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1 Villa Trevisanato Zoppolato LA NASCITA DELLE VILLE VENETE Nel primo Cinquecento nasce una nuova tipologia di architettura veneta, la Villa, un grande edificio padronale costruito nelle campagne della Serenissima. Per spiegare la nascita di questo fenomeno bisogna risalire al Medioevo quando le campagne erano insicure e le città barricate entro forti mura; per questo motivo l'idea di costruire delle residenze secondarie in luoghi aperti non poteva essere contemplata. Con l'Umanesimo e il Rinascimento, politica ed economia cambiano e con esse anche il modo di vivere: ai feudi si sostituiscono i comuni e le signorie, le mura perdono progressivamente la loro funzione difensiva, la pratica del commercio si espande e le campagne divengono sicure. Per i veneziani, da sempre abili commercianti, si apre quindi la possibilità di intensificare lo sfruttamento dei possedimenti in terraferma, ma con essa sorge il problema di come controllare da vicino la produzione. Fu allora che cominciarono a comparire abitazioni che interpretavano funzionalmente ed esteticamente le nuove esigenze: in un solo complesso si riunivano la dimora padronale e gli edifici destinati ai servizi. Inoltre, la trasformazione agraria portò a bonificare ampie zone e a sviluppare una mentalità di tipo urbanistico. Fu con questo particolare legame tra economia e progettazione degli spazi aperti che viene sancito il rapporto indissolubile tra villa veneta e paesaggio. Tra i più conosciuti ed importanti architetti di Ville ricordiamo: Giovan Maria Falconetto (1468 ‐ 1534), Jacopo Sansovino (1486 ‐ 1570) e Andrea Palladio (1508 ‐ 1580) e Vincenzo Scamozzi (1548 – 1616). LE VILLE DEL TERRAGLIO Le Ville del Terraglio hanno una precisa tipologia. Hanno proporzioni semplici e armoniose, spesso ispirate al modello del Palazzo Veneziano. L’ingresso della casa padronale è allietato dal giardino “all’italiana” simmetrico e ricco di potature geometriche. Dietro e intorno alla Villa si estende il parco “all’inglese”, pittoresco e romantico, dove, tra alberi secolari e piante esotiche, viali tortuosi e montagnole, specchi d’acqua e distese erbose, sorgono serre e aranciere, padiglioni e belvedere, grotte e finti ruderi. Le ville non erano solo luoghi di villeggiatura, ma anche centri di attività imprenditoriali, nel campo dell’agricoltura e dell’industria. Alcuni proprietari come i Melicki, a Mogliano introdussero nuove sistemazioni agrarie, nuove colture e nuove tecniche di coltivazione dei campi e degli orti, oltre a incentivare lo sviluppo delle filandre, fornaci e officine. Le dimore patrizie di campagna erano note anche per ospitare salotti artistici e culturali.

La storia di Villa Zoppolato

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Page 1: La storia di Villa Zoppolato

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Villa Trevisanato Zoppolato LANASCITADELLEVILLEVENETE

NelprimoCinquecentonasceunanuova tipologiadiarchitetturaveneta, laVilla,ungrandeedificiopadronalecostruitonellecampagnedellaSerenissima.

PerspiegarelanascitadiquestofenomenobisognarisalirealMedioevoquandolecampagneeranoinsicureelecittàbarricateentrofortimura;perquestomotivol'ideadicostruiredelleresidenzesecondarieinluoghiapertinonpotevaesserecontemplata.

Conl'UmanesimoeilRinascimento,politicaedeconomiacambianoeconesseancheilmododivivere:aifeudisisostituisconoicomunielesignorie,lemuraperdonoprogressivamentelalorofunzionedifensiva,lapraticadelcommerciosiespandeelecampagnedivengonosicure.

Periveneziani,dasempreabilicommercianti,siaprequindilapossibilitàdi intensificarelosfruttamento dei possedimenti in terraferma, ma con essa sorge il problema di comecontrollaredavicinolaproduzione.

Fu allora che cominciarono a comparire abitazioni che interpretavano funzionalmente edesteticamentelenuoveesigenze:inunsolocomplessosiriunivanoladimorapadronaleegliedificidestinatiaiservizi.

Inoltre,latrasformazioneagrariaportòabonificareampiezoneeasviluppareunamentalitàditipourbanistico.

Fuconquestoparticolare legame traeconomiaeprogettazionedegli spaziaperti chevienesancitoilrapportoindissolubiletravillavenetaepaesaggio.

Tra i più conosciuti ed importanti architetti di Ville ricordiamo: Giovan Maria Falconetto(1468‐1534), JacopoSansovino(1486‐1570)eAndreaPalladio(1508‐1580)eVincenzoScamozzi(1548–1616).

LEVILLEDELTERRAGLIO

LeVilledelTerragliohannounaprecisatipologia.Hannoproporzionisempliciearmoniose,spesso ispiratealmodellodelPalazzoVeneziano.L’ingressodellacasapadronaleèallietatodalgiardino“all’italiana”simmetricoericcodipotaturegeometriche.

Dietro e intorno alla Villa si estende il parco “all’inglese”, pittoresco e romantico, dove, traalberisecolariepianteesotiche,vialitortuosiemontagnole,specchid’acquaedisteseerbose,sorgonoserreearanciere,padiglioniebelvedere,grotteefintiruderi.

Levillenoneranosololuoghidivilleggiatura,maanchecentridiattivitàimprenditoriali,nelcampo dell’agricoltura e dell’industria. Alcuni proprietari come i Melicki, a Moglianointrodusseronuovesistemazioniagrarie,nuovecoltureenuove tecnichedi coltivazionedeicampiedegliorti,oltreaincentivarelosviluppodellefilandre,fornacieofficine.

Ledimorepatriziedicampagnaeranonoteancheperospitaresalottiartisticieculturali.

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VILLATREVISANATOZOPPOLATO

LASTORIA

Costruitaversoil1676daDomenicoPesenti,laVillaappartenneatalefamigliafinoallametàdel 1700. Fu acquistata dai Duodo, nobile famiglia Veneziana, per passare ai Trevisanato enell’800 ai Melicki, famiglia di origine greca, la quale, avvalendosi dell’opera del famosoarchitettopaesaggistaAntonioCaregaroNegrin,arricchìlaproprietàconlarealizzazionedelParco,delleAranciereeSerreCalde(1855–1865).

All’iniziodel900.LaVillafuriacquistatadaiTrevisanatochenerimaseroproprietarifinoaglianni40quandofuacquistatadalDr.GinoZoppolato.

Nelnovembredel1917, subitodopo la ritiratadiCaporetto,MoglianoVenetodivennesededelComandodellaIIIArmata,operantenelbassoPiave, laVillafualloraresidenzadelDucad’Aosta.

Il fattoèricordatodaunalapidepostasullafacciata,chedice“EmanueleFilibertodiSavoia,Ducad’Aosta, dimorò in questa casa l’annodi Passione1918,meditando e preparando convolontàecon fedeeroica leultimevittoriedell’invittasua IIIArmatanellagloriosariscossadellapotenzadellearmiitaliane”.

VILLATREVISANATOORAZOPPOLATO

“LaVillaelesueadiacenze”

La parte più antica dell’edificio, a pianta quadrata a tre piani, presenta tre facciate uguali,ingentilitealpianonobiledaunelegantebalconeatreluciconvolteadarco,edincorniciateinmododaformareuninsiemeconilportaleelefinestresottostanti.

Le porte a piano terra danno accesso diretto al giardino tramite una gradinata. La facciataprincipale è assai ampia e presenta agli angoli due bassi pilastri sui quali troneggiano dueleonidiSanMarco.

IlCorpoprincipale,originariodellaVilla,fuampliatosuccessivamentenel900’Conl’aggiuntadiuncorpoaduepiani.

AilatidellaVillasorgonoledue“barchesse”,grandiedificiconporticatoacinqueluci,adattoalpassaggiodellecarrozze.Nellabarchessasettentrionaleeranoospitatelescuderie.

SulretrodellaVilla,unpo’staccato,èstatocostruitonel1885unedificioatrepiani,apiantaquadrata,chericordalaVilla,dellelineesemplicimaeleganti,denominato“LaForesteria”.

Tra la Foresteria e la Villa, nell’ 800 è stato costruito un importante edificio, adibitoall’allevamentodeibachidasetaeall’essicazionedibozzoli,denominatol’Essiccatoio.

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Sempre in questa zona, verso nord, sorgono “le Tettoie”, costruzioni basse, allineate, chedovevanoospitareicarri,leattrezzatureagricoleealtro.

Nellevicinanze,incontiguità,c’eranoanchelastalla,lafalegnameriael’officina,perchéquestocomplesso doveva essere autosufficiente e produttivo. In questa zona “industriale”convergevanoleattivitàdeiterrenidipertinenzadellaVillaeilredditodovevacontribuirea“mantenere” la Villa stessa e… possibilmente, anche il Palazzo sul Canal Grande a Venezia.Tuttaquesta zona “ industriale” è statamascheratadall’architettoCaregaroNegrin conunamuratura,ingentilitadafinestrelleemerlaturebenvisibilidalParcoedall’Aranciera.

AcompletarelascenografiadellaVillaTrevisanatoZoppolato,duepiccoliedificipostiunpo’lateralmente, davanti alla Villa; la “ Chiesetta “, molto graziosa, con un pregevole altaremarmoreoela“Pomera“,piccolaedelegantecostruzioneaduepiani.

ILPARCO

Entrando dalla grande cancellata principale, in ferro battuto, ci si trova nel “Giardinoall’Italiana”, con forme simmetriche, rigorosamente disegnato e dominato da una grandefontanacentrale.

Tuttoilrestodelparcohainvecelecaratteristichedel“GiardinoRomantico”esiestendepercircatreettari.

Ilparcoproponespazicreatipersembrareselvaggi,sorprendere,emozionare,raccontare.

Perfettamenteinseritonelpaesaggiocircostante,offrevisualiquasi“dipinte”comefosserodeiquadrichetuttoraciaffascinanoestupiscono.

LapreziositàdiquestoParcoStoricoèdataanchedallasuafragilitàedallasuaunicitànellastoria.

L’ecosistemalimitatodelParcoStorico,realizzatoconmaterialeviventeeacqua,èunoperad’artechesopravvive,sisviluppaesiconservagrazieall’amoredegliuominiperlepianteeifiori,allavoroinfaticabileeallapassionedichilocura,losegueelogestiscepertrasmetterloallegenerazionifutureatestimonianzadiun’epoca.

Dal punto di vista botanico è da segnalare che il parco è stato progettato nel XIX secolodall’Architetto Antonio Caregaro Negrin (Vicenza). Questi, oltre a utilizzare gli alberi delprimitivobosco,piantatoverso la fine ‘600approfittòdel limitrofo corsod’acqua(laFossaStorta)percreareunlaghettoconuncontinuoricircolo,piccolidossi,vialettieponticellichecostituisconounsuggestivoinsieme.Lostileèquellodeigrandigiardini inglesiromanticidimetàdell’800:èquindiintesocomeluogodipasseggionelqualenondevonoesserevisibiliiconfinidellaproprietàperdareallamenteunsensodiillimitatezza.Iltuttoèresopossibiledaun attento studio nel quale nulla è dato al caso, ogni singola pianta svolge una funzioneparticolarenelcomplessogiardino.

Imotivi conduttori caratteristici del giardino romantico sono: il belvedere, la presenza deicorsid’acquaediluoghidovetuttiicinquesensisonoesaltati,inparticolarelavista,l’olfattoel’udito.

Da un punto di vista pratico la realizzazione fu all’avanguardia per il suo tempo, per lapresenza di strutture quali la serra riscaldata e l’ Aranciera, studiate in modo tale da

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riscaldaregliambientigrazieesclusivamenteall’orientamentodegliedifici,aglispessoridellepareti,eall’utilizzodistufeacarbonecontubipassantisottoibancali,inmododabilanciareilcalore e l’umidità necessari alla crescita delle piante. Il tutto è stato possibile grazie allarealizzazione di una complicata rete di condotte sotterranee che permettono di portarel’acquainogniangolodelgiardino,dell’ortoedelfrutteto.

Lagrandevarietàdiessenzediquestoparco,nehafattomotivodiricercadapartediespertiestudiosiedèstataoggettodivarieTesidiLaurea;anche lastrutturadelParcohasuscitatol’interessediArchitettiePaesaggisti.

Sarebbequitroppolungoelencareglialberisecolaripresentinelparco.

Ne ricordiamo soltanto alcuni: platanimaestosimai potati, di oltre 40metri di altezza; unboschetto di carpini e siepi di tassi ultrasecolari; alcuni gruppi di magnolie, veramenteeccezionaliperlelorodimensioniebellezza;imaestosicipressicalviconlelororadiciaeree(pneumatofori).

Eancora,unlungofilaredialtissimipioppiitalicidienormidimensioni,coniloroimponenticontrafforti, sviluppati per resistere al vento; un boschetto di cedri atlantici pluri secolari,tuttigigantidi35‐40metridialtezza;ediseguitoungruppodimaestosicalocedri,alberidellafamigliadellesequoie.

Infine,vicinoall’ArancierailCedrodell’Atlante,grandeeanticoesemplare(hal’etàdellaVilla,cioè oltre 300 anni) catalogato tra gli alberi monumentali d’Italia e tutelato dalla RegioneVeneto,oltrecheamorevolmentecurato,cometuttoilparco,dagliattualiproprietariAlvise,eMariaZoppolato,PaolaZoppolatoVesco.