«Allergeni con implicazioni
legali»
(AIL):
come indicarli in etichetta e nei menùDalla Direttiva 2003/89 (CE), al Reg. (UE) 1169/2001...e oltre
Corrado Finardi PhD
www.sicurezzaalimentare.it
@corradofinardi
Allergeni: dal 2004 a oggi
Introduzione
Cosa è allergene e cosa non lo è
Cosa va indicato e cosa non va indicato
Come indicarlo (anche in base al piano HACCP) SCHEMI
Come va designato (reg. 1169, Linee Guida Commissione Europea, indicazioni volontarie loghi, pittogrammi, App e «probabilistiche»)
Chi è responsabile
Cosa manca? Efsa e la necessità di triggering thresholds
I Menù (ristorazione e «fuori casa»)
Casi particolari: glutine e lattosio, solfiti
Introduzione (I)
DAGLI ANNI’90, I RICOVERI PER ANAFILASSI ALLERGICHE NEI BAMBINI È AUMENTATO DEL 700%.*
Il cambiamento degli stili di vita, con un ricorso sempre crescente ad alimenti pronti, e il
“fuori casa” (ristorazione, bar e assimilabili) - rappresenta un driver fondamentale
Così come l’aumento degli alimenti trasformati è un secondo formidabile driver
La lunghezza delle filiere ed il commercio internazionale
Vi sono poi aspetti di interazione ambientale ancora poco noti e da studiare,
..ma –a parità di offerta di cibo- sembra aumentare la reazione individuale alle sostanze.
Nwaru BI, Hickstein L, Panesar SS, Muraro A, Werfel T, Cardona V, Dubois AEJ , Halken S, Hoffmann-Sommergruber K , Poulsen LK, Roberts G, Van Ree R, Vlieg-Boerstra BJ
& Sheikh A, on behalf of the EAACI Food Allergy and Anaphylaxis Guidelines Group. The epidemiology of food allergy in Europe: a systematic review and meta-analysis.
Allergy 2014; 69: 62–75.
Introduzione (II)
Cosa sono le allergie
Per allergie alimentari vanno intese quelle reazioni individuali (mediate dal
sistema immunitario,e con produzione di anticorpi) rispetto all’ingestione
di determinati alimenti o ingredienti-
a) come individuati dalla letteratura scientifica
b) …e come raccolti nell’Allegato II del Reg. 1169/2011.
Introduzione (III)
Cosa sono le allergie
Tra le reazioni più comuni che le Allergie Alimentari determinano, il Ministero della Salute considera le seguenti. E’ bene che i produttori le conoscano, per capire la problematica e il rischio che comportamenti di vendita, preparazione e somministrazione degli alimenti possono comportare.
shock anafilattico
orticaria-angioedema,
manifestazioni allergiche (orticaria e anafilassi) associate all’esercizio fisico dopo consumo di un alimento
disturbi respiratori (asma e rinite), sindrome orale allergica, disturbi gastroenterici.
I sintomi insorgono immediatamente dopo l’assunzione del cibo ed entro 1-2 ore.
Più sono gravi, più la reazione è immediata.
Le allergie prevedono un quadro
sintomatologico anche grave, con
possibilità di shock anafilattico e
conseguente collasso
cardiocircolatorio nei casi più
estremi.
Introduzione (IV)
Il problema delle allergie alimentari, in Italia è molto serio: si stimano
40 morti all’anno per shock anafilattico;
570.000 allergici < 18 anni;
270.000 allergici tra 0-5 anni;
150.000 allergici tra 10-18 anni;
80.000 allergici alle uova;
40-50.000 allergici a grano, pomodoro, soia,
crostacei, frutta e verdura, noci e arachidi,
100.000 bambini devono usare latti ipoallergenici
1.500.000 gli adulti con allergia agli alimenti.
Introduzione (V)
I consumatori allergici, un profilo
- In base a studi su consumatori allergici condotti in precedenza, le modalità di indicazione degli allergeni in vigore in base alle norme UE (come la direttiva 2003/89 e la 2007/68) non risultavano sufficienti.
La nuova normativa, reg. 1169, imponendo chiarezza sembra davvero fare un passo avanti.
i soggetti allergici sono particolarmente sensibili rispetto al quadro clinico
cercano pro-attivamente informazioni sul cibo come fonte di allergeni.
Occorre pertanto sviluppare un approccio partecipato nella fornitura di informazioni, in modo da anticipare le richieste dei consumatori o avventori.
- di conseguenza, occorre certamente indicare con accuratezza gli allergeni ma non esagerare con un eccesso di informazioni (anche probabilistiche, come “può contenere..:”)
Cosa è allergene e cosa non lo è
1. Non tutte le sostanze che provocano allergie …sono considerate allergeni !
2. Latte, uova, noccioline, nocciole, pesce, soia, grano e frutti di mare
sono alla base del 90% di tutte le allergie alimentari
3. Un certo numero di altri alimenti può causare reazioni allergiche, ma
non sono considerati allergeni comuni in Europa e non sono stati
pertanto inclusi nell'elenco UE . Gli esempi includono: Aglio e cipolla-
Lievito- Castagna , pinoli e cocco
4. Gli allergeni «CON IMPLICAZIONI LEGALI» sono quindi l’oggetto della
presente trattazione- quelli per cui vige obbligo di segnalazione al
consumatore finale !
Gli allergeni «con
implicazioni legali»
contemplano anche
sostanze come latte e
derivati, che più
frequentemente sono
soggetto- nella popolazione
generale- di intolleranze,
e ciononostante classificato
come allergene !
Cosa è allergene e cosa non lo è
Gli «ALLERGENI CON IMPLICAZIONI LEGALI» soggiacciono a un paio di
condizioni per esibire profilo di obbligatorietà di indicazione
Essere elencati nell’Allegato II del reg. 1169/2011 (LISTA ALLERGENI)
Essere inclusi come sostanze volontariamente aggiunte (INGREDIENTI) ad un
alimento, anche nella accezione (necessariamente espansiva) di
«ragionevolmente presenti»
a) anche in seguito a contaminazione crociata con linee produttive limitrofe
che utilizzano allergeni;
b) o come residui di lavorazione pure ragionevolmente presenti (es,
«anidride solforosa come residuo»)
Cosa è allergene e cosa non lo è
È «Allegato 2 (o derivato da)»?
•ATTENZIONE A «FALSI AIL»
•ES pinoli, frutta secca diversa da quella indicata, uvetta,….vino….
SIE’ ingrediente volontario?
•La normativa si occupa di questo!
•In ogni caso prevenire aiuta in caso di responsabilità del produttore
SI
E’ comunque «ragionevole» presenza?
•Cross contaminationprevedibile
•Residuo trasformazione di sostanza usata e aggiunta*
ART. 9 REG. 1169 “qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II o derivato da
una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi allergie o intolleranze usato nella
fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma
alterata»
AIL
NO
Cosa è allergene e cosa no:
«INGREDIENTE»
Art. 2 sub «f»:
f) «ingrediente»: qualunque sostanza o prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se sotto forma modificata; i residui non sono considerati come ingredienti;
FIC non obbliga a indicare residui COME INGREDIENTI, apparentemente ECCEZIONE FATTA PER ALLERGENI (ART. 9)
Art. 9 allarga fino a includere RESIDUI
Inoltre Reg. 178/2002 impone cibo sicuro e tutela salute pubblica…..
… (ma manca definizione legale di THRESHOLDS!)
Allegato II del Reg. (UE) 1169/2011
1. Cereali contenenti glutine, cioè: grano, segale, orzo, avena, farro, kamut
o i loro ceppi ibridati e prodotti derivati, tranne:
a) sciroppi di glucosio a base di grano, incluso destrosio ( 1 );
b) maltodestrine a base di grano ( 1 );
c) sciroppi di glucosio a base di orzo;
d) cereali utilizzati per la fabbricazione di distillati alcolici, incluso l’alcol
etilico di origine agricola.
2. Crostacei e prodotti a base di crostacei.
3. Uova e prodotti a base di uova.
Allegato II del Reg. (UE) 1169/2011
4. Pesce e prodotti a base di pesce, tranne:
a) gelatina di pesce utilizzata come supporto per preparati di vitamine o carotenoidi;
b) gelatina o colla di pesce utilizzata come chiarificante nella birra e nel vino.
5. Arachidi e prodotti a base di arachidi.
6. Soia e prodotti a base di soia, tranne:
a) olio e grasso di soia raffinato ( 1 );
b) tocoferoli misti naturali (E306), tocoferolo D-alfa naturale, tocoferolo acetato D-alfa naturale, tocoferolo succinato D-alfa naturale a base di soia;
c) oli vegetali derivati da fitosteroli e fitosteroli esteri a base di soia;
d) estere di stanolo vegetale prodotto da steroli di olio vegetale a base di soia.
7. Latte e prodotti a base di latte (incluso lattosio), tranne:
a) siero di latte utilizzato per la fabbricazione di distillati alcolici, incluso l’alcol etilico di origine agricola;
b) lattiolo.
Allegato II del Reg. (UE) 1169/2011
8. Frutta a guscio, vale a dire: mandorle (Amygdalus communis L.), nocciole (Corylusavellana), noci (Juglans regia), noci di acagiù (Anacardium occidentale), noci di pecan [Caryaillinoinensis (Wangenh.) K. Koch], noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistaciavera), noci macadamia o noci del Queensland (Macadamia ternifolia), e i loro prodotti, tranne per la frutta a guscio utilizzata per la fabbricazione di distillati alcolici, incluso l’alcol etilico di origine agricola.
9. Sedano e prodotti a base di sedano.
10. Senape e prodotti a base di senape.
11. Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo.
12. Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/litro in termini di SO 2 totale da calcolarsi per i prodotti così come proposti pronti al consumo o ricostituiti conformemente alle istruzioni dei fabbricanti.
13. Lupini e prodotti a base di lupini.
14. Molluschi e prodotti a base di molluschi.
«Come indicarlo»
Gli allergeni sono:
- da segnalare ai consumatori nelle varie modalità ammesse (interazione
normativa UE + nazionale);
- da monitorare tramite piano di autocontrollo aziendale (Allegato II Reg.
1169/2011 dell’Unione)
«Come indicarlo»
Dal 13 dicembre 2014, finendo il periodo di phasing –in del Regolamento
europeo sull’ “Informazione Alimentare ai Consumatori” (Reg. 1169/2011
dell’Unione), sono previste nuove regole per l’etichettatura alimentare,
anche degli allergeni.
Salvo lo SMALTIMENTO DI SCORTE, gli operatori dovranno conformare le
etichetta ai nuovi requisiti del regolamento 1169.
Gli alimenti preconfezionati (o preimballati) sono tutti quegli alimenti posti
in involucro o imballo protettivo, e che non possono essere utilizzati senza
danneggiare in modo irreparabile tale involucro o imballo (marmellate e
confetture, succhi di frutta, olio EVO in bottiglia, formaggi a pasta dura
sottovuoto, condimenti e aceti, vino, etc).
«Senza…»
Alcune sostanze (glutine e lattosio) hanno la possibilità espressa di POTER INDICARNE L’ASSENZA O
IL RIDOTTO CONTENUTO in base a normative specifiche !
… le altre…? Problematiche….
(solfiti.. Il caso dei «senza solfiti aggiunti» o del «contiene solfiti non aggiunti»)
«Come va designato»
In base al reg. 1169/2011 (art. 21) gli allergeni, in particolare, dovranno:
1. Essere riportati in lista ingredienti, con CARATTERE, FONT O FORMAT ( O ALTRI ACCORGIMENTI GRAFICI) DIVERSI RISPETTO AD ALTRI INGREDIENTI, ed in modo da segnalarli visivamente al consumatore. Ad esempio, potranno essere sottolineati, posti in grassetto, o con colore di inchiostro diverso
2. Si potrà inoltre riportare, in caso di assenza di lista ingredienti (prevista confezioni con superficie massima inferiore ai 10 cm 2), sul davanti della confezione e a fianco della denominazione di vendita, la dicitura “CONTIENE…:” seguita dal nome dell’allergene oppure “CON”.
3. Se la DENOMINAZIONE DELL’ALIMENTO coincide e svela l’allergene (es, “latte fresco intero pastorizzato”) non è richiesto l’allergene in lista ingredienti, soprattutto quando questa non è richiesta (es, prodotti monoingrediente).
«Come va designato»
Nel caso di parole composte (es, latte in polvere) l’operatore potrà decidere se
evidenziare tutto l’ingrediente (latte in polvere) o solo la parte dell’allergene
(latte in polvere)
«Come va designato»
Nel caso dei CEREALI CONTENENTI GLUTINE, come chiarito dalle Linee Guida della Commissione europea, vanno indicati con la denominazione (grano, orzo, …) senza fare riferimento subito al glutine in quanto tale;
Per il kamut® (marchio registrato di grano khorasan prodotto in condizioni di agricoltura biologica) ed il farro (come da Reg. UE 78/2014), vanno indicati seguiti da (GRANO) tra parentesi: ES: farro (grano)
Il riferimento al glutine (“con glutine”, “contiene glutine” e simili) può essere comunque fatto, ad esempio con asterisco e nota a piè di lista ingredienti- ma non è obbligatorio. Il consumatore allergico riconosce infatti diversi cereali come possibile allergene
«Come va designato»
alimenti come formaggio, burro, latticini in genere- verranno considerati naturalmente adeguati alla normativa, e senza bisogno di riportare in etichetta la menzione “contiene lattosio/può contenere lattosio”.
La frutta secca andrà indicata con la denominazione usuale dell’alimento (noci, nocciole, pistacchi…) senza ulteriori precisazioni.
- la lista degli ingredienti- laddove richiesta obbligatoriamente- è lo strumento principale tramite cui indicare gli allergeni. Non sarà cioè possibile omettere ingredienti allergizzanti e poi indicare “contiene…” seguito dalla sostanza allergizzante;
- sarà possibile semplificare l’indicazione degli allergeni, senza dover- per ogni singolo ingrediente allergizzante- indicare che è un allergene: ad esempio, un alimento che contiene diverse fonti di grano, in ragione di diversi ingredienti che la contengono, potrà indicare:
Es: Ingredienti: farina di grano tenero tipo “O”, sale, acqua, conservante (1), emulsionante (1)
(1) DA PROTEINE DELL’UOVO
Guidelines relating to the provision of information on substances or products causing allergies or intolerances aslisted in Annex II of Regulation (EU) No 1169/2011 on the provision of food information to consumers
«Come va designato»
“As the consumer understanding of the name of the foods in question is likely
to vary among the Member States, an assessment on a case-by-case basis is
necessary. Given the important risk associated with food allergies, if there is
any doubt about the understanding of the consumer and the possibility of
cross reaction between species, the generic names as enumerated in Annex II
should be provided and emphasised.”
Anche il pesce, molluschi e crostacei sembrano ammettere indicazioni con il
nome puntuale (“merluzzo”, “ostriche”, etc sembrano sufficienti a
informare il consumatore senza indicare “pesce”).
Guidelines relating to the provision of information on substances or products causing allergies or intolerances aslisted in Annex II of Regulation (EU) No 1169/2011 on the provision of food information to consumers
Come va designato:
info semplificate orali?
L’operatore può indicare per iscritto, in maniera chiara ed in luogo ben visibile, una dicitura come (Min Sal.)
“ LE INFORMAZIONI CIRCA LA PRESENZA DI SOSTANZE O DI PRODOTTI CHE PROVOCANO ALLERGIE O INTOLLERANZE SONO DISPONIBILI RIVOLGENDOSI AL PERSONALE DI SERVIZIO”.
In alternativa, su menù o registro o cartello:
“PER QUALSIASI INFORMAZIONE SU SOSTANZE O ALLERGENI È POSSIBILE CONSULTARE L’APPOSITA DOCUMENTAZIONE CHE VERRÀ FORNITA, A RICHIESTA, DAL PERSONALE DI SERVIZIO”.
Le comunicazioni tramite CODICI A BARRE, APP PER SMARTPHONE O CODICI QR non possono essere considerate quali unici strumenti per riportare le dovute informazioni.
Info di minima…sempre scritta….
Anche in presenza di misure nazionali di dettaglio, in ogni caso, la fornitura
di informazioni “su richiesta” in merito agli allergeni non è considerata dalla
Commissione come un “mezzo atto a fornire informazioni”.
Una base minima di informazioni vanno quindi date per iscritto (come ad
esempio un cartello o sistema equivalente, in posizione evidente e
chiaramente leggibile- che rechi la dicitura: “per lista allergeni, chiedere al
personale di servizio”).
L’ambiguità di fondo –NO INFO SU RICHIESA, SÌ MISURE NAZIONALI
ALTERNATIVE ANCHE NON PER ISCRITTO- è stata sollevata in diversi modi e
da alcuni azionata.
«Chi è responsabile?»
Gli operatori responsabili della corretta e completa fornitura delle
informazioni alimentari (anche tramite etichetta) sono quelli che appongono
il marchio, o nome o ragione sociale sopra il prodotto (art. 8)
Gli operatori in ogni caso non forniscono prodotti al consumatore di cui
possono ragionevolmente sapere che possano andare contro le disposizioni
normative. In tal senso,
gli operatori controllano le informazioni-etichette dei prodotti che ricevono
e ne verificano la accuratezza e veridicità, sulla base delle conoscenze in loro
possesso- senza bisogno di ulteriori e più sofisticate analisi ad esempio, in
merito a criteri igienici o composizionali dell’alimento.
In particolare, gli operatori alimentari non modificano etichette che possono
alterare la comprensione complessiva da parte del consumatore finale, ed in
tal caso, si assumono la responsabilità del comportamento.
«Chi è responsabile?»
Gli allergeni, in base alla norma europea e agli orientamenti italiani, vanno
sempre indicati, anche nel passaggio di informazioni da operatore alimentare
ad operatore alimentare (“Business to business”).
Data la rilevanza dell’informazione per la salute pubblica, con possibilità di
pregiudizio anche grave all’integrità fisica dei consumatori, si raccomanda di
prestare particolare attenzione alla modalità di segnalazione degli allergeni
nel B2B, quali:
Imballi esterni (in caso di ingredienti- alimenti che debbono essere
confezionati da altri)
(in aggiunta)
Documenti commerciali e bolle di accompagnamento
Cosa manca ancora: soglie legali (EFSA e
EC)
la legge non obbliga ad indicare la PRESENZA ACCIDENTALE degli allergeni.
Di conseguenza, le menzioni “può contenere” o “lavorato in uno stabilimento
che trasforma anche…” risultano in qualche modo precauzionali.
E’ meglio usarle quando esiste un RISCHIO DIMOSTRABILE O COMUNQUE NON
ESCLUDIBILE.
La Commissione UE potrà meglio regolare la materia della presenza accidentale,
entro il nuovo quadro normativo.
Ogni presenza di allergeni con proteine allergizzanti in QUANTITÀ MAGGIORE DI 5
PPM prevede in linea di massima l’indicazione in lista ingredienti a tutti gli
effetti.
Possono essere utili perciò analisi e test per verificare –tramite campionamento- i
livelli di residui allergenici presenti.
Cosa manca ancoraDESCRIPTION OF THE ISSUE
In Europe, the RASFF system also shows a consistent reporting of cases of presence of undeclared allergens.
The actions in Europe ranged from actual product recalls to informative measures. Risk managers are struggling to consistently interpret the public health relevance of the detected levels of allergy – causing proteins.
It is well known that several issues are at the origin of this discrepancy. Amongst them are:
The lack of agreement among authorities upon safe levels for residual amounts of individual allergenic proteins.
The lack of officially recognised reference methodologies for the detection of individual allergenic proteins.
Industry Risk managers wanting to apply HACCP principles to potential allergen cross contact risks in their supply chain, are facing a difficult task in the context of the above mentioned two hurdles. As a consequence, PRECAUTIONARY LABELLING IS EASILY TURNED TO, AS A MEANS OF RISK MANAGEMENT AND COMMUNICATION. When actual cross contamination is detected, authorities risk managers are confronted with the same challenges, so that also they have a tendency to revert to an overcautious approach, which they believe to be protective.
Menù e ristorazione
Il legislatore europeo, ha ben chiaro che la maggior parte dei problemi
derivanti da allergie alimentari ha origine negli ALIMENTI NON
PREIMBALLATI
Circa la metà delle reazioni allergiche gravi culminate con la morte
avvengono infatti nel “fuori casa”, spesso per errori nella corretta
informazione ai consumatori (anche per carente gestione igienica dello
stabilimento).
L’indicazione degli allergeni per la somministrazione (ristorazione e attivià
simili) è così centrale da un punto di vista della salute pubblica. Di
conseguenza, le informazioni sui potenziali allergeni dovrebbero sempre
essere fornite al consumatore
Menù e ristorazione
In tal senso, gli Stati membri possono adottare disposizioni nazionali
concernenti i mezzi con i quali le indicazioni sugli allergeni devono essere
rese disponibili e, eventualmente, la loro forma di espressione e
presentazione .
Nella bozza del nuovo decreto italiano, l’opzione chiara è quella proprio di
usare:
menù
registro
apposito cartello
(altro sistema equivalente, coma una lavagna)
Menù-modalità corretta
PRIMI PIATTI
PAELLA ALLA VALENCIANA
8,00 EURO
(RISO CON VERDURE, MOLLUSCHI, CROSTACEI, CARNE)
ALLERGENI: CROSTACEI, MOLLUSCHI, ANIDRIDE SOLFOROSA, SEDANO)
CHICCHE DELLA NONNA
6,00 EURO
(GNOCCHETTI DI PATATE CON SUGO ROSSO)
ALLERGENI: LATTE, GRANO TENERO
Menù-modalità scorretta
PRIMI PIATTI
PAELLA ALLA VALENCIANA
(RISO CON VERDURE, MOLLUSCHI, CROSTACEI, CARNE)
PUÒ CONTENERE CEREALI CONTENENTI GLUTINE,
CROSTACEI, UOVA, PESCE, ARACHIDI, SOIA, LATTE,
FRUTTA A GUSCIO, SEDANO, SENAPE, SEMI DI SESAMO,
SOLFITI, LUPINI E MOLLUSCHI"
CHICCHE DELLA NONNA
6,00 EURO
(GNOCCHETTI DI PATATE CON SUGO ROSSO)
PUÒ CONTENERE CEREALI CONTENENTI GLUTINE,
SENAPE, SEDANO, LATTE, SOIA, SOLFITI
Casi particolari: assenza di glutine
In tutta Europa è da diverso tempo autorizzata una segnalazione sull’assenza di glutine negli alimenti
-Con un nuovo regolamento, dal 20 luglio 2016 (Reg. 609/2013) tutte le imprese alimentari potranno indicare la assenza di glutine o la ridotta presenza di glutine, senza onerose istruttorie ministeriali per alimenti destinti ad una alimentazione particolare (“ADAP”).
“SENZA GLUTINE”
Tale indicazione in etichetta può essere usata se nel prodotto finale non residuano più di 20 mg di glutine per kg. La menzione “senza glutine” può essere accompagnata dalla dicitura
“ADATTO PER L’ALIMENTAZIONE DI CELIACI” e/o da
«SPECIFICAMENTE FORMULATO PER CELIACI»
Non è più valida l’indicazione “NON CONTIENE FONTI DI GLUTINE”, da sostituirsi con “SENZA GLUTINE”
Casi particolari: ridotta presenza di
glutine
Persone intolleranti al glutine possono tollerare piccole quantità di glutine,
che variano, entro certi limiti, da persona a persona. Di conseguenza, è
lecita l’indicazione:
“A RIDOTTO CONTENUTO DI GLUTINE”, oppure «CON CONTENUTO DI
GLUTINE MOLTO BASSO»
<100 mg di glutine per kg. La menzione “a ridotto tenore di glutine” può
essere accompagnata dalla dicitura
“«ADATTO ALLE PERSONE INTOLLERANTI AL GLUTINE»
e/o da
“«SPECIFICAMENTE FORMATO PER PERSONE INTOLLERANTI AL GLUTINE» .
Come indicare assenza di lattosio
In attesa di una norma Europea che armonizzi il quadro legislativo in modo
simile a quanto fatto sul glutine – e che da rumors si presume verrà
pubblicata dopo il 20 luglio 2016, -saranno da considerarsi valide le
considerazioni presenti nella Nota Ministeriale
eliminata la dicitura “DELATTOSATO”, in quanto precedentemente associata
alla dicitura “dietetico”.
Si potrà usare al suo posto la dicitura SENZA LATTOSIO per i prodotti lattiero
caseari e per il latte con contenuto di lattosio inferiore a 0,1 g per 100 g o
ml e sulle cui etichette andrà aggiunta la dicitura meno di… (riportante
la soglia residua di lattosio)
Come indicare contenuto ridotto di
lattosio
Solo per i latti e i latti fermentati si potrà usare la dicitura a RIDOTTO
CONTENUTO DI LATTOSIO, solo se il lattosio è inferiore a 0,5 g per 100 g o
ml. Sulle etichette in questione andrà riportata l’indicazione che il tenore di
lattosio è meno di 0,5 g per 100 g o ml
Le due precedenti diciture dovranno necessariamente essere integrate da
una indicazione del tipo: “il prodotto contiene glucosio e galattosio in
conseguenza della scissione del lattosio”.
Oggetto: Aggiornamenti conseguenti all’evoluzione normativa connessa con l’entrata in vigore del regolamento (UE) 609/2013
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf;jsessionid=xN9dHHIhFUtpF4UAg+rz-Q__.sgc3-prd-sal?anno=0&codLeg=52396&parte=1%20&serie
Riferimenti sintetici
Reg. (UE) 1169/2011
Questions and Answers (DG SANCO) Gennaio 2013 su reg. 1169
Guidelines relating to the provision of information on substances or products
causing allergies or intolerances as
listed in Annex II of Regulation (EU) No 1169/2011 on the provision of food
information to consumers
Circolare Ministero della Salute Oggetto: Aggiornamenti conseguenti
all’evoluzione normativa connessa con l’entrata in vigore del regolamento
(UE) 609/2013
Circolare Ministero della Salute Oggetto: indicazioni sulla presenza di
allergeni negli alimenti forniti dalle collettività (Regolamento CE 1169/2011)
Grazie per l’attenzione!
Approfondimenti
• www.sicurezzaalimentare.it
• www.coldiretti.it
• www.cercalanotizia.it
- Alimenti e Bevande (Le Point veterinaire)