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Presentazione Piano Strategico di Sviluppo

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Presentazione Piano Strategico di Sviluppo della Provincia di Macerata di Giorgio giorgi

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Il PGS è un documento di pianificazione strategica previsto dall’art. 165 c.7 T.U.E.L. e dall’art. 13 c. 3 del D. Lgs. 170/2006 inserito all’interno degli strumenti di programmazione dell’ente:

E’ una sorta di D.P.E.F. su base locale, con assi strategici dettagliati in programmi, obiettivi e budget della spesa in proiezione quinquennale.

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Il PGS è stato elaborato interamente dalla struttura interna alla Provincia di Macerata tenendo conto dei documenti strategici già elaborati precedentemente.

• Contributo delle Università di Camerino e Macerata, frutto di una intensa attività di contatto con il territorio e approvato con atto C.P. n. 174/2008

• Contributo della Fondazione Carima e della Camera di Commercio, mediante gli studi del Prof. Calafati, che poggia la sua idea di sviluppo e coesione territoriale su “sistemi locali e interdipendenze territoriali”

• Contributo dell’Associazione Industriali di Macerata, attraverso lo studio Ambrosetti

• Piani di sviluppo dei due GG.AA.LL.

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Il PGS è stato elaborato come “work in progress” ovvero come un documento dinamico aperto al contributo di tutti gli stakeholders e gli interlocutori privilegiati che – a vario titolo ed in modo qualificato – vogliono offrire il proprio apporto all’elaborazione dei suoi contenuti strategici.

Il testo finale viene approvato dal Consiglio Provinciale ed è oggetto di aggiornamento annuale in sede di approvazione del bilancio di previsione.

Le diverse ipotesi di lavoro sono state man mano “emendate” sulla base dei suggerimenti presentati da Amministratori, Dirigenti, personale dell’ente, per essere poi sottoposto alla valutazione delle Autonomie Locali e dei referenti dello sviluppo economico-produttivo e sociale, nonché dei Consiglieri Provinciali.

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Partendo dall’analisi SWOT della provincia sono stati approfonditamente considerati gli aspetti economico-sociale-territoriali del contesto per valutarne debolezze e potenzialità, nonché opportunità e minacce

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La Vision

• Passaggio da un’economia agricola a un’economia industriale che risente molto dell’attuale crisi economica

• Mancanza di un adeguamento istituzionale come conseguenza dell’integrazione territoriale

• Resta il forte squilibrio territoriale interno • Va superata la chiusura “identitaria”, di

tipo corporativo o territoriale

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La nostra strategia territoriale si basa su:

• migliorare la nostra conoscenza sulle dinamiche territoriali

• analizzare le migliori prassi• studiare gli strumenti di intervento che una provincia

“nuova” deve saper mettere in campo• La Provincia dovrà diventare un ente locale intermedio

caratterizzato dalla solidarietà e dal concreto sostegno soprattutto economico e dalla leale collaborazione istituzionale nei confronti dei 57 Comuni che la compongono, affinché venga raggiunta una concreta equità sostanziale. Occorre fare della nostra Provincia un territorio meglio infrastrutturato e con innovativi servizi alla persona e all’impresa

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La Mission

“Una crescita

INTELLIGENTE SOSTENIBILE INCLUSIVA

del nostro territorio”

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• La Provincia di macerata vuole concorrere al raggiungimento degli Obiettivi di “Strategia Europa 2020”, il documento proposto dalla Commissione Europea al Consiglio europeo per una Stategia di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale, attraverso obiettivi e percorsi a carattere provinciale atti a favorire la realizzazione, in campo nazionale, dei seguenti obiettivi:

• - il 75% delle persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni deve avere un lavoro;• - l 3% del PIL dell’UE deve essere investito in R&S;• - i traguardi “20/20/20” in materia di clima/energia devono essere raggiunti;• - il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato;• - 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà• Per raggiungere i suddetti obiettivi l’UE presenta sette iniziative definite “iniziative faro”:• – "L'Unione dell'innovazione" per migliorare le condizioni generali e l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e

l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione.

• – "Youth on the move" per migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

• – "Un'agenda europea del digitale" per accelerare la diffusione dell'internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese.

• – "Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse" per contribuire a scindere la crescita economica dall'uso delle risorse, favorire il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il nostro settore dei trasporti e promuovere l'efficienza energetica.

• – "Una politica industriale per l'era della globalizzazione" onde migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le PMI, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale.

• – "Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro" onde modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco della vita al fine di aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori.

• – La "Piattaforma europea contro la povertà" per garantire coesione sociale e territoriale in modo tale che i benefici della crescita e i posti di lavoro siano equamente distribuiti e che le persone vittime di povertà e esclusione sociale possano vivere in condizioni dignitose e partecipare attivamente alla società.

• Mentre “il Parlamento europeo avrà un ruolo determinante per mobilitare i cittadini e fungerà da colegislatore per le iniziative principali”, come dice la Commissione nel documento, Queste sette “Iniziative faro” vedranno impegnata l’Amministrazione Provinciale per concorrere attraverso la Regione e il Parlamento Italiano al raggiungimento degli obiettivi fissati.

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mirare a funzioni imprescindibili di area vasta indirizzare in modo strategico gli obiettivi da perseguire per una politica di

sviluppo territorialepuntare al riequilibrio socio-economico del territorio provincialeconciliare sviluppo e tutela coordinare i Comuni mediare i diversi interessi in campo in una logica di integrazioneproiettare la provincia in una dimensione di innovazione e crescitavalorizzare e promuovere

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Assumere la funzione di reale centro di “governance” territoriale e di interlocuzione con gli altri soggetti protagonisti dello sviluppo locale, attraverso le politiche di pianificazione territoriale e di programmazione, secondo i principi di:

sussidiarietàsolidarietà

cooperazioneconcertazione

efficaciaefficienza

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Assi Strategici del Piano di Sviluppo

1- Rendere accessibili e fruibile

2 – Valorizzare e promuovere 3 – Sviluppare la società della

conoscenza e dell’Innovazione

4 – Riorganizzare la macchina organizzativa

• Generare nuove competenze e nuovi posti di lavoro

• Garantire coesione e inclusione sociale

• Sviluppare una politica industriale per l’era della globalizzazione

• Difesa del Made in Italy• Promuovere l’efficienza energetica

nell’impresa e nell’abitare• Incentivare lo sviluppo di fonti di

energia rinnovabile• Favorire la ricerca e l’innovazione• Potenziamento e sviluppo della

Banda Larga e del Digitale.

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