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Bando per le agevolazioni fiscali nelle zfu. A Cosenza sportello informativo voluto dall’assessorato alle Attività produttive Settimanale indipendente di informazione Anno 38 - 8 Febbraio 2014 - Numero 6 euro 0,50 di Francesco Fotia PILLOLE BUONE Solidarietà sul banco Carità contro la povertà sanitaria Pioggia su tanto bagnato ma con l’Unesco alle porte... Sabato 8 febbraio la XVI Giornata nazionale della Raccolta del farmaco FANGO E RINASCITA Tra abusi edilizi in zone a rischio e la Sila che si prepara al grande passo

Voce ai giovani

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Sabato 8 febbraio 2014

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Page 1: Voce ai giovani

Bando per le agevolazioni fiscali nelle zfu. A Cosenza sportelloinformativo voluto dall’assessorato alle Attività produttive

Settimanale indipendente di informazioneAnno 38 - 8 Febbraio 2014 - Numero 6 euro 0,50

di Francesco Fotia

PILLOLE BUONE

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Sabato 8 febbraio la XVI Giornatanazionale della Raccolta del farmaco

FANGO E RINASCITA

Tra abusi edilizi in zone a rischio ela Sila che si prepara al grande passo

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La Scuola Focus ha promosso un corso qualificante di 400 ore per“Esperto in tecnologie sanitarie (Ets)”, aperto a giovani diplomati elaureati che vogliono intraprendere un percorso di formazione teo-rico e applicativo sul campo sanitario, che apre grandi prospettivedi inserimento lavorativo, grazie anche all’interesse di un’aziendaprivata leader in Italia nella gestione dei servizi integrati di appa-recchiature elettromedicali, che al termine del corso fornirà ad al-cuni giovani ritenuti idonei la possibilità di usufruire di un tirociniodi inserimento al lavoro, per un periodo di sei mesi, eventualmenterinnovabili, con successiva possibilità di assunzione ai sensi della“Legge 28 giugno 2012 n.92”, conosciuta come legge Fornero.La Scuola Focus, ente No Profit, nata per iniziativa dell’Asp diCosenza e del Centro Sanitario dell’Università della Calabria, haprogrammato questo percorso professionalizzante volto a formarei giovani calabresi che, oggigiorno, risentono sempre di più dellegravi difficoltà occupazionali del territorio in cui vivono.Il corso, la cui fase di iscrizione scadrà il 14 febbraio 2014, pressola sede del Centro sanitario dell’Università della Calabria (Cubo34B - terzo piano), nell’ambito di un apposito incontro organizza-to proprio per illustrarne la rilevanza, la valenza e l’impegno del per-corso formativo, come la sua programmazione.Ne hanno parlato in particolare: Nicola Buoncristiano, presidentedella Scuola Focus; Guido Danieli, direttore del corso e docented’ingegneria meccanica presso l’Università della Calabria; RobertaRainò, della D&D Med. Com.L’obiettivo principale del corso qualificante per la figura di espertoin Tecnologie sanitarie è quello di formare tecnici specializzati chesiano in grado di conoscere le caratteristiche tecniche e i principi difunzionamento delle apparecchiature elettromedicali di bassa e me-dia tecnologia e che abbiano competenze altamente specialistichenella gestione, nel collaudo e nelle verifiche di sicurezza elettrica eprove di funzionalità.È stato sottolineato che tra coloro che frequenteranno il corso ver-ranno assegnate 4 borse di studio per la frequentazione gratuita alcorso in memoria di esponenti del mondo sanitario attraverso il sor-teggio di quattro nominativi da individuare tra coloro i quali pre-

sentano domanda di ammissione entro i termini previ-sti e che risultano in possesso dei requisiti di ammis-sione.Ai partecipanti al corso, previo superamento dell’esa-me finale, verranno rilasciati i seguenti attestati quali-ficanti: esperto in tecnologie sanitarie di 400 ore; ma-nutentore di apparecchiature di bassa e media tecnolo-gia; esecutore di verifiche di sicurezza elettrica; esecu-tore di verifiche funzionali.La Scuola Focus, inoltre, ha accettato la proposta rice-vuta da una Azienda privata, leader nell’ambito dellagestione dei servizi integrati di apparecchiature elet-tromedicali e dispositivi medici in decine di realtà cli-niche dislocate sull’intero territorio nazionale, che, ri-conosciuta la rilevanza e l’importanza del suddetto cor-so, ha manifestato l’intenzione di selezionare fra i par-tecipanti al corso un congruo numero di giovani meri-tevoli al fine di fornire loro la possibilità di integrare leattività di addestramento/formazione sul campo all’in-terno della stessa Azienda.In particolare, al termine del corso, l’Azienda fornirà aigiovani ritenuti idonei la possibilità di usufruire di untirocinio di inserimento al lavoro remunerato per un pe-riodo di sei mesi, eventualmente rinnovabili, ai sensidelle “Linee Guida in materia di tirocini ai sensi del-l’art. 1, commi 34-36 - Legge 28 giugno 2012 n.92”(Legge Fornero), con successiva possibilità di assun-zione.Per gli organizzatori il corso riveste un duplice interes-se legato sia all’aspetto formativo quanto al fatto checrea delle reali opportunità d’ingresso nel mondo dellavoro e del sistema produttivo.La domanda di partecipazione alla selezione del corso

in questione, che prevede 48 posti, va indirizzata entro e non oltreil 14 febbraio 2014 alla Scuola Focus, con sede in Via Milelli n.19,87100 Cosenza, redatta su apposito modulo secondo la formula in-dicata nel bando di selezione consultabile attraverso i siti:www.asp.cosenza.it sezione Focus/ www.unical.it / www.focusfor-mazione.flazio.com.Per ulteriori informazioni si può telefonare ai seguenti numeri:0984/8933810 - 328/2966666 - 328/6416050. (Si allega foto del-l’evento di presentazione).

Franco Bartucci

sabato8 febbraio 2014

II

La Scuola Focus ha promosso un corso qualificante per "Esperto in tecnologie sanitarie (Ets)"

Formare tecnici specializzati

La terza edizione del congresso Slas 2014 (Society for Laboratory,Automation and Screening) si è tenuta a San Diego, California.Oltre 5800 partecipanti da 46 diversi paesi hanno preso parte ailavori del meeting che ha come obiettivo quello di riunire il mon-do della ricerca universitaria e industriale nel campo del “DrugDiscovery” con lo scopo di individuare linee guida innovative peril design di nuovi farmaci e l’identificazione di target terapeutici.Tra gli abstracts di coloro che hanno partecipato in qualità di stu-denti, PhD students e Post-docs è stata effettuata una selezioneper attribuire 46 “Tony B. Travel Awards”. La dottoressaMariafrancesca Scalise ha ricevuto tale riconoscimento ed è sta-ta successivamente inserita nella classifica delle migliori 5 co-municazioni orali tenute nell’ambito della “Student Poster com-petition” con una presentazione dal titolo: “Assay for aminoacidtransporters as target of antitumor drugs”.

Come ti disegnoil farmaco Unical

San Diego, riconoscimento a Mariafrancesca Scalise

Sanità, arrivanogli espertiSanità, arrivanogli esperti

Apertoa giovanidiplomatie laureatiche voglionointraprendereun percorso formativoteoricoe applicativosul camposanitario

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Sabato 8 febbraio si tiene in tutta Italia la XIV Giornata di raccoltadel farmaco. Nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa, si potràacquistare e donare farmaci da automedicazione che verranno de-stinati alle persone in stato di povertà su tutto il territorio naziona-le. La Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco farmaceutico on-lus in collaborazione con Federfarma e Cdo Opere sociali e si terràin oltre 3.400 farmacie distribuite in 95 province e in più di 1.200comuni. Quest’anno la raccolta si svolgerà per la prima volta anchea Crotone, Arezzo, Caserta, Ragusa, nella provincia autonoma diBolzano e nella Repubblica di San Marino.Sabato 8 febbraio, nelle farmacie che esporranno la locandina del-la Giornata di raccolta del farmaco, oltre 14.000 volontari acco-glieranno i cittadini che vorranno aderire all’iniziativa. Abeneficiaredella raccolta saranno le oltre 600.000 persone che quotidianamen-te vengono assistite dai 1.506 enti assistenziali convenzionati conla Fondazione Banco farmaceutico in tutta Italia. In 13 anni, durante la Giornata di raccolta del farmaco, sono statiraccolti oltre 3.050.000 farmaci, per un controvalore commercialesuperiore ai 20 milioni di euro.La Giornata di Raccolta del farmaco si svolge sotto l’Alto patrona-to della Presidenza della Repubblica e grazie al sostegno di Anifa(Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’auto-medicazione) e dei farmacisti che aderiscono all’iniziativa.

La provincia di Cosenza si presenta al nastro di partenza con 33 far-macie, 15 della cintura urbana ed extraurbana Cosenza-Rende e 18nei comuni di Altomonte; Acri; Castrovillari; Campora San Giovanni;Cerisano; Corigliano; Figline Vegliaturo; Laurignano; Mangone;Morano; Paola; Rogliano; Spezzano Albanese.In coordinamento con la sede provinciale quest’anno l’iniziativadella giornata di raccolta dei farmaci partirà anche a Lamezia Termee nella provincia di Crotone.

ELENCO FARMACIE:

COSENZA: Farmacia BERARDELLI, corso Mazzini; Farmacia CA-RUSO VIA Montesanto 102; Farmacia DEL VECCHIO ViaPasquale Rossi; Farmacia GIONCHETTI, via Panebianco 472;Farmacia LA ROSA, p.za Europa 10; Farmacia MOLINARO, viaPopilia 149; Farmacia POLICICCHIO, via dei Martiri; FarmaciaRUSSO v.le Cosmai; Farmacia SANTORO, via Caloprese; FarmaciaSERRA Piazza Fera 5/6; Farmacia SESTI OSSEO, via degli Stadi; RENDE: Farmacia EUROPA, via Verdi, (Quattromiglia); FarmaciaIORIO,via A. Volta 2; Farmacia STUMPO F.lli Bandiera; FarmaciaPELUSO c\da Settimo;ACRI: Farmacia SICILIANO v. Regina Elena 5;ALTOMONTE: Farmacia D’AGOSTINO V. Salvo D’Acquisto 18;CERISANO: Farmacia GIGLIOTTI via Senatore Vaccaro;CORIGLIANO CALABRO: Farmacia DE FLORIO Via Nazionale;LAURIGNANO: Farmacia ROVITO Via Fra’ Benedetto;

MANGONE: Farmacia SPOSATO, via Piano Lago;MORANO CALABRO: Farmacia DONADIO via Maddalena 7;PAOLA: Farmacia SGANGA, Corso Roma. Farmacia ARRIGUC-CI via Nazionale 80; CASTROVILLARI: Farmacia BLANDI Via Padre Pio Da Pietralcina,Farmacia CATERINI FILPO Corso Garibaldi; Farmacia D’ATRIvia Roma 27 Farmacia GIANNONI, v.Roma 85;FIGLINE VEGLIATURO: Farmacia TALARICO via Roma 18\20;ROGLIANO: Farmacia FUOCO Viale Antonio GuarasciSPEZZANO ALBANESE: Farmacia MORTATI via Nazionale 206;Farmacia DIODATI Via Nazionale 211;CAMPORA SAN GIOVANNI; Farmacia DE GRAZIAe figli, via Gladioli.

In coordinamento con la nostra sede provinciale quest’anno l’ini-ziativa della giornata di raccolta dei farmaci partirà anche a LameziaTerme: Farmacia INTERNAZIONALE, Via Marconi e nellaProvincia di Crotone, Farmacia RAJANI 8, Via Pellico (San MauroMarchesato).

ENTI ASSISTENZIALI: Centro Di Solidarietà Il Delfino; FondazioneCasa San Francesco d’Assisi; Ente Parrocchia Santa Teresa Del B.G;Ist. Ed. Femminile S. Maria Delle Vergini; Croce Bianca Cosenza;-Cooperativa Sociale La Terra; Associazione Sud Italia Trapiantati;A.M.I.C.O. Volontario; Istituto Figlie S. Maria Divina Provvidenza;Associazione Stella Cometa; Associazione Comunità Regina Pacis;Istituto Suore Minime della Passione, Santa Teresa del B.G; IstitutoSuore Minime della Passione S. Rita; Casa di Riposo San Giuseppe,Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori; Parrocchia San FrancescoNuovo; Auser Territoriale; Movimento per la cooperazione inter-nazionale (MOCI); Charitas Parrocchiale S.Aniello; CROCE ROS-SA ITALIANA Cosenza.; A.C.L.I; Gruppo Parrocchiale Loreto;U.N.I.T.A.L.S.I (Lamezia Terme); A.D.A(Lamezia Terme);;AntheasSan Paolo (Crotone); Sportello Immigrati (Crotone).Ente ParrocchiaSan Girolamo (Castrovillari); Ente Parrocchia San Giacomo Apostolo(Altomonte). FIERA IN MENSA; Associazione Marinella Bruno(Morano).

In questo particolare momento della nostra vita la crisi economica,colpendo molte persone, sta mettendo a dura prova la stabilità del-la famiglia e della società, portando al rischio di chiudersi di frontealle difficoltà.Un gesto di carità cristiana come quello proposto dal BancoFarmaceutico, piccolo quanto si vuole ma reale, ridesta la speran-za, getta le basi per ricostruire, per ripartire.“Non si può amare veramente gli altri se non si ama se stessi” (G.Vittadini).

sabato8 febbraio 2014

III

Pillole buone

XIV Giornata nazionale di Raccolta del farmaco

Sabato 8febbraio“Caritàin operacontrola povertàsanitaria”

Solidarietàsul bancoSolidarietàsul banco

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Finalmente una buona notizia per gli imprenditori calabresi: da que-sta settimana è possibile presentare la domanda per godere dei be-nefici fiscali e delle esenzioni contributive previste per le aziendeche rientrano all’interno della zone franche urbane individuate dal-le amministrazioni comunali. Una Zona franca urbana (zfu) è un’a-rea infra-comunale all’interno della quale le aziende godono di par-ticolari vantaggi fiscali. La zfu nasce dall’esperienza delle Zonesfranches urbaines francesi, un esperimento risalente al 1996 e chenegli anni ha registrato grande successo, con l’attivazione in oltrecento quartieri transalpini che, da aree svantaggiate, si sono tra-sformati in poli attrattivi per gli investimenti con conseguenti im-portanti ricadute sull’economia locale. La “zona” non può supera-re le trentamila unità residenti pur avendo una dimensione minima

prestabilita.Il provvedimento, discipli-nando i criteri selettivi per l’in-dividuazione delle aree chepossano beneficiarne, puntacosì a rivitalizzare alcuni pun-ti della città, cercando di fa-vorire l’ingresso nel mondo dilavoro di uomini e donne re-sidenti nelle zone cittadine conil più alto numero di disoccu-pati e anticipatamente uscitedal percorso formativo scola-stico. Per la sola Calabria so-no stati stanziati all’incirca 55milioni di euro, suddivisi neiterritori rientranti nei comunidi Cosenza, Crotone, ViboValentia, Reggio Calabria,Corigliano Calabro, LameziaTerme e Rossano.Ne è felice Mario Occhiuto,sindaco di Cosenza: «Sonostate ideate nuove iniziative -ha affermato - per incentivarei privati ad investire e a loca-lizzare le attività nella zona an-tica della città. Le agevolazionifiscali e contributive previsteper la Zona franca urbanaproiettano il nostro centro sto-rico in una dimensione del tut-

to nuova, che apre inediti scenari di sviluppo. Tutto ciò - ha prose-guito - si aggiunge a quanto già realizzato, ed in corso di realizza-zione, ovvero i lavori per la riqualificazione degli immobili pubbli-ci e degli spazi liberi aperti oltre alle tante attività pensate dall’am-ministrazione per aumentare l’attrattività. Penso ai temporary sto-re, ai bus ScopriCosenza, al Lungofiume Boulevard, alle illumina-zioni artistiche e altro ancora. Accanto alla città sostenibile - sotto-linea il primo cittadino cosentino - nella quale implementare buonepratiche urbane e migliorare i processi di formazione della coscienzacivica, la città che abbiamo in mente è anche trendy, una sorta difabbrica creativa che funga da forte elemento attrattore di flussi tu-ristici. Il nostro centro storico rappresenta quindi - conclude - nonsolo un patrimonio del passato e della nostra storia, ma anche unarisorsa preziosa per il futuro».Entusiasta per i grandi vantaggi di cui certamente beneficeranno iterritori anche Nicola Mayerà, assessore alla Crescita economica ur-bana del Comune di Cosenza: «Le agevolazioni fiscali previste

avranno una ricaduta indiretta sulla crescita socio-economica del-la città antica di Cosenza (zfu), agendo come un attrattoredi investimenti economici e migliorando l’immagi-ne dell’area. Si sta lavorando assiduamenteper rivitalizzare i locali e gli spazi al-l’aperto del centro storico, che dasempre ospitano eventi, festival, spet-tacoli. Con i temporary store trasfor-mati ormai in start up è in aumentouna nuova domanda e attrazione di“turismo d’affari” alla scoperta dinuovi brand, nuovi brevetti e talenti.L’amministrazione lavora con un

obiettivo prioritario: un miglio-ramento della “qualità

della vita”

sabato8 febbraio 2014

IV

Zona franca,il Fisco non sbanca...Zona franca,il Fisco non sbanca...

Al via il bando per usufruire delle agevolazioni fiscali nelle zfu

di Francesco Fotia

Tana libera tutti

Attivatoa Cosenzalo sportelloinformativovoluto dal-l’assessoratoalle Attivitàproduttive

Mario Occhiutosindaco di Cosenza

Il Duomo di Cosenza, simbolo della città vecchiaSopra, piazzetta Toscano

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per residenti e di tutti i concittadini di Cosenza. La Zona franca ur-bana è un intervento che coniugherà la tanto attesa crescita con ilprogetto di riqualificazione del centro storico. La zfu speriamo pos-

sa rappresentare un incentivo all’investimento per i nostriimprenditori, perché la defiscalizzazione porta sem-

pre all’emersione del lavoro e alla creazionedi nuovi posti e di nuovo autoimpiego, nel-l’ottica di rivitalizzare le zone interessa-te con l’apertura di nuovi esercizi com-merciali: fattori imprescindibili perun miglioramento della vita nonsolo dei residenti nei quartieriche rientrano nella zfu, ma

dell’intera città».

Le imprese idonee e i vantaggi fiscali, nel dettaglioLe aziende che risulteranno idonee a usufruire dei benefici della zfuvedranno sensibilmente abbassato il carico delle imposte dirette sta-tali, regionali e dell’Imu, nonché delle tasse previdenziali. «Possonopresentare l’istanza di agevolazione - spiega l’assessore - le picco-le e le micro imprese. Rientrano nel primo caso, quindi, quelle che,avendo in organico un numero massimo di 50 persone alle propriedipendenze, presentino un fatturato, o totale del bilancio annuale,che non superi i dieci milioni di euro. Nel secondo caso rientrano leimprese con organico inferiore a dieci persone e con un fatturato, ototale di bilancio annuale, non superiore ai due milioni di euro. Siintende - sottolinea Mayerà - che le aziende debbano essere rego-larmente iscritte al Registro delle Imprese alla data di presentazio-ne della richiesta, e che svolgano la propria attività prevalentemen-te all’interno della zfu. A tal proposito - prosegue - occorre ricorda-re che per ufficio o locale si intende la sede legale, amministrativa,produttiva o qualsiasi altra sede secondaria o unità locale dell’im-

presa. Per le attività che risultassero idonee a benefi-ciare della zfu è prevista l’esenzione dell’Irap fino a300.000 euro del valore della produzione netta, l’esen-zione dell’imposta municipale propria per i primi quat-tro anni a decor-rere dal periododi imposta di ac-coglimento dellaistanza, l’esen-zione delle impo-ste sui reddito fi-no a 100.000 eu-ro per ciascun an-no di imposta, per

un periodo di V anni al 100%e va diminuendo dal 60% al20% fino al quattordiciesimoanno. Le aziende - continual’assessore - saranno esonera-te dal versamento dei contri-buti sulle retribuzioni da la-voro dipendente con percen-tuali fino al cento per cento peri primi cinque anni e fino a200.000 euro per ogni singo-lo beneficiario, con la regoladel deminimis».Le aziende hanno tempo finoal 28 aprile per presentare lapropria istanza, compilando einviando la domanda per viatelematica tramite il portale delMinistero. Per fare fronte allenumerose richieste dei citta-dini intanto, l’assessorato allaCrescita economica urbana diCosenza, proprio nella persona di Nicola Mayerà, ha deciso di atti-vare uno sportello informativo allo scopo di fugare ogni, compren-sibile, dubbio. «Daremo assistenza tecnica - assicura lo stesso as-sessore - gratuitamente, per rendere più semplice l’accesso alle age-volazioni previste per la zfu. L’iniziativa si sposa proprio con l’in-vito che abbiamo voluto rivolgere a tutti gli imprenditori, e i citta-dini, che fossero interessati a ricevere informazioni anche alle mi-sure di Invitalia per l’autoimpiego e autoimprenditorialità. Daremoinformazioni anche per tutto quanto concerne le azioni per la qua-lificazione, il potenziamento e l’innovazione dei sistemi di ospita-lità delle destinazioni turistiche, e la concessione di un credito di im-posta per la creazione del lavoro stabile».

La sede dello sportello è stata allocata presso gli uffici dell’asses-sorato alla Crescita urbana al terzo piano di palazzo dei Bruzi, ed èaperta al pubblico martedì, dalle 09:00 alle 12:30 e giovedì dalle16:00 alle 19:00.

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V

Tana libera tutti

Nicola Mayeràassessore alla Crescitaeconomica urbana

Possonopresentare

l’istanza diagevolazione

le piccolee le micro

impreseHanno tempo

fino al 28aprile per la

presentazionecompilandoe inviando

la domandaper via

telematicatramite

il portaledel Ministero

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Ogni anno, in seguito alla stagione delle piogge, vaste aree del territorio ca-labrese sono soggette a frane, smottamenti e alluvioni che destano preoccu-pazione e che devono indurre a riflessioni approfondite e serie. Il rischio idrogeologico connesso alla particolare orografia del territorio re-gionale è fortemente alimentato dagli scriteriati interventi dell’uomo quali lacementificazione selvaggia, l’abusivismo edilizio, la cattiva gestione delleaste fluviali, l’abbandono incontrollato di rifiuti. Sembra che la storia passata e recente dei disastri che ha subito la regione nonsia servita da lezione, mentre risulta sempre più urgente programmare una di-versa gestione del territorio, ad iniziare dal rispetto rigoroso delle leggi in ma-teria di tutela dell’ambiente e di controllo del territorio. In quest’ottica, le as-sociazioni Wwf Calabria, Legambiente Calabria e Libera, associazioni, no-mi e numeri contro le mafie Calabria, hanno presentato nei giorni scorsi unesposto denuncia alle Autorità competenti per porre attenzione investigativae per attivare possibili meccanismi di prevenzione su una particolare situa-zione riguardante il territorio di Corigliano Calabro. In questo contesto, ognianno, puntualmente, a seguito di eventi piovosi anche non eccezionali, unavasta area del territorio di Corigliano Calabro è soggetta ad alluvioni causa-te da torrenti che aumentano sensibilmente la loro portata ed esondano - so-prattutto nelle zone di foce - allagando diversi edifici e mettendo a serio ri-schio la vita di migliaia di persone. Queste condizioni si sono riproposte an-che lo scorso novembre quando queste zone - come hanno riportato ampia-mente le testate giornalistiche locali e nazionali - sono state sommerse da me-tri d’acqua e dove solo la casualità ha fatto sì che non ci siano state vittime.In particolare, si tratta di zone che vengono definite dal Pai Calabria (Normedi attuazione e misure di salvaguardia -Nams- della Autorità di Bacino dellaRegione Calabria) in gran parte come zone a “rischio R4” (rischio molto al-to) e, in minor misura, come zone a “rischio R3” (rischio alto). Zone nellequali, come recita l’art. 21 delle Norme di Attuazione e Misuredi Salvaguardia(Nams),”edificare è vietato dalla legge”, oltre a sottolineare che le zone “R4”,sono settori a rischio da alluvione dove “esistono condizioni che determina-no la perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone; gravi danni agli edi-fici e alle infrastrutture, gravi danni alle attività socio-economiche”. Le as-sociazioni segnalano altresì la discrasia tra l’entrata in vigore del Pai Calabria,nel 2001, e gli interventi edificatori - si tratta di ben 207 edifici - nelle zoneR3 ed R4 avvenuti negli anni successivi e molti ancora in via di ultimazione,come dimostrano immagini satellitari. Tali condizioni, quindi, costituisconograve pericolo per la pubblica incolumità e violano tutti i disposti normativivigenti per la riduzione e prevenzione del rischio idrogeologico. Le associa-zioni chiedono quindi di verificare e accertare quanto esposto, di rintracciar-ne le responsabilità civili e penali, e di procedere, data la grave emergenza diquesti giorni, alle eventuali misure cautelari per l’incolumità pubblica.Wwf Calabria, Legambiente Calabria e Libera, associazioni, nomi e numericontro le mafie Calabria intendono quindi mettere in luce, anche nel dibatti-to pubblico regionale, l’importanza di affrontare le tematiche dell’ambientee del territorio con particolare riferimento ai reati ambientali. È necessario, siribadisce, mettere al centro del dibattito pubblico l’incolumità e la sicurezzadell’ambiente come risorsa pubblica da salvaguardare e tutelare, attivandomeccanismi di denuncia e proposta su tutto ciò che sono le tematiche relati-ve agli atti amministrativi precedenti le edificazioni, alla prevenzione neces-saria di situazioni che possono portare all’emergenza, e più in generale deireati ambientali. Argomenti in cui nei prossimi mesi le associazioni si impe-gneranno in maniera ancora più continua e concreta.

Wwf CalabriaLegambiente Calabria

Libera, associazioni, nomi enumeri contro le mafie Calabria

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VI

Wwf ,Legambiente

e Liberasi sono

mobilitateper attivare

possibilimeccanismi

diprevenzione

su unaparticolaresituazione

riguardanteil territorio

di CoriglianoCalabro

Fango su fango

La pioggiasu tanto bagnatoLa pioggiasu tanto bagnato

Il Parco nazionale della Sila e l’Università della Calabria insie-me per presentare, nella sala stampa dell’aula magna, il rappor-to di ricerca curato dal Consorzio universitario di Economia in-dustriale e manageriale (Cueim), elaborato per la candidatura diriconoscimento dell’Unesco dello stesso Parco nazionale dellaSila quale patrimonio dell’umanità.Un lavoro interamente pubblicato dalla rivista Sinergie, edita dalCueim, con il titolo “I territori classificati dall’Unesco: vantaggi,potenzialità e percorsi per il Parco nazionale della Sila”, del qua-le fa parte come socio fondatore la stessa Università della Calabria.E’stata una buona occasione, introdotta dal presidente del Parco,Sonia Ferrari, per registrare le adesioni ed il sostegno delle isti-tuzioni a favore delle aspirazioni del Parco nazionale della Silaad ottenere il riconoscimento da parte dell’Unesco che lo proiet-terebbe nei circuiti internazionali ai fini di una conoscenza diffu-sa ed attrazione turistica.In tal senso si sono espressi gli assessori regionali: GiacomoMancini (Bilancio e Programmazione) e Francesco Pugliano(Politiche dell’Ambiente), nonché il presidentedell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, Mario Oliverio, el’assessore alle politiche europee e ai rapporti con l’Universitàdel Comune di Cosenza, Geppino De Rose, che hanno sottoli-neato i benefici derivanti all’intera regione da tale importante estraordinario riconoscimento, qualora arrivasse e la fiducia è tan-ta, da condividere e partecipare ad ogni cittadino.

«L’analisi preliminare delle caratteristiche del Parco - ha detto lapresidente Sonia Ferrari - conferma che la Sila può intraprende-re con successo il percorso per il riconoscimento nella ReteMondiale delle Riserve della Biosfera, poiché comprende siste-mi ecologici rappresentativi del Mediterraneo ed è un’area si-gnificativa per la conservazione della diversità biologica. Le di-mensioni del sito appaiono adeguate anche in confronto con al-tre “biosfere” e, in caso di designazione, diventerebbe una tra lepiù grandi Riserve di Biosfera del bacino del Mediterraneo, al-meno avuto riguardo alle aree core e buffer,che possono esserericomprese all’interno dei perimetri dell’area protetta e nei terri-tori dei Comuni limitrofi».Parole e contenuti perfettamente condivisi dal presidente delCueim, Gaetano Golinelli, che ha parlato dell’ottimo rapporto dicollaborazione registrato tra le due istituzioni nella circostanzadella stesura del dossier con il supporto dei ricercatoridell’Università della Calabria. «Il riconoscimento di un sito nelsistema Unesco - ha sottolineato il presidente Golinelli - muta lacornice di riferimento di un’area protetta, ed allarga il posiziona-mento dal sistema nazionale complessivo di aree protette a piat-taforme di rilevanza regionale e mondiale. Fare sistema attornoa modelli globali di eccellenza implica non solo l’emersione dalcontesto nazionale e la possibilità di intercettare occasioni di svi-luppo, ma anche realizzare una efficace governante territoriale,sensibile alle istanze locali ed inserita in un contesto di sviluppodinamico nell’ambito di un disegno di sostenibilità».L’iter burocratico della pratica per il riconoscimento dell’Unescoed i contenuti storici ed ambientali del Parco sono stati illustratidal direttore del Parco nazionale della Sila, Michele Laudati, ri-

Esposto-denuncia per gravi abusi edilizi in aree

a rischio alluvione

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cordandone il notevole valore del patrimonio geologico a livellomondiale, che sarà oggetto di una accurata relazione ad opera delprofessor Gian Battista Vai, dell’Università di Bologna, utile a pro-porre successivamente il Parco per la candidatura “Geoarco”. «In ultima analisi - ha sottolineato il direttore Laudati - gli eventua-li riconoscimenti Unesco (Patrimonio, Geoparco e Riserva MaB) ela Carta Europea del Turismo Sostenibile (Cets), potrebbero garan-tire, definitivamente, un salto di qualità al territorio del Parco ed aicomuni della Riserva MaB, generando positive ricadute in terminisociali ed economici per le collettività locali e per l’economia del-l’intera regione».

Lo sguardo d’insieme delle varie classificazioni Unesco è stato og-getto dell’intervento del responsabile della divisione energia am-biente del Cueim, Stefano Banini, che ha spiegato l’iter per lo svol-gimento dell’indagine sulla base di strumenti internazionali di clas-sificazione a favore del Parco nazionale della Sila, tenendo in con-siderazione i relativi documenti attuativi.Un contributo altamente culturale e sociale sul valore del patrimo-nio boschivo è stato portato dal prof. Orazio Ciancio, presidentedell’Accademia italiana di scienze forestali; mentre nella secondaparte del convegno dedicato alle testimonianze dirette degli opera-tori locali e conoscitori del territorio pertinente al Parco nazionaledella Sila si sono registrati degli interessanti interventi ad opera delSindaco di Zagarise e coordinatore “Aggregazione dei Borghi delParco nazionale della Sila”, Pietro Raimondo, che con parole chia-re ha spiegato che l’inserimento nel Programma MaB non deve pas-sare assolutamente in secondo piano. «Tutto dipende da noi e dallanostra vera intenzione di capitalizzare quello che naturalmente pos-sediamo per fare turismo vero, agricoltura vera, riscoprire l’artigia-nato e quindi generare economia, ricchezze reali e speranze con-crete per i nostri figli».«Eppure - ha detto il sindaco di Spezzano Piccolo, Beatrice Valente- le potenzialità dell’altopiano silano sono infinite: turistiche, scien-tifiche, rurali, economiche, culturali. Basta solo lavorare con rigoree serietà per trasformare un angolo di paradiso in un territorio chenon solo può mantenere la sua identità ma che può realizzare anchele aspettative delle popolazioni locali, trasformandosi in un labora-torio di idee e di opportunità».

Della tutela del territorio ne ha parlato Giovanni Soda, dirigente delsettore programmazione ed internazionalizzazione della Provinciadi Cosenza; mentre Pietro Brandmayr, ordinario di zoologiaall’Università della Calabria, si è soffermato sugli aspetti faunisticidella Sila che godono di una notevole attenzione da parte dell’am-biente scientifico nazionale. «Malgrado l’assenza di un progetto in-tegrato, la biodiversità faunistica della Sila - ha affermato Brandmayr- risulta meglio indagata di quella dei massicci della PenisolaBalcanica, se non altro per l’esistenza dell’Università della Calabriae l’attività più trentennale del personale del dipartimento di ecolo-gia».Il convegno si è avviato verso la conclusione con una relazionescientifica ad opera di Gian Battista Vai, ordinario di Geologia pres-so l’Università di Bologna, e le conclusioni del rettore dell’Universitàdella Calabria, Gino Mirocle Crisci.Al centro della discussione viene collocata l’evoluzione geologicadel nostro Paese ed in particolare quella del territorio calabrese conal centro l’area silana sottoposta a studi e ricerche internazionali dialto valore scientifico che concorrerà certamente al riconoscimen-to dell’Unesco quale patrimonio dell’umanità. Una relazione molto interessante attraverso la quale il professorBattista Vai mette in luce gli aspetti geologici e storici dei monti del-la Sila che registra aspetti di sollevamento e che, comunque, pre-senta dei valori universali per lo studio della crosta terrestre profon-da. «È l’unico sito della terra dove si può fare - ha sottolineato - unviaggio dalla base alla sommità della intera crosta, da Curinga aCapo Stilo. La Sila e le Serre si trovano in una posizione unica almondo, fra l’oceano più antico (Ionio) e il più recente (Tirreno). LaCalabria-Sila è l’esempio più documentato al mondo di blocco cro-stale formatosi in Europa a far parte delle Alpi e migrato per quasi700 km per sovrapporsi agli Appennini. Tutto ciò in una piccola bel-lissima area del pianeta, baciata da natura e storia, facile da rag-giungere e amabile da visitare».Questo consentirà di avviare una campagna d’informazione e co-noscenza - è stato l’impegno assunto dal rettore Crisci, nel suo in-tervento di conclusione - estesa all’intera popolazione calabrese, chedeve sapere ed amare questi luoghi.

Franco Bartucci

sabato8 febbraio 2014

VII

Un percorso importante

Il Parconazionaledella Silae l’Universitàdella Calabriainsieme perpresentareil rapportodi ricercacuratodal Consorziouniversitariodi Economiaindustriale emanageriale

Per la candidatura di riconoscimento della Sila quale Patrimonio dell’umanità

Obiettivo UnescoObiettivo Unesco

Page 8: Voce ai giovani

Una shortlist di musicisti calabresi per Calabriasona, il circuito dieventi di musica popolare calabrese nato nel 2013. Diciotto i festi-val che ne hanno già fatto parte, quarantadue serate, novantadueconcerti e decine di migliaia di spettatori nelle piazze più belle edimportanti della Calabria. Ora Calabriasona avvia la realizzazionedi una “shortlist”, con i principali artisti della musica popolare ca-labrese, per ampliare la partecipazione agli eventi del festival, inCalabria e fuori.L’iniziativa è stata presentata ufficialmente il mese scorso alMedimex, il Salone delle innovazioni musicali che si è tenuto nel-l’ambito della Fiera del Levante di Bari.L’idea è di raccogliere informazioni dettagliate sui principali inter-preti (artisti e band) del fenomeno che sta crescendo a macchia d’o-lio in Calabria e che vede sempre più legata l’immagine positivadella Calabria alla sua musica popolare.«Questa shortlist può essere considerata come una sorta di Stati ge-nerali della musica popolare calabrese» spiega l’ideatore e respon-sabile di Calabriasona, Massimo Bonelli, manager della CompagniaNuove Indye, casa discografica che, assieme a Video Calabria 8 eProgetto 5, è l’organizzatore del circuito di eventi e promotore del-la nascita della shortlist.«Attorno a Calabriasona, oltre a festival ed eventi, si muovono insinergia tutti i maggiori artisti ed interpreti della musica popolarecalabrese - continua Bonelli - Ed è proprio con loro che oggi ha sen-so creare una rete che sia in grado di amplificare il lavoro che si starealizzando. Assieme agli artisti, veri artefici del successo che stavivendo la world music calabrese, possiamo e dobbiamo trasmet-tere al pubblico nazionale - e non solo - quanto di buono sta acca-dendo in Calabria in questi anni dal punto di vista musicale».La Shortlist di Calabriasona (che è possibile scaricare dal link:www.cnilive.it/files/Iscrizione_Calabriasona2014.pdf ) sarà apertafino al 28 febbraio 2014. Tutti gli artisti che vi aderiranno, verran-no inseriti nel Cast Ufficiale Calabriasona 2014, saranno presenti inuna apposita pagina Artisti sul sito www.calabriasona.it e, soprat-tutto, saranno coinvolti nelle iniziative promozionali che il circuitoCalabriasona attiverà nel corso dell’anno.«L’adesione è ovviamente gratuita e, dal punto di vista della visibi-lità e della comunicazione, non può che portare vantaggi agli artistiche aderiranno» conclude Bonelli.Al momento, hanno già aderito, tra gli altri, i Taranproject di MimmoCavallaro e Cosimo Papandrea, i Quartaumentata, il Parto delleNuvole Pesanti, Francesco Loccisano, le Muse del Mediterraneo,gli Astiokena, i Musicanti del Vento, Domenico Sisto & Omc, BiagioAccardi.

sabato8 febbraio 2014

VIII

Ce la cantiamo e ce la suoniamo

Una shortlistper CalabriasonaUna shortlistper Calabriasona

Al via gli “Stati generali della musica popolare calabrese” per promuovere gli artisti

anche oltre i confini regionali

L’iniziativaè statapresentataufficialmenteil mese scorsoal Medimexil Salone delleinnovazionimusicaliche si ètenutonell’ambitodella Fieradel Levantedi Bari

L’associazione culturale Alt Art e Calabriasona con l’obiettivo co-mune di salvaguardare la bellezza delle tradizioni popolari cala-bresi e diffonderne l’energia e la forza comunicativa presentanouna serie di appuntamenti dedicati alle danze, alla musica e dal-la letteratura calabrese. La scelta di operare all’interno del Parco d’arte Alt Art nasce dalposizionamento dello stesso che, alle porte dell’Università dellaCalabria (Arcavacata di Rende), si presenta come possibile cro-cevia delle tradizioni che giungono in Calabria dal Mediterraneoall’Est Europa grazie alla presenza degli studenti stranieri presentiall’interno dello stesso Ateneo. Iniziato con lo showcase del nuovo album di Mimmo Cavallaroe proseguendo con i corsi di pizzica e tarantella, di tamburello eorganetto, il percorso ha visto la presentazione il 7 febbraio delprogetto artistico “Antonio Grosso e Le Muse del Mediterraneo”prima del loro importante tour in Australia. Una formazione insolita per un gruppo di musica etnica, forma-to - infatti - oltre che dal campione di organetto Antonio Grosso,anche da 5 ragazze musiciste, cantanti e ballerine che si relazio-nano al pubblico con i più classici strumenti della tradizione mu-sicale calabrese e non solo. Antonio Grosso da vita a questo grup-po che si concentra nello studio della Pizzica salentina e dellaTarantella calabrese, spaziando tra generi ed esperienze, raccol-gono a piene mani quelli che sono i ritmi e le sonorità del sud at-traversando quelle salentine, napoletane e anche romane parten-do da quelle calabresi. Musica e danza proposti e vissuti - quindi - come voce del terri-torio, un modo per avvicinare con rispetto luoghi e comunità checredono e si ritrovano nel ballo; questo l’obiettivo con cui nasceil connubio tra le tre realtà artistiche che in sinergia lavorano perla diffusione ed il rispetto delle tradizioni, necessarie per con-frontarsi su territorio europeo. associazione culturale Alt-Art creazioni in corso [email protected], tel: 349.6478956 - 392.6739680Facebook: Associazione Alt Art. Creazioni in corso

C’è un’arte chenon si mette da parte

Parco Alt Art

Page 9: Voce ai giovani

Dinamici. Sinergici. Con ruoli certamente diversi, ma ugualmenteimpegnati nella crescita civile e culturale della regione. Sono le ca-ratteristiche e gli obiettivi che l’Università della Calabria e il Circolodella Stampa “Maria Rosaria Sessa”, rappresentati rispettivamentedal rettore, Gino Mirocle Crisci, e dal presidente, Gregorio Corigliano,hanno messo a confronto nel corso di un incontro cordiale e profi-cuo, svoltosi nella nuova sede del Rettorato di Arcavacata e desti-nato a favorire la collaborazione tra le due realtà nel prossimo futu-ro.

Corigliano, accompagnato per la particolare occasione dal vice pre-sidente Franco Rosito, e dai componenti del direttivo Emily Casciaro,Franco Mollo, Franco Lorenzo e Franco Bartucci, ha espresso ap-prezzamento per <il lavoro, certamente non facile, ma animato daintenzioni lodevoli>, che il rettore Crisci sta portando avanti. <Siamofavorevolmente impressionati - ha detto tra l’altro il presiden-te del Circolo della stampa “Sessa” - dal modo come ha de-ciso di affrontare i problemi dell’Unical e dal-la Sua ferma volontà di guardare non tantoe non solo agli aspetti positivi che la piùgrande Università della Calabria indubbia-mente può vantare, ma alle criticità del-l’ateneo, puntando a rilanciarne il ruolonella regione e fuori di essa. È uno sfor-zo - ha concluso Corigliano - che ap-prezziamo e che ci porta ad assicurare,per quanto possibile, la nostra collabora-zione e il nostro convinto sostegnoall’Unical in questa particolare fase dellasua storia>.

Il rettore Crisci, dal canto suo, ha ringraziato ilCircolo della Stampa “Sessa” per il lavoro che svolge eper lo spirito ideale che ne anima l’attività, auspicando che <del-l’esperienza e della competenza espresse al proprio interno dai nu-merosi giornalisti e operatori dell’informazione che ne fanno parte,possano avvantaggiarsi gli studenti iscritti ai corsi di laurea trien-nale in Comunicazione e Dams e magistrale in Linguaggi delloSpettacolo, del Cinema e dei Media e in Teoria della Comunicazionee Comunicazione Pubblica>. Crisci, inoltre, ha posto l’accento sul-la <portata della sfida che attende l’Unical nei prossimi anni e ri-spetto alla quale l’Ateneo, se dispone di buoni fondamentali, nonpuò rinunciare a risolvere questioni di natura organizzativa che po-trebbero minarne la presenza e la credibilità sul territorio. È un com-pito difficile e impegnativo - ha concluso il rettore dell’Universitàdella Calabria - al quale ci siamo prontamente dedicati e a cui assi-cureremo ogni energia per il futuro>.

sabato8 febbraio 2014

IX

Una mano in più

Incontro tra il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci

e il Circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa”

Sinergiaper la crescita civileSinergiaper la crescita civile

Incontrocordialee proficuosvoltosinella nuovasededel Rettoratodi Arcavacata

e destinatoa favorirela collabora-zione trale due realtànel prossimofuturo

Maria RosariaSessa

Page 10: Voce ai giovani

S’è svolta, nell’aula Caldora dell’Università della Calabria, la ma-nifestazione di chiusura del progetto di formazione denominato“HealthsoaLearning: Standard e Tecnologie a supporto delleArchitetture di Servizi per la Sanità”, nell’ambito del progetto“Pon01_02934 - Healthsoaf: Framework di Architettura di serviziper la sanità”, cofinanziato dal Miur. L’iniziativa, realizzata di concerto da Tebaid “Consorzio per le tec-nologie biomediche avanzate” (responsabile Giuseppe Chidichimo)e dal laboratorio di Ingegneria delle decisioni per i servizi sanitari,Dimeg, Università della Calabria (responsabile Domenico Conforti),ha formato delle innovative figure professionali per l’efficienta-mento, la gestione ed il controllo dei sistemi sanitari. In particolaresono stati formati 23 corsisti distinti i due diversi profili: 10 “TechnicalExpert” (Sara Bloise, Barbara Corasaniti, Elisa Coscarella, IdaCostabile, Francesca Di Mare, Andrea Gnisci, Mariarosaria Marino,Alessandra Mauro, Balduino Scarfone), e 13 “End User” (AlessandraFrancesca Andrieri, Anna Cordò, Francesco Gaudio, ValeriaLupinacci, Laura Mannella, Antonio Marsico, Emilia Raimondo,Francesca Serpe, Amalia Spatafora, Nadia Tramonti, ClaudiaVeneziano, Alessandra Verardi, Emanuela Vercillo). «Il bagaglio di competenze acquisite durante l’intervento di forma-

zione - ha spiegato nel corso della manifestazione il professorGiuseppe Chidichimo - sono uno strumento essenziale per un ge-stione più moderna del sistema-sanitario. L’iniziativa risponde, inol-tre, ad una esigenza non più procrastinabile da parte del ServizioSanitario, di mantenere e migliorare la propria capacità di presta-zioni e di servizio attraverso un uso intelligente delle nuove tecno-logie». Il concetto è stato ribadito dal prof. Domenico Conforti che,in particolare, ha posto l’accento sul contesto scientifico-tecnologi-co entro il quale il progetto formativo ha realizzato la ricerca dellemodalità più efficaci per realizzare un vero “salto quantico” nel-l’applicazione ai sistemi sanitari delle più innovative tecnologie del-la informazione e della scienza delle decisioni. Alla manifestazione di chiusura di healthsoalearning hanno inoltre,partecipato l’ingegner Caliani della Regione Toscana “La sanità elet-tronica in Italia ed Europa: Stato dell’arte e sviluppi futuri”; il dot-tor Zito della Regione Calabria “I servizi sanitari in Calabria: usci-re dalla crisi con nuove iniziative”; la dottoressa Raffone e Piana diAlmaviva e Guerri di Dedalus “La sanità elettronica: il ruolo stra-tegico di Almaviva e Dedalus”.La cerimonia s’è conclusa con il conferimento degli attestati agli al-lievi del corso di formazione.

«Il bagagliodicompetenzeacquisitedurantel’interventodiformazione -ha spiegatoil professorGiuseppeChidichimo -sono unostrumentoessenziale peruna gestionepiù modernadel sistemasanitario»

sabato8 febbraio 2014

X

Corsie da restaurare

Il futurodella saluteIl futurodella salute

Nell’aula Caldora dell’Università della Calabria, la manifestazione di chiusura del progetto di formazione

“HealthsoaLearning: Standard e tecnologie a supporto delle architetture di servizi per la sanità”

Page 11: Voce ai giovani

Leonardo Da Vinci è sicuramente il più grande genio di tutti i tem-pi, lo sappiamo, un personaggio poliedrico che si trova nella suaopera anche in mostra presso il museo del Bretti e degli Enotri diCosenza con alcune macchine da egli progettate. Una presentazio-ne per opera del Forum telesiano, con cinque incontri con le“Macchine interattive” del grande genio “Leonardo da Vinci. Il ge-nio e le invenzioni”. Già in conferenza stampa tenutasi un mese fa,che ha aperto il 12 gennaio scorso la mostra, è venuta fuori una de-scrizione di un qualcosa di veramente unico ed eccezionale per al-cuni aspetti moderno a considerare l’opera per il periodo in cui vis-se il grande “artista”. Tra gli organizzatori dell’evento GabrieleMontera, presidente del Forum telesiano, Maria Grazia Innecco,coordinatrice del progetto, Exadream Milano, Marilena Cerzoso ladirettrice del Museo dei Bretti e degli Enotri e Adele Filice.Queste macchine rimarranno esposte fino a maggio, per permette-re a tutti, soprattutto alle scuole del territorio, di poterle visitare. Abbiamo raccolto l’importante testimonianza al riguardo del diret-tore del Forum telesiano, Gabriele Montera, medico appassionatodella figura di Leonardo, che ci ha fatto notare che la mostra vuoleessere un punto di partenza piuttosto che di arrivo, ché possa radi-care un’esperienza nel territorio che duri nel tempo e diventi unapresenza che permetta di organizzare altri eventi richiamando stu-diosi per potersi confrontare su questo modo nuovo di guardare al-le cose che ci circondano, dando alla città bruzia la possibilità di re-cupero della sua dimensione storica.

Gabriele Montera, lei in una sua intervista ha rilasciato una splendi-da dichiarazione sul parallelismo tra Leonardo e il nostro filosofoBernardino Telesio. Perché questo confronto?Il parallelismo nasce dal fatto che ambedue hanno rotto con la su-premazia aristotelica e scolastica per intravvedere una maniera nuo-va del pensiero. Il cosiddetto Pensiero libero, che è determinato dalRinascimento e da quegli effetti positivi che la storia testimonia ab-bia esso stesso regalato nell’epoca di riferimento. Il Rinascimentotuttavia, dobbiamo dire, è ancora come rimasto allo stato embrio-nale. Ancora oggi viviamo un pensiero rinascimentale, ma conuna visione grigia e limitata da aspetti su cui incidono anchecondizioni economiche, che ci stanno stritolando.

Qual è il messaggio leonardesco?Il messaggio di Leonardo è quello che condi-vide con Telesio nello studio della na-tura come modello della nostra vita edella stessa organizzazione sociale.Dunque, recuperare questi importantiprincipi significa cominciare ad intrav-vedere un nuovo mondo più equilibrato ein sintonia con le leggi della natura.

Lei è autore di un testo, Il calice svelato, rife-ribile al Cenacolo di Leonardo da Vinciin cui appare un calice che non è visi-bile nel dipinto se non a un attento os-servatore...Diciamo che Leonardo mi ha sem-pre appassionato. Cosa che nel tem-po mi ha attratto sempre maggior-mente. Nelle opere di Leonardo so-no espressi tanti significati nascosti.Ed ecco che un’attenta lettura po-trebbe ancora riservarci tante sor-prese molto interessanti non fini a sestesse, ma che esprimono riferimen-ti precisi alla nostra vita e che ci in-

vitano a guardare con un occhio più profondo alla nostra realtà. Ilcalice in realtà è come se fosse una metafora per la nostra esisten-za, perché osservare una forma che appare all’improvviso, almenoper la mia esperienza, su un dipinto, tante volte osservato e che nonè scollegato da altri elementi, emerge appunto da queste diverse at-tenzioni che poniamo a tutto ciò e che nell’opera di Leonardo in mo-do nuovo agisce in modo neoplatonico, secondo il quale tende a fa-re emergere in noi quanto più è celato. Il calice diventa così metaforadi quanto c’è in noi stessi, basta guardare con un occhio diverso ecosì verranno fuori quelle conoscenze e verità che sono dentro dinoi.

La figura di Leonardo nel tempo ha fatto tanto discutere e affascina-to. Dai suoi studi cosa emerge?Per me lo studio su Leonardo non è stato accademico e scolastico,ma un adeguamento al suo modo di sentire e percepire, intuizionee conoscenze anche mediate. Studiare Leonardo significa compe-netrarsi in lui e ricercare similitudini approcciandosi con un animodiverso e che permette di scoprire nuove terre senza muoversi dadove ci si trova, parafrasando un poco ciò che diceva Proust. Eccoche allora entrare nella dimensione di Leonardo significa slacciarsida partecipazioni a mondi accademici e istituzionali. Leonardo nonera un accademico, così come ritornando a Telesio era sganciato,come il nostro filosofo, dal mondo accademico, per cui innovatorie sul filo del rogo e dell’eresia. In virtù della loro personalità fortecon la stessa forza con cui hanno espresso il loro pensiero, sono riu-sciti a esprimersi e concludere la loro esistenza in modo naturale.

Le “Macchine di Leonardo” resteranno esposte fino al 10 maggio unperiodo lungo per una mostra...Il periodo è dovuto al fatto di favorire le scuole di tutta la Regionedi partecipare all’evento, offrire da questo avvenimento ai giovaniuna possibilità di usufruire del messaggio suggestivo che provienedalla figura di Leonardo e coltivare un eventuale interesse verso diessa. Per la città rappresenta di certo una grande attrazione, che puòdare peso e significato maggiore alla funzione di città d’arte e alpensiero riformatore del Rinascimento cosentino.

Quali sorprese o nuove scoperte potrebbe aggiungere ancora, a sé,la figura di Leonardo?

Dal punto di vista storico Leonardo è moltoconosciuto ed è stato sviscerato sotto tanti

aspetti. Dallo studio su Leonardo potreb-be emergere il mistero celato nella profon-

dità del suo pensiero, che può incomincia-re a manifestarsi nel momento in cui co-

minceremo a guardarlo con un occhio più at-tento. Approccio questo che deve essere applicato,

perché valido a qualsiasi approccio al-la conoscenza. Per consentirci una

nuova visione alle cose che cicircondano.

sabato8 febbraio 2014

XI

Invenzioni in vetrina

Leonardo,un genio per tuttiLeonardo,un genio per tutti

Un approccio telesiano di Leonardo da Vinci svelato nelle sue "Macchine interattive"

di Luci De CiccoPersonaggio

poliedricoin mostra

pressoil Museo

dei Brettie degli Enotri

di CosenzaTra gli

organizzatoridell’evento

GabrieleMontera,

presidentedel Forumtelesiano

Gabriele Monterapresidente del Forum telesianoSotto, una delle macchine di Leonardo

Page 12: Voce ai giovani

Luigi Corteggi, il famoso “Cortez” di tanti fumetti disuccesso, incantato dal museo dell’ambiente dell’Unical«È la prima volta che vengo in Calabria e la mia impressione è decisamen-te positiva. Non immaginavo di trovarmi di fronte a strutture di questo li-vello, che non mi risulta esistano in altre parti d’Italia, nè allo sforzo lode-vole, che qui viene compiuto, di inculcare nei ragazzi un pezzo di cultura,quella del rispetto e della tutela per l’ambiente, fondamentale per contare sucittadini e amministratori all’altezza della situazione»: sono le parole - co-me ha precisato ripetutamente “sincere e sentite” - che Luigi Corteggi, il fa-moso “Cortez” di tanti fumetti di successo, ha pronunciato dopo aver visi-tato la sede del “Rimuseum”, il museo dell’ambiente dell’Università dellaCalabria.Corteggi, che era accompagnato da Maria Grazia Cianciulli, dirigentedell’Istituto magistrale statale, liceo “Tommaso Campanella” di BelvedereMarittimo, è stato accolto dal rettore, Gino Mirocle Crisci, e dalla dirigen-te della struttura, Vittoria Carnevale.All’illustre ospite è stato presentato il percorso didattico-educativo diRimuseum, che è stato visitato lo scorso anno da 7.500 studenti delle scuo-

le primarie e secondarie della Calabria, e il programma delle principali ini-ziative previste per il 2014.Cortez si è fermato a parlare con i presenti e ha mostrato grande disponibi-lità di fronte alle richieste di un disegno dei protagonisti, Tex Willer in testa,

Un grande successo per La Confessione di Adriana Toman, operateatrale che narra l’incontro tra Gioacchino da Fiore e l’ImperatriceCostanza d’Altavilla, andata in scena un gremito Teatro Rendanodi Cosenza per la prima delle quattro rappresentazioni dedicate aglistudenti degli istituti superiori: 2.500 dalle 20 scuole che hanno ade-rito.Straordinaria la risposta, attenta, partecipe, anche da parte di questopubblico più giovane, cui la Provincia - che ha sostenuto la realiz-zazione teatrale nel quadro delle iniziative di valorizzazione dell’a-bate calabrese - ha voluto rivolgere il “Premio Gioacchino da Fiore”;gli studenti si esprimeranno sulla sua opera, sul suo pensiero attra-verso elaborati che potranno spaziare nelle cinque sezioni previstedal bando: letteraria; musicale; figurativa; audiovisiva; gastrono-mica per gli Alberghieri. La premiazione è già stata fissata per ilprossimo 31 marzo.Un coinvolgimento diretto per gli studenti- come spiegato dall’as-sessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano -, voluto per favo-rire la conoscenza di questa grande figura della storia del pensierospirituale, capace di influenze profonde, oggetto di studi interna-zionali ma ancora non di divulgazione diffusa. In questa direzione va anche la messa in scena del lavoro scritto daAdriana Toman, che firma una regia cui va il merito di coinvolge-

re emotivamente. La Confessione mette in scena in maniera in-

tensa il ritrovarsi di due persone che han-no percorsi di vita eccezionali; portanella storia, quella di grandi e com-plessi avvenimenti di un lungo pe-riodo tormentato.Da un lato, dunque,l’Imperatrice Costanza,

che nel divenire del-l’opera si spoglia

sabato8 febbraio 2014

XII

La ConfessioneLa ConfessioneDopo il Rendano, ora le rappresentazioni per le scuole, coinvolte nel "Premio Gioacchino da Fiore"

Orgoglio al cubo

Rimuseum lascia senza fiatoRimuseum lascia senza fiato

Giovani a teatro

Luigi Cortez Corteggi omaggia il “Rimuseum”con un bozzetto “istantaneo” di Tex Willer

Evento volutodallaProvinciadi Cosenzaper favorirela conoscenzadell’operae del pensierodell’abatecalabrese

Page 13: Voce ai giovani

che l’hanno fatto conoscere in tutto il mondo. E proprio una simpatica im-magine del famoso ranger, che porta sulla spalla un sacco di rifiuti da con-ferire in discarica, Corteggi ha consegnato al rettore Crisci e alla direttriceCarnevale, a ricordo della sua visita al Rimuseum.

dell’altero distacco che il suo ruolo impone per mostrarsi donna sof-ferente, il cui stesso corpo via via è piegato dal dolore: il dolore ditutte le donne che nel corso della storia hanno subito violenze, chehanno pagato il prezzo altissimo dell’impossibilità delle scelte ri-guardo la propria vita. Strappata ad una esistenza di fede e preghiera in convento, prescel-ta quale strumento di alleanze tra Stati, per procreare, in età maturae divenire madre di Federico II, Costanza che chiede di potersi con-fessare, per condividere il suo gravoso carico e quindi di compren-derne il senso.Dall’altro, Gioacchino da Fiore, mistico, esegeta, profeta, teologo,uomo in ricerca costante di orizzonti nuovi e fecondi che nel parla-re all’Imperatrice parla, di fatto, a tutti gli uomini. Aquelli di un tem-po lontano, ma anche a quelli del presente, accomunati, questi, dacontraddizioni, ma comunque aperti alla speranza.Nei ruoli, Alessandra Chiarello, che riesce con padronanza e con-temporanea delicatezza a restituire una notevole figura femminilee un magistrale Marco Silani, per cui è stato scritto il personaggio,che comunica tutta la forza, l’incredibile ricchezza di Gioacchinoda Fiore e il suo messaggio. Un pensiero che travalica i confini re-ligiosi e si impone a tracciare il sentiero per gli uomini e le donnedi buona volontà, ovunque essi siano. Sul palco ancora un bravissimo Giovanni Turco che è Nadir, uomodi fiducia dell’Imperatrice, sorta di coreuta che introduce alla nar-razione, conduce nella ricostruzione del piano storico, ne sottolineapassaggi.Alle coreografie di Daniele Nocera e Melania Piro è affidata l’in-terpretazione dei sentimenti più profondi di Costanza; nella danza,l’introspezione del personaggio è resa con sottile efficacia. Tecnologia,infine, per le luci, e nell’ambientazione scenica che crea spazi vir-tuali che avvolgono tutto il teatro, proiettando lo stesso pubblico a

volte tra lo stormire delle fronde dei boschi silani, a voltenel cosmo, tra nebulo-

se e costellazioni.

sabato8 febbraio 2014

XIII

Giovani a teatro

Page 14: Voce ai giovani

Beatificata la Reginella Santa, così è conosciuta Maria Cristina diSavoia, lo scorso 25 gennaio. Una cerimonia tenutasi a Napoli nel-la basilica di Santa Chiara, che custodisce le spoglie mortali di que-sta regina morta di parto giovanissima, ma che come afferma AngelaGatto, consigliera nazionale dell’associazione “Convegno di CulturaMaria Cristina di Savoia”, con un grande dono, quello della caritàverso gli ultimi e i dimenticati, nata nobile non si è scordata mai dei

“miserabili”, i poveri e disadattati dellasua società.La cerimonia, presieduta dal cardinaleCrescenzo Sepe, era affollata da più di2mila persone, che hanno partecipato nel-la Basilica a una funzione sobria ma ele-gante per la Regina Santa, regina delRegno delle due Sicilie, sarda e moglie diFerdinando II di Borbone, nonché madredi Francesco II, che non conobbe mai, mache fu educato secondo il credo cattolicodella stessa.Da oggi la beata Cristina di Savoia rendepiù esemplare ciò che ogni convegno dicultura cerca di portare avanti secondo lacristianità, ma nello spirito della culturaaperta a tutti così che anche l’uomo dellastrada possa usufruirne; questo almeno lospirito che da sempre contraddistingue(ormai ne decorre il cinquantesimo anno)del “Convegno di cultura Maria Cristinadi Savoia” cosentino, guidato dalla poe-

tessa Angela Gatto. Posizione privilegiata la sua nella terza fila ri-servata al Consiglio nazionale del Convegno di cultura e che vedela presidente Angela Gatto membro attivo dello stesso. Un posto dacui ha potuto assistere alla funzione presieduta anche dal prefettoper la Congregazione della causa dei santi, Angelo Amato e parte-cipata da esponenti della casa Savoia e dei Borboni.

La Regina Santa, Maria Cristina, fu un’immagine di donna forte purse nella sua breve vita; agì con determinazione nel suo ruolo facen-do leva sui sentimenti più profondi del cattolicesimo, fino addirit-tura a determinare nel marito una grande decisione, quella di aboli-re la pena di morte per i condannati. Il primo tratto distintivo dellabeatitudine di Maria Cristina di Savoia fu proprio quando nella fa-

miglia dei Minimi, che dovevano ruotare attorno alla basilica na-poletana, ci si accorse di queste virtù della Regina; e fu proprio pa-dre Bernardo Maria Clausi che per primo in lei riconobbe la santità.Sono state tante le aderenti calabresi a partecipare: il gruppo più nu-trito quello di Lamezia Terme. Da Cosenza anche un gruppo di ade-renti: sono partite in venti e nonostante le precarie condizioni at-mosferiche, si sono mosse sotto il colore “blu Savoia” delle sciar-pe, che sono andate a unirsi a quelle di tutta Italia.Il racconto della presidente Angela Gatto si fa a tratti entusiasman-te e a tratti commovente per l’importante evento che contraddistin-gue quest’associazione. Nella causa di postulazione negli atti pro-cessuali del 1836 è riportata la notizia che il consorte della ReginaMaria Cristina, accortosi che le terapie post parto non sortivano al-cuno effetto andò a chiedere l’intervento del padre Bernardo, cheancora prima di incontrare la regina già sapeva della sua morte edella sua santità.

Abbiamo chiesto alla presidente di Cosenza Angela Gatto quali so-no state le sensazioni che l’hanno attraversata durante il rito cele-brativo: «Mi ha colpita la sobrietà con cui si è svolto il rito e la pie-nezza di sensazioni che hanno lasciato in tutte noi un intreccio disentimenti forti e grandi. Tutti i Convegni di cultura siamo stati con-cordi nell’approvare la beatificazione di questa giovane regina, cheha saputo nonostante la sua fresca età dedicarsi al suo popolo maanche al suo regno con grande dedizione. In termini moderni la pos-siamo definire una manager, che ha lavorato per creare una coscienzanuova nella gente e nel sua corte anche nell’ambito dell’approccioal lavoro, soprattutto, di carattere artigianale come le seterie, la la-vorazione dei coralli e per tutto ciò che riguarda l’amore per Cristo.Da poco è uscito un testo di Luciano Regolo, nuovo direttore delquotidiano L’Ora della Calabria, che la definisce la Regina che amòCristo, una grande fede in lei che ci ha trasmesso e non solo in que-sto opportuno e necessario evento di beatificazione».Appunto per questo il Convegno di cultura di Cosenza si sta sem-pre di più orientando verso attività che coniughino le varie animeche erano proprie di questa beata, tenendo alto il senso che la stes-sa ha dato alla vita, che deve essere una missione, imitando dellabeata il sistema valoriale. Maria Cristina nella sua vita di corte aderìal credo cristiano in tutto mettendo a dura prova le finanze del Regnopur di adottare la politica della carità. I suoi, afferma Angela Gatto,sono doni di Dio: l’amore verso il prossimo, il senso della carità,che si mostrano anche nei reali e che le hanno dato il titolo di regi-na santa connotandola per quel suo modo di porsi al sofferente e al-l’altro, nel vivere per l’altro e che coniugava con una grande bel-lezza, cultura e aspetto di dignità regale, oltre all’azione per il mi-gliorarsi di una società orientata al lavoro e alla creatività.

sabato8 febbraio 2014

XIV

di Lucia De Cicco

Pillole di fede

Della beata Maria Cristina di Savoia

La politica della caritàLa politica della caritàBeatificata

la ReginellaSanta, così

è conosciutaMaria

Cristinadi Savoia,

il 25 gennaioCerimonia

a Napolinella basilica

di SantaChiara, checustodiscele spoglie

mortalidi questa

donna mortadi parto

giovanissima

Maria Cristinadi SavoiaSopra, i realidi Casa Savoia e i Borbone alla funzionedi beatificazione

Page 15: Voce ai giovani

I princìpi cattolici, che fondano sul bene comune, possono essere ilcemento dell’unità europea, dalla quale deve ripartire anche la ri-nascita dell’Italia. La grave crisi che stiamo attraversando in questoparticolare momento storico, non è solo economica e non riguardasoltanto i cittadini. Siamo di fronte ad una crisi etica e morale cheha coinvolto a pieno la politica e dalla quale si può uscire fondan-do solo sui reali valori di una demo-crazia matura, che coniughi i principidella dottrina sociale della Chiesa conla concreta prassi politica. Perché la po-litica, così come affermava Paolo VI,è la più alta forma di carità.

È quanto scaturito dalla lezione magi-strale dell’onorevole Raffaele Cananzi,nel corso del convegno “Alcide deGasperi: Vita, valori, politica”, orga-nizzato dall’Azione cattolica, in pre-parazione alla XVAssemblea diocesa-na tenutasi il 1° febbraio, pressol’Istituto “Madre Isabella De Rosis” dicontrada Frasso, Rossano.

Affascinante percorso attraverso la sto-ria dell’Europa unita, dai suoi primor-di fino ai giorni nostri, ripercorrendoproprio i passi di uno dei suoi padri fon-datori, Alcide De Gapseri. La visionedegasperiana dell’Europa - ha ricorda-to l’onorevole Cananzi - è chiara e to-talizzante. Che mette al primo posto lanecessità di trasmettere gli insegnamentievangelici della Chiesa nella prassi po-litica e democratica. Questo, attraver-so un confronto schietto e concreto, trai vari popoli, uniti nel superare nazionalismi e protezionismi. Perchéil “tutto” Europa è deve essere superiore alla stessa Patria. De Gasperiaveva capito per primo la necessità di confrontarsi con i tempi nuo-vi, ma soprattutto aveva ben chiara l’esigenza di aprire un dialogotra cattolici e laici. Non è difficile accorgersi - ha ribadito ancora ilgià sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri - chele tendenze prevalenti nell’Unione europea sono oggi ben diverseda quelle sperate. L’Unione Europea ha ben poco a che fare con isuoi popoli, dominata com’è da economisti, programmatori, buro-crati e tecnocrati. Nata per seppellire i regimi autoritari, manca qua-si del tutto di democrazia e gli accordi vengono assunti fra i gover-ni, senza tener conto della volontà dei cittadini. Ecco perché non c’èda meravigliarsi se oggi, in un momento di crisi epocale e totale, silevano di continuo moti antieuropeisti. Da qui l’invito di Cananzi,mutuato dalle parole di Papa Benedetto XVI, affinché la nuova ge-nerazione dei cattolici si dedichi fattivamente alla politica riportan-

do al centro della vita democratica dell’Europa i valori della caritàe dell’impegno sociale. - Invito, questo, rilanciato anche dall’am-ministratore diocesano dell’arcidiocesi Rossano-Cariati, monsignorAntonio De Simone. Questo momento storico- ha detto - ci pone dinanzi ad una società li-quida, senza alcuna concretezza, che si sta tra-mutando in una preoccupante deriva etica e so-ciale. E alla Chiesa, oggi, è affidata l’impor-tante missione di tenere ben saldi, a partire dal-le fondamenta, i valori del cattolicesimo.Ritrovarsi attorno alla figura di De Gasperi - haaggiunto il presidente dell’Azione cattolica dio-cesana, Antonio Romano - serve anche a resti-tuire alla gente punti di riferimento forti, in unperiodo in cui gli intrighi dei palazzi della po-litica ci restituiscono solo incertezze e paure sulfuturo. I cattolici, dunque, non possono restarealla porta, devono portare il loro contributo, intermini di idee ed azioni, per superare, uniti,questo grave momento di difficoltà.

All’evento, le cui conclusioni sono state affi-date al delegato regionale Azione cattolicaCarmine Gelonese, sono intervenuti, inoltre, ilsegretario dalla Consulta delle aggregazioni lai-cali diocesana Igino Romano, don GiovanniSommario, assistente generale Azione cattoli-ca diocesana, numerosi rappresentanti delle for-ze laicali del comprensorio ed una folta rap-presentanza di sindaci ed ex amministratori delterritorio, di diversa estrazione politica, che han-no portato la loro testimonianza costruttiva altermine del convegno.

© Fonte Cmp agency Rossano

sabato8 febbraio 2014

XV

A Rossano l'onorevole Cananzi rilancia l'esempio di Alcide De Gasperi

Il presente che prende dal passato

L’impegno cattolico contro la crisiL’impegno cattolico contro la crisiAffascinantepercorsoattraversola storiadell’Europaunitaripercorrendoproprioi passi di unodei suoi padrifondatoriLa visionedegasperianadell’Europaè chiarae totalizzanteMette alprimo postola necessitàdi trasmetteregliinsegnamentidella Chiesanella prassipolitica edemocratica