Modulo Insegnanti Modulo Insegnanti
II incontroII incontro
Modulo Insegnanti Modulo Insegnanti
II incontroII incontro
Pro&Contro delle Pro&Contro delle
fonti energetichefonti energetiche
Pro&Contro delle Pro&Contro delle
fonti energetichefonti energetiche
II.1
II.1 Fonti non rinnovabili: il CarboneFonti non rinnovabili: il CarboneFonti non rinnovabili: il CarboneFonti non rinnovabili: il Carbone
Pro ControProduce molta energia Non è rinnovabile: risorse stimate 200
anni
Può essere trasportato facilmente È la fonte fossile che inquina di più l’aria: forte contributo all’aumento dell’effetto
Può essere conservato facilmente Principale responsabile della formazione di piogge acide (alto contenuto di zolfo e azoto)
Facile utilizzo: processo di combustione
Estrazione in miniera molto pericolosa per la vite e la salute dell’uomo
Basso costo per evoluzione tecnologie Prezzo molto variabile sul mercato
II.1 Fonti non rinnovabili: il Gas naturaleFonti non rinnovabili: il Gas naturaleFonti non rinnovabili: il Gas naturaleFonti non rinnovabili: il Gas naturale
Pro ControProduce molta energia Non è rinnovabile: risorse stimate 65
anni
Può essere trasportato facilmente Inquina: forte contributo all’aumento dell’effetto
Può essere conservato facilmente Prezzo molto variabile sul mercato
Facile utilizzo: processo di combustione
Giacimenti presenti per il 73% in Russia e Medio Oriente
Basso costo per evoluzione tecnologie Instabilità geopolitica (guerre per l’approvvigionamento)
È la fonte fossile che inquina di meno l’aria
II.1 Fonti non rinnovabili: il PetrolioFonti non rinnovabili: il PetrolioFonti non rinnovabili: il PetrolioFonti non rinnovabili: il Petrolio
Pro ControProduce molta energia Non è rinnovabile: risorse stimate 35
anni
Può essere trasportato facilmente Inquina: forte contributo all’aumento dell’effetto serra
Può essere conservato facilmente Contribuisce alla formazione di piogge acide
Facile utilizzo: processo di combustione
È la fonte fossile che inquina di più il mare e la terra (industria petrolchimica)
Basso costo per evoluzione tecnologie Prezzo molto variabile sul mercato
Instabilità geopolitica (guerre per l’approvvigionamento)
II.1 Fonti non rinnovabili: il NucleareFonti non rinnovabili: il NucleareFonti non rinnovabili: il NucleareFonti non rinnovabili: il Nucleare
Pro ControProduce molta energia Non è rinnovabile
Non contribuisce all’aumento dell’effetto serra
Scorie radioattive da stoccare per centinaia di anni
Costi e tempi molto alti per la bonifica e dismissioni degli impianti
Estrema pericolosità del sistema produttivo
Instabilità geopolitica (guerre per l’approvvigionamento)
II.1 Fonti rinnovabili: il SoleFonti rinnovabili: il SoleFonti rinnovabili: il SoleFonti rinnovabili: il Sole
Pro ControÈ una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile
Non è costante: dipende dalle condizioni meteorologiche
Non inquina È abbondante nei momenti di minor richiesta energetica (elettricità e calore)
È gratuita Le tecnologie fotovoltaiche hanno una bassa resa energetica
Le tecnologie per la produzione di calore (solare termico) hanno un basso costo
Non è trasportabile e difficilmente stoccabile
II.1 Fonti rinnovabili: il VentoFonti rinnovabili: il VentoFonti rinnovabili: il VentoFonti rinnovabili: il Vento
Pro ControÈ una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile
Non è costante: dipende dalle condizioni meteorologiche
Non produce emissioni inquinanti Crea impatti sul paesaggio
È gratuita Ha una resa energetica bassa
Solo in alcune zone geografiche spirano venti favorevoli al processo
Non è trasportabile e difficilmente stoccabile
II.1 Fonti rinnovabili: l’AcquaFonti rinnovabili: l’AcquaFonti rinnovabili: l’AcquaFonti rinnovabili: l’Acqua
Pro ControÈ una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile
Produce modificazioni degli equilibri idrogeologici ed ecosistemici naturali
Non produce emissioni inquinanti Crea impatti sul paesaggio
Ha un buon rendimento nella produzione di energia
Può essere sfruttata solo in alcune zone geografiche (dislivelli altimetrici)
Le tecnologie per la produzione sono ben sviluppate e poco costose
II.1 Fonti rinnovabili: la GeotermiaFonti rinnovabili: la GeotermiaFonti rinnovabili: la GeotermiaFonti rinnovabili: la Geotermia
Pro ControÈ una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile
Gli impianti per la produzione di energia elettrica sono molto rumorosi
Produce poche emissioni inquinanti Crea impatti sul paesaggio
Ha un buon rendimento nella produzione di energia
Può essere sfruttata solo in alcune zone geografiche (zone vulcaniche)
È sempre disponibile: 24 ore su 24, 365 giorni l’anno
II.1 Fonti rinnovabili: le BiomasseFonti rinnovabili: le BiomasseFonti rinnovabili: le BiomasseFonti rinnovabili: le Biomasse
Pro ControSono una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile
Possono soddisfare solo una piccola parte dei fabbisogni energetici
Producono poche emissioni inquinanti Sono adatte ad usi locali
Hanno un buon rendimento nella produzione di energia
La produzione di energia da rifiuti organici genera malessere e conflitti nelle comunità
Hanno costi più bassi rispetto aicomuni combustibili fossili
Le tecnologie per la produzione sono ben sviluppate e poco costose
II.2
Inquinamento Inquinamento
locale e globalelocale e globale
Inquinamento Inquinamento
locale e globalelocale e globale
II.2 Combustibili fossili e inquinamentoCombustibili fossili e inquinamentoCombustibili fossili e inquinamentoCombustibili fossili e inquinamento
L’utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia è dannoso per l’ambiente
Globale L’effetto dell’inquinamento interessa tutto il pianeta (aumento dell’effetto serra) o gran parte di esso
Locale L’effetto dell’inquinamento interessa un particolare ambiente (fiume Po) o una regione geografica (Pianura Padana)
Carbone, petrolio e gas naturale oltre ad essere delle fonti non rinnovabili in via di esaurimento, sono molto inquinanti. A seconda
della vastità dell’area interessata, l’inquinamento prodotto può essere:
Tutte le fasi della produzione energetica mediante combustibili fossili, dall’estrazione delle fonti, al trasporto, alla lavorazione fino alla
combustione, hanno come conseguenza una degradazione dell’aria, dell’acqua e del suolo
ATMOSFERA
TERRA
II.2 Che cosa è l’effetto serraChe cosa è l’effetto serraChe cosa è l’effetto serraChe cosa è l’effetto serra
L’effetto serra è quel naturale fenomeno che assicura all’atmosfera del pianeta Terra di avere una temperatura media tale da permettere l’esistenza della vita
I raggi del Sole arrivano sulla sommità dell’atmosfera, parte di essi vengono riflessi ed altri vi penetrano arrivando sulla superficie terrestre. Nell’atmosfera sono presenti dei gas, detti ad EFFETTO SERRA, che trattengono una parte dei raggi riflessi dalla Terra. Questo fenomeno proprio come in una serra fa aumentare la temperatura. Il principale gas ad effetto serra è l’ANIDRIDE CARBONICA (CO2)
II.2 ++COCO22 … +effetto serra … +effetto serra++COCO22 … +effetto serra … +effetto serra
Negli ultimi 200 anni, dall'inizio dell'industrializzazione, la concentrazione della CO2
nell’atmosfera è aumentata. Questo ha provocato un aumento dell’effetto serra. Bruciando carbone, petrolio e gas naturale per produrre energia, liberiamo nell’atmosfera la CO2 .
Altri gas ad effetto serra:
• Vapore acqueo
• Metano (CH4)
• Protossido di azoto (N2O)
• Esafluoruro di zolfo (SF6)
• Perfluorocarburi (CF4)
anni
correlazione con il consumo di combustibili fossili e con una crescente opera di deforestazione. Vi sono altri gas ad effetto serra, ma la CO2 è responsabile da sola di più
del 50% dell’ aumento dell’effetto serra
Concentrazione della CO2 nell’atmosfera
La concentrazione di CO2 in atmosfera è passata da 280 ppm, valore riscontrato all’inizio della rivoluzione industriale, a 380 ppm dei giorni nostri. Tale crescita viene messa in diretta
II.2 Un pianeta ammalatoUn pianeta ammalatoUn pianeta ammalatoUn pianeta ammalato
La CO2 trattiene i raggi solari riflessi dalla Terra nell’atmosfera, provocando
un aumento della temperatura media del pianeta.
Negli ultimi 120 anni la temperatura media del pianeta è salita da 14,9°C a 15,4°C. Se questa tendenza dovesse continuare si prevede per i prossimi cento anni un ulteriore aumento di 2-3°C.Tale aumento sta provocando dei cambiamenti climatici nel nostro pianeta
L’aumento della temperatura provoca lo scioglimento dei ghiacci polari, questo fenomeno provoca un innalzamento del livello medio del mare, che è salito tra i 10 e i 20 cm negli ultimi 100 anni. Se dovesse continuare a salire, spiagge e zone costiere verrebbero spazzate via e città costiere come Venezia verrebbero allagate.
Si verificano dei cambiamenti anche sulla terraferma, i deserti si espandono, diminuiscono le foreste e vaste zone fertili diventano aride. Aumentano gli eventi climatici estremi come URAGANI e TEMPESTE, in inverno non nevica e d’estate piove!
La Terraha la febbre!
II.2 Il protocollo di KyotoIl protocollo di KyotoIl protocollo di KyotoIl protocollo di Kyoto
Per cercare di fermare l’aumento dell’effetto serra e i conseguenti cambiamenti climatici, dagli anni ’70 scienziati e capi di governo dei vari stati del mondo, hanno cominciato a studiare e lavorare tutti insieme per cercare delle soluzioni…
… nel 1997 a Kyoto (Giappone) si è svolta una conferenza mondiale sul clima, alla quale hanno partecipato circa diecimila persone. In tale sede è nato il Protocollo (detto di Kyoto)…
… esso indica gli obiettivi internazionali per la riduzione di sei gas cosiddetti ad effetto serra (in particolare la CO2 ), ritenuti responsabili del riscaldamento globale
del pianeta…
…l'obiettivo fissato è una riduzione media del 5,2% (di più per chi inquina molto, meno per chi inquina poco) dei livelli di emissione del 1990, nel periodo 2008-2012.
L’obiettivo per l’Italia è la riduzione del 6,5% delle emissioni di CO2 rispetto ai
valori del 1990.
Il protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005
II.2 Inquinamento locale: l’ariaInquinamento locale: l’ariaInquinamento locale: l’ariaInquinamento locale: l’aria
Per cucinare, riscaldarci, far muovere automobili e motorini, bruciamo direttamente o indirettamente combustibili fossili. La combustione produce inquinamento atmosferico.
Grandi sorgenti fisse: industrie,
centrali termoelettriche ed inceneritori
Piccole sorgenti fisse: gli impianti per il
riscaldamento domestico
Sorgenti mobili, cioè il traffico
veicolare
Oltre alla produzione di CO2 i
processi di combustione provocano l’immissione nell’atmosfera di diverse sostanze inquinanti
Anidride solforosa (SO2)
Ossidi di azoto (NOx)Monossido di carbonio (CO)
Ozono troposferico (O3)
Polveri sottili (PM10)
II.2 Inquinamento locale: l’acquaInquinamento locale: l’acquaInquinamento locale: l’acquaInquinamento locale: l’acqua
La ricerca, l’estrazione ed il trasporto di petrolio e gas naturale causano gravi danni all’ecosistema marino.
La ricerca e l’estrazione di petrolio e gas naturale in mare aperto sono precedute dal dragaggio, che danneggia il fondale marino e le alghe.
Il petrolio viene trasportato principalmente via mare per mezzo di petroliere, gli incidenti hanno spesso prodotto lo sversamento in mare di enormi quantità di idrocarburi, danneggiando i fragili ecosistemi marini.
Anche la trasformazione del petrolio nell’industria petrolchimica produce un elevato inquinamento dell’acqua, ed è un attività ad alto rischio di incidenti che spesso ha provocato l’intossicazione o la morte di diverse persone.
II.2 Inquinamento locale: il suoloInquinamento locale: il suoloInquinamento locale: il suoloInquinamento locale: il suolo
Tutte le fasi di produzione e trasporto dei combustibili fossili, hanno un forte impatto sul suolo e sul paesaggio.
L’attività mineraria necessaria per estrarre il carbone dal sottosuolo, oltre a produrre trasformazioni irreversibili del paesaggio, è di elevata pericolosità per la vita dell’uomo.
Anche gli oleodotti e gasdotti hanno un forte impatto sull’ambiente, e si possono verificare delle fuoriuscite di combustibile.
L’estrazione di gas naturale dal sottosuolo favorisce la subsidenza del terreno (movimento di sprofondamento lento di un’area), il che può danneggiare l’ecosistema, i corsi d’acqua, la rete idrica e fognaria e causare cedimenti nelle fondamenta degli edifici.
II.3
Risparmio ed Risparmio ed
efficienza efficienza
energeticaenergetica
Risparmio ed Risparmio ed
efficienza efficienza
energeticaenergetica
“quantità di energia risparmiata, determinata con una misurazione o una stima dei consumi prima e dopo l'attuazione di un miglioramento dell’efficienza energetica”
“rapporto tra i risultati in termini di rendimento, servizi, merci o energia e l'immissione di energia”
Definizione UE - Dir. 2006/32/CE
“incremento dell’efficienza degli usi finali dell’energia, risultante da cambiamenti tecnologici, comportamentali e/o economici”
“qualsiasi forma di energia commercialmente disponibile, inclusi elettricità, gas naturale (compreso il gas naturale liquefatto), e il gas di petrolio liquefatto, qualsiasi combustibile da riscaldamento o raffreddamento, compresi il teleriscaldamento e il teleraffreddamento, carbone e lignite, torba, carburante per autotrazione (ad esclusione del carburante per l'aviazione e di quello per uso marina) e la biomassa.”
Efficienza degli usi finali dell'energia
II.3 DefinizioniDefinizioniDefinizioniDefinizioni
RISPARMIO ENERGETICO
ENERGIA
EFFICIENZA ENERGETICA
MIGLIORAMENTO EFFICIENZA
ENERGETICA
Nelle centrali termoelettriche, generalmente grazie alla combustione di una fonte non rinnovabile, vengono raggiunte alte temperature per vaporizzare e pressurizzare l’acqua da convogliare nelle turbine (circa 1000°C). La quantità di corrente elettrica prodotta però, è pari a meno della metà del calore utilizzato (rendimento centrale a olio combustibile: circa 35%, rendimento centrale turbogas a ciclo combinato: circa 45%). Tutto il resto si è disperso come calore nelle torri di raffreddamento, nei vari moduli dell’impianto, nei condotti.
La corrente elettrica prodotta, viene immediatamente immessa nella rete di distribuzione nazionale. In questo percorso, per la natura dei materiali utilizzati come mezzo di trasmissione (Legge di Ohm, elettrolisi) e delle corrente elettrica (onde elettromagnetiche), parte dell’energia in transito si disperde (quasi il 10%).
Giunta finalmente nelle nostre case, l’elettricità viene utilizzata ad esempio da lavatrici, lavastoviglie, scalda bagni elettrici, ecc. Le resistenze di questi elettrodomestici sono attraversate dalla corrente elettrica e si surriscaldando. Il calore è ceduto all’acqua degli impianti, fornendoci una temperatura di esercizio finale in definitiva molto bassa (40° - 90°C).
Siamo partiti da una fiamma capace di generare una temperatura di 1000°C per riscaldare dell’acqua a 40-80°C.
II.3 Un controsenso termodinamicoUn controsenso termodinamicoUn controsenso termodinamicoUn controsenso termodinamico
M.Pallante:“Ho un secchio bucato e voglio riempirlo con dell’acqua usando una bottiglia (1 litro). Ovviamente il secchio perde dai buchi! Cosa posso fare?”
“Sostituisco la bottiglia con un bicchierino (0,33 ml)? Con un bottiglione (5 litri)? O provo a chiudere i buchi del secchio?”
Quanto mi costano queste azioni? Quanto risparmierò domani? Quanto dovrò lavorare in futuro per riempire il secchio? Con quale tecnologia lo riempio? Le mie azioni sono sostenibili per l’ambiente?
POSSIAMO PARAGONARE: l’acqua nel secchio all’energia primaria richiesta dal sistema energetico, la bottiglia alle centrali termoelettriche che immettono elettricità nel sistema e all’uso diretto di combustibili fossili, il bicchierino alle attuali tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili, il bottiglione ad un aumento e potenziamento di centrali termoelettriche (a gas, carbone e nucleare) e delle reti di distribuzione dei combustibili.La risposta più logica non può che essere quella di chiudere i buchi del secchio (la “materia” attraversata dal flusso energetico “acqua”) e quindi indirizzarsi verso una riduzione dei consumi ed il miglioramento dell’efficienza nell’uso finale dell’energia.
Un secchio bucatoUn secchio bucatoUn secchio bucatoUn secchio bucatoII.3
68 % - Riscaldamento
16 % - Usi elettrici obbligati (illuminazione 3%)
11 % - Acqua Sanitaria
5 % - Uso cucina
Negli edifici usiamo energia per cucinare, illuminare e soprattutto riscaldare gli ambienti interni e l’acqua potabile (quasi l’80% del totale). Molti sprechi sono generati dall’uso di apparecchiature elettriche ed elettroniche poco efficienti e da cattive abitudini delle persone, ma se l’edificio non è ben isolato, assistiamo ad una inevitabilmente dispersione di calore dalle mura, dalle finestre, dalle porte, dal tetto, dalle fondamenta, ecc.
II.3 Consumi finali - ResidenzialeConsumi finali - ResidenzialeConsumi finali - ResidenzialeConsumi finali - Residenziale
+ 1851+ 145
- 181+ 1033+ 2849
variazione
II.3 Consumi finali - ResidenzialeConsumi finali - ResidenzialeConsumi finali - ResidenzialeConsumi finali - Residenziale
II.3 Il risparmio energetico in casaIl risparmio energetico in casaIl risparmio energetico in casaIl risparmio energetico in casa
Il risparmio energetico attuato dai singoli consumatori può contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti, e nello stesso tempo tagliare la spesa
energetica delle famiglie
È possibile risparmiare fino al 50% dell’energia utilizzata nella propria casa, scegliendo con oculatezza le apparecchiature che dobbiamo acquistare e
adottando alcuni semplici accorgimenti nel nostro stile di vita quotidiano. Per contribuire a salvaguardare l’ambiente risparmiando energia (e denaro!)
Quali impianti e apparecchiature consumano di più in casa?1) Impianto di riscaldamento2) Condizionatore3) Frigorifero e congelatore4) Lavatrice5) Lavastoviglie6) Lampade per l’illuminazione7) Forno cucina8) Scaldabagno9) Televisore, videoregistratore, lettore cd, computer, ecc.
Climatizzazione
Cogenerazione: produzione combinata di calore ed elettricità
Analisi termografica edificio (giallo > caldo/freddo < blu)
Sfruttamento della radiazione solare con utilizzo della vegetazione come schermo
Orientamento e Forma dell’edificio
fon
te:
ww
w.e
nea.it
fon
te:
ww
w.e
ssed
iem
me.it
fonte: www.miniwatt.it
Uso diffuso delle risorse locali
II.3 Efficienza energetica in ediliziaEfficienza energetica in ediliziaEfficienza energetica in ediliziaEfficienza energetica in edilizia
Impianto integratoeolico - termico - fotovoltaico
Isolamento dell’edificio
ed uso di materiali ecologici
STIMA CONSUMI TERMICI - stanza1. stima kWh termici consumati in un anno
media consumi annuali x superficie complessiva abitazione180 kWh/m2 x 25 m2 = 4500 kWh
2. stima kg combustibile consumati in un annokWh consumati in un anno / p.c.i. combustibile utilizzato4500 kWh / 9,6 kWh/mc = 469 mc = 335 kg di metano
tipologia appartamento• condominio anni ‘70• abitazione al 3° piano di 4• riscaldamento autonomo
(caldaia a metano basso rendimento)• due lati liberi esposti a N e W
a. Gasolio: 1 kg = 43 MJ = 11,86 kWhb. Gpl: 1 kg = 46 MJ = 12, 79 kWhc. Metano: 1 kg = 48 MJ = 9,59 kWhd. legno: 1 kg = 17 MJ = 4.65 kWh
Potere Calorifero Inferiore (p.c.i.) cambustibili più utilizzati
gasolio: 1 kg = 1,2 l
gpl: 1 kg = 1,8 l
metano: 1 kg = 1,4 m3
CO2: 1 kg = 0,5 m3
N
II.3 Stima consumi negli edificiStima consumi negli edificiStima consumi negli edificiStima consumi negli edifici
kg combustibile consumati in un anno
kWh elettrici consumati in un anno
STIMA CONSUMI ELETTRICI1. Stima uso elettricità illuminazione
Totale Watt lampade x media ore di accensione al giorno80 W x 5 h = 400 Wh = 0,4 kWh 0,4 kWh x 365 giorni = 146 kWh
2. Stima uso apparecchi elettrici ed elettroniciWatt richiesti dall’elettrodomestico x stima ore giornaliere
portatile 50 W x 2 h = 100 Wh = 0,1 kWh0,1 kWh x 200 giorni = 20 kWh
frigorifero 90 W x 24 h = 2160 Wh = 2,16 kWh2,16 kWh x 365 giorni = 788 kWh
Fattori Conversione (Metodo IPPC)
Gasolio: 1kg = 3,13 kg CO2
Gpl: 1 kg = 2,89 kg CO2
Metano: 1 kg = 2,7 kg CO2
Elettricità: 1 kWh = 0,5 kg CO2
335 kg di CH4 x 2,7 kg di CO2 = 904,5 kg
146 kWh x 0,5 kg di CO2 = 73 kg
kg CO2 prodotti
m2 foresta
977,5
1873
II.3 Stima consumi negli edificiStima consumi negli edificiStima consumi negli edificiStima consumi negli edifici
Attualmente il settore dei trasporti è senza dubbio legato direttamente o indirettamente al petrolio e al
carbone fossile. Dalle fonti fossili derivano le gomme dei pneumatici, la plastica del cruscotto, il
nylon delle tappezzerie interne, l’acciaio del telaio, i combustibili che vengono bruciati nel motore, ecc.
Nel 1971 circolavano 12.000.000 di veicoli e 26 persone su 100 si recavano a lavoro in auto. Oggi circolano 34.000.000 di veicoli e 72 persone su 100 si recano a
lavoro in auto
II.3 Consumi finali - TrasportiConsumi finali - TrasportiConsumi finali - TrasportiConsumi finali - Trasporti
In Italia l’88% delle merci è trasportata su gomma (camion e furgoni) e la maggior parte delle persone per spostarsi e viaggiare utilizza l’auto privata
II.3 Consumi finali - TrasportiConsumi finali - TrasportiConsumi finali - TrasportiConsumi finali - Trasporti
II.3 Risparmio energetico nei TrasportiRisparmio energetico nei TrasportiRisparmio energetico nei TrasportiRisparmio energetico nei Trasporti
• Andare a piedi per percorrere brevi tragitti• Utilizzare la bicicletta… ne esistono anche a pedalata assistita che permettono di fare meno fatica!• Per gli spostamenti in città utilizzare autobus e metropolitana• Viaggiare in treno e in nave, inquinano meno!• Condividere l’automobile con amici o parenti (Car pooling e Car sharing)
Cosa si può fare per ridurre l’utilizzo dell’automobile?
Car poolingColleghi di lavoro, compagni di scuola e amici utilizzano una sola auto per spostarsi insieme.
In questo modo le emissioni inquinanti vengono ridotte di 3 o 4 volte, e permette di
risparmiare soldi, tempo e stress!
Car sharingE’ un sistema di “autonoleggio” self service che mette a disposizione alcune auto, in ogni ora del giorno e della notte. Gruppi di persone si associano per condividere
alcuni veicoli. Grazie al car sharing la tua famiglia, potrebbe possedere una macchina senza doverla
comprare!… e come utilizzarla meglio quando non se ne può fare a meno • Non schiacciare troppo forte l’acceleratore alla partenza!• Premere sull'acceleratore in modo fluido e cambiare marcia tra i 2 ed i 3 mila giri del motore• Fuori città viaggiare intorno ai 90km/h utilizzando la quinta marcia• Andare in autostrada a 110 km/h anziché a 130 fa risparmiare il 20% del carburante senza sensibili variazioni di tempo
Oggi le industrie hanno ottimizzato i loro processi di produzione. Ma se da un lato si
riesce a consumare meno energia per tessere un metro di tessuto, da l’altro vengono prodotti sempre più vestiti.
II.3 Consumi finali - IndustriaConsumi finali - IndustriaConsumi finali - IndustriaConsumi finali - Industria
Il settore industriale consuma energia sia per produrre la maggior parte degli oggetti di cui disponiamo, sia per
l’estrazione e la distribuzione delle materie prime necessarie a realizzarli. I consumi energetici hanno un grande peso nei
bilanci economici di un’industria, ripercuotendosi inevitabilmente sul prezzo finale delle merci. Questo ha
sempre determinato una costante ricerca di nuove tecnologie e metodi innovativi che fossero capaci di ridurre le spese.
Per la maggior parte dei casi non è la produzione dei beni a richiedere un’eccessiva quantità di energia, ma l’eccesso di consumo
di beni spesso superflui.
SISTEMA DI ECOGESTIONE E AUDIT - Il regolamento EMAS è uno strumento volontario di politica ambientale, volto a promuovere costanti miglioramenti delle prestazioni ambientali delle organizzazioni di tutti i settori (pubblici e privati). introduce e attua: Sistemi di Gestione Ambientale; valutazioni obiettive e periodiche di tali sistemi; formazione e partecipazione attiva dei dipendenti delle organizzazioni; informazione del pubblico e delle altre parti interessate.
consumo etico, critico, responsabile e sostenibile
MARCHIO DI QUALITÀ ECOLOGIA - Istituito nel 1992, il marchio EcoLabel è un sistema di certificazione creato per aiutare i consumatori europei a scegliere prodotti e servizi più ecologici e più rispettosi per l’ambiente. Finora sono state rilasciate circa 250 licenze che riguardano vari prodotti (prodotti per la pulizia, carta, elettrodomestici, vestiti, strutture turistiche, lubrificanti)
FAIR TRADE - Il “Commercio Equo&Solidale” è una partnership economica basata sul dialogo, il rispetto e la trasparenza. Mira ad una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo. Attraverso il commercio di prodotti alimentari ed artigianali, il Commercio Equo cerca di garantire ai piccoli produttori del Sud del mondo un accesso diretto al mercato, equità della retribuzione dei loro prodotti, difesa dei diritti dei lavoratori, delle donne, dei bambini e la tutela dell’ambiente.
LCA - CICLO DI VITA - Il Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento quantitativo per la valutazione ambientale dei processi produttivi. L’obiettivo generale di una LCA è valutare gli impatti ambientali associati alle varie fasi del ciclo di vita di un prodotto (“dalla culla alla bara”), nella prospettiva di individuare possibili miglioramenti al ciclo produttivo. L’LCA risulta efficace se vogliamo confrontare dal punto di vista ambientale due prodotti simili.
GRUPPI di ACQUISTO SOLIDALE - Un gruppo d’acquisto e' formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. I criteri che guidano la scelta dei fornitori (pur differenti da gruppo a gruppo) in genere sono all'insegna della qualità del prodotto (locali, agricoltura biologica, biodinamica), dell'impatto ambientale e degli imballaggi a rendere.
II.3 Industria - consumatoriIndustria - consumatoriIndustria - consumatoriIndustria - consumatori
I
IV
IIIMB
IMB
III
II.3 Consumi finali - IndustriaConsumi finali - IndustriaConsumi finali - IndustriaConsumi finali - Industria
II.3 Consumi finali - IndustriaConsumi finali - IndustriaConsumi finali - IndustriaConsumi finali - Industria