di sicuro avversata dal

sottoscritto, come ampiamente anticipato nella seduta del CC dello scorso mese di giugno.

Sulla riduzione dei parcheggi in superficie si pronuncia anche il rapporto peritale del 04.11.16

della Project Partners, e meglio a pag. 18.

Sulla chiusura di Piazza grande e sulla grande attrattività della zona, si esprime invece, pag.

32, il rapporto Fattori di Mercato della KPMG Geo TI.

Poco prima, a pag. 21, lo stesso rapporto puntualizza l’importanza demografica e

paesaggistica della nostra regione che sarà ancora più attrattiva per i mezzi pubblici.

È proprio in merito alla rivisitazione urbanistica corre l’obbligo di tornare brevemente agli

interventi dei colleghi di allora proponendone una sintesi.

Quello degli anni ’80 era un periodo particolarmente ricco di spunti – in sottofondo, in quello

stesso 1985, naufragava in modo per altro risicatissimo in votazione popolare il progetto di

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sala multiuso – proprio nello stesso comparto – una decisione infausta, sciagurata e gravida di

conseguenze a tutt’oggi, privando tutta la regione di una sala da concerto e della possibilità di

organizzare grandi congressi.

Qualche anno dopo sarebbe stato pubblicato il progetto dell’Arch. Snozzi sulla riqualifica di

Piazza Grande, ormai purtroppo, de facto, anche se non se ne conoscono i motivi,

definitivamente accantonato.

Già allora (MM 50 del 30.05.85, pag. 1) non si escludevano altri autosili – nel frattempo

realizzati – quali quello di Piazza Castello e in prossimità di Città Vecchia (v. pure rapporto

CG 18.06.85 pag. 1).

Il MM in narrativa (pag. 2) si preoccupava di rispettare l’ambiente esistente – teatro e giardini

pubblici – nei quali l’intervento di costruzione dell’autosilo avrebbe dovuto essere minimo.

Sulla carta, la sistemazione della superficie era stata proposta previo versamento di un

importante contributo di fr. 150'000.- per ripristinare il terreno allo status quo ante.

La stessa riflessione (pag. 5) era stata avanzata per l’inserimento dei corpi tecnici,

integrandoli in parte in costruzioni esistenti o in mezzo alle alberature.

Ancora a pag. 5 ci si impegnava a salvaguardare le piante pregiate (tra le quali le magnolie);

anche la CG recepiva detto intendimento alle pagine 1 e 2 del rapporto citato, ritenuto che il

problema era risolto.

Ed ecco a questo punto l’annunciata carrellata degli interventi nella seduta del CC del

20.06.85.

A giusta ragione l’On. Comandini riteneva che lo sviluppo del quartiere nuovo fosse avvenuto

“non proprio con ambientazione armonica”.

L’On. Capiaghi apprezzava dal canto suo la salvaguardia dell’ambiente con la conservazione

degli alberi pregiati, mentre l’On. Erba (ribadendo la necessita degli autosili vicini al centro

storico) si riferiva alla possibilità di abolire parcheggi in superfici supportato in questo dal

municipale On. Mariotti.

Queste preoccupazioni (evitare sconvolgimenti della zona e risolvere le frizioni tra la

costruzione del manufatto e le alberature) venivano riprese nel rapporto della CG 16.11.87 sul

MM 165 del 13.07.87 concernente l’accensione di un mutuo di fr. 750'000.- per la

realizzazione e la gestione del autosilo, nonché l’autorizzazione e la partecipazione al capitale

azionario della stessa con 1/2 mio.

Accanto alla soppressione di 120 posteggi, a pag. 2 si legge quanto segue: “lo spazio libero in

superficie dovrà essere riservato a una migliore organizzazione dello stesso (nuove aiuole,

ecc)”

Si elencavano pure lo strato di riempimento, la recinzione dei giardini pubblici “e ancora si

auspica nel contempo che il perimento dell’autosilo sia ubicato in modo da non invadere

terreni pregiati”.

Il Municipio diventava così esecutore dell’intera sistemazione dell’area pubblica (intervento

dell’On. De Martino alla successiva seduta di CC ove esternava parimenti la non invasione di

terreni pregiati).

L’On. Mellini relazionava opportunamente la sistemazione della superficie al fallimento della

sala multiuso, rilevando che non era previsto come sarebbe stata sistemata la superficie.

Lo stesso On. Mellini chiedeva in conclusione un emendamento alla convenzione del

18.06.85 nel senso che le superfici costruite non dovranno invadere l’appezzamento antistante

il teatro.

Fatte queste debite premesse, eccoci allora alle riflessioni attuali che esprimono grande

preoccupazione e giustificano la sofferta adesione al MM.

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In parole semplici, il voto favorevole è condizionato alla formale assicurazione dell’esecutivo

di ripristinare l’arredo urbano del tardo ‘800 che abbelliva l’intero comparto.

Quello che è andato perso, lo è purtroppo per sempre, e penso alla “tetoia dal büter”, quale

naturale prolungamento degli attuali giardini Pioda e che costituiva il disimpegno dell’ex

Palazzo Governativo. Già il precedente edificio postale del 1949 avrebbe dovuto essere

costruito altrove. Negli anni ’90 non si è corretta l’impostazione sbagliata perseverando

clamorosamente nell’errore. Ma per tutto il resto si può ancora intervenire.

Se non altro (anche se nell’ultima seduta di settembre avevo annunciato che l’avrei detto per

l’ultima volta – ma la passione per la cosa pubblica ti anima quanto più è ostacolata) per

ripristinare le alberature tagliate e mai sostituite ai giardini Pioda, e in Largo Zorzi verso il

Debarcadero, ove il bel filare di oleandri con le aiuole a semicerchio è stato poco a poco

soppresso – rimangono ormai solo quattro palme fatiscenti e spelacchiate.

A Locarno non si pianta una magnolia da mezzo secolo - a proposito perché non sono state

sostituite quelle del teatro e del debarcadero?

Questo per dire che, checché se ne argomenti (nonostante qualche felice eccezione quale il

ripristino almeno ideale del soppresso giardino del Du Lac e qualche aiuola, il ripristino post

ALZ ha comportato la scomparsa di metà dei giardini Rusca con il loro restringimento e la

soppressione pura e semplice di quasi tutti gli alberi che colà si trovavano; basta e avanza in

proposito confrontare la poco felice situazione attuale con le stupende fotografie d’epoca.

Tutte queste alberature sono state sostituite con qualche palma.

E d’altronde è sempre la stessa solfa che però nessuno sembra voler intendere – ossia

l’insufficienza dello strato di humus sopra il soffitto degli autosili – e nell’ipotesi di denegato

accoglimento della proposta municipale sarà la stessa cosa anche per il comparto Balli.

La posta in gioco è altissima e travalica, come detto nell’introduzione, i meri aspetti giuridici

e formali.

Il comparto è in effetti di quelli caldi.

Parlare di riqualifica urbana non può essere disgiunto dall’edificio stesso del Teatro che, come

sappiamo, a marzo non è stato inserito dal nostro consesso nell’elenco degli edifici comunali

meritevoli di tutela.

Ma il discorso non deve e non può terminare all’entrata di Piazza Grande, ma deve per forza

coinvolgere la stessa.

Costosissimi progetti di riassetto non servono a nulla se mascherano l’unico e vero problema

(mutatis mutandis è come quando uno stupendo trucco non serve ad abbellire una racchia),

ossia il fallimento totale della pedonalizzazione completa che fa morire la Piazza (complici

certe pigioni assurde, fuori non solo di zucca ma anche di mercato – superiori persino a quelle

di via Nassa a Lugano –) specialmente nel suo lato terminale; i continui gridi d’allarme fino

ad ora non sono serviti a nulla.

In realtà basta contare le settimane sull’arco di un anno in cui la Piazza resta libera, la

maggior parte del tempo è invece occupata da tutto lo scibile immaginabile: concerti, festival,

pista di ghiaccio, continui raduni e manifestazioni sportive e di altro genere, invasive e

rumorose e che nulla portano alla nobilitazione di questo spazio pubblico.

È pertanto urgente trasferire tutto ciò che potrà esserlo nella rotonda di Piazza Castello, ove

gazzarra e paccottiglia potranno impunemente sfogarsi.

Il previsto e salutare allargamento dell’ALZ verso est rende per fortuna obsoleta la fantasiosa

ipotesi di costruirne uno sotto il parco Balli e va pertanto salutato con favore.

Anche la CdG (pag. 1 del rapporto) osserva opportunamente che l’allargamento dovrà a

venire in concomitanza con l’auspicato riassetto urbanistico di Piazza Grande/Largo Zorzi e

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con l’abbellimento degli spazi in superficie, invertendo finalmente la perdurante tendenza allo

svuotamento del centro cittadino.

Per il resto un sì sofferto con il quale si auspica che, dopo un investimento di quasi 14 milioni

di franchi, si possano destinare le briciole ossia qualche decina di migliaia di franchi per

riqualificare l’arredo urbano del centro, di Via Luini (qui il MM è particolarmente urgente) e

di via Franzoni.”

Il signor Pietro Snider molto brevemente interviene a titolo personale comunicando che

sosterrà l’emendamento dei verdi. Qualora l’emendamento passasse sosterrà anche il

Municipio con l’emendamento che è passato in Commissione, in caso contrario si asterrà dal

voto.

Il signor Bruno Baeriswyl riprende la parola per esprimere ancora quanto segue:

“Ho tralasciato un suggerimento al Municipio. Allora, senz’altro l’affare lo concludiamo

quest’anno. Cioè, l’importante è concludere entro il 2016. Io ho sentito l’altra sera in

Commissione il capo finanze che dal 2017 la tassa sugli utili immobiliari non sarà più

riversata in parte ai comuni. Però il Capo dicastero finanze ci ha detto l’altra sera che non è

determinante la data del contratto, ma è determinante il flusso di cassa. Allora questi signori

sanno, siccome questo autosilo non ha pagato nulla, a bilancio è dentro poco o niente. Questi

signori pagheranno una bella tassa sugli utili immobiliari. Quindi io penso che si possa dire a

questi signori, signori vedete di pagarla entro il 31.12.2016, così la incassiamo noi Città di

Locarno. Tanto per questi signori tirar fuori 2 milioni pagando la Città di Locarno o pagando

Bellinzona penso che preferisca pagare alla Città di Locarno. “

Damiano Selcioni comunica che a questo punto pure lui scioglie la riserva.

Il Presidente a questo punto da la parola al Municipio e per esso interviene il signor Sindaco

con le seguenti parole:

“Desidero innanzitutto ringraziare tutti voi per i vostri interventi e per aver analizzato in tempi

così stretti il MM n.13. In particolare, oltre a chi è intervenuto questa sera, desidero

ringraziare la commissione della gestione, i nostri funzionari che hanno redatto il messaggio

di così completa fattura in tempo record. Ringraziamento esteso pure ai nostri consulenti,

Prof. Nosetti e Ing. Rosselli, per la perizia finanziaria e quella tecnica, fondamentali per le

nostre decisioni.

La clausola d’urgenza, come avete ben inteso, non è dovuta a “capricci” da parte del vostro

Esecutivo bensì da vincoli di Legge che si capiscono perfettamente se si legge il messaggio

municipale al punto 2.

Quindi mi spiace sentire delle critiche da parte del signor Mellini in merito alla fretta con cui

rimettiamo il messaggio al Consiglio comunale ma noi in realtà abbiamo voluto essere

trasparenti nel senso che abbiamo la possibilità di approfondire questo oggetto, questa

struttura, la portiamo all’attenzione del Consiglio comunale che ha la facoltà di decidere se

acquistare o meno l’autosilo di Largo Zorzi.

Pensate voi se non l’avessimo fatto, allora qui le critiche sarebbero state fondate.

Però i termini sono quelli che sono indicati nel messaggio municipale e non è nemmeno

corretto mescolare con questioni non direttamente inerenti, intendo Fevi e Casa d’Italia come

esempi in cui il Municipio avrebbe messo sotto pressione con la clausola dell’urgenza, cosa

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che però non abbiamo mai chiesto per questi due oggetti. E oltretutto, dal momento in cui

abbiamo consegnato questo messaggio municipale sulla Casa d’Italia al momento in cui è

stato votato sono passati 4 mesi. Quindi non è una costante del Municipio quella di mettere

sotto pressione, pertanto respingo questa accusa.

Questa sera sono stati fatti riferimenti al passato e alle occasioni perse. Nessuno di chi siede a

questo tavolo faceva parte dell’Esecutivo di allora, quindi è difficile (se non impossibile)

argomentare quanto accadde anni fa.

Inoltre, come diceva Sir Winston Churchill, “Se il presente cerca di giudicare il passato,

perderà il futuro.” E noi questo futuro non vogliamo perderlo.

E perché arriviamo oggi con questa proposta? Perché in questa sala, stasera davanti a noi fa

fermata un treno che probabilmente per i prossimi 33 anni non passerà più.

Cosa è successo?

L’attuale beneficiaria del diritto di superficie SPS Immobilien AG ha deciso di vendere e ha

trovato quale acquirente la fondazione Swisscanto Anlagestiftung di Zurigo. Il prezzo pattuito

è di CHF 13'270'000.—.

Noi abbiamo , per Legge, la possibilità di esercitare entro tre mesi il diritto di prelazione

prima che esso venga a scadere, rendendo così impossibile l’acquisto da parte della Città di

Locarno.

Per calcolarlo è necessario ritenere cautelativamente quale primo termine d’inizio della

decorrenza il 17 ottobre 2016. Infatti in questo giorno è stata data al Municipio la prima

informazione della conclusione dell’atto notarile di vendita

Questo e il motivo per cui vi viene chiesta la clausola d’urgenza.

Se l’onorevole Merlini ha altri suggerimenti per evitare la clausola dell’urgenza ben vengano.

Strategicamente riteniamo l’acquisto importante per lo sviluppo di tutto il comparto e il

progetto ha un'importanza che va al di là del valore intrinseco dell'autosilo.

Infatti non vogliamo spacciarlo per quello che non è, ovvero una gallina dalle uova d’oro per

le nostre finanze, anche perché il Municipio non ê certo autorizzato di fare speculazione.

Quindi mi scusi onorevole Mellini, non è che ce l’ho con lei ma né io né i miei colleghi

abbiamo mai detto che è semplicemente un affare che rende.

Certo, è un affare sostanzialmente redditizio e interessante, già a partire dal primo anno, ma il

vero valore aggiunto è un altro: quello strategico per la politica dei posteggi che il Municipio

sostiene già da tempo e che prevede un loro oculato riassetto per la riqualifica degli spazi

pubblici, come pure dimostrano gli altri progetti in corso, in particolare l’autosilo al terreno ex

Balli, e quello dei Monti. Progetti che non sono in contrapposizione, bensì complementari.

Il Municipio non può infatti condividere l'emendamento formulato dai Verdi e pertanto vi

propone di respingerlo per i seguenti motivi:

Gli obiettivi dell'edificazione del posteggio semi pubblico sul terreno ex-balli sono stati

indicati nel MM 87/2015 ed e sono stati approvati dal CC. Sia il posteggio semi pubblico sul

terreno ex-balli sia l'autosilo Largo Zorzi rientrano nella strategia del Municipio in merito ai

posteggi su suolo pubblico. Tale strategia è anche frutto di un esame approfondito del

fabbisogno di posteggi elaborato dallo studio d'ingegneria Allievi (che recentemente avete

ricevuto).

I due posteggi non entrano in concorrenza, ma sono complementari. L'autosilo Largo Zorzi è

un autosilo pubblico di grandi dimensioni che soddisfa soprattutto il fabbisogno di posteggi

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nel comparto Largo Zorzi, Piazza Grande (oltre che gli eventi turistici), mentre il prospettato

posteggio semi pubblico nel sedime ex-balli ha un triplice scopo:

• Sopperire al deficit di posteggi privati in Città Vecchia (quindi si rivolge soprattutto al

Comparto Città Vecchia). Lo studio Allievi è stato chiarissimo in merito al deficit di

posteggi riguardo tale quartiere.

• Riqualificare le piazzette di Città Vecchia spostando i posteggi pubblici che attualmente

le occupano.

• Rientrare dell'investimento di quasi 6 mio di Fr. per l'acquisto del terreno.

A proposito di quest'ultimo punto il Municipio tiene ad essere ben chiaro: è stato sempre

ribadito che il terreno ex-Balli è stato acquistato anche nell'ottica di ripristinare per la

popolazione il parco e l'orangerie. Ma il terreno è stato acquistato al prezzo di un terreno

edificabile. Pertanto per poter realizzare il parco su tale terreno è necessario rientrare anche

dell'acquisto effettuato con ca. 6 mio. Con l'edificazione di tale posteggio semi pubblico si

può raggiungere anche tale obbiettivo. Detto in altri termini la realizzazione del parco e del

posteggio sono strettamente legati. Dovesse cadere la realizzazione del posteggio decadrebbe

anche la realizzazione del parco siccome è impensabile che il Municipio investa ca. 6 mio di

Fr. per la realizzazione ed il mantenimento del solo parco.

In tal caso verosimilmente verrà riattivato il progetto edilizio precedente affinché tale terreno

(e lo sottolineo nuovamente: edificabile acquistato al prezzo di un sedime edificabile) possa

essere sfruttato giustificando la spesa effettuata. In tale caso evidentemente cadrà anche la

volontà di riqualifica delle piazzette in Città Vecchia.

In poche parole, il Municipio ritiene errato mescolare la tematica dei due posteggi perché essi

sono due discorsi distinti che emergono ed evolvono in parallelo, frutto delle necessità di

posteggi in due zone distinte dell'agglomerato e di una strategia ponderata dell'Ente pubblico.

Al contrario, il Municipio accetta (e ringrazia per l’intelligente formulazione) l’emendamento

proposto dalla Commissione della gestione riguardante l’autorizzazione a concedere il

consenso alla vendita dell’autosilo pur non essendo rispettate due clausole del contratto

originale di Diritto di superficie il Municipio

Ritornando all’eliminazione di parcheggi, desidero sottolineare che allo stato attuale non è

prevista l’eliminazione di alcun parcheggio in superficie almeno fino al momento in cui

l’autosilo non sarà ampliato.

Ricordo infatti che, dal punto di vista pianificatorio, la struttura è inserita nel nuovo Piano

Regolatore Particolareggiato del Centro Urbano, adottato lo scorso marzo dal Consiglio

Comunale, e figura pure nel Piano dell’urbanizzazione che il Municipio ha trasmesso al

Dipartimento del Territorio, per esame preliminare, lo scorso mese di dicembre. Nel Piano in

questione, che riporta tutti i parcheggi pubblici della Città, abbiamo già previsto un possibile

ingrandimento della struttura di Largo Zorzi, con una sua estensione in direzione di Piazza

Grande ed un aumento di una sessantina di posti auto. L’intenzione del Municipio è duplice:

rendere più attrattiva la sosta nell’autosilo, “avvicinandolo” a Piazza Grande tramite la

creazione di una nuova uscita pedonale tra i giardini Pioda e l’edificio postale, togliendo una

serie di parcheggi in superficie per migliorare la fruibilità pedonale degli spazi pubblici

pregiati del centro cittadino.

L’eliminazione di stalli presenti in superficie è quindi strettamente connessa al proposto

aumento di posti auto nell’autosilo di Largo Zorzi e sarà musica del futuro, quando sarà

possibile progettare la soluzione e presentare la richiesta di credito all’interno di un nuovo

MM.

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Anche un eventuale discorso di chiusure di strade e pedonalizzazioni potrà essere affrontato in

seguito e solo se definito in stretta collaborazione con i commercianti, gli esercenti e tutti gli

attori toccati da tale misura.

Capisco invece, Onorevole Mellini, le preoccupazioni inerenti agli investimenti complessivi,

ma dal punto di vista finanziario l’investimento ha un unico punto critico, ovvero quello

dell’aumento del debito pubblico (purtroppo già alto), che però non pone problemi se

provocato da investimenti redditizi (che ne garantiscono l’ammortamento) mentre va

affrontato con molta più attenzione per gli investimenti non redditizi. Anche il Municipio, e se

necessario il Capodicastero finanze può entrare maggiormente in dettaglio, si era posto la

domanda, ma da una prima analisi non dovremo rinunciare ad importanti investimenti né

procrastinarli pericolosamente nel tempo. Il quadro vi sarà più chiaro al momento

dell’elaborazione del piano finanziario (ricordo che il P2017 non contiene questo

investimento perché elaborato precedentemente).

Per quanto riguarda i vostri interventi:

Onorevole Vetterli, in merito ai tempi generali dell’amministrazione pubblica, prendiamo

nota del suo utile suggerimento che per essere applicato dovrà essere inserito nell’ambito di

una relazione contrattuale.

Onorevole Bäriswyl, non è che non voglio darle risposte sul passato, ma non abbiamo queste

informazioni, i tempi sono stati anche stretti per arrivare alla presentazione di questo

messaggio e come già detto noi siamo responsabili per il presente e per il futuro di questa

Città, il passato dobbiamo guardarlo solo per migliorarci.

Onorevole Zanchi, anche in base al progetto PALOC i progetti per i due autosilo possono

convivere, essere complementari, gli obiettivi del MM 87 sono stati approvati dal Consiglio

comunale, nonché la strategia poggia su esami approfonditi.

Onorevole Belgeri, la sua proposta di spostare tutte le manifestazione in Rotonda stride un po’

con le considerazioni di chi invece vorrebbe più animazioni in Piazza, quindi lei mi conferma

che è davvero difficile accontentare tutti.

In conclusione, sulla base di quanto esposto, vi invito quindi ad approvare il MM con

l’emendamento proposto dalla CdG e respingere l’emendamento proposto dai Verdi.”

Il signor Pierluigi Zanchi chiede brevemente la parola per puntualizzare che in realtà

l’acquisto del Parco Balli non è un investimento a fondo perso perché nella mozione di cui

aveva parlato prima si trattava semplicemente di far girare i soldi previsti per Parco Balli su

Largo Zorzi, quindi senza alcuna perdita finanziaria.

Il signor Presidente constata che non ci sono più interventi, ragione per cui mette in

votazione le tre proposte presentate, quella di cui al messaggio municipale, quella di cui al

messaggio municipale con l’emendamento della CdG riguardante il punto 2 del dispositivo

del Messaggio, e quella di cui al messaggio municipale con l’emendamento dei Consiglieri

Zanchi e Machado-Zorrilla riguardante il punto 3 del dispositivo del Messaggio.

Il dispositivo del MM è il seguente:

1. (Al presente messaggio è accordata l’urgenza;) EVASO

2. E’ ratificata la proposta del Municipio di consenso alla cessione alle seguenti condizioni:

- condizione sostituiva a quelle degli articoli 6.1 e 6.3. del contratto costitutivo del diritto

di superficie applicabile all’attuale cessione, limitatamente a favore della prevista nuova

superficiaria, e consistente nel versamento annuale a favore del Comune di Locarno di

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una maggiore indennità giusta l’art. 7 del contratto costitutivo del diritto di superficie,

corrispondente al maggior introito fiscale che il Comune avrebbe ottenuto dalla

superficiaria se fosse stata una società anonima con sede principale a Locarno;

- condizione sostituiva a quella dell’art. 6.3. in correlazione all’art. 10.12 del contratto

costitutivo del diritto di superficie applicabile all’attuale cessione, limitatamente a

favore della prevista nuova superficiaria: la beneficiaria del diritto di superficie è tenuta

alla produzione annuale della documentazione gestionale relativa all’autosilo, così

anche da verificare le premesse su cui sono tenuti a versare l’indennità supplementare in

rispetto della condizione 6.3 CCDS;

3. Il Municipio è incaricato di esercitare il diritto di prelazione di cui all’art. 17 del contratto

CCDS per l’acquisto della part. 5530 RFD Locarno, a seguito della conclusione del

contratto di compravendita immobiliare di data 14 ottobre 2016 tra la SPS Immobilien AG

e la fondazione Swisscanto Anlagestiftung di Zurigo.

4. Di conseguenza è stanziato un credito di fr. 13'270’000.-- per procedere a tale acquisto

oltre a un ulteriore importo di fr. 150'000.-- per le spese relative all’atto di compravendita e

alle perizie;

5. Il credito sarà iscritto al capitolo 503.10 “stabili amministrativi”;

6. A parziale copertura dell’investimento si fa capo all’accantonamento contributi sostitutivi

posteggi, conto 282.01. L’importo di fr. 3'700'000.- sarà inserito alle entrate della gestione

investimenti al capitolo 611.20 “Prelevamento contributo posteggi;

7. A norma dell’art. 13 cpv. 3 LOC, il credito decade se non utilizzato entro il termine di due

anni dalla cresciuta in giudicato definitiva delle presenti risoluzioni.

Il dispositivo, seguendo la proposta di emendamento del Rapporto della CdG, differisce da

quello del Messaggio municipale soltanto al punto 2 che si presenta come segue:

2. Pur non essendo rispettate due clausole del contratto originale di Diritto di superficie il

Municipio è autorizzato a concedere il consenso alla vendita dell’autosilo intavolato

come fondo nr. 5530 RFD Locarno, dall’attuale proprietario, la SPS Immobilien AG di

Olten, al nuovo proprietario la Swisscanto Anlagestiftung di Zurigo con l’aggiunta del

preavviso che il Comune eserciterà nei termini di legge il Diritto di prelazione secondo

gli art 681 e 682 del CCS;

L’emendamento dei Consiglieri Zanchi e Machado-Zorrilla, consegnato per scritto al

Presidente, differisce da quello del Messaggio municipale soltanto tramite un’ aggiunta al

punto 3 che si presenta come segue:

3. Il Municipio è incaricato di esercitare il diritto di prelazione di cui all’art. 17 del contratto

CCDS per l’acquisto della part. 5530 RFD Locarno, a seguito della conclusione del

contratto di compravendita immobiliare di data 14 ottobre 2016 tra la SPS Immobilien AG

e la fondazione Swisscanto Anlagestiftung di Zurigo, alla condizione che il Comune di

Locarno rinunci alla costruzione di un parcheggio/autosilo nella particella del Parco

Balli.

Di conseguenza si procede dapprima con le votazioni eventuali sui punti 2 e 3 del dispositivo

del Messaggio municipale per i quali sono stati presentati degli emendamenti. In seguito si

metteranno in votazione insieme i rimanenti punti da 4 a 7 del dispositivo del Messaggio

municipale.

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Votazione eventuale globalmente con le due varianti riguardante il punto 2 del dispositivo

del MM:

Variante 1 (messaggio municipale), voti affermativi: 0

Variante 2 (emendamento della CdG), voti affermativi: 33

Dopo scarto di quella che ha raggiunto il minor numero di voti affermativi, la Variante 2

(emendamento della CdG) viene pertanto messa in votazione finale:

con 33 voti favorevoli, 0 voti contrari e 3 astenuti, alla presenza di 36 consiglieri comunali.

Verbale delle risoluzioni approvato all’unanimità.

Votazione eventuale globalmente con le due varianti riguardante il punto 3 del dispositivo

del MM:

Variante 1 (messaggio municipale), voti affermativi: 26

Variante 2 (emendamento Zanchi e Machado-Zorrilla) voti affermativi: 7

Dopo scarto di quella che ha raggiunto il minor numero di voti affermativi, la Variante 1

(messaggio municipale) viene pertanto messa in votazione finale:

con 30 voti favorevoli, 0 voti contrari e 6 astenuti, alla presenza di 36 consiglieri comunali.

Verbale delle risoluzioni approvato all’unanimità.

Votazione dei punti da 4 a 7 del dispositivo del Messaggio municipale sopra indicati:

con 30 voti favorevoli, 0 voti contrari e 6 astenuti, alla presenza di 36 consiglieri comunali.

Verbale delle risoluzioni approvato all’unanimità.

SISTEMAZIONE STABILE CASORELLA

M.M. no. 3 del 20 giugno 2016 concernente la richiesta di un credito complessivo di fr.

1'360'000.-- per i lavori di manutenzione del tetto, la sistemazione esterna, la nuova

biglietteria, la sistemazione e le nuove illuminazioni interne dei locali esposizione dello

stabile Casorella a Locarno.

Rapporto della Commissione della Gestione del 7 novembre 2016 sul M.M. no. 3

concernente la richiesta di un credito complessivo di fr. 1'360'000.-- per i lavori di

manutenzione del tetto, la sistemazione esterna, la nuova biglietteria, la sistemazione e le

nuove illuminazioni interne dei locali esposizione dello stabile Casorella a Locarno.

Il signor Presidente apre la discussione.

Quale co relatore del rapporto della CdG, il signor Damiano Selcioni interviene leggendo

quanto risulta da detto rapporto e meglio come segue:

“Partendo dal presupposto che investire nella manutenzione dei beni patrimoniali, nonché

nella promozione della cultura siano soldi ben spesi, la vostra Commissione della Gestione

raccomanda l’approvazione del MM in esame, non senza tuttavia muovere appunti critici di

dettaglio e, in particolare, sulla gestione passata di Casorella.

Osservazioni sul credito richiesto

Nell’arco di 8 anni, ossia dal 1984 al 1992 il restauro di Casorella è costato alle casse della

città la non indifferente cifra di fr. 3'097'000.- configurando un sorpasso milionario dei crediti

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votati dal CC. A distanza di 24 anni siamo chiamati a decidere per un credito destinato ad un

ulteriore risanamento di questo edificio, approvato il quale si raggiungerà la ragguardevole

somma di spesa complessiva di fr. 4'457'000.- Quest’ultima cifra è più che valida per la presa

a carico di un edificio storico come Casorella, ma è una somma sicuramente esagerata se ci si

sofferma all’utilizzo che ne è stato fatto.

La ragione di quest’ulteriore richiesta è certamente da ascrivere al fatto che, malgrado

l’ingente somma spesa in precedenza, non si era proceduto ad un rifacimento totale del

sottotetto con l’aggiunta di un moderno sistema d’isolazione termica e contro l’infiltrazione di

acqua piovana tra l’edificio e il tetto in piode, esecuzione che verrà ora ricuperata con il

progetto attuale.

Vista la catalogazione negli edifici storici ci meraviglia tuttavia il fatto che per questo lavoro è

stata prevista la modifica della pendenza delle falde del tetto, comprensibile da un lato perché

la minore pendenza rispetto ad altri tetti simili era certamente una delle cause che hanno

aumentato il problema dell’infiltrazione d’acqua. D’altra parte difficilmente comprensibile,

anche perché ne aumenta certamente i costi, per l’odierna disponibilità di piode più profonde

(fino a 60 cm) atte a risolvere questo problema anche in caso non si fosse aggiunta la moderna

isolazione del sottotetto. Proprio per mantenere l’edificio storico il più originale possibile

riteniamo che questo dettaglio debba essere ripensato in fase di escuzione.

Osservazioni sulla gestione di Casorella Il servizio generato sin qui da Casorella non giustifica chiaramente la spesa effettuata.

Bisogna quindi prendere atto che l’eventuale approvazione dell’intervento richiesto deve

fornire spunti di riflessione sulla gestione futura di Casorella e dei suoi annessi.

Quanta poca attenzione vi sia stata riservata nel passato lo prova quanto, ancora in data

odierna, riporta il sito ufficiale della Città di Locarno, che evoca la prossima apertura della

mostra sul 90° del patto di Locarno, esposizione esguita e chiusa il 10 gennaio.

Come dimostrato dal Consuntivo di quest’ultimo anno, il Castello Visconteo e la stessa

Casorella hanno generato un introito di soli 25'000.- Fr. Indice che esorta ad una riflessione

sul futuro della strategia culturale locarnese in generale, di Casorella e del Castello in

particolare, che necessitano di una chiara pianificazione a medio e lungo termine, pensando

anche alle potenziali esposizioni che questi edifici potrebbero accogliere. Bisogna quindi

trovare le giuste soluzioni per valorizzare questi preziosi beni, aumentandone la visibilità e

creando un corretto rapporto tra domanda e offerta.

Non si tratta quindi unicamente di una presa a carico tecnica e architettonica di Casorella, ma

anche di implementare un cambiamento gestionale improntato alla più efficace promozione

dello stabile e, soprattutto, delle opere che esso potrebbe contenere.

Questo se pensiamo che il Municipio sta curando l’aggiornamento dell’inventario delle opere

d’arte in possesso della Città. L’inventario sia dunque colto come occasione propizia per

valutare la destinazione e l’uso più appropriato possibile di questo tesoro artistico, in modo

tale da renderlo fruibile al pubblico da un lato e veicolo di immagine dall’altro.

Conclusioni La Commissione della Gestione propone pertanto l’approvazione del M.M. no. 3

concernente la richiesta di un credito complessivo di fr. 1’360'000.- per i lavori di

manutenzione del tetto, della sistemazione esterna, la nuova biglietteria, la sistemazione e le

nuove illuminazioni interne dei locali esposizione dello stabile Casorella Locarno e chiede nel

contempo al Municipio di fare proprie le riflessioni della Commissione circa la gestione e

l’uso del patrimonio di beni culturali della Città.”

Il signor Angelo Pelloni prende la parola a nome del suo gruppo:

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“Affermiamo qui quanto il PPD ritiene importante investire nella cultura e nei beni

patrimoniali della città. Non torniamo su quanto scritto nel rapporto della Commissione di

Gestione in merito a investimenti e dettagli tecnici. Vogliamo portare un contributo,

riflettendo sul rapporto tra dimensione degli importi dedicati agli investimenti e contropartite

generate dall’utilizzo delle strutture che sono adibite a scopo culturale.

Condividiamo a pienamente che cultura e arte usufruiscano di risorse che, aldilà di riscontri

economici, generano indotti difficilmente quantificabili. È vero anche che cultura e arte non

possono avere un riscontro fine a se stesso, solitamente sterile e di facciata, ma debbano

contribuire all’arricchimento culturale della nostra società e dei cittadini.

Noi crediamo nella cultura e per questi motivi vi esortiamo, cari Consiglieri, ad accettare il

messaggio, ma invitiamo il Municipio a riflettere. Dobbiamo utilizzare le nostre ricchezze

architettoniche e artistiche per stimolare e avvicinare Cittadini e future generazioni alla

cultura, ma soprattutto al nostro patrimonio artistico. Non dobbiamo solo investire in

immobili per salvaguardarli, ma dobbiamo anche promuovendone la conoscenza!

Perché non pensare a percorsi didattici? I nostri beni hanno un valore artistico, storico, etnico,

economico, geologico, fotografico, architettonico, … Chissà quante altre iniziative culturali

potranno essere progettate per i nostri figli e per le scuole. Immaginate di usare queste

ricchezze in rete con altri comuni, enti o fondazioni artistiche… Immaginate quale strumento

per riscoprire la nostra storia, le nostre tradizioni e il nostro territorio.

Cari Colleghi questo significa ridare dignità alla nostra identità.

In conclusione care Colleghe e cari Colleghi vi invitiamo a accettare il messaggio e votare il

credito.”

Interviene il signor Gianbeato Vetterli esprimendo quanto segue.

“Brevemente per sottolineare quanto già detto dal relatore della Commissione della Gestione.

Sono andato a guardarmi ancora tanto per fare delle cifre, ancora più precisamente, quello che

erano i consuntivi del 2015. Nel 2015 per il Castello e Casa Rusca abbiamo avuto costi per Fr.

427'000.— e ricavi oltre i Fr. 25'000.—, perché quelli erano a preventivo, ma in verità

soltanto Fr. 20'585.— comprese le entrate dell’affitto. E questa è una situazione che perdura

ormai da parecchi anni. Abbiamo speso tantissimi soldi per questa Casorella, abbiamo

praticamente mai ricavato nulla, è stata veramente la sposa dimenticata. Ritenevo che quanto

scritto nel messaggio municipale avesse un po’ sensibilizzato il Municipio o il suo

responsabile suquello che per Casorella viene presentato nel nostro sito del Comune.

Ad oggi nel sito del Comune c’è sempre ancora scritto che prossimamente a Casorella sarà

allestita l’esposizione per commemorare il 90esimo del Patto di Locarno. L’esposizione è

chiusa dal 10 gennaio 2016 quindi 10 mesi fa. Ecco prettamente io credo che qui questo

messaggio dovrebbe definitivamente dare una scossa al Municipio ed al capo dicastero, che

questa sera purtroppo è assente, per cambiare questa situazione perché qui abbiamo un

oggetto di valore che può permetterci anche di valorizzare tutti quegli altri oggetti, quei beni

culturali che noi, a differenza di altri, abbiamo praticamente sotterrato in una cantina di una

protezione civile che è veramente una cosa inaccettabile. Aggiungo ancora un altro dettaglio

che abbiamo scritto nel rapporto, poi in settimana avevo sentito discussioni pensando

addirittura che forse stasera ci fosse un emendamento, che personalmente non sosterrei, sulla

questione del tetto e della costruzione del tetto. Il Municipio ha fatto allestire, o l’Ufficio

tecnico ha fatto allestire la perizia che prevederebbe la modifica della inclinazione della falda

del tetto. Personalmente, dato che negli ultimi tempi ho dovuto occuparmi di un po` di cose

del genere, ho visto che questo tetto con i mezzi ed i materiali a disposizione oggi, potrebbe

anche essere lasciato con le inclinazioni esistenti e quindi mantenendo la morfologia come

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prevede praticamente la legge sugli edifici storici protetti. Se effettivamente, al momento

della richiesta della domanda di costruzione, il Cantone dovesse opporsi a questo, auspico che

il Municipio passi a questa soluzione che oggi sarebbe anche possibile, o addirittura che già di

per sé porti in avanti la soluzione del mantenimento del tetto nella morfologia esistente.”

Prende la parola il signor Mauro Belgeri osservando quanto segue:

“Il presente intervento era stato dapprima anticipato nell’ambito della recente discussione sul

consuntivo 2015 avvenuta nell’ultima seduta del CC.

Secondariamente non intende minimamente inficiare quello di gruppo (che puntualizzerà le

linee importanti del MM) svolto con competenza dal collega e neo Presidente On. Pelloni.

I penosi dati sulle modestissime frequentazioni di talune mostre (non solo a Casorella ma

anche a Casa Rusca purtroppo) impongono una succinta riflessione sulla politica culturale

comunale.

D’inciso, come per altro riferito più volte, la critica non va intesa come affronto personale nei

confronti del Capo dicastero, del direttore e dei suoi collaboratori, bensì come un costruttivo

contributo per cercare di migliorare le cose.

D’altro canto è però purtroppo vero che un ripensamento auto critico di certe scelte sbagliate

del passato vada pur fatto.

In estrema sintesi, occorre, e con la massima urgenza, virare verso esposizioni meno grevi di

formalismo astratto che spesse volte sconfina in croste del tutto improponibili, e ciò in

sintonia con quanto accaduto nella forma d’arte consorella, quella musicale.

Oggi come oggi infatti, esperienze seriali estreme appaiono ormai improponibili a favore di

un recupero di un linguaggio tonale più sopportabile.

Quanto proposto dalla seconda scuola di Vienna avanzato e proseguito fino alle esperienze di

Darmstadt e di Donaueschingen appartiene ormai alle ammuffite soffitte di esperienze

superate. La stessa cosa non è purtroppo avvenuta in ambito artistico ove certe avanguardie,

del tutto improponibili, continuano a imperversare.

È giunto dunque il momento di riequilibrare l’offerta culturale in sintonia con quanto accade

in modo esemplare, a Villa dei Cedri a Bellinzona e alla Pinacoteca Züst a Rancate.

Nessuno pretende che a Locarno ci sia un orientamento esclusivo come quello delle

consorelle citate; è pero lecito ipotizzare una coesistenza dell’astrattismo contemporaneo con

delle retrospettive dei grandi pittori figurativi locali (accanto a Franzoni, Zaccheo e Nizzola

su tutti).

Disponendo di due sedi museali, si potrebbe ipotizzare una continuazione del contemporaneo

a Casa Rusca destinando a Casorella le esposizioni/retrospettive più figurative e storicizzate

di pittori ticinesi, svizzeri e italiani di fine ‘800 – inizio ‘900).

Con questi auspici, dichiaro in conclusione di approvare il MM così come proposto.”

Il signor Bruno Baeriswyl a sua volta espone quanto segue:

“Durante i lavori della Commissione abbiamo chiesto della documentazione sulla storia e sul

passato. Vedi caro Sindaco, io penso che è giusto lo stesso guardare indietro un attimino.

Perché quando leggi un rapporto di un illustre ex consigliere comunale di 12 pagine sugli

interventi di allora che avevano sforato ogni preventivo. Cioè io a casa mia se metto a posto

una cosa, sono sicuro che non prendo acqua dal tetto. Non si riesce a comprendere come si

possa aver fatto un errore così. Per quanto riguarda l’emendamento dei socialisti è da non

sostenere, cioè il Municipio mette a posto il tetto con i criteri indicati da uno specialista.

Penso che la pendenza non è l’aspetto più importante. Questo ve lo dice un maestro. Oggi un

tetto ha sempre un sottotetto, quindi andiamo tranquilli perché ai tempi si mettevano le piode

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per garantire affinché non entrasse l’acqua dove aveva una certa pendenza. Questi professori

che hanno fatto a suo tempo il tetto a Casorella non hanno seguito delle regole basilari. Quindi

perché salvare una cosa che non seguiva delle regole basilari? Quindi adesso, per farla breve,

il nuovo tetto avrà un sottotetto, sopra lo strato isolante ci sarà un sottotetto dove eventuali

infiltrazioni d’acqua che entrano dalle piogge saranno evitate. Quindi facciamo politica, non

facciamo i tecnici. Ai tempi si aveva messo a posto un edificio spendendo soldi in una certa

direzione, è come se io vado a fare la spesa per futilità e non compero l’essenziale. Pertanto

chiedo che la proposta venga votata come proposta dal Municipio.”

Prende di nuovo la parola il signor Damiano Selcioni, ma questa volta a nome del suo

gruppo:

“Il Gruppo PS si sente in dovere di esprimere un’accentuazione a quel che è il rapporto della

gestione per Casorella. Nutriamo forti dubbi sulla necessità di cambiare l’inclinazione del

tetto di questo edificio storico, perché quest’opzione ne cambierebbe la morfologia che lo

caratterizza dal 1575. Pur comprendendo che si tratterebbe di un intervento volto a evitare

future infiltrazioni d’acqua, ci chiediamo se per evitare di cambiare la pendenza delle falde

non sia sufficiente un efficace rifacimento del sottotetto. Abbiamo comunque l’impressione

che l’attuale pendenza delle falde (circa il 50%) non caratterizzi unicamente il tetto di

Casorella, ma anche altri tetti in piode del territorio. La longevità, ma soprattutto

l’impermeabilità di un tetto in piode, dipende da diversi fattori, tra cui una manutenzione

regolare e una struttura portante idonea. Non sappiamo se il progetto di cambiamento delle

pendenze sia stato sottoposto alla competente autorità cantonale, ed in particolare dell’Ufficio

dei beni culturali; ci interessa comunque conoscere il parere di tale ufficio, tenendo presente

quanto recita l’art. 24: 1Qualunque intervento suscettibile di modificare l’aspetto o la sostanza

di un bene protetto, può essere eseguito solo con l’autorizzazione ed in conformità alle

indicazioni del Consiglio di Stato. 2Prima di elaborare un progetto dettagliato di intervento, il

proprietario è tenuto a consultare la Commissione dei beni culturali.

Perciò invitiamo, come del resto la CdG, a riflettere sulla necessità di attuare un cambiamento

così significativo della struttura.

A questo proposito proponiamo il seguente emendamento al dispositivo di voto per

accertarci che il Municipio segua queste indicazioni.

Il punto 1. del dispositivo di voto viene sostituito come segue:

1bis

. È stanziato un credito complessivo di CHF 1'360'000.— per lavori di manutenzione del

tetto, la sistemazione esterna, la nuova biglietteria, la sistemazione e le nuove illuminazioni

interne dei locali esposizione dello stabile Casorella a Locarno. Per quanto riguarda i lavori di

manutenzione del tetto, il Municipio è tenuto, nel limite del possibile, ad adoperarsi per

attuare un intervento conservativo che rispetti la morfologia esterna attuale, rivedendo la

prevista modifica della pendenza delle falde del tetto proposte nel Messaggio originale.”

La signora Loretta Canonica interviene puntualizzando quanto segue:

Per quanto riguarda l’emendamento presentato volevo sottolineare un aspetto tecnico. Da

sottolineare che la soluzione proposta è ritenuta tecnicamente valida ed è la conseguenza di

una costruzione di un tetto non eseguito a regola d’arte, con la pendenza non regolare. In

particolare, a parte diversi difetti, la posa della listonatura è di sezione troppo piccola e non

adatta alla posa di piode ed è per questo che l’innalzamento proposto se vedete ha una sezione

più grande e questo per fare in modo che le piode possano poggiare in modo più consono. Per

cui si può anche non cambiare la pendenza, ma questo comporterebbe un intervento maggiore

sulla carpenteria e nel progetto invece viene praticamente mantenuta in modo che anche i

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costi erano sensibilmente più bassi. Per cui io direi, andiamo, io do fiducia ai tecnici, si fa la

domanda, se poi il Cantone non da l’innalzamento si farà quello che si deve fare, però

diciamo che il progetto presentato è comunque curato nei minimi dettagli. Per cui il gruppo

PLR aderisce al messaggio municipale.”

Prende la parola la signora Barbara Angelini Piva esrpimendosi così:

“Anche da parte mia in qualità di capo gruppo del gruppo PPD confermo che l’adesione del

nostro gruppo andrà al messaggio, basandosi sulle conclusioni della Commissione della

Gestione. Io più che strano trovo addirittura assurdo che proprio uno dei due relatori presenti

un emendamento che giunge anche all’ultima ora. Mi chiedo se in verità la Commissione

della Gestione non avrebbe potuto farlo anche al suo interno e se del caso proporre già nel

rapporto le considerazioni, forse ne hanno parlato, non è stato il caso, e adesso questo è un

tentativo di far rientrare dalla finestra quello che non è passato dalla porta. Immagino pure che

il Municipio abbia già preso qualche accordo preventivo o preliminare con l’Ufficio dei beni

culturali e magari siamo anche dei dilettanti, però noi siamo i politici e quindi dobbiamo

appoggiare il progetto e condividere l’idea e come ha già detto chi mi ha preceduta lasciamo

fare ai tecnici quello che compete ai tecnici.”

Il signor Damiano Selcioni riprende la parola a seguito delle osservazioni pronunciate dalla

precedente intervenente per precisare a sua volta quanto segue:

“Posso capire che sia strano il fatto che io sia il relatore di entrambi questi passaggi e questo è

indiscutibile. Resto comunque del punto che c’è stato un ripensamento, c’è stato un ulteriore

approfondimento, una rimessa in discussione, il che l’ho sempre considerato una risorsa.”

Il signor Gianbeato Vetterli riprende pure lui la parola esprimendosi così:

“Una brevissima replica da parte mia visto che in Commissione della Gestione avevo

sollevato io per primo questa questione e prima già l’avevo anticipato. Vorrei solo

riconfermare, proprio perché so la complicazione che c’è quando si comperano questi edifici,

la mia idea era dall’inizio e la riprendo questa sera quindi con la richiesta di non seguire

l’emendamento socialista, ma di dare al Municipio anche la libertà di trattare questa questione

con il Cantone, con i responsabili per l’intervento degli edifici storici e con cui discutere la

soluzione migliore.

Per me l’importante è sapere oggi, e garantisco al 100% che ho parlato anche con degli

specialisti su questo aspetto, che le due soluzioni sono entrambe possibili. Gradirei e questo lo

aggiungo, ma non vale solo per questo messaggio, che sovente, dai banchi del Consiglio

comunale vengono fatti degli auspici senza degli obblighi da parte del Municipio. Sarebbe

simpatico, con qualche tempo quando vengono poi prese le decisioni definitive, avere qualche

riscontro da parte del Municipio, dicendo sì abbiamo approfondito questa questione, siamo

arrivati a questa soluzione perché, eccetera.”.

A nome del Municipio prende la parola il signor Niccolò Salvioni, facendo le veci di

Giuseppe Cotti purtroppo debilitato da un’influenza intestinale. Vista la tarda ora si limita a

riconfermare quanto è già stato espresso nel messaggio municipale, ringrazia per l’appoggio

ricevuto dai capi gruppo e rinvia comunque per più specificazioni al testo dell’intervento

preparato dal collega Cotti e che qui si riproduce:

“Mi preme anzitutto scusare la mia assenza alla discussione di questa sera. Purtroppo

un’influenza intestinale mi obbliga a letto.

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Non mi addentro nei vari dettagli architettonici dell’opera, che ben emergono dal messaggio

municipale, in particolare dalla perizia del marzo 2016 dell’ing. Mignami, e che sono stati

approfonditi con la vostra Commissione della Gestione.

Il Municipio si rende conto che il credito richiesto è importante e condivide le perplessità da

più parti espresse in merito al fatto di dover intervenire nel rifacimento del tetto di Casorella

dopo le varie manutenzioni straordinarie eseguite negli ultimi 30 anni. I vostri dubbi sono

anche i nostri dubbi. Purtroppo questa è una situazione che abbiamo ereditato dal passato e

che dobbiamo inevitabilmente affrontare. Quello che vi posso assicurare è che questo

Esecutivo è particolarmente attento a proporre soluzioni di qualità e durature. Per questo ci

siamo avvalsi della consulenza specialistica dell’ing. Mignami.

Giungo ora alla valutazione della Commissione della Gestione in merito alla prospettata

correzione della pendenza delle falde del tetto ed al conseguente emendamento presentato dal

gruppo socialista. Su questo particolare aspetto tecnico, il Municipio non può che rinviare alla

dettagliata perizia allestita dall’ing. Mignami. Come chiaramente emerge dal referto peritale

l’aumento della pendenza è la soluzione tecnicamente migliore. Inoltre, come sottolinea

l’ingegnere, “aumentare la pendenza va a favore della tecnica di costruzione dei tetti in piode

e permette l’uso di piode di minore larghezza” (perizia del marzo 2016, pag. 13).

Non possiamo quindi aderire all’emendamento proposto, il quale risulta eccessivamente

vincolante rispetto al progetto definitivo sottopostovi per approvazione. Adottare un’altra

soluzione, ad esempio agendo sul rivestimento del sottotetto, significa ridefinire le modalità

d’intervento ed i relativi costi e non si può affermare a priori che il credito richiesto sia

sufficiente per eseguire quanto prospettato con l’emendamento. In fase esecutiva terremo in

ogni caso conto delle vostre osservazioni e, se dovesse risultare tecnicamente fattibile,

adotteremo gli accorgimenti più opportuni per preservare l’edificio nel suo stato originale. I

dettagli esecutivi saranno ovviamente discussi con l’Ufficio dei beni culturali.

Permettetevi ora di esprimere alcune considerazioni sulla gestione dei servizi culturali, la

quale è oggetto di alcune riflessioni nel rapporto della Commissione della Gestione e nei

vostri interventi. Per quanto legittime, ritengo alcune critiche ingenerose.

Nel 2015, per la prima volta da anni, i conti di Casa Rusca hanno chiuso nel rispetto del

preventivo: un risultato inconfutabile, frutto di una gestione oculata delle risorse da parte

dell’attuale direttore.

Al di là degli aspetti di natura finanziaria, va riconosciuto che Locarno – con relativamente

poche risorse – sta mantenendo un’offerta culturale all’altezza della propria reputazione. La

rassegna «Locarno Arte», una vetrina annuale per giovani artisti ticinesi, è un sicuro valore

aggiunto per la nostra Pinacoteca; le mostre su Filippini, Rotella e l’attuale esposizione su

Marin, che invito a visitare chi non l’avesse ancora fatto, hanno attirato su Locarno

l’attenzione della critica nazionale e internazionale.

Da alcuni anni il Municipio persegue una chiara strategia di rilancio del settore culturale. Il

messaggio oggi sui vostri tavoli risponde a questo preciso disegno. Sinora Casa Rusca e

Casorella hanno seguito due vie indipendenti e non coordinate. Nei prossimi mesi, grazie al

credito posto in votazione questa sera, non sarà più così. Casorella sarà la sede della

collezione permanente della Città, una delle più importanti – se non la più importante – del

Cantone. A questo proposito sono lieto di comunicarvi che i servizi culturali hanno terminato

l’importante lavoro di catalogazione informatica delle opere d’arte di proprietà della Città e di

riorganizzazione dei depositi. La collezione è integra e conta 4'481 oggetti fra dipinti, sculture

e grafiche, suddivise in diversi lasciti e donazioni (Rosalda Gilardi-Bernocco, Arp, Bianconi,

Jacometti, Schultz, Mumprecht e Franzoni). La collezione di opere d’arte di proprietà della

Città e della Fondazione Filippo Franzoni presenta un valore di CHF 36'981'090.

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Nella strategia definita dal Municipio, di cui parlavo poc’anzi, Casorella vuole anche essere la

prima tappa di un intervento più ampio, che interesserà il Castello. Proprio nelle scorse

settimane un gruppo di lavoro misto Cantone/Comune promosso dal Dicastero ha trasmesso al

Municipio un rapporto dettagliato con delle proposte concrete di intervento. A breve sarete

informati in merito. Vi possiamo anticipare che agiremo su due livelli. Il primo concerne un

intervento di manutenzione e di restauro dell’edificio, che sarà pianificato sul medio termine.

Il secondo livello, che intende sottolineare da subito la rinnovata politica culturale di Locarno,

prevede una sistemazione delle esposizioni al Castello Visconteo. Questo aggiornamento, di

stile e di contenuto, sarà eseguito fra il 2017 ed il 2018 e coinvolgerà la mostra sul Patto di

Locarno, la segnaletica-guida al castello, la mostra sulla riforma protestante e la mostra

archeologia e lapidarium.

Il Dicastero ha infine intenzione di intensificare la collaborazione fra enti pubblici e privati.

Negli scorsi mesi abbiamo siglato un’intesa con la Fondazione Ghisla, per un biglietto di

entrata comune, e prossimamente vogliamo ampliare questo discorso anche ai Comuni della

regione. Il nostro obiettivo, certamente ambizioso, è una «carta dei musei» combinata con il

trasporto pubblico.

La via del rilancio culturale è tracciata, con il vostro sostegno contiamo di raggiungere

importanti risultati nell’interesse di tutta la regione.”

Il signor Pier Mellini chiede la parola e precisa quanto segue:

“Nel rapporto della Gestione c’è una frase che è abbastanza sintomatica ed emblematica che

dice proprio “per mantenere l’edificio storico il più originale possibile riteniamo che questo

dettaglio debba essere ripensato in fase di esecuzione.”

Ora questo nulla impedisce un ripensamento prima della fase di esecuzione, ecco il senso

dell’emendamento. E poi spezzo una lancia per il collega Selcioni, il secondo intervento con il

relativo emendamento gli è stato suggerito dal gruppo dicendo ti sei occupato del messaggio

ecco che sei forse la persona più adatta a nome del gruppo sicuramente non a nome della

Gestione per portare avanti questo emendamento.

Quindi non trovo nulla di anormale il fatto che un relatore si faccia poi carico del pensiero che

scaturisce all’interno di ogni gruppo.”

Il signor Presidente constata che non ci sono più interventi, ragione per cui mette in

votazione le due proposte presentate, quella di cui al messaggio municipale, da un lato, e

quella del Gruppo PS, d’altro lato, che differisce per quanto riguarda l’emendamento al punto

1 del dispositivo del Messaggio.

Il dispositivo del MM è il seguente:

1. È stanziato un credito complessivo di CHF 1'360'000.-- per i lavori di manutenzione del

tetto, la sistemazione esterna, la nuova biglietteria, la sistemazione e le nuove

illuminazioni interne dei locali esposizione dello stabile Casorella a Locarno.

2. Il credito sarà iscritto al capitolo 503.50 “Edifici culturali”;

3. A norma dell’art. 13 cpv. 3 LOC i crediti decadono se non utilizzati entro il termine di due

anni dalla crescita in giudicato definitiva delle presenti risoluzioni.

4. Il Municipio è autorizzato a sottoscrivere il contratto di locazione avente per oggetto la

locazione degli spazi siti sulla part. 610 RFD Locarno e meglio come a progetto allegato al

M.M. no. 3.

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L’emendamento del Gruppo PS in sostituzione del punto 1 del dispositivo del messaggio si

presenta come segue:

1.

È stanziato un credito complessivo di CHF 1'360'000.— per lavori di manutenzione del

tetto, la sistemazione esterna, la nuova biglietteria, la sistemazione e le nuove

illuminazione interne dei locali esposizione dello stabile Casorella a Locarno. Per quanto

riguarda i lavori di manutenzione del tetto, il Municipio è tenuto, nel limite del possibile,

ad adoperarsi per attuare un intervento conservativo che rispetti la morfologia esterna

attuale, rivedendo la prevista modifica della pendenza delle falde del tetto proposte nel

Messaggio originale.

Di conseguenza si procede con la votazione eventuale.

Votazione eventuale globalmente con le due varianti, dispositivo del MM e dispositivo con

emendamento al punto 1 del Gruppo PS:

Variante 1 (messaggio municipale), voti affermativi: 27

Variante 2 (emendamento Gruppo PS), voti affermativi: 7

Dopo scarto di quella che ha raggiunto il minor numero di voti affermativi, la Variante

1(messaggio municipale), viene pertanto messa in votazione finale:

con 34 voti favorevoli, 1 voti contrari e 0 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

Verbale delle risoluzioni approvato all’unanimità.

Prima di continuare con le rimanenti trattande all’ordine del giorno, vista l’ora tarda che

oltrepassa quanto prescrive il ROC, il Presidente interrompe la seduta e propone l’eventuale

prosecuzione dei lavori, fino all’ evasione del MM no. 7, oppure il rinvio alla prossima seduta

di Consiglio comunale.

Con 30 voti favorevoli al proseguimento della seduta, 5 voti contrari e 0 astenuti, alla

presenza di 35 consiglieri comunali, la proposta di rinvio è respinta.

Verbale della risoluzione approvato all’unanimità.

MEDIATIZZAZIONE SALA CONSIGLIO COMUNALE

M.M. no. 7 del 23 settembre 2016 concernente la richiesta di un credito di fr. 120'000.-- per

la mediatizzazione della sala del Consiglio Comunale di Locarno.

Rapporto della Commissione della Gestione del 7 novembre 2016 sul M.M. no. 7

concernente la richiesta di un credito di fr. 120'000.-- per la mediatizzazione della sala del

Consiglio Comunale di Locarno.

Il signor Presidente apre la discussione.

Prende brevemente la parola la signora Valentina Ceschi in qualità di relatrice del

rapporto della CdG, esprimendo quanto segue:

“Vista l'ora tarda e vista la semplicità del Messaggio Municipale in questione, voi tutti avete

avuto modo di leggere il rapporto dove si trovano tutte le informazioni dettagliate al riguardo.

Penso che ognuno di voi sa già se vuole o meno disporre di questa attrezzatura e direi quindi

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di procedere con la votazione dell'oggetto. Personalmente, sulla base del rapporto, invito i

miei colleghi consiglieri comunali a votare favorevolmente questo dispositivo."

Interviene il signor Bruno Baeriswyl con le seguenti parole:

“Vi sarete stupiti perché io non ho firmato il rapporto commissionale. Io non mi lascio

prendere dalla fretta neanche se è mezzanotte. E voterò contro la proposta municipale. Mi

dispiace in primis per il nostro municipale, quindi chiedo scusa visto la presenza di tutti.

Comunque signori, questa è una delle tipiche spese che non sa da fare. Locarno ultimamente

si sta montando la testa, che c’ha i conti a posto. Allora noi abbiamo i conti a posto, lo ripeto

per l’ennesima volta. Semplicemente perché noi continuiamo a spolpare il nostro contribuente

con il 90% d’imposte. Semplicemente per quello che abbiamo i conti a posto. Perché se

facessimo pagare le giuste imposte, com’ è ora che la gente si merita di pagare le giuste

imposte. Abbiamo visto i grafici. Ci sono un 3% di persone che pagano il 40% d’ imposta. Di

quel 3% lì ve ne fregate proprio alla grande. Anche il preventivo da dei segnali di spesa di

psicologo, analista, capo personale, eccetera. Abbiamo poi di fronte un’ aggregazione. Quindi

non so se ci ritroveremo in questa sala, ma di questa sala cosa me ne faccio ? Non ci vuole il

microfono e nemmeno un sistema per votare.

Possiamo ancora aspettare un attimino a non buttare via questi franchi, a mio modo di vedere.

Abbiamo ben altri investimenti da fare ultimamente.”

Il signor Pier Mellini interviene osservando quanto segue:

“Velocissimamente perché l’ora è veramente tarda, siamo a 5 minuti a mezzanotte. Sui conti

ne discutiamo poi il 19 dicembre, compreso il moltiplicatore. Sull’aggregazione io metto non

un punto di domanda ma parecchi di punti di domanda, perché mi sembra che l’aria che sta

tirando in questo momento non è proprio un’aria aggregativa, da quello che si legge un po’ sui

giornali. Poi magari a livello di Municipio stanno lavorando, non lo so. Perché mettere la

mediatizzazione? Bäriswyl ha detto che non ci vogliono i microfoni. E’ vero per me o per te

che abbiamo la voce piuttosto squillante, o come il collega Belgeri, va benissimo, noi

potremmo in fondo anche creare un coro interpartitico che potrebbe anche funzionare. Però

due osservazioni. Quante volte abbiamo dovuto rifare le votazioni? Perché si alza la mano,

non si alza bene la mano, non si sa mai bene se siamo in 35, o siamo in 36, uno è andato in

bagno, è ritornato, non è ritornato. Ed in più per quanto riguarda anche gli interventi. Questa

sera il collega Monotti ha sottolineato come nel verbale ci sono delle parti che non

corrispondono a quello che è stato effettivamente detto l’ultima volta. Io non lo so se è vero,

se non è vero, se lo dici tu ci credo. Ecco proprio per evitare queste cose io credo nella re-

gistrazione della seduta, ci vorranno delle bobine grandi così ho l’impressione, ma perlomeno

eviterà in futuro questi problemi. Quindi adesso a memoria non so quanto investiamo, Fr.

120'000.--, io non credo che siano buttati dalla finestra. Quindi io concordo sicuramente con

quanto detto dalla relatrice della Commissione della Gestione, con quanto risulta dal rapporto

commissionale e con il messaggio municipale. Quindi vi invito veramente a fare questo

investimento di Fr. 120'000.--.”

A sua volta interviene il signor Mauro Belgeri osservando quanto segue:

“Si tratta qui evidentemente di certi dubbi che il collega Bäriswyl ha fatto propri, però

bisogna essere un po’ coerente con ciò che avevo proposto in una mozione, ormai di circa 25

anni fa, in cui evidentemente con gli strumenti di allora si giungeva alle stesse conclusioni. E’

chiaro che la tecnologia non era ancora arrivata al livello odierno. Quindi per coerenza e

essendo stato il primo firmatario a suo tempo non posso, anche per rispetto a chi mi aveva

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seguito e che ormai non siede più da molti anni in questo consesso, non sostenere quanto si

propone. Quindi per queste ragioni, colleghe e colleghi, vi inviterei anch’ io come l’onorevole

Mellini di approvare il messaggio municipale così come presentato.”

A nome del Municipio prende la parola il signor Bruno Buzzini. Vista l’ora tarda pure lui si

limita a riconfermare quanto è già stato espresso nel messaggio municipale, ricordando che la

mediatizzazione non sarà finalizzata soltanto per questo consesso ma pure per le altre riunioni

e manifestazioni che regolarmente hanno luogo nella sala del Consiglio comunale. Lo scopo è

pertanto duplice. Conferma pure che si è già proceduto con il concorso dei quattro lotti

vincolati alla decisione del Consiglio comunale. Scaduto il 5 di novembre, abbiamo tutte le

offerte che sono inferiori al credito di fr. 120'000.--, comprese le varianti che abbiamo citato.

Altra precisazione che riguarda la manutenzione, che sarà eseguita dai nostri servizi interni e

quindi senza costi supplementari.

Rinvia comunque per più specificazioni al testo dell’intervento e che qui si riproduce:

“Da anni ormai vi è la necessità di dotarsi di un impianto mediatico all’avanguardia in grado

di rispondere le esigenze del Consiglio comunale e gli utilizzi esterni. Una necessità emersa

recentemente in occasione dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Marcacci e che ora

dovrebbe concretizzarsi con l’approvazione di questo messaggio.

La mediatizzazione di questa sala permetterà:

1) di migliorare l’audio in sala, ai Consiglieri comunali di esprimere, rispettivamente

sentire in modo più chiaro i vari interventi grazie ad un moderno impianto di

amplificazione;

2) di registrare le sedute e quindi facilitare la stesura dei relativi verbali;

3) di presentare immagini o video su una superficie di proiezione prevista sulla parete

centrale e quindi offrire un valido supporto per i lavori del Consiglio comunale, e allo

stesso tempo un impianto moderno all’utenza esterna.

In quest’ottica, si è già proceduto alla pubblicazione del concorso, scaduto lo scorso 5

novembre, vincolato evidentemente, alla decisione del Consiglio comunale. Le specifiche

richieste a capitolato sono state suddivise in quattro posizioni ben precise, in particolare:

L’infrastruttura - che comprende la superficie di proiezione e l’armadio tecnico munito di

centrale di registrazione, amplificazione e connettistica.

L’impianto di registrazione e di voto - di tipo wireless. Le postazioni potranno essere tolte

in caso di concessione della sala a terzi.

La videoproiezione - organizzata con un proiettore inserito nel locale tecnico (situato dietro

la sala) e da una superficie di proiezione appunto, di proporzione 16:9 con risoluzione

FullHD.

L’amplificazione - collegato all’impianto di registrazione, utile per le presentazioni video.

Il Municipio è già in grado di fornire alcune informazioni riguardo l’esito del concorso e più

precisamente:

il concorso ha registrato 7 iscritti di cui uno si è poi ritirato a metà gara;

dei 6 iscritti restanti tutti hanno presentato un’offerta per i quattro lotti tranne uno che

non ha presentato l’offerta per il lotto “Registrazione e voto”;

per la parte “registrazione e voto” tutti hanno offerto lo stesso materiale;

l’importo finale delle offerte risulta leggermente inferiore al credito richiesto e

permetterà di aggiudicare anche le varianti di progetto. Mi riferisco soprattutto allo

schermo d’appoggio per i risultati delle votazioni;

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La documentazione è in fase di analisi di dettaglio e la delibera potrà avvenire, in caso

di approvazione da parte del CC, durante il prossimo mese di dicembre e quindi si

potrà disporre dell’impianto per inizio primavera 2017.

Per quanto concerne la sua gestione non si prevedono costi supplementari, ritenuto che la

manutenzione sarà assicurata dal nostro servizio del CICLO (Centro Informatico Città di

Locarno) che avrà in dotazione anche le relative parti di ricambio.”

Il signor Presidente constata che non ci sono più interventi, ragione per cui mette in

votazione la proposta di cui al Messaggio municipale:

1. è accordato un credito di fr. 120'000.-- per la mediatizzazione della sala del Consiglio

comunale;

2. il credito sarà iscritto al capitolo 509.10 “altri investimenti amministrativi”;

3. a norma dell’art 13 cpv. 3 LOC il credito decade se non utilizzato entro il termine di

due anni dalla crescita in giudicato definitiva delle presenti risoluzioni.

con 34 voti favorevoli, 1 voti contrari e 0 astenuti, alla presenza di 35 consiglieri comunali.

Verbale della risoluzione approvato all’unanimità.

A seguito di ciò la seduta viene chiusa dal Presidente alle ore 00:04 di martedì 22 novembre

2016.

È approvato il verbale delle risoluzioni dell’odierna seduta a norma dell’art. 62 cpv. 2 LOC.

Per il Consiglio Comunale

Il Presidente: Il Segretario:

Gli scrutatori: