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dicembre 2011
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ZORA
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Tel:0522.9
82601 –
Fax
: 0522 8
51078; E
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N. 3 dicembre 2011
Siete tutti invitati alla tradizionale
Festa di Natale Lunedì 19 dicembre
dalle 20.45 al Corallo Danze
di Scandiano (gentilmente concesso)
All’interno dellA serAtA
saranno proiettati i 4 cortometraggi
INDICE
Pag. 1 L’ editoriale (M. Calvari)
Pag .2-3 Il Natale quando arriva, arriva...ma da dove
arriva (M. Lasagni - La Manta)
Pag. 4-5 Buona la Prima! L’arte di raccontare con il
cinema (M. Calvari)
Pag. 6-7 Il Servizio Civile: Opportunità per gli Enti,
Occasione per i giovani (M. Calvari)
Pag. 8-9 Nasce a Zorella il progetto dejavù
(E. Gualtieri—Zorella)
Pag. 10-11 “A casa Nostra” (L. Baj—Stradora)
Pag. 12 “Quasi un anno dopo” (I. Ghisio Responsabile
Acquisti)
Pag. 13 Formazione e gruppo supervisione ABA
(D. Ugolotti - Responsabile Tecnico)
Pag 14-15 La crisi che ci tocca (C. Melli—Presidente)
Pag. 16-17 Il mantenimento della certificazione di qualità
9001:2008 (G. Fabiole - Responsabile Qualità
e Personale)
Pag. 18-19 A ciascuno il suo profumo (Davide Ferrari per
Il vecchio ed il bambino
Si avvicinava di nuovo il Natale. Un vecchio gnomo stava seduto sulla solita vecchia sedia, davanti alla solita vecchia piazza di un vecchio villaggio, nel bosco. Uno gnomo bambino si avvicina chie-dendo: "Vecchio, quanti Natali hai visto?" "Ho visto tanti Nata-
li", rispose il vecchio ,senza neanche guardare il piccolo. "E quan-te cose hai fatto?", riprese il piccolo gnomo. "Ne ho fatte tan-
te", disse l'altro. Anche questa volta il vecchio non volse lo sguardo al piccolo gnomo. "Dimmene qualcuna” domandò ancora il bimbo. "D'accordo", sbuffò il vecchio. "Quando ero giovane co-me te ho giocato, ho pescato, ho baciato la mia prima donna, poi mi sono sposato, ho iniziato a lavorare, ho fatto dodici figli che hanno fatto altri figli, ho smesso di lavorare e ho cominciato a guardare la piazza". Al vecchio gnomo brillavano gli occhi(ora
guardava il bambino). "E tu?", disse, "quante cose hai fatto?" Il piccolo gnomo, inorgoglito da tale domanda, rispose: "Nessuna, ma ho intenzione di giocare, pescare, studiare, baciare la mia
prima donna, sposarmi, iniziare a lavorare, fare dodici figli che faranno altri figli, smettere di lavorare e sedermi lì dove sei seduto adesso, a guardare la piazza, così potrò rispondere al
piccolo gnomo di domani!"
A Natale si sa una fiaba la gradiscono tutti grandi e piccini… e
se questa non è stata di vostro gradimento, non vogliatemene….
Sappiate però che l’ho scelta con cura tra tante… e non a caso.
Vi aspetto tutti con amici e parenti Lunedì 19 al Corallo, ri-
vedremo insieme i Corti dei nostri artisti e ci scambieremo
gli auguri, se vi va… mi trovate là…..
Maria Calvari
L’editoriale
IL NATALE QUANDO ARRIVA….. ARRIVA….
MA DA DOVE ARRIVA???
a cura di Lasagni Monica
C’è qualcosa di magico nel mese di dicembre il mese del natale; questa meravi-gliosa festa ha origini profonde che a volte ci sfuggono.
Il Natale si festeggia in tutto il mondo: in ogni paese, tutti i popoli, cristiani e non cristiani, nel mese di dicembre celebrano feste di pace, di fratellanza, di gioia e di prosperità, ciascuno secondo la propria cultura e le proprie tradizio-ni.
E questo succede fin dai tempi più antichi. In concomitanza con il solstizio d'inverno un lungo periodo di festeggiamenti onorava il "rinascere" del sole: le giornate cominciavano ad allungarsi, segnando il lento percorso verso la prima-vera, con l'augurio e la speranza di raccolti copiosi e di cibo per tutti.
Così gli antichi Egizi festeggiavano la nascita del dio Horus, i Greci quella del dio Dioniso, gli Scandinavi quella del dio Frey. I Romani celebravano Saturno, dio dell'agricoltura, con grandi feste in cui amici e parenti si scambiavano i do-ni. I Cristiani sostituirono i riti pagani con la festa della nascita di Gesù, figlio di Dio, portatore di pace e di salvezza per tutta l'umanità, mantenendo delle antiche tradizioni lo spirito di gioia e di speranza che la luce divina porta in ogni cuore.
Il Natale non è insomma la semplice sovrapposizione di una festa cattolica su credenze, miti e riti pagani (come alcuni vogliono far credere), ma un insieme di profondi simbolismi spirituali che, emergendo nell’inconscio collettivo dalla profondità della storia, si intrecciano nella coscienza e si perpetuano di gene-razione in generazione nei millenni; sogni e speranze, aspirazione al Trascen-dente rimangono immutate nel cuore degli uomini, qualsiasi siano i nomi con i quali, di volta in volta, vengono chiamati.
Come annunciato, mer-
coledì 5 ottobre alle
20,30 i protagonisti dei
cortometraggi (i ragazzi
e gli operatori dei servi-
zi diurni e residenziali
gestiti dalla cooperativa
sociale Zora) in gara al
festival del cinema
“Buona la Prima” hanno
fatto un trionfale in-
gresso al cinema Boiar-
do di Scandiano, applau-
diti e acclamati da familiari, amici, operatori dei servizi, e cittadini.
La serata è iniziata con la gra-
devole e leggera animazione de “ I
Guitti” che hanno intervistato,
come solo loro sanno fare, cioè
con domande incalzanti, semiserie
e assolutamente decontestualiz-
zate dalla serata, Maurizio Galim-
berti formatore della Cooperativa
sociale Ingioco, Responsabile di
questo percorso e Maria Calvari
Responsabile della formazione per
la cooperativa sociale Zora.
BUONA LA PRIMA!
L’ARTE DI RACCONTARE CON IL CINEMA.
Il cast de “La gara della vita
L’intervista incrociata che ha investito i due malcapitati hachiarito come le due coopera-tive si sono conosciute e come hanno ideato il percorso, introducendo così la visione dei filmati.
I 4 corti in gara e i premi vinti: "Sos fantasmi" ha vinto il premio per la
migliore regia; "Non spingete quella porta" ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura; "Musica maestro" ha vin-to il Premio per la Miglio-re colonna sonora (non originale); "La gara della vita" ha
vinto il premio per la migliore location. Risate, commozione, divertimento, cura per i parti-colari, stupore, incredulità… quante emozioni…..ci aspettavamo tutti qualcosa di bello ma mi permetto di dire che siamo andati oltre, c’era di più, c’era gio-ia e passione in quello che si stava facendo e si vede. Un film più bello dell’altro condotti, girati, interpre-tati, scritti, con la scelta delle musiche da profes-
sionisti del campo. Siamo rimasti tutti incollati alle poltrone, gli occhi lucidi, il cuore gonfio di orgoglio, le mani indolenzi-te per i tanti calorosi e fra-gorosi applausi. Claudia Melli, Presidentessa della cooperativa sociale Zora ha chiuso la serata ringraziando, visibilmente commossa, Alessio Mammi Sindaco del Comune di Scandiano, Alberto Olmi Vice Sindaco del Comune di QuattroCastella, Matteo Sassi assessore alle Politi-
che sociali del Comune di Reggio Emilia e Alberto Pighini Assessore alle Perso-ne del Comune di Scandiano per la solenne premiazione e, Maurizio Galimberti di Ingioco che con I Guitti ci hanno regalato due ore liete e spensierate .
I ringraziamenti di Claudia Melli
Matteo Sassi premia il cast
de “non spingete quella
porta
Maria Calvari e Maurizio Galimberti
durante l’intervista
Il cast de “sos fantasmi”
Alessandra Gigli ritira il
premio
Il pubblico
Il Servizio Civile:
Opportunità per gli Enti, Occasione per i giovani
La Nostra Cooperativa ha presentato un progetto che prevede il coinvolgimen-to di 3 giovani volontari da collocarsi all’interno dei 3 centri residenziali socio riabilitativi.
Il progetto “Dal ben-essere al ben-vivere: incontrare il territorio per vivere bene insieme” vedrà la collaborazione di 3 giovani selezionati idonei:
Giulia Giansoldati che svolgerà il servizio presso il centro residenziale Zo-rella seguita dall’equipe e dalla operatrice locale di progetto Maria Luisa ….
Menozzi Stefano che svolgerà il servizio presso il centro residenziale La Manta seguito dall’equipe e dalla operatrice locale di progetto Monica Lasagni;
Scannavino Leonardo che svolgerà il servizio presso il centro residenziale Stradora seguito dall’equipe e dalla operatrice locale di progetto Maura Felli-na.
Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, - che dal 1° gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria - è un modo di di-fendere la patria, il cui "dovere" è sancito dall'articolo 52 della Costituzione; una difesa che non deve essere riferita al territorio dello Stato e alla tutela dei suoi confini esterni, quanto alla condivisione di valori comuni e fondanti l'ordinamento democratico.
E' la opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico inteso come im-pegno per il bene di tutti e di ciascuno e quindi come valore di coesione sociale. Il servizio civile volontario garantisce ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una importante e spesso unica occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Chi sceglie di impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, quando non diventa addirittura op-portunità di lavoro, nel contempo assicura una sia pur minima autonomia econo-mica. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Naziona-le sono riconducibili ai settori: assistenza, protezione civile, ambiente, patri-monio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero.
Il Servizio Civile Nazionale consente agli enti accreditati (amministrazioni pubbliche, ONG, associazoni no profit, cooperative sociali ONLUS) di avvalersi della collaborazione giovani motivati che portano un valore aggiunto alla orga-
Il progetto si colloca nel contesto assistenziale, con la specificità di por-
re in essere azioni per favorire l’inclusione sociale del disabile, cioè una mi-
gliore e piena integrazione della persona disabile nel contesto nel quale essa
è inserita, con particolare riguardo ai disabili residenti nei Centri Residen-
ziali a seguito indicati:
Centro Residenziale “La Manta” con sede nella frazione di Roncadella del
Comune di Reggio Emilia
Centro Residenziale “Stradora” con sede nella frazione di Pratissolo del Co-
mune di Scandiano
Centro Residenziale “Zorella” con sede nella frazione di Puianello del Co-
mune di Quattro Castella
A questi Centri Residenziali sarà assegnato un volontario ciascuno.
I servizio civilisti saranno impiegati in una serie di attività finalizzate a
favorire la conoscenza del territorio da parte del disabile, e viceversa, spe-
cialmente per mezzo di attività di animazione e svago, uscite e iniziative di
incontro con le diverse realtà presenti sul territorio (scuole, associazioni,
parrocchie, vicinato e attività commerciali).
Queste attività rispondono al duplice scopo di ampliare le opportunità di
relazione dei disabili con gli attori del territorio, e, contemporaneamente, di
fare conoscere alla collettività i disabili stessi nei termini di soggetti porta-
tori di risorse, e non di criticità.
Breve descrizione del Progetto di Servizio Civile della Cooperativa Zora
per informazioni, contattare la referente per il servizio civile ai seguenti
recapiti:
Maria Calvari tel. 0522/982601 [email protected]
O visitate il sito www.coopzora.it
Sui prossimi numeri del giornalino istituireno una Rubrica che sarà pre-
sente per tutto il periodo del Servizio, all’interno della quale proporremo
ai giovani volontari di raccontare direttamente la loro esperienza e le loro
impressioni.
A ottobre a Zorella è nato il progetto Dejavù, che vede protagonisti i ragazzi
del centro nell' attività di trashware (riciclo di materiale informatico)
Il progetto è stato creato dagli educatori Enrica e Stefano del centro resi-
denziale Zorella assieme ad Andrea presidente dell'associazione onlus
"Credere per vedere", con il sostegno del comune di Scandiano, che ha ha mes-
so a disposizione un vecchio magazzino in disuso di proprietà del comune, recuperato grazie al lavoro dei ragazzi di Zorella, degli educatori, dei volontari dell'associazione, che hanno prestato opera di volontariato nella ristruttura-zione dello stabile.
..."Il computer è come il maiale non si butta via niente...."
A molti sarà successo di aver avuto fra le mani un vecchio PC usato e non sape-re cosa farne. non è certo un dilemma poco comune;
è, anzi, un problema che moltiplicato per tutte le persone che ogni anno cam-biano PC e non sanno come smaltire quello dismesso, sta causando un danno so-stanziale all'ambiente.
E' NATO A ZORELLA IL PROGETTO DEJAVÙ!!!
Ma vediamo in cosa consiste praticamente il progetto:
Prima fase: recupero/riciclaggio del materiale elettronico l'educatore assieme ai ragazzi col l'utilizzo del pulmino, si recano nelle isole ecologi-che, ma anche presso privati e aziende, al fine di recuperare il maggior numero possibi-le di macchine inutilizzate. Seconda fase: Disassemblaggio Il materiale riciclato viene stoccato all'interno del magazzino, i ragazzi con l'aiuto dell'educatore iniziano la pulizia delle macchine utilizzando un compressore; una volta pulite si passa al disassemblaggio: con un cacciavite e un pò di buona volontà assieme agli educatori e ai volontari, i ragaz-zi iniziano a disassemblare i computer, a dividere e successivamente ordinare i vari pezzi. Terza fase: Assemblaggio Questa parte viene svolta da Andrea (tecnico informatico) dell'associazione "Credere per vedere", che testerà i vari componenti, riassemblandoli e dando vita a nuove mac-chine perfettamente funzionanti!!! Quarta fase: Consegna è l'ultima fase, nella quale sono protagonosti i ragazzi di Zorella che assieme all'educa-tore consegneranno fisicamente ad associazioni o privati i personal computer nuova-mente ricostruiti e colorati, completando in questo modo il circuito.
Intervista ad Andrea Milani Presidente dell'Associa-
zione Credere per Vedere
-Da dove nasce l'idea del progetto? Durante una chiacchierata con Enrica, le raccontai che mi stavo occupando di trashwaregia da alcuni mesi, parlandone insieme mi propose di preparare un progetto per inserire i ragazzi della cooperati-va in cui lavorava in questa attività; l'idea di unire l'attenzione all'ambiente ad un pro-getto socialmente utile attraverso la terapia occu-pazionale di persone diversamente abili ci sembrò fin dall'inizio estremamente interessante. Il comune di Scandiano si è dimostrato estrema-mente sensibile al progetto, dando in comodato d'uso gratuito i locali di un vecchio magazzino di-smesso. -Qual'è l'obbiettivo del progetto? Si è valutato di impegnare persone diversamente
abili, in attività che potessero in qualche modo stimolare le loro capacità cognitive, emotive, creative e sensoriali, occupandole in un progetto che potesse essere inoltre utile e funzionale per l'ambiente, la comunità e la colletività in generale. L'associazione "credere per vedere" è un'associazione senza fini di lucro, che si pro-pone di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale e di arrecare princi-palmente beneficio a persone diversamente abili e in generale a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, famigliari e sociali precarie, avendo come scopo finale quello di dar loro la possibilità di iniziare a credere in prospettive di vita alternative. Ma ora intervistiamo "l'operaio" Luca Finotti ospite di Zorella: -Cosa ne pensi del laboratorio Dejavù? Mi piace tutto! mi trovo molto bene con An-drea (volontario) mi piace perchè lavoro, la cosa più bella è girare in pulmino a prendere i computer. -Cosa fai durante il laboratorio? con l'aria pulisco i computer e i mobili, col cacciavite apro i bulloni, poi divido i pezzet-tini e li metto insieme nella cassettina e do-po Andrea li attacca, li mettiamo da una parte e poi li diamo via!! -Cambieresti qualcosa nel laboratorio? no non cambierei niente -Ti diverti? si molto, però vorrei la macchinetta del caffè grossa cosi'...(coi gesti mima una moka alta almeno mezzo metro!!!)
Puoi contattarci tramite i seguenti indi-rizzi email: [email protected] [email protected]
Paticchia e Finotti durante i lavo-
ri di ristrutturazione
Bonacini durante i lavori di ristrutturazione
Domenica 16 Ottobre
2011 il Centro Residen-
ziale Stradora ha ospi-
tato il primo Pranzo de-
gli amici e dei famiglia-
ri.
Ogni ospite del Centro
(inquilino della casa per
un giorno!) ha final-
mente avuto la possibi-
lità di invitare a casa
sua amici e parenti.
Qualcuno da rivedere, da ospitare. Qualcuno da aggiornare sulle vicende del-
la propria vita, qualcuno da cui farsi raccontare. “io per te, tu per me”. Nien-
te da mostrare, da esibire…solo raccontarsi e farsi raccontare. Ognuno ha
scelto chi voleva ospitare, chi avere a tavola con sé.
E’ stata quindi, questa, l’occasione per incontrare familiari, ma anche per ri-
vedere dopo tanti anni persone che avevano lavorato con e per i nostri ragaz-
zi. Figure un tempo importanti, che per le vicende della vita si erano perse di
vista.
Ecco, quindi, per esempio, che Patrik ha potuto riunirsi ancora una volta con
la sua numerosa famiglia, umana e canina, al gran completo. E Cristian ha vi-
sto realizzarsi davanti ai suoi occhi un vero e proprio sogno: “Ma” e “Nicco”
erano li, in carne ed ossa, ed erano li per lui.
Un’“occasione specialissima” l’hanno chiamata i ragazzi
I ragazzi, a casa loro,
seduti ai loro tavoli, con i
propri cari. E gli operato-
ri a schivare sedie e zig-
zagare tra i tavoli per
servire i buonissimi piatti
preparati da Cristina.
“A CASA NOSTRA”
Paola Marchetti e Maria Tomei
Maria Calvari e Roberto Malagoli
La giornata è trascorsa tra i
sapori, rumore, sorrisi e
condivisione di momenti im-
portanti vissuti dai nostri ra-
gazzi.
La struttura, infatti, si è tra-
sformata in una casa che in
ogni angolo raccontava la vita
dei suoi inquilini. Nel salotto
un televisore mostrava innu-
merevoli fotografie di vita
quotidiana.
Le scale che dall’ingresso vanno alla palestra si sono vestite di immagini pro-
dotte negli anni dal Collettivo
CavaZora.
Il quarto piano si è trasformato
in un piccolo cinema, dove veniva
rappresentato il film che tutti i
ragazzi chiamano “gli indiani”.
Niente di tutto ciò è stato spre-
cato. Ogni angolo della casa è
stato visitato e vissuto dagli o-
spiti ed ognuno di loro è proba-
bilmente riuscito ad assorbire
un po’ delle emozioni che in que-
sti anni i propri cari hanno spe-
rimentato qui, e noi insieme a
loro.
Armonia, allegria e caos calmo.
A casa nostra.
Livio Baj
Cristina Campioli, Roberto Malagoli
e Maura Fellina
Il pranzo
Roberto Malagoli con le sorelle Maurizia e Clara
In occasione del primo numero di Zora News del 2011 mi sono ritrovato ad
esplicitare alcune riflessioni rispetto a quelle “poche” settimane di esperien-
za nell’ufficio commerciale.
In men che non si dica è già trascorso un anno e, dopo un altalenarsi tra mo-
menti nostalgici legati alla mancanza di Odoardina e periodi di nuovo interes-
se, proprio in queste ultime settimane ho iniziato ad aver chiaro il ruolo ed il
valore dell’operato di questo ufficio.
Sappiamo ormai tutti che la situazione economica generale non permette alla
Cooperativa di ripercorrere le scelte e le modalità di gestione che hanno ca-
ratterizzato tanti anni di esercizio, e sappiamo anche che il razionalizzare
ed ottimizzare le risorse non rappresenti una condizione di scelta ma la sola
strada percorribile.
Per tutti questi motivi ritengo che l’esito del lavoro della mia funzione potrà
essere di forte utilità a far si che, attraverso l’individuazione dei fornitori
più idonei, si possa operare una forma di risparmio a sostegno del nostro bi-
lancio.
Insomma, ci è voluto qualche mese, ma sto iniziando a sapere chi sono e a co-
sa posso servire.
Alcune volte confronto l’attuale esperienza con il mio vecchio ruolo di coordi-
natore, che per molti aspetti mi manca molto, e mi rendo conto di quanto sia
veritiero il detto “non si è mai arrivati”. Ma questa volta, e per fortuna, la
connotazione non è negativa: mi ritengo fortunato per avere avuto
l’opportunità di poter continuare ad imparare, pur affacciandomi ad ambiti
sotto alcuni aspetti inesplorati.
Ogni mia giornata è costellata da un sopravvenire di domande e richieste, a
volte attinenti agli “acquisti e manutenzioni”, ma spesso abbastanza estempo-
ranee e lontane dal quelle poche competenze appena conosciute.
E così ogni volta riparto alla ricerca delle risposte e delle informazioni ne-
cessarie, scoprendo aspetti di gestione del tutto nuovi.
Sarà un percorso complesso e tortuoso, caratterizzato da un intrecciarsi di
mille esigenze, richieste, e “non” risposte…. ma forse proprio questo farà sì
che la mia curiosità non smetta mai di essere alimentata.
Igor Ghisio
...QUASI UN ANNO DOPO….
Terminata questa fase, è stato previsto un percorso di formazione alla super-
visione di un piccolo gruppo di operatori (di Zora sono presenti Daniele Cabassi
del centro diurno Benzi e Bertani Barbara del centro diurno Odoardina e con
loro La Responsabile Tecnico Daniela Ugolotti).
Questa seconda fase, che ha avuto inizio nel settembre scorso e che termine-
rà all’inizio del 2012, prevede diversi incontri, con il gruppo completo o a sot-
togruppi, per l’applicazione del metodo in casi concreti presenti nei diversi
centri.
Daniela Ugolotti
FORMAZIONE E GRUPPO SUPERVISIONE ABA
Anche quest’anno partecipiamo ad una formazione organizzata dall’AUSL di
RE,in collaborazione con la Neuropsichiatria Infantile, destinata a tutti i servi-
zi socio riabilitativi diurni e residenziali per disabili adulti del Distretto.
Si tratta del metodo ABA ( Analisi Comportamentale Applicata) che costitui-
sce l’applicazione sistematica dei principi comportamentali individuati dalla
scienza del comportamento.
Tale pratica è fondata sull’osservazione e la registrazione del comportamento,
elementi che rappresentano la base per la progettazione di interventi per il
cambiamento di comportamenti problema e l’apprendimento di nuove abilità.
Questa tecnica viene utilizzata con i bambini ed adolescenti disabili, soprat-
tutto persone con Disturbo dello Spettro Autistico, che diventando adulti do-
vrebbero trovare una continuità metodologica anche nei servizi destinati ai
soggetti maggiorenni.
Ed è proprio per garantire questa continuità che la formazione è stata organiz-
zata. La formazione ha visto coinvolti operatori e coordinatori di tutti i nostri
centri diurni e residenziali per un totale di 12 ore, suddivise in tre incontri, per
l’apprendimento delle basi teoriche e metodologiche (per creare un vocabolario
ed un sapere di base comune).
LA CRISI CHE CI TOCCA ! a cura di Claudia Melli
In uno scenario generale estremamente modificatosi nel corso degli anni e che non prospetta a breve cambiamenti positivi, anche zora si è interrogata su co-me fare fronte a una situazione allargata di crisi che non ci ha colpito diretta-mente da subito , ma che ora comincia a toccarci da vicino e forse lo farà per un periodo più lungo che non in altri settori.
Il nostro ambito di intervento infatti dipende quasi completamente dalle risor-se pubbliche e ne subisce pertanto l’andamento.
Stante la situazione attuale di criticità rispetto a queste ultime, l’ente pubbli-co (inteso come ASL e comuni) è anche costretto a rivedere le scelte e le poli-tiche adottate finora.
Ci troviamo in una situazione in cui, in più occasioni, ci è stato fatto presente quanto sia faticoso mantenere in essere i servizi esistenti, cosa che in altri ambiti di intervento si è concretizzata in scelte radicali: ad esempio nel comu-ne di Reggio Emilia è stata prevista la chiusura di un centro diurno per anziani a Villa Sesso dirottando gli utenti in un’altra strutture , nonché la chiusura dell’affido diretto dei trasporti ad ACT , che verrà presumibilmente garantito grazie al coinvolgimento di associazioni locali e gestori delle cooperative che gestiscono i vari servizi ; è già in essere la richiesta di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini disabili che usufruiscono del servizio extratime . Questi sono solo alcuni esempi di azioni messe in campo per ottimizzare le spe-se inerenti l’assistenza (ma non solo) e tentare cosi di mantenere attivi i servi-zi esistenti e con lo stesso livello qualitativo assicurato fino ad oggi.
Non è neppure casuale che , parlando di disabilità e sempre a Reggio Emilia, la prevista fondazione con oggetto “dopo di noi, durante noi” , sia stata proposta con forza al privato profit e ai privati cittadini come strumento di partecipa-zione attiva a una socialità che ci riguarda tutti.
Il sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari inoltre, pensato e istitui-to con un’ottica di garanzia e miglioramento continuo, è stato applicato in un momento in cui le risorse economiche generali non sono sufficienti a garantirne l’attuazione con grande serenità.
Per come è stato progettato, dal nostro osservatorio possiamo affermare che rispetto alla modalità di gestione ed amministrazione delle strutture prece-dentemente attuato, in termini di equilibrio economico, siano fortemente pena-lizzati dal sistema i servizi diurni rispetto a quelli residenziali.
Tornando pero’ al tema delle risorse pubbliche , il fatto che diminuiscano si-gnifica che quantomeno non c’è possibilità di strutturare servizi aggiuntivi a quelli esistenti e che presto anche l’assetto attuale subirà delle contrazioni poiché l’andamento dei costi di gestione dei servizi, a parità di servizio offer-to, soffrirà inevitabilmente un costante aumento (basti pensare al costo del lavoro).
Il consiglio di Zora ne ha ragionato a lungo e tuttora sta effettuando al-
cune riflessioni in termini strategici e di prospettiva, ma soprattutto si sono
dedicati spazi di coinvolgimento alla direzione di zora e in seguito ai soci la-
voratori e dipendenti.
Sono stati effettuati incontri con i tutte le equipe dei Centri con
l’auspicio di creare consapevolezza nei lavoratori di quanto sta accadendo e
a mettere a punto azioni di ottimizzazione di risparmio che permettano di
fronteggiare il periodo cui andiamo incontro, partendo da delle considerazio-
ni riguardanti lo stesso andamento dell’anno 2011 (in cui ricordo è entrato in
vigore il sistema di accreditamento da luglio).
Gli incontri sono stati intensi e proficui , c’è anche stata la possibilità di
mettere in discussione scelte “culturali” e di ritrovare il senso rispetto ad
alcuni aspetti del lavoro.
Alle volte sembra che parlare di risorse economiche sia “alienante” in un
contesto in cui si lavora con e per le persone. valorizzandone e gestendone”
l’umanità” in tutte le sue forme.
In realtà il grande sforzo richiesto alle Onlus come la nostra è quello di
mettere a frutto ogni centesimo, al fine di garantire i servizi offerti e
l’occupazione il più a lungo possibile. Gli aspetti economici sono quindi fonda-
mentali e necessari, vanno gestiti in un’ottica non lucrativa ma di massimo
rendimento , il che significa anche attuare scelte strategiche e ponderate
per far si che la cooperativa stessa abbia una vita sana e longeva .
Durante gli incontri svolti la partecipazione è stata ampia e attiva e diver-
si soci hanno contribuito a strutturare azioni significative mettendosi in
campo in prima persona. Personalmente, devo riconoscere che il trovare cosi
ampia adesione e consenso rinforzerà e motiverà ulteriormente il lavoro del
consiglio di amministrazione , della presidenza e della direzione.
In conclusione quindi un ringraziamento ai Soci e ai lavoratori che si sono
coinvolti e si coinvolgeranno nei cambiamenti da attuare nel corso del 2012 ,
anche questo è essere COOPERATIVA e , d’altra parte , cosa abbiamo fat-
to se non osservare ed attuare alcuni dei punti della nostra mission?
lavorare in una situazione in continuo divenire, con la partecipazione attiva e plurale degli utenti, delle famiglie, dei lavoratori e degli Enti committenti
mirare al miglioramento dell’organizzazione, della produttività e alla solidità del patrimonio (efficacia ed efficienza delle azioni)
stimolare e valorizzare il contributo dei soci alla vita della coope-rativa, incentivandone il senso di appartenenza, e favorire la crescita professionale e migliori condizioni di occupazione e lavoro per i soci lavo-
Il 16-17.11.2011 si è svolta, con esito positivo, la Verifica di sorveglianza per il
mantenimento della Certificazione del Sistema Qualità della Cooperativa.
A seguito della Verifica sono stati emessi i seguenti rilievi:
- una sola Osservazione riguardante alcune registrazioni (di fatto
l’Osservazione rappresenta una lieve carenza del Sistema di Gestione che non
pregiudica il giudizio complessivo nel suo complesso)
- tre Commenti su argomenti di varia tipologia (di fatto i Commenti rappresen-
tano un'opportunità di miglioramento del Sistema di Gestione e non sono pre-
giudizievoli del giudizio di conformità).
Sono poi stati rimarcati, in particolar modo, quattro aspetti positivi che si ri-
chiamano qui di seguito:
ottime modalità di presa in carico dell’Ospite con esaustive e puntuali
registrazioni sia di tipo educativo che assistenziale
elevato coinvolgimento del personale del SGQ (Sistema Gestione
Qualità)
ottime le modalità di manutenzione mezzi
si conferma l’elevata attenzione all’Utente da parte di tutto il perso-
nale della Cooperativa.
L’esito della Verifica non può che definirsi molto positivo (per alcuni aspetti il
migliore da quando la Cooperativa è certificata) e alcuni punti su cui continuare
a lavorare vedono il loro naturale sbocco nel cammino di Miglioramento Conti-
nuo iniziato nel 2009.
Con un pizzico di presunzione penso che negli ultimi tre anni abbiamo lavorato
sulla Cultura della qualità : di fatto la qualità è un modo per gestire le organiz-
zazioni nelle loro tre componenti: i Servizi, i Processi e le Persone.
IL MANTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE
SECONDO LA NORMA ISO 9001: 2008
a cura di Giacomo Fabiole (Responsabile della Gestione Qualità)
La Qualità ha preso consistenza nella nostra Cooperativa perché si è creata
una strategia orientata ai processi organizzativi e alla valorizzazione delle ri-
sorse umane operanti nei servizi.
Il ringraziamento è rivolto a tutti i Lavoratori
che con il loro impegno e professionalità
hanno contribuito concretamente ai tanti risultati
ottenuti INSIEME !
Nel dettaglio la qualità è stata intesa come:
conformità a specifiche norme (o specifiche leggi)
idoneità al raggiungimento di obiettivi, impegni o contratti sotto-
scritti con il cliente
capacità di soddisfare i bisogni e le esigenze del cliente-utente of-
frendo l’eccellenza (cioè il meglio possibile).
Le componenti dei nostri Servizi sono costituite da:
aspetti tangibili, come il numero di addetti, le attrezzature disponibili,
gli strumenti di comunicazione utilizzati per l'erogazione;
aspetti intangibili;
questi ultimi abbiamo cercato di caratterizzarli sempre di più per :
affidabilità e capacità di risposta ai bisogni, problemi e aspettative
dell’Utenza e degli altri Clienti;
capacità di essere credibili e di ispirare fiducia;
empatia riferita alla comunicazione, assistenza, comprensione e per-
sonalizzazione del Servizio.
Quello che ci aspetta nel prossimo futuro è l’ulteriore consolidamento e miglio-
ramento di quanto è stato creato nella certezza che possa contribuire a per-
seguire l’obiettivo di raggiungere la migliore qualità di vita possibile delle per-
sone che seguiamo attraverso i nostri Servizi.
A CIASCUNO IL SUO PROFUMO
Il 17 novembre, ad Odoardina, si è svolto il primo incontro del laboratorio di
erboristeria e piante officinali; sotto la guida esperta di Giulia e Monica Fer-
rari, biologhe e artigiane erboriste, è iniziata la creazione di un profumo per-
sonalizzato.
La creazione deriva da una preparazione alcolica di base, alla quale vengono
aggiunte olii essenziali a scelta individuale; il segreto per realizzare un ottimo
profumo, deriva dalla miscelazione di tante essenze: da quelli più persistenti
(sandalo, lavanda, rosmarino, mirto, salvia) a quelle agrumate (arancio, limone,
pompelmo) a quelle selvatiche(pino, menta, muschio).
Dalla base di acqua distillata, si aggiunge con un alambicco l’alcool, quindi l’olio
essenziale con il contagocce, dato la grande fragranza delle essenze distillate.
Il tutto richiuso in un contenitore resta a sedimentare per circa un mese, per
esser pronto come regalo di natale.
Adesso bisogna pensare ad un nome per ogni profumo, preparare un etichetta
con le indicazioni delle fragranze utilizzate, quindi creare con la carta riciclata
di nostra produzione un contenitore regalo!
Alcune impressioni dai neo “erboristi”:
Alex:”mi è piaciuto molto e mi sono emozionato; le erboriste molto carine con noi!è stato bello lavorare tutti insieme. Alessandra:”spero di continuare a preparare gli olii, che penso di regalare per Natale. Sara: mi è piaciuto molto travasare nei boccetti, e psero di poter portare a casa i profumi che ho preparato. Paolo: ci ho pensato anche stanotte ! oggi è giovedì e i negozi sono chiusi. Nicola: il mio profumo alla menta è buonissimo, e ho aiutato a preparare i pro-fumi anche per Massimo e Federico. Cecilia: ho preparato il mio profume che a natale regalerò a Bea. Davide: ho imparato che per fare un buon profume serve mescolare quelli sel-vatici, quelli agrumati; a forza di respirare alcool e profumi ho preso la “basa”.
Alcune immagini dal laboratorio
ha collaborato all’articolo Davide Ferrari, alle fotografie Mauro Menozzi.
NEWS DAI LABORATORI INTEGRATI
a cura di Maurizio Fajeti
I Laboratori Integrati hanno ulteriormente ampliato le loro attività negli ulti-
mi mesi del 2011.
Ormai si sta sempre più consolidando il comparto prodotti orticoli. All’aglio,
che confezioniamo e puliamo per i Conad della provincia, e alla cipolla, che vie-
ne tagliata e pulita per essere poi lavorata dalla Bottega Gastronomica di Reg-
gio Emilia, si è aggiunta anche la zucca. Pure per la zucca i compiti del compar-
to orticolo sono gli stessi, il prodotto viene acquistato, lavato, tagliato e pulito
all’interno dei semi e infine consegnato sempre alla stessa ditta di Reggio che
provvede alla cottura e alla lavorazione finale. Proprio perché si sta sempre più
consolidando questo comparto e il gruppo di operatori e ragazzi che ci lavora-
no, è stato costruito nel mese di novembre uno spazio apposito all’interno dei
Laboratori che risponde agli standard igienici richiesti per la lavorazioni di
prodotti alimentari. L’indirizzo dei Laboratori è, come si vede, sempre più o-
rientato verso il fronte lavorativo, con ottime risposte da parte dei ragazzi
impegnati che stanno mostrando abilità e competenze degne di nota. Del resto
la situazione economica generale le sempre minori risorse per il Welfare im-
pongono lo sforzo di individuare e sviluppare al massimo ogni possibile ambito
che permetta dei ritorni economici, utili per integrare altre risorse, quindi an-
che per il prossimo anno continuerà la ricerca di nuove opportunità.
Ed ora un pensiero del nostro economista Odillo Zanti
“Il mio parere è che queste attività sono impegnate a livello internazionale compreso altre attività, tra operatori operatrici e compreso anche il primo so-cio fondatore della coop. Stradello.
E spero di andare al governo delle cooperative sociali. Insieme a Tremonti per sviluppare i settori lavorativi. Auguri a tutti quanti per queste attività sociali, e speriamo di avere in pugno la situazione delle cooperative. Come conclusione farò il bilancio prossimamente.”
Ci sembrava che ci fossero delle frasi dei ragazzi e degli operatori che avevano una profondità, una leggerezza e un fondo di saggezza che an-
davano in qualche modo conservati e divulgati.
Abbiamo iniziato a raccoglierli, trascrivendo quelli più significativi, diver-tenti o particolari, il resto è storia.
Buone grasse risate!
All’inizio furono i Laboratori Integrati
Ovviamente la storia continua e l'aggiornamento può essere condiviso con tutti
gli altri centri.
Vacanze alternative
Operatore: “Dove sei stato in vacanza? Al mare o in monta-gna?” Aldo: “In montagna!” Operatore: “E il posto come si chiama?” Aldo: “Cesenatico”
potere femminile ercole: ” ho baciato una ragazza …. senza volere”
Dieta ADDETTO ALLA DISTRIBUZIONE PASTI: “Cosa volete di contorno ?MAURO : “ La pizza !!!!!!! “
Proverbi A Colazione 1
Ercole” Il buon caffè si vede dal mattino”
Proverbi A Colazione 2
Barbara “ Il risveglio della medaglia”
ufficio oggetti smar-riti
ercole: “ho perso la mia fiducia”
Cose da sapere
operatore: “ormai, aldo, dovresti sapere come funzionano le cose, sei allo stradello da almeno due decenni!!!!!! “ aldo : “ vorresti dire due undicenni !! “
concessonario mauro: “ prima avevo la ford, poi ho preso la punto….. e basta “
la notte e’ piccola ercole: “ stanotte ho fatto le tre e mezza di sonno “
non ho l’eta’ 3 mauro: “ ma massimo, da giovane, quanti anni aveva ?”
non e’ bello cio’ ch’e’ bello
daniela : “ sai, elisa, che sei molto bella ? elisa : “ dici davvero ?” daniela : “ beh, in effetti, sei molto simpatica “
considerazioni sulla
crisi italiana
ercole: “ berlusconi si è dimesso, mi sento demolito”
“Noi abbiam la COPPA voi i Prosciutti”
23 settembre 2011 :
La squadra del Centro Diurno Benzi
Vince la Quarta Edizione delle Zoriadi
Dall’Inviato speciale (ma molto di parte) Stefano Bedeschi:
Noi siamo forti, ci troviamo sempre bene, le cose che facciamo cerchiamo
di farle con amore. Ci piace essere sfidati. Non è un problema mettere in
gioco il nostro valore e lo hanno visto tutti.
Mi sono trovato bene le gare che si fanno non sono molto difficili.
La gente vicino sa che noi non sbagliamo .
Questo grazie al molto allenamento. (5 mesi...)e qualche “trusto…” (uhm che vorrà insinuare!!!!!!).
Sappiamo il nostro merito perchè siamo giovani e forti.
Grazie alle Zoriadi abbiamo capito che siamo tutti uguali.
Però noi (del Benzi) di più…
TU DIMMI LA TUA CHE IO TI DICO LA MIA
a cura di Stefano Bedeschi
Non oso aggiungere altro…. La fierezza del portavoce del centro Diurno Benzi,
d’altro canto è comprensibile… hanno vinto “onestamente”, combattendo con
sfidanti di pari valore, allenandosi per molto tempo e soprattutto facendo
Squadra, che è lo spirito che anima questi nostri giochi….
Non ci resta che ACCLAMARE giustamente I VINCITORI e augurare in boc-
ca al lupo a tutti per il prossimo anno….
Reportage fotografico della giornata
Struffoli Ingredienti: 200 gr di farina 00 100 gr di frutta secca mista 2 uova 2 cucchiai di grappa 1,4 dl di miele liquido 1 cucchiaio di zucchero 1 bustina di lievito in polvere olio d’oliva q.b. scorzette di cedro candite sale q.b.
Procedimento:
Mettete su una spianatoia la farina setacciata con il lievito e ag-gingete al centro le uova, quattro cucchiai di olio, lo zucchero, la grappa e una presa di sale. Lavorate tutti gli ingredienti fino a ot-tenere un composto sodo ed elastico. Ricavate tanti bastoncini larghi 1 cm, tagliate ogni bastoncino a pezzettini lunghi al massimo 1 cm e disponete i cilindretti su una placca foderata di carta da forno. Cuocete in forno a 250° C per 5 minuti. Nel frattempo scaldate a fuoco bassissimo il miele finchè sarà completamente liquido, immergetevi gli struffoli raffreddati e la frutta secca trita-ta. Mescolate delicatamente e distribuite su un piatto, decorando con le scorzette di cedro candito.
DOLCE DI NATALE
Dalla cucina di Stradora la cuoca Nunzia Pesola
BUON NATALE E
FELICE ANNO NUOVO