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REPUBBLICA ITALIANA Anno XLIV BARI, 25 GENNAIO 2013 N. 14 UFFICIALE BOLLETTINO DELLA REGIONE PUGLIA Sede Presidenza Giunta Regionale Leggi e Regolamenti regionali Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB S1/PZ

Puglia: L. Reg. N. 1/23.01.2013 "Interventi per la ciclabilità"

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REPUBBLICA ITALIANA

Anno XLIV BARI, 25 GENNAIO 2013 N. 14

UFFICIALEBOLLETTINODELLA REGIONE PUGLIA

Sede Presidenza Giunta Regionale

Leggi e Regolamenti regionali

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB S1/PZ

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Il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia si pubblica con frequenza infrasettimanale ed è diviso in due parti.

Nella parte I sono pubblicati:a) sentenze ed ordinanze della Corte Costituzionale riguardanti leggi della Regione Puglia;b) ricorsi e sentenze di Organi giurisdizionali che prevedono un coinvolgimento della Regione Puglia;c) leggi e regolamenti regionali;d) deliberazioni del Consiglio Regionale riguardanti la convalida degli eletti;e) atti e circolari aventi rilevanza esterna;f) comunicati ufficiali emanati dal Presidente della Regione e dal Presidente del Consiglio Regionale;g) atti relativi all’elezione dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, della Giunta regionale, delle Commissioni permanenti

e loro eventuali dimissioni;h) deliberazioni, atti e provvedimenti generali attuativi delle direttive ed applicativi dei regolamenti della Comunità Europea;i) disegni di legge ai sensi dell’art. 8 della L.R. n. 19/97;j) lo Statuto regionale e le sue modificazioni;k) richieste di referendum con relativi risultati;l) piano di sviluppo regionale con aggiornamenti o modifiche.

Nella parte II sono pubblicati:a) decreti ed ordinanze del Presidente della Giunta regionale;b) deliberazioni della Giunta regionale;c) determinazioni dirigenziali;d) decreti ed ordinanze del Presidente della Giunta regionale in veste di Commissario delegato;e) atti del Difensore Civico regionale come previsto da norme regionali o su disposizioni del Presidente o della Giunta;f) atti degli Enti Locali;g) deliberazioni del Consiglio Regionale;h) statuti di enti locali;i) concorsi;j) avvisi di gara;k) annunci legali;l) avvisi;m) rettifiche;n) atti di organi non regionali, di altri enti o amministrazioni, aventi particolare rilievo e la cui pubblicazione non è prescritta.

INSERZIONI

Gli atti da pubblicare devono essere inviati almeno 3 giorni prima della scadenza del termine utile per la pubblicazione allaDirezione del Bollettino Ufficiale - Lungomare N. Sauro, 33 - 70121 Bari.

Il testo originale su carta da bollo da a 14,62 salvo esenzioni di legge, deve essere corredato da 1 copia in carta uso bollo,dall’attestazione del versamento della tassa di pubblicazione prevista e da 1 copia in formato elettronico firmata con proceduradigitale.

Gli avvisi da pubblicare ai sensi della L.R. n. 11/2001 sono gratuiti.

L’importo della tassa di pubblicazione è di a 185,93 comprensivo di IVA, per ogni inserzione il cui contenuto non sia supe-riore, nel testo, a quattro cartelle dattiloscritte pari a 100 righe per 60 battute (o frazione) e di a 13,63 comprensivo di IVA, perogni ulteriore cartella dattiloscritta di 25 righi per 50 battute (o frazione).

Il versamento deve essere effettuato sul c/c/p n. 60225323 intestato a Regione Puglia - Tasse, Tributi e Proventi regionali -Codice 3119.

Non si darà corso alla pubblicazione senza la predetta documentazione.

ABBONAMENTI

L’abbonamento, esclusivamente annuo, è di a 134,28 da versare su c/c/p n. 60225323 intestato a Regione Puglia - Tasse,Tributi e Proventi regionali - Codice 3119.

I versamenti effettuati entro il 15° giorno di ogni mese avranno validità dal 1° giorno del mese successivo, mentre i versa-menti effettuati dopo il 15° giorno e comunque entro il 3° giorno di ogni mese avranno validità dal 15° giorno del mese suc-cessivo.

Costo singola copia a 1,34.

Il Bollettino Ufficiale è in vendita presso:Libreria Piazzo - Piazza Vittoria, 4 - Brindisi; Libreria Patierno Antonio - Via Dante, 21 - Foggia;Libreria Casa del Libro - Mandese R. - Viale Liguria, 80 - Taranto.

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“Avviso per i redattori e per gli Enti:

Il Bollettino Ufficiale della Regione Puglia si attiene alle regole della Legge 150/2000 per la semplifi-cazione del linguaggio e per la facilitazione dell'accesso dei cittadini alla comprensione degli atti dellaPubblica Amministrazione. Tutti i redattori e gli Enti inserzionisti sono tenuti ad evitare sigle, acronimi,abbreviazioni, almeno nei titoli di testa dei provvedimenti”.

S O M M A R I O

PARTE PRIMA

Leggi e regolamenti regionali

LEGGE REGIONALE 23 gennaio 2013, n. 1“Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica”.

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 14 del 25-01-2013

PARTE PRIMA

_________________________Leggi e regolamenti regionali_________________________

LEGGE REGIONALE 23 gennaio 2013, n. 1

“Interventi per favorire lo sviluppo della mobi-lità ciclistica”.

IL CONSIGLIO REGIONALEHA APPROVATO

IL PRESIDENTE DELLAGIUNTA REGIONALE

PROMULGA

La seguente legge:

Art. 1Finalità

1. La Regione Puglia promuove e sostiene lamobilità ciclistica al fine di elevare la qualità dellavita, garantire l’accessibilità dei territori e valoriz-zare le risorse ambientali pugliesi. Il sistema dellamobilità ciclistica è strategico per lo sviluppo eco-compatibile della Puglia. Attraverso l’uso dellabicicletta, si contribuisce, tra l’altro, all’abbatti-mento delle emissioni di anidride carbonica, all’au-mento della competitività ed efficienza nei trasporticon l’intermodalità bici-treno e/o bici-bus, allariduzione della congestione stradale e del rischio diincidenti, alla promozione della salute pubblica eall’affermazione della Puglia nel settore del turismoin bicicletta nazionale e internazionale.

2. La Regione Puglia individua, tra le strategieper contenere e controllare il problema della conge-stione stradale, l’attivazione di politiche che agi-scono sulla domanda di mobilità, ossia sulla modi-fica del comportamento dei cittadini nelle loro

scelte di trasporto urbano, sostenendo gli sposta-menti in bicicletta attraverso la realizzazione diinterventi infrastrutturali e azioni di comunica-zione, educazione e formazione.

3. La Regione sostiene e promuove l’utilizzogeneralizzato della bicicletta in ambito urbano edextraurbano tramite:

a) la formazione di una rete ciclabile regio-nale integrata con la rete delle infrastrut-ture per la mobilità mediante:1) la realizzazione e il completamento di

percorsi ciclabili e ciclopedonali;2) la realizzazione degli interventi fina-

lizzati alla coesistenza dell’utenzamotorizzata e non motorizzata, ancheattraverso politiche di moderazionedel traffico;

b) la promozione all’utilizzo della bici pergli spostamenti e l’affermazione di unanuova cultura della mobilità sostenibileattraverso l’attivazione di azioni di educa-zione, formazione e comunicazione per laconoscenza e la diffusione della mobilitàciclistica e dei vantaggi che essa com-porta.

Art. 2Piano regionale della mobilità ciclistica

1. La Regione Puglia elabora il Piano regionaledella mobilità ciclistica (PRMC) in coerenza con leindicazioni del Piano regionale dei trasporti (PRT),del Piano paesaggistico territoriale regionale(PPTR), del Documento regionale di assetto gene-rale (DRAG), della legge 28 giugno 1991, n. 208(Interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili epedonali nelle aree urbane) e della legge 19 ottobre1998, n. 366 (Norme per il finanziamento dellamobilità ciclistica), allo scopo di perseguire lamigliore fruizione del territorio mediante la diffu-sione in sicurezza dell’uso della bicicletta comemezzo di trasporto urbano ed extraurbano anche incombinazione con i mezzi pubblici e collettivi. IlPRMC individua:

a) il sistema ciclabile di scala regionale -quale elemento di connessione e integra-zione dei sistemi ciclabili provinciali e

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comunali di cui all’articolo 5 - in rela-zione al tessuto e alla morfologia territo-riale, allo sviluppo urbanistico, al sistemanaturale con particolare riferimento allecoste, ai fiumi, ai laghi, ai parchi nazio-nali e regionali e ai grandi poli attrattori.Il suddetto sistema ciclabile regionaleassume e valorizza le dorsali della reteciclabile regionale, ossia gli itinerari dimedia-lunga percorrenza delle reti di per-corribilità ciclistica nazionale e interna-zionale BicItalia ed EuroVelo individuatinel PRT e nel PPTR, che assicurano sia icollegamenti tra Comuni e località di inte-resse turistico, sia gli attraversamenti deicentri urbani inseriti in sistemi sovrare-gionali fino al livello europeo;

b) le priorità strategiche e gli obiettivi speci-fici in materia di educazione, formazionee comunicazione per la diffusione dellamobilità ciclistica.

2. Obiettivi strategici per la mobilità ciclisticaurbana sono:

a) la formazione di una rete ciclabile e ciclo-pedonale continua e interconnessa, anchetramite la realizzazione di aree pedonali,zone a traffico limitato (ZTL) e provvedi-menti dì moderazione del traffico previstidalle buone pratiche in materia;

b) il completamento e la messa in sicurezzadi reti e percorsi ciclabili esistenti, anchecon la riconversione di strade a bassa den-sità di traffico motorizzato;

c) la connessione con il sistema della mobi-lità collettiva quali stazioni, porti e aero-porti e con le reti ciclabili intercomunali;

d) la realizzazione di azioni di comunica-zione, educazione e formazione per lapromozione degli spostamenti quotidianiin bicicletta, a cominciare dai tragitticasa-scuola, casa-lavoro.

3. Obiettivi strategici per la mobilità ciclisticaextraurbana sono:

a) la formazione di una rete interconnessa,sicura e dedicata di ciclovie turisticheattraverso località di valore ambientale,paesaggistico e culturale, i cui itinerariprincipali coincidano con le ciclovie delle

reti Bicltalia ed EuroVelo e la realizza-zione di infrastrutture a esse connesse;

b) la formazione di percorsi con fruizionegiornaliera o plurigiornaliera, connessialla mobilità collettiva e, in particolare,alle stazioni del trasporto su ferro, ai portie agli aeroporti, e di una rete di strutture diassistenza e ristoro;

c) la promozione di strumenti informatizzatiper la diffusione della conoscenza dellereti ciclabili;

d) la realizzazione di azioni di comunica-zione, educazione e formazione per lapromozione dell’intermodalità bici+treno,bici+bus.

4. Le attività del presente articolo sono svoltecon l’utilizzo delle risorse umane, strumentali efinanziarie disponibili a legislazione vigente.

Art. 3Approvazione e aggiornamento del PRMC

1. Il PRMC è approvato dalla Giunta regionale,sentita la competente Commissione consiliare, ed èaggiornato di norma ogni tre anni.

2. Il PRMC è elaborato attraverso forme di con-certazione con i soggetti di cui all’articolo 11,comma 1, sentite le associazioni che promuovonoin modo specifico gli spostamenti in bicicletta.

3. Per le finalità del presente articolo è incari-cato l’Ufficio reti della mobilità sostenibile -Sevizio reti e infrastrutture per la mobilità - Areapolitiche per la mobilità e qualità urbana, con la col-laborazione dell’Agenzia regionale per la mobilità(AREM), istituita ai sensi della legge regionale 31ottobre 2002, n. 18 (Testo unico sulla disciplina deltrasporto pubblico locale).

4. L’Ufficio regionale reti della mobilità soste-nibile, nel limite delle risorse disponibili, con lacollaborazione dell’AREM:

a) cura l’elaborazione e l’implementazionedel PRMC e ne segue l’attuazione conuna continua azione di monitoraggio esupporto dei diversi soggetti pubblici eprivati coinvolti;

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 14 del 25-01-2013

b) cura la formazione e l’aggiornamentodella sezione del Sistema informativo ter-ritoriale (SIT) dedicato alla rete ciclabileregionale, in collaborazione con gli Ufficiprovinciali interessati dalla pianificazionedella mobilità ciclistica, classificando leciclovie per tipologia e qualità in confor-mità all’articolo 7. II SIT è, nelle sue indi-cazioni principali, reso accessibile amezzo internet;

c) progetta e vigila sulla manutenzione diopere e segnaletica della rete d’iniziativaregionale d’intesa con le strutture regio-nali direttamente interessate;

d) cura i rapporti con enti e società per l’im-plementazione dell’uso della bicicletta edell’intermodalità (bici+treno / bus / nave/ aereo) promuovendo eventuali accordi;

e) propone alle competenti strutture regio-nali l’erogazione di eventuali incentivieconomici alla mobilità ciclistica, sia perla realizzazione di infrastrutture ciclabili,sia per l’attivazione di azioni finalizzateall’incremento dell’uso della bicicletta;

f) promuove l’uso della bicicletta presso icittadini e favorisce lo sviluppo di servizialla ciclabilità;

g) progetta interventi per l’educazione e laformazione sulla mobilità ciclistica eazioni di sensibilizzazione per la diffu-sione dell’utilizzo della bicicletta neglispostamenti quotidiani;

h) promuove l’utilizzo della bicicletta comemezzo di trasporto efficiente, pulito esicuro, attraverso la costruzione di unarete interistituzionale, con i diversi attoriinteressati nel settore della formazione,educazione e comunicazione;

i) cura la diffusione dei dati sulla mobilitàciclistica - elaborati dall’Osservatorioregionale della mobilità e dal Centroregionale di monitoraggio della sicurezzastradale - al fine di permettere a Comuni eProvince di attuare politiche e di proget-tare interventi coerenti con le analisiquantitative e qualitative realizzate;

j) cura la partecipazione della RegionePuglia a programmi e progetti europei perlo sviluppo della mobilità ciclistica.

Art. 4Azioni di sostegno alla mobilità ciclistica

1. Nella gestione della mobilità ciclistica laRegione Puglia predispone strumenti decisionaliinclusivi che possono garantire la partecipazione, ilconfronto e la collaborazione dei diversi attori inte-ressati dalla pianificazione e progettazione degliinterventi per la diffusione degli spostamenti inbicicletta.

2. La Regione è impegnata - in attuazione delPRMC e mediante intese con gli enti interessati - apromuovere il riuso, previa riconversione in per-corsi ciclabili e ciclopedonali, dei seguenti manu-fatti e/o infrastrutture:

a) le aree di sedime delle tratte ferroviariedismesse o in disuso e ritenute definitiva-mente non recuperabili all’esercizio fer-roviario;

b) le aree di sedime delle tratte stradali, ivicomprese quelle militari, dismesse o indisuso;

c) gli argini e le alzaie dei fiumi, dei torrenti,dei canali e dei laghi, se utilizzabili, i trac-ciati e le strade di servizio (forestali, boni-fica, acquedotti, enel, gas);

d) le altre opere infrastrutturali lineari comecondotte fognarie, cablaggi;

e) i ponti dismessi e gli altri manufatti stra-dali;

f) i tratturi.

3. Nell’ambito della riconversione delle tratteferroviarie dismesse, la Regione promuove,mediante apposite intese con i gestori delle reti fer-roviarie, il recupero e la conservazione delle sta-zioni e dei caselli ferroviari insistenti sulla tratta,che, mediante specifico adeguamento funzionale,sono destinati a strutture ricettive e di assistenza opunti di ristoro specializzati per l’ospitalità diciclisti e cicloturisti.

4. La Regione promuove altresì accordi con igestori del trasporto pubblico e collettivo locale eregionale e delle infrastrutture relative, allo scopodi attuare il trasporto combinato di passeggeri ecicli anche con interventi infrastrutturali finalizzatia eliminare ostacoli e barriere all’accessibilità e allafruizione del servizio di trasporto intermodale.

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5. La Regione promuove, d’intesa con i soggettiattuatori, con le associazioni degli utenti della bici-cletta e con il sistema scolastico, attività di informa-zione e formazione tese alla diffusione dell’usodella bicicletta, considerando gli aspetti inerenti lamobilità sostenibile, la sicurezza stradale, il benes-sere fisico e il miglioramento degli stili di vita.

6. La Regione mantiene un sistema di informa-zione e consultazione, tramite accesso internet, del-l’offerta ciclabile con i tracciati dei percorsi, i puntidi scambio intermodale e i punti di assistenza e diristoro. Il sistema è costantemente aggiornato incollaborazione con i soggetti attuatori.

7. La Regione incentiva la diffusione dellamobilità ciclistica anche attraverso l’istituzione dipremi per valorizzare le buone pratiche a livellolocale e provinciale e l’organizzazione di giornate atema per sensibilizzare l’opinione pubblica all’uti-lizzo della bici per gli spostamenti urbani.

8. La Regione favorisce l’utilizzo della bici-cletta negli spostamenti casa-lavoro per i propridipendenti e per quelli degli enti, istituti, agenzie,aziende o società dipendenti, controllati, vigilati opartecipati dalla Regione e incentiva le iniziativedelle imprese volte a incrementare l’utilizzo dellabicicletta tra i lavoratori.

Art. 5Piani di Province e Comuni

1. In coerenza con le finalità di cui all’articolo2, commi 2 e 3, le Province e i Comuni redigonopiani per la mobilità ciclistica e ciclopedonale per iterritori di rispettiva competenza, in coerenza con ilPRMC, ove vigente. II piano provinciale pro-gramma gli interventi a livello sovra-comunale ed èindividuato quale elaborato integrativo del PianoTerritoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP),di cui costituisce parte integrante e sostanziale. Ilpiano comunale programma gli interventi a livellolocale ed è individuato quale elaborato integrativodei Piano Urbanistico Generale (PUG) di cui costi-tuisce parte integrante e sostanziale. Gli atti di cui alpresente comma - se presentati separatamente dalpiano cui appartengono - sono approvati con il

medesimo procedimento di approvazione del sud-detto piano, quale loro variante, o anche anticipata-mente a esso.

2. I piani provinciali e comunali individuano larete ciclabile e ciclopedonale quale elemento inte-grante della rete di livello regionale, prevedendo,anche in attuazione dei piani di spostamento casa-scuola/lavoro/tempo libero, la connessione deigrandi attrattori di traffico, tra cui i poli scolastici euniversitari, gli uffici pubblici, i centri commer-ciali, i distretti e le zone artigianali e industriali, ilsistema della mobilità pubblica e collettiva e, ingenerale, i luoghi di interesse sociale, storico, cultu-rale e turistico di fruizione pubblica.

3. I Piani della mobilità ciclistica predispostidai Comuni e dalle Province sono piani di settoredei Piani urbani della mobilità (PUM) e dei Pianiurbani del traffico (PUT), in quanto, contribuendo aspostare quote significative di traffico motorizzatoverso quello ciclistico, perseguono gli obiettivi intema di sostenibilità ambientale e riduzione delleemissioni inquinanti, dei consumi energetici e delrumore prodotti dal traffico.

Art. 6Programmazione degli interventi e delle azioni

1. In coerenza con il PRMC e con i piani di cuiall’articolo 5, le Province e i Comuni elaboranoprogrammi triennali per l’attuazione di interventisulla mobilità ciclistica per i territori di rispettivacompetenza.

2. I programmi prevedono, tra l’altro:a) la ricognizione in termini quantitativi e

qualitativi delle infrastrutture per la mobi-lità ciclistica esistenti o in via,di realizza-zione;

b) la rilevazione delle azioni attivate alivello provinciale e comunale per la pro-mozione della mobilità ciclistica;

c) gli interventi infrastrutturali di cui avviarela realizzazione nell’arco di tre anni, valo-rizzando le infrastrutture per la mobilitàciclistica esistenti e garantendone la con-nessione con le reti ciclabili - esistenti e in

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 14 del 25-01-2013

corso di formazione - e con il sistema dimobilità in generale;

d) gli interventi di realizzazione e manuten-zione delle ciclovie, così come indicatoall’articolo 7;

e) le fonti di finanziamento - pubbliche, pri-vate o concorsuali dei due soggetti - che siintendono attivare per realizzare gli inter-venti e le azioni di cui al presente articolo;

f) il programma di interventi educativi e for-mativi per promuovere la mobilità cicli-stica a livello comunale e provinciale;

g) il piano di comunicazione istituzionale asupporto degli interventi;

h) i soggetti pubblici (enti parco, comunitàmontane, istituti scolastici) o privati, cuicompete l’attuazione degli interventi odelle azioni;

i) i tempi previsti per la realizzazione degliinterventi e delle azioni di cui sopra.

Art. 7Classificazione delle ciclovie

1. Per dotare il territorio regionale di un rete distrade per le biciclette, oltre alle piste ciclabili comedefinite dal decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285 (Nuovo codice della strada), e successivemodifiche e integrazioni, che rappresentano il mas-simo grado di protezione del ciclista dal trafficostradale, sono disponibili altre tipologie di percorsi,comunque rientranti nella definizione di ciclovie,vale a dire di itinerari idonei al transito delle bici-clette, dotati di diversi livelli di protezione determi-nati da provvedimenti e/o infrastrutture che ren-dono agevole la percorrenza ciclistica e le assicu-rano gradi di sicurezza variabili.

2. Un sistema integrato di ciclovie, siano esseurbane o extraurbane, è costituito da diversi seg-menti raccordati tra loro, descritti e segnalati conprecisione, costruiti o messi in sicurezza e che sianolegittimamente percorribili dal ciclista.

3. Con riferimento ai parametri di traffico esicurezza si definiscono le seguenti categorie diciclovie:

a) pista ciclabile e/o ciclopedonale, come daarticolo 3, comma 1, punto 39, del Codicedella strada;

b) corsia ciclabile e/o ciclopedonale, comeda articoli 140 e 146 del Regolamento delCodice della strada;

c) pista/strada ciclabile in sede propria lon-tano dalle strade a traffico motorizzato(greenway);

d) sentiero ciclabile e/o percorso natura: sen-tiero/itinerario in parchi e zone protette,bordi fiume o ambiti rurali, anche senzaparticolari standard costruttivi dove lebiciclette sono ammesse;

e) strade senza traffico: strade con una per-correnza motorizzata giornaliera inferiorea cinquanta veicoli/giorno;

f) strade a basso traffico: strade con una per-correnza motorizzata giornaliera inferiorea cinquecento veicoli/giorno, senza puntesuperiori a cinquanta veicoli/h;

g) strada ciclabile o ciclostrada o “strada30”: strada extraurbana con sezione dellacarreggiata non inferiore a 3 metri dedi-cata ai veicoli non a motore salvo autoriz-zati (frontisti, agricoltori) e comunquesottoposta a limite di velocità di 30 chilo-metri/h. ovvero itinerario ciclopedonale,come da articolo 2, comma 3, lettera F-bis, del Codice della strada;

h) area pedonale, come da articolo 3, comma1, punto 2, del Codice della strada;

i) zona a traffico limitato, come da articolo3, comma 1, punto 54, del Codice dellastrada;

j) zona residenziale, come da articolo 3,comma 1, punto 58, del Codice dellastrada;

k) zona a velocità limitata (per 30 chilo-metri/h o inferiori), come da articolo 135,punto 14, del Regolamento del Codicedella strada.

Art. 8Interventi di educazione, formazione e

comunicazione per la mobilità ciclistica

1. Per il perseguimento delle finalità e degliobiettivi della presente legge, la Regione Puglia

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considera strategiche le attività e gli interventi dieducazione, formazione e comunicazione per la dif-fusione della mobilità ciclistica. A tale scopo pro-muove, organizza e sostiene iniziative tese a favo-rire l’utilizzo generalizzato della bicicletta inambito urbano ed extraurbano, nel quadro di unapiù ampia azione finalizzata alla diffusione di pra-tiche e comportamenti orientati alla mobilità soste-nibile.

2 Il PRMC di cui all’articolo 2 individua lepriorità strategiche e gli obiettivi specifici inmateria di educazione, formazione e comunica-zione per la diffusione della mobilità ciclistica,tenendo in considerazione i seguenti criteri gene-rali:

a) la promozione e il sostegno finanziario ainiziative e programmi promossi in formadi collaborazione tra diversi enti e istitu-zioni, pubblici e privati, che favoriscanolo scambio di esperienze, il confrontoprofessionale, l’integrazione dei pro-grammi di lavoro;

b) la realizzazione di iniziative di forma-zione, anche attraverso l’utilizzo dei pro-grammi dell’Unione europea, finalizzateallo sviluppo di competenze e abilità inmateria di promozione, organizzazione egestione di programmi e progetti per ladiffusione della mobilità ciclistica;

c) la promozione e la realizzazione di inizia-tive di comunicazione, campagne infor-mative, eventi, seminari e ogni altra atti-vità, finalizzate alla sensibilizzazione deicittadini/utenti all’utilizzo della bicicletta;

d) l’individuazione di procedure e strumentiper la programmazione, la progettazione el’organizzazione delle attività legate allamobilità ciclistica, caratterizzati dall’o-rientamento a processi partecipativicapaci di garantire il confronto e la colla-borazione dei diversi attori istituzionali esociali, compresi i singoli cittadini;

e) la valorizzazione e il sostegno delle formedi cittadinanza attiva, capaci di stimolareil protagonismo delle comunità localinella definizione degli obiettivi in materiadi mobilità ciclistica.

3. In coerenza con il PRMC, i Comuni e le Pro-vince, nell’ambito dei programmi triennali per l’at-tuazione di interventi per la mobilità ciclistica di cuiall’ articolo 6, prevedono:

a) percorsi casa-scuola in bicicletta;b) percorsi casa-lavoro in bicicletta;c) ciclofficine popolari e ciclofficine mobili;d) misure di sostegno alle officine di manu-

tenzione della bicicletta;e) eventi dedicati alla promozione degli spo-

stamenti in bici, manifestazioni e passeg-giate per il turismo in bicicletta;

f) realizzazione di conferenze, attività cultu-rali e iniziative educative atte a favorire lacultura della bicicletta come mezzo di tra-sporto;

g) attivazione presso gli enti preposti alturismo di servizi di informazione percicloturisti;

h) realizzazione di campagne di comunica-zione a sostegno del trasporto ciclistico incondizioni di sicurezza e della mobilitàsostenibile;

i) misure di sostegno alla promozione diattività imprenditoriali di servizio di tra-sporto con conducente o senza, mediantel’utilizzo di veicoli a trazione muscolarecon particolare riferimento a bicicli, tri-cicli, quadricicli.

Art. 9Tipologie degli interventi e

delle azioni ricompresi negli atti di programmazione

1. Gli interventi per la mobilità ciclistica, sullabase anche delle caratteristiche tecniche fissate daldecreto del Ministero dei lavori pubblici 30novembre 1999, n. 557 (Regolamento recantenorme per la definizione delle caratteristiche tec-niche delle piste ciclabili), e dal decreto intermini-steriale 6 luglio 1992, n. 467 (Regolamento concer-nente l’ammissione al contributo statale e la deter-minazione della relativa misura degli interventi perla realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nellearee urbane, in attuazione dell’articolo 3, comma 2,della legge 28 giugno 1991, n. 208), e relativa cir-colare della Presidenza del Consiglio dei ministri

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 14 del 25-01-2013

esplicativa 31 marzo 1993, n. 432, sono finalizzatialla progettazione, realizzazione e promozione di:

a) reti urbane di piste ciclabili e ciclopedo-nali;

b) reti extraurbane di ciclovie e infrastrutturea esse connesse;

c) aree urbane a prevalenza di traffico nonmotorizzato attraverso elementi dì mode-razione del traffico.

2. Gli interventi e le azioni per favorire la mobi-lità ciclistica comprendono tra l’altro:

a) posa in opera di idonea segnaletica spe-cializzata per il traffico ciclistico e, ovenecessario, realizzazione di apposite dota-zioni infrastrutturali per la messa in sicu-rezza del traffico ciclistico soprattuttonelle intersezioni con il traffico motoriz-zato, e in particolare nelle rotatorie. Entrosei mesi dalla data di entrata in vigoredella presente legge, la Giunta regionale,sentita la competente Commissione con-siliare, approva il regolamento con leindicazioni della segnaletica dedicata alleciclovie;

b) realizzazione di sottopassi e sovrappassiciclabili e ciclopedonali;

c) predisposizione di aree attrezzate, libere ocustodite, per la sosta delle biciclette incorrispondenza dei centri intermodali ditrasporto pubblico, d’intesa con le societàdi gestione, e presso strutture pubbliche;

d) predisposizione di strutture, infrastrutturee servizi finalizzati a migliorare l’inter-modalità fra biciclette e mezzi di trasportopubblico e collettivo;

e) realizzazione, d’intesa con le società digestione del trasporto ferroviario e con ititolari/gestori delle infrastrutture, diattrezzature per favorire l’intermodalitàbici e treno. Tra l’altro: spazi attrezzatiper le soste delle bici nelle aree di perti-nenza delle stazioni ferroviarie; interventiidonei a rimuovere gli ostacoli e facilitarela movimentazione delle bici nelle sta-zioni fino ai convogli (canaline/scivolilungo le scale, ascensori) e per l’accessi-bilità al materiale rotabile; promozione ecomunicazione del servizio di trasporto

delle bici al seguito, spazi attrezzati per iltrasporto delle bici al seguito sia su nuovimezzi che su mezzi esistenti in fase dimanutenzione straordinaria, nonché pre-disposizione di strutture per il trasportodelle biciclette sui mezzi pubblici;

f) politiche di moderazione del traffico inambito urbano, attraverso interventi dimodifica infrastrutturale della carreg-giata, come strade residenziali, isoleambientali e zone 30, finalizzati a indurregli automobilisti a una guida più lenta eattenta, tale da favorire la coesistenza deltraffico motorizzato con pedoni e ciclisti;

g) predisposizione di strutture mobili e diinfrastrutture atte a realizzare l’intermo-dalità fra biciclette e mezzi di trasportopubblico;

h) intese con le aziende di trasporto pubblicoe collettivo per l’integrazione con l’usodella bicicletta, nonché per la predisposi-zione di strutture per il trasporto dellebiciclette sui mezzi pubblici;

i) realizzazione di servizi di biciclette anoleggio;

j) redazione, pubblicazione e divulgazionedi cartografia specializzata anche di tipoinformatico;

k) realizzazione di campagne di comunica-zione a sostegno del trasporto ciclistico incondizioni di sicurezza e della mobilitàsostenibile;

l) interventi di educazione, formazione ecomunicazione per la mobilità ciclisticacome previsto all’articolo 8;

m) ogni ulteriore intervento finalizzato allosviluppo e alla sicurezza del traffico cicli-stico.

3. Nel quadro delle indicazioni del PRT, unaquota non inferiore al 10 per cento dei posti autoprevisti, adeguatamente attrezzata, deve essereriservata ad area sosta per biciclette.

Art. 10Gestione e manutenzione

1. La manutenzione delle ciclovie e dei percorsiattuati a seguito delle scelte definite dal PRMC,

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così come dei percorsi e delle ciclovie preesistenti,è a carico degli enti proprietari nel cui territorioinsiste il percorso. Gli accordi di programma chedefiniscono tracciati che insistono sul territorio dipiù Comuni devono prevedere anche la ripartizionedei costi di manutenzione, sia ordinaria che straor-dinaria. La Regione assicura l’erogazione di contri-buti secondo un piano prestabilito dalla Giuntaregionale.

2. Per l’illuminazione delle ciclovie vannoadottate, prioritariamente, fonti energetiche rinno-vabili e metodologie di risparmio energetico.

3. La Giunta regionale detta criteri per la con-cessione di contributi per la manutenzione sia ordi-naria che straordinaria dei tracciati, agli enti cheprevedono, nella loro pianificazione territoriale,infrastrutture ciclabili.

Art. 11Soggetti attuatori

1. Le Province, i Comuni, gli enti gestori deiparchi nazionali, regionali e locali adottano ogniiniziativa utile per realizzare e promuovere, anchecon la collaborazione di privati, gli interventi pre-visti dalla presente legge, ricorrendo ad adeguateforme di concertazione, compresi gli accordi di pro-gramma.

2. I soggetti privati sono incentivati, previeintese con gli enti pubblici competenti, a installarestrutture attrezzate per l’integrazione del trasportopubblico con l’uso della bicicletta, nonché a pro-muovere agevolazioni per i propri dipendenti.

Art. 12Disposizioni particolari per le Province

1. Le Province adottano, entro un anno dalladata di entrata in vigore della presente legge, solu-zioni organizzative interne che consentano digarantire un’idonea attuazione delle finalità di cuiall’articolo 1 anche attraverso:

a) la stesura e l’aggiornamento del SIT dellarete ciclabile provinciale, classificando le

ciclovie per tipologia e qualità, a normadell’articolo 7. Il SIT è, nelle sue indica-zioni principali, reso accessibile a mezzointernet;

b) la progettazione e la manutenzione diopere e segnaletica della rete d’iniziativaprovinciale;

c) l’assistenza agli enti locali nella redazionedegli strumenti della pianificazione cicla-bile di settore all’interno di PUG, PUT ePUM;

d) l’assistenza agli enti locali e agli entigestori di aree protette nella gestione dellarete ciclistica;

e) la promozione dell’uso della biciclettapresso i cittadini, anche favorendo lo svi-luppo di servizi alla ciclabilità.

Art. 13Disposizioni particolari per i comuni

1. I Comuni, sedi di stazioni ferroviarie o diautostazioni o di stazioni metropolitane, prevedono,in prossimità delle suddette infrastrutture, la realiz-zazione di velostazioni, ovvero di adeguati centriper il deposito custodito di cicli, l’assistenza tecnicae l’eventuale annesso servizio di noleggio bici-clette.

2. Per la realizzazione delle velostazioni di cuial comma 1, i comuni stipulano convenzioni con leaziende che gestiscono le stazioni ferroviarie,metropolitane o automobilistiche.

3. I Comuni che non gestiscono direttamente levelostazioni assegnano prioritariamente la gestionedelle stesse alle aziende di trasporto o alle coopera-tive sociali.

4. I Comuni inseriscono nei regolamenti edilizinorme per la realizzazione di spazi comuni e attrez-zati negli edifici adibiti a residenza e attività ter-ziarie o produttive e nelle strutture pubbliche per ildeposito di biciclette.

5. Negli edifici di edilizia residenziale pubblica èfatto obbligo di consentire il deposito attrezzato dibiciclette in cortili o spazi comuni.

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Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 14 del 25-01-2013

Art. 14Finanziamenti degli interventi e delle azioni

1. Alla copertura degli oneri derivanti dall’ap-plicazione degli articoli numero 3, 4, 10 e 11 siprovvede nei limiti degli stanziamenti nel capitolo553027, UPB 03.04.03., denominato “Spese perl’attuazione degli interventi regionali in materia disicurezza stradale, mobilità sostenibile e infrastrut-ture trasportistiche” del bilancio di previsione 2012e pluriennale 2012-2014 e con risorse statali ecomunitarie eventualmente assegnate.

2. Per la finalità di cui all’articolo 8 è istituitonel bilancio autonomo regionale, UPB 03.04.03., ilcapitolo di spesa n. 553028 denominato “Interventidi educazione, formazione e comunicazione per lamobilità ciclistica - articolo 8 della legge regionale23/01/2013, n. 01” con un stanziamento, in terminidi competenza e cassa, di euro 10 mila, con corri-spondente riduzione della dotazione finanziaria delcap. 553027, UPB 3.4.3”.

3. La Giunta regionale determina le modalità diassegnazione dei contributi per la realizzazione diinfrastrutture per la ciclabilità, riconoscendo prio-rità agli interventi previsti nel PRMC e previsti neiprogrammi triennali per l’attuazione di interventisulla mobilità ciclistica delle Province e deiComuni di cui agli articoli 2 e 6. Con lo stesso attosono definite le modalità di erogazione in relazionealla tipologia di intervento.

4. I finanziamenti regionali, sia quelli dibilancio autonomo sia quelli statali e/o dell’Unione

europea da impiegare per la costruzione di nuovestrade o la manutenzione straordinaria di strade esi-stenti, sono concessi a condizione che il progettodell’opera preveda la realizzazione di una pistaciclabile adiacente. La suddetta pista si deve esten-dere per l’intero sviluppo dell’arteria stradale, com-presi sovrappassi, sottopassi e rotatorie.

5. I finanziamenti di cui al comma 4 possonoessere revocati o decurtati nei casi in cui, in corsod’opera o a completamento della stessa, la pistaciclabile dovesse risultare stralciata in tutto o inparte dall’intervento.

6. Le strade interessate dal presente articolosono quelle classificate ai sensi delle lettere B, C,D, E ed F del comma 2 dell’articolo 2 del d.lgs.285/1992, e successive modifiche e integrazioni.

7. A partire dal secondo anno successivo alladata di entrata in vigore della presente legge, è pos-sibile accedere ai finanziamenti regionali per inter-venti sulle ciclovie, come classificate all’articolo 7,qualora comprese nei piani di cui all’articolo 5 e neiprogrammi di cui all’articolo 6.

8. Nell’ambito dei programmi triennali per l’at-tuazione di interventi sulla mobilità ciclistica, tra glielaborati progettuali per l’ammissione a finanzia-mento e tra quelli specifici per l’approvazione dellostato finale del collaudo dell’opera ultimata, èinclusa una scheda con i dati caratteristici del pro-getto e dell’opera completata. Il responsabile del pro-cedimento trasmette tale scheda all’ufficio che cural’aggiornamento del SIT, ai sensi dell’articolo 3.

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La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione ai sensi e pergli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della Regione Puglia” ed entrerà in vigoreil giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare comelegge della Regione Puglia.

Data a Bari, addì 23 gennaio 2013

VENDOLA

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