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Primo Piano. La visita di Benedetto XVI nel paese natale del suo predecessore Due densi interventi di Joseph Ratzinger rendono omaggio a papa Giovanni Battista Montini nell'indimenticabile giornata trascorsa dal Pontefice nel paese triumplino, accolto da una folla festante. Il servizio a pag. 2 A Lumezzane la 7 a edizione della "Torre delle favole" La magia del racconto Fino al 28 febbraio "I tre porcellini" nelle stanze di Torre Avogadro: le illustrazioni di Nicoletta Costa, le visite, la mostra bibliografica Editoriale I nostri monti di Adriano Bianchi Alta valle I trent'anni della scuola di Sci alpinismo del Cai Valtrompia pag. 8 Gardone In arrivo l'ultimo tratto della bretella per oltrepassare il paese pag. 11 Paolo VI e la bellezza dello spirito cristiano J Mi hanno colpito nelle scorse setti- mane le immagini delle frane del Mes- sinese con case distrutte e decine di vittime. Una tragedia in un territorio montano dove più che madre la mon- tagna è apparsa matrigna. Eppure es- sa è uno degli spettacoli della natura che più ci avvicina al Creatore. I monti sanno aprire all’infinito i cuori di chi li sa amare. In queste settimane li ve- dremo imbiancati, l’autunno ci ha rac- contato di colori stupendi e l’estate di verdi pendici e profumo di boschi. Le montagne parlano della nostra storia, della gente e dei ritmi del suo vivere. Sono la nostra casa e la nostra vita. Anche per questo ogni numero del nostro giornale non può non parlarne. La valle offre ad ogni stagione tradizio- ni, luoghi amati, ma anche la creati- va iniziativa che trasforma l’ambiente naturale in meta turistica, possibilità di lavoro e di svago, come pure occa- sione di crescita attraverso lo sport e la solidarietà. C’è un’antica amicizia tra le montagne della Valtrompia e la sua gente. La montagna è volte, però, anche fatica, dolore. Non solo quella sana di chi sa che solo con la tenacia e una buona gamba si raggiungono i risultati più belli, ma anche il dolore di quando dalla montagna sembra uscire un respiro di morte, quando incendi, frane o alluvioni sembrano renderce- la nemica. Ne nasce una provocazio- ne per ciascuno, cittadini, istituzioni, associazioni per una cura del territo- rio che non può che essere continua e soprattutto rispettosa della sua na- turale conformazione. Ogni violenza alla montagna e al creato in generale rende ciascuno di noi meno sicuro e più povero. E in questi giorni in cui il Creatore si farà Bambino vorremmo ridirlo perché la gioia, la fede e la po- esia continui a ispirare, in coloro che abitano e amano i nostri monti, azio- ni concrete per la salvaguardia di un creato che è la nostra casa. La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO I - DICEMBRE 2009 6 n.

La Voce della Valtrompia 2009 06

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Il giornale è dedicato alla Valtrompia con l’obiettivo esplicito di coniugare la professionalità di chi mette mestiere e passione nel tradurre i fatti in notizie, e chi cerca di farlo innestandosi su una tradizione che ha radici ben piantate, ma con lo sguardo sul futuro.

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Page 1: La Voce della Valtrompia 2009 06

Primo Piano. La visita di Benedetto XVI nel paese natale del suo predecessore

Due densi interventi di Joseph Ratzinger rendono omaggio a papa Giovanni Battista Montini nell'indimenticabile giornata trascorsa dal Pontefice nel paese triumplino, accolto da una folla festante.

Il servizioa pag. 2

A Lumezzane la 7a edizione della "Torre delle favole"

La magiadel racconto

Fino al 28 febbraio "I tre porcellini"

nelle stanze di Torre Avogadro:

le illustrazioni di Nicoletta Costa,

le visite, la mostra bibliografica

Editoriale

I nostri montidi Adriano Bianchi

Alta valle

I trent'anni della scuola di Sci alpinismo delCai Valtrompia

pag. 8

Gardone

In arrivo l'ultimo trattodella bretella per oltrepassare il paese

pag. 11

Paolo VI e la bellezzadello spirito cristiano

Mi hanno colpito nelle scorse setti-mane le immagini delle frane del Mes-sinese con case distrutte e decine di vittime. Una tragedia in un territorio montano dove più che madre la mon-tagna è apparsa matrigna. Eppure es-sa è uno degli spettacoli della natura che più ci avvicina al Creatore. I monti sanno aprire all’infinito i cuori di chi li sa amare. In queste settimane li ve-dremo imbiancati, l’autunno ci ha rac-contato di colori stupendi e l’estate di verdi pendici e profumo di boschi. Le montagne parlano della nostra storia, della gente e dei ritmi del suo vivere. Sono la nostra casa e la nostra vita. Anche per questo ogni numero del nostro giornale non può non parlarne. La valle offre ad ogni stagione tradizio-ni, luoghi amati, ma anche la creati-va iniziativa che trasforma l’ambiente naturale in meta turistica, possibilità di lavoro e di svago, come pure occa-sione di crescita attraverso lo sport e la solidarietà. C’è un’antica amicizia tra le montagne della Valtrompia e la sua gente. La montagna è volte, però, anche fatica, dolore. Non solo quella sana di chi sa che solo con la tenacia e una buona gamba si raggiungono i risultati più belli, ma anche il dolore di quando dalla montagna sembra uscire un respiro di morte, quando incendi, frane o alluvioni sembrano renderce-la nemica. Ne nasce una provocazio-ne per ciascuno, cittadini, istituzioni, associazioni per una cura del territo-rio che non può che essere continua e soprattutto rispettosa della sua na-turale conformazione. Ogni violenza alla montagna e al creato in generale rende ciascuno di noi meno sicuro e più povero. E in questi giorni in cui il Creatore si farà Bambino vorremmo ridirlo perché la gioia, la fede e la po-esia continui a ispirare, in coloro che abitano e amano i nostri monti, azio-ni concrete per la salvaguardia di un creato che è la nostra casa.

La Vocedella Valtrompia

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Il Papa a Concesio. L'intenso discorso di Benedetto XVI nella parrocchiale di Sant'Antonino alla Pieve

L’ inestimabile dono della federicevuto al fonte battesimaledi Fabio Larovere

Una profonda riflessione sul bat-tesimo, avendo come riferimento le parole di Paolo VI. Così Benedetto XVI ha reso omaggio al suo venerato predecessore visitando, lo scorso 8 novembre, la chiesa parrocchiale di Concesio Pieve, dove il 30 settembre 1896 Montini fu battezzato. “Qui sono diventato cristiano; sono di-ventato figlio di Dio, ho avuto il dono della fede”: sono le parole del cardina-le Montini, pronunciate durante la sua visita alla Pieve di Sant’Antonino il 16 agosto 1959 e ricordate da Ratzinger. In una chiesa gremita di fedeli rappre-sentanti di tutte le parrocchie del po-poloso comune triumplino, il Papa ha evocato la sorgente della vita cristiana, condensando in poche battute un’effi-cace trattato di teologia battesimale. Lo ha fatto con semplicità, immedia-tezza e calore. Così, la parte conclu-siva della giornata col Santo Padre, è risultata tutt’altro che un'appendice formale: il Papa ha esposto con dolce fermezza un manifesto dei fondamen-ti della fede, rivolgendo ai suoi ascol-

Primo pianoIl nuovo sito dell'Istituto Paolo VIDopo il trasferimento da Brescia a Concesio e l’inaugurazione effettuata per mano di papa Benedetto XVI lo scorso 8 novembre, l’Istituto Paolo VI può contare ora anche su un nuovo sito web. Un punto di riferimento telematico che porta fattivamente nella rete la figura di Paolo VI, e che è strutturato in varie sezioni: Opera per l’educazione cristiana, Centro internazionale di studi e documentazione, Associazione arte e spiritualità, più due spazi particolari dedicati alla biografia di Giovanni Battista Montini e alla casa natale di Concesio. Tutto questo all’indirizzo www.istitutopaolovi.it.

tatori domande esigenti sul cammino personale di perfezione, additando l’esempio del loro illustre concittadi-no che, proprio da quel luogo, iniziò a muovere passi decisivi verso le alte mete della sua esistenza terrena. E dopo le parole i gesti; gli stessi che con naturalezza e sobrietà papa Be-nedetto ha mostrato fin dal mattino, passando tra la gente con elegante ti-midezza, lanciando sorrisi e stringen-do centinaia di mani, infondendo sere-

nità e fiducia in chi lo incontrava. Un dono. Un coronamento dell’intensa e solenne giornata, spiegata con un ge-niale dispositivo omiletico (dell’ome-lia, ndr): svelare alla fine ciò che sta in effetti all’inizio; cuore dell’esperienza cristiana è infatti l’incontro gratuito con il mistero di Gesù che qualcuno ha predisposto per noi quando anco-ra non eravamo in grado di scegliere, ma che più avanti si è rivelato essere – è stato così per Giovanni Battista

Montini – come una “lampada della mia vita”. Da qui le provocazioni di Benedetto XVI facendo eco alle sue parole: “Co-me vivo io il mio Battesimo? Come faccio esperienza del cammino di vita nuova di cui parla S. Paolo?”. “In quel momento Cristo ci ha legati per sem-pre a sé, ma, da parte nostra, continu-iamo a restare uniti a Lui attraverso scelte coerenti con il Vangelo?”.Interrogativi essenziali e pungenti sul-la nostra prassi di fede, non disgiunti da un severo accorato appello a “resta-re saldamente uniti alla Chiesa, pure quando vediamo nel suo volto qualche ombra e qualche macchia”. Un invito ad amarla “come nostra ve-ra madre” traducendo il nostro amo-re fedele “in gesti concreti all’interno delle nostre comunità, non cedendo alla tentazione dell’individualismo e del pregiudizio, e superando ogni ri-valità e divisione”.Nella sua visita il Papa ha offerto un’immagine dinamica della vita di Paolo VI, rileggendo il suo servizio apostolico e il suo magistero come una vocazione di amore a Cristo, alla Chiesa, al Mondo ricondotta anzitutto alle scaturigini del Battesimo, fonda-mento della vita cristiana.

Papa Benedetto XVI in preghiera al fonte battesimale della Pieve

2 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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3La Voce della Valtrompia

dicembre 2009

Benedetto XVI è stato accolto a Concesio, nella casa natale di Giovanni Batti-sta Montini, da circa quaranta familiari del Pontefice bresciano, quattro ge-nerazioni riunite in un ideale abbraccio. Il primo saluto al Santo Padre è stato di Fausto Montini, figlio del senatore Lodovico, fratello di Paolo VI. A rendere omaggio al Papa anche le tre suore salesiane che da qualche settimana si so-no insediate al primo piano della casa natale con un compito speciale: colla-borare con le realtà diocesane che hanno relazioni con l’Istituto Paolo VI allo scopo di contribuire a tenere viva la memoria del Papa bresciano e a diffon-derne il magistero e la spiritualità.

Discorso. Nelle parole del Santo Padre il ricordo di Paolo VI, riformatore nel segno di arte e cultura

La gioia dei familiari di Paolo VI

Papa Montini, maestro di vita e vero testimone di speranza

Il tema dell’educazione, partendo ancora dalle parole di Paolo VI, è stato al centro del denso intervento di Be-nedetto XVI in occasione dell’inaugu-razione della nuova sede dell’Istituto Paolo VI di Concesio.Benedetto XVI ha ripercorso l’opera educativa di Montini: “Generazioni di giovani universitari hanno trova-to in lui, come assistente della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), un punto di riferimento, un formatore di coscienze, capace di en-tusiasmare, di richiamare al compito di essere testimoni in ogni momento della vita, facendo trasparire la bellez-za dell’esperienza cristiana”. Quell’orizzonte riproposto con forza, “la bellezza dell’esperienza cristiana”, rappresenta la risposta alle domande sul senso della venuta a Brescia del Papa e sul valore di presenze che si fanno istituzione come l’Istituto Paolo VI. Citando il predecessore bresciano, Benedetto XVI spiega: “L’azione non può essere luce a se stessa. Se si vuo-le curvare l’uomo a pensare come egli

agisce, bisogna educarlo ad agire co-me egli pensa. Anche nel mondo cri-stiano, dove l’amore, la carità hanno importanza suprema, decisiva, non si può prescindere dal lume della veri-tà, che all’amore presenta i suoi fini e i suoi motivi”.Il Premio internazionale Paolo VI, giunto alla sesta edizione, attribuito nell’ambito educativo, è stato asse-gnato alla collana di fonti patristiche «Sources Chrétiennes» edita dalla ca-sa editrice Cerf. La coraggiosa impre-sa editoriale, avviata nel 1942 da Henri De Lubac e Jean Daniélou, ha assunto “un importante significato culturale, oltre che teologico ed ecclesiale” per-ché favorisce la “ricerca storica docu-mentando momenti essenziali dello sviluppo del pensiero e contribuisce a illuminare l’incontro fecondo rea-lizzato tra il messaggio cristiano e la cultura antica”.Giuseppe Camadini, presidente dell’Istituto Paolo VI, accoglie il Papa davanti alla casa natale, lo accompa-gna nella visita e nel successivo pas-saggio alla nuova sede, il transito per le sale della mostra “Arte e Spirituali-tà”. L’impegno assunto trent’anni anni fa da alcuni laici e sacerdoti bresciani, e inaugurato nella precedente sede cit-

tadina da Giovanni Paolo II, “ottiene oggi con la Sua solenne presenza un sigillo che si tramuta per noi in con-ferma e stimolo”.L’intervento del Santo Padre entra nel merito dell’azione del “Papa del Con-cilio Vaticano II e del dopo Concilio” affermando: “Maestro di vita e corag-gioso testimone di speranza è stato questo mio venerato Predecessore, non sempre capito, anzi più di qual-che volta avversato ed isolato da mo-vimenti culturali allora dominanti. Ma,

solido anche se fragile fisicamente, ha condotto senza tentennamenti la Chie-sa”. “Montini – prosegue Ratzinger – avvertì sempre la necessità di una presenza qualificata nel mondo della cultura, dell’arte e del sociale, una pre-senza radicata nella verità di Cristo e, al tempo stesso, attenta all’uomo e alle sue esigenze vitali”. Quindi: “Assicuro la mia preghiera, mentre benedico voi tutti qui presenti, le vostre famiglie, il vostro lavoro e le iniziative dell’Istitu-to Paolo VI”.

Il nuovo edificio dell'Istituto Paolo VI

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Fabio Larovere

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5La Voce della Valtrompia

dicembre 2009

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

La parolaai lettori

LLETTERE

VALTROMPIA DA BOCCIARE

Una rotonda nata vecchiaLa rotatoria dovrebbe favorire la circolazione delle auto che vi arrivano da più direzioni, ma nel caso di Cogozzo qualcosa non va. Il ramo d’arrivo non è ben direzionato verso il centro, chi sta su quello parallelo non ha visibilità e, siccome questo ha un traffico irrisorio rispetto al principale (e la distanza minima non consente di alternare gli ingressi), la fatica per entrare in rotatoria diventa massima. Un accesso precluso, senza contare l’altro ramo d’uscita sulla destra, con flussi che s’intersecano pericolosamente. Un’opera nuova che errori progettuali hanno già reso vecchia.

VALTROMPIA DA PROMUOVERE

La limpidezza celataAccanto alla lingua d’asfalto che s’inoltra nel verde dell’Alta valle

scorre veloce il fiume Mella. Nel tratto compreso fra la miniera Carlo Tassara e

le prime case di Collio se ne sta nascosto alla vista dell’automobilista, ma qui si mostra all’obiettivo del fotografo

Andrea Medaglia: uno schiumare di flutti nel vivace saltabeccare dentro l’alveo di rocce e fiocchi d’erba, che in un istante

riportano in vita la freschezza preziosa di questo nostro corso d’acqua.

Autostrada ValtrompiaLa società autostradale Serenissima ha pubblicato le scorse settimane un avviso per promuovere manifesta-zione d’interesse all’acquisto di quo-te di società partecipate con lo sco-po di reperire risorse finanziarie, do-po aver effettuato svalutazioni nel bilancio 2008 di circa 70 milioni di euro. Tale somma corrisponde a cir-ca un terzo del contributo finanzia-rio destinato da Serenissima ad Anas per la realizzazione del tratto S. Vi-gilio-Sarezzo del raccordo autostra-dale della Valtrompia.Da alcuni mesi la procedura della seconda gara d’appalto per la rea-lizzazione di questo primo stralcio dell’opera è stata cancellata dal si-to telematico “Gare ed Appalti” dell’Anas. Sembra che non ci sia molta fretta da parte di Anas di va-gliare le quindici offerte ricevute e scegliere l’aggiudicatario dei lavo-ri, visto il tempo intercorso per apri-re le quindici buste degli offerenti. Certamente Anas, prima di rimet-tere in moto la procedura di gara, vorrà essere sicura dell’erogazione del contributo finanziario stanzia-to da Serenissima a copertura del costo dell’opera, considerato pure che l’Ente concedente ha richiesto agli azionisti di Serenissima di non distribuire i dividendi per l’esercizio finanziario 2008.Stante l’attuale fase di riassetto or-ganizzativo di tutte le società parte-cipate e collegate a Serenissina, “si potrebbe anche prevedere una pos-sibile apertura di capitale riservata a terzi in grado di assicurare una prov-vista finanziaria per lo sviluppo del-le attività sottostanti”. Sarà quindi determinante la soluzione delle te-matiche di natura finanziaria e so-cietaria perché Anas possa proce-dere nella gara d’appalto del primo lotto dell’Autostrada Valtrompia. Né va dimenticato che la proroga della concessione autostradale Bs-Pd al 2026 (cui è legato il finanzia-mento per la Valtrompia) soggiace all’approvazione del progetto defi-

nitivo della Valdastico Nord entro il 30 giugno 2013 e alla sua successiva realizzazione. Resta infine da ricor-dare che, prima dell’avvio dei lavori, dovrà essere rifatta la procedura di Via (Valutazione d’impatto ambien-tale, ndr), come da sentenza del Tar di Brescia, senza la quale sarà certo un nuovo ricorso alla Commissione Europea.

Eugenio CagnaComitato contro il progetto

di Autostrada della [email protected]

Educazione:insegnare è imparareIl saggista francese del XVIII secolo Joseph Joubert disse che insegnare è imparare due volte. Gli insegnanti, infatti, devono continuamente ag-giornarsi e riuscire a stabilire un col-legamento con le frequenze dei gio-vani allievi.Fare dell’autorevolezza un coman-damento indefesso. Nelle parole di Joubert è celata una verità che at-traversa i secoli, sin da quando Se-neca diceva al discepolo Lucilio che

Il naufrago cerca conforto in sponde dorate dove poggiare il calcagno e procedere sicuro. Disorientato dall’approdo in luoghi non familiari, stordi-to come l’occasionale girovago nei labirinti di un mondo osservato attra-verso la lente di Jorge Luis Borges. Sperimentare la sensazione d’essere ovunque e da nessuna parte, cercare nei finissimi granelli di polvere che scorrono fra le mani il tempo di una clessidra che non s’esaurisce mai. Naufragare ne “Il libro di sabbia”, che lambisce l’infinito, nella vertigine di una lettura senza principio e senza fi-ne su un’isola che è universo.

“nell’insegnare c’è duplice vantag-gio, perché mentre si insegna si im-para”. Riuscire così a scoprire anche se stessi, procedendo con l’allievo nella ricerca della conoscenza. For-nire gli strumenti, educare i cittadini di domani attraverso la cultura, per trasformare la conoscenza in espe-rienza, interpretare la realtà e por-si continuamente domande, che sa-ranno sempre diverse.Più di tutto essere entusiasti e tra-smettere questo entusiasmo. Sia co-me insegnanti, ma soprattutto come genitori.Spero davvero che nella nostra val-le riusciamo a restituire ai ragazzi esempi buoni che possano indiriz-zarli e non confonderli.

Carla Muratori

La visita del Papaa ConcesioBuongiorno, sono un ragazzo di do-dici anni, frequento la seconda me-dia a Lumezzane e vi scrivo, perché non avevo mai visto prima d’ora il Papa in carne e ossa. Sinora ne ave-vo avuto occasione soltanto attra-

verso la televisione, così domenica 8 novembre è stato per me un gior-no davvero speciale. Lo scorso mese a Concesio c’ero anch’io, ero lì con mia mamma, mio papà e mia sorel-la quando il Santo Padre ha inaugu-rato l’edificio dedicato a Paolo VI e quando è sfilato sulla papamobi-le; e anche se la giornata era uggio-sa, sono stato davvero contento di vederlo e serberò sempre un ricor-do splendente di quell’anziano uo-mo che rappresenta il Signore fra di noi.

Giuseppe Spagnolo

Televisione-delega“Fammi vedere quello che c’è”: la nostra non è mai una scelta consa-pevole, accendiamo la tv per vede-re se può esserci qualcosa che ci as-sorba, qualcosa che faccia scorrere il tempo. Deleghiamo alla televisione la nostra facoltà di pensare, scolle-ghiamo il cervello.Non scegliamo pressoché mai qual-cosa di nostra spontanea volontà, una visione tele-imposta.

Lettera firmata

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7La Voce della Valtrompia

dicembre 2009

Solidarietà. L'associazione nata nel1997 e sostenuta dal Comune fa da raccordo fra gli enti no profit

L’infaticabile Consulta sociale

Cartabebè, un aiuto alle famiglieIl Comune e le farmacie di Lumezzane hanno avviato il progetto “Carta-bebè”: per i bimbi nati dall’1 novembre 2009 i genitori ricevono una tessera personalizzata che riporta il nome del bimbo e la data di nascita. La tessera sarà valida per tutto il primo anno di vita del bambino e permetterà ai geni-tori di ottenere presso tutte le farmacie di Lumezzane lo sconto del 15% sui prodotti per l’infanzia come pannolini, biberon, tettarelle, pappe, creme, og-gettistica per neonati (rimangono ovviamente esclusi i farmaci). Per informa-zioni e chiarimenti è possibile contattare i numeri di telefono 030 8929245 oppure 030 8929268.

Lumezzane

Se c’è un punto di contatto fra le amministrazioni succedutesi al-la guida del comune valgobbino è il non aver mai lesinato fondi a fa-vore del settore sociale, ovvero da destinare ai bisogni prioritari del-la comunità lumezzanese. Diver-si i settori coperti: anziani, tute-la della salute, disabili, famiglie e giovani, immigrati. Aiuti offerti da una fitta ragnatela di associazioni (ben quarantacinque), raggruppate nella Consulta sociale e da sempre messe in condizione di collabora-re fattivamente con l’amministra-zione comunale grazie a una pun-tuale e preziosa programmazione della politica in ambito socio-as-sistenziale. La Consulta è nata nel luglio del 1997 e le realtà sociali rappresen-tate erano ventiquattro: poi, nel corso del tempo le associazioni e i gruppi presenti sono aumentati. Possono far parte della Consulta tutti gli enti, le associazioni e le organizzazioni operanti nell’am-bito delle realtà che riguardano la persona e che agiscono senza sco-pi di lucro. Fa altresì parte dell’as-semblea una rappresentanza po-litica, costituita dal sindaco o da un assessore delegato, e da due consiglieri comunali, uno espres-so dalla maggioranza e uno dalla minoranza. “In questo momento

– dice Flauzia Panada, presidente della consulta dallo scorso mese di aprile – stiamo lavorando con pic-coli gruppi di associazioni (5-6) per fare in modo che si conoscano fra di loro e in funzione della stesura di un piano triennale che dovrà na-scere nel prossimo futuro. Inoltre, per favorire i contatti stiamo pen-sando anche alla creazione di un sito web della Consulta sociale”. L’intento è promuovere la crescita qualitativa delle realtà associate in merito ai problemi relativi all’età e

alle condizioni della persona, svi-luppando una forte integrazione della vita sociale. L’ultimo lavoro svolto ha riguardato l’elaborazione delle riflessioni emerse all’interno delle commissioni della consulta e la loro stesura in un documen-to, in modo che possano diveni-re una solida base di partenza per una più profonda discussione su ciò che accade in Valgobbia e su che cosa sia necessario fare per affrontare le questioni delineate-si. Le commissioni costituite sono

cinque, proprio come i settori co-perti dall’attività dell’assessorato. “È emerso – continua Faluzia Pana-da – che la famiglia, pur tra grandi difficoltà, a Lumezzane è un vero e forte sostegno al welfare (stato sociale, ndr): la stragrande maggio-ranza delle azioni, dei supporti e degli interventi passano attraverso la famiglia e sono in notevole par-te finanziati dalla famiglia. Questa è il luogo principe, se non l’unico luogo dell’affettività e della rela-zionalità, dove ancora si mettono in comune valori, pensieri, preoc-cupazioni, aiuti”. Di fronte a processi di precariz-zazione del lavoro (in particolare riguardanti i giovani), di emargi-nazione e di espulsione dal mon-do del lavoro, di rifiuto di chi è diverso, di valutazione delle per-sone esclusivamente in un’ottica economica, non bastano gli slo-gan. “L’integrazione, la promozio-ne e la partecipazione della perso-na nel tessuto sociale – si legge nel documento riassuntivo del lavoro svolto – sono conquiste impegna-tive, che vanno organizzate e gesti-te con razionalità e generosità. Le difficoltà non giustificano il rifiuto di inserire nella comunità quanti non appartengono alla nostra cul-tura, come pure ignorare la realtà di coloro che fanno più fatica. Au-spichiamo che questo contributo alla riflessione possa trovare debi-ta accoglienza e condivisione negli amministratori”.

di Angelo Seneci

Flauzia Panada, presidente della Consulta sociale

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Nella torta che il Papa ha assaggiato durante la visita bresciana lo scorso 8 novembre c’era anche la mano di Ugo Sanvitti, della pasticceria Chantilly di Lumezzane, vice presidente del Con-sorzio pasticceri artigiani di Brescia. Promotore dell’idea, Sanvitti si è atti-vato in prima persona per preparare la torta offerta da colleghi apparte-nenti al Consorzio e provenienti da diverse pasticcerie (Sacconi, Dolce Angolo, Principe, Roberto, Veneto). “Il dolce si chiama ‘Profumo d’Autun-no’ – dice l’ideatore Ugo Sanvitti - ed è a base di pan di spagna, inzuppato alla vaniglia, con mousse al ciocco-

lato e al centro castagne bollite nel latte per una resa più morbida; poi è stato rifinito con bavarese alla vani-glia e decorato con trucioli di ciocco-lato bianco e frutti di bosco”. La lavorazione, comprensiva della preparazione delle immagini di Papa Paolo VI, del Duomo di Brescia, di Sant’Arcangelo Tadini e dello stem-ma papale (realizzati direttamente da Sanvitti), ha richiesto ben trenta ore. L’opera, visto che di questo si tratta, è stata poi divisa in 164 porzioni, e il Papa alla fine del pranzo ha volu-to ringraziare personalmente uno ad

uno tutti coloro che l’hanno prepa-rato, dai cuochi ai pasticceri, sino ai camerieri. “Tutto questo è avvenuto in un clima di grande stupore – ribadisce il pa-sticcere lumezzanese -, ma soprattut-to grande gioia ed emozione, perché non era stato previsto. Siamo stati tutti sbalorditi dall’umanità del San-to Padre, che ha fatto un’eccezione al rigoroso protocollo previsto, sor-prendendo anche il suo seguito. Una grande carica per tutti - conclude soddisfatto Sanvitti -, stimolo a fare sempre al meglio il proprio lavoro”.

Ugo Sanvitti: da Lumezzane le decorazioni per la torta papale

Il pasticcere Ugo Sanvittia.s.

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8 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

Cai Valtrompia. Festeggiato l'importante traguardo per la scuola che ha "svezzato" oltre 800 sportivi

I trent’anni dello Sci alpinismo

La tradizionale “ottobrata” al rifu-gio Cai (Club alpino italiano, ndr) in Pontogna quest’anno ha avuto un sa-pore particolare: infatti, la sezione di Gardone V.T. (che con le sottosezioni di Villa Carcina e Bovegno raggiunge i mille soci) ha festeggiato i trent’anni della scuola di sci alpinismo del Cai Valtrompia. Tutto esaurito per una giornata speciale, iniziata con la S. Messa delle ore 11 e proseguita con pranzo, proiezione di diapositive, testi-monianze e presentazione di program-mi da parte del direttore e istruttore nazionale Francesco Franzini e del presidente Mauro Baglioni.I primi documenti presenti nell’archi-vio del Cai risalgono al 1980 quando, sotto la presidenza di Glauco Cam-pana e dietro la spinta di un gruppo storico (Bepi Bonusi, Enzo Carzeri, il compianto Lino Pedretti scompar-so sotto una slavina alla malga Re di Campo), maturò la decisione di intra-prendere una disciplina sportiva, che la sezione aveva sviluppato già dai primi anni Sessanta. Gli sci erano di legno, gli scarponi di cuoio con punta da inserire nel blocco anteriore degli attacchi e cordine d’acciaio, i baston-cini di bambù, le pelli di foca bianche e tenute ferme da lacci, le piccozze col manico di legno, le corde di canapa, pesanti. Ai rally (gara a squadre, ndr) un componente portava la corda, gli altri due la piccozza. Gli sci di notte rimanevano fuori e immensa era la

fatica per far aderire le pelli di foca, fatte asciugare alla bell’e meglio su un filo accanto alla stufa del rifugio insieme a file di magliette fradice di sudore e neve.Le squadre dell’allora Cai Valtrompia, nate attorno al nucleo storico e for-mate da appassionati maestri (i “ca-mosci” triumplini) gìà si battevano con i migliori dell’epoca, compresa la pattuglia della Tridentina dell’allora tenente Bruno Gallarotti: secondi al Rally della Ugolini nel ‘61, primi nel ‘63, terzi e vittoria della “Coppa disci-plina” al Bernina nel ‘69. “Nel 1970 – dice il presidente Mauro Baglioni –co-minciarono i corsi di sci in Pontogna, frequentatissimi sui campetti battuti a piedi; e nel pomeriggio gli istrutto-ri, saltando anche il pranzo, ‘strigliati’

dal Bepi salivano in vetta al Gölem per mantenere la gamba e rituffarsi giù a Pezzoro, disegnando sagome sulla ne-ve intatta. Si guadagnavano così ‘pun-ti’ per il dislivello fatto e si otteneva il contributo dalla sede centrale alla sezione, che acquistava attrezzature in uso ai soci”. Nel 1980 nasceva la “Commissione sci alpinismo”, ma per essere riconosciuti serviva un istrutto-re nazionale. Arrivò Luigi Cesarini, poi anche Bruno Gipponi superò gli esami nazionali e la scuola raggiunse l’auto-nomia. Ora gli istruttori sono dician-nove (quattro nazionali, tre regionali, dodici sezionali) e la scuola di sci al-pinismo è affiancata da quella di alpi-nismo con propria struttura “indoor” d’allenamento a Inzino, all’insegna di una precisa filosofia lavorativa: base

volontaria e uniformità d’insegnamen-to. Al corso Sa1 (avviamento) succede il Sa2 (perfezionamento) e poi si può esercitare in autonomia il mestiere e se si vuole, su decisione del diret-tore, si può aiutare volontariamente la scuola come istruttore sezionale. Una scuola che ogni anno raggiunge il massimo degli iscritti (35) e che nel corso degli anni ha svezzato circa 800 sci alpinisti. Il programma per il 2010 comincia il prossimo 14 gennaio, po-tendo contare di nuovo su due gare Fisi di alto livello, che si svolgeranno nel mese di febbraio: il 14 la Rampe-gada a Pezzoro e il 28 il Valtrompia Ski al Maniva. Info presso la sede di Gardone (via XX Settembre), aperta il mercoledì sera (tel. 030 8911272, www.caivaltrompia.it).

Alta Valle

di Edmondo Bertussi

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Un momento di relax dopo la fatica dell'ascesa

La settima edizione della “Torre delle favole” è partita lo scorso 14 novem-bre e, in attesa che la nuova mostra bibliografica giri per le biblioteche della valle da marzo 2010, tocca a Marcheno chiudere il vecchio itinerario dedicato a “Il brutto anatroccolo”. Nelle stanze della biblioteca, ospita-te nei locali del Municipio, la vecchia mostra rimane aperta sino al prossi-mo 23 dicembre. L'ultimo appuntamento stagionale con la favola di Hans Christian Andersen, e un'occasione per lasciarsi affascinare da una storia incredibile, riletta dalla fantasiosa matita colorata dell'illustratrice Anto-nella Abbatiello.

Marcheno, la biblioteca delle favole

Apre ufficialmente sabato 5 dicembre la stagione sciistica dell'Alta Valle.Pezzeda - All’Alpe Pezzeda le novità cominciano dalla società gestore degli impianti, la Siv Spa, che conta su un consiglio tutto nuovo composto da Eli-sa Maggi (Provincia), Gabriele Tonini (Comunità montana), Flavio Zanardelli (Comune di Collio), Fausto Tonassi, Gian-battista Ferraglio, e Ervino Lazzari per i privati; presidente è Gabriele Tonini, che succede a Mauro Tognoli, mentre vicepresidente rimane Fausto Tonassi. Le piste sono state ripulite e migliorate, con la modifica all’intermedio della seg-giovia Roccolo Crispe-Monte Pezzeda

all’altezza del Blachì 2, da dove si può scendere con gli sci ai piedi. Un passo incontro alla gente anche sul versante dei prezzi, con i giornalieri che spaziano dai 290 euro (adulti), 250 euro (Over 60), 200 euro (Over 70 e Under 16) e 150 euro (Cuccioli, Baby e per tutti nel periodo fe-riale); il pass alta stagione giornaliero a 20 euro e mattiniero a 14 euro; in bassa, rispettivamente 17 e 10 euro. Piste aper-te dalle 8.15 alle 16. Info: www.anefski-lombardia.it. Maniva - Al Maniva la società guidata da Alberto e Imerio Lucchini continua a la-vorare sodo, e quest’anno le novità sono legate alla seggiovia che sostituisce i

vecchi paralleli e al nuovo parcheggio accanto al campo scuola verso Bagolino. Nel comprensorio gestito dalla Maniva Ski lo stagionale adulti è di 320 euro, 250 euro per Over 60, 200 euro per Un-der 16 e 150 euro per Baby fino a 8 anni e per il feriale (dal lunedì al venerdì). C’è anche la possibilità di sciare a ore (fino a tre), pagando 6 euro all’ora. I giornalieri in alta stagione vanno dai 23 euro (adul-ti), 15 euro (Under 16) e 10 euro (Baby), mentre in bassa stagione sono rispet-tivamente di 20, 13 e 9 euro; la mezza giornata, invece, è di 18 euro (adulti) a 7 euro (Baby). L’orario di apertura è dalle 8.30 alle 16.30.

Maniva e Pezzeda: novità in pista e prezzi invariati

Le piste del Manivae.b.

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9La Voce della Valtrompia

dicembre 2009

Col ponte che s’allarga nuovo sagrato e piazza

Nella frazione marchenese di Brozzo proseguono senza sosta i la-vori per la messa in sicurezza dello svincolo che dalla Sp Bs 345 attraver-sa il fiume Mella e porta verso la Sp 3 Brozzo-Nozza. “Il cantiere è stato aperto fra aprile e maggio di quest’anno – dice l’as-sessore ai Lavori pubblici del Comu-ne di Marcheno, Diego Bertussi – e contiamo di consegnare l’opera alla comunità entro la primavera 2010. Il grosso dei lavori riguarda l’allarga-mento della sede stradale esistente e l’addolcimento di un angolo di cur-vatura attualmente vicino ai 90 gradi e pericoloso per la circolazione delle autovetture”. L’opera viene realizzata congiuntamente fra il Comune di Mar-cheno (375.000 euro) e la Provincia di Brescia (495.000 euro). Quest’ulti-ma si occupa della parte strutturale, ossia della costruzione di una soletta sul fiume Mella e dell’allargamento del ponte, sia per quanto riguarda la sede stradale che per il percorso pedonale. All’ente comunale, invece, spetta la contemporanea riqualifica della zo-na, partendo dalla pavimentazione di quello che diventerà il nuovo sagrato della chiesa di S. Michele Arcangelo e lavorando al rifacimento di ambo

gli spazi laterali alla Sp Bs 345, sulla sponda ovest del fiume. “Un’opera di riqualifica – dice l’architetto Gianni Bontempi – che riguarda in partico-lar modo la piazzetta sul lato sinistro della strada, ripensata completamen-te e resa più efficiente da un sistema d’illuminazione e da un arredo urbano che possa trasformarla in uno spazio di socialità condiviso”. La messa in sicurezza dello svincolo è partita con la posa della struttura di so-stegno del ponte avvenuta a metà no-vembre: sei travi prefabbricate in ce-mento armato che faranno da suppor-to al nuovo sagrato e consentiranno di allargare la sede stradale. L’operazione cardine di tutto il progetto, con le pe-santi travi (lunghe tra i 14 e i 17 metri a

seconda della diversa larghezza da co-prire) che sono state appoggiate sopra i giunti posti ai due lati del fiume Mella. “La larghezza attuale dell’imbocco del ponte – aggiunge l’architetto Bontem-pi – è di circa 10 metri, mentre a lavori ultimati raddoppierà: la sede stradale passerà da una larghezza media di 7,50 metri a circa 9, con un marciapiede di due metri”. Anche Asvt (Azienda ser-vizi di Valla Trompia) ha profittato dei lavori in corso, potendo provvedere all’attraversamento del condotto fo-gnario di collegamento al collettore di valle. Nel complesso, un’opera ne-cessaria a rendere più agevole e sicuro il collegamento fra le due strade pro-vinciali e utile a migliorare il centro urbano di Brozzo.

Brozzo. La spesa complessiva è di 870mila euro. Termine dei lavori in primavera

di Lia Micale

Il 4 dicembre è il giorno di Santa Barbara, vergine egiziana del III se-colo, convertitasi in gran segreto al Cristianesimo e per questo rinchiu-sa dal padre Dioscuro in una torre. Sottoposta ad atroci torture, per-cossa con le verghe, seviziata col fuoco e infine decapitata dal pa-dre, che vuole la tradizione sia sta-to incenerito da un fulmine. Il suo culto fu portato nel bresciano dal governo veneto tra il 1747 e il 1758 e anche nella frazione colliense di San Colombano viene ricordata, in quanto protettrice di vari mestieri fra cui quello di minatore. San Colombano che crebbe sulla fa-tica indicibile dei padri di famiglia impegnati ore e ore nell’estrazione della fluorite e del ferro poi lavora-te nelle fucine della Valtrompia. Quest’anno la commemorazio-ne cade domenica 6 dicembre: al-le ore 11 tutta la comunità si riu-nisce in piazza Santa Barbara per una S. Messa solenne in ricordo di tutti i minatori defunti. Quel piaz-zale per qualche ora si trasforma in una grande mano aperta, come se i morti tornassero a stringere le no-vecento anime di San Colombano. Una celebrazione eucaristica fat-ta sfidando la fredda stagione, co-sì come i padri di famiglia sfidava-no il buio ventre della montagna. Poi un momento di raccoglimen-to davanti alla cappella dedicata a Santa Barbara, lì dove agli occhi di tutti si mostrano le foto degli uo-mini che lavorarono nelle miniere e morirono di silicosi, malattia che per la lunga esposizione alle polve-ri di silicio conduce alla fibrosi pol-monare. “Più di un centinaio di persone su un paese di 800 anime – ricorda il parroco don Marino Cotali -, ossia la maggior parte delle famiglie che rimasero senza la propria guida pa-terna”.

San Colombanoricorda i minatoricon S. Barbara

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Il cantiere aperto nella frazione di Brozzo

l.m.

SAREZZO SHOPPING Via Repubblica - SS della Valtrompia - Tel. 030.8901410a Dicembre aperto la Domenica Pomeriggio dalle 15.00 alle 19.30

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10 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

Media ValleUno spettacolo, tante associazioniLo spettacolo che vede come protagonisti gli ospiti della Rsa (sei di loro re-citeranno) è il punto di confluenza di tante realtà associative del territorio: il Gruppo Alpini Amici miei (cori), i bambini delle elementari (attori), i ra-gazzi del Liceo artistico Primo Levi (scenografie e allestimento), il mercati-no dell’usato Nonna Elide (oggettistica), il parroco di Sarezzo don France-sco Bresciani, sarte (costumi), il Cag (organizzazione), il Gruppo fotografi-co (immagini), la filarmonica S. Cecilia e Luca Pedersini (musiche), Alessan-dro Polini dei Doppio Zero (canzone originale) e altri volontari (Gruppo Ma-dre Teresa di Calcutta, Coop. Il Ponte, Gruppo Mitici ed operatrici della Rsa).

Sarezzo. L'originale spettacolo con gli ospiti della Rsa "Madre Teresa di Calcutta" e varie realtà del territorio

Va in scena il “Teatro della vita”di Andrea Alesci

Nell’ultima età della vita non ri-mangono che i ricordi, ma è da questi che i giovani potranno capire anche il loro domani. Questo il senso de “Il teatro della vita”, spettacolo che va in scena al S. Faustino di Sarezzo do-menica 8 dicembre (ore 16), orche-strato dalla cooperativa “La nuvola nel sacco” con la Rsa “Madre Teresa di Calcutta”. “L’idea è nata circa un anno fa – dice la responsabile del progetto, Jessica Gnecchi – quando abbiamo comin-ciato a raccogliere i racconti degli ospiti, anche attraverso una versio-ne adattata del ‘Gioco della vita’ di Duccio Demetrio, divertente kit che fa riscoprire il piacere di raccontarsi. Poi, durante l’estate Resy Pescatori Lucchini ha steso il copione per lo spettacolo teatrale e ad ottobre so-no iniziate le prove con la regista Rosa Peli”.

Uno spettacolo speciale che, orga-nizzato in collaborazione con l’As-sessorato alla Cultura del Comune di Sarezzo, coinvolge numerose realtà del territorio (associazioni, scuole, volontari). È la storia di Beppe del

castello e della moglie Pina, che or-mai giunti nell’età da tutti dimenti-cata fanno partire la macchina del ri-cordo, dando il la al flash back della loro vita insieme. Guidati dalle paro-le di un narratore fuori campo diven-

tiamo spettatori della loro giovinez-za, dei furtivi sguardi da innamorati, del loro matrimonio e della costru-zione di una famiglia, sullo sfondo di una Storia che attraversa l’abominio della guerra, la miseria e la pover-tà che ne segue, i successivi tempi di serenità, i piccoli ostacoli quoti-diani, i momenti felici e il ritorno a quel presente che si fa stampella di tutte le memorie osservate. Una nar-razione che unisce le diverse scene, segnate dal dinamismo della vivace parlata dialettale (lingua principale), dallo scorrere pacato delle immagini e dei commenti musicali, dal movi-mento delle scenografie, che s’illu-minano di volta in volta in un punto diverso del palcoscenico. Per una re-citazione che avviene sul palcosceni-co ma non solo, perché i personag-gi possono entrare dal fondo, dalle porte laterali, alzarsi dai posti in sa-la: come a dire che le vite trascorse stanno in mezzo a noi, invisibili cro-nache di un tempo passato cui spes-so non prestiamo orecchio.

La Rsa "Madre Teresa di Calcutta"

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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11La Voce della Valtrompia

dicembre 2009E-mail:valtrompiavocemedia.it

Prosegue il lavoro dell’ammini-strazione di Gardone Val Trompia per decongestionare la propria città dal traffico della Sp Bs 345. “Una volta terminata – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Fausto Gamba – la bretella comunale consentirà a chi è diretto in Alta valle di bypassare Gardone, tutelando la salute della popolazio-ne (meno macchine in coda e meno inquinamento), creando condizioni di transito in sicurezza e migliorando il traffico veicolare”. Il tracciato alternativo corre lungo il fiume Mella e l’ultimo tronco da com-pletare è quello tra via 2 Giugno e la località Dolomite a Inzino. Il costo è di due milioni e 600mila euro, fra lavori per la realizzazione della ro-tatoria allo sbocco sulla Sp Bs 345, ultimo tratto di via Rovedolo e pon-te che la collegherà alla ex statale. Un’opera realizzata grazie a un ac-cordo di programma sottoscritto nel 2007 con la Provincia di Brescia, che si occuperà della nuova rotatoria con un finanziamento di 500.000 euro (più 50.000 euro dati dall’amministrazio-ne); il Comune di Gardone, invece, è responsabile del tracciato e del pon-te e impiegherà un milione e 50mila euro (più un milione dalla Provincia).

“Ad oggi – dice il dirigente dell’ufficio tecnico, l’architetto Claudio Baldus-si – sono stati approvati tutti i livelli di progettazione, sono stati acquisiti i pareri di competenza e si è trovata l’intesa per la cessione di alcune aree private tramite accordi bonari con i cittadini interessati (i tre garage de-moliti saranno ricostruiti dall’ammi-nistrazione in un’area poco distante). Inoltre, il finanziamento è stato rego-lato e sono state avviate le procedure d’appalto (fine gara a gennaio), con

previsione d’inizio lavori per la pri-mavera 2010 e termine previsto nel giro di un anno”.Un’opera che snellirà notevolmente il traffico, preoccupandosi anche degli abitanti prospicienti la nuova arteria. “Oltre al viale alberato presente in via 2 Giugno – aggiunge l’architetto Bal-dussi –, verranno aggiunti altri dossi e sarà modificata l’altezza del piano viabile per ridurre la velocità di per-correnza all’intersezione tra via 2 Giugno e via Verdi; sul ponte dietro

Gardone. Due milioni e 600mila euro per l'ultimo tronco della strada. La Provincia farà la nuova rotatoria

di Andrea Alesci

Il rendering del modello adottato per il nuovo ponte in località Dolomite

la Beretta verrà posizionato un sen-sore di velocità che, in caso di supe-ramento del limite consentito, farà scattare il semaforo rosso; inoltre, è previsto un miglioramento ambien-tale con la riqualificazione a verde dell’area acquisita dalla Dolomite e sinora destinata a stoccaggio dei ma-teriali”. Un intervento, quest’ultimo, che prevede un’area di sosta attrezza-ta, la ripiantumazione, l’illuminazione e l’integrazione del sistema ciclabile. “L’intenzione – riferisce Claudio Bal-dussi - è dare continuità al percorso per biciclette, che attualmente s’in-terrompe al ponte romano. La pista ciclo-pedonale correrà accanto al fiume e passerà sotto il nuovo ponte per ricongiungersi alla strada verso Rovedolo: sarà larga due metri circa e affiancata da un marciapiede di 1,50 metri e dalla strada carrabile (7,50 metri di larghezza percorribili in am-bo i sensi di marcia). Un tratto che rimarrà complanare a quello attuale, entrando però nell’al-veo del fiume, con contemporanea sistemazione dell’argine per limitare i rischi d’esondazione. Rischi ulte-riormente ridotti dall’abbattimento del ponte Dolomite (sorretto da un pilone centrale) e sostituito da un moderno ponte sospeso in acciaio con una struttura metallica ad archi, che condurrà i veicoli verso la nuova rotatoria sulla Sp Bs 345.

Lavori alla variante sul Mella:ponte sospeso, ciclabile, verde

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12 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

Bassa ValleBovezzo, biblioteca a Peppino ImpastatoIl prossimo 16 gennaio la biblioteca comunale di Bovezzo verrà dedicata a Giu-seppe Impastato. La decisione è stata presa all’unanimità dal consiglio comuna-le. Impastato nacque a Cinisi (Pa) nel 1948 e lì morì a soli trent’anni, ucciso in un agguato mafioso. Mafia che gli fece pagare le denunce fatte attraverso Radio Aut, una radio libera e autofinanziata che nella trasmissione "Onda Pazza" usa-va la satira per sbeffeggiare capimafia e politici locali. Peppino Impastato fece per la prima volta nomi e cognomi, senza reticenze e cercando di rompere il tabù dell’intoccabilità dei mafiosi. Il suo corpo venne ritrovato il 9 maggio 1978, dila-niato da una bomba piazzata sulla ferrovia Palermo-Trapani.

Bovezzo. L'assessore ai Lavori pubblici Mario Folli: "Fare dell'area un vero luogo di educazione ambientale"

Il progetto “Casa nella natura” Il "Parco delle

colline" migliorato con la classificazione

dei sentieri e una Casa per avvicinare

la gente alla natura

di Andrea Alesci

Da sette anni i rilievi che circon-dano Bovezzo fanno parte del “Parco delle Colline”, cui aderiscono anche Brescia, Cellatica e Rodengo Saiano. Sviluppato sulla riva destra del Gar-za, la porzione di parco nel territorio di Bovezzo si estende per 4,5 kmq, congiungendo la cintura cittadina alla Valtrompia. “Il parco – dice l’assessore ai Lavori pubblici ed ecologia, Mario Folli – è un’opportunità per tornare a curarci dei boschi e valorizzare il pa-trimonio storico, architettonico e pa-esaggistico delle nostre colline. Abbia-mo fatto un censimento dei sentieri (la maggior parte privati), individuando le reti prioritarie da salvaguardare, e ad oggi ne abbiamo classificati sette (dal n° 31 al n° 37) più altri tre del Cai, che

hanno mantenuto la loro numerazio-ne originale (419, 420, 434). Il lavoro – precisa Mario Folli – va avanti con le opere di manutenzione affidate al gruppo locale di cacciatori, alla se-zione degli Alpini e al Gian (Gruppo italiano amici della natura), un’asso-ciazione internazionale di salvaguar-dia ambientale che quattro mesi fa ha vinto il bando da noi diramato per la gestione della ‘Casa nella natura’ e dell’area circostante. Proprio questa vuole essere il fiore all’occhiello del

parco: uno spazio verde di circa 7.500 mq che sorge attorno a una vecchia ca-scina, acquistata dall’amministrazione e sistemata (l’inaugurazione ufficiale per Pasqua 2010)”. Un edificio a due piani di circa 60 mq: la saletta inferiore dotata di caminetto e adibita a zona di ricreazione e cuci-na, quella superiore destinata a scopi didattici o da affittare per eventi o fe-ste. “Vogliamo fare della Casa e degli spazi circostanti un luogo di educa-zione ambientale – prosegue Mario

Folli –, anche se il progetto completo è decaduto a causa dei vincoli impo-sti dal patto di stabilità col Governo (servivano 350.000 euro). Infatti, nel progetto originale erano previste una parte interrata da dedicare a sala at-trezzi (60 mq) e un’altra adiacente all’attuale edificio (sempre di 60-70 mq). Per ora abbiamo ristrutturato e adeguato alle norme l’esistente, gra-zie ai contributi di Parco delle Colli-ne (70.000 euro), Comunità montana di Valle Trompia (25.000 euro) e di un privato (1.000 euro). Abbiamo realiz-zato anche una cisterna per l’accumu-lo dell’acqua e una pozza che, alimen-tata da una vicina sorgente, torna utile per mostrare a bambini e ragazzi le fa-si di riproduzione degli anfibi. Inoltre, metà della superficie è occupata da un marroneto, da valorizzare prima che venga ‘sconfitto’ dal bosco; proprio il suo mantenimento così come la cura degli spazi esterni (sfalcio, potatura) è uno dei compiti del Gian, oltre l’ob-bligo di tenere aperta la Casa per alcu-ni fine settimana. E per il futuro stia-mo pensando anche di realizzare una piastra per l’osservazione astronomi-ca, un’area giochi per i bambini e una piccola fattoria didattica, in modo da trasformare questo luogo in un veicolo di apprendimento culturale”. Info: Pier Luigi Cristini, tel 030 2010850.

La "Casa nella natura" di Bovezzo

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Nave. Inaugurato il monumento alla famiglia dell'artista Luigi Bertoli. Al taglio del nastro anche il card. Re

Domenica 22 novembre 2009 è sta-ta inaugurata ufficialmente la nuova piazza che s’affaccia su via Brescia e intitolata alla memoria di papa Gio-vanni Paolo II. Alle ore 11, accompagnata dal Coro del Garza di Nave, s’è svolta la messa nella parrocchiale di S. Maria Imma-colata, celebrata dal cardinale Gio-vanni Battista Re (nativo di Borno e reso porporato proprio dal Pontefi-ce polacco). Poi, alle ore 11.45 la ce-rimonia d’intitolazione della piazza, alla presenza delle autorità civili, del cardinal Re e del parroco don Gian Luigi Carminati.Una piazza nella quale spicca il mo-

numento realizzato dall’artista na-vense Luigi Bertoli e intitolato “Alla famiglia”. Di qui la volontà di dedicare questo nuovo grande spazio sociale a Karol Wojtyla, che nella famiglia iden-tificò il primitivo nucleo della Chiesa, il cuore pulsante della vita. Un monumento nel quale mamma e papà si guardano intensamente, strin-gendo nell’abbraccio due figli. Le figu-re spiccano sopra un blocco di matto-ni, riunite in una struttura che supera di poco i tre metri d’altezza e ottenuta dalla lavorazione di sei metri cubi di materiale espanso, poi tagliato, sca-vato e lavorato con sapienza sino a ottenere un modello rivestito di ve-

troresina e d’una patina protettiva che richiama il colore del bronzo anticato. “I lavori per la nuova piazza – dice il sindaco Giuseppe Corsini – sono stati avviati ancora dalla vecchia ammini-strazione e dalla nostra elezione nel 2006 abbiamo voluto dare continuità a un progetto che arricchisce il terri-torio di uno spazio moderno e aperto alle relazioni". Attorno alla piazza sor-gono edifici residenziali, direzionali e commerciali: fra di esse la farmacia comunale, il presidio locale dell’Asl, la guardia medica, vari esercizi com-merciali e un piano ancora da rifinire e dedicare ad attività che riguardano l’ambito medico.

Intitolata a Giovanni Paolo II la nuova piazza del paese

r.c.

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2009

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15La Voce della Valtrompia

dicembre 2009E-mail:valtrompiavocemedia.it

Economia

L'incontro

Rudi GattaL'imprenditore alla testa di Gielle Costruzioni

di Daniele Piacentini

Dal mattone alla casa completa, dai cantieri di famiglia nei primi an-ni Sessanta fino all’attenzione ver-so i consumi e l’ambiente, tipica del mercato immobiliare odierno: chiac-chierare con Rudi Gatta (41enne im-prenditore valtrumplino, sposato, con un figlio, Giovanni, di 12 anni e un lungo impegno da amministra-tore in diversi ambiti istituzionali locali) è come fare un viaggio nella storia della Valle Trompia, nei suoi cambiamenti e nelle sue peculiarità. La Voce lo ha incontrato, un giorno di novembre, all’interno della sede di Gielle Costruzioni in via Galilei, 54 (complesso Agorà) a Sarezzo.Rudi Gatta, come nasce il suo interesse verso il mondo della casa? Si può dire che io ci sia nato, in mezzo ai cantieri. Studiavo ancora quando mio padre, Giannino Gatta, mi portava con lui a seguire i lavori della sua piccola impresa di costru-zioni a conduzione familiare. Da lì è nata la mia passione, maturata e affinata in un lavoro vero e proprio attraverso l’esperienza.Qual è oggi la situazione della ca-sa in Valle Trompia, vista dal suo osservatorio privilegiato di ope-ratore di lungo corso del settore produttivo e immobiliare attivo sul territorio? Dalla fine degli anni Novanta al 2005 la Valle Trompia, così come tante altre zone del bresciano e non solo, ha conosciuto un vero e proprio bo-

om edilizio e immobiliare. Il trend in continua ascesa del mercato ha così consentito a chiunque di fare impresa: fra loro anche molte im-mobiliari costituite da attori non del settore e non legati alle necessarie dinamiche d’impresa tipiche dei co-struttori primari. Questa la situazione del mercato della casa in Valle Trompia fino a qualche anno fa: e oggi, invece, cosa è cambiato sia per chi vende che per chi intende acquistare? Dal 2005 in poi la bolla si è sgonfia-ta, e la situazione attuale ha contri-buito a rendere il privato ancora più esigente: il cliente è attento e infor-mato, chiede un prodotto fatto allo stesso tempo di cuore e professio-nalità, di passione e soluzioni in-novative per l’ambiente e le proprie tasche. Tutte cose che, a mio modo di vedere, solo chi è stato e sta ef-fettivamente sui cantieri può capire fino in fondo.Pare di capire, quindi, che la vo-stra attenzione primaria alla Gielle Costruzioni è rivolta ver-so il prodotto – in questo setto-re, la casa. Non siete comunque solo costruttori, ma anche una realtà immobiliare: perché que-sti due aspetti in un’unica realtà imprenditoriale? La mia idea è quella di voler essere impresa, e non fare impresa. Per que-sto cerchiamo di offrire al privato un percorso completo e questo prevede la necessità di costruire applicata all’attività immobiliare. Solo così è possibile gestire una realtà come la nostra, che ha costruito e continua a farlo in tutta la Valle Trompia, da Concesio fino a Gardone e oltre.

Come è possibile gestire entram-bi gli aspetti, quello produttivo e quello commerciale in un’azienda come la sua? Da solo non sarebbe possibile. For-tunatamente mi avvalgo di uno staff davvero eccellente, composto da persone giovani e dinamiche che sanno unire professionalità a un grande feeling umano. Chi sono quindi i suoi collabo-ratori? Beh, dovrei citare tutta la nostra quindicina di dipendenti, chi lavora in cantiere e anche le altre realtà con cui abbiamo rapporti costanti. Una menzione particolare la devo però fare al mio staff più ristretto e, per così dire, di lunga data: mio cognato, Fausto Ronchi, Marco Belleri, Luigi Tononi e Simonetta Crotti. È grazie a loro se la Gielle Costruzioni, dal 1989 ad oggi, ha saputo restare sul mercato e fornire – io credo – an-che un servizio importante a tanti valtrumplini.Torniamo per un momento pro-prio a loro, i privati cittadini del-la Valle: quali sono le loro richie-ste quando cercano un’abitazio-ne adatta alle esigenze? Nel mercato immobiliare del 2009 il nostro lavoro è in continua evo-luzione. Infatti, è necessario capire le peculiarità del cliente, i suoi pro-blemi e proporgli soluzioni efficaci a quelli che lui ritiene essere gli aspet-ti fondamentali dell’abitazione. Co-me Gielle Costruzioni, proprio par-tendo dalle richieste dei clienti ci siamo concentrati in maniera parti-colare sul risparmio energetico. Ad esempio, nel cantiere che stiamo realizzando proprio in questi mesi a

Villa Carcina abbiamo ottenuto par-ticolari certificati energetici grazie all’uso di prodotti insonorizzanti, serramenti particolari e isolanti va-ri. In sostanza, si può dire che molti privati quando acquistano una casa chiedono un prodotto innovativo ed efficiente, una sorta di involucro che sappia risparmiare ed essere com-patibile con l’ambiente e … le loro tasche, chiaramente. Chiudiamo con alcune battute più specifiche sull’impresa: se dovesse descrivere in un minu-to la Gielle Costruzioni, come lo farebbe? Direi che da due generazioni (mio padre Giannino e io) il nostro lavoro è costruire immobili. Ma costruire per noi non è solo lavoro: è una ve-ra passione, cui ci dedichiamo con impegno, serietà e attenzione. Co-struire con passione significa porre la qualità al primo posto, garantire affidabilità delle abitazioni, curare le finiture. Vuol dire considerare ogni immobi-le speciale e unico, proprio come lo considera il nostro cliente. La gestio-ne famigliare dell’azienda, con il pre-sidio in prima persona delle funzioni chiave, consente infatti di diffondere la cultura della cura al cliente in tutti i nostri collaboratori. Molti clienti ci arrivano dal passaparola. Questo non avviene per caso: oltre a curare gli immobili in fase costrut-tiva, garantiamo infatti l’assistenza nel tempo, la velocità d’intervento, la disponibilità a trovare soluzioni condivise che garantiscono la crea-zione di un legame forte con i clien-ti, vero valore aggiunto della nostra impresa.

Rudi Gatta

Unire costruzione e attività immobiliare

Da due generazioni nel mercato della casa in Valtrompia

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16 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

Culturae comunicazione

Sarezzo, mostra "Valori Alpini"Il prossimo 5 dicembre si inaugura a Villa Usignolo la mostra “Valori Alpi-ni”. Realizzata in collaborazione fra Gruppo fotografico, Gruppo alpini e Comune di Sarezzo, l’esibizione vuole mostrare alla comunità il reporta-ge che documenta le attività della sezione locale Alpini (quest’anno impe-gnata nell’organizzazione del quadrangolare nazionale e del 18° torneo Ana). Curata dal fotografo Alberto Contessi (Gruppo fotografico), l’espo-sizione gioca sui temi del volontariato, della memoria e delle tradizioni. La mostra, con ingresso libero, rimane aperta da sabato 5 a martedì 8 dicem-bre, dalle ore 9 alle ore 18.

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Lumezzane. La favola rivive nei tre piani della Torre, poi la mostra bibliografica girerà nelle biblioteche

Torre Avogadro, per tre mesi la dimora de “I tre porcellini”

Da un'idea di Sonia Mangoni e Laura

Staffoni è partita la 7a edizione, con le

illustrazioni di Nicoletta Costa

Sabato 14 novembre la Torre Avo-gadro ha indossato per la settima vol-ta abiti fiabeschi. Si è aperta così “La Torre delle favole” 2009/2010, ideata e curata da Sonia Mangoni e Laura Staffoni e quest’anno centrata su “I tre porcellini”. A fare da sostegno al-la mostra lumezzanese l’omonimo li-bro della nota illustratrice Nicoletta Costa, che nei tre piani della quattro-centesca torre diventa cosa viva gra-zie all’allestimento scenografico degli “Amici dell’arte” di Lumezzane. Realizzata in collaborazione con l’as-sessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane e con il patrocinio della Provincia di Brescia, la mostra viene ospitata nella Torre Avogadro sino al 28 febbraio 2010: tre mesi e mezzo durante i quali si svolgeranno le visite teatralizzate per scuole dell’infanzia e primarie (oltre all’apertura dome-

nicale per tutti su prenotazione), a cura di Sara Poli e dell’associazione culturale ColChiDeA. La mostra come principale giostra per tutta una serie di proposte col-laterali che dispiegano i colori del fantastico: ogni sabato sino al 20 feb-braio 2010 saranno presenti alla torre dei volontari della biblioteca Civica “Felice Saleri” di Lumezzane, pronti ad allietare chi lo vorrà con delle let-ture; mentre giovedì 10 dicembre la presentazione del libro di Carla Boro-ni “Fiabe e favole golose. Il cibo nella

letteratura e nelle storie del territorio bresciano”. Poi, con l’approssimarsi del nuovo anno il teatro Odeon or-ganizzerà una rassegna di spettacoli per ragazzi a cura di Vittorio Pedrali, mentre l’osservatorio Serafino Zani proporrà “Le favole del cielo”, proie-zione sotto la cupola del planetario con letture recitate di favole celesti. “La torre delle favole” è tutto questo e nelle pregiate stanze dell’edificio che fu degli Avogadro ospita anche una mostra bibliografica suddivisa in diverse sezioni: Nicoletta Costa,

La casa, Il viaggio, Crescere, Maia-lini, Lupi, Artisti (coi libri di illustra-tori delle precedenti edizioni) e una speciale sezione dedicata alla luna in quello che è stato proclamato anno internazionale dell’astronomia. Poi, come faceva la giostra nell’in-cantato mondo di Mary Poppins, la mostra spiccherà il volo con tutto il suo corredo di libri e, per opera del Sistema integrato di Valle Trompia, girerà in alcune biblioteche della Val-le: Concesio (3-17 marzo 2010), Nave (23 marzo-6 aprile 2010), Villa Carci-na (12-20 aprile 2010), Marcheno (23 aprile-10 maggio 2010), Bovezzo (12-26 maggio 2010), Ome (1-20 ottobre 2010), Collebeato (22 ottobre-10 no-vembre 2010). Dunque, la Torre Avogadro attende chi vuole ascoltare, vedere, toccare la favola, anche con il “Tappeto ma-gico” a cura del Tpo (Teatro di piazza o d’occasione) di Prato: un serpento-ne dove si rincorrono le figure viva-ci e rassicuranti rilette da Nicoletta Costa, in un gioco che ripercorre la storia di Tinto, Regolo e Violetta, por-cellini diventati grandi, andati per il mondo e pronti ad affrontare la paura di lupo Edgardo. In una storia semplice e chiara co-me la giornata di un bambino. Per informazioni dettagliate è possibile visitare il sito web www.latorredel-lefavole.it.

C’è una realtà a Gardone Valtrompia che fa arte contemporanea con coraggio e passione. Si tratta del Centro Arte LuPier, nato nel1996 da un’idea di Luisa e Pier-luigi Cattaneo, che ne è il presidente.“L’Arte con la 'A' maiuscola, quella che è essenza dell’uomo, è sicuramente lo strumento che dà le coordinate essen-ziali per decifrare il vivere quotidiano”. Questa la grande provocazione del Cen-tro Arte LuPier: “coinvolgere il visitato-re suscitando in lui emozioni recondite, fino a farle vibrare per sfociare in dialo-go aperto ed interattivo. L’arte diventa allora al servizio dell’Uomo”.L’associazione promuove attività cultura-

li quali mostre, installazioni, performan-ce, tavole rotonde, conferenze, dibattiti, convegni, concerti, recite e drammatiz-zazioni teatrali, presentazione di libri. Vi sono poi attività didattiche e di forma-zione e attività volte alla promozione, alla tutela e alla valorizzazione dei beni ambientali, storici, artistici della città di Gardone e della provincia. Lo spazio galleria diviene così un luogo espositi-vo d’incontro e dialogo, di confronto e conoscenza, di riferimento e crescita per artisti, studiosi, galleristi e, soprattutto per tutti gli appassionati d’arte. Nel corso di questi anni hanno trovato spazio presso il Centro Arte LuPier varie

iniziative artistiche che hanno riscontra-to buon consenso di pubblico e di criti-ca. Presso la sede espositiva del Centro sono state presentate oltre 135 mostre tra personali e collettive, 260 tra cui ita-liani, tedeschi, ungheresi, francesi, au-striaci, spagnoli oltre a olandesi, svizze-ri, americani, croati, bosniaci, senegalesi e tunisini. Fino al giorno 11 dicembre da LuPier si può visitare la mostra personale di An-gelo Valentini dal titolo “Ossessione”, aperta con ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; il sabato dalle 17 alle 19. Info: www.artelupier.com.

Gardone: con LuPier in viaggio nell'arte contemporanea

di Andrea Alesci

Un'immagine della mostra allestita a Torre Avogadro

Il Centro arte LuPierf.l.

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17La Voce della Valtrompia

dicembre 2009

di Claudio CodignolaSpecialista in chirurgia

Il cancro della mammella può es-sere trattato con tecniche chirurgi-che: chirurgia conservativa (2/3 dei casi) e mastectomia (1/3). La scelta dell’intervento più demolitivo (ma-stectomia) deriva dalla paura della recidiva, mentre chi opta per la chi-rurgia conservativa pensa all’aspetto cosmetico finale. Attualmente, però, anche per le pazienti sottoposte a intervento di mastectomia esistono opzioni di ricostruzione mammaria che garantiscono un risultato este-tico valido. Scopo della ricostruzione è ristabili-re un adeguato volume mammario e mantenere una buona qualità di vita, senza alterare la prognosi o la possi-bilità di diagnosticare recidive in se-de di ricostruzione; infatti, la maggio-re conseguenza della mastectomia è l’effetto psicosociale della menoma-zione fisica ed estetica, che può com-portare ansietà, depressione, effetti negativi sull’immagine corporea e nella vita sessuale della paziente. La ricostruzione della mammella rista-bilisce l’immagine corporea, miglio-ra la vitalità, la femminilità, la ses-sualità delle pazienti, concorrendo a migliorare il senso di benessere e la qualità di vita.La decisione di scegliere o rifiutare la ricostruzione mammaria va dalla paziente dopo aver valutato e con-siderato le possibili opzioni. È stato

dimostrato che la soddisfazione della paziente per la decisione presa è più elevata quando è stata adeguatamen-te informata e quando il suo livello di coinvolgimento nella scelta è in linea con aspettative e desideri.La ricostruzione mammaria consi-ste di due fasi: ristabilimento del vo-lume mammario e ricostruzione del complesso areola-capezzolo. La ri-costruzione del volume mammario avviene mediante l’uso di impianti, cioè tessuto della paziente. La scelta della tecnica è dettata da numerosi fattori: la forma e la grandezza della mammella nativa, la localizzazione e il tipo di cancro, la disponibilità di tessuti intorno alla mammella e in al-tre sedi l’età della paziente, i fattori di rischio medici della paziente e il tipo di terapia cui la paziente dovrà essere sottoposta dopo l’intervento. La ricostruzione del complesso areo-la-capezzolo è solitamente realizzata una volta completate sia la ricostru-zione del volume mammario sia la terapia adiuvante. Nelle pazienti sot-toposte a ricostruzione monolaterale è possibile, in questa fase, interveni-re chirurgicamente sulla mammella controlaterale per migliorare la sim-metria delle mammelle (riduzione, aumento o lifting mammario). La ricostruzione della mammella può essere fatta in concomitanza con l’intervento di mastectomia, oppure in due tempi. La ricostruzione im-mediata con impianto è appropriata per quelle rare pazienti che hanno un seno piccolo, non ptosico e una

porzione adeguata di cute e muscolo in buono stato, in modo da permet-tere il posizionamento dell’impian-to. Lo svantaggio maggiore è che il risultato cosmetico solitamente non è mai buono come quello nelle rico-struzioni in due tempi e in molti casi si rende necessaria l’esecuzione di una procedura chirurgica di revisio-ne a distanza. Per le ricostruzioni in due tempi si posiziona un espansore tissutale in posizione sottomuscolare (solitamente sotto il muscolo grande pettorale) al termine della mastecto-mia. Nel successivo periodo posto-peratorio si procede a una serie di riempimenti sino al completamen-to dell’espansione (di solito dopo 6-8 settimane); in tal modo si ottiene un rilassamento e un modellamento della porzione muscolare del torace, pronto per l’inserimento dell’impian-

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Curare il cancro alla mammellaSalute. Nella ricostruzione mammaria la scelta è fra chirurgia conservativa o intervento di mastectomia

to definitivo mediante successivo in-tervento chirurgico. Il volume mam-mario può essere ripristinato anche con i tessuti della paziente (addome, dorso, gluteo, anche). In tutti i casi, si traspone un lembo di tessuto al tora-ce per ricostruire volumetricamente la mammella. In seguito al grande interesse desta-to dalle ricerche sulle cellule stami-nali si è reso disponibile un ulteriore metodo ricostruttivo che utilizza tes-suto autogeno. In particolare, sono state scoperte cellule staminali del tessuto adiposo, nelle zone corporee dove questo è più presente. Queste cellule sarebbero in grado, una vol-ta “trasposte” in altre parti del cor-po, di generare tessuto adiposo, che nel caso della mammella permette di raggiungere un volume mamma-rio adeguato.

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Calcio. Un progetto che ha preso il via nel 2006, cresciuto grazie al costante impegno di oratorio e famiglie

Saretina, un settore giovanileche inizia a “diventare grande”Oltre settanta i bambini coinvolti nell'attività, con una squadra di Pulcini e due formazioni di esordienti

di Andrea Alesci

Cresce il progetto della Saretina, nata nell’agosto 2005 da un’idea del curato don Michele Tognazzi, che tro-vò sostegno nell’imprenditore Duilio Fiorani, in un gruppo di appassionati papà e in alcuni volonterosi giovani: far tornare a Sarezzo il sano piacere di giocare a calcio in una società che fosse iscritta alla Figc (Federazione italiana giuoco calcio).Spinti dall’entusiasmo e riuniti sotto il vessillo gialloblù della vecchia squa-dra triumplina, l’iniziativa partì con una fase esplorativa nella primavera 2006 e a settembre dello stesso anno il progetto diventò effettivo con una squadra di scuola calcio (primi ap-procci col pallone per le classi 2000 e 2001) e una di Pulcini (bimbi nati fra il 1996 e il 1999). Dopo il primo diffi-cile anno trascorso nel trasmettere ai bambini i primi rudimenti del calcio, si cominciò a pensare al futuro. Nel frattempo Sarezzo aveva cambiato cu-rato, trovando in don Michele Bodei un solido sostegno alle iniziative della squadra e un nuovo presidente. “La ca-

sa di questa società – dice don Miche-le – è l’oratorio e il ‘Comitato sportivo saretino Paolo VI’ di cui fa parte è la sua famiglia. Il Comitato convoglia di-verse attività sportive e culturali svol-te sul territorio di Sarezzo e anche per il calcio desideriamo vedere bambini e ragazzi crescere motivati, giocando con passione e spirito d’amicizia: sco-po della società è trasmettere i valori sani dello sport”.Oggi la Saretina è arrivata al quarto

Pezzaze. Nata nel 1975, promuove sport e manifestazioni tutto l'anno: sabato 19 dicembre la Ciaspolata

Con la Polisportiva iniziative di ogni tipo Dire sport a Pezzaze significa di-

re Polisportiva: dal 1975 un volitivo gruppo di volontari si attiva senza in-terruzione nel promuovere gare, ini-ziative, manifestazioni che si radichi-no nel territorio e coinvolgano anche i paesi dell’Alta valle. Una promozio-ne sportiva che non guarda soltanto all’aspetto agonistico, ma vuole esse-re momento d’incontro, divertimento e reciproco rispetto. Ecco dunque l’attività svolta durante tutto l’anno con le squadre di calcio

iscritte ai campionati Csi e, dalla sta-gione passata, la felice novità della pal-lavolo femminile; poi, l’organizzazione di eventi che portano la gente della valle a riscoprire la bellezza della na-tura: gite sciistiche invernali, la “Half Marathon - Sentiero dei carbonai”, re-alizzata in collaborazione con la Pro-mosport valli bresciane; il Palio della montagna di concerto con i Comuni di Collio, Bovegno, Tavernole e Lodri-no; la Festa della montagna nell’ultima settimana di luglio.

Dunque, discipline che si svolgono per tutto l’anno oppure mirate in alcuni periodi precisi, come per la Ciaspolata del prossimo 19 dicembre. Una mani-festazione che, dopo il felice esordio dell’anno passato, torna arricchita di un nuovo percorso: alla passeggiata di circa un’ora per le famiglie s’aggiunge un’opzione più impegnativa, adatta ad amatori e atleti (circa due ore di mar-cia). Una corsa che prenderà il via in località Malga Prato Nuovo (ritrovo ore 18.00), lungo la strada che porta

al Colle di S. Zeno. L’iscrizione avverrà lo stesso giorno dalle 16.00 alle 17.00 presso la trattoria “Ai baitei”, posta a 500 metri dalla partenza. La pre-iscri-zione (per motivi organizzativi) va ef-fettuata entro mercoledì 16 dicembre telefonando ai numeri 339 8215667 (Andrea Piardi) oppure 339 4255038 (Nicola Morzenti). La quota d’iscrizione è di 10 euro (6 euro per bamibini sotto i 10 anni) e il noleggio delle ciaspole costa 5 euro.

anno consecutivo di settore giovanile, passando dalla trentina di bambini del 2006 a quasi settanta. Oltre alla scuo-la calcio (per i nati dal 2001 al 2004) s’accompagnano le squadre di Pulcini (classi 1999 e 2000) e due formazioni di esordienti: una a 9 giocatori (1998) ed una a 11 (1997). L’appassionato gruppo di dirigenti è cresciuto nel tem-po, così come lo staff tecnico, che ve-de impegnati fra allenatori e aiutanti tre persone per ogni categoria, ciascu-

La formazione Esordienti della Saretina

18 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

Sport

Sito:www.lavocedelpopolo.it

no pronto a dedicare volontariamente il proprio tempo a questi bambini. Un progetto che nel tempo si è legato fortemente alla realtà oratoriale, dove si svolgono gli allenamenti. “I più pic-coli – dice don Michele Bodei – sono impegnati solo il sabato pomeriggio all’oratorio e subito dopo si disputa la partita dei Pulcini. Le gare delle due squadre di Esordienti si tengono, in-vece, sul manto erboso di via Bom-be, ma il vero problema riguarda gli spazi: all'oratorio lunedì e mercoledì s’allenano gli esordienti a 9, martedì e giovedì i Pulcini e gli Esordienti a 11, mentre il campo in erba è sfruttabile solo in parte (vi giocano altre squa-dre e non è dotato di illuminazione). L’anno prossimo ci sarà anche la for-mazione dei Giovanissimi, ma l’impe-gno non manca e riusciremo a trovare una soluzione”.Una società che è cresciuta piano piano, che ha superato le fisiologiche difficoltà degli inizi, che ha trovato un supporto forte in alcuni sponsor, che ha raccolto il diffuso entusiasmo per lo sport più praticato al mondo, di-mostrando come la determinazione e la serietà possano superare ogni ostacolo.

Sarezzo, Tiberti alla maratona di New YorkLo scorso 7 novembre il valtrumplino Tito Fiorenzo Tiberti ha ottenuto un gran-de risultato alla 39a edizione della Maratona di New York City. Partito come tanti altri italiani (3.500 in tutto), Tito Tiberti ha gareggiato nelle fila della Run-ning Team Co-Ver Mapei di Domodossola. Un percorso che come al solito ha preso il via dal ponte di Verrazano, si è snodato per le strade della città e, do-po 42.195 metri si è chiusa davanti al ristorante Tavern on the Green in Central Park. Il ventottenne atleta originario di Sarezzo ha coperto la mitica distanza in 2 ore 26 minuti e 34 secondi, classificandosi al 37° posto assoluto, sesto degli italiani, a un quarto d’ora dal vincitore (lo statunitense Meb Keflezighi) e a po-co più di tre minuti dal suo personale sulla distanza (2h 23’ 09’’).

l.m.

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Il gruppo della Os Noi Sarezzo

21La Voce della Valtrompia

dicembre 2009E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Lia Micale

Scendere i bianchi pendii delle montagne, sfilare fra gli abeti nel luc-cichio del sole sulla neve e trasfor-mare questa passione in un’attività sportiva duratura. Questo il risultato ottenuto da un gruppo di amici e ap-passionati di sci alpino, costituitosi in Valtrompia nell’autunno del 1964 sotto la denominazione “Os Noi Sarezzo”. Proprio all’inizio dello scorso mese di novembre il gruppo ha festeggiato il 45° anniversario di fondazione: una volta il presidente era Vittorio Buffoli, adesso Adriano Conter, la sede era nel comune saretino, adesso (dal 1990) si è spostata a Brescia, ma lo spirito ri-mane sempre lo stesso, ossia avvici-nare le persone alla pratica dello sci, all’ambiente montano e al suo rispetto, non tralasciando l’aspetto agonistico. Già, perché il presente della società si fonda su un passato prestigioso, un tempo che ha visto transitare nelle fila della Os Noi atlete e atleti poi passati in nazionale per le gare di Coppa del mondo: la saretina Denise Fusari, il cui padre Ermes fu uno dei fondatori della Os Noi; le slalomiste Rosalena Costan-zi e Nicoletta Merighetti; Ivano Edali-ni, che fra i pali stretti conquistò ben due vittorie e altrettanti terzi posti tra

il 1984 e il 1988; e poi Alberto Ghidoni, l’atleta originario di Collio che dava il meglio di sé nella velocità e nel 1987 conquistò il terzo posto nel SuperG di Garmisch-Partenkirchen, prima di di-ventare uno fra i più longevi e apprez-zati tecnici della nazionale azzurra; in-fine, la bresciana Daniela Merighetti, che è rimasta con la Os Noi sino all’età di 15 anni e attualmente fa parte della nazionale femminile.“L’attività agonistica – dice Agostino Zatti, maestro di sci e da trentacinque anni collaboratore dell’Os Noi – inizia a novembre e prosegue sino ad apri-le, con le gare inserite in circuiti Fisi

(Federazione italiana sport invernali) cui partecipano numerose categorie: Baby (7-8 anni), Cuccioli (9-10 anni), Ragazzi (11-12 anni), Allievi (13-14 an-ni), Giovani (15-20 anni), Senior (fino a 40 anni) e Master (Over 40). Per i Gio-vani più meritori (Nazionale Junior) ci sono 12 gare regionali, qualificazione alle finali regionali e di qui agli italiani, quindi gare internazionali dopo una se-lezione effettuata dal Comitato regio-nale Alpi centrali e la compilazione di una classifica per ciascun Paese par-tecipante. E per i migliori, il passo suc-cessivo può consistere nell’accesso al-la nazionale B (Coppa Europa) oppure

Os Noi Sarezzo, 45 anni sugli scifra gare e passione per i monti

Sci. Dall'amicizia del 1964 alla realtà dei corsi di oggi, passando per atleti prestigiosi come Alberto Ghidoni

alla A (Coppa del mondo)”. Un’attività, quella della Os Noi, che si completa con i corsi di sci apposita-mente pensati per bambini dai 6 ai 10 anni, con inizio nel periodo di Natale sulle piste dell’Alpe Pezzeda e del Ma-niva in collaborazione con la scuola di sci “Tre Valli”. Corsi che si suddivi-dono in vari livelli di difficoltà e com-prendono nel prezzo il trasporto, gli ski-pass, la lezione collettiva di mat-tina e pomeriggio e il pranzo, mentre escludono la tessera Fisi di 40 euro (assicurazione). Si parte dal grado A, pensato per i principianti che sappia-no scendere a spazzaneve, con durata dal 27 al 30 dicembre (costo 260 euro); il corso B è di livello medio e va dal 2 al 5 gennaio (costo 260 euro); il livello C è di perfezionamento e pre-agonisti-ca in diverse domeniche (10, 17 e 31 gennaio e 7, 21 e 28 febbraio 2010); il corso pomeridiano, invece, si svolge nei lunedì e mercoledì di gennaio (11, 13, 18, 20, 25 e 27) e di febbraio (1, 3, 8, 10, 15, 17) al costo di 210 euro. Le partenze saranno da Brescia, ma so-no previste fermate anche a Conce-sio e Sarezzo.Per informazioni contattare la sede della Os Noi il lunedì e il mercoledì dalle 20.30 alle 22.30 al numero tele-fonico 030 2007768 oppure chiaman-do Agostino Zatti (030 8971605) o Eric Urietti (335 1386865).

ORGANIZZAZIONE

SCIISTICAASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA

“NOI “ organizza

CORSI DI SCIBAMBINI DA 6 A 10 ANNI

STAZIONE: PEZZEDA - MANIVAIN COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA DI SCI TRE VALLI

CORSO A PRINCIPIANTI CHE SAPPIANO FARE LO SPAZZANEVE PERIODO: NATALE DAL 27/12/2009 AL 30/12/2009 PARTENZA* da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 COSTO: Euro 260,00

CORSO B LIVELLO MEDIO PERIODO: NATALE DAL 02/01/2010 AL 05/01/2010 PARTENZA* da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 COSTO: Euro 260,00

CORSO C PERFEZIONAMENTO E PREAGONISTICA PERIODO: DOMENICA Gennaio: 10-17-31 Febbraio: 7-21-28 PARTENZA* da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 COSTO: Euro 390,00

CORSO POMERIDIANO PERIODO: LUNEDÌ Gennaio: 11-18-25 Febbraio: 1-8-15 PERIODO: MERCOLEDÌ Gennaio:13-20-27 Febbraio: 3-10-17 PARTENZA* da BRESCIA ore 13.00 - RIENTRO ore 18.00 COSTO: Euro 210,00

Compreso nel prezzo: trasporto, ski pass, lezione collettiva mattino e pomeriggio, pranzo.La tessera FISI di euro 40,00 (che comprende assicurazione) non è compresa nel prezzo.

I bambini durante il pranzo sono seguiti dai maestri.

*La partenza è prevista a Brescia, ma si faranno fermate anche a Concesio e SarezzoPer informazioni e iscrizioni:

Sede O.S.NOI: Via Casazza, 30 - 25136 Brescia - Tel. e Fax: 030-2007768 Lunedì/Mercoledì 20.30-22.30 - ZATTI AGOSTINO: casa 030/8971605 - URIETTI ERIC: cell. 335/1386865

www.osnoi.org - e-mail: [email protected]“NOI “Non sciate da soli... sciate con

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22 La Voce della Valtrompiadicembre 2009

SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO I

NUMERO 06 - dicembre 2009

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

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CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753VILLA CARCINAVia Italia, 24 - Tel. 030 8988224LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519SAREZZOVia Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539

COMUNICOLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.itCOMUNITA’ MONTANAVia Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

FARMACIENUMERO VERDEPER LE FARMACIE DI TURNO: 800 296157

CONCESIOFarmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 - Tel. 030 2185219Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) - Tel. 030 2185012BOVEZZOFarmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566NAVEFarmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346CAINOFarmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134VILLA CARCINAAzienda Servizi Farmaceutici S.r.l.via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791 Farmacia S. Antonio Dott. Matteo Preceruti e c. S.n.c. - via Glisenti, 13 - Tel. 030 881313 LUMEZZANEFarmacia Arrivabene Giovanna - Piazza Portegaia, 11 (località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931Farmacia De Natale Francesco - via Montini, 233 - Tel. 030 827788Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (loca-lità: San Sebastiano) - Tel. 030 826744Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 - Tel. 030 8921759Farmacia Scaglioni Franco - via Giacomo Matteotti, 45 - Tel. 030 871313SAREZZOFarmacia Centrale Dr. Appodia - via Repubblica, 102 - Tel. 030 8901167Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030 800759Farmacia Fulgaro M. Antonietta - via Dante Alighie-ri, 183/B (località: Ponte Zanano) - Telefono: 030 8900550POLAVENODonati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079BRIONEFarmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059GARDONE VAL TROMPIAFarmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 - Tel. 030 8912510Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (loca-lità: Inzino) - Tel. 030 8912600

Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E - Tel. 030 8912041MARCHENOFarmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504LODRINOFarmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231TAVERNOLE SUL MELLAFarmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 920151MARMENTINOFarmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024PEZZAZEFarmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Anna-maria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788BOVEGNOFarmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 926154COLLIOFarmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc - P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722

OSPEDALEGARDONE VAL TROMPIAVia Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedali-civili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICAGARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Gio-vanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZOC/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLAC/o presidio ASL di via Amadini, 49 Telefono: 030 9220271Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lo-drino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bove-gno, Collio.

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Bovegno: Tel. 030 926775

SOCCORSO ALPINO

CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

BOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

NAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.it

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

LUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.it

SAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

POLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

BRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

GARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.it

MARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.it

TAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it PEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

IRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Page 23: La Voce della Valtrompia 2009 06

CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 8.00 – 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 8.30 – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 8.30 – 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 8.30 - 18.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30 – 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 7.00 – 9.00 – 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00

23La Voce della Valtrompiadicembre 2009

mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 8.30 (chiesa di Tizio) - 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

San Colombano, la chiesa parrocchiale

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 8.30 (Ma-ria Madre del Redentore) – 18.30 - Festivo: 8.00 (Ma-ria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 10.30 – 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 8.00 – 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-

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