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Squadra Speciale Castagna - ComiBook n°1

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Difficile da credere, ma l’Ortopedia Castagna nasconde un incredibile segreto... Quello che vediamo da fuori è un negozio (beh, ad essere precisi sono due! Uno a Erba e uno a Lecco) dove ognuno fa il suo lavoro: c’è chi sta al bancone, chi al computer e chi invece è in officina con le mani impegnate a realizzare un sacco di cose!Ma dietro a questa “copertura” si nasconde l’identità segreta di questo team: guidato dal leggendario Andrew Wolf è...La “SQUADRA SPECIALE CASTAGNA”! (per gli amici “SSC”).Ogni volta che c’è una situazione di pericolo o un mistero da risolvere, la SSC è pronta a partire con i suoi due agenti: Cast e Anya.Affiancati dai loro due assistenti, Mr Leko Monkey e Mrs Elda Cow, supportati dalle stupefacenti invenzioni del geniale Dr Gaez Plantar, i due agenti sono in grado di affrontare con successo le mille peripezie delle loro missioni!

LA SQUADRA SPECIALE CASTAGNA È PRONTA A PARTIRE!QUALE SARÀ LA SUA PROSSIMA AVVENTURA?.. CHE ASPETTI?!

SCOPRILO SUBITO!

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Nome: CastEtà: 22Segni Particolari:Un simpaticone che diventa indispensabile in missione... forse...

Nome: AnyaEtà: 21Segni Particolari: Determinata e affidabile, tutti la stimano!

Nome: Mr Leko MonkeyEtà: 18Segni Particolari:E’ un fenomeno ai videogiochi!

Nome: Mrs Elda CowEtà: NON SI CHIEDE!!Segni Particolari:Non toccatele Anya, altrimenti…

Nome: Dr Gaez PlantarEtà: 55Segni Particolari:Geniale inventore dalla fantasia senza limiti!

Nome: Andrew Wolf“Il Leggendario”Età: 36Segni Particolari:Il soprannome dice tutto.

Cast è un ex detective che dopo un brutto incidente si è ferito le zampe in maniera piuttosto seria: è solo grazie ai tutori del Dr Plantar se ora Cast può muoversi con l’agilità di un tempo. Proprio per riconoscenza ora sta con la SSC... ma ha ancora molto da imparare, soprattutto su come ci si comporta!

Anya è l’agente storico della SSC che, seppur giovane, ha ormai accumulato una grande esperienza. Indossa un busto speciale, che è sia un’arma che un elemento indispensabile per la sua vita quotidiana: senza di esso non riuscirebbe nemmeno a stare in piedi! Le sue origini sono ignote…

Il Dr Plantar è un’istituzione nella SSC: senza i suoi marchingegni la vita dei nostri agenti sarebbe davvero difficile! Cast va pazzo per le sue invenzioni.

Leggenda vivente, mai un insuccesso, Wolf è stato il più grande agente della SSC, ora passato alla scrivania. Ha addestrato personalmente Anya.

Sveglio ma un po’ fifone, il buon Leko è l’assistente, nonché il miglior amico, di Cast. I due se la intendono a meraviglia... anche troppo quando c’è da lavorare!

Il suo nomignolo è “Big Mama”: fu lei a prendersi cura di Anya quando, ancora in fasce, la trovò di fronte al negozio di Erba. Da allora non l’ha più lasciata sola!

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Tutto scorreva tranquillo in Ortopedia Castagna: il nuovo agente Cast stava giocando ai videogame con il suo assistente Mr Leko Monkey."Cast! Che vergogna! Ti sto distruggendo!" disse Leko."Ah-ha, ma che dici scimmietta, non vedi che è tutta una tecnica, ti sto facendo credere di essere in difficoltà per poi fregarti quando

abbasserai la guardia!" rispose Cast."He he... certo, certo..." disse ridendo Leko.Nel frattempo Anya, da bravo agente veterano della SSC, stava discutendo con Mrs Elda Cow su come utilizzare al meglio il superscudo incorporato nel suo busto.Il Dr Gaez Plantar e "Il Leggendario" Direttore Andrew Wolf erano in disparte, parlottando fra di loro, chissà di che cosa...

Quand'ecco che dalla TV, come un fulmine a ciel sereno, irruppe all'improvviso un'edizione staordinaria del TG: "Gentili telespettatori! E' successa una cosa inspiegabile! E' scomparso il Dente del Resegone, una delle caratteristiche punte della vetta Lecchese!". La scena, in effetti, era alquanto particolare: dove prima stava una montagna... beh, ora non c'era proprio nulla!Il giornalista proseguì nel suo racconto: "E' pazzesco! Semplicemente... il Dente non c'è più! Diversi elicotteri stanno provando a vedere da vicino cosa stia accadendo, ma sembra proprio che vengano respinti da una qualche forma di campo magnetico!

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Anche via terra non è possibile avvicinarsi... Le forze dell’ordine sono al lavoro e il capo della polizia ha dichiarato che stanno facendo tutto il possibile per risolvere questo mistero... Ci dicono che proprio in questo istante si stanno mettendo in contatto con chi potrà dar loro una mano...”.

In quel momento il telefono “speciale” dell’Ortopedia squillò: stavano proprio chiamando in soccorso la Squadra Speciale Castagna.“Anya, Cast... preparatevi” ordinò Il Direttore Wolf. “Anya, sarai tu ad avere il comando” concluse.“Ok” rispose Anya.“Wowww, fantasticooooo!” commentò un Cast particolarmente su di giri, del resto era la primissima volta in cui entrava ufficialmente in azione!

Finalmente la SSC era pronta a partire!I due agenti diedero il via alla missione: destinazione Resegone! Evvai!Ma la grande euforia di Cast si spense in fretta quando scoprì che avrebbero dovuto letteralmente scalare la montagna...

“CHE COSA?!” esclamò la tigre.

Giunsero facilmente al campo di forza e in effetti era come un muro invisibile e invalicabile. “Cast ho un’idea, tieni!” disse Anya mentre gli consegnava una pala allungabile, sicuramente costruita dal Dr Plantar. “Ora scava un passaggio!” concluse con un sorrisino beffardo. “Ooook... - ma perché Il Direttore ha messo lei al comando? Accidenti! - in un attimo sarà pronto...” mormorò Cast.

Il piano di Anya funzionò: creando un piccolo tunnel sottoterra i due riuscirono ad aggirare lo scudo e a proseguire verso la cima.

Fu quando arrivarono in vetta che lo stupore divenne incontenibile: dove una volta c’era il Dente, ora c’era una voragine, ma non una semplice cavità, bensì un cratere ipertecnologico, con pareti di metallo e luci! “Presto, muoviti Cast! Non hai idea di cosa tu ti stai perdendo!” gridò Anya mentre il suo collega sudava sette camicie per l’arrampicata!

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“Non sto nella pelleeeee! Dai Anya entriamoci subitoooooooo..ooo...oo...o!” furono le ultime parole di Cast, poco prima di sparire con un tuffo dentro nel cratere. Anya, perplessa per quel gesto folle, scelse saggiamente di usare le scale a pioli.I due si ricongiunsero sul fondo. A dire il vero fu Anya a ritrovare Cast: come un pollo era rimasto incastrato fra le rocce...

Era tutto scuro laggiù, soltanto qualche luce qua e là illuminava le pareti.Scoprirono un condotto che proseguiva all’interno della montagna. Anya tirò fuori una pila, i due si fecero un cenno d’intesa e decisero quindi di incamminarsi nonostante l’ambiente un po’ tetro e buio.

“Che caldo qua dentro” disse Anya togliendosi il giaccone.Ancora non si vedeva nulla di nuovo...

Fu Cast, però, ad interrompere il silenzio: “Non so tu, ma io ho come la sensazione di essere osservato” disse. “In effetti è così, mantieni la calma, sto cercando di capire cosa stia succedendo e cosa fare” rispose una determinata Anya. “Ok, mi tengo in allerta e pronto allora” chiuse Cast, divenuto stranamente serio. Continuarono a camminare e ad un certo punto fu evidente che qualcuno stesse dietro di loro: un rumore metallico li accompagnava ad ogni passo.

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“Ok, ho deciso: al 3 ci giriamo, corriamo verso i lati, cerchiamo riparo e vediamo di cosa si tratta” disse Anya.“Quando dici 3 vuoi dire 3 e poi gridi anche <<via>> oppure intendi proprio al 3?” domandò Cast.Anya, sconsolata, si chiese cosa avesse fatto di male per meritarsi un collega del genere! Non fece in tempo a rispondersi quand’ecco che la figura misteriosa decise di rompere gli indugi e fare la sua apparizione: un minaccioso robot era davanti a loro e sembrava tutto fuorchè amichevole! Era di un grigio lucente, con un visore rosso al posto degli occhi. Ogni suo pesante passo era accompagnato da un rumore secco e metallico: “CLANK, CLANK, CLANK...” “Ehm... Ciao?” disse Cast in modo poco convincente.

“Bip Bop... BANG!” d’improvviso dal visore del robot partì un raggio laser! Cast riuscì a schivarlo per un pelo richiedendo un notevole sforzo ai suoi supertutori. Il robot iniziò a sparare colpi a raffica e i nostri due eroi non potevano far altro che schivarli saltando qua e là.“Anya! Dobbiamo trovare il modo di fermarlo!” gridò Cast mentre un raggio per poco non gli colpiva la coda…“Lo so, accidenti!” riuscì a dire a malapena Anya durante una scivolata. La situazione non sembrava migliorare e le due tigri continuavano a stento a difendersi dagli attacchi ripetuti. Trovarono infine riparo dietro ad alcune rocce.

Fu a quel punto che i due eroi capirono finalmente cosa andava fatto: “Il tuo punto di forza sono i supertutori, mentre il mio busto è uno scudo protettivo, dobbiamo riuscire a sfruttarli entrambi se vogliamo vincere” disse Anya.Cast rispose: “Hai ragione, dobbiamo lavorare di squadra”. Sul volto della tigre gialla, però, apparve un sorriso strano, che

pian piano diventava sempre più largo, si può dire quasi… inquietante!

E in effetti accadde proprio quello che Anya temeva... Cast uscì di colpo dal riparo gridando come un folle: ”Forza! Colpiscimi brutto pezzo di latta arrugginita che non sei altro!”.Il robot non si fece pregare e lanciò uno dei suoi colpi più potenti. Cast stava quasi per essere colpito quand’ecco che l’intervento di Anya lo salvò: usando il superbusto come difesa riuscì a deviare il raggio.

La giovane tigre bianca era furiosa: “Stupido idiota! Cosa credevi di fare?!?!” gridò girandosi di colpo verso il suo compagno... rimanendo però di stucco: Cast si era dileguato!

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Anya si voltò di scatto e lo vide dalla parte opposta: Cast aveva sorpreso il robot (e lei stessa) con un supercalcio fulmineo!Il colpo fu spaventoso! Con un solo calcio riuscì a distruggere il braccio sinistro della macchina piegandogli persino il fianco! Il robot prese letteralmente il volo, per poi cadere e rotolare innumerevoli volte, finchè non si fermò definitivamente sollevando una grossa nube di polvere.“Vittoria!!!” gridò Cast in direzione di Anya. Lei gli si avvicinò, apparentemente sorridente, per poi esplodere: ”Zuccone!.. Prendi questo! SOCK!” è rifilò un forte cazzotto sulla testa di Cast, tanto che la tigre gialla per poco non svenì dal dolore: “Ahiaaaaa!” Cast era quasi in lacrime... “Te lo meriti! Quello lo chiami gioco di squadra?!?!” disse Anya arrabbiata, anche se in cuor suo aveva compreso le buone intenzioni del compagno.Il siparietto si interruppe di colpo: dalla pancia del robot si aprì uno sportello: “CLICK”! I due agenti accorsero subito per vedere di che cosa si trattasse.Rimasero a bocca aperta: all’interno dell’apertura c’era una piccola cabina di comando ed un omino verde se ne stava lì dentro, mezzo intontito.“Wow... questa sì che è da raccontare! E tu chi diavolo sei?! Esclamò Cast. Anche Anya era senza parole... si limitò a dire: ”Credo che tu ci debba una spiegazione”.

L’omino verde iniziò a piangere come un bambino: “UE UE! Vi dirò tutto, ma vi prego, non fatemi più male!”. E così, ad un certo punto, i tre se ne stavano lì, seduti sul robot ormai fuori uso. Il piccoletto era ormai pronto a vuotare il sacco: “Il mio nome è Mack e sono un grande pasticcione... quelli come me voi di solito li chiamate... mmm... alieni. E in effetti...io lo sono!”.

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La mascella di Cast era per terra. Anya era pensierosa.

Il loro nuovo <<amico>> proseguì nel racconto: “Dovete sapere che da dove vengo io i viaggi sugli altri pianeti sono all’ordine del giorno. Lo facciamo da... sempre, più o meno. Con il tempo, il mio popolo si è dato delle regole per non influenzare la vita degli esseri viventi dei mondi che incontrava.

Qui, sulla Terra, la regola è sempre stata quella di non farci nè vedere nè scoprire. A volte siamo stati bravi a farlo, altre un po’ meno, ma l’abbiamo sempre scampata. Questa volta, però, io ho combinato un gran pasticcio.”

Una lacrima interruppe per un attimo il racconto, Mack si soffiò il naso e proseguì: “Ora vi dico la verità: qui nel Resegone abbiamo sempre nascosto la nostra base segreta. E per anni, forse secoli, non c’è stato nessun problema. C’erano gli adulti a far funzionare i meccanismi spazio-dimensionali.

Facevano scomparire per breve tempo il Dente in un’altra dimensione, in modo tale da liberare la pista di lancio delle navicelle, proprio dove vi trovate ora.

Nessun terrestre se ne poteva accorgere: il sistema di occultamento creava un ologramma in tutto e per tutto identico al Dente e, allo stesso tempo, la barriera magnetica teneva alla larga gli umani troppo curiosi”.

Cast aveva lo sguardo perso nel vuoto e non stava capendo praticamente un accidenti di quei discorsi così complicati, se non il concetto principale: alieni nel Resegone. Stop.

Mack continuò la narrazione: “Ora però io sono rimasto l’ultimo del mio gruppo...

Lo dicevo che non ero pronto per questa responsabilità, ma loro non mi hanno ascoltato... e alla fine, quando stavo finalmente per partire e tornare a casa, ho sbagliato a schiacciare i bottoni e ho fatto un disastro! UE UE UE!!!”.

Il piccolo omino verde ricominciò a piangere...

Fu Cast a chiedere ulteriori spiegazioni al giovane Mack: “Capisci che mezza Lecco è in subbuglio e che per poco non ci hai quasi fatto a fette con questo robot?!”.

“Lo soooo, mi dispiace, ma non volevo farvi male! I laser erano impostati solo per farvi addormentare... UE UE UE!!!” e ancora un mare di lacrime...

Anya diede un’occhiataccia a Cast. Decise quindi di intervenire: “Ok Mack, succede a tutti di sbagliare qualche volta, l’importante è che ora abbiamo capito come stanno le cose. Credo a quello che ci dici, in effetti anche la barriera invisibile che abbiamo incontrato durante la scalata non era pericolosa, tutt’altro, perciò ti aiuteremo a risolvere questa faccenda, d’accordo?”

Mack smise di piangere.Capì che era finalmente giunto il momento di diventare un ometto e prendere decisioni importanti.

I tre parlarono a lungo sul da farsi e fecero un patto da veri amici: sarebbe stato sufficiente far tornare il Dente come prima per risolvere quasi tutti i loro problemi.

Per il resto, Anya e Cast avrebbero poi informato i giornalisti di non aver trovato nulla di strano durante la loro missione e che probabilmente si era trattato soltanto di un evento naturale, tipo un qualche strano fenomeno atmosferico...

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Il segreto era perciò al sicuro. Giunse così il momento degli addii, Mack era finalmente pronto e poco dopo la sua partenza tutto sarebbe tornato normale.“Grazie miei amici, spero di rivedervi prima o poi, vi sarò per sempre riconoscente” disse.“Fa buon viaggio e stai lontano dai bottoni strani, mi raccomando!” Scherzò Cast. La navicella era in fase di lancio, Cast e Anya la videro partire mentre si incamminavano verso la valle, fecero il loro ultimo saluto a Mack e tornarono a casa.

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