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. TRIBUNALE DI NAPOLI v- se:: e•.-.-: MS v e. Pi* SEZIONE LAVORO "' f «C ÌV,,S--: ORDINANZA ì a *^ II Giudice del Lavoro dott.M. Rosaria Elmino, letto il ricorso ex art. 700 c.p.c rubricato al n. 6837/10 letti gli atti ed i documenti prodotti, a scioglimento della riserva di cui all'udienza del 1.4.10; OSSERVA & Con ricorso ex art. 700 epe depositato il 18.2.10, i ricorrenti in epigrafe deducevano di avere tutti espletato presso la ASL Salemo 2 (ora ASL Salerno) attività nel ruolo tecnico - profilo operatore tecnico addetto all'assistenza ("OTA") per i periodi rispettivamente indicati in ricorso in virtù di contratti a tempo determinato stipulati con l'Azienda Sanitaria Locale innanzi citata e successivamente prorogati di anno in anno. Deducevano altresì che la Regione Campania aveva emanato norme per la stabilizzazione del personale precario del servizio sanitario regionale, istituendo, in forza della* legge regionale n. 1/2008 e con riferimento alle disposizioni normative di cui alla L. 296/2006 (Finanziaria 2007) e alla L. 244/2007 art. 3 commi 90-92 (Finanziaria 2008), elenchi in cui inserire a domanda il personale precario dipendente dagli enti del servizio sanitario regionale, fornito dei requisiti previsti dalle predette leggi. Tutti i ricorrenti, dunque, deducevano di aver inoltrato domanda ali 'Assessorato alla Sanità della Regione Campania per essere inseriti negìi elenchi istituiti per le procedure di stabilizzazione, in quanto avevano maturato ciascuno i tre anni di servizio continuativi previsti dalla normativa regionale, quale requisito necessario per accedere alle procedure di stabilizzazione; tuttavia i ricorrenti non venivano inseriti negli elenchi del personale da stabilizzare, in quanto la Regione Campania emetteva provvedimento di non ammissione degli stessi nei predetti elenchi, con la seguente motivazione: "mancanza dei requisito temporale servizio triennale ". I ricorrenti deducevano di avere impugnato in via di urgenza il provvedimento di esclusione e che il Tribunale, con ordinanza del 14.09.09, aveva dichiaralo il loro diritto all'iscrizione negli elenchi regionali del personale sanitario per la procedura di "stabilizzazione"; la Regione, poi, aveva proposto reclamo avverso il citato provvedimento, ma la relativa procedura veniva dichiarata estinta per inattività della parte reclamante. Deducevano quindi che la convenuta Regione con successive note rettificava i provvedimenti dirigenziali di esclusione dei ricorrenti dagli elenchi, sostenendo la carenza del presupposto di legge deH'intercorrenza tra le parti di rapporti di lavoro di natura subordinata, trattandosi invece di rapporti lavoro flessibile, e confermano, pertanto, la predetta esclusione. A questo punto lamentavano i ricorrenti l'erroneità del provvedimento della Regione convenute, la quale mutando la motivazione posta a base dell" esclusione solo successivamente all'emissione dell'ordinanza dei Tribunale, aveva tentato di eluderne l'applicazione. Deducevano altresì che le convenzioni stipulate da ciascuno ai sensi deiFart. 15 octies introdotto dal D.lgs.vo 299/99 non potevano ritenersi forme di lavoro "a progetto", in quanto la ASL aveva assunto gli stessi con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato anche se nell'ambito della realizzazione di uno specifico progetto (assistenza domiciliare dell'anziano fragile), senza che tale

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.TRIBUNALE DI NAPOLI v- se:: e •.-.-: • MS v e. Pi*

SEZIONE LAVORO "' •f «C ÌV,,S --:

ORDINANZA ìa*^

II Giudice del Lavoro dott.M. Rosaria Elmino,letto il ricorso ex art. 700 c.p.c rubricato al n. 6837/10letti gli atti ed i documenti prodotti,a scioglimento della riserva di cui all'udienza del 1 .4.10;

OSSERVA&

Con ricorso ex art. 700 epe depositato il 18.2.10, i ricorrenti in epigrafe deducevano di avere tuttiespletato presso la ASL Salemo 2 (ora ASL Salerno) attività nel ruolo tecnico - profilo operatoretecnico addetto all'assistenza ("OTA") per i periodi rispettivamente indicati in ricorso in virtù dicontratti a tempo determinato stipulati con l'Azienda Sanitaria Locale innanzi citata esuccessivamente prorogati di anno in anno. Deducevano altresì che la Regione Campania avevaemanato norme per la stabilizzazione del personale precario del servizio sanitario regionale,istituendo, in forza della* legge regionale n. 1/2008 e con riferimento alle disposizioni normative dicui alla L. 296/2006 (Finanziaria 2007) e alla L. 244/2007 art. 3 commi 90-92 (Finanziaria 2008),elenchi in cui inserire a domanda il personale precario dipendente dagli enti del servizio sanitarioregionale, fornito dei requisiti previsti dalle predette leggi. Tutti i ricorrenti, dunque, deducevano diaver inoltrato domanda ali 'Assessorato alla Sanità della Regione Campania per essere inseriti negìielenchi istituiti per le procedure di stabilizzazione, in quanto avevano maturato ciascuno i tre anni diservizio continuativi previsti dalla normativa regionale, quale requisito necessario per accedere alleprocedure di stabilizzazione; tuttavia i ricorrenti non venivano inseriti negli elenchi del personale dastabilizzare, in quanto la Regione Campania emetteva provvedimento di non ammissione degli stessinei predetti elenchi, con la seguente motivazione: "mancanza dei requisito temporale serviziotriennale ".I ricorrenti deducevano di avere impugnato in via di urgenza il provvedimento di esclusione e che ilTribunale, con ordinanza del 14.09.09, aveva dichiaralo il loro diritto all'iscrizione negli elenchiregionali del personale sanitario per la procedura di "stabilizzazione"; la Regione, poi, avevaproposto reclamo avverso il citato provvedimento, ma la relativa procedura veniva dichiarata estintaper inattività della parte reclamante.Deducevano quindi che la convenuta Regione con successive note rettificava i provvedimentidirigenziali di esclusione dei ricorrenti dagli elenchi, sostenendo la carenza del presupposto di leggedeH'intercorrenza tra le parti di rapporti di lavoro di natura subordinata, trattandosi invece di rapportilavoro flessibile, e confermano, pertanto, la predetta esclusione.A questo punto lamentavano i ricorrenti l'erroneità del provvedimento della Regione convenute, laquale mutando la motivazione posta a base dell" esclusione solo successivamente all'emissionedell'ordinanza dei Tribunale, aveva tentato di eluderne l'applicazione.Deducevano altresì che le convenzioni stipulate da ciascuno ai sensi deiFart. 15 octies introdotto dalD.lgs.vo 299/99 non potevano ritenersi forme di lavoro "a progetto", in quanto la ASL aveva assuntogli stessi con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato anche se nell'ambito dellarealizzazione di uno specifico progetto (assistenza domiciliare dell'anziano fragile), senza che tale

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circostanza comportasse la sussunzione di detta fattispecie nello schema del lavoro a progetto e cioèdi una collaborazione professionale.Affermavano ancora la sussistenza della giurisdizione dell'adito Tribunale in funzione di Giudice dellavoro, attesa la natura non concorsuale delle procedure di stabilizzazione nonché l'assenza di unaqualsiasi discrezionalità amministrativa nelle procedure di inserimento negli elenchi per lastabilizzazione.In ordine al ed, pericuìum in mora, deducevano infine la sussistenza di tale requisito in quanto

• l'esclusione dall'elenco ai fini della stabilizzazione non consentiva ai ricorrenti di essere chiamati, inqualsiasi momento, da una delle amministrazioni che avessero necessità di assumere personale,rimanendo perciò illegittimamente esclusi e non polendo fruire del diritto ad essere stabilizzati incaso di richiesta degli enti; siffatto pregiudizio doveva ritenersi dunque imminente ed irreparabile,non potendo essi fruire del diritto ad essere stabilizzati, con grave danno anche per la loro dignità epersonalità morale.

" Costituitasi la Regione convenuta eccepiva innanzitutto il difetto di giurisdizione dell'aditoTribunale in funzione di Giudice del lavoro, per essere la giurisdizione in tema di costituzione delrapporto di pubblico impiego attribuita al Giudice amministrativo nonché l'incompetenza territorialedel Tribunale di Napoli, trattandosi di rapporti di lavoro sorti e svolti nella provincia di Salerno; nel

." merito, eccepiva l'infondatezza del ricorso ed inoltre l'insussistenza del requisito del pericuìum inc<f\.mora, chiedendo pertanto il rigetto della domanda cautelare, con vittoria di spese.

itiene il Giudicante che la domanda cautelare sia fondata sussistendo innanzitutto il requisito delo±fumus boni iuris.

/Preliminarmente deve essere respinta l'eccezione di difetto di giurisdizione, tenuto conto che nelcaso di specie non si verte in ipotesi di impugnativa di procedure concorsuali, rispetto alle qualisussiste, in effetti, la giurisdizione, del Giudice amministrativo, ma si chiede unicamentel'inserimento dei nominativi dei ricorrenti negli elenchi, formati a cura della Regione Campania, daiquali le Aziende ospedaliere possono attingere per l'assunzione di personale con costituzione dirapporto di lavoro subordinato. In effetti, in presenza dei requisiti dettati dalla normativa vigente -art. 1 comma 565 della legge 27.12.2006 n. 296, art. 3 commi 90-92 della legge 24.12.2007 n. 244,art. 81 della legge Regione Campania n. 1/2008 - i richiedenti hanno una posizione di diritto

- soggettivo all'inserimento negli elenchi del personale precario dipendente dagli enti del servizio. sanitario regionale distinti per ruolo, profilo e posizione funzionale, come previsto dall'art. 81

commi 5 e 6 della 1. Regione Campania n. 1/2008, e l'amministrazione convenula, ossia la RegioneCampania, non esercita una discrezionalità a tale riguardo, dovendo verificare soltanto i requisitirichiesti dalla legge.Va del pari rigettata l'eccezione di incompetenza territoriale sollevata dalla difesa del resistente.Ed invero il presente ricorso è slato proposto non nei confronti del datore di lavoro (ASL Salemo)ma della Regione Campania, in quanto la richiesta formulata dai ricorrenti riguarda l'inclusione nellegraduatorie formate da detto ente pubblico ai fini della ed. stabilizzazione con proprioprovvedimento.Ne deriva che non va applicata la disposizione regolante la competenza territoriale del Giudice delLavoro di cui ali'art. 413 c.p.c. ma quella generaìe di cui all'art. 18 c.p.c.Nel merito, osserva il Giudicante che dalla disamina della documentazione allegata dai ricorrenti e.in particolare, dalla lettura dei contratti di lavoro si evince chiaramente che i rapporti intrattenutidagli stessi hanno natura subordinata.Tutti i ricorrenti risultano, difatti avere stipulato contatti "a tempo determinato part-time per 12 mesie per 24 ore settimanali" nell'ambito di un progetto finalizzato "assistenza domiciliare all'anzianofragile DPGR n. 5744 del 28.1 LOG" nel profilo di OTA (cfr. in atti); alla scadenza tali contrattirisultano prorogati più volte (cfr. attestati di servizio).Nello stesso senso univocamente depone la regolamentazione dei rapporti -di lavoro quale emergedalle clausole contrattuali: in primis vi è riferimento alla disciplina del rapporto di lavoro alla stregua

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delle norme del CCNL e dei Contratti integrativi aziendali anche per quanto riguarda la cause dirisoluzione del rapporto ed i termini di preavviso in caso di dimissioni; vengono espressamentemenzionate le norme comportamentali relative alla "responsabilità penale civile ed amministrativadei pubblici dipendndti"; la indicazione di un orario di lavoro che "sarà articolato secondo leesigenze operative e le necessità di realizzazione del progetto"; la richiesta di rilasciare formaledichiarazione relativa alla assenza di "altri" rapporti d'impiego pubblico o privato ovvero di non

. trovarsi in una delle situazioni di incompatibilità richiamate nel DL n. 165 del 2001.Tutti gli evidenziati elementi indicatori, pertanto, appaiono del tutto inconciliabili con la natura nonsubordinata dei rapporti di lavoro invocata dalla Regione Campania.Alla stregua della prospettazione della convenuta, difatti, il rapporto di lavoro dei ricorrenti siatteggerebbe quale Collaborazione coordinata continuativa, ovvero Collaborazione professionale, epertanto non darebbe luogo, in mancanza del requisito della natura subordinata del rapporto dilavoro nella legge regionale n, 1/08, al diritto all'inserimento degli stessi negli elenchi dei precari da

$Non si rinviene, invece, ictu oculi, alcun indice che possa "in positivo" far ricondurre detti rapportiairi-attenuti con la ASL salemo alla tipologia del lavoro "a progetto".

4 L& parti, difatti, hanno espressamente inteso stipulare contratti di lavoro ai sensi della previsione di/cui all'art. 15 octies del D.Lvo 30.12.92 n. 502; introdotto dall'ari. 13 Dlg. N. 229/99, secondo il

quale ".Per l'attuazione dì progetti finalizzati , non sostitutivi dell'attività ordinaria, le aziendesanitarie locali e le aziende ospedaliere possono, nei limìrti delle risorse ........... , assumere concontratti di diritto privato a tempo determinato soggetti in possesso di diploma di laurea ovvero didiploma universitario ......... "; tale fattispecie, evidentemente nulla ha in comune con quella deicontratti di collaborazione professionale o "a progetto" , prevedente invece, quale requisito fondantel'elemento causale, la "specificità" del progetto e la sua indicazione nel testo contrattuale,l'evidenziazione di margini di autonomia del collaboratore rispetto al committente {cosa del tuttoassente nella fattispecie ed addirittura contraddetta dal tenore delle espressioni adoperate dalleparti:Sl lavoratore è difatti definito tout court "dipendente"), nonché la vantazione dell'attività darealizzare indipendentemente dal tempo di esecuzione della stessa.In definitiva può certamente affermarsi che quando la norma innanzi citata parla di "'contratti didiritto privato a tempo determinato" , lungi dal fare riferimento univoco alla richiamata tipologiacontrattuale "flessibile'; individua una forma di contratto di lavoro subordinato a termine, in quanto

" si limita ad evidenziare la caratteristica della temporaneità dei rapporti di lavoro instaurati in vistadella realizzazione di progetti regionali di assistenza deliberati dagli stessi organi regionali ai finì diottimizzare le prestazioni del servizio sanitario su territorio in relazione a specifiche esigenze e/o aspecifici destinatali.Sussiste altresì, ad avviso del giudicante, ìlpericulum in mora come invocato dai ricorrenti.E' evidente difatti che i ricorrenti, i quali hanno diritto alla inclusione nella procedura distabilizzazione indetta dalla regione per i motivi dinanzi esposti, vedrebbero irrimediabilmentecompromessa e frustrata la possibilità di stipulare contratti di lavoro a tempo indeterminato seesclusi dalle liste dei precari, atteso che da tali liste gli enti del servizio sanitario regionale dovrannoattingere il personale da assumere per integrare, airoccorrenza, i propri organici, trattandosi di unelenco predisposto dal legislatore regionale proprio per consentire un più agevole incontro tra ladomanda e l'offerta di specifiche professionalità già a monte selezionate per la presenza, in capo allestesse, di determinati requisiti tecnici.In conclusione il ricorso va accolto e va dichiarato il diritto dei ricorrenti all'inclusione nellegraduatorie regionali del personale precario della sanità.Le spese del presente giudizio seguono la soccombenza e vengono liquidate come da dispositivo.

P.Q.M.

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Visti gli artt. 669 bis e segg. e 700 c.p.c.

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negli

elenchi del personale di cui all'ari. I legge regionale n.'1/2008.

2) condanna la resistente al pagamento delle spese della fase di giudizio che liquida in complessivieuro 2800,00 oltre IVA e GAP, come per legge, con attribuzione aiFaw. Maurizio Marano.Napoli 13.4.10 «•

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TRIBUNALE NAPOLIPERVENUTO T» CANCELIERIA

OEPOSIT V '*' - « N'CELLEHIA

OGG:. 1 5 APR. 20

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B.E?uBBL!CA ITALIANA - IN NOME DELLA LEGGE

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a tutti gii Ufficiali Giudiziari che ne siano richiesti ed •*ehhmque spetti di mettere in esecuzione il presente titolo, al PubblicoMinistero di darvi assistenza e a tutti gli ufficiali dfti!a Forza Pubblio.? $ìconcorrervi quando ae ssano iegasR'ienteCopia conforme alPoriginate esiistejj^V^^ìa CasceUeria delNapow, Sezione Lavoro e Previderichiesta .del

Napoli , ..