ANALYSE UND INTERPRETATION VON SCHRIFTEN DER QUESTIONE DELLA LINGUA
26.11.20091
PROGRAMM DER HEUTIGEN SITZUNG
Kurze Wiederholung I. THEMENKOMPLEX
Analyse von B. Varchis L‘Ercolano 1. Referat: Benedetto Varchi
Ergänzungen und Vertiefung Analyse von zwei Textausschnitten aus dem Ercolano
(Hercolano) [1570] in Form von Gruppenarbeit Fragen - Diskussion
II. THEMENKOMPLEX Der Siegeszug des Trecento-Modells auch in
Florenz 2. Referat: Die Accademia della Crusca Fragen - Diskussion
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BEM
BO
, PR
OS
E D
ELLA
VO
LG
AR
LIN
GU
A
(1525)
Die Prose haben die Questione della lingua über das gesamte 16. Jahrhundert hindurch nachhaltig geprägt und der archaischen Literatursprache letztendlich zum Durchbruch verholfen.
Bembo lässt in dem Werk vier historische Persönlichkeiten über die Sprache diskutieren.
Jeder Teilnehmer der Gesprächsrunde übernimmt dabei eine bestimmte Position innerhalb der frühen Questione della lingua.
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BEMBO, PROSE DELLA VOLGAR LINGUA (1525)
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Das Werk untergliedert sich in drei Bücher mit unterschiedlicher thematischer Schwerpunktsetzung,
wobei die Diskussion über Grammatik- und Wortschatzprobleme den meisten Raum einnimmt.
BEMBO, PROSE DELLA VOLGAR LINGUA (1525)
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(1) Das erste Buch (Libro primo) enthält eine sprachphilosophische Einleitung, eine Verteidungung des volgare gegen das von den Humanisten propagierte Lateinische, eine Diskussion über das ideale volgare sowie eine Polemik gegen die Theorie der lingua cortigiana und gegen das moderne Florentinische.
BEMBO, PROSE DELLA VOLGAR LINGUA (1525)
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(2) Das zweite Buch (Libro secondo) besteht aus einem historischen Abriss über die alten Dichter, einer Suche nach der Norm für das volgare und einer Diskussion über Dichtung und Metrik sowie über den Wortschatz der Dichtersprache.
BEMBO, PROSE DELLA VOLGAR LINGUA (1525)
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(2) Am umfangreichsten ist das dritte Buch (Libro terzo) mit einer Diskussion über Grammatikprobleme sowie einer Aufstellung von Regeln auf der Grundlage der Werke Boccaccios und Petrarcas (einschließlich einiger anderer nachahmenswerter Autoren des Trecento)
BEMBO UND DAS PRINZIP DER IMITATIO
LATEIN VOLGAREPROSA Cicero Boccaccio
LYRIK Vergil Petrarca
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DOCH NUN ZUM HEUTIGEN THEMA…
1. REFERAT
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BEN
ED
ET
TO
VA
RC
HI
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DIE ENTSTEHUNGSGESCHICHTE
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Ausgangspunkt: Auseinandersetzung zwischen Annibal Caro und Ludovico Castelvetro über ein Gedicht (1553-59)
Varchi unterstützte seinen Freund Caro Position innerhalb der Questione della lingua Überwindung des Konfliktes zwischen
Trecento-Modell und modernem Florentinisch
Biographischer Hintergrund: Exil Varchi lernte Bembo persönlich kennen Varchi brachte 1549 die erste Florentiner
Ausgabe von Bembos Prose de la volgar lingua heraus
DIE ENTSTEHUNGSGESCHICHTE
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Annibal Caros Canzone Venite all‘ombra de‘ gran gigli d‘oro wurde von Castelvetro heftig kritisiert
Varchi unterstützte Caros in der Apologia (1558) veröffentlichte Thesen: Unterscheidung zw. einem „uso
parlato“ (Schiedsrichter ist das Volk) und einem „uso letterario“ (Schiedsrichter sind die Dichter)
Die normale Sprache des Volkes wird durch die Dichter nobilitiert
DIE ENTSTEHUNGSGESCHICHTE
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THEORETISCHE AUSRICHTUNG
Nach dem Ende seines Exils wollte Varchi Bembos Ideen in Florenz durchsetzen, wo man ihn überhaupt nicht schätzte
Varchi benützte Bembo allerdings, um das moderne Florentinische im Rahmen eines theoretischen Konzepts einzuführen und es mit dem Trecento-Florentinischen zu versöhnen
Nicht minder wichtig ist der Einfluss von Dantes Traktat De vulgari eloquentia, der von Trissino in die Sprachdebatte eingeführt worden war 14
B. VARCHIS L‘ERCOLANOStruktur und Inhalt15
BEN
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4)
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VORWORT DES HERAUSGEBERSBenedetto Varchi, L‘Hercolano (Ausgabe von 1570)
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VORWORT DER HERAUSGEBER
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WIDMUNG
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INHALTSVERZEICHNIS
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INHALTSVERZEICHNIS…
Fragen „dubitazioni“(1)Was heißt sprechen?(2)Was versteht man unter
einer Sprache(3)Woran erkennt man
Sprachen?(4)Einteilung der Sprachen(5)Formen die Sprachen die
Schriftsteller oder umgekehrt?
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…INHALTSVERZEICHNIS Ursprung des Volgare? Ist das Volgare eine alte
Sprache oder korrumpiertes Latein?
Von wem man die Sprachen lernen muss: vom Volk, von den Lehrern oder von den Schriftstellern
Bewertung von Sprachen: Griechisch, Latein, Volgare
Die Bezeichnung der Sprache Dantes, Petrarcas oder Boccaccios: Italinisch, Toskanisch, Florentinisch
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DIE DISKUSSIONSTEILNEHMER
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InterlocutoriVincentio
Borghino (Priore degli Innocenti)
Lelio Bonsi (Dottore di Leggi)
B. Varchi
ALLGEMEINE SPRACHTHEORIE + POSITIONSBEZIEHUNG IN DER QUESTIONE DELLA LINGUA
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Anlehnung an Dantes De vulgari eloquentia Von der allgemeinen
Sprechfähigkeit des Menschen zur konkreten Sprachproblematik in Italien (allerdings in Dialogform)
[…] C. Ditene dunque,
Se il parlare è naturale all'uomo.
V. Che intendete voi per naturale?
C. Se l'atto, e l'operazione che fanno gli uomini del favellare, viene loro dalla natura, o pure d'altronde.
[…]
THEORETISCHE BEGRIFFE
Begriffliche Unterscheidung zwischen PARLARE (lediglich mechanisch imitativ) und FAVELLARE (als soziale Interaktion des Menschen) “…il fine del favellare è il praticare, e
conversare l'uno coll'altro; e il praticare, e conversare l'uno coll'altro è da natura; dunque anco il favellare, che è strumento, e mezzo che si pratichi, e conversi insieme, è da natura.”
“…per cotesta ragione parrebbe che anco quelli animali che pascono a branchi, e vivono insieme, come le gregge, e gli armenti, dovessero avere il parlare.” 26
DAS BEGRIFFSFELD DES SPRECHENS…
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DAS BEGRIFFSFELD DES SPRECHENS…
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parlamentare ragionare sermonare prologare predicare prosare poetare prouuisare fauoleggiare
DIE EINTEILUNG DER SPRACHEN
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
Lingue ORIGINALI= keine importierte Sprachen vs. NON
ORIGINALI = importierte Sprachen ARTICOLATE = verschriftete Sprachen vs. NON
ARTICOLATE VIVE
Weitere Unterteilung in lingue VIVE lingue MEZZE VIVE = werden noch
geschrieben, aber nicht mehr gesprochen (z.B. Latein)
lingue NON VIVE30
VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
Lingue NOBILI (= Spr. mit illustren Schriftstellern) vs. NON
NOBILI (= Spr.ohne [illustre] Schriftsteller) NATÍE / PROPRIE (= sie werden ohne Studium
natürlich erlernt und gesprochen) vs. NON NATÍE / FORESTIERE (= sie werden mit Mühe, z.B. mit Hilfe von Lehrmeistern und/oder Büchern gelernt)
Untergruppen der lingue FORESTIERE… ALTRE …
SEMPLICEMENTE ALTRE (Dt., Engl., Türk. etc.) NON SEMPLICEMENTE ALTRE (Lat., Gr.)
DIVERSE …. EGUALI (= ebenbürtige Sprachen, z.B. die altgr.
Dialekte) DISEGUALI (= italienische Dialekte)
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
Lingue altre si chiamano tutte quelle, le quali noi non solo non favelliamo naturalmente, ma né ancora l'intendiamo, quando le sentiamo favellare; e tali sono a noi la Turca, l'Inghilese, la Tedesca, e altre infinite, e queste sono di due ragioni, perciocché alcune si chiamano semplicemente altre, e alcune, non semplicemente altre:
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
le semplicemente altre sono tutte quelle, le quali non solamente non sono né favellate da noi, né intese, quando altri le favella, ma né ancora hanno che fare cosa del mondo colle nostre natie, come, oltra le pur testé raccontate, l'Egizia, l'Indiana, l'Arabica, e altre senza novero:
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
non semplicemente altre si chiamano quelle le quali, sebbene noi non le favelliamo, né intendiamo naturalmente, hanno però grande autorità, e maggioranza sopra le nostre natie, perché se non hanno dato loro l'essere, sono state buone cagioni che elle siano; e tale è la Greca verso la Latina, e la Latina verso la Toscana,
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
conciossiacosaché come la Latina si può dire d'essere discesa dalla Greca, essendosi arricchita di molte parole, e di molti ornamenti di lei, così, anzi molto più, la Toscana dalla Latina, benché la Toscana, quasi di due madri figliuola, è molto obbligata ancora alla Provenzale: e perché la lingua Franzese moderna, come ancora la Spagnuola, sono, nel medesimo modo che la Toscana, dalla Latina derivate, si potrebbono, nonostanteché siano semplicemente altre, anzi si doverebbono, per questa cagione chiamare sorelle, se non di padre, almeno di madre, cioè uterine. 35
VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
Lingue diverse finalmente si chiamano quelle le quali, sebbene naturalmente non le favelliamo, nondimeno, quando altri le favella, sono per lo più intese da noi: e queste anch'esse sono di due sorti, perché alcune sono diverse eguali, e alcune diverse diseguali:
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
diverse eguali si chiamano quelle, le quali, sebbene non si favellano, s'intendono però per lo più naturalmente da noi, e oltra questo sono della medesima, o quasi medesima nobiltà, cioè hanno scrittori famosi, e di pari, o quasi pari grido, e degnità, come erano già quelle quattro nella Grecia tanto nominate, e tanto celebrate lingue, Attica, Dorica, Eolica, e Gionica:
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VARCHIS SPRACHTYPOLOGIE…
le diverse diseguali sono quelle lingue, le quali avvengadioché non si favellino naturalmente da noi, s'intendono però per la maggior parte, ma non hanno già né la medesima, né la quasi medesima nobiltà, o per non avere scrittori, o per non gli aver tali che possano loro dare fama, e riputazione, quali sono la Bergamasca, la Bresciana, la Vicentina, la Padovana, la Viniziana, e brevemente, quasi tutte l'altre lingue Italiche, verso la Fiorentina.
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DAS VERHÄLTNIS ZWISCHEN SPRACHE UND SCHRIFTSTELLER
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DER URSPRUNG DES VOLGARE (ALLGEMEIN)
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DAS ALTER DES VOLGARE
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1. AUFGABE
Lesen Sie den Textausschnitt bitte gründlich durch
Beschreiben Sie Varchis Interpretation und Wertung vom Ursprung des Volgare
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SPRACHLICHE VORBILDER
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DIE VIER BESTANDTEILE EINER SPRACHE
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„…tutte le lingue viue, e nobili consistono (come ne mostra Quintiliano) in quattro cose“
„nella ragione“ „nella vetustà, ò vero
antichità“ „nella‘autorità“ „e nella
consuetudine, ò vero nell‘uso“
1. AUFGABE
Lesen Sie den Textausschnitt bitte gründlich durch
Beschreiben Sie Varchis soziolinguistische Klassifizierung und Wertung des Sprachgebrauchs
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DER SPRACHGEBRAUCH / USUS
L'uso del parlare d'alcuna lingua, ponghiamo per più chiarezza della Fiorentina, è anch'egli di due maniere, universale, e particolare.
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DER SPRACHGEBRAUCH / USUS
L'uso universale sono tutte le parole, e tutti i modi di favellare che s'usano da tutti coloro, i quali un muro, e una fossa serra, cioè che furono nati, e allevati dentro la città di Firenze, e se non vi nacquero, vi furono portati infanti (per mettere in consuetudine, o piuttosto ritornare in uso, questo vocabolo), cioè da piccolini, e anziché favellare sapessero. L'uso particolare si divide in tre parti; perciocché, lasciando stare l'infima plebe, e la feccia del popolazzo, […]
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DER SPRACHGEBRAUCH / USUS
…onde, come quel primo sarà chiamato da noi l'uso de' letterati, così questo secondo, l'uso, o piuttosto il misuso, degli idioti, che misurare dicevano gli antichi nostri quello che i Latini abuti, cioè malamente, e in cattiva parte usare.
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DER SPRACHGEBRAUCH / USUS
Tra l'uso de' letterati, e il misuso degli idioti è un terzo uso, e questo è quello di coloro, i quali, sebbene non hanno apparato nessuna lingua straniera, favellano nondimeno la natìa correttamente, il che è loro avvenuto o da tutte, o da due, o da ciascheduna di queste tre dose, natura, fortuna, industria. Da natura, quando sono nati in quelle case, o vicinanze, dove le balie, le madri, e i padri, e i vicini favellavano correttamente.
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DER SPRACHGEBRAUCH / USUS
[…] E perché questi tali non si possono veramente, né si debbono chiamare idioti, né anco veramente letterati, nel significato che pigliamo letterati in questo luogo, gli chiameremo non idioti, e l'uso loro sarà quello de' non idioti.
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B. VARCHIS SOZIOLINGUISTISCHE KLASSIFIKATION DES SPRACHGEBRAUCHS
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KRITIK AN VARCHI
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Hinweis auf die Auseinandersetzung
zw. Varchi und Castelvetro