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Alma Mater Studiorum - Universit` a di Bologna Composizione dinamica di funzioni di rete virtuali in ambiente cloud Relatore Prof. Ing. Walter Cerroni Correlatori Ing. Chiara Contoli Ing. Giuliano Santandrea Candidato Francesco Foresta 19 Marzo 2015

Composizione dinamica di funzioni di rete virtuali in ambiente cloud

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Alma Mater Studiorum - Universita di Bologna

Composizione dinamica di funzioni di rete virtuali inambiente cloud

RelatoreProf. Ing. Walter Cerroni

CorrelatoriIng. Chiara Contoli

Ing. Giuliano Santandrea

Candidato

Francesco Foresta

19 Marzo 2015

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Contesto

� Negli ultimi anni la struttura delle Reti di Telecomunicazioni estata progressivamente modificata� la complessita delle risorse di rete viene spostata dal centro ai

margini delle reti stesse, quanto piu possibile vicino agli utenti ⇒ sipassa da core networks ad edge networks

� in futuro le core networks saranno solo un insieme di collegamenti adalta velocita che mettono in comunicazione le edge networks

� Parallelamente a questo, nasce nel campo dell’informatica ilparadigma del Cloud Computing� le risorse di rete, lo storage e il computing vengono offerti da un

provider ad un client come se fossero un’utenza, in modo simile acome e gia per l’acqua, il gas, il telefono, l’elettricita

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Network Functions Virtualization (NFV)

L’applicazione del cloud computing alle edge networks porta allanascita dell’approccio NFV:� Il paradigma basato sul forwarding dei pacchetti mediante indirizzi

IP e stato modificato rispetto alla formulazione originale� i pacchetti vengono processati in nodi intermedi, middle-boxes, che

implementano funzionalita aggiuntive (es. NAT, Firewall. . . )� Le middle-boxes sono dispositivi hardware, costosi, difficilmente

riprogrammabili e proprietari:� problema del vendor lock-in, ossia dipendenza del client dal fornitore� ossificazione di Internet: difficolta nella creazione di nuovi servizi

� Per risolvere questi problemi, nel 2012 una commissione dell’ETSIespone l’approccio NFV: si semplificano le middle-boxes,virtualizzando le funzioni di rete su un hardware general purpose

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Software Defined Networking (SDN)

Tutti questi meccanismi, a livello di gestione del traffico, richiedonouna certa flessibilita e dinamicita dei flussi:� Subentra il SDN: e un nuovo approccio al computer networking

proposto dalle Universita di Berkeley e Stanford nel 2008� Permette agli amministratori di rete di gestire i servizi della stessa

tramite astrazioni di funzionalita a basso livello� si disaccoppia il piano di controllo dei dati da quello di trasporto� si programma il piano di trasporto e si astrae l’infrastruttura

sottostante da applicazioni e servizi di rete� Per far comunicare i due piani si utilizza il protocollo OpenFlow:

si permette ad un controller remoto di determinare il percorso chedovranno seguire i pacchetti attraverso gli switch checompongono la rete

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Vantaggi e Svantaggi del NFV e SDN

3 Diminuzione dei costi di infrastruttura e reinvestimento in software3 Possibilita di smarcarsi dal vendor e nuove opportunita di business3 Utilizzo di architetture multi-tenancy3 Maggiore flessibilita e alta scalabilita3 Le reti recuperano il loro carattere dinamico

7 Possibilita di performances non ottimali� Teoricamente solo nel breve periodo grazie alla veloce

innovazione nell’ambiente software

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OpenStack

Questi paradigmi possono essere implementati con OpenStack:� E un progetto Open Source, rappresenta uno dei piu conosciuti

software di gestione di piattaforme cloud� una piattaforma cloud e un cluster di macchine fisiche che ospitano

alcuni server che verranno offerti all’utente come un servizio,secondo il paradigma dell’IaaS (Infrastructure-as-a-Service)

� Sfrutta OpenVSwitch, necessario ad implementare il SDN� L’utente puo creare una infrastruttura virtuale di rete composta

da server (implementati come Virtual Machines) e applicazioni direte (router, firewall, WAN Optimizers) virtualizzate secondo leastrazioni di rete fornite da OpenStack ⇒ NFV

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Case study: Service Chaining dinamico

� Si vuole implementare uno scenario di rete, sia a livello L2 che L3,che realizzi fisicamente i concetti relativi al NFV e al SDN

� Si fa riferimento ad una rete di un provider di servizi che offreconnettivita a due utenti� hanno stipulato contratti diversi ⇒ diversi Service Level Agreement

� ci saranno un utente Residenziale e uno Business� il secondo dovra ottenere una Quality of Service migliore

� L’adeguata QoS viene concessa mediante l’implementazione e laconcatenazione di funzioni di rete virtuali che elaborano il trafficodegli utenti dinamicamente� vengono sfruttati meccanismi di steering condizionato del traffico

mediante la programmazione e l’utilizzo di un controller SDN

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Funzionamento

� L’edge network contenente gli utenti e stata costruita sfruttandola Command Line Interface di OpenStack in ambiente Linux� mediante un Virtual Router si puo raggiungere l’egde network di

destinazione, implementata in un host esterno al cluster e realizzatamediante libvirt.

� Quando un utente inizia a scambiare traffico, questo verra inviatosia ad un Deep Packet Inspector che ne fara la classificazione, siaall’host di destinazione (fase di mirroring)

� Una volta classificato, il controller indirizzera il traffico verso lafunzione di rete relativa a ciascun utente:� WAN Accelerator (implementato con Trafficsqueezer) per il BusUser� Traffic Shaper (realizzato mediante Traffic control) per il ResUser

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Livello L2: Costruzione della topologia

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Livello L2: Compute node OpenStack

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Realizzazione

� Alcune delle problematiche affrontate sono state:� il corretto forwarding dei pacchetti al DPI, modificando il relativo

mac learning switch in un semplice hub� il corretto steering condizionato rapportato al contesto in cui la rete

si trova, programmando adeguatamente il controller POX in Python:� eliminazione del broadcast ARP storm e regolarizzazione dell’inoltro

dei pacchetti ARP e ICMP� corretta accensione e spegnimento dei processi del DPI per ottenere il

file cattura.json che verra elaborato per lo steering� l’implementazione di un ulteriore Virtual Router alla destinazione al

fine di spezzare il dominio di broadcast� la scrittura di adeguati script bash che hanno permesso:

� continua ripulitura dei forwarding database degli switch� implementazione del Traffic Shaper

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Misure di Throughput L2

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Misure di Throughput L2

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Livello L3: Costruzione della topologia

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Conclusioni

� I risultati ottenuti hanno dimostrato come un approcio di questotipo possa realmente rivoluzionare il mondo delle reti

� Viene data dunque la possibilita ai network provider di offrirenuovi servizi a prezzi competitivi, sia per gli stessi provider cheper gli end-user� la facile riprogrammabilita permette di copiare, migrare, distruggere

o modificare dinamicamente le funzioni di rete implementate� Sviluppi futuri:

� Inserimento nella rete del concetto di context-awareness� Altri esperimenti in contesti multi-tenant� Integrazione con meccanismi di migrazione dinamica

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Grazie per l’attenzione!

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