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1 PROSPETTIVE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI Battevi Natale – Marco Cerbai 2010 QUAL È IL CONTESTO DELLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

32 2016 mmc

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PROSPETTIVE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI

Battevi Natale – Marco Cerbai

2010

QUAL È IL CONTESTO DELLA MOVIMENTAZIONE

MANUALE DEI CARICHI

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NIOSH 1997 National Institute of Occupational Safety and Health( dati confermati dalla National Accademy 2001)

Relazione causale fra danno alrachide lombare e fattore di rischio

• Prevalenza di ernia life-time 1-3% nei paesi occidentali

• Tassi di intervento 1999-2001 in Italia: medio 5,09, Lombardia 6,87, Calabria 2,52 (per 10.000)

Piano Nazionale Linee Guida

www.pnlg.it

95% a livello di

L4-L5 e L5-S1

95% a livello di

L4-L5 e L5-S1

2:1 tra maschi e

femmine

2:1 tra maschi e

femmine

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VIDEOTERMINALISTI

MASCHI (1125) 2,3%

FEMMINE (897) 3,0%

Totale (2022) 2,6%

I NOSTRI NUMERI

MURATORI

MASCHI (1431) 6,50%

INFERMIERI REPARTI OSPEDALIERI

MASCHI (391) 7%

FEMMINE (1639) 7%

TOTALI (2030) 7%

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GESTIONE DEI RCL e AGEING

UN PROBLEMA DI COSTO

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http://www.eurofound.europa.eu

5a SURVEY EUROPEA 2010

5a SURVEY EUROPEA 2010

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http://www.eurofound.europa.eu/surveys/smt/ewcs/ewc s2010_04_09.htm

15 – 24 %

25 – 34 %

35 – 44 %

45 – 54 %

29,5 %

Stima dei lavoratoriesposti – Italia

6.195.000

L’attività prevede il trasporto o la movimentazione di oggetti pesanti?

Almeno per un quarto del tempo ( Survey 2010)

L’attività prevede il trasporto o la movimentazione di oggetti pesanti?

Almeno per un quarto del tempo ( Survey 2010)

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Fit for Work? Musculoskeletal Disorders in the

European Workforce (9/2009)

Una forza lavoro sana significa una sana economia.

Misure per migliorare la produttività, degli investimenti

in competenze, tecnologia e innovazione e la

deregulation del mercato del lavoro, non tengono conto

di uno degli ostacoli più gravi alla crescente prosperità:

lo scarso stato di salute della forza lavoro.

Fit for Work? Musculoskeletal Disorders in the

European Workforce (9/2009)

……la forza lavoro europea non è sana abbastanza

…..per garantire che l'Europa possa competere con gli

USA e la Cina .

……si stima che fino al 2% del PIL Europeo sia

determinato dai costi diretti dei disturbi e delle

patologie muscoloscheletriche . ……il lavoro può essere la causa, il fattore peggiorat ivo

o la cura dei disturbi muscoloscheletrici

Fit for Work? Musculoskeletal Disorders in the

European Workforce (9/2009): RACCOMANDAZIONI

• Disporre di dati migliore sulle MSD (prevalenza, incidenza e costi)

• Implementare strategie per massimizzare la reintegrazione dei lavoratori e il reinserimento rapido dopo episodi di MDS

• Promuovere e rafforzare la normativa per migliorare i posti di lavoro

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Circa 11.000 sono patologie degenerative del rachide

lombare

MALATTIE PROFESSIONALI IN EUROPA

METODI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MMC

METODI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MMC

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TEST DI FORZA MUSCOLARE

• Scarsa specificità e uso di criteri poco validati;• specificità e criteri validati solo per procedura proposta da Chaffin

(job strenght rating);

• applicabilità condizionata da specifiche attrezzature di laboratorio;

TEST DI FORZA MUSCOLARE

METODI PSICOFISICI� Basati sulla scelta del peso massimo sollevabile, con ritmo

predeterminato, senza produrre sensazioni di fatica

� I valori di riferimento vengono forniti per i diversi percen tili

della popolazione in funzione di :

� Sesso

� tipo di dislocazione

� dimensione del peso

� frequenza di trasferimento

� altezza punto di applicazione della forza (T/S)

• E’ basato sulla capacita aerobica basale (consumo di ossigeno e frequenza cardiaca)

• E’ stato fissato un limite pari a 9,5 Kcal/min ridotto in rapporto alla durata e all’altezza del prelievo del carico

METODI FISIOLOGICO

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ANALISI BIOMECCANICA� affidata a modelli matematici basati sul principio

dell’equilibrio delle forze in un sistema di leve;

� consente la quantificazione dei carichi articolari e delle

tensioni delle strutture molli periarticolari;

� stabiliti valori limite di forze compressive sui dischi

lombari in base a criteri anatomo-fisiologici ed

epidemiologici.:

LIMITE MASSIMO 650 kgLIMITE D’AZIONE 350 kg

Movimentazione manuale di carichi Carico approx. sul disco L3~L4 in un soggetto di 70 kg in

differenti posture, movimentiSupino 30 kg

Eretto 70 kg

Seduto eretto senza supporto 100 kg

Cammina 85 kg

Ruota 90 kg

Inclina il tronco 95 kg

Tossisce 100 kg

Piange 120 kg

Tronco flesso (20°) 120 kg

Tronco flesso (20°) con 10 kg in mano 185 kg

Solleva 20 kg, schiena dritta, ginocchi flessi 210 kg

Solleva 20 kg, schiena flessa, ginocchi dritti 340 kg

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LA MOVIMENTAZIONE

MANUALE DEI CARICHI

Il quadro normativo e i limiti di peso

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

ART. 167 campo di applicazione

ART. 168 obblighi del datore di lavoro

ART. 169 Informazione, formazione e addestramento

ALL. XXXIII elementi di riferimento(per la valutazione del rischio)

D.LGS. 81/2008 - TITOLO VI

Le norme del presente titolo si applicano alle attività lavorative di movimentazione manuale

dei carichi che comportano per i lavoratoririschi di patologie

DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO,

in particolare dorso-lombari.

D.L.GS N. 81 DEL 09 APRILE 2008

ART. 167 CAMPO DI APPLICAZIONE

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a) ORGANIZZA I POSTI DI LAVORO in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;

b) VALUTA, SE POSSIBILE ANCHE IN FASE DI PROGETTAZIONE , le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione tenendo conto dell' ALLEGATO XXXIII;

c) EVITA O RIDUCE I RISCHI, particolarmente di patol ogie dorso-lombari , adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare:- dei fattori individuali di rischio- delle caratteristiche dell'ambiente di lavoro- delle esigenze che tale attività comporta- in base all' ALLEGATO XXXIII;

d) SOTTOPONE I LAVORATORI ALLA SORVEGLIANZA SANITARIA di cui all'articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’ ALLEGATO XXXIII.

Art. 168 – Obblighi del Datore di Lavoro

D.L.GS N. 81/08 T.U.

COMMA 3 NORME TECNICHE

3. LE NORME TECNICHE

costituiscono criteri di riferimento

per le finalità del presente articolo e dell'allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri

casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.

D.L.GS N. 81/08 T.U.

NORME ISO(VOLONTARIE)

ISO 11228- 1: Ergonomics — Manual handling — Lifting an d carrying

ISO 11228- 2: Ergonomics — Manual handling — Pushing an d pulling

ISO 11228- 3: Ergonomics — Manual handling — Handling o f low loads at high frequency

NORME UNI EN (COGENTI AI FINI DELLA “DIRETTIVA MACCHINE”)

UNI EN 1005-2 : Sicurezza del macchinario; Prestazione fisica umana : Mov imentazione manuale di macchinario e di parti componenti il mac chinario

NORME TECNICHE DI RILIEVO PER LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Art. 168 – Obblighi del Datore di Lavoro

D.L.GS N. 81/08 T.U.

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ALLEGATO XXXIII MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

La PREVENZIONE DEL RISCHIO di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari, connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi

DOVRÀ CONSIDERARE, IN MODO INTEGRATO ,

il complesso degli elementi di riferimento e dei fattori individuali di rischio riportati nel presente allegato.

D.L.GS N. 81/08 T.U.

Il METODO NIOSH e LA SUA EVOLUZIONE

NEL TEMPO

IL METODO NIOSH

PESO SOLLEVATO

PESO RACCOMANDATO

PESO MASSIMO SOLLEVABILE

IN CONDIZIONI IDEALI

Confronto fra:

LI=

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• Postura ideale per il sollevamento manuale

Postura eretta e simmetrica, mantenendo una distanza orizzontale tra il baricentro dell'oggetto movimentato e il baricentro dell'operatore a meno d i 0,25 m, nonché l'altezza della presa a meno di 0,25 m sopra l'altezza delle nocche.

Definizioni da ISO 11228-1

CALCOLO DEL PESO LIMITE RACCOMANDATO

FATTORE ALTEZZA

COSTANTE DI PESO

FATTORE DISLOCAZIONE

FATTORE ORIZZONTALE

FATTORE ASIMMETRIA

FATTORE FREQUENZA

FATTORE PRESA

Peso massimo raccomandato incondizioni ottimali di sollevamento

Altezza da terra delle mani all’iniziodel sollevamento

Distanza verticale del peso tra inizio efine del sollevamento

Distanza massima del peso dal corpodurante il sollevamento

Dislocazione angolare del peso rispetto al piano sagittale del soggetto

Frequenza del sollevamento in atti alMinuto e durata

Giudizio sulla presa del carico

X

= Peso Raccomandato (RWL)

X

X

X

X

X

COSTANTE DI PESO(o Massa di Riferimento ISO/TR 12295)

ISO 11228-1

DIVERSAMENTE GIOVANI

ADULTIGIOVANI

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TIPO DI COMPITO CON SOLLEVAMENTO MANUALE DI CARICHI

INDICE DI RISCHIO

ANNO

1. MONO TASK LI 1981

2. COMPOSITE TASK CLI 1993

3. VARIABLE TASK VLI 2009

EVOLUZIONE DEL METODO NIOSH

1. MONO TASK è il compitoin cui vengono sollevaticarichi di un solo peso in una sola variabile di area rispetto all’inizio e alla fine del sollevamento.

Lo stesso peso è sollevato dall’origine (stessa are a) alla destinazione (stessa area).

origine100 cm

10,5 kg

destinatione20 cm

10,5 kg

MONOTASK = COMPITO SEMPLICE

NIOSH 1981 :Relazione tra incidenza lombalgia acuta ed esposizione a compressione sui dischi lombari

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NIOSH 1981: Valori medi e variazione delle forze di compressione che determinano fratture sull’unità disco-vertebra

20 cm

100 cm

150 cm

10,5 kg 10,5 kg

10,5 kg 10,5 kg

10,5 kg 10,5 kg

35 cm

Origine

10,5 kg

100 cm

2. COMPOSITE TASK quando oggetti di un solo peso vengono sollevati eposizionati secondo differenti geometrie cioè in different i aree di presa e dideposito (differenti altezze degli scaffali, e/o differenti profondità con o senzatorsioni del tronco ecc.) Praticamente ogni geometria pren de il nome diSUBTASK.

COMPOSITE TASK: COMPITO FRAMMISTO

Destinazione

1993

PREVALENZA DELLE LOMBALGIE ACUTE PER CATEGORIA DI INDICI DI SOLLEVAMENTO (LI)

Waters et al., 1999

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3. VARIABLE TASK quando oggetti di peso differente vengono sollevatie posizionati secondo differenti geometrie. Anche in questo caso ognigeometria per ogni categoria di peso prende il nome di SUBTAS K.

10-60 cm

60-125 cm

125-175 cm

5 kg

5 kg

5 kg

5 kg

5 kg

5 kg

10 kg

10 kg

10 kg

10 kg

10 kg

10 kg

20kg

20 kg

20 kg

20 kg

20 kg

20 kg

DEFINIZIONE DEI COMPITI CON MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI

Destinazione

Origine

5 kg

10,5 kg

20 kg

5 kg

10,5 kg

20 kg

2009

ISO TR 12295

Ergonomics —Application document for ISO standards on manual handling

( ISO 11228-1, ISO 11228-2 and ISO 11228-3)

and evaluation of

static working postures (ISO 11226)

This application guide offers a simple risk assessment methodology for small and medium enterprises and for non-

professional activities.For expert users more detailed assessment methodologies are

presented in the Annexes.

ISO TR 12295: key-enters

PRIMO LIVELLO DI INTERVENTO: key-enters

Identificazione rapida e complessiva della presenza di induttori di disagio e pericolo

Globalità e semplicità nella prima lettura delle caratteristiche del posto di lavoro

Movimentazione carichi

Movimenti ripetitivi

Rumore Microclima Agenti chimici

organizzazione del lavoro

PostureEcc.

Movimentazione carichi

Movimenti ripetitivi

Rumore Microclima Agenti chimici

organizzazione del lavoro

PostureEcc.

NO SI

SECONDO LIVELLO DI INTERVENTO

Identificazione rapida della presenza di r ischio ASSENTE, elevato (CONDIZIONI CRITICHE)

attraverso l’uso di QUICK ASSESSMENT

CONDIZIONI CRITICHE DA VALUTARE

NO SINO SI

ASSENTE

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ISO TR 12295: Quick assessment

ISO TR 12295: Application information for ISO 11228-1

Operative steps for manual lifting evaluation

A.Identificazione della tipologia dei compiti di

sollevamento

Semplice (LI), Composito (CLI), Variabile (VLI) o

Sequenziale (SLI)

B.Descrizione del gruppo omogeneo di

operatori coinvoltiNumero, genere,età,

ecc…

C.Analisi dell’organizzazione (orari, pause,

ecc…)

Valutazione della durata del

sollevamento manuale

D.Identificazione del numero di oggettisollevati manualmente nel compito

Valutazione dellafrequenza disollevamento

E.Analisi delle geometrie all’origine ed alla

destinazione

Studio dei fattori dirischio connessi col

layout

ISO TR 12295: Criteri per il Niosh VLI

A.6.3 Criteria to evaluate the lifting index in complex lifting tasks:

detailed procedure by steps

19

Niosh VLI: I natali …

ISO TR 12295: Significato dell’Indice

Valore di Lifting Index

(LI)

Liv ello di esposizione

Interpretazione

LI ≤ 1,00Accettabile,

nessun rischio

Espos izione a ccetta bile per la maggior pa rte

della popolaz ione lavorativa di riferimento

(considerata per genere e fascia di età)

1,00 ≤ LI < 2,00Rischio

presente: liv ello basso

Una parte s ignifica tiva della popolazione

lavorativa potrebbe essere esposta ad un

livello di rischio basso

2,00 ≤ LI < 3,00

Rischio presente:

liv ello significativ o

Una parte s ignifica tiva della popolazione

lavorativa potrebbe essere esposta ad un

livello significativo di rischio

LI ≥ 3,00

Rischio presente:

liv ello elev ato

Assolutamente non a degua to per la maggior

parte della popolazione lavorativa

ESEMPIO PRATICO

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PROGETTO DI RICERCA(Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale

Maggiore Policlinico Milano)

VALIDAZIONE METODO VARIABLE LIFTING INDEX

(Responsabile scientifico: Battevi Natale)

OBIETTIVO DEL PROGETTO

Studiare la relazione fra Indice di Movimentazione Manuale Carichi (MMC)

con il metodo VLI

e

Il danno al rachide lombare, spalla e ginocchi

Numero minimo per raggiungere l’obiettivo di studio con validità scientifica: 2500 esposti e 1000 non esposti

PERCHÉ È IMPORTANTE

• L’applicazione delle norme ISO 11228, in particolare la parte 1, sarà oggetto di un Technical Report (12295) in fase di pubblicazione.

• In questo TR è previsto anche il calcolo del rischio da Movimentazione Manuale Carichi con il metodo del Variable Lifting Index

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FINANZIAMENTI

•Associazione ARPE – 5.000 €(attraverso un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola)

•ASL IMOLA – 20.000 €

Aziende che partecipano al progetto

Totale aziende

coinvolte: 11,

3000 Esposti

1300 Non Esposti

2013Cooperativa Ceramica d'ImolaSACMIAMADORIElectrolux (Forlì)Electrolux (Solaro-MI)NatuzziGrandi Salumifici ItalianiASKOLCABREIsoclimaESU

Comitato scientifico per le problematiche connesse con la

rilevazione del rischio

Battevi Natale, Marco Cerbai, Enrico Occhipinti, Sergio Niocoletti,Monica

Pandolfi, Marco Placci, e Enrique Alvarez

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Comitato Scientifico per le problematiche connesse

con la rilevazione del danno

Battevi Natale, Olga Menoni, Silvia Cairoli e Giulia Stucchi

CRONOPROGRAMMA

Prosecuzione della ricerca: 2014• Acquisizione di altre adesioni (GLAXO-Parma,

Chiesi – Parma) e recupero «ritardatari» (Glacier

Vandervell Italy)

• Due giornate di formazione gratuita per VDR e

Danno

• Tutoraggio on-site (circa 4 gg per impresa)

• VDR finale con nostra firma

• Supporto per spese di viaggio ed eventuale

alloggio

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Chi volesse aderire per il 2014

Invia una e-mail a :

[email protected]

[email protected]

[email protected]

GrazieNatale BatteviMarco Cerbai

www.epmemiliaromagna.it

EPM IEShttp://goo.gl/M2wVge