L’opera comica nel secondo 700 *Cambiano i librettisti, il loro valore artistico e la loro importanza. Uno dei più importanti è Goldoni. L’opera cambia da “commedia per musica” a “dramma giocoso”. *Ci sono 3 tipologie di personaggi:
1. Buffi (servi) vivaci con stile vivace ed improvviso 2. Seri (nobili) virtuosi,grandi salti e tecniche vocali 3. Mezzi caratteri (innamorati) cantabili ,frasi semplici e legatureù
*i più importanti operisti sono :paesiello,cimarosa e mozart *l’elemento + importante nell’opera è il finale e i pezzi d’insieme come i duetti ecc. nel finale si iuniscono tutti i personaggi sulla scena ed è il momento dove il compositore da sfoggio di bravura e maestria nel mettere insieme ed accordare tutte le voci. I finali erano caratterizzati da vivacità ritmica e continui crescendo ed avevano una struttura a catena che crescendo portava ad un esplosione finale. *la struttura dell’opera del 700 è:
1. Overture iniziale. 2. Pezzi o numeri (recitativi,arie,cori ,insiemi). 3. Finale con crescendo e fortissimo.
La riforma di Gluk e Calzabigi *in seguito alla rappresentazione della serva padrone nel 1752 si auspicò un miglioramentto del teatro d’pera consono agli ideali e ai modelli del 700.Sia l’opera italiana che quella francese vennero criticate per l’eccessivo uso del balletto e la troppa declamatoria (francese) oppure per l’eccessivo divario tra aria e recitativo (italiana).Inoltre occorrevano opere che rappresentassero gli ideali nobili i sentimenti e le passioni. *Furono Willivoid Gluk e Ranieri de Calzabigi che accolsero tutto questo bisogno di innovazione e lo racclsero nella loro riforma. Ciò è evidente soprattutto in opere come “L’alceste”,”orfeo e euridice” e “paride e enea”. *le caratteristiche della riforma dal punto di vista strutturale sono:
1. L’eliminazione delle scene secondarie 2. L’introduzione di cori e balletti 3. L’esaltazione di ideali nobili 4. L’alternanza di versi sciolti e rimati (più scorrevolezza)
Dal punto di vista musicale invece: 1. L’abolizione del recitativo secco ed uso di quello accompagnato 2. L’aria assume un aspetto anche declamatorio 3. Si attenua quindi la differenza tra aria e recitativo 4. I personaggi e gli strumenti assumono una funzione scenica e
teatrale 5. L’overture è collegata tematicamente con l’opera anticipandone
temi e frammenti tematici.
Lo stile galante (1730-‐1780) *troviamo lo stile galante tra il barocco e lo stile classico. Qui nascono le principali forme musicali moderne. *la differenza principale con lo stile barocco è la rinuncia al contrappunto e l’adottamento di linee melodiche chiare con accompagnamento un basso albertino.La linea melodica infatti era spesso ricca e cantabile, i temi vengono distinti e viene messa in risalto la linea superiore. *altro stile parallelo a quello galante è il cosidetto “stile sensibile”che ha come principale esponente Emmanuel Philippe Bach (ritmi variati e dinamici) *in questo periodo nascono le moderne forme di concerti come:
1. Sonata x clavicembalo (poi pianoforte) 2. Sonata x violino e pianoforte 3. Trio,quartetto e quintetto 4. Sinfonia 5. Concerto per tastiera e orchestra
Tutte queste forme hanno una struttura ALLEGRO-‐ADAGIO-‐ALLEGRO.(in beethoven verrà introdotto il minuetto.) Solitamente la struttura parte da una prima zona tematica con un tono d’impianto poi tramite un ponte modulante si arriva ad una seconda zona tematica con tono sulla dominante per tornare poi nell’ultima parte ovvero nella ripresa sul tono principale d’impianto. *il principale compositori di quartetti e quintetti è Boccherini. I principali esponenti per la sinfonia sono Sammartini e Stamitz della scuola di Mannheim.Nelle composizioni di questa scuola troviamo i primi esempi di sinfonia a 4 movimenti.Altro elemento tipico della scuola è l’allineamento tematico e l’introduzione di zone tematiche differenti. Domenico Scarlatti (1685-‐1757) *fu figlio di Alessandro Scarlatti. Durante la sua vita lavorò prima a Napoli poi a Roma ed in seguito in portogallo e spagna. Scrisse 17 sinfonie e brani sacri e profani ma soprattutto 530 composizioni per clavicembalo ( 30 sonate) *struttura delle sonate scarlattiana:
• Prima parte: tono di base che va a relativa minore o maggiore o su dominante.
• Seconda parte:dal tono d’arrivo della prima parte e tramite passaggi modulanti torna al tono principale di partenza. Le sonate scarlattiane sono:
1. Monotematiche 2. Bitematiche 3. Politematiche
Detto ciò non bisogna valutare le sonate di scarlatti come totali antenati di quelle classiche poiché anche se presentano un articolazione drammatica sono comunque influenzate dal “fortspunning” barocca (contrappunto)
Stile Classico (1780-‐1810 ca) *si ha con Haydn,Mozart e Beethoveen che lavorarono a vienna tra 700 e 800 *Caratteristiche:
1. Esaltazione dei contrasti tematici armonici e timbrici. 2. I contrasti vengono resi simmetrici e fra loro coerenti..es: 2 temi possono
essere contrastanti tra loro nel disegno ritmico e armonico ma possono accomunati dal punto di vista melodico.
3. La coesione dei contrasti può derivare da un unico tema sottoposto a variazioni e diversificazioni.
4. Integrazione tra elementi principali e secondari. 5. Viene rivalutato il contrappunto.
EQUILIBRIO,PROPORZIONI,SIMMETRIA E FUNZIONE DRAMMATICA DELLA MUSICA STRUMENTALE sono le car. Principali dello stile classico.
Josef Haydn (1732-‐ 1809) Haydn fu il primo a mettere in pratica tutte le caratteristiche dello stile classico.Viaggiò per l’europa e si stabili presso gli Estherazy.Venne pubblicato dall’editore Artaria. *il genere principale in cui si affermò Haydn furono i quartetti: ne scrisse più di 60.A differenza di altri suoi coetanei Haydn da uguale importanza a tutti gli strumeni e a tutte le parti.Il materiale tematico viene quindi distribuito ugualmente tra tutte le parti.In Haydn non vi è un allineamento tematico ma un unitarietà tematica (a diff. Di mozart e bethoveen.) Un altro importante elemento è l’integrazione tra elementi principali e secondari che si scambiano “ruolo tematico”. Ultimo elemento è la saltuaria sostituzione del minuetto con lo scherzo.
*La seconda grande produzione di Haydn sono le sinfonie. Ne scrisse 106 (o 108) e si dividono in 4 periodi o decenni che vanno dal 1760 in poi.
Anni 60: qui troviamo ancora molte affinità con la musica barocca e con lo stile Vivaldiano vista la presenza di musica a programma ed elementi tipici di vivaldi come la brillantezza e la ritmicità.
Anni 70: in questo periodo troviamo un carattere più sperimentale con elementi più teatrali, a sorpresa, scenici ed effettistici. Tra queste ricordiamo gli “Addii” prima sinfnia del 700 in fa# minore ed il “distratto”.Un elemento tipicodelle sinfonie di Haydn è che i tempi non confluiscono mai uno nell’altro ma sono sempre distinti..
Anni 80: Le sinfonie degli anni 80 sono di commissione parigina.La struttura tipica è Allegro (forma sonata)-‐ Adagio (modula e cantabile)-‐ minuetto (leggerezza e cantabilità)-‐Allegro (virtuoso e brillante).
Anni 90: sono sinfonie londinesi che rappresentò in inghilterra.La car. principale è che la cantabilità è estesa anche agli altri movimenti oltre all’adagio pur mantenendo una coerenza tematica di base. 4 Aspetti dello sviluppo tematico dei classici
1. Il tema è frammentato e spesso modificato. 2. È proposto evitando le cadenze.
3. È proposto in toni lontani spesso modulanti. 4. È proposto in maniera imitativa o fugata. In Haydn si ritrovano questi punti come negli altri compositori classici. *L’ultima produzione di Haydn sono gli Oratori: ne scrisse 2: “La creazione” e “le stagioni”. Queste sono le opere di maggiore maturità di Haydn dove mette in mostrala sua maestria con:
• Padronanza delle tecniche teatrali • Spregiudicatezza armonica • Felici scelte melodice per arie e recitativi.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-‐1791) Mozart fu un talento precoce e dai 6 anni in poi compose minuetti sinfonie ed opere.Durante la sua vita anche grazie al padre Leopold viaggio per tutta l’europa studiando ed esibendosi presso le corti.Più tardi si stabilì presso la corte di salisburgo fino al 1781 dove andò a vienna presso l’imperatore e fu libero professionista.morì per cause incerte nel 1791. Produzione: *sonate per pianoforte. Mozart compose 19 sonate per pianoforte dove troviamo una grande ricchezza melodica con in media non meno di tre temi per movimento. Un elemento fondamentale delle sonate è che troviamo una forte componente espressiva nella strumentalità fino a diventare quasi teatrale. Altro elemento è che mozart predilige più l’esposizione che lo sviluppo dei suoi temi (a differenza di haydn). La caratteristica tipica dello stile mozartiano è la scorrevolezza e la leggerezza dei passaggi melodici rispetto ad altri suoi coetanei anche se non mancano esempi di pianismo più orchestrale e intenso che anticipano quello beethoveniano. *concerti per pianoforte e orchestra. Mozart scrisse 23 concerti autentici per pianoforte e orchestra. La struttura dei concerti per piano e orchestra venne stabilita da Christian Bach che mozart incontrò nel 1765 ed è Allegro-‐Adagio-‐Allegro, dove nel primo movimento vi è una doppia esposizione (prima dell’orchestra e poi del piano). La caratteristica importante di questi concerti è la teatralità della musica che trasforma gli strumenti e la loro entrata musicale in “attori che entrano in scena”. Spesso le linee del piano si intrecciano con l’orchestra che non si limita a ripetere le frasi ma le modifica arricchendole. *La musica da camera: Nella musica da camera di Mozart troviamo numerosi punti di contatto con lo stile dei concerti per la brillantezza solistica, con la sinfonia per la densità strutturale e con la musica d’intrattenimento “all’aria aperta” per il carattere giocoso e disimpegnato. *Le sonate per violino e pianoforte: La car. Principale è che mozart ( come haydn) da uguale parità tematica e solistica a entrambe gli strumenti (a differenza delle sonate col fortepiano che esaltavano solo quest’ultimo lasciando
in disparte il violino. Le altre sonate da camera per pianoforte non presentano un impegno compositivo come per i duo violino e piano. *I quintetti: Diverso è il discorso per i quintetti dove vengono messi in risalto tutti gli strumenti.La differenza principale dai quintetti precedenti come quelli di Boccherini è che in mozart la formazione classica è composta da 2 violini,2 viole e un violoncello dove ogni strumento prende importanza e ogni parte viene esaltata con due trii o parti solistiche. Vi è una grande densità compositiva. Meno importanti sono i quintetti con i fiati tranne il k 581 per clarinetto. *I quartetti: Il modello da cui Mozart trae spunto per i quartetti è Haydn,oltre a boccherini,cambini e giardini. La prima produzione di quartetti avviene tra milano e vienna,i primi meno elaborati compositivamente dei secondi.ma la maturazione definitiva di mozart nei quartetti avviene con i 6 quartetti dedicati appunto ad Haydn nel 1783.Qui la cantabilità di mozart si intreccia con la costruzione e lo sviluppo tematico (cosa rara in mozart che predilige allo sviluppo l’esposizione). Troviamo qui anche la tendenza ad citare in alcuni movimenti elementi tematici (derivazione tematica)che verranno nei movimenti seguenti senza però arrivare alla forma ciclica perché comunque ogni movimento è ben distinto dall’altro dal punto di vista tematico. Altra caratteristica è l’arditezza armonica: infatti mozart già prima dello sviluppo inserisce elementi armonici estranei alla tonalità per poi rientrare nella stabilità. Sviluppa così una concezione di “massa tonale”,una sua originale ed elastica concezione di stabilità tonale. Oltre ai quartetti per haydn molto importanti sono anche i 3 “prussiani” composti per il re di prussia dove viene messo in risalto il violoncello. *Le sinfonie: scrisse 49 sinfonie e le caratteristiche tipiche sono:
1. Fantasia melodica e politematismo. 2. Cantabilità dei temi e trasferimento di effetti vocali su strumenti. 3. Temi proposti con la tecnica “domanda-‐risposta”. 4. Schema in 3 movimenti nel 50 % dei casi. 5. Ricca scrittura per fiati. 6. Uso della ripetizione e della duplicazione (all.tematico). Nel primo periodo e con la prima sinfonia in Mib troviamo ancora una forte influenza del sinfonismo italiano del 700 e di Christian Bach anche se si delineano già alcuni elementi del mozart maturo. Nel secondo periodo troviamo sinfonie come la k183 che segnano una svolta in mozart che scrive la prima sinfonia in tonalità minore e unisce alla consueta ricchezza tematica e armonia una drammaticità carica di tensione. Qui mozart esalta singole linee melodiche evidenziandole con passaggi orchestrali. (“tutti”) Nel terzo periodo e nelle ultime 3 sinfonie mozart predilige una maggiore omogeneità tematica e una maggiore cantabilità. Qui come nei quartetti dedicati ad Haydn mozart si concentra sullo sviluppo oltre all’esposizione. In questo ultimo periodo vi è un maggiore uso dei fiati ed in particolare per il clarinetto. In quest’ultimo periodo mozart pone l’attenzione più sullo
sviluppo e sul contrappnto sempre volto all’espressività e allo sviluppo ritmico. Uno dei maggiori meriti di mozart è appunto l’aver saputo coniugare espressività melodica a scrittura contrappuntistica.(Finale della “Juppiter”). Troviamo qui appunto un finale fugato che diverrà un elemento tipico del sinfonismo di beethoveen. *La produzione operistica: Mozart scrisse anche 24 opere teatrali divise in 3 generi: seria,buffa e singspiel. Il punto di partenza di Mozart per le opere è il teatro italiano del 700 (recitativi,arie,pezzi d’insieme e cori) anche se rispetto ad altri suoi coetanei come cimarosa e paesiello sviluppa un più ricco sinfonismo orchestrale. L’idomeneo è la sua opera seria più importante, qui infatti mozart nel 1781 fonde elementi dell’opera italiana e di quella francese facendo confluire un numero nell’altro ( es. un’aria confluisce in un recitatico ecc.) applicando appieno e sviluppando quella che fu la riforma di Gluck. Un elemento di svolta in mozart fu che il musicista prese pù importanza nelle scelte operistiche ed in questo anticipa l’800.Infatti ora il compositore può intervenire sul lavoro del librettista cosa prima inesistente. I drammi giocosi: Tra questi ricordiamo tre grandi opere come “le nozze di figaro”, il “don giovanni” e “così fan tutte”. Qui mozart da pieno sfogo alla sua fantasia e superando i suoi coetanei mozart attribuisce grande importanza ai pezzi d’insieme e ai concertati che superano in numero persino le ariee (parti solistiche). Don Giovanni: quest’opera presenta una mescolanza di elementi seri e buffi ed è geniale nella mistura di danze diverse presenti nel finale del primo atto. Una car. Importante del don giovanni è che nell’overture (adagio-‐allegro) vi è una contrapposizione di temi e di situazione prima drammatica e poi buffa con elementi drammatici che verrano ripresi durante l’opera in determinati momenti e con determinate entrate di personaggi, ed in questo mozart applica a pieno la riforma di Gluck. Mozart gioca con l’armonia, con i suoni con le articolazioni ecc per rendere il personaggio che parla o canta ed il ruolo a lui attribuito. Il flauto magico: quest’opera fa parte dei 3 singspiel (opere con libretto tedesco) scritto nel 1791. Quest’opera rappresenta il culmine della produzione operistica mozartiana grazie all’efficacia della caratterizzazione dei personaggi la ricchezza dei concertati finali e dell’orchestrazione. Qui infatti gli strumenti assumono una caratterizzazione come il flauto e il glokenspiel che assumo ruolo fiabesco e le tonalità assumono un ruolo simbolico. Il flauto magico pone un punto di partenza per il teatro tedesco dell’800.
Ludwig Van Beethoven (1770-‐1832) Nacque a Bonn nel 1770 E studiò con compositori di estrazione bachiana. A 24 anni si trasferì a vienna dove svolse attività di pianista e compositore divenendo celebre per le sue opere e percependo stipendi da libero professionista. Nel 1802 fu colpito da sordità che lo accompagno per tutta la restante vita fino al 1832 quado morì di cirrosi epatica. Con Beethoven abbiamo il primo esempio di musicista libero professionista che vive dei suoi redditi derivati dalle opere che scrive e dai concerti ed esibizioni che svolge autonomamente. Si può suddividere la produzione di Beethoven i n 3 fasi anche se in ognuna si ritrovano elementi della successiva.
*Primo Periodo (1793-‐1802) In questo periodo Beethoven delinea già alcuni dei suoi tratti distintivi come con le sonate per pianoforte. B. è il primo a Scrivere sonate in 4 movimenti (come le sinfonie) ed il suo pianisto si rivela subito di tipo orchestrale con dinamiche che variano dal ppp al fff. I suoi punti di partenza sono Haydn, Mozart Dussek e Clementi anchese poi svilupperò uno stile pianistico proprio più energico, drammatco e vigoroso. Delle sonate di questo periodo ricordiamo: La patetica: scritta in Do minore nel 1798 presenta numerosi e violenti contrasti drammatici timbrici e sonori ed è il primo esempio di forma ciclica dove gli spunti tematici vengono anticipati e poi ripresi nel corso della sonata. Stessa cosa vale per un’altra importante sonata, “la Tempesta” in re minore. Altre sonate importanti fanno parte dell’op 27 e sono la n° 1 in Mib e la n°2 In DO# minore. La prima presenta una struttura anomale ed è una quasi fantasia formata da 9 tempo che si susseguono uno dopo l’altro e la seconda (chiaro di luna) è una sonata in tre tempi (adagio,minuetto,allegro). Del primo periodo sono anche le prime due sinfonie del 800 e 802. Qui si nota ancora la grande influenza di Haydn e Mozart anche se lo stle di B. esce in rilievo grazie alla grande cura delle dinamiche dei passi orchestrali all’uso dei legni e all’accentuazione tonale. Per quanto riguarda la musica da camera del primo periodo Beethoven scrisse 6 quartetti (op. 18) che pur muovendosi sulla scia di Haydn e Mozart rivelano già quelle che sono le car. Dello stile di B. ovvero i chiaro-‐scuri, la cura delle dinamiche e i violenti contrasti e i “tutti” che porteranno sempre più la musica da camera di Beethoven verso il sinfonismo. Altra produzione importante è la sonata “A Kreutzer” per violino e pianoforte dove le caratteristiche sopra elencate vengono messe in rilievo e vengono sfruttate tutte le dinamiche e i chiaro-‐scuri dei due strumenti a contrasto.
*Secondo Periodo (1803 – 1816) In questa seconda fase si concretizza lo stile maturo di beethoven, il cosidetto stile “eroico” che si può riassumere in questi punti:
1. Dilatazione delle forme compositive – aggiunta di code movimenti ecc.
2. Presenza di zone di tensione drammatica – accelerandi, rallentandi , contrasti timbrici ,tematici ecc.
3. Potenziamento dei profili melodici di base triadica o sui gradi della scala.
4. Coesione unitaria, ovvero la presenza di elementi tematici a contrasto facenti parte dello stesso profilo armonico che si possono ritrovare in più movimenti (forma ciclica).I movimenti confluiscono uno nell’altro.
Di questo periodo fa parte: La terza sinfonia anche detta “Eroica”: E’ composta da 4 movimenti il primo “allegro” è il più lungo mai scritto prima di B. con ben 690 battute ed è in forma sonata con 6 temi. Qui ritroviamo le cifre beethoveniane come l’elaborata esposizione dei temi e il grandissimo sviluppo che occupa la gran parte del movimento. Troviamo inoltre uno stile di orchestrazione “spezzato” (il tema viene frammentato e suddiviso tra diversi strumenti). Il secondo movimento presenta una marcia funebre al posto dell’adagio, il terzo uno scherzo al posto di un minuetto ed il quarto è un allegro molto. Le altre 2 sinfonie fondamentali di questo periodo sono la 5 e la 6. La quinta sinfonia è del 1807 ed è soprannominata “sinfonia del destino”. Fondata sulla base di 4 note che si ritrovano in tutta la composizione. Nel primo tempo l’impronta è monotematica poiché presenta 2 temi a contrasto facenti parte comunque dello stesso profilo armonico-‐strutturale. Il primo movimento risulta quadripartito in forma sonata (esposizione-‐sviluppo-‐ripresa-‐coda). Abbiamo un secondo tempo adagio con tema cantabile che viene seguito da un terzo dove torna il carattere drammatico del primo e la serie di 4 note in do minore che sfocierà in una modulazione maggiore nel 4 tempo di carattere gioioso ed eroico a contrasto con il terzo. La sesta sinfonia del 1808 è una sinfonia a programma in 5 movimenti: Allegro, Andante, Allegro, Allegro, Allegretto. B. vuole con questa sinfonia a programma mettere in risalto le scene della vita pastorale non limitadosi al semplice descrittivismo ma puntando all’esplicazione dei sentimenti. Anche qui nonostante il carattere più disteso abbiamo numerosi contrasti timbici e strumentali ed troviamo nuovamente il confluire dei tempi uno nell’altro. Tra le sonate di questo periodo troviamo la op. 53 in do maggiore e la op. 57 in fa minore anche detta “appassionata”. Qui troviamo i temi a contrasto nel primo movimento caratterizzati da masse d’urto sonore e timbriche. Altra car. È l’abolizione del ritornello e il confluire dei tempi. Lo stile “tempestoso” presente nell’ultimo movimento influenzerà molto anche i pianisti dell’800 come Chopin. Beethoven scrisse anche 5 concerti per pianoforte e orchestra e tra questi ricordiamo l’imperatore: Scritta nel 1809 in Mib spicca per la
magniloquenza della sonorità. Qui la contrapposizione tra strumento e orchestra assume toni “epici” ed “eroici”. Qui troviamo il virtuosismo pianistico portato a livelli altissimi ed a contrasto con i passaggi orchestrali dei “tutti” come nell’inizio del concerto. Troviamo anche qui il confluire dei tempi e la modulazione nel adagio (da Mib a Si ). Per quanto riguarda la musica da camera di questo periodo importanti sono i quartetti Rasumowsky, ovvero 3 quartetti scritti per il suddetto conte Andrès. Beethoven tende a creare una sonorità concertistico-‐orchestrale anche nella musica da camera attraverso:
• Energici contrasti timbrici e dinamici. • Ampiezza di sviluppi e code. • Irruenza ritmica e sonora. • Stile spezzato • Confluenza di movimenti. (Sono le caratteristiche portanti dello stile Beethoveniano) Troviamo inoltre l’uso dei temi popolari russi. Beethoven scrisse un'unica opera teatrale ,un singspiel: “il Fidelio”. Il tema trattato è la donna che si traveste per andare dal suo uomo incarcerato ingiustamente. La car. Principale è la massiccia orchestrazione e sinfonizzazione durante i numeri dell’opera. In quest’opera vengono messi in risalto gli ideali cari a beethoven come la libertà e la giustizia. Terzo periodo (1816 – 1826) Le caratteristiche principali del terzo periodo sono:
1. Cambia il contrappunto la musica fugata l’elaborazione tematica.
2. Si afferma la variazione integrale, unione di elaborazione tematica, contrappunto e variazione. Abbiamo un esempio di variazione integrale nei quartetti 130,131,132,133 e nella “Grande fuga” dove cambia il concetto di tema che diventa astratto con una struttura intervallare con spunti tematici che ricompaiono durante il brano.
3. Beethoven fa confluire i tempi uno nell’altro senza pause come nella sonata 110.
4. Beethoven usa sempre più spesso strutture anomale e cambia il numero dei movimenti delle opere come la 111 che ha solo 2 movimenti.
5. Vengono sperimentate nuove sonorità e timbri e utilizza voci e strumenti insieme come nella 9° sinfonia.
6. Cambia il ruolo della sinfonia in Beethoven che passa da puro valore estetico a valore etico ponendo così il modello per quella che sarà la sinfonia del 800 romantica.
La Nona Sinfonia (1822-‐24) La nona è il culmine del percorso sinfonico di Beethoven e porrà le basi per il sinfonismo dell’800. Qui viene valutato appieno il valore
Etico dell’opera oltre a quello estetico grazie al testo della sinfonia e dell’ode alla gioia di Schiller. La struttura è : 1 tempo: molto esteso , è un allegro ma non troppo, vi è la presenza di contrappunto e variazione. 2 tempo: è uno scherzo con elaborazione tematica e contrappuntistica. 3 tempo: è un adagio cantabile con un enorme lirismo dove troviamo la sovrapposizione di schemi compositivi. 4 tempo: è un presto dove viene inserito il coro, ed è la prima vlta nella storia della sinfonia. Il 4 tempo si può a sua volta suddividere in 4 parti:
1. Tema esposto da violoncello e contrabbasso. 2. Entra il baritono che espone il precendente tema acc. Dal
coro e orchestra. 3. Viene proposto un nuovo tema dal coro e dall’orchestra. 4. Il tema della gioia e della terza parte vengono sovrapposti
polifonicamente ed ampiamente elaborati.
Franz Schubert (1797-‐1828) Schubert nacque a vienna nel 97 e studiò con salieri. Ebbe per tutta la vita problemi economici e non riuscì quasi mai a far rappresentare le sue opere. Spesso veniva aiutato dagli amici che organizzavano per lui le cosidette “schubertiadi”. Morì di tifo nel 28. La produzione di Schubert si divide tra musica per pianoforte lieder e musica sinfonica. Lieder: E’ con schubert che il lieder conosce il suo apice. S. mise in musica numerosi testi tradizionali e compose più di 600 opere di questo tipo. Lo stile dei lieder di Schubert è caratterizzato dalla bellezza delle linee melodiche e dalla ricchezza armonica oltre che per i frequenti passaggi da maggiore a minore sullo stesso tono e modulazini a toni lontani. In schubert la musica ha una funzione descrittiva del testo poetico in questione. Tra le raccolte più celebri ci sono “viaggio d’inverno” e il “canto del cigno”. Musica per pianoforte: Per quanto riguarda il piano s. scrisse 22 sonate 8 improvvisi e 6 momenti musicali. Per quanto riguarda le sonate la struttura rimane quella usata da beethoven anche se vengono esaltate la parti di cantabili. Con gli improvvisi e i momenti invece schubert per la prima volta racchiude in un breve pezzo pianistico un emozione un carattere o uno stato d’animo. Anche qui sono presenti le caratteristiche melodico –armoniche presenti nei lieder e non vi sono eccessivi elementi virtuosistici fatta eccezione per la fantasia “wanderer”. Sinfonie: schubert scrisse 9 sinfonie. La struttura qui è la classica del periodo classico anche se come in tuti gli autori romantici vengono privilegiati la melodia e l’armonia. Schubert infatti preferiva esporre un tema in toto senza
frammentazioni o sviluppi esaltando la linea cantabile di questo come si nota nelle due sinfonie più celebri: “l’imcompiuta”: qui troviamo una disposizione tematica diastematica ed intervallare con grandi contrasti tra il tema e lo sviluppo ed una grande importanza al tema introduttivo più che a quello principale. “La grande” invece è l’ultima sinfonia,più lunga della nona di beethoven. Qui il tema introduttivo ed il tempo iniziale tracciano il profilo melodico armonico dell’intera opera. Assumono grande importanza i fiati nell’orchestrazione e gli effetti dei tromboni che influenzeranno molti autori tardo-‐romantici. Felix Mendelsshon (1804 – 1847)
*Nasce ad amburgo e muore a lipsia. Fu talento precoce ed iniziò a scrivere sin dai 7 anni musica per pianoforte, oratori, sinfonie e musica corale. Fu il primo a far rappresentare la “passione secondo matteo” di bach. Fu direttore d’orchestra e fondo il primo conservatorio di musica a Lipsia. Morì nel 47 in seguito ad apoplessia dovuta a depressione per la morte della sorella fanny.
Sinfonie: M. spiccò nella scrittura di sinfonie, che tralasciando le giovanili
sono 5 quelle degne di nota. Le caratteristiche delle sinfonie di M. sono: • Chiarezza melodica e melodismo intenso • Equilibrio formale. • Vivacità ritmica • Raffinata orchestrazione ed esaltazione delle famiglie orchestrali
(legni) • Descrittivismo programmatico • Scrittura contrappuntistica (ammirava bach)
Nella prima sinfonia in do magg si riscontrano ancora influenze dei Mozart e Beethoven mentre già dalla seconda (riforma) si delinea di più lo stile di M. con l’apprto di musica a programma. Dalla terza in poi (italiana) prende forma lo stile di M. che caratterizzer anche la quarta (canto di lode) e la quinta (scozzese). Con la terza ,italiana, M. rende omaggio alla gioiosità trovata durante un viaggio in italia e fonde i ritmi e i temi italiani con la sua sinfonia. Nella quarta fonde invece lo stile delle cantate di bach contrappuntistiche con lo stile eroico della nona beethoveniana mettendo comunque in risalto i legni ed utilizzando un tema base “motto” intraprendendo una sorta di forma ciclica che influenzerà anche berlioz. Nell’ultima sinfonia ,scozzese, si manifesta una compattezza unitaria. Overtures: Molto importanti sono le overtures , in totale 12 con struttura forma –sonata. Per queste M. utilizzò sempre fotni mitologiche o letterarie anticipando il poema sinfonico del secondo 800. Le più famose sono sogno di una notte di mezz’estate e “calma di mare e felice viaggio”. Le car sono le stesse delle sinfonie con in più una strumentalità evocativa. Concerto per violino: Mendelsshon scrisse un concerto per violino in mi minore strutturato in 3 mov. : allegro,andante,allegretto. Vi è un preponderante senso melodico all’interno della composizione tanto da ritrovare anche nei
movimento veloci passaggi cantabili e melodici. Sono altresì presenti passaggi virtuosisitici brillanti ma mai eccessivi. Produzione pianistica: Per quanto riguarda la produzione pianistica M. scrisse 4 fascicoli di “romanze senza parole”, ovvero brani caratteristici che mettono in risalto l’emotività e l’intimità dell’autore. Compose anche brani virtuosistici per pianoforte come il rondò capriccioso in mi maggiore e due concerti per orchestra e piano dove si apprezza il connubui tra cantabilità e virtuosismo. Il lavoro più impegnativo fu senz’altro le variazioni serious in re minore dove mischio la tecnica barocca del contrappunto alla tecnica virtuosistica divenendo una premessa per lo stile futuro di Brahms. Robert Schumann (1810-‐1857) Nacque a Zwickau in germania. Ebbe interessi musicali ed extra come int. Giuridici. Shumann è una figura chiave del primo romanticismo poiché svolse attività di critico musicale e di guida spirituale per srtisti come chopin Mendelsshon berlioz ecc. Sposo la pianista wiek. All’attività di critico affiancò quella di compositore eccellendo in quasi tutti i generi. Non potè svolgere attività di pianista per causa della paralisi a due dita. Nel 44 si ritira a dresda ma muore per problemi psichici e uditivi.
Lieder: Shuman scriss poco meno di 300 lieder discostandosi però dallo stile di shubert per la maggiore importanza data al pianoforte e per il fatto che raccoglieva i lieder in raccolte con lo stesso tema portante in comune. Inoltre dei lieder di shumann il piano ha maggiore importanza proponendo temi individuali e indipendenti dal canto.
Musica per pianoforte: Shuman scrisse numerosi pezzi brevi e caratteristici. Anche in questo caso li raccolse in cicli unitari e con temi in comune come storie d’infanzia, storie del bosco ecc. Qui shumann utilizza numerose tecniche espressive come quella della variazione su tema. Sono presenti grandi parti di uno spiccato tecnicismo senza però tralasciare la cantabilità e la melodia. Shuman fu inoltre il primo a specificare l’uso del pedale. Shumann scrisse anche 3 sonate per piano e un concerto per piano e orchestra. In questo si delieneano tutte le caratteristiche dello stile shumaniano come il passaggio da toni minori a maggiori e la presenza ciclica dei temi che si ripropongnono e caratterizzano il brano. Troviamo infine il confluire dei tempi.
Sinfonie: shumann scrisse 4 sinfonie. Come per tutti i romantici si ritrovano elementi del conflitto tra stile classico e canoni classici di scrittura e stile romantico volto alla libertà espressiva. In tutte e 4 le sinfonie comunque vi è una grande attenzione per lo sviluppo tematico e una ricerca di ciclicità tra i tempi e le introduzioni arrivando quasi a far definire le sue sinfonie delle suite. Infatti vi è la presenza di situzioni o movimenti autonomi all’interno della sinfonia che pur mantenendo una coerenza tematica esulano dalle canoniche struttute dei movimenti dello stile classico.
Fryderyk Chopin (1810 – 1849) Chopin nacque nel 1810 nei pressi di varsavia e si rivelò un precoce talento tanto che a 7 anni compose i primi brani per painoforte. Si perfezionò a varsavia in composizione e e si trasferì nel 1830 a Parigi dove entrò a contatto con i più grandi musicisti dell’epoca come Bellini ,Listz Berliotz e Rossini. Morì di tubercolosi nel 1849. Gli Studi: Chopin scrisse solo musica per pianoforte. Il suo pianismo si caratterizzò come brillante virtuosistico ma comunque lirico e cantabile. Chopin compose 24 studi per pianoforte pubblicati nel 37. Prima di lui gli studi ( a eccezione di bach) composti da Mocheles Hummel ecc erano esercizi mirati alla risoluzione di un dato problema tecnico, ma con chopin all’esercizio tecnico viene abbinato un tema e una “mirabile” composizione armonica come si denota nello studio op 10 in do maggiore e in mi maggiore. Un’altra conquista è l’abolizione del basso albertino e la conquista della posizione lata. I preludi: Chopin scrisse anche 24 preludi in tutte le tonalità secondo il circolo delle quinte. A differenza del preludi di bach che avevano funzione introduttiva alla fuga i preludi di Chopin sono concepiti per essere suonati da soli ed hanno funzione a se stante. Nei preludi troviamo numerose influenze di musica popolare e forme musicali come mazurke e notturni. Abbiamo inoltre numerose arditezze armoniche ed uso delle scale modali che si intrecciano con i temi a car. “popolare”. Le Mazurke: La mazurka è una danza contadina con struttura ternaria. A differenza di altri predecessori Chopin adotta lo stile della mazurka abbellendolo con una ricca struttura armonica e con raffinate scelte stilistiche. Abbiamo quindi una commistione tra musica autentica popolare e contadina e musica colta e raffinata e questo è il primo esempio nella storia della musica che porrà le basi anche per la musica “ nazionale” del secondo 800 e di Bartok. Nell mazurke chopin impiega scale modali come la lidia l’eolica e la frigia mischiandole con canti popolari e musiche contadine formando una raffinata commistione musicale basata su ambiguità tonali e armoniche. Chopin si cimentò anche nelle frme classiche come il Concerto e le Sonate. Scrisse 2 concerti per pianoforte tra il 1829-‐30 in Mi-‐ e in Fa-‐. Questi2 concerti furono criticati per la mancanza di canoni classici e di debolezze compositive. In realtà chopin cambiò la concezione di questi attraverso:
1. Nei concerti e nelle sonate chopin vuole il contrasto tra i primi temi minori e i secondi maggiori.
2. Viene diminuita l’orchestrazione a favore della scrittura per pianoforte e l’esaltazione delle sue sonorità.
3. Vengono preferite sezioni di sviluppo con passaggi virtuosistici e poi cantabili all’elaborazione tematica.
4. Nei concerti il punto di maggior pathos è dato dal “larghetto” acc. Dal tremolo degli archi.
Chopin scrisse anche 3 sonate. Anche queste furono criticate pwer la mancanza di canoni classici.
La prima fu scritta nel 27 ed è un lavoro di apprendistato dove però sono presenti spunti di musica popolari e ritmi anomali come il 5/4. La seconda in sib-‐ fu scritta nel 37-‐39 e denota una maggiore maturità. E’ costruita intorno al celebre terzo mov. Detto “marcia funebre” e gira in maniera diastematica intorno a sib do e reb. Vi è un intimità di fondo nei primi 3 movimenti che sociano nel quarto di carattere brillante e di un virtuosismo estraneo all’epoca. La terza in si minore fu composta nel 44. Presenta una maggiore variegazione espressiva ed un maggiore contrappunto con elementi di musica fugata ed imitiativa. Stessi canoni sono presenti nella sonata per piano e violoncello in sol. Notturni: Chopin scrisse 19 notturnitra il 27 ed il 46. Venne influenzato da Field che fu l’inventore dei notturni ma chopin lo superò perché:
1. Vi è un fitta presenza di musica operistica italiana (bel canto e melodie liriche e cantabili)
2. In chopin la struttura è bi o tripartita e cambia spesso tonalità. 3. Fitta presenza di arabeschi e cromatismi ornamentali.
Scherzi: Chopin scrisse 4 scherzi in sib-‐ si-‐ c# e mi magg. Fu uno dei primi a concepire lo scherzo come forma autonoma. Grande influenza ebbe su di lui Beethoven da cui riprese lo schema scherzo-‐trio-‐scherzo. Le car:
1. Varietà e contrasti tematici. 2. Ampliamenti strutturali come code riprese intro ecc. 3. Drammaticità data dai toni minori. 4. La parte culminante e di arrivo è quella finale ed in ciò diff. dai classici.
Ballate: Chopin scrisse 4 ballate e fu influenzato (emotivamente) in questo da scrittori e opere letterarie dell’epoca.
1. Esposizioni caratterizzate da diverse zone tematiche con potenza evocativa ed emotiva.
2. Le sezioni di sviluppo diventano di “ sviluppo emotivo” 3. La scrittura pianistica diviene polifonica. 4. Le sezioni finali e le code divengono il punto culmine del brano e di
maggior pathos. Polacche: scrisse 17 polacche che insieme alle mazurke formano la produzione legata alla musica popolare in chopin. Vengono esaltati gli aspetti virtuosistici e cupi. Chopin conia lo stile “ polacca fantasia” ovvero l’unione tra la forma tripartita della polacca e della forma sonata. IL TRAPIANTO DELL’OPERA ITALIANA IN EUROPA Mentre nella fine del 600 e in tutto il 700 l’opera italiana ed i libbrettisti italiani avevano il sopravvento nelle corti europee nell’800 la situazione cambia. Per tutto il 700 in tutta Europa si erano imposti librettisti e operista italiani come Zeno e Metastasio presso la corte di Viena e a londra tranne che in Francia dove imperava la tragedias lyriques .Qui dominava la disputa tra buffonisti e anti
buffonisti per chi voleva lasciara l’opera italiana in Francia e tra chi riteneva quella francese la migliore. Fu così che personaggi come gluk ebbero molta importanza e segnarono una svolta significativa. La situazione in Francia: in Francia nel periodo dell’impero napoleonico e della rivoluzione si svilupparono 3 tipi di teatro: il teatro d’operà, l’operà comique e il teatro italiano. Nel primo si eseguivano spettacoli su libretto francese di argomento serio, nel secondo si mettevano in piedi opere di aromento comico o satirico e nell’ultimo oppere in italiano. E’ proprio qui che possono prendere piede operista italiani come cherubini spontini e salieri che influenzeranno molto l’opera francese di fine 700 che a sua volta influenzerà poi l’opera italiana dell’800. Per quanto riguarda l’operà comique ci fu un cambio di stile e di contenuti durante questo periodo tanto che il soggetto da buffo cambio a idealistico e sentimentale attenendosi a storie di liberazione e di lotta come il guglielmo tell. È in questo contesto che si staglia la figura di Luigi Cherubini: nato a firenze nel 1770 e morto a parigi nel 1844. Fu molto attivo come operista prima in Italia e poi in inghilterra fino a quando non si trasferí in Francia dove ebbe molto sucesso. Scrisse un famoso trattato di contrappunto e fuga e fondò il primo conservatorio di musica moderno a parigi di cui fu il direttore fino alla morte. Fra i lavori di cherubini emergono principalmente 4 opere: loidiska , eliza ,Medea e le due giornate. La prima è un opera a salvataggio ricca di connotati sentimentali ed eroici. La Medea invece formirà per lo splendido insieme di temi e musiche un esempio per l’opera del sucesivo 800. In generale le car del teatro di cherubini sono: - nell trame di tipo patriótico o amoroso sono sempre più presenti i colpi di
scena, e la presenza di cori sulla scena e fuori da essa. - Lo stile vocale è arioso declamatorio e privo di vocalizzi. - Vengono aboliti i da capo e i numeri vengono inglobati. - L’orchestrazione assume grande importanza con giochi ritmici ed
armonici e grande segni di sforzando, ostinato tremolo ecc. - Grande presenza di scrittura contrappuntistica.
L’OPERA DELL’800 IN ITALIA. In Italia il teatro d’opera ebbe molta importanza e svolse anche una grande funzione sociale grazie alle numerose attività che si potevano svolgere al suo interno come il gioco d’azzardo. I teatri passarono da più di 200 a più di 1000 in pochi anni metiendo in moto anche la machina edilizia del paese. Grande importanza la ebbere all’inizio gli impresari che sostenevano artista come rossini e versi ma sucesivamente con l’avvento del diritto d’autore presero piede gli editori che curavano i diritti degli artisti compositori. Un altro elemento importante è il cambiamento del ruolo del libretista e del suo rapporto con il compositore. Infatti ora a differenza di prima il compositore interviene nelle suelte del librettista cambiandone i soggetti e le suelte tematiche. Si apre poi il dibattito sui temi da trattare a metà tra classicisti e romantici i primi a favore di storie metiche e antiche ed i secondi a favore di temi più attinenti alla realtà del tempo. Cambia anche il ruolo delle voci che si caratterizzano in base al timbro: - il tenore è sempre il giovane protagonista. - Il barítono è un rivale o una figura cavalleresca
- Il basso è un anziano, un sacerdote o un rivale. - Il soprano è la giovane innamorata - Il mezzosoprano è una donna di mezz’età rivale del soprano - Il contralto sostituisce le voci dei castrati.
Per quanto riguarda la vocalità si preferiste un canto declamatorio sillabico con acuti e lirismo a un canto agile e virtuoso che viene confinato al canto del soprano mentre sono sempre più frequenti i do di petto dei tenori. Per quanto riguarda la struttura musicale i numeri rimangono gli steddi di prima con overture, recitativi,arie, pezzi d’insieme , cori concertati finali. Cambia la funzione dell’aria che assume più aspetti. Nace la romanza di carattere sentimentale la cavatina di presentazione e la bipartiata formata da una cavatina e da una cabaletta. Un altro elemento è l’importanza Maggiore del coro sulla scena e l’allagarmento dei numeri chiusi. In sostanza si può racchiudere così lo schema: 1. tempo d’attacco allegro 2. adagio cantabile , l’azione viene sospesa. 3. tempo di mezzo, l’azione reprende 4. stretta/cabaletta , qui il tempo reprende e culmina il terzo che era iniziato. GIOACCHINO ROSSINI (1792-‐1868) Ñaque a pesaro e Studio’ con stanislao mattei. Fu il primo grande operista italiano che portò avanti la tradizione del 700. Ottene numerosi successi e poi si trasferí in Francia dove fu nominato direttore del teatro italiano e dove rimase fino alla morte. Opera comica: rossini scrisse 16 opere di carattere comico e le car si possono racchiudere così: - parlato sopra epèisodi melodici - gorgheggi a terzine - Veloci Note ribattute su terzine e deformazione delle parole. - Umanizzazione degli strumenti - Vocalità di tipo sillabico - umorismo musicale che arriva al culmine del concertato finale.
L’opera più importante di questo stile è il barbiere di siviglia molto differente da quello scritto da paeisello come contenuti e ruoli e orchestrazione. Opera seria: rossini scrisse 23 opere serie. Le prime da giovane furono il Tancredi e Demetrio e Polibio di stampo più classicheggiante. La maturità si vedrà con el opere dette “napoletane” come elisabetta regina d’inghilterra, otello, la donna del lago ecc. In queste opere rossini inizia a scrivere le colorature per i vocalizzi e da grande importanza al coro sulla scena che in maometto deviene protagonista. Inoltre nell’ultimo periodo rossini torna al virtuosismo vocale con la semiramide e rivaluta l’orchestrazione dal punto di vista armonico. L’ultima opera di rossini è il guglielmo tell che sarà una base per quello che diverrà il grand operà francese. Qui troviamo un libretto francese e un’evidenziazione degli strumenti come il violoncello e i fiati. Vi è in fine una grande imponenza dei cori dell’orchestrazione e dell’allestimento scenico teatrale. L’opera in francia nel primo ‘800
Durante il periodo napoleonico in francia il teatro de l’operà ebbe sovvenzioni economiche superiori alle aspettative e si potè commissioare opere di grande valore ed impegno. E’ in questo contesto che emerge la figura di Gaspare Spontini (1774-‐1851) che grazie alle grandi risorse mise in piedi grandi opere come la “vestale” e “Fernando Cortez” (tragedie lirique). Queste opere come la vestale anticipano per temi e caratteristiche la norma di bellini. Le car sono:
• la ricchezza di scrittura corale e d’orchestrazione • argomenti storici trattati in linea con gli avvenimenti dell’epoca • elementi scenici spettacolari.
Con le sue opere Spontini anticipa quello che sarà poi il grand operà francese. Dalle opere di Spontini, Rossini ed altri si giunge al cambiamento intorno al 1830 da tragedie lirique a grand’operà, sempre sotto l’ambito dell’opera seria. Un grande esponente di questo nuovo genere fu Giacomo Meyerbeer che assieme al librettista Scribe compose opere di grande successo come “l’africana” “roberto il diavolo” “gli ugonotti” ecc. i tratti essenziali del grand’operà sono:
• i libretti sono tutti di argomento storico e inerente alle vicende dell’epoca • forti contrasti e bruschi cambi d’umore nelle scene • presenza di scene spettacolari e dalla difficile realizzazione scenica. • Orchestrazione massiccia che si adegua alla spettacolarità delle scene. • Il timbro orchestrale ha una caratterizzazione scenica. • Allargamento dei numeri chiusi in dei “quadri” contenenti numeri
concatenati come ariee recitativi concertati e cori.
Cambia inoltre il ruolo della vocalità nel grand’operà. Infatti le voci principali divengono il tenore ed il soprano con massimi esponenti Duprez e la Falcon. Si pnta sempre di più verso una tecnica vocale volta agli acuti ( do di petto) e alla forza vigorosa della voce che si deve adeguare alla massiccia orchestrazione. Vincenzo Bellini (1801 – 1833) Nasce a catania nel 1801 studia a napoli dove inizia a far rappresentare le sue opere. Compone 10 opere dal 25 al 35 e segna una svolta dal melodramma del 70 a quello romantico dell’800. Dopo i successi di Napoli e del nord italia fa rappresentare le sue opere anche a londra e a parigi dove muore nel 35. Il tratto principale di Bellini come in Donizetti è l’affermazione della vocalita con dei ruoli ben distinti. Infatti presonaggi principali del dramma belliniano sono il tenore, spesso innamorato ed eroico e il soprano, la fanciulla piena di sentimenti e forti valori. Si ritrovano questi elementi in opere come la “Norma” la “sonnambula” e i “puritani”. Nella vocalità di bellini si punta ad un vigore canoro di tipo sillabico tipico nel tenore e ad una agilità ma sempre volta a note acute nel soprano. Nella norma troviamo una variazione di tipi vocali nel soprano in base ai vari stati d’umore e ai valori etici della protagonista. (casta diva).
Importante in bellini è anche la costruzione melodica fatta da lunghe frasi articolate ed ornamentate con cromatismi ed appoggiature (come chopin) che culminano in un esplosione subito smorzata da un piano.( differenza con rossini).Questo è il cosidetto crescendo lirico Belliniano. Anche l’aspetto armonico è interessante in Bellini ce spesso fa convivere tonalità lontane in un breve spazio e predilige il passaggio maggiore-‐minore. Infine in Bellini viene rivalutato molto il recitativo di carattere più melodico e vengono esaltatele capacità espressive sia in situazioni elegiache sia in momenti d’ira e odio come nella “norma” e nei “pirati”. Giuseppe Verdi (1813 – 1901) Nato a le roncole in emila romagna studio privatamente. Esordì come operista a milano dove fece eseguire le sue prime 2 opere. Con il nabucco arrivà il successo che lo farà viaggiare per tutta europa e che gli farà ricevere numerosi introiti come mai nessuno nella storia dell’opera. (anche grazie al diritto d’autore).tra il 1842 e il 1860 scirsse 17 delle sue 26 opere (anni di galera). Morì a milano nel 1901 dopo essere stato senatore del nuovo parlamento. Del primo periodo di produzione di Verdi fanno parte il nabucco e macbeth. La caratteristica tipica delle opere di verdi è la ripetizione di una cellula ritmica sotto una melodia che rende il tema orecchiabile e cantabile.(va pensiero..) Un'altra car. È la capacità di verdi di descrivere i personaggi a tutto tondo nei loro lati psicologici e personali rendendoli poi emblematici e rappresentanti di uno stato d’animo. Dal punto di vista della vocalità verdi prosegue la strada intrapresa da bellini e donizetti per una vocalità declamatoria e sillabica ed è tra i primi ad attribuire alla voce di baritono un ruolo ben definito come nell’”ernani”. L’elemento principale però è dato dalla presenza dei cori che all’epoca vennero utilizzati anche come esempio per i primi moti risorgimentali del ’48 da qui VIVA VERDI. L’altra opera fu il Macbeth che però non fu accolto bene come in nabucco a causa dell’impiego di elementi estranei al teatro italiano ma di derivazione tedesca e francese. Nel macbeth viene ripreso il testo dell’opera shakesperiana intrisa di intrighi e drammi psicologici, steghe incubi e demoni che non erano in liena con le aspettative dle pubblico italiano. Del secondo periodo fa parte il “rigoletto”, l’opera di maggior successo del 1851. Qui il protagonista è il baritono, cosa innovativa per il teatro d’opera. La car. Principale di verdi in questo frangente è che adotta uno stile molto flessibile per la vocalità in base alla situazione e allo stato d’animo dei personaggi passanto quindi da una declamatorietà alla cantabilità all’arioso. Un'altra car. È la presenza di duetti sulla scena più che di parti solistiche come il duetto tra rigoletto e la figlia gilda. L’elemento innovativo di questi duetti è la presenza di linee melodiche differenti tra le parti che stanno a sottolineare i differenti stati d’animo. Le altre opere del secondo periodo sono la traviata e il trovatore dove verdi sa far convivere la riccheza melodica alla scenicità dell’orchestrazione. Nel trovatore mette in risalto anche la voce di mezzo-‐soprano affidata ad Azucena. Nel secondo periodo inoltre verdi perfeiona ed arricchisce l’armonia e l’orchestrazione inserendo temi ricorrenti nei moenti cruciali dell’opera come nell’”aida”.
Nelle opere del terzo periodo che sono otello e falstaff verdi torna a scrivere dopo 16 anni di silenzio. Per queste due opere si affida al libretto dello scrittore Boito su testi di shakespeare. La differenza delle opere di questo periodo sta nel fatto che la musica scorre continuamente durante l’opera ance durante i numeri classici dell’opera come cori duetti ecc. nel falstaff invece torna dopo il suo periodo giovanile a scrivere in opera buffa caratterizzata da intrighi beffe e scherzi che vengono evidenziati dallo stile musicale e vocale interrrotto (anticipazione dell’opera verista.) Il melodramma tedesco: Weber e Wagner. Il melodramma tedesco pima di wagner ebbe esponenti come Mozart col flauto magico, Beethoven col Fidelio Hoffmann e Weber (1786-‐1826) col Franco Cacciatore. Elemento tipico del melodramma tedesco è il singspiel ovvero recitativi parlati su libretto in tedesco. In franco cacciatore il tema trattato è di tipo fiabesco che coinvolge essere soprannaturali e tocca temi del peccato.Inoltre grande importanza hanno orchestrazione e armonie rispetto all’opera italiana. Richard Wagner (1813-‐1883) Nacque a Lipsia. Dopo un difficile inizio ebbe una svolta ed il successo con la sua opere “rienzi”.dopo i moti rivoluzionari andò in svizzera dove scrisse 2 opere e 2 trattati sull’opera del futuro. In seguito tornò in germania a monaco e a dresda dove fece costruire un nuovo teatro per l’opera fatto a semicerchi e con la fossa per l’orchestra per amalgamare meglio la voce solista e il suono orchestrale e valorizzare la scena. Morì a venezia nel 1883. Wagner nel primo periodo di produzione è ancora molto influenzato da weber e dal grand’operà come si può vedere in produzioni come “rienzi” “l’olandese volante” ecc. Intorno al 1850 invece inizia a mettere in pratica quelle caratteristiche che formeranno il suo stile maturo come:
• Fluidità musicale che non si ferma mai e accompagna tutta l’opera • Ampliamento orchestrale e impasti timbrici • Uso dei temi ricorrenti. • Argomenti tratti da leggende medioevali o tedesche. Queste car. Si stagliano anche nella tetralogia comprendente:
1. L’oro del reno 2. La walkiria 3. Sigfrido 4. Il crepuscolo degli dei.
In queste opere si trattano temi come la conquista del potere e la redenzine attraverso l’amore come nel “tristano e isotta”. In questi lavori wagner realizza la riforma del teatro musicale ovvero l’unione tra poesia musica e scena che viene così riassunta:
• Sono aboliti i numeri chiusi e la musica scorre ininterrotta su un canto arioso e declamatorio.
• L’orchestra non si limita più ad accompagnare bensì diventa l’elemento principale assieme alla voce solita. (diff. Con l’opera italiana)
• Presenza dei leimotive che si ripresentano sulla scena in base all’apparizione di personaggi , scene emozioni ecc.
• Grande influenza della nona di beethoven • Instabilità tonale dovuta ai cromatismi e alle cadenze inusuali usate da
wagner come nel tristano e isotta. • L’orchestra ha la funzione di esprimere ciò che non è esprimibile a parole
ed il canto traduce in suoni l’anelito della poesia verso la musica. Lo stile wagneriano porrà le basi per il sinfonismo di Malher. Dagli insegnamenti di wagner prese spunto Richard Strauss (1864 – 1949) che portò le riforme e le conquiste wagneriane fini all’estremo soprattutto in 3 opere: “l’elektra” “salome” ed “il cavaliere delle rose”. Queste oere sono caratterizzate da temi trattanti la psiche , l’amore passionale e carnale, la morte e l’inconscio. Dal punto di vista armonico toccano un vertice di spregiudicatezza senza pari con l’apporto di none minori ecc. strauss è molto abile a rappresentare lo stato d’animo dei personaggi attraverso l’orchestrazione ela scelta degli strumenti per essa. Musica a programma ,poema sinfonico e berlioz. Dopo i nuerosi esempi di musica a programma dal 1550 in poi e con il celebre apporto della sesta di beethoven (pastorale) Hector Berlioz (1803-‐1869) è il primo a riproporre una sinfonia di tipo programmatico. Infatti nella suoa sinfonia fantasia berlioz stende una struttura in 5 movimenti dove descrive la vita di un artista e dove da maggior importanza ai timbri orchestrali piuttosto che ai rapporti armonici ritmici e melodici. Un elemento fondamentale della sinfonia dei berlioz è costellata di temi ricorrenti per tutti e 5 i movimenti ed ha uno sperimentalismo armonico e timbrico senza precedenti. Il maggiore esponente del sinfonismo programmatico fu Franz Liszt (1811-‐1886) . Fu prima famoso come solista di pianoforte poi dopo il 48 si dedicò alla scrittura per orchestra per opere e sinfonie. Tra la produzione pianistica di liszt possiamo individuare 3 tipi: la trascrizione: ovvero l’adattamento di opere orchestrali sul piano la parafrasi: ovvere libere interpretazioni di temi celebri su piano le composizioni originali come la sonata in si minore classico esempio di sonata ciclica in un solo movimento con vari tempi all’interno. Caratteristica tipica del pianismo di Liszt è la tecnica ed il virtuosismo trascendentale (da cui i 6 studi trascendentali da paganini) dove vengono esplorate possibilità tecnico-‐armoni.-‐timbriche nuovo per lo strumento sfruttando registri acutissimi e gravi. Questo pianismo fornirà le basi per l’impressionismo di debussy. Altra produzione di liszt sono i poemi sinfonici: come wagner anche liszt credeva che la forma classica di sinfonia andasse superata attraverso la commistione di poesia musica e scena. Infatti Liszt scrisse 12 poemi sinfonici tutti in un solo movimento contenente più parti dal titolo programmatico ed extra-‐musicale.I temi trattati dai poemi sinfonici sono presi da opere letterario del tempo o
precendenti come Goethe ecc. Un altro elemento del poema sinfonico è l’overture in un movimento in forma sonata che anticipava l’opera. Johannes Brahms (1833-‐1897) Nasce ad Amburgo nel 33 ed inizia a suonare giovanissimo. Più tardi si rivela un ottimo concertista e compositore. Conobbe gli Shumann e perfezionò lo studio della musica rinascimentale e barocca. Brhams accoglie appieno gli ideali di Hanslik che si proponevano come alternativa alla musc aprogrammatica del’epoca. Svolse numerose tourneè in europa che gli garantirono numerosi introiti. Morì a vienna nel ’97. Brahms scrisse lavori per pianoforte, musica da camera, lieder e sinfonie. Per quanto riguarda la produzione pianistica l’elemento principale è l’integrazione tematica all’interno di ciascuna opera e la riproposizione dei temi base in varie parti oltre che il profondo utilizzo del contrappunto. Un altro elemento fondamentale del pianismo di brahms è il sinfonismo applicato alla tastiera che rende la scrittura pianistica polifonica. Brahms scrisse oltre a tre sonate per pianoforte anche 2 rapsodie e due concerti dove il piano sebbene solista si amalgama con l’orchestra. Le altre caratteristiche sono:
• Melodismo di derivazione popolare • La predilezione per la tecnica della variazione • L’inquieto intimismo della maturità
Brahms aveva una predilezione per la variazione a cui dedica 6 importanti raccolte. Riesce quindi a coniugare le tecniche barocche con il virtuosismo romantico. Un altro volto Brahmsiano è costituito dai 20 brani della tarda maturità dove emergono influenze lisztiane a chopinane. Brahms si cimentò anche nella scrittura di musica da camera risultando unpo dei più prolifici compositori romantici con 26 opere. Brahms scrisse sempre per organici differenti, quartetti, quintetti e sestetti risultando sempre riluttante verso il quartetto classico. Caratteristica principale della musica da camera di Brahms è a coesione compositiva , la densità contrappuntistica-‐strutturale e il senso lirico. Brahms in un tardo periodo si cimentò anche con la sinfonia scrivendone 4. Tardò a cimentarsi in questo campo poiché sentiva la forte influenza di beethoven alle “sue spalle”. Comunque le sinfonie di B. presentano il classico schema in 4 movimenti con l’adagio al secondo posto anche se al loro interno vi è una forte componente contrappuntistica e lirico-‐romantica. Successivamente Brahms considerato come un conservatore del secondo 800 venne rivalutato da Shoemberg che lo considerò un progressista grazie al’apporto che fornì per il libero linguaggio musicale e per l’arditezza armonica-‐strutturale delle sue opere.