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L’uso del Web 2.0 nelle PMI italiane: il caso “Caffè Julinho” Corso di laurea in Economia Finanza e Diritto per la gestione d’impresa

L'uso del Web 2.0 nelle PMI italiane: il caso "Caffè Julinho"

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Page 1: L'uso del Web 2.0 nelle PMI italiane: il caso "Caffè Julinho"

L’uso del Web 2.0 nelle PMI italiane: il caso “Caffè Julinho”

Corso di laurea in Economia Finanza e Diritto per la gestione d’impresa

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Il presente lavoro ha l’obiettivo di esaminare come il web 2.0 ed un nuovo uso degli strumenti digitali abbiano modificato il modo di fare impresa, con particolare focus sulle PMI italiane.

L’analisi si articola in tre parti distinte:

1. Rappresentazione di un quadro generale sull’impatto della Rete nei processi di marketing.

2. Approfondimento sulle modalità di impiego delle potenzialità della Rete da parte delle PMI italiane.

3. Analisi di un caso di successo di una PMI italiana: Caffè Julinho.

Agenda della presentazione

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Impatto della rete nei processi di marketing La Rete è utilizzata dalle aziende come canale per:

• raccogliere dati ed informazioni da elaborare;• trovare le basi per costruire modelli di

segmentazione; • sviluppare nuovi mercati e proporsi meglio ai

potenziali clienti e fidelizzare quelli già acquisiti.

La Rete ha indotto dei cambiamenti nei processi di marketing:

1.0 focalizzato sul prodotto

2.0 orientato principalmente al cliente

3.0 volto a soddisfare i bisogni che attengono a alla sfera ideale e valoriale della persona

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Il web 2.0 Il Web 2.0 costituisce un approccio “filosofico” nuovo all’uso della rete, gli aspetti

centrali sono:

• costruzione e valorizzazione delle relazioni tra le persone;• creazione di un luogo d’incontro che facilita lo scambio d’informazioni;• valorizzazione della comunicazione orizzontale attraverso lo sviluppo di comunità

virtuali tramite i blog ed i social network;• interazione tra i vari soggetti.

Il Web 2.0 più che una “rivoluzione tecnologia” risulta essere una “rivoluzione nel modo di porsi nelle relazioni”

• Web 1.0 l’azienda si mostra al mercato attraverso una “vetrina statica”;

• Web 2.0 interazione con l’utente.

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Modalità di impiego delle potenzialità della Rete da parte delle PMI italiane

Rispetto all’Europa

Series1

63%

73%

PMI con sito web

Italia Europa

Fonte: EUROSTAT, Rapporto sullo stato della piccola e media impresa, 2013

Alcuni dati significativi dall’Indagine ISTAT (dic. 2013)

Aziende che dispongono di un sito internet 67,3% (64,5% nel 2012); solo 11,7% offrono sul sito servizi e-commerce

Aziende che utilizzano un social media 24,7% (il 45,2% nel caso delle imprese con almeno 250 addetti). Di queste, l’86% circa dichiara di avere un profilo su almeno un social network

Aziende attive nel commercio elettronico 44,4% (erano il 37,5% nel 2012). Il 7,6% (il 6,2% nel 2012) ha venduto on-line i propri prodotti o servizi realizzando un fatturato pari al 7,2% di quello totale (6,4% nel 2012).

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Il caso: Caffè Julinho

Una nuovo modo di fare impresa:

L’ e-shop

Il sito

Il blog

Altre Piattaform

e

E-COMMERCE

MULTICANALITA’

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Il web 2.0 più che una “rivoluzione tecnologica” è una “rivoluzione nel modo di porsi nelle relazioni” ed in una certa misura il suo sviluppo è parte di una contaminazione ed influenza reciproca con gli strumenti di marketing

L’analisi realizzata mette in evidenza e conferma una situazione in forte evoluzione e di cambiamenti. Le grandi aziende sicuramente appaiono mediamente più “attrezzate” per risorse di budget e competenze specialistiche da utilizzare,

Nel mondo delle PMI la situazione presenta uno spaccato enormemente eterogeneo con una minoranza di imprese, alcune delle quali di vera eccellenza e capaci di stare sui mercati anche in modo più dinamico delle grandi.

Molte fonti indicano tra le principali barriere all’impiego di strumenti digitali e l’attivazione di strategie di marketing 2.0 nelle PMI sono sia di tipo culturale, dovute alla mancanza di competenze ed informazioni e sia, in seconda istanza, nelle difficoltà di dover attivare una riorganizzazione aziendale e ripensare alle strategie di sviluppo.

Conclusioni e considerazioni di sintesi