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Bastianutti Gina, Corvo Paolo, Menis Carla, Varutti Elio Diritto e economia, Religione, Matematica, Discipline economico aziendali La solidarietà Aula Virtuale 29 aprile 2016 prof. Paolo Ferri, Didattica e Pedagogia Speciale Università di Milano Bicocca Istituto Statale d’Istruzione Superiore «B. Stringher» - Udine

Solidarietà Istituto Stringher Udine 2016

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Bastianutti Gina, Corvo Paolo, Menis Carla, Varutti Elio

Diritto e economia, Religione, Matematica, Discipline economico aziendali

La solidarietàAula Virtuale 29 aprile 2016

prof. Paolo Ferri, Didattica e Pedagogia Speciale

Università di Milano Bicocca

Istituto Statale d’Istruzione Superiore «B. Stringher» - Udine

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Perché la solidarietà? Abbiamo effettuato una riflessione

sulla scarsa disponibilità delle

famiglie degli allievi di versare alla

scuola pubblica il cosiddetto

«contributo annuale su base

volontaria».

Allora si è pensato di rispolverare i

concetti di solidarietà e quello dei

tributi per lo Stato.

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Un libro contabile del 1859 con operazioni di prestito a usura,

quando c’era poca solidarietà Collez. Casa Antoniacomi, Forni di Sopra (UD)

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Anniversario dei 150 anni di unificazione del Friuli all’Italia. 1866-2016

La solidarietà del Regno d’Italia

Dopo 50 anni di dominazione austriaca, il 26 luglio 1866, da

Viale Venezia, entrarono in Udine le avanguardie dell’esercito

italiano, unificando il Friuli all’Italia.

Il 30 agosto 1866, a Quintino Sella, Commissario del Re

d’Italia per la Provincia di Udine, i maggiorenti udinesi fecero

tre richieste:

1 - la ferrovia

2 - un canale irriguo

3 - una scuola tecnica

Tredici giorni dopo a Udine nacque un “Istituto tecnico completo” e tutto

il resto fu concesso

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GIORGIO LA PIRA

Il principio ispiratore della Costituzione è la centralità della persona

umana, intesa - secondo la felice espressione di Giorgio La Pira davanti

all’Assemblea Costituente - quale “pietra d’angolo” dell’intero edificio

costituzionale.

Nella concezione personalista di La Pira, le disuguaglianze individuali e

collettive piuttosto che costituire motivo di impedimento personale e di

disgregazione sociale, divengono causa di intervento dei poteri pubblici e

di partecipazione dei privati.

Nei resoconti della Prima Sottocommissione del 1° ottobre e del 2 ottobre 1946, La Pira

afferma la necessità e l’urgenza di “creare un ordine sociale e politico che sia conforme

all’alta dignità della persona ed alla fraterna solidarietà umana e che assicuri, perciò, a

ciascuno un posto ed una funzione nella ordinata comunità nazionale”.

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Lo Stato diviene in questo senso l’insieme dei

rapporti di solidarietà che intercorrono tra la

persona, le formazioni sociali e gli apparati

istituzionali pubblici.

La Costituzione italiana intende il concetto di

uguaglianza in modo molto concreto e non

astratto: esso si pone come obiettivo la

rimozione degli ostacoli all’effettivo sviluppo

della persona. La solidarietà non è altro che la

garanzia dell’uguaglianza di tutti i cittadini nel

godimento dei diritti fondamentali.

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L’art. 2 è ispirato dall’incontro delle due principali

matrici culturali rappresentate in Assemblea

Costituente – quella cattolica e quella marxista - che

sono alla base dell’impianto costituzionale.

Dalle parole di Aldo Moro emerge che la solidarietà,

in quanto derivante dalla fraternità, è un valore

universalmente condiviso sia dai cattolici che dalle

forze socialiste: “c’è una felice convergenza delle

concezioni solidaristiche cristiane con le concezioni di

solidarietà sociale di cui sono portatrici le forze

socialiste e comuniste” (intervento del 2 ottobre 1946).

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La Pira afferma che “tutte le libertà garantite dalla

presente Costituzione devono essere esercitate per il

perfezionamento integrale della persona umana in

armonia con le esigenze della solidarietà sociale ed in

modo da permettere l’incremento del regime

democratico, mediante la sempre più attiva e cosciente

partecipazione di tutti alla gestione della cosa

pubblica”.

Il bene individuale e comune: ciò significa rivolgere

l’attenzione alle categorie svantaggiate sotto vari punti

di vista; nel 1946 rilevavano anche il sesso, la razza, le diverse religioni, soprattutto le diverse e difficili condizioni

economiche e sociali, la povertà e l’analfabetismo, la disoccupazione.

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Nella Costituzione vi sono norme costituzionali che vincolano

lo Stato e gli altri Enti pubblici ad intervenire per scopi sociali

e a riequilibrare le situazioni di svantaggio sociale.

Dalla tutela della famiglia, a quella dei lavoratori;

dall’assistenza agli inabili ed a coloro che sono sprovvisti dei

mezzi necessari per la vita, all’istruzione ai meritevoli; dalle

cure gratuite agli indigenti, alla difesa nei giudizi, diritti

garantiti a tutti (cittadini e non): il quadro è quello dello Stato

non più liberale ma sociale.

Lo Stato sociale, che costituisce una delle più grandi conquiste

del XX secolo, garantisce una distribuzione equa dei servizi

sociali di base e rappresenta uno dei momenti più forti di

penetrazione delle idee di solidarietà nel mondo

dell’economia.

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La solidarietà per la Chiesa cattolica

Nel 1891, in un periodo di pieno sviluppo industriale, attraversato da

forti tensioni e conflitti tra le varie classi sociali, viene emanata dal

pontefice Leone XIII l’enciclica Rerum Novarum. In essa trova spazio il

principio di solidarietà cristiana, in nome della quale il Santo Padre

invita i ceti più abbienti a soccorrere quelli più deboli.

Nella lettera enciclica Sollecitudo rei socialis, emanata nel 1987, il papa

Giovanni Paolo II esorta ogni essere umano, ispirato o no da una fede

religiosa, a vivere una vita “più umana” facendo riferimento ai rapporti

con se stesso, con il prossimo, con la comunità umana, anche la più

lontana, e con la natura.

Questi devono fondarsi sul principio di solidarietà, che “..non è un

sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i

mali di tante persone, vicine o lontane (…).

È la determinazione ferma e perseverante ad impegnarsi per il bene

comune (n. 38), cosicché tutti siamo veramente responsabili di tutti.

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La Costituzione italiana

rappresenta il testo normativo più

importante del nostro Stato, per

questo motivo ognuno di noi

dovrebbe conoscerne il contenuto.

Infatti sia le libertà che i diritti più

importanti riconosciuti a ognuno di

noi sono garantiti da questa legge.

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PROPORZIONI E PROGRESSIVITÀ

Matematica: Le Proporzioni (breve lezione sulle

proporzioni)

Dati due rapporti, si ha una proporzione quando un

rapporto è uguale all'altro rapporto.

Esempio A : B = C : D

Siccome un rapporto non è altro che una frazione,

possiamo anche dire che due frazioni uguali, ovvero

che hanno lo stesso valore numerico, sono una

proporzione.

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I quattro numeri che compaiono nella proporzione

hanno un nome speciale: si chiamano termini della

proporzione.

Il primo e l'ultimo dei quattro numeri che compongono

una proporzione si chiamano estremi e gli altri due

numeri, quelli a destra e a sinistra del segno = , si

chiamano medi della proporzione.

I due numeri prima dei segni di : si chiamano

antecedenti, mentre i due numeri dopo il segno : si

chiamano conseguenti. In pratica, se consideri la

proporzione come una uguaglianza di frazioni, gli

antecedenti sono i due numeratori, e i conseguenti

sono i due denominatori.

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Le PROPORZIONI godono delle seguenti

PROPRIETÀ.

PROPRIETÀ FONDAMENTALE delle proporzioni.

Essa ci dice che, in ogni proporzione, il PRODOTTO

dei MEDI è UGUALE al PRODOTTO degli

ESTREMI.

Consideriamo la seguente proporzione 15 : 5 = 21 : 7

• 5 e 21 sono i termini MEDI della proporzione;

• 15 e 7 sono i termini ESTREMI della

proporzione.

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La nostra proporzione 15 : 5 = 21 : 7

può essere scritta anche così: 15 x 7 = 5 x 21

Le altre proprietà sono: PROPRIETÀ DELL' INVERTIRE. In

una proporzione posso scambiare ogni antecedente con il

proprio conseguente

PROPRIETÀ DEL PERMUTARE. In una proporzione posso

scambiare tra loro i medi o gli estremi

PROPRIETÀ DEL COMPORRE: in una proporzione la

somma degli antecedenti sta a quella dei conseguenti come

ogni antecedente sta al proprio conseguente

PROPRIETÀ DELLO SCOMPORRE: la differenza degli

antecedenti sta alla differenza dei conseguenti come ogni

antecedente sta al proprio conseguente

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PROPORZIONALITÀ DIRETTA

Considerate due grandezze x e y, per definizione si

dice che x è direttamente proporzionale a y se esiste

una costante c tale che il loro rapporto è costante.

In termini pratici due grandezze sono proporzionali se

“ variano allo stesso modo”.

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della

loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri

di progressività.”

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L'imposta è un tributo, ovvero una delle voci di entrata del bilancio dello

Stato. Consiste in un prelievo coattivo di ricchezza dal cittadino

contribuente, non è connesso ad una prestazione da parte dello Stato o

degli altri enti pubblici per servizi resi al cittadino ed è destinata alla

copertura della spesa pubblica.

La principale classificazione delle imposte è quella tra le imposte dirette

e le imposte indirette.

Sono dirette le imposte che sono correlate alla ricchezza, sia quando

esiste già come un bene (es. il patrimonio) sia quando viene prodotta

svolgendo un servizio o una prestazione (il reddito). Rientrano in questa

categoria ad esempio

Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)

Imposta sul reddito delle società (IRES)

Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)

Imposta sostitutiva sui redditi da capitale (ISOS)

Imposta municipale propria (IMU). Il Contributo soggettivo. Contributi previdenziali.

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Sono indirette le imposte che sono correlate alla ricchezza nel

momento in cui viene trasferita (es. la vendita di un bene) o

viene consumata (es. fruizione di un servizio o di una

prestazione): le imposte indirette pertanto si trasferiscono da

chi è tenuto a pagarle ad altri soggetti. Esse colpiscono la

ricchezza nel momento in cui si manifesta in maniera indiretta,

ossia quando essa viene o consumata oppure trasferita. Difatti

si parla di imposte sui consumi (es. IVA) o sui trasferimenti

(imposta di registro). Tra le imposte indirette troviamo ad

esempio

Imposta di registro. Accisa. Imposta ipotecaria. Imposta catastale.

Imposta di bollo. Imposta sulle pubblicità.

Imposta sulle successioni e donazioni. Imposta sulle assicurazioni.

Imposta sul valore aggiunto (IVA).

Imposta sul consumo e di fabbricazione. Imposta sugli intrattenimenti.

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In relazione alla misura e al modo di determinarne l'ammontare, le

imposte si dividono in fisse, proporzionali, progressive e regressive.

L'imposta è: proporzionale quando l'aliquota è costante, ovvero l'imposta

è direttamente proporzionale all'imponibile; IRES

regressiva quando, all'aumentare dell'imponibile, l'aliquota media

decresce (ovvero l'imposta aumenta in misura meno che proporzionale

rispetto all'imponibile);

progressiva quando, all'aumentare dell'imponibile, l'aliquota media

aumenta (ovvero l'imposta aumenta in misura più che proporzionale

rispetto all'imponibile). In sostanza si tratta di un’imposta con aliquota

crescente.

Ad esempio, l’IRPEF è un’imposta progressiva, perché si

applica con aliquote crescenti per scaglioni di reddito.

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SCAGLIONE DI REDDITO ALIQUOTA IRPEF attualmente in vigore

CALCOLO con le proporzioni X = IMPOSTA dovuta

per redditi da 0 a 15.000 euro 23% 100 : 23 = 15.000 : x

X = (15.000 x 23) : 100 = 3450 euro

per redditi da 15.000,01 a 28.000 euro 27% 100 : 27 = 13.000 : x

X = (13.000 x 27) : 100 = 3510 euro

per redditi da 28.000,01 a 55.000 euro 38% 100 : 38 = 22.000 : x

X = (22.000 x 38) = 8360 euro

per redditi da 55.000,01 a 75.000 euro 41%

oltre 75.000 euro 43%

IMPOSTA TOTALE 15.320 euro

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Un’imposta si dice proporzionale quando il suo ammontare

aumenta, in modo proporzionale all’aumentare della base

imponibile. In sostanza si tratta di un’imposta che viene

applicata con aliquota costante.

Ad esempio, l’IRES è un’imposta proporzionale. Attualmente

essa colpisce i redditi prodotti dalle società nella misura del

27,5%.

Così se un’impresa ha un reddito imponibile di 100.000 euro,

l’imposta dovuta è pari a 27.500 euro (100.000 x 27,5%).

Se il reddito imponibile è di 200.000 euro, l'imposta dovuta è

pari a 55.000 euro

(200000 x 27.5%) 100 : 27.5 = 200.000 : x x = 55.000

Raddoppiando l’imponibile, raddoppia l’imposta !!!

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Questionario per gli studenti

1) Qual è stato il contributo di Giorgio La Pira nella formazione del

concetto di solidarietà?

2) Cosa s’intende nella Costituzione con il termine uguaglianza?

3) Quali sono le principali matrici culturali rappresentate

nell’Assemblea Costituente?

4) Quali erano, nell’indicazione dei padri costituenti, le categorie

svantaggiate e quali interventi prevedevano per riequilibrare le

situazioni di disagio sociale?

5) Che cos’è lo Stato sociale?

6) Papa Giovanni Paolo II, nella lettera enciclica “Sollecitudo rei

socialis”, offre una definizione del termine “solidarietà” innovativa e

profetica. Prova a riassumerla con le tue parole?

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FINE