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Page 1: Il corteo contro discarica e inceneritore come la 'Sagra del Fagiolo'? No, grazie!

7 - 21 Novembre 2013 pagina 27IL GIORNALE DEL LAZIO

IL CORTEO CONTRO DISCARICA E INCENERITORE COME LA ‘SAGRA DEL FAGIOLO’? NO, GRAZIE!di Elena Taglieri

Ancora un altro corteo, quellosvoltosi il 26 ottobre 2013 adAlbano Laziale, per continuare adire No all’inceneritore esoprattutto alla discarica di Ron-cigliano. Uno dei tanti, il 13° perla precisione. Meno affluenzadel solito rispetto ai precedenti.Tappa finale piazza della Cortead Ariccia, con finale quasiscontato degli interventi di alcu-ni esponenti del CoordinamentoNo-INC. Del ‘padrone di casa’(leggi il sindaco Emilio Cianfa-nelli) nessuna traccia. Nessunaltro sindaco presente, né diGenzano, né di Nemi, Lanuvio,Castel Gandolfo, Rocca di Papa,tanto per citare alcuni comuninei quali la raccolta differenzia-ta vera porta-a-porta non esiste(mentre ad Albano è iniziata inalcuni quartieri) e che invececonferiscono i propri rifiuti nelladiscarica albanense. Qualcunodi loro o qualche loro vice e por-tavoce, c’era all’inizio del cor-teo, e con fascia tricolore, giustoper le riprese tv e per distinguer-si dagli altri cittadini. Ma questonon è bastato, come d’altrondenon serve la vetrina mediaticaper l’occasione e poi perdersi tra

la folla o guardare l’orologio epuntualmente congedarsi perimpegni di protocollo, come sequesto del corteo non fosse un‘impegno’, preso prima di tuttonei confronti dei propri elettori,ma soprattutto un dovere moraleverso coloro che abitano a Vil-laggio Ardeatino, proprio inzona discarica di Roncigliano.E se al corteo la gente non è statanumerosa lo dobbiamo anche aloro, e a tutto il polverone solle-vato a seguito della notizia sul‘blitz’ di alcuni cittadini del Vil-laggio Ardeatino che, con moltidel No-Inc, si sono recati la seradi venerdi 26 settembre sottocasa del sindaco Nicola Marinidi Albano perchè esasperati dalpuzzo insopportabile provenien-te dalla discarica e perdurante damesi. Imprevista iniziativapopolare, questa, che ha suscita-to l’indignazione di molta citta-dinanza (perfino di oppositoripolitici) e di conseguenza lasolidarietà e la vicinanza alPrimo Cittadino proprio da partedei suoi colleghi di Bacino. Illenzuolo apparso nei giorni dimaggiori miasmi (vedi foto) èstato appeso ad un cancello delVillaggio e riporta la scritta“Sindaco vergogna...lasciateci

respirare”, indirizzato chiara-mente a Marini. Il fatto che nonvi sia stato apposto il suo cogno-me lo fa sembrare un gesto diaccusa come se egli fosse l’uni-co responsabile, lasciato invece‘con il cerino in mano’, laddovenessuno degli altri sindacicastellani, primo fra tutti quellodi Ardea (al cui comune appar-tiene proprio il Villaggio Ardea-tino), si è mai preso la briga diriunirsi con urgenza, tempestivi-tà e straordinarietà per risolvereil problema, neppure in primapersona, ma delegando la que-stione ad un semplice atto ‘adadjuvandum’ presentato assiemeai ricorsi e alle battaglie legaliportate avanti finora dal Coordi-namento No-Inc. La posizionedel sindaco di Albano in tuttaquesta annosa vicenda sembraassomigliare sempre di più aquella dell’unico intestatarioregistrato in un contratto di loca-zione per un appartamento abita-to da diversi inquilini, quello chedi solito in questo esempio delsettore immobiliare, indiretta-mente ed inevitabilmente si fagarante anche per oneri e doveridegli altri. L’allegoria è in que-sto caso riferita alla discarica diRoncigliano, simbolico ‘appar-

tamento’ utilizzato dagli ‘inqui-lini’ sindaci e allora ben venganon specificare nessun cognomein particolare sul lenzuolo diprotesta: se ne potrebberoaggiungere tranquillamente tuttidi tutti i sindaci che utilizzanodisinvoltamente la discarica(compresi i comuni di Ciampi-no, Fiumicino e lo Stato Vatica-no). Ciò che occorre da tempo èagire con tutta l’emergenza perun’emergenza pari a quella di unterremoto. Non sappiamo infattiquali misteri accolga quel sito

contaminato oramai da trent’an-ni.Troppo facile, troppo comodovedere riproposto a cadenzaquasi matematica l’appuntamen-to per un corteo organizzato daisoli pochi cittadini impegnaticontro le devastazioni ambienta-li, con il rischio, alla fine, di rite-nerlo quasi un evento ovvio,magari anche ‘storico’, se nonaddirittura folcloristico. Il corteocontro discarica e inceneritorenon deve diventare come una‘Sagra del Fagiolo’.

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Tra gli organizzatori Attilio Francescani

“UN GIORNO DA CUGINI”, TERZA EDIZIONE

“A tavola in allegria per non dimenticare”

di Noemi Reali

Era il 2 ottobre 2011 quando la prima edizione di“Un giorno da cugini” ideato da Attilio Francesca-ni e Luigi Anibaldi riscosse un grande successo.Attilio Francescani, di origine marchigiane, si tra-sferisce ad Aprilia nel 1973 dove apre un negoziodi fotografia. Il suo primo servizio fotografico risa-le al 15 settembre 1973, anno che coincide conquello di nascita della figlia. Il rapporto con lafamiglia è per lui prezioso; lo dimostra il desideriodi rimanere in contatto con i cugini di San Bene-detto del Tronto e di Roma. L’evento nasce con loscopo di ritrovarsi tutti quanti insieme “a tavola inallegria per non dimenticare”. In occasione dellaprima edizione, tenutasi proprio da lui, Attilio èriuscito a far ravvicinare dei cugini che non si par-

lavano più. Dopo il successo ottenuto si è deciso di andare avanti con l’evento; laseconda edizione si è tenuta a casa di un cugino a San Benedetto del Tronto. Mentrequest’anno la terza si è svolta da Edoardo Fiorentini, cugino di Attilio Francescani, e diun’altra cugina presso il Ristorante Civico 39 in via Augusto di Aprilia. L’organizza-zione della terza edizione di “Un Giorno da cugini” è stata dedicata ad un loro cuginovenuto a mancare tempo fa. Si è iniziato con una colazione dai cugini che avevanoorganizzato l’evento e subito dopo tutti si sono diretti in Piazza dove vi era il mercati-no dell’antiquariato, per la tradizionale foto. Successivamente il grande pranzo e laconclusione in bellezza a casa di Attilio.

Si riconoscono i cugini: Rita Anibaldi, Elvira Proscio, Luigi Anibaldi, Attilio Francescani,Edoardo Fiorentini, Giuliana Bonci, Giuseppe Bonci, Rosa Anibaldi, Bruno Francescani