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LA VOCE DELLA MEMORIA L’IMPORTANZA DELLA NEMESI STORICA PER SVILUPPARE LA CULTURA DELLA PACE E DELLA SOLIDARIETA’

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LA VOCE DELLA MEMORIA

L’IMPORTANZA DELLA NEMESI STORICA PER SVILUPPARE LA CULTURA

DELLA PACE E DELLA SOLIDARIETA’

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PREMESSA

Ho deciso di partecipare al Progetto “ Articolo 9 della Costituzione” con la mia quarta, la IV D S

dell’I.T.I.S. Majorana di Brindisi, dopo aver saputo dell’iniziativa da una collega, uno dei vicari del

Preside, la prof.essa A. Lezzi, ritenendola una buona opportunità per approfondire argomenti

importanti, come la I Guerra Mondiale, in maniera differente. Sapendo di partecipare ad un

progetto, gli alunni si sono sentiti maggiormente coinvolti e propensi allo studio di tematiche che, a

volte, sembrano obsolete, e di cui non sempre i discenti comprendono la portata epocale. Costoro si

sono sentiti, infatti, parte integrante del processo educativo, visto che sono stati chiamati a svolgere

un compito che da loro non è stato sentito come tale. La possibilità di seguire le conferenze in

streaming, poiché non era possibile de visu, e l’idea di inserire il loro lavoro finito in rete, ha fatto

sì che tutti gli allievi si sentissero parte attiva del processo di apprendimento e non relegati in una

realtà locale, da loro avvertita come periferica.

Certo potrebbe sembrare strano, e forse fuori luogo, decidere di aderire al progetto con una IV,

perché l’argomento affrontato risulta “fuori programma”; ma quante volte si è ripetuto che la scuola

si deve svincolare dai programmi e deve mirare all’acquisizione di competenze spendibili? Ebbene,

alla fine del lavoro, il bilancio dell’esperienza non può che essere positivo, perché ha visto tutti gli

alunni del gruppo classe coinvolti nella fase di ricerca del materiale, di approfondimento dello

studio, di progettazione e di realizzazione del video, con la necessità di dover affrontare e superare

piccoli e grandi difficoltà incontrate nel percorso ( dalle riprese da ripetere, perché il vento

eccessivo che sempre sferza la nostra città rendeva le registrazioni inutilizzabili in quanto mosse

anche se effettuate con il treppiedi, al dover cambiare progettazione perché il nonno reduce della II

Guerra Mondiale che avrebbe dovuto sostenere l’intervista ha iniziato ad essere afflitto da seri

problemi di salute). Il lavoro ha permesso di migliorare il senso di appartenenza al gruppo classe,

tanto che anche il portatore di Handicap in esso presente, che spesso necessita di allontanarsi dalla

stessa, ha partecipato attivamente ai momenti in cui ci si riuniva per riprendere. Ma, soprattutto, il

tutto è avvenuto senza tralasciare la normale programmazione scolastica e in accordo tra gli alunni,

che hanno deciso insieme come lavorare e come suddividersi gli incarichi.

Corre l’obbligo di sottolineare che tutto è stato realizzato con i piccoli mezzi che ognuno ha potuto

mettere a disposizione, senza l’ausilio di materiale professionale o sollecitazioni di esperti.

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FASI PROGETTUALI

Il primo momento dell’attività è stato volto allo studio della I Guerra Mondiale, in generale,

sfruttando il materiale messo a disposizione dal sito del progetto, e i manuali di storia; quindi si è

passati ad approfondire lo studio di alcuni aspetti particolari di tale momento, soffermandosi sulla

lettura delle poesie scritte dal fronte da poeti famosi, sui canti degli alpini e sulle lettere scritte dal

fronte. In seguito, si è passati ad approfondire la conoscenza della storia locale, perché spesso gli

alunni ritengono che qui a Brindisi e in provincia non si sia vissuto pienamente il dramma della

guerra. Libri sull’argomento e il materiale messo a disposizione dell’Archivio di Stato hanno

permesso di capire che anche la nostra città ha vissuto gli eventi bellici in modo diretto.

L’attenzione dei discenti è stata catturata da alcuni aspetti in particolare: la richiesta rivolta alle

donne di lasciare l’oro alla Patria in modo spontaneo ( e non come imposizione, come è accaduto

durante la II Guerra Mondiale ) o l’invito a donare soldi per aiutare lo Stato. Notare che la città, che

da loro è sempre stata vista come piccola e insignificante, ha donato una quantità di oro e di denaro

tale da ricevere delle onorificenze ha permesso agli alunni di iniziare a guardarla con occhi diversi.

Altrettanto dicasi per le immagini del porto, allora considerato importante e strategico, tanto che in

alcuni periodi in esso stazionava un numero notevole di imbarcazioni militari; da ricordare la

presenza di uno dei primi idrovolanti e sommergibili. I discenti hanno iniziato a vedere che la città è

stata un nodo meno conosciuto ma ugualmente importante per gli eventi bellici.

Lo stesso dicasi per la presenza della Benedetto Brin: ha colpito notevolmente gli alunni sapere che

in seguito al suo affondamento i cittadini hanno tentato di aiutare i feriti e le famiglie dei morti che

provenivano da altre zone dell’Italia, ospitandoli e accogliendoli. Episodio di accoglienza è stato

anche l’aver ospitato più di 100000 (centomila) soldati serbi, dopo che costoro sono stati salvati con

ponti di navi. Tale avvenimento, ricordato anche da una targa presente sul Lungomare della città, ha

richiamato alla memoria l’episodio del 1991, quando in una notte sono giunti in città 25000

(venticinquemila) Albanesi che scappavano dal regime di Oxa.

Terminata la fase di studio dei documenti e dei monumenti ( come Il Monumento al Marinaio, o il

Monumento ai Caduti Brindisini, le targhe a cui si è fatto riferimento), si è passati alla decisione di

quale messaggio si volesse trasmettere e alla progettazione del video.

Dopo aver riletto e analizzato gli articoli 9 e 11 della Costituzione Italiana, gli alunni hanno deciso

che il loro messaggio dovesse essere di pace, di rispetto e solidarietà verso l’altro e di rifiuto di ogni

forma di violenza, come unico modo per contrastare la guerra; volevano, nello stesso tempo, dare

risalto all’importanza del patrimonio artistico, non slegato da quello storico e culturale. E’ così che

è nata l’idea di cercare di sovrapporre il presente al passato: una ragazza, oggi, mentre passeggia

vicino al Monumento al Marinaio, pensa al suo ragazzo in missione di pace in un Paese martoriato

dalla guerra e gli scrive una lettera. La risposta non sarà del suo ragazzo oggi, ma di una ragazzo

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che vive sul fronte durante la I Guerra Mondiale. ( Il testo di tale missiva è stato scritto da un

alunno, ispirandosi alle lettere dal fronte lette in classe).

A questo punto, prima di passare ad un altro momento storico, si è deciso di fare scorrere le

immagini del Monumento al Marinaio d’Italia e del Monumento ai Caduti, le targhe che rievocano

la storia di Brindisi e la lista dei caduti della nostra città.

Il progetto originale avrebbe previsto, poi, di passare alla testimonianza di un nonno, di una alunna,

che ha vissuto la II Guerra Mondiale, ed è stato in un campo di prigionia. E’ stato possibile

ascoltare i racconti che il signore ha spesso fatto alla nipotina, ma non è stato possibile riprendere

l’intervista, per suoi problemi di salute. Lo spirito sarebbe dovuto essere quello di cogliere la

tragicità e l’assurdità di tutte le guerre e la leggerezza degli uomini che non ritengono la “Historia

magistra vitae”, e non imparano nulla dagli eventi passati.

Si è scelto, così, di sottolineare una caratteristica che da sempre ha fatto di Brundisium “ Una porta

d’Oriente”: l’essere una terra di passaggio, di contatto e di accoglienza di culture e popoli differenti,

soffermandosi sull’esodo in massa di Albanesi, verificatosi la notte tra il 6 e il 7 marzo 1991, e che

ha visto la popolazione prodigarsi per aiutare uomini, donne e bambini che spesso sono diventati

amici e si sono fermati nelle vicinanze. Ma questo è stato solo un momento, quello più significativo,

poiché l’arrivo di clandestini e di profughi è continuo, anche qui da noi, sebbene non se ne parli.

La difficoltà maggiore è stata relativa al tempo: è stato complicato contenere il materiale nei 5

minuti di tempo imposto dall’organizzazione.

Alla fine un alunno si è attivato per creare un piccolo sottofondo musicale.

Come ultimo passaggio, è rimasta la difficile e complicata scelta del titolo. Dopo aver discusso in

classe su varie possibilità, si è optato per: “La voce della Memoria”, con sottotitolo “ L’importanza

della nemesi storica per sviluppare la cultura della pace e della solidarietà”.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

- Brancati A., Pagliarani T, Il nuovo dialogo con la storia, RCS Libri, 2007, Milano.

- Montanelli i., Storia d’Italia: 1919-1936, vol.VII, RCS Libri, 1999, Milano.

- Fussel P., Vita di Trincea, Il Mulino, 2000, Bologna.

- Fortini F., I poeti del Novecento, Laterza, 1977, Bari.

- Andriani, La base navale di Brindisi durante la I Grande Guerra , Grafica Aprile, 1993.

- Marchesi, Come siamo arrivati a Brindisi, Bompiani, 1969.

- Carito, Brindisi, la storia del mare, Sei, 2005.

- Carito, La guida di Brindisi, Sei, 1995.

- Documenti e fonti originali, messi a disposizione dall’Archivio di Stato, sezione di Brindisi.

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CAMPIONATURA DI MATERIALE FOTOGRAFICO UTILIZZATO

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Prof.ssa Alessandra LOTESORIERE