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La rinaturalizzazione del parco delle Colonie Bergamasche
Lo stagno didattico
Luca Baghino ed Aldo Verner - Delegazione LIPU di GenovaCelle Ligure, 3 maggio 2011
La situazione attuale: flora
• La zona delle ex Colonie Bergamasche presenta una rigogliosa vegetazione boschiva ed anche arbustiva di tipo mediterraneo, con presenze di pregio, nelle radure, tra le orchidee spontanee, oltre a diverse specie coltivate e immesse a vario titolo negli anni.
Ophrys sphegodes
Serapias neglecta
La situazione attuale: la fauna
• I primi rilevamenti, avviati da qualche settimana, si rivolgono anche all’individuazione di specie animali, oltre agli Uccelli selvatici, che siano rappresentative e caratteristiche degli ambienti della zona.
Raganella mediterranea
Libellula Crocothemis erythraea
La situazione attuale: gli Uccelli
• Al momento, ovviamente, sono prevalenti e maggiormente rappresentate le specie di uccelli legate alla vegetazione dei boschi misti o della macchia mediteranea
Picchio verde
Colombaccio
Occhiocotto
• Benché non sia facile fare previsioni anche per la mancanza in Liguria di precedenti di questo tipo, è ragionevole ipotizzare col tempo la presenza di uccelli, anche acquatici, che possano fare scalo nella zona trovandovi nuove condizioni ecologiche adatte e una situazione di tutela e di limitato disturbo.
La situazione prevista: gli Uccelli
Voltolino
Tarabusino
Finalità e caratteristiche dello stagno didattico
• Obiettivo della rinaturalizzazione è la creazione di uno stagno didattico di circa 1050 mq nel punto in cui attualmente si estende un campetto da calcio, velocemente ricoperto da vegetazione infestante.
• L’intervento perciò persegue obiettivi naturalistici mediante la creazione di uno specchio d’acqua in grado di attrarre col tempo anche gli uccelli selvatici. Questo aspetto è particolarmente rilevante e rappresenta un caso unico in una regione come la Liguria dove le zone umide di origine naturale lungo la costa, già di per sé rare e molto localizzate, nel corso dei secoli sono state distrutte o completamente trasformate perdendo ogni carattere di naturalità e funzionalità ecologica.
• Interessanti anche le ricadute legate ad una fruizione responsabile e consapevole dell’area rinaturalizzata e della vita selvatica dello stagno didattico.
Elementi di attenzione e di possibile criticità
Una chiara definizione degli obiettivi di lavoro e dei risultati attesi è più che mai necessaria in un intervento di questo tipo:
1. Stesura di linee guida e indicazioni operative che vengano poi attuate per la realizzazione dello stagno in modo da risultare efficaci e congrue con gli scopi per cui si realizza l’opera;
2. Attesa e rispetto dei tempi ecologici e naturalistici;3. Garanzia delle condizioni ricreate con una gestione manutentiva
(ordinaria e straordinaria) dell’area rinaturalizzata che non venga mai meno, mantenimento delle condizioni di tranquillità per la fauna selvatica;
4. Necessaria gestione didattico-educativa successiva, per attivare una partecipazione attenta e consapevole alla rinaturalizzazione effettuata, ad iniziare dall’ambiente scolastico;
5. Informazione, se non costante, almeno sempre chiara e puntuale dell’opinione pubblica verso cio che sarà e potrà essere lo stagno didattico e verso ciò che questo non sarà o non potrà mai essere, per una necessaria condivisione e accettazione dell’iniziativa…..