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Tre cartelloni che diconochi siamo. E dove andiamo

re grandi cartelli campeggiano davanti alla nostraSede di Via del Conservatorio, 11.Un cartello bianco e giallo indica la nostra identità:

siamo una Associazione Cattolica a cui Papa Leone XIII°ha concesso il privilegio di utilizzare i colori del Vaticano.La Casa è guidata da un volontariato presente quotidia-namente con un impegno di servizio concreto, gratuito evissuto nello Spirito di Cristo e nel Suo Vangelo. Si avvaleinoltre di collaboratrici qualificate: per tutti, una forma-zione permanente e globale fa da luce di fondo ai vari pro-getti.Operiamo con la convinzione che ogni uomo sia un pro-getto di Dio unico e prezioso. Sappiamo che tutto quelloche siamo e quello che doniamo viene da Cristo. Allora l’ascolto si fa accoglienza, condivisione, camminosolidale di fratelli…. Speranza”.Un altro cartello indica la dimensione del nostro serviziocon la scritta “IN VIA” innestata nel Mondo che esprimela dimensione internazionale dell’Associazione. Significache siamo in cammino per incrociare le strade di coloroche vogliamo servire. Sappiamo che dobbiamo esseresempre disponibili a modificare il nostro cammino perstare nella direzione giusta, per aiutare chi è in camminosulle strade della vita e ci ricorda che dobbiamo esserepersone esperte della via, la via dell’amore che è Cristo.Qui a Parma, una città che ci vuole bene, vengono realiz-zati i nostri progetti educativi, comprese le iniziative di so-lidarietà che rappresentano la sostanza del nostro impe-gno di volontari.Siamo sempre “in via”, in movimento, pronti al nuovo cheavanza e per questo motivo manteniamo la nostra orga-nizzazione leggera e flessibile, disposta a rinnovarsi conagilità per continuare a fare progetti legati alla realtà del-le persone. Oggi occorre misurarsi sulle idee, sulla ricerca, avendo intesta un’idea di Associazione ferma sui valori ma duttile,in continuo rinnovamento.“L’Accoglienza è un modo di amare. Solo chi ama sa acco-gliere”. Il terzo cartello indica il nostro metodo: un impe-gno educativo attraverso un servizio di accoglienza, pre-venzione, recupero, di sostegno morale e materiale rivol-to a ragazze giovanissime e bisognose di un ambiente ras-sicurante, formativo e carico di calore umano.Resta fondamentale per noi lavorare nell’accoglienza e poicomporre le varie diversità in modo profetico e reale.Di fatto, l’accoglienza a tutto campo e la sfida educativa so-no aspetti fondamentali dell’identità dell’ACISJF.L’Associazione vede infatti nella relazione educativa lostrumento per intervenire a sostegno delle nostre giovani,che spesso portano il peso di storie di grande sofferenza,e condurle verso l’autonomia, come persone libere e re-sponsabili, e verso l’integrazione, come soggetti in rela-zione, capaci di collaborare con tutti.Riteniamo infatti necessario passare da una mentalità as-sistenziale ad una mentalità di promozione. Ci sentiamo in comunicazione e in rete con tutti e per que-sto. Vi aspettiamo nella nostra sede, direi meglio nella no-stra Casa per renderVi partecipi dei nostri progetti e per vi-vere con chi vorrà incontrarci un momento di condivisio-ne e di fraternità. Una città che ha le sue radici innestate nella solidarietà enella partecipazione è una città con un grande presente edun futuro di Speranza.

Anna Maria Baiocchipresidente Casa della Giovane - Acisjf

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Dall’ospitalità per famiglie senza casa e per giovani al primo impego al Centro contro il disagio

Accoglienza, solidarietà, aiuto: le iniziativedi sostegno attive alla Casa della Giovane

anti, anche quest’an-no, i progetti e le ini-ziative di sostegno alla

famiglia pensate e realizzatedalla Casa della Giovane.

Per il primo lavoroConsiderate le spese chegravano su chi si sposta aParma (costi di viaggio, pa-sti, ecc.) e il conseguente bi-sogno di accoglienza per legiovani che vengono nellanostra città per il primo im-pegno lavorativo, la nostraCasa ha deciso di offrire aqueste ragazze una acco-glienza gratuita o semi gra-tuita fino al raggiungimentodell’autonomia economicain un ambiente rassicurante,formativo e carico di caloreumano.

Emergenza sfrattiL’attenzione all’accoglienzaalle famiglie in difficoltà abi-tative, ha fatto scattare edaprire la nostra Casa anche anuclei familiari numerosi. Ecosì alla Comunità educati-va si è aggiunto questo “nuo-vo servizio” aperto a giovanifamiglie bisognose di unospazio “abitativo” umano,autogestito, ma insieme an-che di relazioni vere, fatte discambi costruttivi con per-sone capaci di mettersi al lo-ro fianco in un momento diforte difficoltà.Un progetto pilota che nonrisolve il problema di questaemergenza abitativa ma per-

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mette a questi nuclei di vive-re le difficoltà con la forzache viene dall’essere insie-me.Oggi ospitiamo due famiglie,una composta dai genitori etre figli 18-14-7 anni, ed unaltro nucleo mono genitoria-le con tre figli 7- 15- 17 anni,ci hanno permesso di viverecon gioia un’altra situazionedi emergenza e precarietà.Vige per queste famiglie lostesso regolamento della Ca-sa della Giovane ed ai Servi-zi Sociali del Comune nonapplichiamo una retta indi-viduale ma chiediamo sola-mente un contributo per l’af-fitto: lo stesso che noi corri-spondiamo alla Diocesi. Tut-te le altre spese (luce, gas, ac-qua ed altro) sono a caricodella Casa della Giovane.Così la nostra Comunitàaperta a questi nuovi bisognisi è arricchita di “nuove pre-

senze” che hanno abbassatola media dell’età delle giova-ni che abitualmente fre-quentano la Casa.Lo stile di comportamentoche ci caratterizza nei rap-porti con le ragazze è ancheil nostro modo di relazionar-ci con queste famiglie. Ci po-niamo al loro fianco per co-gliere disagi, difficoltà e pro-spettive.Siamo convinti che la fami-glia, nucleo che tiene insie-me le persone, va sostenutanella sua ordinaria quotidia-nità con dei segni concreti disolidarietà, i soli capaci didare sempre nuove Speran-ze.Siamo “In via”, in camminocome dice il nostro logo, percogliere in tempo reale e perrispondere ai bisogni emer-genti del mondo in cui vivia-mo.Crediamo profondamente

all’importanza di tenere“unite” le famiglie per evita-re ulteriori e nuovi problemicreati dalle separazioni de-terminate da situazioni con-tingenti (perdita del lavoro,malattia, ecc.).Da un progetto “condiviso”dai Servizi Sociali e dal Vo-lontariato ed anche dall’ade-sione di cittadini sensibilipotranno nascere nuove rea-lizzazioni capaci di testimo-niare il valore e la centralitàdella persona umana.

Centro diurno “Un punto d’incontro e dipartecipazione attiva peruna crescita umana e cultu-rale”. Il progetto è nato per ri-spondere alle situazioni didisagio, di emarginazione, dipovertà materiale, culturale,affettiva relazionale e psico-logica di giovanissime (12-17anni) reduci da situazioni fa-miliari difficili che spessohanno inciso sul loro rendi-mento scolastico. A questo siaggiunge scarso interesseper lo studio o mancanza dibasi solide causate princi-palmente dall’immigrazio-ne. Attualmente frequentano ilnostro Centro 28 ragazze, inparte accolte gratuitamente.Le nazionalità presenti sonoGhana, Costa D’Avorio, Ma-rocco, Albania, Tunisia, Fi-lippine, Etiopia, Perù, Nige-ria e Italia.

Anna Maria Baiocchi

SCIARPE DELLA SOLIDARIETÀ • È giunto alla 4° edizione il concorso per larealizzazione delle sciarpe per scaldare l’inverno dei più bisognosi. Ungrazie alle tante volontarie che, lontano dai clamori, in silenzio hannolavorato per il prossimo e il Bene comune.

Esempio di un «volontariato libero, gratuito ed esercitato nella normalità del quotidiano»

San Martino, un premio alla solidarietàAll’Assistenza Pubblica il riconoscimento in ricordo di Gianni Baiocchi

elle scorse settimane presso laCasa della Giovane è stato con-segnato l’annuale premio San

Martino, rivolto alle associazioni di vo-lontariato e nato nel ricordo di GianniBaiocchi, che nella sua vita è stato testi-mone nel servizio al prossimo di un vo-lontariato assiduo e silenzioso metten-do a disposizione della società la suaprofessionalità e le sue competenze. «A San Martino — ha detto la presi-dente Anna Maria Baiocchi nel discor-so iniziale di saluto al Vescovo Solmi e aipresenti — si richiama questa nostragiornata nella quale segnaleremo l’azio-ne gratuita di alcune persone capaci dimettersi al servizio di un’umanità fragi-le e sofferente nell’ordinaria quotidia-nità e senza gesti eclatanti, cose di cuiquesto Santo è stato esempio e testimo-ne».Quest’anno il Premio San Martino è an-dato al Sig. Maurizio De Vitis Presiden-te dell’ Assistenza Pubblica di Parma evice Presidente dell’Emporio. «Premia-mo “la Pubblica”, come è conosciuta aParma, — ha continuato la presidente— e con lei tutti i volontari che operanocon progetti che mettono al centro la per-sona umana nei momenti in cui è più in-

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difesa. Malattia, povertà, solitudine, iso-lamento possono togliere la gioia di vi-vere mentre invece amicizia, solidarietà,condivisione, ascolto e relazioni verepossono ridare entusiasmo e voglia di vi-vere. L’A.P. nella figura del Suo Presi-dente interpreta nel modo più vero ilsenso del bene comune come testimonedi un volontariato libero, gratuito edesercitato nella normalità del quotidia-no».Donare tempo, cuore e vita è una fortetestimonianza in una società spesso ri-piegata su sé stessa. Esistono tante per-

sone capaci di essere un“segno” concreto di dispo-nibilità e di Speranza eche lavorano con entusia-smo per il bene comune.«La storia ci racconta —ha proseguito Anna MariaBaiocchi — che durante laSua vita San Martino haoperato anche per miglio-rare le condizioni degli in-digenti, affrontando tantesituazioni di ingiustiziapresenti al suo tempo, fa-cendosi protettore dei po-veri contro lo spietato fisco

romano e promuovendo la giustizia ver-so i deboli, spesso oppressi dai potenti.Un impegno che anche il volontariato dioggi deve assumere, cercando di rimuo-vere le cause di tanti disagi. I giovani so-no sempre molto colpiti dalle esperienzedi servizio gratuito e ne parlano in mo-do efficace ed anche molto originale co-gliendo i segni dei tempi con progetti nonassistenziali ma di promozione ed auto-promozione delle persone. Oggi siamointerpellati dalle nuove povertà partico-larmente delle persone che perdendo illavoro sono precipitate nell’indigenza».