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SCHEDA 1 1A ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA FERIE 1) A tutti i dipendenti a tempo indeterminato, spettano, di norma, 32 giorni di ferie

all’anno. I dipendenti neo assunti , hanno diritto a 30 giorni lavorativi di ferie per anno solare. Agli stessi, dopo 3 anni di servizio decorrenti dal giorno di assunzione, spettano 32 giorni di ferie. 2) A tutti i dipendenti sono altresì attribuite 4 giornate di riposo da fruire nell'anno solare

ai sensi ed alle condizioni previsti dall 'art.1 - comma 1-lettera "a" della L. n. 937/77 3) In caso di distribuzione dell'orario settimanale di lavoro su 5 giorni, il Sabato è

considerato non lavorativo ed i giorni di ferie spettanti, ai sensi del punto 1, sono ridotti, rispettivamente, a 28 e 26.

4) Le ferie sono un diritto irrinunciabile, non sono monetizzabili. Esse sono fruite nel

corso di ciascun anno solare, in periodi compatibili con le oggettive esigenze di servizio, tenuto conto delle richieste del dipendente. All'atto di cessazione del rapporto di lavoro, qualora le ferie spettanti a tale data non siano state fruite per inderogabili esigenze di servizio ( adeguatamente motivate dal Dirigente Responsabile ), si procede al pagamento della corrispondente indennità sostitutiva.

5) Compatibilmente con le oggettive esigenze di servizio, il dipendente puo' frazionare le

ferie in piu' periodi. La fruizione delle ferie dovrà avvenire nel rispetto dei turni di ferie prestabiliti, assicurando comunque al dipendente che ne abbia fatto richiesta il godimento di almeno 2 settimane continuative di ferie nel periodo 1 giugno - 30 settembre. SPECIFICARE LE MODALITA’ DI AUTORIZZAZIONE DELLE FERIE DA PARTE DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI.

6) In caso di motivate esigenze di carattere personale e compatibilmente con le esigenze

di servizi, il dipendente dovrà fruire delle ferie residue al 31 dicembre, entro il mese di aprile dell'anno successivo a quello di spettanza.

7) In casi di indifferibili esigenze di servizio che non abbiano reso possibile il godimento

delle ferie nel corso dell'anno, le ferie dovranno essere fruite entro il 30 giugno dell'anno successivo.

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8) Qualora le ferie già in godimento siano interrotte o sospese per motivi di servizio, il dipendente ha diritto al rimborso delle spese documentate per il viaggio di rientro in sede e per quello di ritorno al luogo di svolgimento delle ferie stesse, nonchè all'indennità di missione per la durata del medesimo viaggio; il dipendente ha inoltre diritto al rimborso delle spese anticipate per il periodo di ferie non godute.

9) Nel caso in cui le ferie siano state sospese da malattie adeguatamente e debitamente

documentate, che si siano protratte per piu' di tre giorni, o abbiano dato luogo a ricovero ospedaliero, i dipendenti devono darne tempestiva informazione al settore di appartenenza.

10) Per il personale insegnante, la normativa è sostanzialmente identica, fatta salva

l’interruzione dell’attività didattica per Natale e Pasqua, in occasione della quale il personale stesso è a disposizione per attività di formazione e aggiornamento od altre attività lavorative connesse al profilo di appartenenza.

EVENTO Il dipendente rimane assente dal servizio secondo le modalità sopra specificate, per il recupero psico-fisico delle energie, come previsto dalla normativa contrattuale e garantito dalla Costituzione. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 18 CCNL 6/7/1995 e s.m.i., e normativa complementare. Per il personale delle scuole vedasi in particolare gli artt. 30 – c.7 – e 31 –c.5 – del CCNL del 14/9/2000. ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la richiesta del dipendente corredata del relativo “nulla osta “ del Responsabile competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di ferie residue del lavoratore. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione delle giornate di ferie, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dipendente, a seconda del numero di giorni di ferie cui ha diritto. Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di ferie residue di ogni dipendente, al fine di far godere ad ognuno le ferie stesse spettanti, nei termini previsti dalla normativa contrattuale e sopra evidenziati. PROCEDURA Da completare a cura del Comune STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune

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1B ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI RETRIBUITI ANNUI CONGEDI PER EVENTI E CAUSE PARTICOLARI 1) 8 giorni di permesso all’anno per concorsi ed esami, limitatamente ai giorni di

svolgimento delle prove; 2) 3 giorni consecutivi per lutti relativi al coniuge, parenti entro il secondo grado (

genitori, figli,nonni,nipoti,fratelli e sorelle) e affini entro il primo grado (suoceri, generi nuore, patrigno, matrigna,figliastri). E' parificato al coniuge il convivente stabile, ossia risultante dallo stato di famiglia. I giorni di permesso per lutto si concedono a decorrere dalla richiesta del dipendente nell'arco massimo di una settimana dall'evento.

3) 3 giorni di permesso per particolari motivi personali o familiari debitamente

documentati, compresa nascita dei figli. Il permesso retribuito per nascita figlio è da fruirsi consecutivamente a decorrere dall'evento oppure dal giorno di uscita del bambino dall'ospedale.

4) 15 giorni consecutivi di permessi per matrimonio EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 19 CCNL 6/7/1995 confermato dall‘art. 18 CCNL 14/9/2000. ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la richiesta del dipendente corredata del relativo “visto” del Responsabile competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di permessi retribuiti annui cui ha diritti il lavoratore. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione del permesso retribuito di cui trattasi, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dipendente.

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Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di giorni di permessi retribuiti annui residui di ogni dipendente. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il dipendente richiede il permesso, nonché la consegna della documentazione e l’archiviazione da parte del Servizio competente. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1 B bis ) CONGEDI PER EVENTI E CAUSE PARTICOLARI NON RETRIBUITI DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Congedo per eventi e cause particolari EVENTO Assenza per gravi e documentati motivi familiari, non superiore a due anni RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 18 CCNL 14/9/2000 Art. 4 legge 53/2000 ADEMPIMENTO Registrazione dell’assenza con questa regola :

Durante tale periodo il dipendente conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa. Il congedo non è computato nell'anzianità di servizio né ai fini previdenziali; il lavoratore può procedere al riscatto, ovvero al versamento dei relativi contributi, calcolati secondo i criteri della prosecuzione volontaria.

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1C ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI BREVI ( non retribuiti )

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1) il dipendente, a domanda, puo' assentarsi dal lavoro, su autorizzazione del dirigente preposto all'unità organizzativa presso cui presta servizio. Tali permessi non possono essere di durata superiore alla metà dell'orario di lavoro giornaliero, purchè questo sia costituito da almeno 4 ore consecutive, e non possono comunque superare le 36 ore annue.

2) Per consentire al dirigente di adottare le misure ritenute necessarie per garantire la

continuità del servizio, la richiesta del permesso deve essere effettuata in tempo utile e , comunque, non oltre un'ora dopo l'inizio della giornata lavorativa, salvo casi di particolari di urgenza o necessità, valutati dal dirigente stesso.

3) Il dipendente è tenuto a restituire le ore non lavorate, al piu’ tardi entro il mese

successivo, secondo modalità individuate dal dirigente; in caso di mancata restituzione, il Dirigente deve richiedere la proporzionale decurtazione della retribuzione del dipendente stesso.

EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 20 CCNL 6/7/1995 e s.m.i. ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la richiesta del dipendente corredata del relativo “visto” del Responsabile competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di ore richieste dall’interessato.. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione del permesso NON retribuito di cui trattasi, in base ad un numeratore che occorrerà gestire con lo scopo di far sì che il dipendente restituisca le ore non prestate per il permesso, oppure – se non restuite secondo le modalità di cui al punto 3), - venga effettuata la corrispondente trattenuta in busta paga.. Questo numeratore dovrà consentire di monitorare la corretta gestione del numero di ore di permessi brevi richiesti da ogni dipendente. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il dipendente richiede il permesso. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune . 1C BIS ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI PER ASSEMBLEA SINDACALE

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1) I dipendenti dell’Ente hanno diritto di partecipare, in idonei locali, durante l’orario di lavoro, ad Assemblee sindacali fino ad un massimo di 12 ore pro-capite senza decurtazione della retribuzione.

2) La convocazione, la sede, l’orario, l’ordine del giorno dovranno essere comunicate all?amministrazione con preavviso scritto di aleno tre giorni.

3) Laddove l’attività lavorativa è regolata secondo turni, occorre che l’Assemblea sia svolta, di norma, all’inizio od alla fine di ciascun turno.

EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti RIFERIMENTO NORMATIVO ART. 56 CCNL 14/9/2000 ADEMPIMENTO Occorre verificare, sia in uscita dai posti di lavoro CON CONTROLLI INCROCIATI, sia presso la sede dell’Assemblea, l’effettiva partecipazione dei lavoratori all’Assemblea stessa. DEVE ESSERE CREATO UN NUMERATORE PER FAR SI’ CHE PER OGNI DIPENDENTE VI SIA UN CONTROLLO DEL MONTE ORE ASSEMBLEE SINDACALI. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune . 1C TER ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI SINDACALI RETRIBUITI 1) I dipendenti dell’Ente eletti nelle R.SU., nonché i dirigenti sindacali che siano

componenti degli organismi direttivi delle proprie confederazioni, non collocati in distacco o aspettativa, hanno diritto di partecipare alle riunioni degli organismi di cui fanno parte, nel limite del monte ore permessi sindacali assegnato a livello locale e nazionale delle sigle sindacali di cui facciano parte.

2) A tale scopo occorre annualmente che venga stabilito il monte ore permessi di ogni sigla sindacale rappresentata nell’Ente.

EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti, previa comunicazione al proprio dirigente, secondo le modalità che vorrà meglio indicare il Comune.

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RIFERIMENTO NORMATIVO ARTT. 3 E 5 CCNQ 9/8/2000. ADEMPIMENTO DEVE ESSERE CREATO UN NUMERATORE PER FAR SI’ CHE PER OGNI DIPENDENTE VI SIA UN CONTROLLO DEL MONTE ORE PERMESSI SINDACALI. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il dipendente richiede il permesso. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1C QUATER ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI SINDACALI NON RETRIBUITI 1) SONO FRUIBILI IN MISURA NON INFERIORE A OTTO GIORNI L’ANNO,

CUMULABILI ANCHE TRIMESTRALMENTE. 2) Utilizzano questi permessi, gli stessi Dirigenti Sindacali che utilizzano i permessi

retribuiti nell’Ente EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti, previa comunicazione al proprio dirigente, secondo le modalità che vorrà meglio indicare il Comune. RIFERIMENTO NORMATIVO ART. 12 CCNQ 07/08/1998. ADEMPIMENTO DEVE ESSERE CREATA UNA PROCEDURA DI CONTROLLO E RILEVAZIONE DEI PERMESSI PROCEDURA Da completare a cura del Comune.

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Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il dipendente richiede il permesso. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune . 1D ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASSENZE PER MALATTIA E RELATIVO TRATTAMENTO ECONOMICO. 1) il dipendente assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un

periodo di 18 mesi. Ai fini della maturazione del predetto periodo, si sommano tutte le assenze per malattia intervenute nei tre anni precedenti l'ultimo episodio morboso in corso.

2) Il trattamento economico spettante al dipendente che si assenta per malattia è il

seguente: -intera retribuzione fissa mensile, comprese le indennità connesse al profilo professionale posseduto, con l'esclusione di ogni altro compenso accessorio spettante in caso di presenza in servizio , comunque denominato, per i primi 9 mesi di assenza.

-90% della retribuzione fissa mensile, comprese le indennità non connesse alla presenza in servizio, con esclusione di ogni altro compenso accessorio, comunque denominato, per i successivi 3 mesi di assenza;

-50% della retribuzione fissa mensile comprese le indennità di cui al punto precedente, con esclusione di ogni altro compenso accessorio, comunque denominato , per ulteriori 6 mesi.

I suddetti periodi di assenza non interrompono la maturazione dell'anzianità di servizio a tutti gli effetti. Per tutte le assenze per malattie non spettano le indennità di turno, di reperibilità, di maneggio valori, di maggiorazione di orario ordinario, l’indennità di rischio, di tempo potenziato, di asilo nido, ed ogni altro emolumento connesso alla presenza in servizio. 3) Superato il periodo di 18 mesi previsti al punto 1), al dipendente che ne faccia richiesta

in casi particolarmente gravi, puo' essere concesso di assentarsi per un ulteriore periodo di 18 mesi non retribuito con diritto alla conservazione del posto. Tale periodo interrompe l’anzianità di servizio a tutti gli effetti, con esclusione del periodo di maturazione dell’anzianità ai fini previdenziali.

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4) Prima di concedere quest'ultimo ulteriore periodo di assenza l'amministrazione procede, su richiesta del dipendente, all'accertamento delle sue condizioni di salute, per il tramite della competente Azienda Unità Sanitaria Locale, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di stabilire la sussistenza di eventuali cause di assoluta e permanente inidoneità fisica a svolgere qualsiasi proficuo lavoro.

Nel caso in cui il dipendente sia dichiarato permanentemente inidoneo a svolgere qualsiasi proficuo lavoro, l'Amministrazione deve procedere alla risoluzione del rapporto corrispondendo allo stesso l'indennità sostitutiva del preavviso. 5) Superati i periodi di conservazione del posto (18 mesi retribuiti + 18 mesi non

retribuiti), nel caso che il dipendente sia riconosciuto idoneo a proficuo lavoro, ma non allo svolgimento delle mansioni del proprio profilo professionale, l'Amministrazione, compatibilmente con la sua struttura organizzativa e con le sue disponibilità organiche, puo' utilizzarlo in mansioni equivalenti a quelle del profilo rivestito nell'ambito della stessa qualifica oppure, ove cio' non sia possibile e con il consenso dell'interessato, anche in mansioni proprie del profilo professionale ascritto a qualifica inferiore. Dal momento del nuovo inquadramento, il dipendente seguirà la dinamica retributiva della nuova qualifica senza nessun riassorbimento del trattamento in godimento. Ove non sia possibile procedere in tal senso, l'Amministrazione può procedere alla risoluzione del rapporto corrispondendo al dipendente l'indennità sostitutiva di preavviso.

6)Ad integrazione dei punti precedenti, si evidenzia che l’art. 10 del C.C.N.L. del

14/9/2000, ha inserito, dopo il comma 7 dell’art. 21 del C.C.N.L. del 06.07.95, il comma 7 bis che individua una particolare forma di tutela per i dipendenti affetti da gravi patologie.

Si afferma, infatti, che i giorni di ricovero ospedaliero o di day – hospital dovuti a patologie gravi che richiedano terapie salvavita ed altre assimilabili (come ad esempio l’emodialisi, la chemioterapia, il trattamento riabilitativo per i soggetti affetti da AIDS) ed i giorni di assenza dal servizio dovuti alle stesse terapie, debitamente certificate dal medico curante o dalla competente ASL o struttura convenzionata, sono esclusi dal computo del periodo di comporto per malattia.

Il lavoratore ha diritto, durante tali periodi, a percepire l’intera retribuzione con

esclusione degli emolumenti accessori connessi alla presenza in servizio. Si precisa, inoltre che, al fine di determinare il trattamento economico spettante al

dipendente durante i periodi di malattia ordinaria, si sommano tutte le assenze intervenute nel corso dei tre anni precedenti l’ultimo episodio morboso in atto, escluse quelle dovute alle gravi patologie sopra richiamate.

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7 )L'assenza per malattia deve essere comunicata all'ufficio di appartenenza tempestivamente e comunque all'inizio dell'orario di lavoro del giorno in cui si verifica, anche nel caso di eventuale prosecuzione dell'assenza stessa. Il dipendente è tenuto a recapitare o spedire anche a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, il certificato medico di giustificazione dell'assenza, entro due giorni successivi all'inizio della malattia o all'eventuale prosecuzione della stessa. Qualora tale termine scada in giorno festivo, questo è prorogato al primo giorno lavorativo successivo. 8 )Il dipendente che, durante l'assenza, per particolari motivi, dimori in luogo diverso da quello di residenza, deve darne tempestiva comunicazione, precisando l'indirizzo dove puo' essere reperito. 9)L'amministrazione dispone il controllo della malattia, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, di norma fin dal primo giorno di assenza, attraverso la competente Azienda Unità Sanitaria Locale. 11) Il dipendente assente per malattia, pur in presenza di espressa autorizzazione del

medico curante ad uscire, è tenuto a farsi trovare nel domicilio comunicato all' Amministrazione, in ciascun giorno, anche se domenicale o festivo, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19. Qualora il dipendente debba allontanarsi, durante le fasce di reperibilità, dall'indirizzo comunicato, per visite mediche , prestazioni specialistiche o per altri giustificati motivi, che devono essere , se richiesti dall’Amministrazione, documentati, è tenuto a darne preventiva comunicazione all' Amministrazione stessa.

12) il dipendente che deve sottoporsi ad analisi cliniche, visite mediche comprese quelle

fuori città e cure odontoiatriche, se effettuate in strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate, può usufruire:

- del trattamento di malattia da documentare con l'esibizione di certificazione

rilasciata dalla struttura che ha erogato la prestazione. Nel caso le assenze in questione siano inferiori alla durata dell'orario di lavoro giornaliero, il dipendente potrà usufruire, a richiesta, di una frazione di assenza per malattia, con la proporzionale decurtazione del trattamento economico sul salario accessorio e sulle indennità connesse alla presenza in servizio (indennità di turno, di maneggio valori, di maggiorazioni per orario ordinario, di disagio, di rischio, tempo potenziato, indennità di asilo nido);

- di permessi brevi di cui al precedente paragrafo 1C); - di ore straordinario accantonate;

Con le stesse modalità il dipendente può sottoporsi a cure e terapie fisioterapiche presso strutture pubbliche o private convenzionate, solo se le terapie mediche in questione vengono praticate durante l'orario di lavoro. Tale condizione deve essere documentata con specifica certificazione che attesti l'impossibilità da parte delle strutture sanitarie interessate, ad effettuare le terapie in orario non lavorativo. Viene esclusa la possibilità che il dipendente abbia titolo a sottoporsi a terapie o cure mediche durante l'orario di lavoro se le stesse possono essere eseguite anche in ore non

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lavorative; viene, comunque , concessa la possibilità, al dipendente, nell'ipotesi precedente, di effettuare le cure mediche o terapiche di cui trattasi durante l'orario di lavoro previa restituzione e del corrispondente debito orario. 13) Le assenze per indisposizioni inferiori alle sei ore seguono la disciplina delle assenze

per malattia; pertanto il dipendente è tenuto, a giustificazione dell'assenza anche se inferiore alle sei ore, a presentare il certificato medico. In mancanza del certificato, le ore di assenza dovranno essere restituite dal dipendente interessato, con rientri pomeridiani entro il mese successivo o utilizzando ore straordinarie accantonate.

EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 21 CCNL 6/7/1995 e s.m.i. ; art. 10 del C.C.N.L. del 14/9/2000, che ha novellato l’art. 21 appena citato. ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale deve gestire le procedure meglio descritte ai punti da 7) a 12 ) precedenti, e riceve e gestisce la documentazione OBBLIGATORIA DI LEGGE, concernente le assenze di cui trattasi. Deve informare il Dirigente competente delle assenze per malattia, di cui sia venuto a conoscenza secondo quanto meglio precisato al punto 7 ). Deve disporre, su richiesta del Dirigente i controlli previsti dal punto 9) . Viene attivato in questo modo il procedimento di controllo dell’assenza per malattia ( CHE IL COMUNE DEVE DECIDERE SE DECENTRATO O PERIFERICO, A TAPPETO O A CAMPIONE ). L’addetto dovrà inoltre inserire nella procedura esistente, il numero di giornate di assenza per malattia del dipendente, che faranno scattare automaticamente la decurtazione della retribuzione come previsto ed ampiamente illustrato nei punti precedenti. La gestione dei controlli medici sullo stato di salute del dipendente, ai fini della possibilità di proseguire o meno il Servizio, DEVE ESSERE GESTITA A LIVELLO CENTRALE, COINVOLGENDO ANCHE PROBLEMATICHE DI NATURA PREVIDENZIALE. ( DIRITTO A PENSIONE ). Attenzione al rispetto della normativa in materia di privacy, nella tenuta e conservazione delle certificazione e documenti costituenti titolo per l’effetuazione delle assenze di cui trattasi. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune . 1 E )

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DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA INFORTUNI SUL LAVORO 1) In caso di assenza dovuta ad infortunio sul lavoro o a malattia riconosciuta dipendente

da cause di servizio, il dipendente ha diritto alla conservazione del posto fino alla guarigione clinica, e comunque non oltre il periodo di 36 mesi, disciplinato al punto 1D) precedente. In tale periodo al dipendente spetta l'intera retribuzione fissa mensile comprese le indennità ed ogni altro emolumento non connesso all’obbligo di presenza in servizio.

2) Decorso il periodo massimo di 36 mesi di conservazione del posto, trova applicazione

quanto previsto dal paragrafo 5) del precedente punto 1 D). EVENTO Il dipendente, a causa del subito infortunio sul lavoro, si assenta dal servizio e l’assenza stessa è giustificata dalla presentazione della certificazione di legge attestante il sinistro e la prognosi. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 22 CCNL 6/7/1995 e normativa complementare. ADEMPIMENTO GLI ADEMPIMENTI OBBLIGATORI DI LEGGE IN CASO DI INFORTUNIO SUL LAVORO SONO REGOLATI DALLA NORMATIVA COMPLEMENTARE DELL’INAIL, IL COMUNE DEVE AVERNE UNA CODIFICATA, VISTA L’IMPORTANZA DELLA FATTISPECIE, E PERTANTO A QUESTA SI RIMANDA.. QUALORA NECESSARIO, SI PREDISPORRA’ UNA SCHEDA AD HOC PER NORMARE QUESTA PROCEDURA. 1 F ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASPETTATIVA PER MOTIVI PERSONALI

Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne facciano formale e motivata richiesta, possono essere concessi periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. EVENTO I periodi di aspettativa concessi al dipendente :

a) non sono retribuiti; b) non sono utili ai fini dell’anzianità di servizio, di previdenza e quiescenza; c) comportano proporzionale riduzione delle ferie e della tredicesima mensilità

L’aspettativa deve:

a) avere durata complessiva non superiore a 12 mesi in un triennio

b) essere fruita in non più di due periodi

c) essere richiesta per un periodo non inferiore a giorni 15

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Il triennio va computato a ritroso, con riferimento all’ultimo giorno dell’episodio in

corso. Non sussiste obbligo dell’Ente di concedere l’aspettativa; tale concessione può

essere rifiutata quando l’assenza del lavoratore non sia compatibile con le esigenze organizzative o di servizio.

A tal fine le richieste di aspettativa devono essere preventivamente autorizzate dal

Dirigente del servizio di appartenenza del dipendente, prima di essere concesse dall’Amministrazione. I periodi di aspettativa per motivi personali non sono utili ai fini del calcolo del periodo di determinazione del triennio di riferimento per il calcolo del trattamento economico di malattia spettante al dipendente. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 11 CCNL 14/09/2000. ADEMPIMENTO Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DEL DIPENDENTE. POICHE’ HANNO INFLUENZA SUL CALCOLO DELLO STIPENDIO, OCCORRE SICURAMENTE UN CONTROLLO CENTRALE, A FRONTE DI UNA REGISTRAZIONE PERIFERICA. 1 G ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASPETTATIVA PER DOTTORATO DI RICERCA O BORSA DI STUDIO.

Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne facciano formale e motivata richiesta, possono essere concessi periodi di aspettativa per dottorato di ricerca o borsa di studio. EVENTO I periodi di aspettativa concessi al dipendente :

a) non sono retribuiti; b) sono utili ai fini dell’anzianità di servizio, di previdenza e quiescenza;

c) comportano proporzionale riduzione delle ferie e della tredicesima mensilità

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Non sussiste obbligo dell’Ente di concedere l’aspettativa; tale concessione può

essere rifiutata quando l’assenza del lavoratore non sia compatibile con le esigenze organizzative o di servizio.

A tal fine le richieste di aspettativa devono essere preventivamente autorizzate dal

Dirigente del servizio di appartenenza del dipendente, prima di essere concesse dall’Amministrazione. I periodi di aspettativa per motivi di studio, sono utili ai fini del calcolo del periodo di determinazione del cumulo di aspettative, nel senso che fra due periodi di aspettativa devono trascorrere almeno sei mesi di servizio attivo.

La domanda va opportunamente documentata con un certificato rilasciato dall’Università che ha concesso la borsa di studio o presso la quale viene svolto il dottorato di ricerca.

Al termine del periodo di aspettativa l’interessato deve presentare una certificazione

attestante la frequenza al corso di dottorato o alle attività di studio per quali è stata erogata la borsa. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 12 CCNL 14/09/2000. ADEMPIMENTO Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DEL DIPENDENTE. POICHE’ HANNO INFLUENZA SUL CALCOLO DELLO STIPENDIO, OCCORRE SICURAMENTE UN CONTROLLO CENTRALE, A FRONTE DI UNA REGISTRAZIONE PERIFERICA.

1 H ) ASPETTATIVE PER CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE

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DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA

Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne facciano formale e motivata richiesta, DEVONO essere concessi periodi di aspettativa NON RETRIBUITA PER CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE PER : � MANDATO PARLAMENTARE NAZIONALE � MANDATO PARLAMENTO EUROPEO � MANDATO CONSIGLIO REGIONALE � MANDATO PER CARICHE ELETTIVE PREVISTE DAL D.LGS. 267/2000 EVENTO I periodi di aspettativa concessi al dipendente :

A) non sono retribuiti; B) sono utili ai fini dell’anzianità di servizio, di previdenza e quiescenza;

Sussiste obbligo dell’Ente di concedere l’aspettativa; tale concessione non può

essere rifiutata anche se l’assenza del lavoratore non sia compatibile con le esigenze organizzative o di servizio.

La domanda va opportunamente documentata nell’interesse in particolare di colui che richiede l’aspettativa al fine dell’ accredito dei contributi presso l’INPDAP. RIFERIMENTO NORMATIVO E ADEMPIMENTI PARTICOLARI.

L’articolo 3 del decreto legislativo 564 ridisegna, per i dipendenti pubblici e

conseguentemente degli Enti Locali, i meccanismi relativi alla copertura assicurativa dei

periodi di aspettativa non retribuita per funzioni pubbliche elettive previste dall’articolo

31 della legge n° 300/70.

Nella dizione cariche pubbliche sono da ricomprendere le nomine a membro del

Parlamento europeo, del Parlamento nazionale e dei consigli regionali, provinciali e

comunali.

Tuttavia diverse sono le modalità di utilizzo dei periodi di aspettativa per cariche

pubbliche a seconda del tipo di mandato.

Per gli iscritti ai fondi esclusivi chiamati a ricoprire cariche presso il Parlamento

europeo, nazionale e Consigli regionali l’articolo 4 della legge n° 1261/65 stabiliva che

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durante il mandato fossero collocati in aspettativa senza assegni e che tali periodi fossero

utili ai fini pensionistici.

Con l’articolo 68 del decreto legislativo n° 165/2001 la norma suddetta viene

confermata, ma viene introdotta anche la facoltà, per gli interessati, di optare per la

conservazione, in luogo dell’indennità parlamentare o regionale, del trattamento

economico in godimento presso l’amministrazione di appartenenza.

Per espressa previsione di legge (articolo 68 comma 2 decreto legislativo n°

165/2001) il periodo di aspettativa per cariche presso il Parlamento europeo, nazionale e

Consigli regionali è utile ai fini dell’anzianità di servizio per il diritto a pensione ma non

per il trattamento di fine rapporto ( circ. Min. del Tesoro n. 16 del 6 aprile 1995 ).

Successivamente, con l’articolo 22 della legge n° 724/94, è stata fornita

l’interpretazione autentica dell’articolo 31 della legge n° 300/70 nel senso della sua

applicabilità anche per i dipendenti pubblici eletti presso il Parlamento europeo, nazionale

e Consigli regionali. Quindi tali periodi di aspettativa senza assegni sono utili senza

versamento di contribuzione a decorrere dal 31 marzo 1993.

Parimenti sono utili ma con versamento di contribuzione, i periodi di aspettativa per le

cariche previste dal D.lgs. 267/2000, secondo quanto disciplinato dall’art. 86.

ADEMPIMENTO Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO PREVIDENZIALE DEL DIPENDENTE. 1 I )

PERMESSI PER L’ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI DI PUBBLICO MINISTERO : SONO RETRIBUITI

DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Il personale della polizia locale cui siano affidate funzioni di pubblico ministero presso il tribunale ordinario per delega del Procuratore della Repubblica, ai sensi dell.art. 50, comma 1 lett.a) del D. Lgs. n. 274 del 28.8.2000, ha diritto alla fruizione di permessi retribuiti per il tempo necessario all.espletamento dell. incarico affidato.

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EVENTO In caso di delega con atto scritto del procuratore della repubblica, il personale della Polizia Municipale può assentarsi in permesso retribuito, per svolgere le funzioni sopra precisate. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 18 CCNL 22.1.2004 ADEMPIMENTO Devono essere registrate le assenze a tale titolo, con un codice voce che le preveda come servizio ad ogni effetto. 1 L )

PERMESSI PER L’ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI DI GIUDICE ONORARIO O VICE PROCURATORE ONORARIO. NON SONO RETRIBUITI

DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Assenza per lo svolgimento delle funzioni di Giudice Onorario o Vice procuratore Onorario. EVENTO Il dipendente autorizzato dall’ente di appartenenza a svolgere le funzioni di giudice onorario o di vice-procuratore onorario, ai sensi delle vigenti disposizioni (D.M. 7.7.1999) salvo che non ricorrano particolari e gravi ragioni organizzative, ha diritto di assentarsi dal lavoro per il tempo necessario all’espletamento del suo incarico. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 20 CCNL 22.1.2004 D.M. 7.7.1999 ADEMPIMENTO I periodi di assenza di cui al comma 1 non sono retribuiti e non sono utili ai fini della maturazione dell.anzianità di servizio e degli altri istituti contrattuali. Gli stessi periodi non sono sottoposti alla disciplina del cumulo di aspettative, di cui all.art. 14 del CCNL del 14.9.2000, e possono essere fruiti anche in via cumulativa con le ferie, con la malattia e con tutte le forme di congedo e di permesso previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. PERTANTO L’ADDETTO AI LAVORI CHE REGISTRA L’ASSENZA DOVRA’ PREOCCUPARSI DI UTILIZZARE L’APPOSITO CODICE PER LA DECURTAZIONE DI RETRIBUZIONE ED ANZIANITA’ DI SERVIZIO DEL DIPENDENDENTE INTERESSATO.

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E’ altrettanto evidente che il CCNL non esclude la possibilità di poter dare corretta applicazione ad altre forme di gestione delle prestazioni d.obbligo correlate al rapporto di lavoro, utilizzando istituti previsti da altre e diverse disposizioni contrattuali. Possiamo ipotizzare, ad esempio, la fruizione di permessi retribuiti con obbligo di recupero, oppure un adattamento dell’orario d’obbligo, in modo da conciliare ragionevolmente la tutela delle esigenze di servizio e le finalità pubbliche dell.incarico ricoperto. Rileviamo, infine, che l’ente di appartenenza, e per esso il competente dirigente, nel momento in cui ha espresso il parere favorevole alla accettazione e all’espletamento dell’.incarico, ha dovuto tener presente, necessariamente, che il lavoratore interessato avrebbe successivamente evidenziato la necessità di fruire di adeguati periodi di assenza, secondo il carico degli impegni derivanti dalla funzione espletata (sulla base della preventiva autorizzazione). E’ del tutto evidente, quindi, che un dirigente normalmente previdente avrà valutato queste esigenze al momento della autorizzazione ritenendole, in via preventiva, compatibili per le esigenze organizzative del servizio. Per queste considerazioni riteniamo che elementari principi di ragionevolezza, correttezza e buona fede debbano creare un rapporto molto collaborativo tra i datori di lavoro e i lavoratori investiti delle funzioni in esame, tale in ogni caso da evitare atteggiamenti formalmente (ed inutilmente) fiscali nei confronti dei medesimi lavoratori. A nostro avviso, pertanto, il ricorso ai permessi non retribuiti dovrebbe essere considerato come ultima risorsa nella accertata impossibilità di altre e meno penalizzanti soluzioni. 1 M ) CONGEDI PER LA FORMAZIONE non sono retribuiti DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA

E’ un congedo per la formazione del dipendente, diversa da quella finanziata dal datore di lavoro.

EVENTO

Questa assenza del lavoratore, è finalizzata al completamento della scuola dell'obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, del diploma universitario o di laurea, alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in essere o finanziate dal datore di lavoro.

RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 16 CCNL 14/9/2000 Art. 5 legge 53/2000

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ADEMPIMENTO 1. I congedi per la formazione dei dipendenti devono essere concessi salvo comprovate esigenze di servizio. 2. Ai lavoratori, con anzianità di servizio di almeno cinque anni presso lo stesso ente, possono essere concessi a richiesta congedi per la formazione nella misura percentuale annua complessiva del 10 % del personale delle diverse categorie in servizio, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, al 31 dicembre di ciascun anno. 3. Per la concessione dei congedi di cui al punto 1, i lavoratori interessati ed in possesso della prescritta anzianità, devono presentare all’ente di appartenenza una specifica domanda, contenente l.indicazione dell’attività formativa che intendono svolgere, della data di inizio e della durata prevista della stessa. Tale domanda deve essere presentata almeno sessanta giorni prima dell’inizio delle attività formative. 4. Le domande vengono accolte in ordine progressivo di presentazione, nei limiti di cui al comma 2 e secondo la disciplina dei commi 5 e 6. 5. L’ente può non concedere i congedi formativi di cui al comma 1 quando ricorrono le seguenti condizioni: a) il periodo previsto di assenza superi la durata di 11 mesi consecutivi; b) non sia oggettivamente possibile assicurare la regolarità e la funzionalità dei servizi. 6. Al fine di contemperare le esigenze organizzative degli uffici con l’interesse formativo del lavoratore, qualora la concessione del congedo possa determinare un grave pregiudizio alla funzionalità del servizio, non risolvibile durante la fase di preavviso di cui al comma 2, l’ente può differire la fruizione del congedo stesso fino ad un massimo di sei mesi. 7. Il lavoratore può procedere al riscatto del periodo di cui al presente articolo, ovvero al versamento dei relativi contributi, calcolati secondo i criteri della prosecuzione volontaria. Infine :

Durante il periodo di congedo per la formazione il dipendente conserva il posto di lavoro e non ha diritto alla retribuzione. Tale periodo non è computabile nell'anzianità di servizio e non è cumulabile con le ferie, con la malattia e con altri congedi. Una grave e documentata infermità, intervenuta durante il periodo di congedo, di cui sia data comunicazione scritta al datore di lavoro, dà luogo ad interruzione del congedo medesimo.

1 N ) DIRITTO ALLO STUDIO E’ retribuito DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato sono concessi . in

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aggiunta alle attività formative programmate dall’Amministrazione,. permessi straordinari retribuiti, nella misura massima di 150 ore individuali per ciascun anno e nel limite massimo del 3% del personale in servizio a tempo indeterminato presso ciascuna amministrazione all’inizio di ogni anno, con arrotondamento all’unità superiore. EVENTO I permessi di cui alla presente voce, sono concessi per la partecipazione a corsi destinati al conseguimento di titoli di studio universitari, post-universitari, di scuole di istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente riconosciute, o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali o attestati professionali riconosciuti dall’ordinamento pubblico e per sostenere i relativi esami. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 15 CCNL del 14/9/2000 ADEMPIMENTO L’addetto registra le assenze in modo che il numeratore istituito dalla procedura, blocchi la possibilità di fruire il permesso, raggiunte le 150 ore. Per la concessione dei permessi di cui ai commi precedenti i dipendenti interessati debbono presentare, prima dell’inizio dei corsi : il certificato di iscrizione ; al termine degli stessi, l’attestato di partecipazione e quello degli esami sostenuti, anche se con esito negativo. In mancanza delle predette certificazioni, i permessi già utilizzati vengono considerati come aspettativa per motivi personali. Per sostenere gli esami relativi ai corsi indicati nel comma 2 il dipendente può utilizzare, per il solo giorno della prova, anche i permessi per esami previsti dal paragrafo 1B ALTRI ADEMPIMENTI E PROBLEMATICHE. 1. Il personale interessato ai corsi ha diritto all’assegnazione a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi stessi e la preparazione agli esami e non può essere obbligato a prestazioni di lavoro straordinario né al lavoro nei giorni festivi o di riposo settimanale. 2. Qualora il numero delle richieste superi il limite massimo del 3 % di cui al comma 1, per la concessione dei permessi si rispetta il seguente ordine di priorità: a) dipendenti che frequentino l’ultimo anno del corso di studi e, se studenti universitari o post-universitari e abbiano superato gli esami previsti dai programmi relativi agli anni precedenti; b) dipendenti che frequentino per la prima volta gli anni di corso precedenti

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l’ultimo e successivamente quelli che, nell’ordine, frequentino, sempre per la prima volta, gli anni ancora precedenti escluso il primo, ferma restando, per gli studenti universitari e post-universitari, la condizione di cui alla lettera a); c) dipendenti ammessi a frequentare le attività didattiche, che non si trovino nelle condizioni di cui alle lettere a) e b). 3. Nell’ambito di ciascuna delle fattispecie di cui al punto 2, la precedenza è accordata, nell’ordine : -- ai dipendenti che frequentino corsi di studio della scuola media inferiore -- della scuola media superiore -- universitari o post-universitari. 4. Qualora a seguito dell’applicazione dei criteri indicati nei commi 4 e 5 sussista ancora parità di condizioni, sono ammessi al beneficio i dipendenti che non abbiano mai usufruito dei permessi relativi al diritto allo studio per lo stesso corso e, in caso di ulteriore parità, secondo l’ordine decrescente di età. 1 O ) SERVIZIO MILITARE Attenzione : non più obbligatorio dal 30 giugno 2005 DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Assenza per adempiere gli obblighi di leva o il richiamo alle armi per qualunque esigenza delle Forze Armate, nonché l’arruolamento volontario e l’obiezione di coscienza. EVENTO 1. La chiamata alle armi per adempiere gli obblighi di leva o il richiamo alle armi per qualunque esigenza delle Forze Armate, nonché l’arruolamento volontario allo scopo di anticipare il servizio militare obbligatorio, oltre all’obiezione di coscienza,determinano la sospensione del rapporto di lavoro, anche in periodo di prova, ed il dipendente ha titolo alla conservazione del posto per tutto il periodo del servizio militare di leva, senza diritto alla retribuzione. 2. Entro quindici giorni dal congedo o dall’invio in licenza illimitata in attesa di congedo, il dipendente deve porsi a disposizione dell’ente per riprendere servizio. Superato tale termine il rapporto di lavoro è risolto, senza diritto ad alcuna indennità di preavviso nei confronti del dipendente, salvo i casi di comprovato impedimento.

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3. Il periodo di servizio militare produce sul rapporto di lavoro tutti gli effetti previsti dalle vigenti disposizioni di legge e contrattuali. 5. I dipendenti richiamati alle armi hanno diritto alla conservazione del posto per tutto il periodo del richiamo, che viene computato ai fini dell’anzianità di servizio. Al predetto personale gli enti corrispondono l’eventuale differenza tra il trattamento economico erogato dall’Amministrazione militare e quello fondamentale in godimento presso l’ente di appartenenza. FORZE DI COMPLETAMENTO L.art.25, comma 8 del D.Lgs.215/2001 stabilisce che “agli ufficiali delle forze di completamento, che siano lavoratori dipendenti pubblici, chiamati in servizio per le esigenze delle forze di completamento, spettano, in aggiunta alle competenze fisse ed eventuali determinate ed attribuite ai sensi dell'articolo 28, comma 5, e limitatamente al periodo di effettiva permanenza nelle posizioni precedentemente individuate, anche lo stipendio e le altre indennità a carattere fisso e continuativo, fatta eccezione per l'indennità integrativa speciale, dovute dall'amministrazione di origine, che neassicura la diretta corresponsione all'interessato.” Si tratta di una norma di legge vincolante per tutti i datori di lavoro pubblici, indipendentemente dalle previsioni della contrattazione collettiva; essa non riguarda, però, ogni ipotesi di richiamo alle armi, perché è applicabile solo agli ufficiali delle forze di completamento, che siano lavoratori dipendenti pubblici, chiamati in servizio per le esigenze delle forze di completamento RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 9 CCNL del 14/9/2000 ADEMPIMENTO Registrazione dell’assenza nel rispetto del corrispondente trattamento economico/giuridico del dipendente. Assenze personale a tempo determinato ATTENZIONE ! : la contrattazione collettiva NON regolamenta in modo minuzioso le varie tipologie di assenza del personale a tempo deteminato. C’è una norma di CHIUSURA E DI RICHIAMO AGLI ISTITUTI DEL TEMPO INDETERMINATO. ALLE VOLTE OCCORRERA’ DUNQUE ANALIZZARE IL TIPO DI ASSENZA O PERMESSO RICHIESTO.

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DI NORMA PERO’ SI PUO’ VALUTARE SE IL TIPO DI ASSENZA POSSA ESSERE COMPATIBILE CON LA LOGICA GIURIDICA DEL TEMPO DETERMINATO. &&&&&&&&&& SCHEDA N. 1/DET. 1A/DET ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA FERIE Le ferie del personale a tempo determinato maturano in proporzione al servizio prestato. Il numero di giorni di ferie spettanti sono determinati con riferimento al periodo massimo attribuibile nel corso dell’anno solare al personale neo assunto a tempo indeterminato. Tale periodo è fissato, a seconda che la prestazione sia articolata su sei o su cinque giorni lavorativi, in 30 o 26 giorni annuali, ai quali vanno aggiunti i quattro riposi per recupero festività soppresse, anch’essi attribuibili in proporzione al servizio prestato. La frazione di mese superiore a quindici giorni è considerata, ai fini del conteggio dei giorni di ferie spettanti, come mese intero. Il periodo complessivo di ferie è ridotto in alcuni casi d’assenza dal servizio previsti da disposizioni di legge o contrattuali (congedo parentale per maternità al 30% o senza retribuzione, congedo parentale per malattia del bambino senza retribuzione, permessi non retribuiti, assenze ingiustificate, ecc.). Le ferie sono fruite in periodi compatibili con le oggettive esigenze di servizio, di norma al termine del periodo di lavoro. Al personale che opera nelle scuole d’infanzia comunali sono assegnate d’ufficio parte delle ferie spettanti in corrispondenza delle interruzioni delle attività scolastiche (Natale, Pasqua). A VOSTRA DISCREZIONE Le ferie sono sospese da malattie adeguatamente e debitamente documentate che si siano protratte per più di tre giorni o abbiano dato luogo a ricovero ospedaliero. Il dipendente deve darne tempestiva informazione al Servizio d’appartenenza.

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EVENTO Il dipendente rimane assente dal servizio secondo le modalità sopra specificate, per il recupero psico-fisico delle energie, come previsto dalla normativa contrattuale e garantito dalla Costituzione. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 18 CCNL 6/7/1995 e s.m.i., e normativa complementare. Per il personale delle scuole vedasi in particolare gli artt. 30 – c.7 – e 31 –c.5 – del CCNL del 14/9/2000. ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la richiesta del dipendente corredata del relativo “nulla osta “ del Responsabile competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di ferie residue del lavoratore. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione delle giornate di ferie, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dipendente, a seconda del numero di giorni di ferie cui ha diritto. Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di ferie residue di ogni dipendente, al fine di far godere ad ognuno le ferie stesse spettanti, nei termini previsti dalla normativa contrattuale e sopra evidenziati. PROCEDURA Da completare a cura del Comune STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1B/DET ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI RETRIBUITI I permessi retribuiti fruibili dal personale con contratto a termine sono i seguenti: � permesso per matrimonio: spetta nella misura di quindici giorni consecutivi (ivi

compreso il giorno della celebrazione). L’istanza del dipendente deve essere presentata con le stesse modalità e sullo stesso modulo del personale a tempo indeterminato, completa di autocertificazione.

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� permesso per decesso o documentata grave infermità del coniuge, anche legalmente separato, o di un parente entro il secondo grado, anche non convivente, o di un soggetto componente la propria famiglia anagrafica: spetta nella misura di tre giorni complessivi all’anno. Nei giorni di permesso non sono considerati i giorni festivi e quelli non lavorativi. I giorni di permesso devono essere utilizzati entro sette giorni dal decesso o dall’accertamento dell’insorgenza della grave infermità o della necessità di provvedere a conseguenti interventi terapeutici. L’interessato deve comunicare previamente al Servizio d’appartenenza la propria intenzione di fruire del permesso medesimo, l’evento che ne dà titolo, i giorni nei quali esso sarà utilizzato e quelli eventualmente già goduti nel corso dello stesso anno, anche presso altro datore di lavoro. Il dipendente che abbia usufruito del permesso per grave infermità deve presentare allo stesso Servizio, entro cinque giorni dalla ripresa del lavoro, idonea documentazione del medico specialista dell’AUSL competente, o del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta o della struttura sanitaria nel caso di ricovero o intervento chirurgico. Se il permesso è stato fruito per decesso, il collaboratore è tenuto a documentare l’evento, entro lo stesso termine, con relativa autocertificazione. La richiesta del dipendente e la relativa documentazione giustificativa devono quindi essere trasmesse a cura del Servizio interessato al Servizio personale.

� tutti i permessi previsti da specifiche disposizioni di legge per i lavoratori dipendenti: si tratta, in sostanza, di permessi sindacali, per cariche elettive, per donazioni di sangue, per l’espletamento della funzione di giudice popolare, per L. 104, ecc.

RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 7 CCNL 14/9/2000 che regolamenta gli istituti del personale a tempo determinato, richiamando quelli del personale a tempo indet. Per quanto non ivi specificato. EVENTO Il dipendente rimane assente dal servizio secondo le modalità sopra specificate, come previsto dalla normativa contrattuale.

ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la richiesta del dipendente, di fruire del tipo di permesso sopra descritto, corredata del relativo “nulla osta “ del Responsabile competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di giornate di permesso residue del lavoratore. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione delle giornate di permesso, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dipendente. Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di giornate di permesso fruite da ogni dipendente, nei termini previsti dalla normativa contrattuale e sopra evidenziati.

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PROCEDURA Da completare a cura del Comune STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1C/DET ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI NON RETRIBUITI Al personale assunto a tempo determinato possono essere concessi permessi non retribuiti per motivate esigenze personali o familiari sino ad un massimo di quindici giorni.

EVENTO Il dipendente rimane assente dal servizio secondo le modalità sopra specificate, come previsto dalla normativa contrattuale. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 7 CCNL 14/9/2000 che regolamenta gli istituti del personale a tempo determinato, richiamando quelli del personale a tempo indet. Per quanto non ivi specificato. In particolare questo istituto è regolamentato dal 10° comma lett. c). ADEMPIMENTO 1) Il Dirigente responsabile della struttura di assegnazione del collaboratore interessato, su domanda dello stesso, provvede alla valutazione ed alla concessione o eventuale diniego motivato del permesso non retribuito. 2 )L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la richiesta del dipendente, di fruire del tipo di permesso sopra descritto, corredata del relativo “nulla osta “ del Responsabile competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di giornate di permesso residue del lavoratore. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione delle giornate di permesso,, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dipendente.

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Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di giornate di permesso fruite da ogni dipendente, nei termini previsti dalla normativa contrattuale e sopra evidenziati. PROCEDURA Da completare a cura del Comune STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1D/DET ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASSENZE PER MALATTIA

In caso di assenza per malattia del dipendente a tempo determinato, si applica la seguente regolamentazione : ---Periodo di conservazione del posto: Il periodo massimo di conservazione del posto coincide con la durata del contratto individuale e, comunque, non può superare i limiti previsti per il personale a tempo indeterminato dall'art. 21, commi 1 e 2 del CCNL del 06.07.95 (vale a dire diciotto mesi più eventuali ulteriori diciotto mesi). --- Determinazione del periodo massimo retribuibile: Il periodo di attività lavorativa prestato dal collaboratore a tempo determinato presso la stessa Amministrazione nei dodici mesi immediatamente precedenti l’insorgenza dell’evento morboso coincide con quello massimo retribuibile. Per quantificare tale periodo bisogna sommare anche il servizio prestato con riferimento al rapporto in corso. Il trattamento economico non può comunque essere erogato oltre la cessazione del rapporto di lavoro. Il lavoratore a tempo determinato che nei dodici mesi antecedenti la malattia non possa far valere periodi lavorativi superiori a trenta giorni, ha comunque diritto ad un periodo massimo retribuibile di 30 giorni in cui gli spetta l’intero trattamento economico (100%).

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Se nel corso di un rapporto a termine si succedono, a distanza di tempo, vari episodi morbosi, in occasione di ciascuno di essi, occorre procedere alla rideterminazione del periodo massimo di assenza retribuibile, che varia quindi nel corso del rapporto. Trattamento economico spettante Ai fini della quantificazione del trattamento economico da corrispondere nell’ambito del periodo massimo retribuibile si applicano i criteri di proporzionalità fissati dal comma 7 dell’art. 21 del CCNL del 06.07.95, validi per il personale a tempo indeterminato, secondo i quali la metà del periodo massimo retribuibile è retribuita per intero, 1/6 al 90% ed 1/3 al 50%. Per i giorni di assenza per malattia che, all’interno dell’arco temporale di conservazione del posto, si collocano oltre il periodo massimo retribuibile, non spetta alcun trattamento economico. Per stabilire quale sia nell’ambito del periodo massimo retribuibile il trattamento economico spettante per l’ultimo episodio morboso, si devono sommare all’ultima assenza anche tutte quelle precedentemente intervenute (in costanza di rapporto). Nell’ambito del periodo massimo retribuibile due mesi devono essere comunque retribuiti per intero. Pertanto la proporzione sopra illustrata deve essere corretta qualora il periodo massimo retribuibile sia inferiore a 4 mesi, ma superiore ad un mese. La suddetta disposizione, infatti, comporta un incremento della percentuale del periodo retribuibile al 100% per cui occorre ridurre proporzionalmente i periodi retribuibili rispettivamente al 90% ed al 50%.

EVENTO Il dipendente può rimanere assente dal servizio secondo le modalità sopra specificate, come previsto dalla normativa contrattuale. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 7 CCNL 14/9/2000 che regolamenta gli istituti del personale a tempo determinato, richiamando quelli del personale a tempo indet. Per quanto non ivi specificato. Per questo caso specifico vedasi il comma 10, lett.b) dell’art. 7 sopra richiamato.- ADEMPIMENTO

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L’addetto alla gestione periferica del personale deve gestire la documentazione OBBLIGATORIA DI LEGGE, concernente le assenze di cui trattasi. Deve informare il Dirigente competente delle assenze per malattia, di cui sia venuto a conoscenza. Deve disporre, su richiesta del Dirigente i controlli di legge ( visita fiscale ) . Viene attivato in questo modo il procedimento di controllo dell’assenza per malattia ( CHE IL COMUNE DEVE DECIDERE SE DECENTRATO O PERIFERICO, A TAPPETO O A CAMPIONE ). L’addetto dovrà inoltre inserire nella procedura messa a disposizione da Maggioli, il numero di giornate di assenza per malattia del dipendente, che faranno scattare automaticamente la decurtazione della retribuzione come previsto ed illustrato sopra. La gestione dei controlli medici sullo stato di salute del dipendente, ai fini della possibilità di proseguire o meno il Servizio, DEVE ESSERE GESTITA A LIVELLO CENTRALE, COINVOLGENDO ANCHE PROBLEMATICHE DI NATURA PREVIDENZIALE. ( DIRITTO A PENSIONE ). PROCEDURA Da completare a cura del Comune STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune

Assenze dirigenti

La normativa, per i dirigenti a tempo indeterminato prevede un’ ampia autonomia contrattuale, quindi occorre valutare caso per caso, e comunque far richiamo al contratto del singolo dirigente. SCHEDA 1DIR. 1ADIR. ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA FERIE

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1.Il dirigente ha diritto, in ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito pari a 32 giorni lavorativi. In tale periodo, al dirigente spetta anche la retribuzione di posizione. 2. I dirigenti assunti al primo impiego presso la pubblica amministrazione, hanno diritto a 30 giorni lavorativi di ferie . Dopo tre anni di servizio agli stessi dirigenti spettano 32 giorni di ferie. 3. Nel caso che presso l' ente o la struttura cui il dirigente è preposto l'orario settimanale di lavoro si articoli su cinque giorni, il sabato è considerato non lavorativo ed i giorni di ferie spettanti ai sensi dei punti 1 e 2 sono ridotti, rispettivamente, a 28 e 26. 4. Al dirigente sono altresì attribuite 4 ulteriori giornate di riposo da fruire nell'anno solare. 5. La ricorrenza del Santo Patrono della località in cui il dirigente presta servizio è considerata giorno festivo purchè ricadente in giorno lavorativo. 6. Nell'anno di assunzione o di cessazione dal servizio la durata delle ferie è determinata in proporzione dei dodicesimi di servizio prestato. La frazione di mese superiore a quindici giorni è considerata a tutti gli effetti come mese intero. 7. Il dirigente che è stato assente in permesso retribuito a norma di CCNL conserva il diritto alle ferie. 8. Le ferie sono un diritto irrinunciabile e non sono monetizzabili. ( VEDI PERO’ FATTISPECIE 27DIR. SULLE VOCI DI SALARIO ACCESSORIO DELLA DIRIGENZA, PAGAM. INDENNITA’ FERIE NON GODUTE ). Esse sono fruite, anche frazionatamente, nel corso di ciascun anno solare in periodi programmati dallo stesso dirigente in relazione alle esigenze connesse all'incarico affidato alla sua responsabilità e nel rispetto dell'assetto organizzativo dell'ente. 9. In caso di rientro anticipato dalle ferie per necessità di servizio, il dirigente ha diritto al rimborso delle spese documentate per il viaggio di rientro in sede e per quello di ritorno al luogo di svolgimento delle ferie, nonchè all'indennità di missione per la durata del medesimo viaggio; il dirigente ha inoltre diritto al rimborso delle spese sostenute per il periodo di ferie non goduto. 10. Le ferie sono sospese da malattie che si siano protratte per più di 3 giorni o abbiano dato luogo a ricovero ospedaliero. L'amministrazione, alla quale deve essere inviata la relativa certificazione medica, deve essere tempestivamente informata. 11. In caso di indifferibili esigenze di servizio o personali che non abbiano reso possibile il godimento delle ferie nel corso dell'anno, le ferie dovranno essere fruite entro la fine dell’anno successivo. 12. Il periodo di ferie non è riducibile per assenze per malattia o infortunio, anche se tali assenze si siano protratte per l'intero anno solare. In tal caso, il godimento delle ferie avverrà anche oltre il termine di cui al punto 11.

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13. Fermo restando quanto sopra precisato al punto 8, all'atto della cessazione dal rapporto di lavoro, qualora le ferie spettanti a tale data non siano state fruite per esigenze di servizio, l'amministrazione di appartenenza procede al pagamento sostitutivo delle stesse. Analogamente si procede nel caso che l'amministrazione receda dal rapporto per giusta causa.

EVENTO Il dirigente rimane assente dal servizio secondo le modalità sopra specificate, per il recupero psico-fisico delle energie, come previsto dalla normativa contrattuale e garantito dalla Costituzione. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 17 CCNL 10/4/1996 e s.m.i. ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la comunicazione del dirigente corredata del relativo “nulla osta “ dell’eventuale superiore gerarchico competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di ferie residue del dirigente stesso. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione delle giornate di ferie, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dirigente, a seconda del numero di giorni di ferie cui ha diritto. Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di ferie residue di ogni dirigente, al fine di far godere ad ognuno le ferie stesse spettanti, nei termini previsti dalla normativa contrattuale e sopra evidenziati. ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. PROCEDURA Da completare a cura del Comune STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune

1B DIR. )

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DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI RETRIBUITI ANNUI CONGEDI PER EVENTI E CAUSE PARTICOLARI 1) 8 giorni di permesso all’anno per concorsi ed esami, limitatamente ai giorni di

svolgimento delle prove; 2) 3 giorni consecutivi per lutti relativi al coniuge, parenti entro il secondo grado (

genitori, figli,nonni,nipoti,fratelli e sorelle) e affini entro il primo grado (suoceri, generi nuore, patrigno, matrigna,figliastri). E' parificato al coniuge il convivente stabile, ossia risultante dallo stato di famiglia. I giorni di permesso per lutto si concedono a decorrere dalla richiesta del dipendente nell'arco massimo di una settimana dall'evento.

3) 3 giorni di permesso per particolari motivi personali o familiari debitamente

documentati, compresa nascita dei figli. Il permesso retribuito per nascita figlio è da fruirsi consecutivamente a decorrere dall'evento oppure dal giorno di uscita del bambino dall'ospedale.

4) 15 giorni consecutivi di permessi per matrimonio EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 18 CCNL 10/4/1996 ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale riceve la comunicazione del dirigente corredata del relativo “nulla osta “ dell’eventuale superiore gerarchico competente a rilasciare l’autorizzazione e inserisce nella procedura informatica il numero di giornate richieste dall’interessato, le quali vanno automaticamente a modificare il numero di giorni di permesso residui del dirigente stesso. Viene attivato in questo modo il procedimento di erogazione delle giornate di permesso, in base ad un numeratore che occorrerà assegnare ad inizio anno ad ogni dirigente, a seconda del numero di giorni di permesso cui ha diritto. Questo numeratore dovrà consentire di monitorare il numero di permessi residui di ogni dirigente, nei termini previsti dalla normativa contrattuale e sopra evidenziati. ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. PROCEDURA

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Da completare a cura del Comune. Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il dipendente richiede il permesso, nonché la consegna della documentazione e l’archiviazione da parte del Servizio competente. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1 B bis DIR.) CONGEDI PER EVENTI E CAUSE PARTICOLARI NON RETRIBUITI DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Congedo per eventi e cause particolari EVENTO Assenza per gravi e documentati motivi familiari, non superiore a due anni RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 4 legge 53/2000 ADEMPIMENTO Registrazione dell’assenza con questa regola :

Durante tale periodo il dipendente conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa. Il congedo non è computato nell'anzianità di servizio né ai fini previdenziali; il lavoratore può procedere al riscatto, ovvero al versamento dei relativi contributi, calcolati secondo i criteri della prosecuzione volontaria.

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1CDIR. ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI BREVI ( non retribuiti ) QUESTO ISTITUTO NON E’ REGOLAMENTATO PER LA DIRIGENZA, VISTA LA PARTICOLARITA’ DELLA RELATIVA CONTRATTAZIONE. 1C BIS DIR. )

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DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI PER ASSEMBLEA SINDACALE VISTA LA PARTICOLARITA’ DEL CONTRATTO DELLE DIRIGENZA, DI RITIENE NOPN ABBIA SENSO REGOLAMENTARE QUESTO ISTITUTO. L’AMMINISTRAZIONE DOVRA’ SOLO METTERE A DISPOSIZIONE UN IDONEO LOCALE 1C TER DIR. ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI SINDACALI RETRIBUITI 1) I DIRIGENTI dell’Ente eletti nelle R.SU., nonché i dirigenti sindacali che siano

componenti degli organismi direttivi delle proprie confederazioni, non collocati in distacco o aspettativa, hanno diritto di partecipare alle riunioni degli organismi di cui fanno parte, nel limite del monte ore permessi sindacali assegnato a livello locale e nazionale delle sigle sindacali di cui facciano parte.

2) A tale scopo occorre annualmente che venga stabilito il monte ore permessi di ogni sigla sindacale rappresentata nell’Ente.

EVENTO Il DIRIGENTE puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti, previa comunicazione al proprio dirigente superiore gerarchico, secondo le modalità che vorrà meglio indicare il Comune. RIFERIMENTO NORMATIVO CCNQ 27/2/2001 ADEMPIMENTO DEVE ESSERE CREATO UN NUMERATORE PER FAR SI’ CHE PER OGNI DIRIGENTE VI SIA UN CONTROLLO DEL MONTE ORE PERMESSI SINDACALI. ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. PROCEDURA

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Da completare a cura del Comune. Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il dipendente richiede il permesso. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune 1C QUATER DIR.) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA PERMESSI SINDACALI NON RETRIBUITI 1) SONO FRUIBILI IN MISURA NON INFERIORE A OTTO GIORNI L’ANNO,

CUMULABILI ANCHE TRIMESTRALMENTE. 2) Utilizzano questi permessi, gli stessi Dirigenti Sindacali che utilizzano i permessi

retribuiti nell’Ente EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti, previa comunicazione al proprio dirigente superiore gerarchico, secondo le modalità che vorrà meglio indicare il Comune. RIFERIMENTO NORMATIVO CCNQ 27/2/2001 ADEMPIMENTO DEVE ESSERE CREATA UNA PROCEDURA DI CONTROLLO E RILEVAZIONE DEI PERMESSI ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. Occorre però precisare che occorre prevedere una modulistica uguale per tutto il Comune, dove il DIRIGENTE richiede il permesso. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune .

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1D DIR.) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASSENZE PER MALATTIA E RELATIVO TRATTAMENTO ECONOMICO. 1. Il dirigente non in prova, assente per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di diciotto mesi. Ai fini della maturazione del predetto periodo, l' assenza in corso si somma alle assenze per malattia intervenute nei tre anni precedenti. 2. Al dirigente che ne faccia tempestiva richiesta prima del superamento del periodo previsto dal PUNTO 1, può essere concesso di assentarsi per un ulteriore periodo di 18 mesi in casi particolarmente gravi, ovvero di essere sottoposto all'accertamento delle sue condizioni di salute, per il tramite dell' unità sanitaria locale territorialmente competente ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di stabilire la sussistenza di eventuali cause di assoluta e permanente inidoneità fisica a svolgere qualsiasi proficuo lavoro. 3. Superati i periodi di conservazione del posto previsti dai PUNTI 1 e 2, o nel caso che il dirigente, a seguito dell'accertamento di cui al PUNTO 2, sia dichiarato permanentemente inidoneo a svolgere qualsiasi proficuo lavoro, l'Amministrazione può procedere alla risoluzione del rapporto corrispondendo al dirigente l'indennità sostitutiva del preavviso. 4. I periodi di assenza per malattia, salvo quelli previsti dal PUNTO 2 del presente articolo, non interrompono la maturazione dell'anzianità di servizio a tutti gli effetti. 5. Restano ferme le vigenti disposizioni di legge a tutela degli affetti da TBC. 6. Il trattamento economico spettante al dirigente che si assenti per malattia è il seguente:

a) intera retribuzione , compresa la retribuzione di posizione, per i primi 9 mesi di assenza. b) 90 % della retribuzione di cui alla lettera "a" per i successivi 3 mesi di assenza; c) 50 % della retribuzione di cui alla lettera "a" per gli ulteriori 6 mesi del periodo di conservazione del posto previsto nel PUNTO 1; d) i periodi di assenza previsti dal PUNTO 2 non sono retribuiti.

7. L'assenza per malattia deve essere tempestivamente comunicata all'amministrazione, alla quale va inviata la relativa certificazione medica. 8. L'amministrazione può disporre il controllo della malattia, nei modi previsti dalle vigenti disposizioni di legge.

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9. Il dirigente che durante l'assenza , per particolari motivi, dimori in luogo diverso da quello di residenza, deve darne tempestiva comunicazione, precisando l'indirizzo dove può essere reperito. 10. Nel caso in cui l'infermità sia causata da colpa di un terzo, l'eventuale risarcimento del danno da mancato guadagno da parte del terzo responsabile è versato dal dirigente all'amministrazione fino a concorrenza di quanto dalla stessa erogato durante il periodo di assenza ai sensi del comma 6, lettere "a", "b" e "c", compresi gli oneri riflessi inerenti. La presente disposizione non pregiudica l'esercizio, da parte dell'Amministrazione, di eventuali azioni dirette nei confronti del terzo responsabile.

I giorni di ricovero ospedaliero o di day – hospital dovuti a patologie gravi che richiedano terapie salvavita ed altre assimilabili (come ad esempio l’emodialisi, la chemioterapia, il trattamento riabilitativo per i soggetti affetti da AIDS) ed i giorni di assenza dal servizio dovuti alle stesse terapie, debitamente certificate dal medico curante o dalla competente ASL o struttura convenzionata, sono esclusi dal computo del periodo di comporto per malattia.

Il lavoratore ha diritto, durante tali periodi, a percepire l’intera retribuzione,

compresa la retrib. di posizione. Si precisa, inoltre che, al fine di determinare il trattamento economico spettante

al dipendente durante i periodi di malattia ordinaria, si sommano tutte le assenze intervenute nel corso dei tre anni precedenti l’ultimo episodio morboso in atto, escluse quelle dovute alle gravi patologie sopra richiamate. EVENTO Il dipendente puo’ assentarsi dal servizio per i motivi sopra specificati e meglio descritti RIFERIMENTO NORMATIVO ART.20 CCNL 10/4/1996 ART. 9 CCNL 10/2/2002 ADEMPIMENTO L’addetto alla gestione periferica del personale deve gestire le procedure sopra descritte , e riceve e gestisce la documentazione OBBLIGATORIA DI LEGGE, concernente le assenze di cui trattasi. Deve informare il Dirigente competente delle assenze per malattia, di cui sia venuto a conoscenza. Deve disporre, su richiesta del Dirigente i controlli previsti dal punto 8) . Viene attivato in questo modo il procedimento di controllo dell’assenza per malattia ( CHE IL COMUNE DEVE DECIDERE SE DECENTRATO O PERIFERICO, A TAPPETO O A CAMPIONE ). L’addetto dovrà inoltre inserire nella procedura messa a disposizione da Maggioli, il numero di giornate di assenza per malattia del DIRIGENTE, che faranno scattare

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automaticamente la decurtazione della retribuzione come previsto ed ampiamente illustrato nei punti precedenti. La gestione dei controlli medici sullo stato di salute del DIRIGENTE, ai fini della possibilità di proseguire o meno il Servizio, DEVE ESSERE GESTITA A LIVELLO CENTRALE, COINVOLGENDO ANCHE PROBLEMATICHE DI NATURA PREVIDENZIALE. ( DIRITTO A PENSIONE ). ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. PROCEDURA Da completare a cura del Comune. STRUMENTAZIONE Da completare a cura del Comune . 1 E DIR.) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA INFORTUNI SUL LAVORO 1) In caso di assenza dovuta ad infortunio sul lavoro o a malattia riconosciuta dipendente

da cause di servizio, il dirigente ha diritto alla conservazione del posto fino alla guarigione clinica, e comunque non oltre il periodo di 36 mesi, disciplinato al punto 1D DIR ) precedente. In tale periodo al dipendente spetta l'intera retribuzione fissa mensile compresa lam retribuzione di posizione ed ogni altro emolumento non connesso all’obbligo di presenza in servizio.

2) Decorso il periodo massimo di 36 mesi di conservazione del posto, trova applicazione

quanto previsto dal paragrafo 3) del precedente punto 1 D). EVENTO Il dipendente, a causa del subito infortunio sul lavoro, si assenta dal servizio e l’assenza stessa è giustificata dalla presentazione della certificazione di legge attestante il sinistro e la prognosi. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 21 CCNL 10/4/1996 e normativa complementare. ADEMPIMENTO GLI ADEMPIMENTI OBBLIGATORI DI LEGGE IN CASO DI INFORTUNIO SUL LAVORO SONO REGOLATI DALLA NORMATIVA COMPLEMENTARE DELL’INAIL, IL COMUNE DI NAPOLI DOVREBBE AVERNE UNA CODIFICATA, VISTA L’IMPORTANZA DELLA FATTISPECIE, E PEETANTO A QUESTA SI RIMANDA..

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QUALORA NECESSARIO, SI PREDISPORRA’ UNA SCHEDA AD HOC PER NORMARE QUESTA PROCEDURA. ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. 1 F DIR ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASPETTATIVA PER MOTIVI PERSONALI

Ai dirigenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne facciano formale e motivata richiesta, possono essere concessi periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia. EVENTO I periodi di aspettativa concessi al dipendente :

a) non sono retribuiti; b) non sono utili ai fini dell’anzianità di servizio, di previdenza e quiescenza; c) comportano proporzionale riduzione delle ferie e della tredicesima mensilità

L’aspettativa deve:

a) avere durata complessiva non superiore a 12 mesi in un quadriennio

b) essere fruita in non più di due periodi

Il quadriennio va computato a ritroso, con riferimento all’ultimo giorno dell’episodio in corso.

Non sussiste obbligo dell’Ente di concedere l’aspettativa; tale concessione può

essere rifiutata quando l’assenza del DIRIGENTEe non sia compatibile con le esigenze organizzative o di servizio.

A tal fine le richieste di aspettativa devono essere preventivamente autorizzate dal

Dirigente superiore gerarchico del servizio di appartenenza del Dirigente interessato, prima di essere concesse dall’Amministrazione. I periodi di aspettativa per motivi personali non sono utili ai fini del calcolo del periodo di determinazione del triennio di riferimento per il calcolo del trattamento economico di malattia spettante al dipendente. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 19 CCNL 23/12/1999. ADEMPIMENTO

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Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DEL DIPENDENTE. POICHE’ HANNO INFLUENZA SUL CALCOLO DELLO STIPENDIO, OCCORRE SICURAMENTE UN CONTROLLO CENTRALE, A FRONTE DI UNA REGISTRAZIONE PERIFERICA. ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. 1 G DIR. ) DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA ASPETTATIVA PER DOTTORATO DI RICERCA O BORSA DI STUDIO.

Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne facciano formale e motivata richiesta, possono essere concessi periodi di aspettativa per dottorato di ricerca o borsa di studio. EVENTO I periodi di aspettativa concessi al dipendente :

a) non sono retribuiti; b) sono utili ai fini dell’anzianità di servizio, di previdenza e quiescenza;

c) comportano proporzionale riduzione delle ferie e della tredicesima mensilità

Non sussiste obbligo dell’Ente di concedere l’aspettativa; tale concessione può

essere rifiutata quando l’assenza del lavoratore non sia compatibile con le esigenze organizzative o di servizio.

A tal fine le richieste di aspettativa devono essere preventivamente autorizzate dal

Dirigente del servizio di appartenenza del dipendente, prima di essere concesse dall’Amministrazione. I periodi di aspettativa per motivi di studio, sono utili ai fini del calcolo del periodo di determinazione del cumulo di aspettative, nel senso che fra due periodi di aspettativa devono trascorrere almeno sei mesi di servizio attivo.

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La domanda va opportunamente documentata con un certificato rilasciato dall’Università che ha concesso la borsa di studio o presso la quale viene svolto il dottorato di ricerca.

Al termine del periodo di aspettativa l’interessato deve presentare una certificazione

attestante la frequenza al corso di dottorato o alle attività di studio per quali è stata erogata la borsa. RIFERIMENTO NORMATIVO Art. 12 CCNL 14/09/2000. ADEMPIMENTO Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO ECONOMICO DEL DIPENDENTE. POICHE’ HANNO INFLUENZA SUL CALCOLO DELLO STIPENDIO, OCCORRE SICURAMENTE UN CONTROLLO CENTRALE, A FRONTE DI UNA REGISTRAZIONE PERIFERICA.

1 H DIR.) ASPETTATIVE PER CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA

Ai dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che ne facciano formale e motivata richiesta, DEVONO essere concessi periodi di aspettativa NON RETRIBUITA PER CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE PER : � MANDATO PARLAMENTARE NAZIONALE � MANDATO PARLAMENTO EUROPEO � MANDATO CONSIGLIO REGIONALE � MANDATO PER CARICHE ELETTIVE PREVISTE DAL D.LGS. 267/2000 EVENTO I periodi di aspettativa concessi al dipendente :

A) non sono retribuiti; B) sono utili ai fini dell’anzianità di servizio, di previdenza e quiescenza;

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Sussiste obbligo dell’Ente di concedere l’aspettativa; tale concessione non può

essere rifiutata anche se l’assenza del lavoratore non sia compatibile con le esigenze organizzative o di servizio.

La domanda va opportunamente documentata nell’interesse in particolare di colui che richiede l’aspettativa al fine dell’ accredito dei contributi presso l’INPDAP. RIFERIMENTO NORMATIVO E ADEMPIMENTI PARTICOLARI.

L’articolo 3 del decreto legislativo 564 ridisegna, per i dipendenti pubblici e

conseguentemente degli Enti Locali, i meccanismi relativi alla copertura assicurativa dei

periodi di aspettativa non retribuita per funzioni pubbliche elettive previste dall’articolo

31 della legge n° 300/70.

Nella dizione cariche pubbliche sono da ricomprendere le nomine a membro del

Parlamento europeo, del Parlamento nazionale e dei consigli regionali, provinciali e

comunali.

Tuttavia diverse sono le modalità di utilizzo dei periodi di aspettativa per cariche

pubbliche a seconda del tipo di mandato.

Per gli iscritti ai fondi esclusivi chiamati a ricoprire cariche presso il Parlamento

europeo, nazionale e Consigli regionali l’articolo 4 della legge n° 1261/65 stabiliva che

durante il mandato fossero collocati in aspettativa senza assegni e che tali periodi fossero

utili ai fini pensionistici.

Con l’articolo 68 del decreto legislativo n° 165/2001 la norma suddetta viene

confermata, ma viene introdotta anche la facoltà, per gli interessati, di optare per la

conservazione, in luogo dell’indennità parlamentare o regionale, del trattamento

economico in godimento presso l’amministrazione di appartenenza.

Per espressa previsione di legge (articolo 68 comma 2 decreto legislativo n°

165/2001) il periodo di aspettativa per cariche presso il Parlamento europeo, nazionale e

Consigli regionali è utile ai fini dell’anzianità di servizio per il diritto a pensione ma non

per il trattamento di fine rapporto ( circ. Min. del Tesoro n. 16 del 6 aprile 1995 ).

Successivamente, con l’articolo 22 della legge n° 724/94, è stata fornita

l’interpretazione autentica dell’articolo 31 della legge n° 300/70 nel senso della sua

applicabilità anche per i dipendenti pubblici eletti presso il Parlamento europeo, nazionale

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e Consigli regionali. Quindi tali periodi di aspettativa senza assegni sono utili senza

versamento di contribuzione a decorrere dal 31 marzo 1993.

Parimenti sono utili ma con versamento di contribuzione, i periodi di aspettativa per le

cariche previste dal D.lgs. 267/2000, secondo quanto disciplinato dall’art. 86.

ADEMPIMENTO Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO PREVIDENZIALE DEL DIPENDENTE. 1 I DIR.)

PERMESSI PER L’ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI DI PUBBLICO MINISTERO

DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Il personale della polizia locale cui siano affidate funzioni di pubblico ministero presso il tribunale ordinario per delega del Procuratore della Repubblica, ai sensi dell.art. 50, comma 1 lett.a) del D. Lgs. n. 274 del 28.8.2000, ha diritto alla fruizione di permessi retribuiti per il tempo necessario all’espletamento dell’ incarico affidato.

EVENTO In caso di delega con atto scritto del procuratore della repubblica, il personale della Polizia Municipale può assentarsi in permesso retribuito, per svolgere le funzioni sopra precisate. RIFERIMENTO NORMATIVO D.LGS. 274/2000 sopra richiamato. ADEMPIMENTO Devono essere registrate le assenze a tale titolo, con un codice voce che le preveda come servizio ad ogni effetto. 1 L DIR.)

PERMESSI PER L’ESPLETAMENTO DELLE FUNZIONI DI GIUDICE ONORARIO O VICE PROCURATORE ONORARIO.

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DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Assenza per lo svolgimento delle funzioni di Giudice Onorario o Vice procuratore Onorario. EVENTO Il dipendente autorizzato dall’ente di appartenenza a svolgere le funzioni di giudice onorario o di vice-procuratore onorario, ai sensi delle vigenti disposizioni (D.M. 7.7.1999) salvo che non ricorrano particolari e gravi ragioni organizzative, ha diritto di assentarsi dal lavoro per il tempo necessario all’espletamento del suo incarico. RIFERIMENTO NORMATIVO D.M. 7.7.1999 ADEMPIMENTO I periodi di assenza di cui al comma 1 non sono retribuiti e non sono utili ai fini della maturazione dell.anzianità di servizio e degli altri istituti contrattuali. PERTANTO L’ADDETTO AI LAVORI CHE REGISTRA L’ASSENZA DOVRA’ PREOCCUPARSI DI UTILIZZARE L’APPOSITO CODICE PER LA DECURTAZIONE DI RETRIBUZIONE ED ANZIANITA’ DI SERVIZIO DEL DIPENDENDENTE INTERESSATO. E’ altrettanto evidente che non si può escludere la possibilità di poter dare corretta applicazione ad altre forme di gestione delle prestazioni d.obbligo correlate al rapporto di lavoro, utilizzando istituti previsti da altre e diverse disposizioni contrattuali. Possiamo ipotizzare, ad esempio, un adattamento dell’orario d’obbligo, in modo da conciliare ragionevolmente la tutela delle esigenze di servizio e le finalità pubbliche dell’incarico ricoperto. Rileviamo, infine, che l’ente di appartenenza, e per esso il competente dirigente gerarchicamente superiore, nel momento in cui ha espresso il parere favorevole alla accettazione e all’espletamento dell’.incarico, ha dovuto tener presente, necessariamente, che il Dirigente interessato avrebbe successivamente evidenziato la necessità di fruire di adeguati periodi di assenza, secondo il carico degli impegni derivanti dalla funzione espletata (sulla base della preventiva autorizzazione). E’ del tutto evidente, quindi, che un dirigente normalmente previdente avrà valutato queste esigenze al momento della autorizzazione ritenendole, in via preventiva, compatibili per le esigenze organizzative del servizio. Per queste considerazioni riteniamo che elementari principi di ragionevolezza, correttezza e buona fede debbano creare un rapporto molto collaborativo tra i datori di lavoro e i

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Dirigenti investiti delle funzioni in esame, tale in ogni caso da evitare atteggiamenti formalmente (ed inutilmente) fiscali nei confronti dei medesimi lavoratori. A nostro avviso, pertanto, il ricorso ai permessi non retribuiti dovrebbe essere considerato come ultima risorsa nella accertata impossibilità di altre e meno penalizzanti soluzioni. 1 M DIR. ) CONGEDI PER LA FORMAZIONE non sono retribuiti DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA

E’ un congedo per la formazione del DIRIGENTE, diversa da quella finanziata dal datore di lavoro.

EVENTO

Questa assenza del lavoratore, è finalizzata a corsi di aggiornamento e formazione professionale che siano in linea con le finalità di valorizzazione delle capacità e attitudini ad assumere responsabilità, a gestire iniziative di miglioramento, di innovazione ecc., diverse da quelle finanziate dall’Ente.

RIFERIMENTO NORMATIVO ART. 32 CCNL 10/4/1996 ADEMPIMENTO Occorre che si provveda a registrare l’assenza dell’interessato secondo un apposito numeratore che ne tenga conto assieme alle altre assenze del dipendente. DAL PUNTO DI VISTA ORGANIZZATIVO OCCORRE STABILIRE COME TENERE ARCHIVIATI ( MEMORIZZATI )QUESTI DATI, I QUALI HANNO INFLUENZA SUL TRATTAMENTO PREVIDENZIALE DEL DIPENDENTE.

Durante il periodo di congedo per la formazione il dipendente conserva il posto di lavoro e non ha diritto alla retribuzione. Tale periodo non è computabile nell'anzianità di servizio e non è cumulabile con le ferie, con la malattia e con altri congedi.

ATTENZIONE AD EVENTUALI PARTICOLARITA’ CONNESSE ALLA SPECIFICITA’ DELLE FUNZIONI DIRIGENZIALI, CHE SOLO IL COMUNE PUO’ INDICARE. IN QUESTO CASO AD ESEMPIO, L’AMMINISTRAZIONE PUO’ PARTECIPARE ALLA SPESA SOSTENUTA DAL DIRIGENTE PER LA SUA FORMAZIONE, QUALORA RITENUTA MERITEVOLE DI CONSIDERAZIONE E TUTELA.

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1 N DIR. ) DIRITTO ALLO STUDIO Non è normato dai CCNL della DIRIGENZA, quindi si ritiene, per la particolarità della figura dirigenziale, che NON SPETTI. 1 O DIR. ) SERVIZIO MILITARE Attenzione : non più obbligatorio dal 30 giugno 2005 DESCRIZIONE TIPOLOGIA DI ASSENZA Assenza per adempiere gli obblighi di leva o il richiamo alle armi per qualunque esigenza delle Forze Armate, nonché l’arruolamento volontario e l’obiezione di coscienza. EVENTO 1. La chiamata alle armi per adempiere gli obblighi di leva o il richiamo alle armi per qualunque esigenza delle Forze Armate, nonché l’arruolamento volontario allo scopo di anticipare il servizio militare obbligatorio, oltre all’obiezione di coscienza,determinano la sospensione del rapporto di lavoro, anche in periodo di prova, ed il dipendente ha titolo alla conservazione del posto per tutto il periodo del servizio militare di leva, senza diritto alla retribuzione. 2. Entro quindici giorni dal congedo o dall’invio in licenza illimitata in attesa di congedo, il dipendente deve porsi a disposizione dell’ente per riprendere servizio. Superato tale termine il rapporto di lavoro è risolto, senza diritto ad alcuna indennità di preavviso nei confronti del dipendente, salvo i casi di comprovato impedimento. 3. Il periodo di servizio militare produce sul rapporto di lavoro tutti gli effetti previsti dalle vigenti disposizioni di legge e contrattuali.

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5. I dipendenti richiamati alle armi hanno diritto alla conservazione del posto per tutto il periodo del richiamo, che viene computato ai fini dell’anzianità di servizio. Al predetto personale gli enti corrispondono l’eventuale differenza tra il trattamento economico erogato dall’Amministrazione militare e quello fondamentale in godimento presso l’ente di appartenenza. FORZE DI COMPLETAMENTO L.art.25, comma 8 del D.Lgs.215/2001 stabilisce che “agli ufficiali delle forze di completamento, che siano lavoratori dipendenti pubblici, chiamati in servizio per le esigenze delle forze di completamento, spettano, in aggiunta alle competenze fisse ed eventuali determinate ed attribuite ai sensi dell'articolo 28, comma 5, e limitatamente al periodo di effettiva permanenza nelle posizioni precedentemente individuate, anche lo stipendio e le altre indennità a carattere fisso e continuativo, fatta eccezione per l'indennità integrativa speciale, dovute dall'amministrazione di origine, che neassicura la diretta corresponsione all'interessato.” Si tratta di una norma di legge vincolante per tutti i datori di lavoro pubblici, indipendentemente dalle previsioni della contrattazione collettiva; essa non riguarda, però, ogni ipotesi di richiamo alle armi, perché è applicabile solo agli ufficiali delle forze di completamento, che siano lavoratori dipendenti pubblici, chiamati in servizio per le esigenze delle forze di completamento RIFERIMENTO NORMATIVO Manca ma si puo’ fare riferimento alla normativa di carattere generale. ADEMPIMENTO Registrazione dell’assenza nel rispetto del corrispondente trattamento economico/giuridico del dipendente.


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