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Viaggi e diari di viaggio al tempo di Ibrahim Pascià Corso di Laurea Magistrale Storia contemporanea, a.a. 2012-2013

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Viaggi e diari di viaggio al tempo di Ibrahim Pascià

Corso di Laurea MagistraleStoria contemporanea, a.a. 2012-2013

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Carta mondo arabo

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Carta MO

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L’Egitto di Muhammed Ali

La situazione politica nell’impero ottomano e il rapporto con le potenze europee

La debolezza dell’impero ottomano La colonizzazione si fa minacciosa (1830: la Francia

conquista di Algeri) Le aspirazioni autonomiste (Grecia, Egitto)

Il caso egiziano e il regno di Muhammad ‘Ali (1769- 1849)

Albanese - fu il primo viceré dell'Egitto. Governò dopo Napoleone dal 1805 al 1848, in

modo autonomo rispetto a Istanbul. Avviò il paese verso la modernizzazione,

riformando l’esercito (Nizām jadīd) e l’economia

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L’invasione della Palestina

Le mire espansionistiche di Muahammed Ali Pretesto per invasione egiziana: disputa di

Muhammad Ali con Abdallah Pasha, il governatore ottomano di Akka.

Ottobre 1831: Il figlio adottivo di Muhammed Ali, Ibrahim Pascià, invade la Palestina.

Giaffa, Akka, Damasco e Aleppo vengono sottomesse 20 dicembre 1832, vicino a Konya, Ibrahim consegue

una vittoria che fa quasi crollare l’impero ottomano. L’intervento di Russia e Inghilterra ne impedisce il

collasso e costringe Ibrahim a retrocedere. Ibrahim Pascià rimane governatore di un’area che

include Siria e Palestina e le governa da Damasco. La Palestina diventa un unico distretto con Gerusalemme come centro amministrativo.

Il successo è dovuto all’efficienza e alla modernità dell’esercito

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Gli anni Trenta e i suoi testimoni

I diari di viaggio, insieme ad altre fonti hanno il potere di restituire un po’ di atmosfera e far luce su alcuni aspetti delle mentalità dell’epoca

Testimonianze di 1. Maria-Joseph De Geramb (1772-1848) di nobile antica

famiglia ungherese Prende parte attiva nelle lotte delle monarchie europee

contro la rivoluzione francese. Nel 1808 cade nelle mani di Napoleone che lo imprigiona alla fortezza di Vincennes fino al 1814, quando gli alleati entrano a Parigi

Si fa monaco trappista Durante la rivoluzione del 1830, pensa ad un paradiso

vicino ai luoghi santi dove professare il suo credo Arriva in Palestina nel 1832 e descrive il suo viaggio nel

libro Pellegrinaggio a Gerusalemme. Fu uno dei primi a visitare la Palestina sotto Ibrahim Pasha

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De Geramb

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continua…

2. Edward Hogg, in Palestina tra il 1831-1832. Pubblica nel 1835 Visit to Alexandria, Damascus, and Jerusalem during the successful campaign of Ibrahim Pascia.

3. Robert Curzon (1810-1873), membro del parlamento inglese e diplomatico

Visita la Palestina nel 1834, in connessione con le sue ricerche di antichi manoscritti nelle biblioteche e nelle chiese dei monasteri del Medio oriente.

Descrive il suo viaggio nel volume Visit to the Monasteries of the Levant

4. Neophitos, prete greco. Arrivò da Cipro a Gerusalemme nel 1801. Il suo diario è degli anni 1821-1841

Il manoscritto del suo diario è stato trovato da S.N. Spyridon al patriarcato latino di Gerusalemme in lingua greca. Spyridon lo traduce e lo pubblica nel 1938.

Poco si conosce della vita di Neophitos. Si sa che è rimasto a Gerusalemme fino al 1846.

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Robert Curzon

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continua…

Alphonse de Lamartine (1790-1869), poeta, scrittore, storico e politico e membro dell’Accademia francese:

addetto all’ambasciata francese di Napoli. E poi eletto deputato a Bergues (nord)

consigliere generale del ministro degli affari stranieri capo del governo provvisorio nel 1848 sconfitto alle elezioni presidenziali muore in rovinaCerca un rafforzamento della fede vacillante con un

viaggio in Palestina: il 14 luglio 1832 parte con la famiglia

A Beirut la figlia Julia muore. Scriverà del suo lutto e del viaggio nelle poesie

Gethsémani, ou la mort de Julia, pubblicate nel 1835, e nel volume Voyage en Orient.

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Alphonse de Lamartine

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Lamartine e la Terrasanta Lamartine dimostra una apertura incondizionata

alla comprensione di una cultura diversa dalla propria, in nome di valori universalmente condivisi. Cerca punti di contatto tra religioni diverse, in nome di una politica evangelica secondo la quale tutti gli uomini sono fratelli.

L’utopia di Lamartine è anche un’utopia coloniale che fa del Mediterraneo l’approdo di una Europa “progressiva e laboriosa”. L’idea è quella di riformare il vacillante e corrotto impero ottomano nel rispetto del popolo turco la cui religione costituisce una garanzia di stabilità per l’Oriente e un modello evangelico per l’Occidente.

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Muhammed Ali secondo Curzon

“Il Pasha al tempo era un gagliardo con e spalle larghe e dal volto grande: la sua corta barba grigia era su entrambe le guance. Le sue narici erano molto aperte; e con i suoi occhi veloci e taglienti, assomigliava ad un gran leone grigio. L’espressione del suo viso era fortemente intelligente, ma ad eccezione di questo non vi era nulla di particolare nel suo aspetto. Era vestito con un abito Nizam in tessuto blu. Questo costume consiste in un berretto rosso, una giacchetta con maniche fluttuanti, un panciotto con maniche strette sotto di esso, uno scialle rosso intorno alla vita, un paio di pantaloni molto grandi…. Tutto il costume è sempre fatto dello stesso tessuto, blu o nero. Aveva calze bianche e scarpe di pelle gialle.” (tratto da Visit to the Monasteries of the Levant)

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Ibrahim Pascià secondo Curzon

“… nell’aspetto era non alto, dalle ampie spalle, con un viso rosso, occhi piccoli e una espressione grave. Era coraggioso come un leone; le sue abitudini e le sue idee erano rudi e rozze, grossolane; ma aveva un che di raffinato nell’insieme; ma anche se avevo letto dei suoi eccessi di crudeltà sui giornali europei, non ho mai sentito nessun aneddoto autentico sulla sua crudeltà, e non credo che avesse nessuna predisposizione selvaggia, né che le sue truppe rivaleggiassero in ogni modo con gli orrori commessi in Algeria dalle civili e fraterne truppe francesi. Era un soldato audace e determinato. Aveva riverenza e rispetto per suo padre, che era davvero da ammirare nei suoi costumi patriarcali… “

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Ibrahim Pascià

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I protagonisti: i Turchi secondo Lamartine

I turchi: “figure venerabili dalle lunghe barbe bianche….” …… “Questa pretesa intolleranza brutale, di cui gli ignoranti li accusano, non si manifesta che con la tolleranza e il rispetto per quello che altri uomini venerano e adorano. Ovunque il musulmano vede l’idea di Dio nel pensiero dei loro fratelli, si inchina e lo rispetta. Lui pensa che l’idea santifichi la forma. È il solo popolo tollerante. Che i cristiani si interroghino, e si domandino onestamente che cosa avrebbero fatto se il destino della guerra avesse dato loro la Mecca e la Kaaba. I turchi potrebbero venire da tutte le parti dell’Europa e dell’Asia a venerare in pace i monumenti conservati dell’islam?”

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I Protagonisti: il governatore di Gerusalemme

Il governatore di Gerusalemme e il rito dell’accoglienza“… entrammo nel divan, una grande sala senza alcun ornamento se non qualche tappeto, dei narghilè e delle tazze di caffè sul suolo. Il governatore, circondato da un certo numero di schiavi, di arabi armati e di qualche segretario inginocchiato che scriveva sulle mani, era occupato ad amministrare la giustizia e a dare ordini. Al nostro arrivo si alzò e venne verso di noi. Fece togliere i tappeti dal divano, suscettibili di contagiare la peste, e li fece sostituire con tessuti d’Egitto, che non la trasmettono. Noi ci sedemmo e ci offrì il narghilè e il caffè…” (Lamartine)

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Gli umori locali: i sostenitori di Ibrahim

I Cristiani protetti contro l’eccessiva tassazione: “…apparso un ordine di Ibrahim nel quale intima ai cristiani di rifiutare immediatamente ogni tipo di tributo. Questa condotta di Ibrahim è ispirata da un lodevole sentimento di generosità? O non si tratterebbe piuttosto di un artificio per conquistare i cristiani, artificio che potrebbe facilmente mascherare l’intenzione di spogliarli più tardi?... io lo temo… (De Geramb)

Gli ebrei guardano a Muhammed ‘Alī “come destinato a sottrarli alla schiavitù, e ad assicurare loro un avvenire migliore” (De Geramb)

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Gli umori locali: gli oppositori di Ibrahim

Si oppongono a Ibrahim I beduini costretti alla sedentarizzazione e al

pagamento delle tasse I notabili e i leader locali, perdono la loro

influenza nella gestione della cosa pubblica I leader e i religiosi musulmani che temono i

cristiani I dipendenti pubblici che temono i

licenziamenti dai pubblici uffici I contadini obbligati al servizio militare

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La rivolta contadina del 1834

Motivazioni: Aumentata la tassazione da parte di Ibrahim per

coprire le spese fatte Introdotto l’obbligo della leva militare Peggioramento delle situazioni igienicheGerusalemme, Akka e Jaffa sotto assedio dei ribelli. Coi rinforzi dall’Egitto, la rivolta viene sedata ma

con difficoltà.La cronaca degli eventi secondo De Geramb e

Neophitos

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Il ‘Damascus affaire’

Il 5 febbraio 1840, il padre francescano Thomas e il suo servitore greco scompaiono.

Gli ebrei vengono accusati di omicidio rituale (accusa rivolta nei confronti degli ebrei di usare il sangue dei gentili per il pane della Pasqua)

Molti ebrei imprigionati e torturati Attenzione a livello internazionale e delegazioni dall’

Occidente Viene riconosciuta l’inconsistenza delle accuse e l’innocenza

degli ebrei sopravvissuti Emanato un firmano in cui si dichiara che non si sarebbe più

permesso che gli ebrei “siano perseguitati e torturati a conseguenza di accuse che non hanno alcun fondamento”

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Il ritorno degli Ottomani

1840 l’Inghilterra si accorda con Prussia e Austria a fianco degli Ottomani: ultimatum a Muhammed Ali, che rifiuta

Inghilterra e Austria bombardano Beirut Ibrahim Pascià si ritira dalla Siria e cerca di

arroccarsi ad Akka. Si prepara per un lungo assedio, ma un’esplosione dell’arsenale lo costringe a lasciare la città. Si ritira saccheggiando.

Si crea una situazione di anarchia. Muhammed Ali vede la sua autorità restringersi

all’Egitto, ma il trono diventa ereditario Gli Ottomani tornano in Palestina

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La Palestina raccontata dagli esploratori

A partire dagli anni Trenta, quando le strade diventano più sicure, inizia una esplorazione sistematica della Palestina.

Edward Robinson (1794-1963) è il primo esponente di questo gruppo. Americano, teologo e linguista, professore di letteratura biblica: le sue ricerche aprono la strada per nuove scoperte topografiche e storiche e cambiano totalmente le conoscenze geografiche del XIX sec. Sottolinea le somiglianze tra i nomi delle moderne città arabe e i nomi delle città bibliche, dando avvio così alla cosiddetta Archeologia biblica

Archeologia biblica: ramo dell’archeologia che si propone di dimostrare la veridicità dei testi biblici

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EdwardRobinson

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Arco di Robinson (disegno di Charles Warren)

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Il Palestine Exploration Fund (PEF)

I viaggi degli esploratori si intensificano. Tra gli altri:

Felicien De Saulcy, esploratore francese, membro dell’Institut Français. Si reca in Palestina nel 1850, sperando di esplorare siti meno conosciuti (mar Morto e aree limitrofe). Sarà invece conosciuto di più per i suoi scavi alle Tombe dei re a Gerusalemme.

Charles Wilson, ufficiale inglese, pubblica il Survey of Jerusalem in 3 volumi.

Il primo volume è un’introduzione alla geologia, topografia e risorse idriche, mappe di città e dei dintorni, piante di edifici etc.

il secondo è una collezione di 43 dipinti su Gerusalemme il terzo volume contiene annotazioni e planimetrie. Con Charles Warren scrive The Recovery of Jerusalem

1865. Nasce il Palestine Exploration Fund, un istituto che si prefigge la mappatura di Gerusalemme e della Palestina

Le attività del PEF culminerà nel The Great Survey of Western Palestine, un compendio di ricerche su archeologia, geografia, storia naturale e geologia della Palestina

1877. La mappatura della Palestina occidentale è completata

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Disegnidi CharlesWilson

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Wilson

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son

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La Palestina raccontata dagli illustratori

A partire dagli anni Trenta, quando le strade si fanno più sicure, i pittori possono fermarsi sulle strade a dipingere

Il più importante del periodo è certamente il pittore scozzese David Roberts (1796-1864), che visita l’Egitto e la Palestina tra il 1838 e 1839

Gli si chiese di visitare gli stessi posti dei Savants al seguito di Napoleone

I suoi disegni vengono pubblicati in 3 volumi tra il 1842 e il 1846: la più completa opera pittorica su edifici e scenari della regione all’epoca

Il primo volume mostra luoghi e paesaggi di Gerusalemme, Galilea, Giordania e Betlemme

Il secondo è su Petra Idumea, Egitto e Nubia Nel terzo ancora l’Egitto la Nubia.

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David Roberts

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Nasce la fotografia(1839)

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La Palestina raccontata dai fotografi

1839, gennaio. Nasce la fotografia Le immagini produrranno nuovi pellegrini La gente guarda i fotografi come stregoni. 1860 il patriarca armeno di Gerusalemme, Issay Garabedian,

crea un workshop fotografico a Gerusalemme Solo dopo il 1880 nasceranno studi fotografici locali Anche le spedizioni del PEFsono accompagnate da fotografie 1890: inizia la tradizione delle foto archeologiche. Si afferma il fotografo armeno Khalil Ra’ad. L’introduzione della fotografia comporta molti

cambiamenti sulla conoscenza della Palestina: la Palestina non era terra incognita, ma immaginata

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La presenza occidentale a Gerusalemme. La comunità inglese

Latini, armeni, greci erano presenti a Gerusalemme da sempre, non così i protestanti

Al tempo di Ibrahim Pascià non c’è comunità inglese

Ai turchi era familiare l’idea della Cristianità nel suo insieme, ma la parola protestante era di nuova importazione

Al tempio di Ibrahim pascià vi erano alcuni missionari presbiteriani americani e un agente della missione episcopale inglese

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Il sionismo cristiano, il millenarismo e le associazioni missionarieMillenarismo: attesa di un regno millenario di Cristo sulla terra che

dovrebbe precedere il giudizio finale. Non si tratta di uno stato eterno, in quanto si realizza ancora nel tempo, ma è caratterizzato dal regno esterno e visibile di Gesù Cristo. Durante questa particolare forma di cristocrazia, satana rimarrà legato prima di essere affrontato e vinto per lo stabilimento definitivo del regno di Dio

Si diffonde nel XIX secolo in Inghilterra e Stati Uniti Il 22 ottobre 1844, fu la data che il predicatore battista William

Miller indicò come data per l’avvento di Cristo. Ovviamente non successe nulla, ma la data venne ricordata come “La grande delusione”, ovviamente dei milleristi.

Tra i temi centrali del Millenarismo c’era la ricostruzione di Gerusalemme per essere la sede del

regno. il mito del “ritorno degli ebrei”, la loro conversione al

cristianesimo in prossimità degli ultimi tempi

Le donne ebbero un ruolo attivo e protagonista nel movimento

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William Miller

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La pratica missionaria

Numerose le associazioni missionarie sorte in Inghilterra

1792. Fondata la Baptist Missionary Society1795. Fondata la London Missionary Society1799. Fondata la Anglican Church Missionary Society1809. Fondata la London Society for Promoting

Christianity among the Jews (LJS)1819. Si effettua la prima Missione Protestante a

Gerusalemme , guidata da Pliny Fisk: mira a fare proseliti anche fra i cristiani.

1821: Seconda Missione con Joseph Wolff, figlio di un rabbino convertito

1826: Arriva a Gerusalemme il medico John Nicolayson1831: Con la protezione di Muhammad Ali, Nicolayson

stabilisce la LJS a Gerusalemme1841: nasce il vescovado protestante a Gerusalemme

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Pliny Fisk

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John Nicolayson

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Il vescovado protestante, la chiesa, e i consoli

L’idea di erigere di erigere una chiesa nasceva contemporaneamente all’istituzione del consolato inglese a Gerusalemme (1838)

1841. Stabilimento di un vescovo anglo-prussiano con un’ampia giurisdizione

L’obbiettivo prioritario era quello di estendere l’episcopato agli ebrei.

1845. Un firmano autorizza la costruzione della chiesa, che viene costruita adiacente al consolato inglese come cappella consolare

1849. Consacrazione della chiesa, la Christ Church, una Hebrew Christian Church, gestita dalla LJS

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I consolati europei a Gerusalemme

1838. Consolato inglese

1843. Consolato francese

1843. Consolato russo

1844. Consolato americano

1846. Consolato sardo

1849. Consolato austriaco

1854. Consolato spagnolo

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Il ritorno del Governo Ottomano

Inizia l’era dei Tanzimat (riforme) compiute dai sultani ottomani a partire dal 1826

Il sultano Mahmud II eliminò il corpo dei giannizzeri nel 1826 regolamentò la esazione delle imposte su base

semestrale nel 1834 avviò le prime riforme fondiarie.

Il 3 novembre 1839, il sultano Abdul Mejid I emanò una legge organica per il governo dell'Impero, nota come Hatt-i Serif di Gulhane (il "giardino delle rose" imperiale di Istanbul dove fu firmata) o come Tanzimat Fermanı.

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Hatt-i Serif di Gulhane

L’editto Hatt-i Serif di Gulhane prevede: garanzie ai sudditi ottomani di sicurezza per le loro vite,

onore, proprietà l’introduzione delle prime banconote ottomane (1840) la riorganizzazione dell'esercito e istituzione di un metodo

regolare di reclutamento (1843–44) l’adozione di un inno nazionale ottomano e di una bandiera

nazionale ottomana (1844) la riorganizzazione del sistema finanziario su modello francese la riorganizzazione del codice civile e del codice penale sul

modello napoleonico (1856), a partire dalla pubblicità dei processi (1839)

la facoltà di comminare la pena di morte riservata al sultano la costituzione del primo Parlamento Ottomano (1876)

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……. continua

l’istituzione di un consiglio dell' istruzione pubblica (1846) la fondazione delle prime università (1848) l’abolizione della imposta sui non−musulmani l’autorizzazione ai non−musulmani a divenire soldati e

funzionari pubblici (1856) il mantenimento degli statuti speciali per consoli e chiese il ripristino dell’autorità su tribù beduine e clan innovazioni nelle pratiche dell'amministrazione pubblica e

dei commerci la responsabilità dello stato per le vie di comunicazione,

mediante un codice delle opere pubbliche (1856) la sostituzione delle corporazioni artigiane con un moderno

sistema imprenditoriale