1. IMPARIAMO A CONOSCERE I DETERSIVI
I termini detergente, detersivo e preparato per lavare sono tra
loro sinonimi.
I detergenti sono prodotti di uso frequente nella nostra vita
quotidiana.
In societ primitive i panni venivano lavati sbattendoli sulle
rocce; il processo poteva essere migliorato usando le foglie di
alcune piante che contengono saponine (glucosidi con attivit
schiumogena e tensoattiva)
Il sapone come tale certamente noto dall'antichit: i Galli, gli
Egiziani e i Fenici producevano sapone da sego di capra e
cenere.
Nel III secolo l'imperatore Settimio Severo riusc a promuoverne
l'uso.
Nell' VIII e IX secolo l'arte di produrre sapone si svilupp in
Francia sotto Carlo Magno ed in Spagna. Marsiglia fu un centro
importante.
SAPONE
E di solito un sale di Sodio o di Potassio di un acido carbossilico
alifatico a lunga catena, che si prepara per idrolisi alcalina
(saponificazione), da grassi di origine vegetale o animale.
Praticamente, fino alla fine del 19 secolo, il sapone era lunico
detergente con propriet tensioattive. In aggiunta al sapone, si
usavano degli altri ingredienti che apportavano benefici specifici.
Ad esempio per il bucato si usava la cenere che aveva un potere
sequestrante della durezza dellacqua dovuta alla presenza di
fosforo e soda che contribuivano ad aumentare lalcalinit delle
soluzioni di lavaggio. Per le stoviglie, invece, si usava spesso la
sabbia per il suo potere abrasivo. Per avere i prodotti che usiamo
oggi dobbiamo, per, arrivare a tempi molto recenti. La storia dei
detergenti sintetici inizia solo nel 20 secolo ed segnata da due
gravissimi eventi: le due Guerre Mondiali. Fu proprio a penuria di
alcuni materiali fondamentali per la produzione del sapone (i
grassi durante la Prima Guerra e di grassi e lolio durante la
Seconda Guerra) a stimolare la ricerca per trovare alternative
sintetiche. Finalmentenel 1946, fu introdotto negli Stati Uniti il
primo prodotto per il bucato totalmente costruito che conteneva una
combinazione di tensioattivi di sintesi e di sequestranti di
durezza (builder).
Da qui stata aperta la strada allo sviluppo di nuovi prodotti
efficaci, facili da usare e sicuri per i consumatorie per
lambiente. Inizialmente si usavano gli stessi prodotti per le varie
applicazioni (bucato, stoviglie, superfici).
Poi col passare degli anni sono state sviluppate delle formulazioni
specifiche che davano i migliori risultati per quella determinata
applicazione.
Formulazione dei pi comuni detergenti
Le formulazioni dei detergenti sono assai complesse e
diversificate, a seconda dello scopo specifico a cui destinato quel
particolare prodotto.
Per quanto riguarda i detersivi per il bucato, essi devono essere
in grado di svolgere il loro compito in condizioni di temperatura,
durezza dellacqua e su macchie e tessuti estremamente diversi fra
loro. Per questi motivi il semplice sapone non pi sufficiente e la
formulazione dei detergenti comprende vari ingredienti, ognuno dei
quali svolge un compito ben preciso. Tra i vari componenti
principali, possiamo dire che i tensioattivi ed i sequestranti di
durezza (builder) sono la colonna dorsale di tutti i detergenti.
Accanto a queste due famiglie funzionali,i detersivi contengono una
serie di coadiuvanti che apportano benefici specifici e che
differenziano le varie formulazioni tra loro.
Analogamente alle altre categorie di detersivi (per le stoviglie,
superfici, ecc.), vi sono elementi funzionali comuni, tra i quali
possiamo dire che i tensioattivi sono praticamente
onnipresenti.
I tensioattivi servono a rimuovere lo sporco e lo fanno con tre
azioni: aiutano lacqua a bagnare lo sporco (diminuendo la tensione
superficiale), aiutano a rimuovere lo sporco dal capo o dalle
superfici (piatti, pavimenti, ecc.), mantengono lo sporco in
sospensione nella soluzione di lavaggio evitando che, una volta
rimosso,si ridepositi sui tessuti o sulle superfici in generale.
Esistono
vari tipi di tensioattivi:
Anionici: hanno una carica elettrostatica negativa. Sono i pi
diffusi. Sono usati nei prodotti per il bucato, per il lavaggio
delle stoviglie a mano e per la pulizia della casa. Hanno un
alto
potere schiumogeno e un elevato potere pulente su tutti i tipi di
sporco. Fanno parte di questa classe composti come gli
alchilbenzensolfonati, gli alchilsolfati, gli alchiletossisolfati e
gli
alcoletossisolfati.
Non ionici: non hanno carica elettrostatica, quindi sono meno
sensibili alla durezza dellacqua. Vengono usati nei prodotti per il
bucato, per il lavaggio delle stoviglie in macchina e nei
coadiuvanti di lavaggio. Rimuovono la maggior parte dei tipi di
sporco con unazione particolarmente forte sugli sporchi di natura
grassa. Fanno parte di questa classe composti come gli alcoli
etossilati e gli ossidi di alchilamina.
Cationici: hanno una carica elettrostatica positiva. Sono stati
utilizzati principalmente negli ammorbidenti, ma sono ora presenti
anche in alcuni detersivi per bucato. Fanno parte di questa classe
composti come i sali di ammonio quaternari e gli esteri
quaternari.
Anfoteri: sono in grado di prendere una carica elettrostatica
diversa a seconda del tipo di soluzione nella quale si trovano.
Sono utilizzati nei prodotti per la pulizia dei piatti per la loro
delicatezza, potere schiumogeno e stabilit. Per ora hanno ancora un
uso limitato. Fanno parte di
questa classe composti come le betaine e gli
alchilammino-ossidi.
I sequestranti di durezza (builder) sono presenti principalmente
nei detersivi per il bucato, ma possono essere usati anche in altre
categorie. Tali ingredienti hanno la funzione di favorire le
prestazioni dei tensioattivi,diminuendo la durezza dellacqua e
aiutando a trattenere lo sporco in soluzione. Un ingredientestorico
di questa categoria sono i polifosfati. A seguito di episodi di
crescita abnorme di alghe (eutrofizzazione)nel mare Adriatico negli
anni Settanta, luso di tali ingredienti stato fortemente limitato
ed i polifosfati non sono praticamente pi usati in Italia nei
detersivi per il bucato da alcuni decenni e sono tati sostituiti
dalle zeoliti.
Per quanto riguarda gli altri ingredienti presenti in un detersivo,
le differenze sono notevoli (sia qualitativamente che
quantitativamente) a seconda delle funzioni che il prodotto deve
svolgere. La tabella seguente ne indica alcuni.
Cosa dobbiamo preoccuparci di leggere su una confezione di
detersivo?
Dal rivenditore
Dobbiamo innanzitutto controllare che quello che stiamo comprando
sia effettivamente il prodotto di cui abbiamo bisogno. Non vorremo
acquistare un prodotto per pavimenti se abbiamo bisogno di un
prodotto per lavare i piatti!
Una volta scelto il prodotto e la marca che preferiamo,dobbiamo
essere sicuri che anche la quantit che compriamo sia in linea con
quello che volevamo. Confezioni troppo piccole possono non essere
sufficienti ed obbligarci ad acquisti ripetuti in tempi brevi, cos
come confezioni troppo grandi possono essere ingombranti ed, una
volta aperte, esporre il prodotto ad invecchiamento.
Normalmente le quantit sono espresse in Kg. O in litri. Sulle
confezioni di detersivi per bucato in lavatrice si pu trovare quasi
sempre anche il numero di misuriniche possono essere prelevati da
quel determinato pacchetto. Questo numero uguale al numero di
lavaggi effettuabili in condizioni di sporco normale e con una
durezza dellacqua media. Questo ci permette di paragonare anche il
costo per lavaggio tra i vari prodotti e le varie confezioni.
Una volta a casa
Istruzioni per il dosaggio: servono per permettere un utilizzo
corretto ed economico del prodotto. La quantit di prodotto da usare
viene normalmente raccomandata in funzione
del tipo di prodotto e dello scopo per cui verr utilizzato. Per i
prodotti che vengono utilizzati per il lavaggio a mano,sia per il
bucato che per le stoviglie che per le superfici(pavimenti,
mattonelle, bagni) il dosaggio non sempre fissato e molto dipende
dalle condizioni di uso. Ad esempio la concentrazione a cui va
usato un detersivo dipende soprattutto dalla quantit di sporco da
rimuovere. In questi casi sempre opportuno cominciare con poco
prodotto ed eventualmente aumentare le dosi se i risultati ottenuti
non sono soddisfacenti.
Per i prodotti da utilizzare nelle macchine lavatrici e
lavastoviglie, le dosi sono pi precise. In particolare,per i
prodotti per il bucato in lavatrice, la dose da utilizzare per
lavaggio generalmente espressa in misurini (mezzo misurino, un
misurino ecc.) il cui numero dipende dal livello di sporco e dalla
durezza dellacqua. molto importante dosare secondo le istruzioni
fornite dal produttore del detersivo, in quanto la quantit
suggerita quella che serve per ottenere i migliori risultati di
pulizia ed evitare possibili inconvenienti. Infatti i detersivi
contengono ingredienti miscelati opportunamente per ottenere i
risultati ottimali, se dosati in modo appropriato. Se si usa troppo
poco detersivo, la quantit di questi ingredienti nellacqua di
lavaggio insufficiente e di conseguenza il risultato del bucato non
quello atteso. E questo pu portare a dover rilavare alcuni capi con
conseguente spreco di detersivo. Troppo poco detersivo pu anche
causare laccumulo di depositi di sali minerali nella lavatrice, che
perde la sua efficacia aumentando cos il costo per lavaggio. Daltra
parte se si usano quantit eccessive di detersivo,oltre allo spreco,
si pu generare troppa schiuma con possibile fuoriuscita dalla
lavatrice e si potranno trovare dei residui sui tessuti perch il
risciacquo non riuscir a rimuovere il prodotto in eccesso.
Composizione chimica: lelenco degli ingredienti principali del
prodotto. La legge stabilisce quali ingredienti devono essere
obbligatoriamente indicati se presenti nel prodotto e come
indicarli. Gli ingredienti chiave sono elencati a seconda della
loro quantit come percentuali (inferiore al 5%, da 5 %a 15%, da 15%
a 30%, oltre 30%). molto importante disporre sempre della
composizione chimica riportata dal produttore sulla confezione in
quanto:
molto utile per il medico che presta il primo soccorso sapere cosa
contiene il prodotto in caso di contatto accidentale con gli occhi,
o in caso di ingestione o di eventuali reazioni cutanee;
in alcuni casi alcuni produttori di tessuti indicano quali
componenti dei detersivi potrebbero danneggiare
i loro capi ed in genere questi ingredienti, se presenti, sono fra
quelli elencati nella lista degli ingredienti,per cui i prodotti
che li contengono non dovranno essere utilizzati per quei
capi.
Prodotti classificati pericolosi secondo lattuale normativa
Sulle etichette dei prodotti che per loro natura possono
presentare, se non utilizzati correttamente, un certo livello di
rischio, la legge ha stabilito che i produttori riportino alcune
informazioni aggiuntive.
La pericolosit di un prodotto viene espressa mediante dei simboli e
diciture standard, riportate allinterno di uno spazio delletichetta
ben delimitato ed evidenziato.
Tutte queste etichette non vanno mai rimosse e come regola
generale
tutti i prodotti, siano essi pericolosi o no, non vanno mai
travasati in altri contenitori! Infatti potrebbero non essere
riconosciuti e causare dei danni alla salute!
Idetergenti, rappresentano una delle principali entit di rischio di
patologia dermatologica nellambito del lavoro domestico; sono,
infatti, di per s degli irritanti primari e quindi, se usati senza
le dovute precauzioni,possono causare dei danni alla pelle a
chiunque li maneggi.
I danni dermatologici prodotti da detergenti possono essere
distinti in:
dermatiti da contatto irritative e allergiche;
sovrainfezioni delle dermatiti da contatto da parte di batteri e
funghi;
aggravamento di preesistenti dermatiti di diverso tipo.
CONSIGLI
Il nostro modo di consumare si basa su un modello non sostenibile,
costi delle materie prime e del petrolio spingono verso lalto i
prezzi di qualunque bene, il nostro modo di consumare , inoltre ,
produce montagne di rifiuti e la maggior parte sono imballaggi usa
e getta
Ogni giorno usiamo e SPRECHIAMO tanti detersivi che vanno ad
inquinare inutilmente lambiente e a intossicare noi stessi.
E fondamentale un uso consapevole di questi prodotti
Con piccoli gesti possibile contribuire alla salvaguardia
dellambiente e della salute : basti pensare che per produrre un
solo flacone vuoto di detersivo si impiegano : 239 litri di acqua,
1,46 Kwh di energia elettrica, 133,9 grammi di anidride carbonica
liberata in atmosfera .senza contare il cartone per gli imballaggi
secondari, il gasolio consumato per trasportare il prodotto
preconfezionato ed il derivante inquinamento atmosferico
Come sostituire i detersivi tradizionali in modo efficace,
economico e soprattutto rispettoso dell'ecosistema umano e
globale?
E stato dimostrato in laboratorio che la met esatta di una dose di
detersivo, sia esso tradizionale o biologico, compie la grandissima
parte del lavaggio. L'altra met serve solo ad ottenere un lieve
miglioramento del lavaggio. Da questa consapevolezza possiamo
imparare ad usare sempre meno detersivo di quanto ne viene
consigliato, e valutare i risultati
Eliminare i prodotti superflui
Al posto dei soliti spruzzini con detergenti convenzionali
preparare e usare spruzzini con acqua e aceto e/o con acqua e acido
citrico e/o con acqua e bicarbonato
Utilizzare i panni magici in microfibra
Utilizzare acqua calda
Lascia agire qualche minuto i detergenti e i disinfettanti prima di
rimuoverli
Usare i guanti
Usare meno detersivo di quanto ne viene consigliato
Non versare direttamente il detersivo liquido, ma serviti di un
misurino, perchil peso del flacone pufartene versarepi del
necessario.
Al posto degli spruzzini smacchiatori usa il sapone di marsiglia (
vedi ricetta ) , preferibilmente quello vegetale
Al posto degli sbiancanti, usare , ogni tanto, il PERCARBONATO, da
non confondere con perborato
BIO INGREDIENTI
Bicarbonato in primo piano
Il bicarbonato economicissimo soprattutto se di marca NON
pubblicizzata.
CARATTERISTICHE:
Solubile in acqua
Delicatamente abrasivo
Impedisce la formazione dei funghi
Ha la grande propriet di assorbire gli odori
Ottimo come antiodorante per piedi e ascelle
COME SI USA:
in soluzione acquosa negli spruzzini detergenti fai da te (
attenzione alle miscele di prodotti che si annullano, vedi aceto e
acido citrico + bicarbonato )
coadiuva nella sgrassatura delle stoviglie e facilita l'azione dei
tensioattivi presenti nel detersivo piatti
In pasta acquosa per pulire superfici : frigo, microonde, taglieri
cucina, lavabi, ecc.
Lasciato in scatola aperta negli spazi dove vogliamo assorbire gli
odori o cosparso puro su lettiere per gatti ecc.
BICARBONATO E IGIENE
L' alcalinit indicata da un pH tra 7 a 14.Una soluzione ottenuta da
50 g di bicarbonato sciolti in 1 litro di acqua ha un pH compreso
tra 8,1 e 8,6 (a temperatura ambiente).Ci significa che rende
debolmente alcalino l'ambiente; quindi impedisce la sopravvivenza
di quei batteri che vivono in ambiente neutro o debolmente
acido.Per avere un potere igienizzante superiore, bisogna usare una
soluzione concentrata, ricordando che la solubilit massima 96 g in
1 litro.
IN SINTESI : il bicarbonato ha un potere igienizzante , variabile a
seconda della concentrazione con cui viene diluito in acqua e a
seconda della temperatura dell'acqua.Una soluzione di 50 gr di
bicarbonato sciolto in un litro di acqua ha una modesta azione
igienizzante.Una soluzione pi concentrata, fino 96 g per litro,
aumenta il potere igienizzante.Non va usato con acqua troppo calda,
perch si scompone a temperature superiori a 60C
ACETO E BICARBONATO
Entrambi hanno, da soli, un forte potere sgrassante.Coadiuvano
tantissimo alla pulizia di casa, in maniera naturale ed
efficace.Sono due prodotti dalla chimica opposta e quindi non vanno
assolutamente mescolati.Nelle miscele (acqua, detersivo per i
piatti, alcool) vanno usati singolarmente, o uno o l'altro,
altrimenti si inattivano a vicenda.Il bicarbonato ha un'azione
addolcente sull'acqua che rende i tensioattivi pi aggressivi (il
detersivo agisce meglio). I tensioattivi sono indispensabili per
sgrassare a fondo.L'aceto si pu utilizzare sia nelle pulizie che in
fase di risciacquo.Attenzione a non usare l'aceto (e gli altri
acidi) sul marmo e sul travertino.
CARBONATO DI SODIO
Commercializzato sotto il nome di Soda Solvay e chiamato
impropriamente lisciva, il carbonato di sodio molto simile al
bicarbonato, ma pi alcalino e quindi pi corrosivo. Ha gli stessi
usi del bicarbonato, anche se richiede maggiore attenzione.
consigliabile utilizzarlo come detersivo solo per indumenti da
lavoro o tessuti robusti. La forte alcalinit tende a rovinare le
fibre dei tessuti, indebolendole, e a sbiadire i colori. Non
contenendo poi sequestranti che addolciscano lacqua, il calcio si
deposita sulle fibre irrigidendole e seccandole, cos da provocarne
col tempo la rottura.
invece utile per lo sporco grosso, come i grassi bruciati di
caminetti e barbecue, lunto dei pavimenti di garage e officine, la
fuliggine di cappe e aspiratori, i residui dolio e vino di
bottiglie e damigiane.Non va usato su superfici in alluminio legno
e cotto, pavimenti non cerati, vasche tubi o piastrelle in fibra di
vetro.Essendo moderatamente irritante per naso e occhi, bene non
respirare la polvere che eventualmente si alzi.
PERCARBONATO
Senza enzimi, profumi, sbiancanti ottici ( senza inquinanti )
Azione igienizzante per bucato, stoviglie ed accessori di uso
comune
Migliora il lavaggio in presenza di acque dure grazie alla presenza
di silice lamellare
Rispetta i tessuti
Igienizza, sbianca e smacchia gi a 30C
A temperature comprese fra i 40 e i 60 si scompone in carbonato di
sodio e ossigeno. Lossigeno attivo, che si forma per il solo
effetto della temperatura e senza bisogno di altri attivatori
chimici, scompone ed elimina le macchie, oltre ad avere unazione
igienizzante.
Si presenta in commercio come una polverina bianca e generalmente
non venduto puro, ma addizionato ad altre sostanze inerti perch
instabile e rischierebbe di decomporsi prima di essere sciolto in
acqua per luso. possibile utilizzarlo sia in lavastoviglie che in
lavatrice, nel bucato a mano o nel pretrattamento delle
macchie.Tuttavia, visto che in acqua calda si scompone in ossigeno
e soda, consigliabile soprattutto per le fibre resistenti, i colori
solidi e in dosi non eccessive. Queste ultime dipendono anche dalla
purezza del prodotto: se il percarbonato presente in alta
percentuale, le dosi possono essere minori, diversamente si possono
aumentare se addizionato a molta sostanza inerte.
Per questo si consiglia di controllare sempre la percentuale di
percarbonato presente nel prodotto, anche per fare una comparazione
proporzionale a livello di prezzo.
LISCIVA
Il termine lisciva identifica una miscela di ingredienti (carbonato
di sodio, saponi, tensioattivi ecc.) che ha origini antiche e si
modificata nel corso dei decenni. Non essendo codificato e
registrato (INCI), chiunque pu realizzare e chiamare lisciva
qualsiasi miscela che contenga pi o meno soda, saponi e altri
ingredienti.Tradizionalmente veniva ottenuta per soluzione con
acqua calda o cottura o macerazione della cenere e oggi stata
riscoperta e qualcuno la usa.
La soluzione ottenuta dalla cenere fortemente alcalina perci va
usata con precauzione. Ha sicuramente un effetto sgrassante ma poco
adatta ai tessuti moderni.Luso della lisciva era concepibile nel
passato quando erano diversi i tessuti, lo sporco, la frequenza di
lavaggio e lazione meccanica. Inoltre non garantita lassenza di
nocivit sulle persone e sullambiente, anche per la presenza di
possibili fosfati. (Non detto che le nostre nonne non inquinassero,
ma allora il problema si poneva meno perch i bucati erano pi
ridotti e soprattutto la popolazione mondiale non era quella di
oggi).
ACETO
acido acetico
Laceto un miscuglio di sostanze tra le quali lacido acetico che gli
conferisce il caratteristico odore.Gli aceti da tavola che si
trovano comunemente nei supermercati presentano una concentrazione
di acido acetico variabile tra il 5% e l8%.Lacido acetico, per le
sue propriet chimiche, pu sciogliere molecole molto diverse fra
loro, per questo laceto si rivela un ottimo detergente.
Il suo ampio spettro di usi, per, necessita di alcune precauzioni:
non bisogna usare laceto sul marmo, sul travertino e sulle altre
pietre a componente calcarea, sui parquet oliati, e non bisogna
mescolarlo con sostanze alcaline: bicarbonato, soda, detersivi per
la lavatrice e la lavastoviglie e naturalmente, per chi la usa,
candeggina o detergenti alla candeggina.
Si pu usare in aggiunta al detersivo per i piatti a mano che neutro
anche per pretrattare lo sporco difficile e nellultimo risciacquo
di lavatrice e lavastoviglie, quando ormai i detersivi sono stati
sciacquati.Mescolato al sale da cucina fa brillare come nuove le
pentole in rame.Attenzione: sconsigliabile, per gli usi domestici,
usare lacido acetico puro, specialmente se in concentrazione
superiore al 25%, perch pu provocare danni alla pelle, agli occhi,
alle mucose e ai metalli.
ACIDO CITRICO
lefttop
un acido pi debole dellacetico quindi, perch sia efficace, bisogna
usarlo a una concentrazione maggiore, tra il 15 e il 20%. una
sostanza assolutamente naturale, infatti presente in quasi tutta la
frutta, in particolare il succo di limone ne contiene il 5-7%.
inodore ed usato nellindustria alimentare e farmaceutica come
acidulante e conservante.Da solo sostituisce 4 prodotti per la
casa:
il disincrostante
lanticalcare
il brillantante
lammorbidente.
Comprandolo in polvere e diluendolo si evita di buttare
continuamente bottiglie esaurite.Si presenta sotto forma di piccoli
cristalli trasparenti e si pu trovare comunemente nella forma
anidra o monoidrata; la prima pura, nella seconda la molecola
dellacido legata a una molecola dacqua.Dovendo comunque essere
diluito in acqua, la differenza minima (-10%). Per preparare una
soluzione al15-20% sciogliere 150-200 gr. di acido citrico anidro
in 1 litro dacqua; in caso di monoidrato le quantit diventano
165-220 gr. sempre in 1 litro di acqua. Sarebbe meglio usare acqua
distillata, perch il calcare sciolto nellacqua di rubinetto impegna
una parte di acido citrico, formando citrato e diminuendone (di
poco) la concentrazione.La scelta tra una soluzione al 15% o al 20%
individuale e dipende essenzialmente dalla durezza dellacqua della
propria zona: maggiore la durezza e quindi il calcare presente nei
rubinetti e negli elettrodomestici pi alta sar la concentrazione da
usare.
ACQUA OSSIGENATA
La disinfezione pi facile ed efficace quella con acqua ossigenata:
ad essa resistono solo poche specie batteriche nessuna se la
concentrazione elevata e decomponendosi semplicemente in acqua e
ossigeno sicuramente ecologica.
Dal punto di vista chimico, lacqua ossigenata un energico reagente
ossidante, perci non viene mai utilizzata pura, ma in soluzione
acquosa in percentuali non superiori al 60%.In soluzione fino al 5%
viene usata come sbiancante o per schiarire i capelli, in soluzione
ancora pi diluita (3%) usata come disinfettante per escoriazioni e
ferite.
La molecola, come dice il nome, contiene pi ossigeno (H2O2) di
quello presente nellacqua normale, che tende a perdere, liberandolo
sotto forma di ossigeno nascente. Questo atomo di ossigeno libero
molto reattivo e tende a legarsi alle altre molecole ossidandole,
perci degrada e inattiva le molecole degli agenti infettanti.Lo
sviluppo di ossigeno in forma di bollicine molto evidente quando
per es. si applica acqua ossigenata a una ferita.
Attenzione: soluzioni troppo concentrate di acqua ossigenata
possono intaccare i metalli e il marmo.
Concentrazioni e volumi
La concentrazione dellacqua ossigenata viene espressa solitamente
in volumi: essa rappresenta il rapporto tra il volume di ossigeno
gassoso, che si svilupperebbe per decomposizione completa dellacqua
ossigenata, e il volume della soluzione medesima. Se, ad esempio,
una soluzione di acqua ossigenata ha un titolo di 10 volumi,
significa che dalla decomposizione completa di 1 litro di quella
soluzione deriverebbero 10 litri di ossigeno gassoso (a 0 C e
pressione di 1 atm).
I volumi differiscono dalle concentrazioni in percentuale:
lutilizzo di questi due metodi di misurazione talvolta causa di
errore. In genere i fornitori per laboratori di analisi chimiche
indicano la concentrazione percentuale dellacqua ossigenata, mentre
i produttori di articoli destinati alluso domestico indicano i
volumi. Qui di seguito viene riportata una lista con le due misure
di concentrazione a confronto.
3% corrisponde a volumi 10
3,6% corrisponde a volumi 12
10% corrisponde a volumi 50
30% corrisponde a volumi 110
40% corrisponde a volumi 13
OLI ESSENZIALI
Gli olii essenziali sono sostanze oleose profumate che si
estraggono da parti di piante: fiori, frutti, buccia, radici e
foglie.Sono sostanze fortemente concentrate che non devono mai
essere usate pure, a parte rarissime eccezioni, per non andare
incontro a irritazioni.Hanno propriet terapeutiche, che non
verranno prese in esame in questo studio. Sappiate solo che queste
essenze vanno utilizzate con cura e attenzione, in piccole
dosi.
Particolare attenzione va usata qualora vi siano donne in
gravidanza, molto sensibili agli effetti degli olii essenziali, e
bambini, che hanno un olfatto molto ricettivo e ne avvertono e
assimilano anche le minime tracce.In entrambi i casi gli oli
essenziali non andrebbero usati e, se proprio necessario, vanno
diluiti molto.Rimane inteso che ammoniaca, acido muriatico,
candeggina e quantaltro usiamo quotidianamente in case abitate da
bambini e donne incinte sono molto pi dannosi.Gli oli essenziali di
camomilla, canfora, menta e agrumi sono antagonisti dei rimedi
omeopatici, perci non usateli contemporaneamente. Oppure siate
accorti nellusarli a distanza di unora prima e unora dopo
lassunzione del rimedio.
La conservabilit degli oli essenziali nelle diluizioni di due-tre
mesi, vanno quindi preparati in quantit moderata in modo da
consumarli entro tale periodo.Gli oli essenziali non si sciolgono
in acqua; si sciolgono invece negli oli grassi, nellalcool e nel
sapone liquido. sconsigliato mescolarli con aceto e limone perch
lacidit potrebbe rendere inattivi alcuni tipi.
In particolare:
per disinfettare l'ambiente:
cannella, eucaliptus, garofano, ginepro, lavanda, limone, origano,
salvia, timo, tea tree
contro insetti:
basilico, lavanda, limone, maggiorana, melissa
contro le muffe:
lavanda e geranio
I prezzi variano a seconda del tipo di olio, in quanto cambia il
metodo di estrazione, la quantit di olio che si riesce a ricavare
da un frutto o da una radice e anche il prezzo all' origine del
prodotto da cui si estrae l' olio.
LABORATORIO DETERSIVI BIO-LOGICI : FAI DA TE
Cominciamo dal sapone ( sapone di olio di oliva )
Ricetta base , metodo a freddo
Il metodo a freddo il sistema pi semplice e immediato per preparare
il sapone . In questa tecnica si sfrutta il calore naturale ,
prodotto dalla reazione tra la soda caustica e i grassi, per
portare a termine la saponificazione.
Ingredienti fondamentali :
1Kg di olio di oliva
128 grammi di soda caustica ( NaOH )
300 grammi di acqua
Ingredienti facoltativi
10/15 ml di olio essenziale a scelta , fiori secchi tritati (
lavanda ) ,coloranti naturali come cannella, curry, curcuma,
paprika, cacao, estratto di oleoresina di rosmarino ( antiossidante
)
Indossare le protezioni ( occhialini e guanti ) , pesare la soda
caustica e diluirla nellacqua : versarla poco a poco nellacqua ,
mescolando in modo che si sciolga bene. Attenzione perch la
temperatura della soluzione caustica salir rapidamente sino a 70/80
C. Riporre il contenitore in luogo sicuro e raffreddare . Pesare
lolio e scaldarlo lentamente su fuoco bassissimo. Controllare la
temperatura con un termometro, quando lolio e la soluzione caustica
hanno raggiunto una temperatura di 45 C versare la seconda nellolio
e mescolare bene con un cucchiaio di legno e omogeneizziamo il
tutto con un frullatore ad immersione, il sapone cambier colore e
consistenza, diventando sempre pi cremoso. Frulliamo sino alla
formazione del NASTRO : facendo colare un po di miscela nel
contenitore, vedremo che rester in superficie per qualche secondo
prima di affondare.
Dopo aver aggiunto velocemente gli ingredienti facoltativi ,
versare il sapone fresco negli stampini ( pref. silicone ) e
isoliamo bene con coperte . Sformiamo dopo 48 ore e lasciamo
maturare allaria in un ambiente asciutto e fresco. La
saponificazione si completa nel giro di un paio di settimane ma la
stagionatura ottimale di un sapone di olio di oliva 6-8 settimane.
Stagionando il sapone migliora in compattezza, tenuta e
delicatezza.
Detersivo piatti e lavastoviglie fai-da-te3 limoni, 400 ml di
acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto biancoTagliare i limoni in
4-5 pezzi togliendo solo i semi ( pi facile se tagliate i limoni a
rondelle o li spremete).Frullarli con un mixer insieme ad un po di
acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie,
frullate a lungo e molto finemente la poltiglia. Controllate
lefficacia del vostro frullatore, altrimenti resteranno residui
anche sulle stoviglie.Mettere la poltiglia in una pentola,
aggiungere tutta lacqua e laceto e far bollire per circa 10 minuti
mescolando, affinch non si attacchi. Quando il preparato si
addensato, metterlo in vasetti di vetro, possibilmente ancora
caldo: si crea un sottovuoto che conserva il detersivo pi a
lungo.Come si usa: Due cucchiai da minestra per la lavastoviglie.
Non mischiate il detersivo fai da te a quello classico per
lavastoviglie.A piacere per i piatti a mano. In caso di stoviglie
unte basta aggiungere sulla spugnetta un po di detersivo classico
per piatti a mano visto che, a differenza di quello per
lavastoviglie, pu mischiarsi con quello fai da te
DETERSIVO GENERICO E PER I VETRI fai da te Per 500 ml servono: -
100 ml di alcool * - 400 ml di acqua ** - 8-10 gocce di detersivo
per piatti - qualche goccia di olio essenziale a scelta ( 5 gocce o
poco pi). Miscelare il tutto in uno spruzzatore. * lalcool
alimentare bianco inodore e ottimo per questo detersivo, ma di
costo elevato. Potete usare anche lalcool denaturato (rosa), se non
vi d fastidio lodore. ** usare acqua distillata se lacqua di
rubinetto troppo calcarea (questultima potrebbe lasciare aloni di
calcare su superfici pi delicate e brillanti, come vetri e
acciaio)
CREMA DETERGENTE fai da te miscelare bicarbonato con detersivo
piatti fino ad ottenere una pappetta semi-liquida (della
consistenza del Cif). Esercita unazione leggermente abrasiva. Si pu
usare quindi per il lavello di cucina o per sanitari
particolarmente sporchi. Utile anche per le pentole bruciate.
SPRUZZATORE CON ACQUA E ACETO Diluire a scelta il 20%, 30% o 40% di
aceto in restante acqua. Per 500 ml: 20% = 100 ml di aceto in 400
ml di acqua 30% = 150 ml di aceto in 350 ml di acqua 40% = 200 ml
di aceto in 300 ml di acqua Se lacqua di rubinetto troppo calcarea
meglio usare lacqua distillata. Eventualmente usa laceto di mele
che ha un odore pi gradevole. Attenzione: non utilizzare su marmo e
pietre, legno, cotto e tutte le superfici sulle quali sconsigliato
luso di sostanze acide. Si pu usare in aggiunta al detersivo per i
piatti a mano che neutro anche per pretrattare lo sporco difficile
e nellultimo risciacquo di lavatrice e lavastoviglie, quando ormai
i detersivi sono stati sciacquati.Mescolato al sale da cucina fa
brillare come nuove le pentole in rame.
SPRUZZATORE CON ACQUA E BICARBONATO Sciogliere al massimo 48 g di
bicarbonato in 500 ml dacqua. Agitare sempre prima delluso. Il
bicarbonato igienizzante, sgrassante e assorbe gli odori.
Spruzzatore con acqua e acido citrico ( soluzione al 15-20%
)ANTICALCARE AMMORBIDENTE DISINCROSTANTE - BRILLANTANTE Modalit
duso Su tutte le superfici lavabili: applicare una soluzione al 15%
per eliminare le incrostazioni calcaree. Lasciare agire qualche
minuto e risciacquare. Non utilizzare su marmo e pietre, legno,
cotto e tutte le superfici sulle quali sconsigliato luso di
sostanze acide. In lavatrice come disincrostante: ogni mese versare
1 litro di una soluzione al 15% direttamente nel cestello vuoto e
avviare un programma ad alta temperatura. In lavatrice come
ammorbidente: versare 100 ml di una soluzione al 15 o 20% nella
vaschetta dellammorbidente. In lavastoviglie come
brillantante:
SCHEMA DELLE ASSOCIAZIONI PERMESSE E QUELLE VIETATE
Nota sulla conservazione dei detersivi fai da te
Tutti i composti che contengono alcool o aceto si conservano a
lungo, in quanto tali sostanze fanno da conservante (i sottaceti si
conservano con aceto, la conservazione di alcuni alimenti sottosale
altrettanto valida, idem per conservazione in sostanze alcooliche).
Il detersivo fai da te sale-limone si conserva a lungo; lo abbiamo
tenuto anche due mesi in vasetto di vetro e usato fino alla fine.
Per sicurezza potremmo dire che si conserva un mese. Chi lo usa
abitualmente lo finisce assai prima, nelle proporzioni da noi
indicate. Per maggior precauzione si consiglia di versarlo ancora
caldo in vasetti di piccole dimensioni e tappare subito; lasciarlo
raffreddare e conservarlo in frigorifero, prendendo un vasetto per
volta e avendo laccortezza di prelevare il composto con un
cucchiaio pulito. Anche il detergente vetri fai da te e gli
spruzzatori con bicarbonato e acido citrico si conservano a lungo.
Tuttavia consigliamo, quando si fanno diluizioni acquose, di
prepararne quantit non eccessive, che si esauriscano in un tempo
ragionevole. Pressoch tutti i detersivi liquidi contengono
conservanti per evitare la proliferazione dei microrganismi. Alcune
persone sono solite diluirli, per esempio nei dosatori, per usarne
meno. senzaltro una buona pratica, ma consigliamo di diluirli al
momento delluso o comunque di usare le soluzioni diluite entro
pochi giorni.
Altri utili consigli si possono trovare :
www.biodetersivi.altervista.com
www.officinanaturae.com
www.promiseland.it
COME SCEGLIERE PRODOTTI PIU ECOCOMPATIBILI ?
Bibliografia
www.biodetersivi.altervista.com
www.officinanaturae.com
www.promiseland.it
I biodetersivi sono stati prodotti nei nostri laboratori , secondo
le ricette riportate, dagli alunni della classe IIIA O.C.B
coordinati dalle prof.sse : Ada Iannotta e Angela Di
Turo