100

Studio di impatto ambientale del rigassificatore

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Sintesi non tecnica dei dati.

Citation preview

Page 1: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 2: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"---INTERCROSS

ODe N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIr:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

REV

DATE:

28.10.2005

INDICE

1 INTRODUZIONE 3

1.1 PREMESSA 31.1.1 Motivazioni del progetto 4

1.2 SCOPO E CRITERI DI REDAZIONE DELLO STUDIO 10

~/2

3QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 13

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 22

"---

"---

3.1 IL SISTEMA GNL 223.2 ALTERNATIVE DI SITO 243.3 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO 253.4 ATTIVITA' DI COSTRUZIONE E DI ESERCIZIO E RELATIVE INTERAZIONI

CON L'AMBIENTE 303.5 INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE DELL'INSERIMENTO DELL'IMPIANTO

NELL' AMBIENTE CIRCOSTANTE 383.6 INTERVENTI DI COMPENSAZIONE 393.7 OPERE CONNESSE: Gasdotto 39

4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENT ALE .40

4.1 DESCRIZIONE GENERALE DEL SITO E AMBITO DI INFLUENZAPOTENZIALE 40

4.1.1 Definizione dell'Ambito Territoriale (sito ed area vasta) e delle ComponentiAmbientali Interessate 40

4.1.2 Emergenze ambientali storiche e artistiche nell'area vasta 454.2 FATTORI E COMPONENTI AMBIENTALI PERTURBATI DAL PROGETTO

NELLE SUE DIVERSE FASI 484.2.1 Atmosfera 484.2.2 Alnbiente Idrico 534.2.3 Suolo E Sottosuolo o ••••• o ••••• o o o •••••••••• o o o ••••• o ••• o o o o. o ••••••••••••••••••• 0.58

4.2.4 Vegetazione Flora Fauna Ecosistemi 624.2.5 Rumore e Vibrazioni o ••••••••••••• o ••••••••••••• o ••••••••••••••••••••••••• o o o. o ••••••• o o o o •••••• o 72

4.2.6 Paesaggio o o" o ••••• o o o •••••••••••••• o o. o •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• o ••• 774.3 IMPATTO SUL SISTEMA AMBIENTALE COMPLESSIVO E SUA PREVEDIBILE

EVOLUZIONE o •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• 0 ••••••••••• 89

5 MONITORAGGIO E STUDI AMBIENTALI 92

Page 3: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"'-

CLIENT:

INTERCROSSPROJECf:

L N G MEDGAS Terminal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N°

1

1.1

UNIT:

INTRODUZIONE

PREMESSA

REV 1

"-~

~ ..

"'--~

Il presente. Studio di Impatto Ambientale, presentato da LNG MEDGAS

TERMINAL, riguarda il progetto di un impianto di ricezione e rigassificazione di

GNL. Vi è riportata la descrizione delle caratteristiche della opera, con

particolare riferimento agli aspetti di protezione e salvaguardia dell'ambiente e

lo studio dei suoi effetti sulle componenti ambientali interessate.

L'impianto sarà ubicato nel Comune di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno,

in Provincia di Reggio Calabria, nell' omonima Area di Sviluppo Industriale.

Nella figura 1 è riportata l'ubicazione e la rete viaria locale, nella figura 2 è

riportata l'area vasta in scala 1:50000, la corografia dell'impianto con il tracciato

del gasdotto di collegamento alla Rete Nazionale dei Gasdotti (SNAM) è

riportata in figura 3.

Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di ricezione e rigassificazione

di GNL della capacità nominale di 12 miliardi di m3/anno.

L'opera è costituita essenzialmente dai sistemi principali seguenti:

• ponti le a mare per l'attracco e lo scarico delle navi metaniere;

• sistema di trasferimento del GNL;

• sistema di stoccaggio a terra del GNL;

• impianto di rigassificazione;

• sistemi ausiliari e opere accessorie.

" sistema di stoccaggio a terra è costituito da 4 serbatoi ci/indrici della capacità

di 150.000 m3 ciascuno per un totale di 600.000 m3

Page 4: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 5: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 6: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 7: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

l CLIENT:

L N G MEDGAS Tenninal!DATE:

l PROJECT: i 28.10.2005

i GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO l _

~-_--DOC~: _=_-=-_=~ru~~=_=~=_-__------i s_~~~_~=~_~~~:=J~=~-j_~__.J o~~-C=[~~L_SUBJECT SIA - SINTESI NON TECNICA

L'immissione del gas naturale nella Rete Nazionale dei Gasdotti (SNAM) sarà

effettuata tramite una derivazione dalla linea che transita in prossimità del sito,

attraverso un gasdotto di raccordo.

~

~~

~

1.1.1 Motivazioni del progetto

Il progetto si inquadra nel nuovo scenario energetico nazionale che prevede:

• la graduale Iiberalizzazione del mercato del gas naturale, prevista dal

Decreto Legislativo del Governo n° 164 del 23/05/2000 (cosiddetto

"Decreto Letta"), in attuazione della direttiva europea 98/30/CE recante

norme comuni per il mercato interno del gas naturale;

• la graduale liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica, iniziata nel

febbraio 1999 a seguito dell'approvazione del decreto legislativo 79/99,

noto come Decreto Bersani, che ha segnato la fine del monopolio ENEL e

l'ingresso dei nuovi "Soggetti Produttori";

• la legge 23 agosto 2004, n.239 " Riordino del settore energetico nonché

delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di

energia"

• il raggiungi mento degli obiettivi del protocollo di Kyoto sulla riduzione

dell'immissione di CO2 in atmosfera. La combustione del Gas Naturale

immette in atmosfera circa la metà della CO2 mediamente immessa da altri

combustibili e comporta la riduzione delle emissioni degli Ossidi di Azoto e

l'annullamento di quelle degli Ossidi di Zolfo e delle Polveri;

• l'utilizzo di siti industriali per la sicurezza e l'approvvigionamento strategico

dell'energia ai sensi dell'art. 8 della legge n. 340 del 2000;

Page 8: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

\ .'---

~-

~j

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT:i SHEET5/92I REV1 :0 iI l

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

• l'adozione di misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico

nazionale e per la semplificazione delle procedure di autorizzazione degli

impianti di produzione di energia elettrica.

Per quanto riguarda i primi due punti, oltre all'apertura del mercato interno del

gas naturale e dell'energia elettrica, i decreti sono finalizzati anche

all'incremento dell'efficienza della generazione, della trasmissione e

distribuzione, ed al rafforzamento della sicurezza dell'approvvigionamento e

della protezione dell'ambiente.

Relativamente alla riduzione delle emissioni di CO2 dal settore energetico,

l'Italia, firmataria del protocollo di Kyoto, è impegnata a ridurre, tali emissioni,

complessivamente, di circa 4 - 5 milioni di tonnellate all'anno, con interventi

volti ad aumentare il rendimento medio del parco esistente.

L'incremento del rendimento dovrebbe essere realizzato anche mediante

dismissioni di centrali esistenti e loro sostituzione con centrali a ciclo combinato

alimentate a gas naturale.

Si ritiene che l'impianto di rigassificazione di Gioia Tauro sia in linea con gli

indirizzi di politica energetica nazionale richiamati.

La scelta dell'ubicazione è giustificata da:

• la presenza di un' importante infrastruttura già realizzata quale il porto di

Gioia Tauro;

• la prossimità ad una linea della Rete Nazionale dei Gasdotti con grande

capacità di trasporto, che consente di rendere disponibile ovunque il gas

naturale importato, senza necessità di costruire nuovi gasdotti;

Page 9: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

\-.--INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~

~

~

• l'opportunità di incrementare l'occupazione industriale nella zona, tramite il

contributo che la costruzione e l'esercizio dell'impianto potranno dare in

modo diretto ed indiretto. A tale riguardo si sottolinea che sono previsti

circa 100 addetti per l'esercizio e la manutenzione dell'impianto e ulteriori

addetti nell'occupazione indotta (catering, sorveglianza, pulizie, alloggi

personale, giardinaggio,etc) ;

• la convenienza per le industrie presenti nell'area, per quelle di futuro

insediamento e per i Comuni del comprensorio di stipulare contratti di

fornitura del gas a costi inferiori agli attuali;

• la possibilità di mettere a disposizione "il freddo" per le imprese di

surgelazione, refrigerazione e commercializzazione di alimenti diversi, che

si insediano nell'lnterporto;

• la localizzazione in un' Area di Sviluppo Industriale in cui la presenza

industriale è da tempo consolidata, dotata di infrastrutture portuali, stradali,

autostradali e ferroviarie di prim'ordine, poco congestionata e caratterizzata

da una buona "ricettività ambientale".

/I Gas Naturale

La domanda di gas naturale a livello mondiale è incrementata nel decennio

1992 - 2002 da 2.091 miliardi di metri cubi a circa 2.638, il quale rappresenta

un incremento del 26%. (Fonte: Eni Dil and Gas Review)

Stime recenti indicano che il gas naturale resterà la fonte di energia in più forte

crescita nei prossimi 20 anni: il consumo quasi raddoppierà. La richiesta

aggiuntiva di gas naturale proverrà maggiormente dal settore della generazione

di energia elettrica. Gli impianti a ciclo combinato COnturbine a gas sono tra i

Page 10: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"-----

-~

"-~

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNODOC N°

UNIT: ISHEET7/92\ REV1 \0 I: !

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

piu efficienti ed inoltre il gas naturale è preferibile dal punto di vista ambientale

per le minori emissioni di inquinanti rispetto al petrolio e al carbone.

Infatti, la stima di crescita mondiale di gas naturale al 2010 è del 101%,

prendendo come anno di partenza il 1997 (secondo il ODE).

Il futuro incremento della domanda di gas a livello mondiale verrà soddisfatta in

maniera crescente dal GNL, dove si stima un aumento dai 150 miliardi di metri

cubi (anno) del 2002 ai 205 - 274 miliardi nel 2010, aumento che corrisponde

tra il 36% - 82%.

Per quanto riguarda l'Italia, il gas naturale è l'unica fonte energetica

significativamente presente e sfruttabile sul territorio italiano. L'Italia è stata tra

i primi Paesi utilizzatori a impiegare su vasta scala il gas naturale.

L'Italia ha registrato un consumo di gas pari a circa 80,3 miliardi di metri cubi

nel 2004, con una crescita di circa il 3.8% rispetto al 2003.

Tale aumento è principalmente dovuto ai maggiori consumi nel settore

termoelettrico (+8.9%), dove si è verificata l'entrata in esercizio di alcune

centrali a ciclo combinato, nonché di un forte consumo nel settore industriale

(+3.4%).

Nel 2004, la domanda di gas in Italia è stata soddisfatta per il 84% (circa 67,3

miliardi di metri cubi) da importazioni di gas provenienti dall'Algeria, dalla

Russia, e dall'Olanda, mentre il restante 16% (circa 13 miliardi di metri cubi) è

associato a produzione interna. Si stima che la produzione interna scenderà

fino a 7 miliardi di metri cubi nel 2010 portando l'Italia a dipendere in maniera

maggiore dall'approvvigionamento di gas dal estero.

Page 11: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~~INTERCROSS

CLIENT:

L N G MEDGAS TerminaIPROJECT:

DATE:

28.10.2005

DOC N°

SU[BJECT

UNlT:

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO................................................... , " ,.., ", , , , " " " .

SHEET 8/92

SIA - SINlflESI NON TECNICA

REV 1

Importazione di Gas nel 2003 secondo la provenienza

LDI Passo Gries

CI Tarvisio e Gorizia

o Panigaglia

o Mazara del Vallo

G

L

Fonte: AEEG

Inoltre, per "soddisfare i consumi di gas previsti al 2015 (circa 104 miliardi di

metri cubi) e conservare un margine di capacità del 15-16%, dovranno essere

realizzati la gran parte dei gasdotti e dei terminali di Gnl proposti. Questa è la

conclusione dello studio "La domanda di gas naturale e il sistema Italia:

prospettive al 2010 e al 2015", predisposto dall'Associazione Italiana

Economisti dell'Energia (AIEE) presentato ad Aprile, 2004. Perciò, la domanda

di gas naturale in Italia nei prossimi 10 anni, presenta prospettive di crescita

superiori sia rispetto a quelle degli altri paesi europei, sia alla domanda

complessiva di energia in Italia.

Le previsioni ricavate dai dati pubblicati dall'Unione Petrolifera lasciano ritenere

che la crescita del settore proseguirà nei prossimi cinque anni ad un ritmo di

circa il 4% annuo.

In previsione dell'aumento della richiesta di gas sopraindicata e tenendo conto

dei seguenti fattori:

Page 12: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

"-

~

"--

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

Doe N°

UNIT:! SHEET9/92!REV1 i o il I

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

• difficoltà a realizzare nuovi collegamenti internazionali;

• molti dei paesi in possesso di ingenti scorte di gas sono geograficamente

distanti e non collegabili con gasdotti;

• il collegamento attraverso tubazione si presenta estremamente vincolante

e strategicamente "debole";

sembra indispensabile ricercare metodologie di trasporto che consentano di

superare i vincoli strutturali determinati dal trasporto gas per gasdotto.

Per le sue caratteristiche il trasporto di gas naturale liquefatto (GNL) offre una

valida risposta alla esigenza di cui sopra.

Profilo del proponente

LNG MED GAS TERMINAL e' la Societa' Proponente e proprietaria del progetto

ed appaltatrice dei lavori. Ha sede a Roma in Via della Rotonda, 36 e ha tra isuoi principali azionisti il Gruppo Crossgas e la Compagnia Italpetroli del

Gruppo Sensi.

Unificazione progetti LNG TERMINA L e SOCIETÀ PETROLIFERA GIOIATAURO

La Società LNG MedGas Terminai ha incorporato in un'unica iniziativa i due

progetti proposti nella Zona Industriale della Piana di Gioia Tauro- San

Ferdinando e Rosarno; il progetto della Società LNG Terminai prevedeva un

pontile di attracco per le navi metaniere a nord del Porto di Gioia Tauro, in area

demaniale sulle coste del Comune di San Ferdinando, ed in Area Industriale

veniva ubicato l'impianto di rigassificazione; il progetto della Società Petrolifera

Gioia Tauro prevedeva un pontile per l'attracco delle navi metaniere in area

portuale e l'ubicazione del terminale nella lingua di terra dove sono stati

realizzati i depositi costieri della società stessa. Per queste iniziative erano

Page 13: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~j

INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DDe N° UNIT:

~'----"'

~~

~

1.2

state avviate le istruttorie autorizzative, ai sensi dell'Art. 8 della Legge n.340/00

con le Conferenze dei Servizi tenutesi in data 16 e 17 aprile 2003, presso il

MAP. Per tali iniziative si era in attesa delle modifiche progettuali che li

rendessero' compatibili con le caratteristiche del progetto di sviluppo del porto

Le Società Capogruppo dei due Proponenti hanno deciso di fondere le

iniziative di cui sopra, individuando nella società LNG MedGas Terminai il

nuovo Proponente.

Il progetto unificato così individuato, raccogliendo gli elementi per i quali vi era

stato apprezzamento e consenso ed allinenandosi alle previste modifiche

progettuali del Porto ed in sinergia con gli sviluppi futuri dello stesso, si ritiene

potrà rispondere più compiutamente ai requisiti richiesti a livello ambientale e di

sicurezza

SCOPO E CRITERI DI REDAZIONE DELLO STUDIO

Nello studio viene analizzato l'impatto dell'impianto proposto sulle componenti

ambientali interessate.

Sono evidenziate le motivazioni tecnologiche ed ambientali che hanno

condizionato le scelte progettuali.

E' stata inoltre considerata anche l'opera connessa, quale il gasdotto,

indispensabile per il funzionamento dell' impianto.

Relativamente all'iter autorizzativo dell'impianto, la legge 24 novembre 2000, n

340, "Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di

procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1999" all'Art. 8 "Utilizzo

di siti industriali per la sicurezza e l'approvvigionamento strategico dell'energia"

prevede che l'autorizzazione venga rilasciata a seguito della presentazione da

Page 14: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

\

~INTERCROSS

DOC N°

CLIENT:

PROJECf:

UNIT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO~, .._ ..._-_. __ ... _ ..._ .._.-

Il /92

TECNICA

REV

DATE:

28.10.2005

1

~

~-

L

parte del richiedente del progetto preliminare e dello studio di impatto

ambientale

Lo Studio, çhe è strutturato secondo uno schema che ricalca le indicazioni

contenute nella vigente normativa, comprende le parti seguenti:

• Quadro di Riferimento Programmatico;

• Quadro di Riferimento Progettuale;

• Quadro di Riferimento Ambientale;

• Monitoraggio e Studi ambientali;

Nel Quadro di Riferimento Programmatico sono forniti gli elementi conoscitivi

sulle relazioni fra l'opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione

territoriale e settoriale, vigenti, ed analizzate le congruenze o discordanze con

tali atti.

Nel Quadro di riferimento progettuale sono descritte:

• le caratteristiche tecniche dell'opera;

• l'uso delle risorse come materie prime, combustibili, acqua, terreni, etc.;

• le interferenze ambientali come emissioni, rilasci, produzione di rifiuti;

• i malfunzionamenti, etc.

Nel quadro di riferimento ambientale, al fine di una più agevole lettura, il

rapporto è strutturato per singole componenti ambientali e per ciascuna di esse,

sono descritte lo stato attuale, le sue tendenze evolutive ed il previsto impatto

derivante dalle attività di costruzione ed esercizio. Sono stati altresì considerati

gli eventuali impatti indiretti e a tale scopo sono stati evidenziati gli opportuni

richiami alle varie componenti coinvolte.

Page 15: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

CLIENT: : DATE:

~Il L N G MEDGAS TerminaiINTERCROSS PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

oDe N°

i UNIT: SHEET12/92 1

Per ciascuna componente la valutazione dei singoli impatti tiene conto, secondo

quanto richiesto dalle norme, della situazione attuale e della sua evoluzione

futura, con e senza l'intervento proposto, confrontandola con le prescrizioni

delle normafive vigenti in materia. Ciò per quanto riguarda sia la fase di cantiere

sia quella di esercizio.

"'----

~

~-/

Page 16: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

DOC N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO____ • • ._ •••••••m __ •••_~_ •••• m ••• m_ •••_ ••''' •

. SHEET

SIA. _.

REV

DATE:

28.10.2005

1

"---

~,

"--

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

Il Quadro di Riferimento Programmatico fornisce gli elementi conoscitivi, sulle

relazioni tra l'opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione

territoriale e settoriale.

Il Quadro di Riferimento Programmatico considera innanzi tutto lo stato degli atti

e degli strumenti programmatici a livello europeo, nazionale, regionale,

provinciale e locale relativi al progetto in questione ed all'area interessata dalla

sua realizzazione; esamina poi il progetto sulla base degli strumenti

programmatici, al fine di verificarne la conformità agli indirizzi e alle prescrizioni

dei vari atti, anche alla luce di loro eventuali modificazioni.

L'elemento di riferimento per la pianificazione a livello europeo è il "Green

Paper" ossia il "Libro Verde - Verso una strategia europea di sicurezza

dell'approvvigionamento energetico", adottato dalla Commissione europea il 29

novembre 2000. Tale documento traccia quella che sarà la politica energetica

europea negli anni futuri.

Il Green Paper considera che l'obiettivo principale della strategia energetica

debba consistere nel garantire, per il benessere dei cittadini e il buon

funzionamento dell'economia, la disponibilità fisica e costante dei prodotti

energetici sul mercato, ad un prezzo accessibile a tutti i consumatori, nel

rispetto dell'ambiente e nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Non si tratta

di massimizzare l'autonomia energetica o minimizzare la dipendenza, bensì di

ridurre i rischi legati a quest'ultima.

Per quanto concerne l'assetto europeo dei settori dell'energia elettrica e del gas

che riguardano l'impianto in oggetto sono rilevanti le direttive comunitarie

recanti le norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e del gas,

rispettivamente 96/92/CE del 19 Dicembre 1996, 98/30/CE del 22 Giugno 1998.

Page 17: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

\~

~

\~

L'Italia per il momento risulta essere priva di un documento di indirizzo di

programmazione energetica dal momento che il PEN è decaduto allo scadere

dell'anno 2000; le indicazioni programmatiche di questo piano, in buona parte in

linea con il Green Paper possono ancora essere utilizzate come riferimento per

quanto non sia in contrasto con il nuovo assetto della regolamentazione del

mercato dell'energia elettrica e del gas.

Infatti, modificazioni importanti alla regolamentazione di questi mercati sono

state apportate dai due Decreti di applicazione delle corrispondenti direttive

comunitarie. Il Decreto Bersani del 16 marzo 1999 per l'energia elettrica e il

Decreto Letta del 23 maggio 2000 per il gas.

Esse liberalizzano le attività di produzione, importazione-esportazione, e

vendita dell'energia elettrica e del gas con la conseguente rottura dei monopoli

che caratterizzavano i servizi a rete relativi e la conseguente apertura a nuovi

operatori.

Sono stati perciò esaminati questi Decreti e le relative direttive di onglne

nonché i successivi documenti istituzionali in materia al fine di cogliere indirizzi

o prescrizioni programmatiche aventi attinenza con l'impianto in oggetto.

Dall'insieme dei documenti considerati risulta che l'impianto in oggetto non

contrasta con nessuno degli indirizzi europei e nazionali ed anzi rappresenta

quanto di meglio oggi si possa fare per soddisfarli.

Per quanto concerne la programmazione nazionale in campo di infrastrutture,

alla fine del 2001 è stata approvata la legge 443/2001 (detta "legge obiettivo"),

divenuta operativa con l'emanazione del Decreto Legislativo 20 agosto 2002, n°

190, che delega direttamente al governo parte delle decisioni in merito.

Page 18: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

CLIENT: : DATE:

~Il L N G MEDGAS TerminaIINTERCROSS PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT: C:HFFT15/92

In particolare "regola la progettazione, l'approvazione dei progetti e la

realizzazione delle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale,

nonché [...] degli insediamenti produttivi strategici e delle infrastrutture

strategiche private di preminente interesse nazionale [...l".

~Sulla base dei suddetti atti legislativi, il Comitato Interministeriale per la

Programmazione Economica (CIPE) ha deliberato alla fine del 2003

(deliberazione 89/2003) un programma delle opere strategiche contenente

anche l'approvazione del progetto preliminare per il cosiddetto Hub

interportuale di Gioia Tauro. L'implementazione delle attività legate al porto di

Gioia Tauro compresa la realizzazione dell'impianto di rigassificazione oggetto

del presente studio e l'annessa possibilità di insediare attività che utilizzino il

freddo generato durante il processo di rigassificazione ("piastra del freddo")

sono quindi espressamente contemplate tra le priorità infrastrutturali nazionali.

LLa materia riguardante la protezione e la vincolistica dei beni culturali e

ambientali è stata recentemente oggetto di un importante intervento legislativo

con l'emanazione del D.Lgs. 22/01/2004 n° 42, denominato "Codice dei beni

culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della Legge 06/07/2002 n°

137",

Questo decreto legislativo è costituito da un testo unico nel quale sono riunite e

coordinate tutte le disposizioni legislative vigenti in materia di beni culturali ed

ambientali e detta nuove procedure per il rilascio dei N.O. ambientali.

~

Nel caso specifico, il contesto territoriale di riferimento comprende un'area

vincolata come "Area panoramica costiera tirrenica caratterizzata da ricca

vegetazione sita nel comune di Gioia Tauro" (codice vincolo 180046). L'Opera

oggetto del presente studio ricade parzialmente all'interno di queste aree. Tale

Page 19: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV 1

"----

~

~

vincolo emanato con decreto del 11/10/1967, è modificabile previa apposita

autorizzazione ai sensi dell'Art. 146 del succitato D.Lgs 42/2004.

Lo stesso Decreto riconferma quanto già disposto dalla L. 431/1985 (Legge

Galasso) e dalla L. 1497/1939 a proposito dei vincoli paesaggistici in presenza

di determinati beni ambientali tra cui "i territori costieri compresi in una fascia

della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul

mare". Alcune opere connesse all'impianto oggetto del presente studio quali il

pontile d'approdo ed un tratto del gasdotto di collegamento ricadono in tale

fascia.

Si sottolinea al riguardo che la gran parte dell'Area di Sviluppo Industriale della

Provincia di Reggio Calabria entro la quale ricade l'intervento è sottoposta ai

suddetti vincoli. Le istallazioni industriali ivi previste, già realizzate o in corso di

realizzazione, incluso il Porto di Gioia Tauro, hanno tutte ottenuto il relativo

benestare.

Sulla scorta di quanto sopra si ritiene che, anche per l'opera in oggetto, sarà

possibile ottenere analoga autorizzazione.

A livello regionale, l'Amministrazione Regionale traccia con il Piano Operativo

Regionale 2000-2006 (P.O.R.) quello che sarà l'assetto economico,

prevedendo l'impiego dei Fondi Strutturali destinati dall'Unione Europea alla

Regione Calabria. La strategia regionale mira a rafforzare, con questo piano, gli

elementi della crescita per arrivare ad un abbattimento della disoccupazione e

del disagio sociale. AI centro di questa strategia di sviluppo sostenibile, si pone

la necessità di assicurare forte concentrazione agli interventi.

In questo quadro, la realizzazione del progetto d'impianto di rigassificazione

GNL proposto da LNG Terminai sembra del tutto congruente con il

Page 20: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~.INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~

",--.

"---

perseguimento delle finalità di stimolo per l'imprenditorialità, di potenziamento

dei sistemi produttivi locali e di valorizzazione del patrimonio tecnologico fatte

proprie dal P.O.R..

La Regione Calabria è tra le prime regioni ad essersi dotata di un Piano

Energetico Ambientale Regionale (P.E.A.R.) approvato a marzo scorso.

Sulla base della legge obiettivo commentata precedentemente e del presente

piano energetico ambientale, la Giunta Regionale, in data 8 marzo 2005, ha

espresso parere favorevole alla proposta di realizzazione del terminale per la

trasformazione del gas naturale liquefatto da allocare in prossimità del porto di

Gioia Tauro e oggetto del presente studio. Lo stesso P.E.A.R. cita anche i

previsti investimenti riguardanti la piattaforma del freddo. Si tratta, come già

accennato, della possibilità di insediare aziende agro-alimentari che si

occupano dello stoccaggio e della commercializzazione di prodotti da

conservare a bassa temperatura che possono sfruttare il freddo derivante dal

processo di rigassificazione raggiungendo così una migliore competitività.

AI fine di affrontare le problematiche della mobilità, la Regione Calabria si è

dotata di un Piano Regionale dei Trasporti, il quale prevede dei sistemi di

mobilità terrestre, marittimi, lagunari, lacuali, fluviali ed aerei che operano in

modo continuativo e ad accesso generalizzato e dei sistemi ferroviari di vario

livello.

Dalla lettura di questo strumento non emergono elementi di contrasto con

l'opera in esame. Essa non comporta, infatti, alcun percepibile aumento del

flusso veicolare in zona. In quanto ai sistemi di mobilità marittimi, va citata la

nave fornitrice di gas naturale liquido, che attraccherà nel tratto di mare

antistante il Porto di Gioia Tauro con frequenza circa bisettimana/e, utilizzando

Page 21: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJEcr:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~

~

~

peraltro i servizi di questa importante infrastruttura locale che a tutt'oggi risulta

non appieno utilizzata.

Per inquadrare il problema molto sentito, del rischio idrogeologico è stato

analizzato il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico recentemente aggiornato

dall'Autorità di Bacino della Regione Calabria.

Dallo studio degli elaborati allegati a tale strumento si evince che nell'area non

sono presenti zone a rischio. Soltanto lungo il lato settentrionale dell'area

d'intervento in esame, in coincidenza con l'alveo del Fiume Vena, all'interno

degli argini esistenti, essa è classificata come "zona di attenzione".

L'intervento in esame tiene conto di questa classificazione ubicando tutti

fabbricati ad una distanza minima di circa 500 m da tale zona. Un'analoga

classificazione è stata assegnata all'alveo del fiume Mesima, che si trova a nord

del sito ad una distanza maggiore (circa 2,5 km).

Da alcuni anni, l'Amministrazione Regionale ha avviato un processo di

programmazione territoriale che ha portato nel 1996 all'adozione di un Piano

Territoriale Regionale (P.T.R.) che contiene gli indirizzi pianificatori di

riferimento per gli interventi sul territorio regionale. È utile sottolineare che,

benché le indicazioni di questo strumento non siano vincolanti ai fini di legge, in

quanto non è stato approvato dal Consiglio Regionale, il progetto in esame non

contrasta in nessuna parte con le indicazioni finora pronunciate.

In questo processo si inserisce quanto disposto dalla nuova legge regionale

L.R. 19 del 2002 che regolamenta le questioni urbanistiche. In sintonia con

quanto sta avvenendo in altre regioni, questa legge individua il Piano

Territoriale di Coordinamento come strumento competente per la

Page 22: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

',,--~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

\..j

\.._-

,,-.

programmazione territoriale. Questo strumento è di competenza provinciale e le

singole province sono chiamate a dotarsi di un tale piano.

Sempre a livello regionale, sono anche stati istituiti alcuni strumenti operativi in

materia, tra cui i Progetti Integrati Territoriali (P.I.T.) che permettono a livello

subregionale, di programmare, finanziare e quindi realizzare interventi territoriali

in coerenza con gli indirizzi territoriali sovraordinati.

Emerge dai rispettivi documenti analizzati una volontà dell'Amministrazione

Regionale di interloquire, molto più che in passato, con gli Enti ad essa

subordinata e di passare, da un semplice quadro prescrittivo, ad una

programmazione complessa ed efficace del territorio coordinando quest'ultima

con la già menzionata programmazione economica regionale.

Citiamo infine le aree protette istituite in Calabria. Nella Regione sono presenti

quattro parchi nazionali:

• il Parco del Pollino

• il Parco della Calabria (Sila grande e Sila piccola)

• il Parco della Sila

• il Parco dell'Aspromonte

Tutti questi parchi nazionali sono distanti più di km 15 dall'area in esame.

Nell'area vasta allargata interessata dall'intervento oggetto del presente studio

sono presenti alcuni Siti d'Importanza Comunitaria (SIC), ma non vi sono Zone

di Protezione Speciale (ZPS).

I SIC più prossimi al sito, di seguito elencati, si trovano ad un distanza tale da

non avere un nesso dì rilevanza con l'intervento in esame.

Page 23: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° REV 1

~-'

~-

L

Essi sono:

• Costa Viola e Monte S.Elia (SIC IT9350158); distanza: 16,0 km

• Fossia - Maropati (SIC IT9350169); distanza: 15,2 km

• Vallone Fusolano - Cinquefrondi (SIC IT9350166); distanza: 17,8 km

A livello provinciale, si sta attendendo l'adozione di un Piano Territoriale di

Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), strumento, che la Provincia di Reggio

Calabria così come molte altre province italiane, non ha ancora predisposto.

La Provincia di Reggio Calabria ha invece avviato la redazione di un Piano

Energetico Provinciale. Tra gli obiettivi di questo piano figurano:

• razionalizzazione dell'uso delle fonti energetiche;

• aumento del rendimento del sistema territorio in modo da ridurre gli

sprechi;

• mantenimento delle condizioni di benessere e più funzionale uso delle

tecnologie e dei sistemi costruttivi.

La pianificazione urbanistica locale del Comune di Gioia Tauro avviene

attualmente sulla base del Piano Regolatore Generale (P.R.G.) approvato nel

1994 che pur essendo ancora lo strumento vigente sta per essere sostituito dal

più attuale Piano Strutturale Comunale (P.S.C.).

Tra gli obiettivi strategici di questo piano troviamo quello di "realizzare un polo

logistico a supporto dell'hub portuale e dell'agglomerato industriale costituendo

un nodo strategico per il sistema dei traffici nazionali ed internazionali

attraverso la realizzazione ed il potenziamento della struttura interportuale."

Page 24: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV 1

"'-----

\~

L

Come già accennato a proposito dei livelli nazionali e regionali, l'opera oggetto

del presente studio è già stata contemplata in chiave programmatica a tutti i

livelli amministrativi.

La pianificazione territoriale locale a San Ferdinando è affidata al Piano di

Fabbricazione del 1986 aggiornato con variante del 1990. Il Comune non è

dotato di Piano Regolatore Generale.

L'area prevista per l'intervento oggetto del presente studio ricade all'interno del

Nucleo di Industrializzazione per il quale è stato predisposto ed approvato un

piano urbanistico apposito a cura del Consorzio per l'Area di Sviluppo

Industriale della Provincia di Reggio Calabria. L'intervento andrebbe quindi ad

occupare un'area già destinata alla funzione industriale e le indicazioni di

progetto risultano congruenti con tutte le indicazioni tecniche richieste degli

strumenti analizzati.

L'intervento proposto risulta non solo essere in linea con quanto previsto dagli

strumenti di pianificazione analizzati ma, a tutti livelli amministrativi dal

nazionale al locale, è esplicitamente contemplata la sua realizzazione.

Page 25: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJEcr:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIr: REV 1

~

"--

~/

3

3.1

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

IL SISTEMA GNL

Il gas naturale liquefatto si presenta come un liquido alla temperatura di -161°C,

tensione di vapore di circa 1 bar e peso specifico pari a circa 465 kg/m3

trasportabile senza grossi problemi nei serbatoi criogenici di metaniere

appositamente attrezzate. Il processo di riconversione da liquido a gas avviene

per semplice somministrazione di calore a temperatura ambiente, senza

necessità di reazioni chimiche o apparecchiature meccaniche complicate:

durante la trasformazione il volume un metro cubo di liquido origina ben

seicento metri cubi di gas, giustificando in tal modo trasferimenti del liquido su

rilevanti distanze.

L'industria del GNL utilizza il gas naturale sia come materia prima sia come

prodotto : il passaggio intermedio del processo è proprio la liquefazione a GNL.

Gli elementi fondamentali dell'industria del GNL sono:

• I terminali di esportazione;

• Le navi metaniere;

• I terminali di importazione.

Una tipologia particolare degli impianti è destinata allivellamento dei picchi.

Terminali di esportazione

I terminali di esportazione si trovano per la loro natura sulle coste e sono

destinati a liquefare il gas naturale che viene successivamente caricato sulle

navi metaniere.

Page 26: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"--.j

CLIENT:

INTERCROSSPROJECf:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT:

Navi metaniere

SIA -

REV ! 1

~

"-j

~

Il trasporto del GNL avviene per mare in apposite navi metaniere (aventi

solitamente una capacità di carico nell'intervallo 40.000-200.000 m3) che sono

imbarcazioni a doppio scafo e sono probabilmente i più sofisticati mercantili

attualmente in esercizio (aventi un costo anche doppio rispetto a quello di

petroliere di analoga dimensione.

Terminali di importazione

I terminali di importazione (o ricezione), quale quello in progetto, sono progettati

per ricevere il GNL dalle navi metaniere, scaricarlo, stoccarlo, trasformarlo in

fase gassosa e quindi immetterlo nelle reti di trasporto o di distribuzione.

Le funzioni essenziali di un terminale di ricezione sono le seguenti:

• Scarico e stoccaggio del GNL;

• Recupero e pressurizzazione del GNL;

• Rigassificazione del GNL;

• Regolazione della qualità del gas.

Page 27: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

\'-INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV 1

~

~

~/

3.2 ALTERNATIVE DI SITO

Per la individuazione del sito idoneo alla installazione di un terminale GNL della

potenzialità prevista sono state esaminate varie alternative sull'intero territorio.

Per la determinazione del sito si è innanzitutto preferito restringere la ricerca

all'area meridionale della penisola, sia perché le aree del nord che

corrispondono ai suddetti requisiti sono maggiormente congestionate, sia per la

presenza, nelle poche aree disponibili, di analoghe iniziative o di altre ipotesi di

utilizzazione, non compatibili con la presente.

La ricerca si è focalizzata in particolare sulla Calabria, che con i suoi 750 km di

coste e la presenza di numerosi porti, sembrava prestarsi alla realizzazione

dell'opera. Sono state individuate le seguenti aree, tutte sulla costa tirrenica

della regionePorto di Gioia Tauro, Polo di Lamezia Terme.

Tra le alternative prese in esame è risultato particolarmente rispondente ai

requisiti elencati in precedenza l'area ubicata a ridosso del Porto di Gioia Tauro,

e segnatamente nel Comune di Gioia Tauro e San Ferdinando.

Page 28: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

~-'

~

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT: REV1

3.3 DESCRIZIONE DELL'IMPIANTO

Il terminale consentirà lo scarico e l'immissione sulla rete di distribuzione

nazionale di 12 miliardi di Sm3/anno.

L'intera installazione in terra ferma occupa, con le sue aree di rispetto, una

superficie di circa 40 ettari( Fig 4).

I sistemi principali dell'impianto sono i seguenti:

Piattaforma di scarico e sistemi di ormeggio;

Serbatoi per la discarica e lo stoccaggio dei serbatoi del GNL;

Sistema di rigassificazione;

Sistemi di contenimento e trattamento degli inquinanti;

Sistemi ausiliari.

Piattaforma di scarico

Per l'accosto, ormeggio e discarica di navi metaniere fino a circa 280.000 DWT,

corrispondenti ad una portata utile di circa 200.000 m3 di GNL, è previsto che

venga realizzato un pontile nella zona antistante l'impianto (Fig. 4).

L'asse dell'ormeggio (asse piattaforma), assicura una distanza minima che può

essere considerata di totale sicurezza nei riguardi delle manovre di evoluzione

ed accosto da effettuare con l'assi-stenza di almeno due rimorchiatori di

adeguata potenza.

E' prevista la realizzazione di tre briccole di accosto poste ad un interasse di

100 m: esse hanno lo scopo di assorbire l'energia di accosto delle metaniere, di

evitare che le metani ere vengano a contatto con la piattaforma quando

sottoposte all'azione del vento e del moto ondoso, di costituire punti di

ormeggio per i cavi di ritenuta longitudinale ed infine di assicurare una corretta

posizione della nave con i bracci di carico situati sul pontile.

Page 29: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 30: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"'---

~---

'---

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Tenninal

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT:!SHEET26/92i REV1 i o iil

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICI ••

La piattaforma consentirà l'attracco delle metaniere e sarà dotata di tutte le

apparecchiature necessarie per garantire il rispetto di tutti i criteri di sicurezza e

di controllo delle operazioni secondo i più moderni standard internazionali

Collegamenti della piattaforma con /'impianto

Le metaniere, in fase di scarico, saranno collegate alle tubazioni di

trasferimento del prodotto a terra, attraverso quattro bracci di scarico da 16

pollici in grado di consentire una portata di GNL tramite pompe di bordo

dell'ordine di 10.000/12.500 m3/ora. Un quinto braccio da 16 pollici sarà

collegato alla nave per consentire il ricircolo dei vapori del GNL ai serbatoi della

metaniera per compensare il volume del liquido scaricato.

I bracci di carico saranno dotati di dispositivi di sicurezza per evitare rilasci del

prodotto o danneggiamenti alla nave e alla piattaforma in condizioni di

emergenza. In particolare nel caso vengano superati i campi operativi dei bracci

verranno ad un primo livello di intervento fermate le pompe di trasferimento e

chiuse le valvole sui bracci mentre ad un secondo livello verrà operato lo

sgancio rapido dei bracci. Permettendo,se necessario, alla metaniera di lasciare

l'ormeggio senza versamenti di GNL.

Serbatoi per la discarica e lo stoccaggio del GNL

Il sistema dei serbatoi sarà costituito da quattro serbatoi da 150.000 m3

ciascuno. Questa capacità è sufficiente a produrre 1.500.000 Nm3/h (capacità

nominale di spedizione del gas naturale vaporizzato) per una durata pari a circa

2,5 giorni alla massima capacità di produzione.

Secondo i più recenti indirizzi della tecnologia nel campo, i serbatoi saranno a

contenimento totale, con un serbatoio di contenimento interno metallico

(coibentato esternamente con lana di roccia, foamglass in pannelli, perlite in

noduli), in acciaio al Ni, cilindrico ad asse verticale ed un contenitore esterno in

Page 31: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

\..~

,,--.

'-....-.

"---

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

Doe N°

UNIT:! SHEET27/92i REV1 l0 l; i

••••! n< ,~-l iSU" -, SINTESI NON TECNICA

cemento armato precompresso dotato di soletta di copertura di forma ellittica

progettata per sostenere le tubazioni del GNL ed il coperchio metallico del

serbatoio interno.

Sia le tubazioni di arrivo del GNL che le tubazioni di partenza entreranno nel

serbatoio dal tetto per garantire elevati margini di sicurezza contro perdite di

prodotto.

Ogni serbatoio sarà equipaggiato con strumentazioni e apparecchiature di

sicurezza.

Sistema di rigassificazione

L'operazione di rigassificazione del GNL, contenuto nei serbatoi di processo

allo stato liquido ad una temperatura di -160°C avviene somministrando il

calore per la trasformazione di fase in appositi scambiatori di calore

(vaporizzatori) ai quali il GNL viene inviato da pompe sommerse interne ai

serbatoi e successive pompe di spinta.

Il calore necessario viene fornito da acqua di mare, alla temperatura di presa,

spruzzata all'esterno dei fasci tubieri dei vaporizzatori. Il gas, inizialmente

liquido, cambia fase assorbendo calore dall'acqua di mare.

L'impianto di vaporizzazione sarà realizzato su due linee in grado di trattare la

portata di progetto.

L'acqua di mare necessaria per il funzionamento dei vaporizzatori sarà

prelevata da apposita presa collocata nello specchiO di mare antistante il porto

in prossimità del confine tra i comuni di S Ferdinando e Gioia Tauro e sarà

restituita in mare a temperatura inferiore di circa sette gradi a quella di presa.

Page 32: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

~

~

"---

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT:ISHEET28/92TREV1 l0 \\ \

SUBJECT

SIA --SINTESI NOi\! TECNICA

La portata di acqua necessaria è di circa 4,2 m3/sec per linea per un totale di

8,3 m3/sec.

All'uscita degli evaporatori il gas prodotto sarà convogliato alla stazione di

misura fiscale e di lì al collegamento con la rete dei metanodotti nazionale con

le caratteristiche adatte per l'immissione in rete.

Sistemi ausiliari

Il terminale sarà corredato con i seguenti sistemi ausiliari:

• Sistema di scarico di emergenza del gas;

• Sistema acqua di mare ai vaporizzatori;

• Sistema antincendio;

• Sistema aria compressa;

• Sistema azoto;

• Sistema acqua potabile e servizi;

• Sistema trattamento acque reflue;

• Sistema di raffreddamento in ciclo chiuso;

• Sistema combustibili;

• Sistema di controllo e comando;

• Sistema di controllo sicurezza;

• Sistema alimentazione elettrica di servizio e di emergenza.

Page 33: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"----INTERCROSS

DOC N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

SHEET 29 / 92 REV

SIA - SINTESI NON TECNICA

DATE:

28.10.2005

\,----,

"-~

~-

Sistemi Di Contenimento E Trattamento Degli Inquinanti

Nel progetto dell' impianto per la salvaguardia dell'ambiente sono utilizzati

sistemi di tecnologia tale da minimizzare l'impatto sul territorio sia per quanto

riguarda il trattamento di effluenti liquidi e gassosi, sia per quanto concerne il

rumore prodotto dalle apparecchiature. Ciò consente il pieno rispetto delle

norme di legge in materia.

Page 34: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

.~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT: i SHEEr30/92i REV1 lO iI !

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

~.

~

~

3.4 ATTIVITA' DI COSTRUZIONE E DI ESERCIZIO E RELATIVE INTERAZIONICON L'AMBIENTE

Nel seguito sono descritte le azioni rilevanti che, in fase di costruzione e di

esercizio, génerano interazioni con l'ambiente esterno, nonché le quantità e le

caratteristiche delle risorse utilizzate. Sono quindi illustrate le scelte progettuali

e le misure adottate allo scopo di minimizzare le interazioni con l'ambiente.

Fase di cantiere

La costruzione prevede una fase di realizzazione delle opere civili ed una fase

dei montaggi elettromeccanici dei macchinari e componenti dell'impianto. Le

principali interazioni con l'ambiente nella fase di costruzione si riferiscono alle

seguenti azioni.

Livellamento fonda/i.

La scelta progettuale di costruire il pontile fino a circa 500 m dalla

battigia, ove i fondali sono a quota - 55 m., adatti quindi ad ospitare

anche le navi metaniere di maggiori dimensioni (200.000 m3), in luogo di

realizzare una struttura portuale nuova, più vicina alla battigia, evita la

esecuzione di consistenti operazioni di dragaggio per la realizzazione di

adeguati fondali.

/nfissione di pali

Saranno infissi pali d'acciaio per la realizzazione del pontile e delle

piattaforme d'attracco delle navi. L'infissione dei pali avverrà mediante un

batti palo che, date le dimensioni dei pali e la profondità di infissione, sarà

di adeguata potenza.

Page 35: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

\.--

~

~

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECf:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIr: SHEET31/92REV

SIA - SINTESI NON TECNICA

Movimenti di terra.

Per il livellamento del terreno,la realizzazione degli scavi di fondazione

sarà necessaria una movimentazione di circa 100.000 m3 di terra.

Rilasci gassosi.

Sono quelli emessi dalle macchine di cantiere e dagli autocarri per il

trasporto materiali e la movimentazione del terreno.

Rilasci liquidi.

Sono quelli di tipo civile connessi con la presenza del personale. Essi

saranno rilasciati all'esterno dopo opportuno trattamento;(oppure inviati

all'impianto consortile).

Rifiuti solidi.

Quali principalmente imballaggi di macchinari e apparecchiature e rifiuti

solidi urbani connessi con la presenza del personale.

Rumore.

La rumorosità ambientale indotta dalla costruzione dell'impianto varia in

funzione dello stadio dell'attività costruttiva. Considerata la distanza delle

opere, l'unico contributo di una certa significatività alla rumorosità

ambientale deriva dalla fase di infissione dei pali di sostegno per il

prolungamento del pontile e per la realizzazione della piattaforma di

attracco, a causa dell'uso di un martello batti palo.

Questo tipo di attrezzatura è caratterizzato dall'emissione di rumori

impulsivi orientativamente pari a 100 d8A a 10 m di distanza.

Page 36: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~.

'--'

~

'--o

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECf:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIr:\SHEET32/92i REV1 lO lI i

""'I IN ,ii-f !SIA " SINTESI NON TECNICA

Traffico

Per il trasporto del personale e dei materiali è previsto un incremento di

traffico durante la costruzione dell'impianto stimabile in un massimo di

circa '150-200 auto I giorno per il trasporto individuale del personale, 5 ­

10 autobus I giorno per il trasporto collettivo e mediamente 15 - 20

mezzi pesanti I giorno per il trasporto di materiali e macchinari;

Altre eventuali interferenze ambientali

Durante alcune fasi della costruzione relative a movimenti di terra, potrà

verificarsi un aumento della polverosità dell'aria, peraltro circoscritto alla

sola area di cantiere.

Verranno a tale proposito adottati provvedimenti specifici per contenere

eventuali eccessi di polverosità quali ad esempio la riduzione della

velocità di movimento per i mezzi pesanti, l'annaffiatura periodica delle

strade e dei piazzali, etc.

Le lavorazioni e l'impiego dei mezzi saranno programmati in modo da

mantenere il più possibile costante il numero di addetti al cantiere (salvo

nella fase crescente di avvio cantiere ed in quella decrescente di fine

cantiere) così da limitare i fenomeni di punta e di concentrazione di

traffico e l'impatto sulle strutture ricettive limitrofe.

Le principali risorse utilizzate in fase di cantiere sono le seguenti:

• Terreni

Le aeree impegnate in fase di costruzione sono complessivamente pari a

circa 40 ha.

Page 37: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

Doe N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO 5 FERDINANDO ROSARNO....._•..__... ._._..__ ..•~•••..•._m._ .m__._•.._.__m_'__'''_r._.~''_ ..__' ' '' '_'_'._m..... "

33/92 REV

DATE:

28.10.2005

1

• Acqua

I quantitativi d'acqua per gli usi potabile ed industriale ammontano a circa

80 m3/ giorno e saranno approvvigionati dalle esistenti reti idriche locali;

~j

• Materiali

impiego di 100.000 m3 di calcestruzzo per la realizzazione delle opere

civili; 10.000 t. di acciaio per l'armatura del calcestruzzo e circa 7000 t.

per i pali d'acciaio della piattaforma di attracco; sistemazione di 15.000

m2 di strade e piazzali. Per la fornitura di materiali inerti (120.000 m3) e la

confezione di calcestruzzo destinato ai serbatoi saranno necessari

materiali opportunamente selezionati, mentre per le strutture "tradizionali"

si farà ricorso a cave di prestito e a centrali di betonaggio locali;

~

~

• Combustibili

Sono quelli (gasolio benzina ) necessari per l'alimentazione delle

macchine di cantiere (automezzi gru, battipalo, escavatori, natanti). Il loro

approvvigionamento sarà a cura delle imprese appaltatrici.

Fase di esercizio

In fase di normale esercizio le azioni rilevanti che generano interazioni con

l'ambiente sono le seguenti:

Rilascio effluenti gassosi

Consistono nelle emissioni saltuarie dei prodotti della combustione dei

dispositivi che utilizzano il gas naturale in situazioni di emergenza e/o

. transitorio: rigassificatori a fiamma sommersa; turbina a gas (o diesel)

per i generatori di emergenza e sistema di scarico di emergenza;

Page 38: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"---

'----

\.~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT:ISHEET34/92i REV1 :o iI ,

SUB.JECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

I rigasificatori a fiamma sommersa

vengono utilizzati soltanto in caso di indisponibilità del sistema di

rigassiticazione "open rack" ad acqua di mare. Per il loro funzionamento

viene" utilizzato parte del gas naturale già in fase gassosa. La portata di

gas ai bruciatori è di circa 3000 Nm3/h per ciascuno dei tre scambiatori

della linea. I gas combusti vengono fatti gorgogliare in acqua e quindi

sono rilasciati in atmosfera. Le emissioni inquinanti totali sono costituite

essenzialmente da ossidi di azoto NOx e sono pari a circa 10 Kg/h

/I generatore di energia eiettrica:

utilizza il gas naturale per la turbina a gas da 20 MW, con un consumo di

5000 Nm3/h di GN e rilasci di 160.000 Nm3/h di effluenti gassosi con una

concentrazione di NOx nei fumi pari a 50 mg/Nm3;

/I sistema di scarico di emergenza:

del gas consiste in una serie di scarichi in grado di emettere in zone

opportunamente isolate gli eventuali gas provenienti dai sistemi di

sicurezza dell'impianto. Il sistema è sdoppiato in due sottosistemi:

• Stiati di alta pressione provenienti sostanzialmente dal sistema di

rigassiticazione. Il suo funzionamento è previsto solo in condizioni

di indisponibilità del gasdotto di collegamento alla rete nazionale e

successivo intervento delle valvole di sicurezza per alta pressione.

La portata massima può raggiungere 3,2 ton./min per brevissimi

periodi (max 10 minuti);

'----

• Sistema scarico prodotti di combustione sfiati gas bassa pressione

che proviene, in condizioni di emergenza, dallo stiato in fase

vapore dalle tubazioni durante le operazioni di trasferimento del

GNL dalla nave all'impianto o dallo sfiato dai serbatoi o del

Page 39: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECf:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

Doe N°

UNIT:ISHEET35/92i REV1 ,o :i i

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

condensatore dei vapori di boil off. La portata massima è di circa 1

t/min. I rilasci di NOx sono al massimo di circa 3 Kg/min per

brevissimi periodi (max 10 minuti);

Rilascio eff/uenti liquidi

Gli scarichi derivanti dall'impianto di trattamento delle acque reflue e dalle

acque meteoriche sono stimabili in circa 50.000 m3 / anno. La

restituzione dell'acqua di mare proveniente dal sistema di rigassificazione

"open rack" ammonta a 8,3 m3/sec;

Rifiuti solidi

Sono quelli prodotti dall'impianto di trattamento biologico ed ammontano

a circa 15 t / anno con contenuto di umidità di circa il 50%;

Movimento del naviglio

Eventuali effetti sull'ambiente marino, sono quelli derivanti dal movimento

del naviglio(incluse le imbarcazioni di servizio alla piattaforma operativa

per l'attracco delle navi metaniere);

Rumore

Le emissioni sonore in fase di esercizio sono dovute al funzionamento dei

macchinari principalmente costituiti da motori, pompe e compressori;

Presenza fisica delle opere:

in relazione alle caratteristiche percettive delle opere ed ai loro eventuali

effetti sul paesaggio.

Le principali risorse utilizzate durante l'esercizio dell'impianto sono:

~

• Terreni:

Le aeree impegnate in fase di esercizio sono complessivamente pari a

circa 40 ha;

Page 40: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTER(;ROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV 1

• Acqua

I quantitativi d'acqua per gli usi potabile ed industriale in fase di esercizio

sono così suddivisi:

~

• acqua per usi industriali vari: il fabbisogno medio è pari a circa

10m3/h, quello di punta è di 15m3I h:

• acqua di mare per il sistema di rigassificazione "open rack" del

GNL la portata è di circa 8,3 m3/sec.;

• acqua potabile: fabbisogno di punta stimabile in circa 10

m3/giorno;

L'acqua potabile e quella per usi industriali saranno approvvigionati dalle

esistenti reti idriche locali;

\~

• Personale

Nella fase di esercizio è previsto !'impiego di 100 dipendenti per la

conduzione e la gestione dell'impianto.

I servizi quali mensa, amministrazione, operazioni marittime, pulizie,

vigilanza, etc. saranno forniti da Ditte esterne occuperanno ulteriori unità;

L

• Combustibile

E' il gas naturale necessario per l'alimentazione della turbina a gas del

generatore elettrico da 20 MW e dei bruciatori a fiamma sommersa, il cui

funzionamento è previsto soltanto in condizioni di emergenza per

indisponibilità del sistema di rigassificazione "open rack" ad acqua di

mare. A tale scopo sarà utilizzato parte del GNL evaporato. La portata

prevista sarà pari a circa 9000 Sm3/h.

Page 41: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

\.~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT:

Fase di fine esercizio

REV : 1

~

~

~

Dal punto di vita economico industriale, la durata della vita dell'impianto è di 25

anni. Successivamente sarà possibile procedere o ad una prosecuzione

dell'attività produttiva, con revisione generale del macchinario, o ad una

cessazione dell'attività produttiva.

In ogni caso le caratteristiche dell'impianto sono tali da non compromettere in

modo irreversibile l'area impegnata.

Page 42: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

LINTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~.

~

"'--

3.5 INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE DELL'INSERIMENTO DELL'IMPIANTONELL'AMBIENTE CIRCOSTANTE

Sono stati adottati provvedimenti specifici per contenere al massimo l'impatto

ambientale sia nella scelta dei componenti dell'impianto, sia nelle modalità di

realizzazione quali:

• il sistema di trattamento degli effluenti liquidi;

• l'adozione di componenti a bassa rumorosità;

Come ulteriori interventi di mitigazione sono stati presi in considerazione:

• il trattamento delle superfici esterne degli edifici e dei componenti

dell'impianto per i quali si può ricorrere a colorazioni e pannellature,

opportunamente selezionate per un ottimale inserimento nell'ambiente;

• il ripristino di colture di agrumi tipiche della zona, quali arance, limoni,

mandarini, c1ementine etc. nelle aree libere ad ovest dell'impianto.

Page 43: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

eLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaIDATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT:

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO...--- ..-------.------ - --.

___________________~~_~~_~_.~~_:._~2- SINTESI NOf'l

REV ! 1

~~

3.6 INTERVENTI DI COMPENSAZIONE

Il proponente si impegna a definire un protocollo di intesa con la Regione

Calabria circa le opportune compensazioni e ricadute per il territorio, così come

previsto nella Delibera della Giunta della Regione Calabria n. 249 del 3 marzo

2005.

~

"--~

3.7 OPERECONNESSE:GASDOTTO

L'unica opera connessa necessaria per il funzionamento dell'impianto è

costituita dal gasdotto di collegamento alla rete nazionale di trasporto del gas

naturale. Esso sarà effettuato tramite un raccordo di circa 6,3 km a Est

dell'impianto (Fig. 3 ) L'opera sarà completamente interrata e a fine lavori

saranno ripristinate le condizioni geomorfologiche delle aree attraversate. Alla

fine dei lavori, lungo tutta la fascia interessata, nei terreni agricoli sarà possibile

effettuare le normali pratiche colturali mentre nelle altre aree potrà riprendere la

crescita della vegetazione erbacea ed arbustiva tipica della zona.

Page 44: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

Doe N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIT:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

REV

DATE:

28.10.2005

1

4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

4.1 DESCRIZIONE GENERALE DEL SITO E AMBITO DI INFLUENZAPOTENZIALE

~

L

~

4.1.1 Definizione dell'Ambito Territoriale (sito ed area vasta) e delle ComponentiAmbientali Interessate

L'area destinata ad ospitare l'impianto di ricezione e rigassificazione è ubicata

nei comuni di Gioia Tauro e San Ferdinando in Provincia di Reggio Calabria

nell'area del Consorzio ASI di Reggio Calabria - Agglomerato di Gioia Tauro­

Rosarno - San Ferdinando; essa si trova nella vasta Piana di Gioia Tauro incisa

da una fitta rete di corsi d'acqua.

Le zone adiacenti all'Area di Sviluppo Industriale sono utilizzate

prevalentemente per fini agricoli; data la natura del terreno e la disponibilità di

acqua vi sono praticate colture irrigue di tipo intensivo quali agrumeti frutteti e

colture in serra. I centri abitati più prossimi al sito sono: S.Ferdinando, Gioia

Tauro, Rosarno, Rizziconi, Taurianova, Polistena, e Melicucco.

L'area vasta è un cerchio di circa 5 km di raggio (Fig.2), ad ovest il cerchio è

tagliato dalla costa tirrenica. Essa appartiene al versante tirrenico della costa

calabra ed è inserita nella vasta pianura di Gioia Tauro - Rosarno. Quest'ultima

è contornata: da una zona d'entroterra pedemontana, disposta ad anfiteatro,

ove sorgono la maggior parte dei centri abitati dell'area e da una zona montana

che si estende fino allo spartiacque appenninico.

Lungo il tratto di costa sfociano a mare due corsi d'acqua a carattere perenne: il

fiume Mesima ed il fiume Petrace che drenano ampi bacini imbriferi con reticoli

molto fitti.

Page 45: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV : 1

\~

~-

~

La vasta piana di Gioia Tauro - Rosarno si presenta come una superficie

dolcemente inclinata verso il mare le cui quote medie sono intorno ai 100 m e

nelle zone più interne non superano i 300 m.

La zona pianeggiante è divisa da una scarpata, alta tra i 10 ed i 20 metri,

parallela alla costa; essa separa la zona terrazzata più interna da una fascia

costiera che orla parte del golfo di Gioia Tauro. In seguito ai lavori per

l'insediamento dell'area industriale la scarpata è stata rettificata tra Eranova e

San Ferdinando e arretrata rispetto alla sua posizione originaria.

La fascia costiera delimitata dalla scarpata è caratterizzata da una morfologia

sub-pianeggiante; le quote di piano di campagna si aggirano intorno ai 5 m.

La spiaggia termina in corrispondenza del Monte Poro a nord e di Monte S. Elia

a sud in corrispondenza degli affiora menti rocciosi. Localmente, al margine

della spiaggia sono presenti cordoni dunari ad andamento discontinuo.

La morfologia del litorale è stata comunque modificata nel tratto Eranova ­

Gioia Tauro in seguito alla costruzione del porto di Gioia Tauro.

Gli assi infrastrutturali che costituiscono l'armatura di comunicazione su terra,

sia per il trasporto su gomma che per quello su rotaia, sono posti

longitudinalmente sul limite estremo della fascia costiera, asse privilegiato di

collegamento tra Sicilia e continente e proprio su tale direttrice la maggior parte

del volume di traffico interessa il collegamento con l'isola, mentre solo una

esigua parte interessa localmente il territorio calabrese. Si tratta in particolare

(secondo la logica del Piano Nazionale dei Trasporti) del Corridoio Plurimodale

Tirrenico: Ventimiglia - Genova - Roma - Napoli - Palermo - Trapani (inserito

nell'itinerario Euro - Medio - Orientale).

Page 46: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~/

INTERCROSS

DOC N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIT:

L N G MEDGAS Terminal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO................ --- .•........ - ....•.....

42/92

DATE:

28.10.2005

'--~

~

~/

Le due dorsali tirrenica e ionica sono collegate da alcuni assi sia stradali, sia

ferroviari che, date le caratteristiche dei percorsi fortemente condizionati dalla

natura dei luoghi attraversati, servono unicamente le comunicazioni locali. Punti

di riferimento nell'area sono:

• l'autostrada A3, Napoli - Reggio Calabria;

• la SS n. 18 Tirrena Inferiore, parallela alla A3;

• la SS n.111 Jonica che partendo da Gioia Tauro, collega i maggiori centri

della Piana con il versante ionico della provincia.

L'esame della rete stradale nel suo complesso evidenzia, comunque, la

carenza di un interscambio dei flussi trasversali ed il prevalere della struttura

longitudinale dei traffici.

Il Sistema ferroviario è costituito dalla parte terminale della linea Battipaglia ­

Reggio Calabria, lungo il litorale tirrenico, accanto alla quale esistono due linee

locali delle Ferrovie Calabro Lucane con centro a Gioia Tauro.

Le infrastrutture portuali operanti nella provincia di Reggio Calabria sono

costituite dai porti del capoluogo e di Villa S. Giovanni. Il porto di Gioia Tauro,

realizzato recentemente, è utilizzato per la movimentazione delle merci a largo

raggio mediante navi portacontainer e ha acquisito grande importanza tra i

principali scali del Mediterraneo.

Esistono poi una lunga serie di piccoli approdi lungo i litorali.

I principali centri abitati presenti nell'area sono: Gioia Tauro, San Ferdinando,

Rosarno, Rizziconi, Taurianova, Polistena e Melicucco.

Page 47: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIr: REV : 1

"'--/

~

L

Piccoli nuclei edificati sono presenti lungo la SS n. 18 e la linea ferroviaria sia a

nord sia a sud della stazione di Eranova.

A nord e ad ·est del porto è presente una vasta zona di sviluppo industriale, ove

sono previsti insediamenti energetici, che interessa i comuni dì San Ferdinando

e Gioia Tauro.

In linea con le tendenze nazionali, anche in quest'area si registra un notevole

incremento del patrimonio edilizio - abitativo. L'incremento comunque non è

omogeneo ma risulta più vivace nei centri costieri e di pianura, quale

testimonianza di uno scivolamento della popolazione verso valle alla ricerca di

più favorevoli possibilità di occupazione e di vita.

Altra componente caratteristica è l'uso del suolo ad andamento vegetazionale. I

seminativi (cereali, colture ortive, foraggere, leguminose) convivono con le

colture legnose, rappresentate principalmente da olivo, agrumi e in misura

minore da vite e da fruttiferi quali pesco, mandorlo, pomacee e uva da tavola.

La coltura dell'olivo predomina sia in collina che in pianura. L'agrumicoltura è

dominata dall'arancio seguito da mandarino, limone e pompelmo, presenti

soprattutto nelle zone collinari. Le colture ortofrutticole occupano le aree di

fondovalle e risultano in espansione.

La struttura industriale calabrese è ancora oggi alquanto debole con un elevato

distacco dalla realtà economica nazionale e da quella del mezzogiorno stesso.

Il tessuto industriale calabrese è composto in massima parte da aziende aventi

caratteristiche artigianali e stagionali; per la maggior parte sono concentrate

nelle aree industriali di Reggio Calabria, Sibari, Crotone, Lamezia Terme e nella

zona del golfo di Policastro. Ad esse si è aggiunta recentemente l'area portuale

di Gioia Tauro.

Page 48: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

'--INTERCROSS

! CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaIi DATE:

28.10.2005

'----

~-

"'--

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO :

=_~~_~o-=-==[~~~::===: j~~~~ ~~_L?!__l~~~J~_I?~~~=_I-~~-=_SIA - NON TECNICA

Le industrie con maggiore numero di occupati sono quelle alimentari, tessili del

legno e delle costruzioni.

Ambito di influenza potenziale

Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, il principale criterio per definire

l'ambito di influenza potenziale di un impianto, si basa sulla correlazione tra le

caratteristiche generali dell'area e le potenziali interazioni connesse alla

tipologia dell'impianto stesso.

Viene così individuata l'estensione del territorio circostante il sito entro la quale

gli effetti delle interazioni si esauriscono o diventano trascurabili.

Nel caso specifico, considerando le caratteristiche dell'area nella quale è

ubicato l'impianto, il tipo di intervento in progetto, sulla scorta dell'esperienza di

impianti analoghi è stata assunta cautelativamente un'area di circa 5 chilometri

di raggio, centrata sul sito, tenendo presente che, per alcune componenti, gli

effetti ambientali dell'impianto si esauriscono prima di giungere a tale distanza.

Riguardo alle interferenze prodotte dal progetto sono state individuate le

principali componenti ambientai i interessate e le cause di interferenza:

• atmosfera: per le emissioni saltuarie di gas naturale e dei prodotti della

combustione dei dispositivi che utilizzano il gas naturale in situazioni di

emergenza quali i rigassificatori a fiamma sommersa, gli sfiati della rete di

alta e bassa pressione, il generatore di emergenza ecc.;

• ambiente idrico: in relazione al rilascio delle acque fredde del sistema di

rigassificazione ed agli scarichi delle acque reflue trattate;

• suolo e sottosuolo: per la realizzazione delle opere di fondazione e

sottofondazione degli edifici, dei serbatoi del GNL e dei macchinari;

Page 49: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"'-----

"------

eUENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

Doe N°

UNIT:\ SHEEf45/92\REV1 l0 \i :

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

• vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi: per le emissioni atmosferiche

saltuarie e per la rumorosità;

• rumore,' per le emissioni in fase di costruzione e di esercizio;

• paesaggio: per l'influenza delle nuove opere sull'assetto paesaggistico

attuale.

Di seguito, per ciascuna componente ambientale saranno analizzate le

interferenze ambientali prodotte.

"----

~

4.1.2 Emergenze ambientali storiche e artistiche nell'area vasta

La Piana di Gioia Tauro è classificata, per la sua origine geologica e la

successiva evoluzione morfologica, come area "depressa". Essa si è generata

da un sollevamento tettonico differenziale. I due rilievi a nord e a sud, dove si

ergono rispettivamente Nicotera e Palmi, si sono sollevati più velocemente

rispetto agli altri versanti, condizionando i percorsi dei corsi d'acqua che hanno

assunto un andamento centri peto in direzione della Piana. Nell'area centrale

"depressa" si sono accumulati i detriti fluviali che hanno formato una "conoide"

che ha il suo apice su Cittanova.

L'intera area si presta ad una lettura visiva sintetica: l'ampia zona in pianura che

lascia immaginare l'antico golfo, offre un paesaggio fortemente antropizzato

formato da grandi aree coltivate e piccole aree urbanizzate. Essa è contenuta in

un anello formato da torrenti che confluiscono a nord nel fiume Mesima e a sud

nel fiume Petrace. I corsi d'acqua segnano l'inizio dei versanti che cingono la

Piana e su cui sorgono numerosi centri abitati.

L'intera area si inserisce in un contesto paesaggistico e culturale fortemente

segnato da eventi naturali e storici relativamente recenti, la cui evoluzione, per

gli aspetti di sviluppo produttivo, è ancora in atto.

Page 50: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~

~

~

I terremoti avvenuti fra il febbraio e il marzo del 1783, causarono gravi danni

oltre che ai centri abitati, allo stesso territorio della Piana la quale, già in

notevoli condizioni di disordine idraulico, veniva ridotta a un vero e proprio

pantano.

Il recupero dell'intera zona data intorno al 1820 ad opera del marchese

Nunziante che iniziò i lavori di bonifica in cambio della proprietà di buona parte

del territorio. La stessa area fu colpita, di nuovo pesantemente, dal sisma di

Reggio e Messina del 1908 che causò gravi danni a molti centri abitati. In

seguito, grazie ai provvedimenti presi negli ultimi decenni, anche per effetto

delle gravi alluvioni del 1951-'53, il territorio sottratto alla sterilità si è allargato

alla vasta bonifica di Rosarno e del bacino inferiore del Mesima.

I centri abitati si ergono in bellissima posizione a ventaglio sui primi terrazzi che

si affacciano sul golfo, ad eccezione di Gioia Tauro e Rosarno, che invece si

estendono in pianura; essi sono stati ricostruiti dopo le calamità suddette.

Diffusamente si leggono i segni pesanti dell'eccessiva e disordinata

urbanizzazione degli ultimi decenni. Fa eccezione Nicotera che non è stata

distrutta dal sisma del 1783 e si distingue oltre che per la magnifica posizione

su un ripido pendio che scende al golfo, per il suo bell'aspetto di cittadina antica

e ben conservata.

Mediamente, quindi, il patrimonio architettonico esistente, ristretto agli edifici

pubblici o religiosi, rapportato al contesto italiano, non è di grande valore

artistico, ma spesso assume importanza nei luoghi specifici o per il ruolo che i

vari edifici svolgono, o perché essi stessi contengono antiche opere d'arte

scampate alla distruzione. In ogni caso l'intera area non è stata interessata in

modo diretto dall'architettura e dall'arte che nei periodi storici di benessere della

Calabria si sono sviluppate rigogliose, lasciando altrove bellissime

testimonianze. La ricostruzione protratta si dalla fine del '700 a tutto 1'800, a

Page 51: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~

~

~

volte risente dell'influsso illuministico, come nella impostazione urbanistica di

Palmi, spesso dell'eclettismo e del neoclassico imperanti nell'BOO.

Per la sua posizione geografica e le sue condizioni climatiche la Piana è una

zona molto fertile caratterizzata dai percorsi di numerosi corsi d'acqua che si

raggruppano a nord nel fiume Mesima e a sud nel fiume Petrace. L'immagine

che se ne trae percorrendola è quella di una zona intensamente coltivata con

prevalenza però di poche colture. Guardando la Piana dall'alto si distinguono

infatti ampi agrumeti soprattutto presso la costa, e oliveti, formati da piante

spesso secolari alte fino a 15 metri, che dalla pianura salgono fino ai primi

terrazzi.

Alla vocazione agricola dell'area, nel quadro del potenzia mento economico

calabrese, si sono affiancate scelte politiche miranti all'industrializzazione di

una parte della Piana, che hanno determinato la creazione di un importante

porto industriale a Gioia Tauro e di una vasta area destinata ad accogliere

grandi complessi industriali, con relative infrastrutture, che va da nord di Gioia

Tauro fino a sud di San Ferdinando ed è chiusa ad est all'incirca dalla linea

ferroviaria Re-SA.

Page 52: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"----INTERCROSS

: CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI!DATE:

28.10.2005

"----

~

"-----

, GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO ,__________________ L -~-_-----_------"------~----

~~CT-~---SrA:srnTt;~~NT~~~~~L

4.2 FATTORI E COMPONENTI AMBIENTALI PERTURBATI DAL PROGETTONELLE SUE DIVERSE FASI

4.2.1 Atmosfera

Situazione Ambientale attuale

Climatologia

La regione Calabria occupa la parte estrema meridionale della penisola italiana

protendendosi, anch'essa, come una penisola per circa 250 km tra il mar

Tirreno e il mar Ionio. Il suo territorio è di circa 15.000 km2 dei quali il 9% di

pianura, il 49.2% di collina ed il 41.8% di montagna. Esso è pertanto quasi

completamente occupato da rilievi con pianure molto ristrette e limitate a brevi

tratti compresi fra questi ed il mare.

La Calabria come tutte le regioni meridionali italiane risulta caratterizzata da un

clima denominato "mediterraneo" i cui elementi caratteristici sono il divario

termico poco notevole tra estate ed inverno, la piovosità non eccessiva e venti

di mutevole provenienza. Più in particolare si rileva una rapida successione,

dalle coste alle cime più elevate, di climi che vanno da quello più mite costiero a

quello alpino che peraltro conosce mitigazioni insperabili in zone d'altitudine.

Per quanto riguarda la distribuzione annuale delle precipitazioni predomina un

regime con due soli estremi: un culmine più o meno lungo in inverno ed un

minimo in estate. Sul versante tirrenico tale minimo estivo è meno pronunciato

rispetto al versante ionico.

Analizzando la temperatura dell'aria, si può evidenziare come l'influsso

marittimo faccia sentire i suoi effetti prevalentemente lungo la costa e si

esaurisca procedendo nell'entroterra. La temperatura è comunque ed ovunque

mite, con valori medi annui di 17-18°C sulle coste e 10-11 °C sui rilievi.

Page 53: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

~.-/

\---

,,-----.

L'andamento generale dei venti risulta in gran parte determinato dalle particolari

caratteristiche orografiche locali specie nelle stagioni calde in cui prevalgono la

pressioni livellate con venti deboli a carattere di brezze di mare e di terra.

Il sito in studio si trova sulla costa occidentale tirrenica della Calabria, nel

settore mediano del golfo di Gioia Tauro che è delimitato a Nord da Capo

Vaticano e si estende verso SSW fino a Palmi. L'entroterra è costituito da una

pianura che si estende per circa 15-18 km ed è circondata da rilievi elevati;

caratteristica comune delle pianure costiere calabre. La pianura è attraversata

da due fiumi: il Mesima nella sua parte settentrionale che discende da NE

attraverso un'ampia valle ed il Petrace a Sud che porta al mare la acque di

diversi torrenti.

Le condizioni climatiche del sito seguono quelle generali della regione e del

versante tirrenico in particolare.

Stato attuale della qualità dell'aria e normativa di riferimento

L'area del sito prescelto è caratterizzata dalla presenza di alcune industrie, le

cui emissioni sono relativamente contenute, dell' Autostrada A3 Napoli ­

Reggio Calabria e della Strada Statale n. 18. Sono invece assenti, tra le

principali fonti di inquinamento, zone intensamente urbanizzate con le relative

emissioni da traffico e impianti di riscaldamento domestico. In base a tale

situazione si può ritenere che lo stato della qualità dell'aria sia comunque quello

tipico di zone rurali e quindi abbastanza buono.

L'unico inquinante di interesse emesso dall'impianto è il biossido di azoto

(N02), che è contenuto insieme al monossido (NO) nella miscela dei gas di

combustione. In tale miscela il monossido, che è molto meno rilevante ai fini

dell'inquinamento, è sempre in quantità maggiori rispetto al biossido.

Page 54: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

LINTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS Terminal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10,2005

DOCW UNIT: REV 1

~j

G

~

Normalmente infatti il biossido di azoto costituisce circa il 5-10% della miscela,

mentre nelle successive valutazioni è stato ipotizzato che tale valore

corrisponda al 10%.

La normativa sulla qualità dell'aria è stata recentemente aggiornata (D.M. ­

Ambiente - 2 aprile 2002 n. 60 - Recepimento della direttiva 1999/30/CE del

Consiglio del 22 aprile 1999 - G.U. 13 aprile 2002, n.8?). Sono stati introdotti

nuovi limiti sui valori medi annui per la protezione della salute umana (40 jJg/m3

di N02) e per la protezione della vegetazione (30 IJg/m3 di NOx). Mentre il

precedente limite del 98° percentile (il cui valore limite di 200 IJg/ m3 poteva

essere superato per circa 175 ore/anno), è rimasto uguale in valore assoluto

ma è stato elevato a circa il 99,8° percentile (con una conseguente possibilità di

superare il limite di cui sopra per 18 ore/anno). Comunque, la nuova legge

prevede che i nuovi limiti siano raggiunti con gradualità entro il 2010, ciò anche

per consentire un ragionevole lasso di tempo per i necessari adeguamenti.

La normativa prevede, per l'NOz, oltre ai valori limite già citati, validi su tutto il

territorio nazionale, anche soglie di attenzione ed allarme per le grandi aree

urbane.

Vale la pena di sottolineare come il legislatore, nel fissare i valori limite (98° o

99,8° percentile) abbia tenuto conto anche del verificarsi delle condizioni

meteorologiche più sfavorevoli ai fini della diffusione atmosferica. Infatti, per

dirla in altri termini, è stato stabilito che nella grande maggioranza dei casi (98 o

99,8% delle situazioni) la concentrazione di N02 debba essere inferiore al

valore limite (200 IJg/m3) e solo nei restanti casi, corrispondenti alle situazioni

più sfavorevoli, ma di scarsa frequenza, possa essere superato.

Page 55: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

LINTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Terminal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIr: REV 1

~.

L

\.--./

Stima deali effetti dell'imoianto

Relativamente alla fase di esercizio, le emissioni gassose del terminale sono

dovute alla turbina a gas del generatore elettrico da 20 MW che utilizza il gas

naturale con un consumo di 5000 Nm3/h di GN e rilasci di 160.000 Nm3/h di

effluenti gassosi con una concentrazione di NOx nei fumi pari a 50 mg/Nm3.

Inoltre soltanto in condizioni di transitori e/o di emergenza sono possibili

emissioni dai seguenti sistemi:

• sistema di rigassificazione a fiamma sommersa del GNL;

• sfiati di alta pressione provenienti dal sistema di rigassificazione;

• sistema scarico prodotti di combustione sfiati gas bassa pressione.

In base alle caratteristiche meteorologiche del sito ed alla conoscenza delle

emissioni aeriformi dai camini e dagli sfiati dei suddetti sistemi è possibile

prevedere i contributi di questi alle concentrazioni al suolo di inquinanti.

A tale riguardo si sottolinea che, sia i valori limite, sia i valori guida (della

vecchia e nuova normativa) sono riferiti all'arco temporale di un anno, e quindi

più facilmente confrontabili con gli effetti di sorgenti di emissione continua come

centrali termoelettriche, impianti petrolchimici, ecc. Nel nostro caso le emissioni

avvengono, ad esclusione della turbina a gas del generatore elettrico da 20

MW, soltanto in condizioni di emergenza e per periodi molto limitati.

E' stata comunque effettuata, con ipotesi estremamente cautelative, una

valutazione delle concentrazioni al suolo degli ossidi di azoto ipotizzando un

periodo di funzionamento continuo di durata di gran lunga maggiore di

qualunque realistica ipotesi.

Page 56: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"'--

"---

"----

"-----

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT:\ SHEET52/92\REV1 \0 \\ \

SIA. - SINTESI NON TECNICA

Per quanto riguarda i contributi dell'impianto nelle zone di massima ricaduta, si

può osservare che, relativamente al valore medio annuo di N02 e NOx essi

presentano un massimo inferiore ad 1 ~g/m3 (dell'ordine del 3 % circa rispetto

al limite di NOz per la protezione della salute umana e al limite di NOx per la

protezione della vegetazione). Si sottolinea che tali massimi si verificano nella

stessa area di impianto o in ristrette aree ad essa molto prossime scarsamente

popolate. Nelle altre zone circostanti, siano essi centri abitati, sia zone

scarsamente popolate, i valori risultano notevolmente più contenuti e dell'ordine

della frazione di ~g/m3 e quindi del tutto trascura bili.

Per quanto riguarda il 99,8° percentile delle concentrazioni al suolo di N02,

esso può raggiungere un massimo inferiore a 1O ~g/m3, sempre limitatamente a

ristrette aree molto prossime all'impianto e non abitate, in cui si ha la massima

ricaduta. Nelle zone circostanti e nei nuclei abitati più prossimi, tale valore

risulta ridotto di oltre un fattore 3 circa. Si tratta pertanto di un contributo

contenuto, anche alla luce dei nuovi e più stringenti limiti fissati dalla recente

normativa pari a 200 ~g/m3. Analoghe considerazioni sono valide anche per il

raffronto degli effetti dell'impianto con i livelli di attenzione e di allarme.

In conclusione, la qualità dell'aria complessiva dell'area, classificabile come

buona e che attualmente rispetta con buoni margini i valori stabiliti dalla vigente

normativa, non subirà modifiche di apprezzabile entità a seguito della

costruzione e dell'esercizio dell'impianto.

Page 57: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

CLIENT:

INTERCROSSPROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° : UNIT:

4.2.2 Ambiente Idrico

~j

L

~

Situazione Ambientale attuale

Idrologia

La realizzazione dell'impianto non comporta interazioni con il sistema delle

acque interne; tuttavia, per completezza, sono qui presentate le principali

informazioni sulle caratteristiche idrologiche dei corsi d'acqua dell'area.

Fiume Mesima

Il fiume Mesima ha un bacino di circa 815 km2 esso drena le acque di una vasta

zona che va dal M.Poro a nord, alla Catena della Serre da est a sud est. I suoi

affluenti di destra (Cinnarello e Mammella) hanno un andamento parallelo, ma

sono poco sviluppati, data la modesta altezza del M. Poro (710 m), mentre gli

affluenti di sinistra hanno un notevole sviluppo sia lineare che areale ed un

andamento a raggiera. Questi sono tre, il Marepotamo, il Metramo ed il Vena.

Fiume Petrace

Il bacino del fiume Petrace drena il versante settentrionale dell'Aspromonte ed

ha una superficie di circa 460 km2 .

Il profilo in alveo del Petrace presenta un andamento regolare vistosamente

interrotto, fra quota 150 e 300, da un amplissimo gradino morfologico (circa 150

m di dislivello ed oltre 6 km di larghezza) seguito da un secondo gradino meno

marcato fra le quote 400-450, impostato nei terreni ghiaioso-sabbiosi del

Pleistocene, indice di un importante fase di ringiovanimento del fiume.

Page 58: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"--- INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT:

Piana di Gioia Tauro

REV 1

~~

~

~

La Piana ha una forma ellittica, orientata SE-NW, profonda circa 16 km (fino

alla q. 200).e circa 230 km2 di superficie. La pendenza media è poco superiore

all'1%.

Fino all'inizio delle opere di bonifica idraulica nel 1818, la Piana era occupata

da ampie depressioni dove ristagnavano le acque pluviali e si depositavano

argille e torbe. Lo stesso T.Budello, a sud, costituiva l'emissario di ampie paludi

che si stendevano ad ovest di Rizziconi. Con il nuovo assetto idraulico imposto

dall'opera di bonifica, veniva assicurato il drenaggio della Piana, convogliando

le acque superficiali nei torrenti: Vacale, Parruni Vena e Budello.

L'unico corso d'acqua relativamente naturale è il T.Budello lungo circa 11 km,

che presenta una pendenza intorno allo 0.65% per oltre due terzi del suo corso

ed è completamente canalizzato dalla Foce fin sotto Drosi.

Acque costiere

Circolazione delle correnti marine

La corrente marina superficiale che, attraverso lo stretto di Gibilterra, diffonde

nel bacino algerino-provenzale del mediterraneo e da questo, attraverso il

canale di Sicilia, raggiunge il bacino levantino interessa marginalmente anche il

Tirreno meridionale.

Un ramo secondario di tale corrente passa più a N, attraverso il canale di

Sardegna, lambisce la costa settentrionale della Sicilia e quella delle penisola

italiana, dirigendosi prima verso NE, quindi verso N e NW e dando origine a un

movimento generale rotatorio, antiorario che caratterizza la circolazione del Mar

Tirreno.

Page 59: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

L INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV il

~

~

"'---

Su tale movimento generale si innesta, nella parte più meridionale del Tirreno,

nelle immediate vicinanze dello stretto di Messina, un campo di correnti

oscillanti, indotte dalla differenza di fase della marea che si verifica tra i bacini

tirrenico e ionico.

Stima deali effetti dell'impianto

Idrologia

Le esigenze idriche connesse con la realizzazione dell'impianto sono stimabili

durante la fase di costruzione in circa 80 m3/giorno.

In fase di esercizio, l'acqua per usi industriali vari è stimabile in circa 10 m3/h,

per un totale annuo di circa 80.000 m3. Il fabbisogno massimo di acqua potabile

è stimato in circa 10 m3/giorno. L'acqua dolce per gli usi del terminale sarà

derivata dall'acquedotto industriale presente; le acque reflue, previo

trattamento, saranno successivamente rilasciate al Mar Tirreno.

Per quanto riguarda gli effetti dell'impianto, il prelievo principale in normale

esercizio è costituito dal prelievo di acqua di mare per il sistema dei

vaporizzatori "open rack". La portata di acqua prelevata è di circa 8,3 m3/sec,

pari a circa 30.000 m3/h. Essa fornisce il calore di evaporazione al GNL

raffreddandosi di circa 6 - 7°C. Il prelievo sarà effettuato mediante una

condotta posta in vicinanza del pontile e restituita al mare senza subire ulteriori

modifiche chimico fisiche oltre al suo raffreddamento.

Qualità delle acque

Gli effluenti liquidi, prodotti durante la fase di costruzione, sostanzialmente di

tipo civile, sono stimabili in circa 25 m3/giorno. Essi saranno convogliati ad un

impianto di depurazione e quindi inviati al Mar Tirreno. Le acque piovane,

Page 60: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

Doe N°

CLIENT:

PROJECf:

UNIr:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO---_ .._._-~_.._-_.

56/92

SIA.-

DATE:

28.10.2005

REV \ 1

~

~

~j

sicuramente non inquina bili saranno inviate al Mar Tirreno previo passaggio in

una vasca di prima pioggia.

In fase di esercizio i rilasci liquidi dell'impianto sono quelli provenienti dal

sistema di trattamento acque reflue. I rilasci del sistema di trattamento delle

acque reflue ammontano a circa 50.000 m3/anno. Essi saranno

successivamente rilasciati al Mar Tirreno, previo controllo delle caratteristiche

chimico - biologiche.

Questi ultimi presenteranno nel loro complesso concentrazioni di inquinanti tali

da rispettare con congrui margini gli stringenti limiti della vigente normativa

(D.Lgs. 152/99 e D.Lgs 258/00 ).

Rilascio termico in mare

La sola sorgente di rilascio termico è l'acqua di mare proveniente dal sistema di

vaporizzazione "open rack" del GNL, la cui portata sarà di circa 30.000 m3/h

(8,3 m3/s). Essa viene raffreddata di circa 6 - r C per fornire il calore

necessario all'evaporazione del GNL.

Sulla base di valutazioni effettuate per impianti analoghi ed in presenza di

fondali meno profondi (Terminale GNL di Monfalcone, SIA) si può affermareche:

• la variazione di temperatura sul fondo marino indotta dallo scarico scende

al di sotto dei 30 C, a distanze inferiori ai 100 m dallo scarico;

• la variazione di temperatura è inferiore a 1°c a distanze inferiori a 700 m;

• entro il raggio di 1 km la variazione media è inferiore a 0,30 C.

Page 61: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

L INTERCROSS

! CLIENT:;

i PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

!DATE:

28.10.2005

"-----

"'--

~

--ooe N°----------rUNIT:----------------------TsHEEr-S71 92-- j'REV \1 lo----r--T-·-j--­

\--SifBJECT----------l---··---------------SIA:-SOOESi-NONTECNiCA--'-·--~'-.L----'-------.i-·--L---

Si ritiene che dati gli ampi margini esistenti sui valori di normativa (variazione

< 3°C entro 1000 m dallo scarico),sia possibile assicurare il pieno rispetto della

normativa vigente.

Page 62: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"'jCLIENT:

INTERCROSSPROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° \ UNIr:

\.v

"--

\_-,

4.2.3 Suolo E Sottosuolo

Situazione ambientale attuale

Lineamenti geologici e geomorfologici generali

L'area del progetto si trova lungo il tratto di costa tirrenica che delimita il

margine occidentale della pianura di Gioia Tauro-Rosarno (a SE di San

Ferdinando). Gli aspetti morfologici d'insieme di questa area sono connessi alla

depressione tettonica orientata NE-SO (estesa circa 60 km in lunghezza). In

particolare, l'area è ubicata al bordo occidentale di una vasta zona pianeggiante

terrazzata che digrada debolmente verso mare; a ridosso della pianura inizia la

zona collinare disposta ad anfiteatro che, a sua volta (verso E), si raccorda con

i rilievi granitoidi delle Serre.

A N il sito è delimitato dal promontorio Capo Vaticano-Monte Poro mentre verso

E la valle del F. Mesima separa il promontorio di Monte Poro dalle Serre. Verso

S-SE la piana e la zona collinare si raccordano con i rilievi granitoidi

dell'Aspromonte. Nell'area sono riconoscibili morfologie a gradinata formate in

prevalenza da lembi di terrazzi marini; questi corrispondono ad una decina di

antichi livelli marini dell'ultimo milione di anni che si ritrovano nel tratto di costa

compreso tra il Golfo di S. Eufemia e lo Stretto di Messina e marcano

significativi episodi di sollevamento avvenuti di recente nell'area.

Riguardo alla morfologia dei fondali marini antistanti il margine costiero della

piana, la piattaforma continentale risulta piuttosto stretta rispetto alla media

considerato che l'isobata -200 m si trova ad una distanza massima dalla costa

di 7-8 km (che si riduce fino a 1 km all'altezza di Capo Vaticano ed anche a

meno all'altezza di Palmi). A largo, la profondità aumenta fino a raggiungere ­

15001-2000 metri in corrispondenza del Canyon di Stromboli, disposto ad una

cinquantina di km dalla costa in direzione NE-SO. In corrispondenza

Page 63: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Terminal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

UNIT: REV : 1

~

"---

~

dell'isobata -50 m (compresa tra 200 e 700 m dalla costa), la continuità della

piattaforma risulta interrotta dalla presenza di alcune marcate incisioni

perpendicolari alla costa (canyon). Uno di questi si trova davanti l'imbocco del

porto di Gioia Tauro ed è caratterizzato da versanti con pendenze molto elevate

e da varie diramazioni verso l'apice.

Talora, settori sommersi del litorale compreso tra la foce dei Fiumi Mesima e

Petrace sono contraddistinti da una morfologia irregolare dei fondali anche in

zone piuttosto vicine alla costa. La batimetria di dettaglio nei settori contigui

risulta solitamente caratterizzata da una prima fascia a debole pendenza (5­

15%) comprendente una barra principale posta a 100-150 metri dalla costa ed

una seconda fascia a maggiore pendenza (oltre il 20%) a profondità comprese

tra 10 e 30 m che si raccorda quindi a zone più profonde della piattaforma

aventi pendenze minori.

Nell'insieme, sulla base dei dati batimetrici ENEL (anni 1985-86) il litorale

sommerso risulta caratterizzato da una sostanziale stabilità a lungo termine

(nonostante alcune variazioni stagionali) ed è interessato da una modesta

tendenza all'arretramento della linea di costa.

Da un punto di vista della geologia, la piana di Gioia Tauro è ricoperta dai

sedimenti dei cicli marini plio-pleistocenici, a loro volta ampiamente ricoperti da

coltri sedimentarie di modesto spessore formate dai depositi continentali

olocenici-attuali; questi ultimi costituiscono i sedimenti a maggiore diffusione

areale.

L'assetto geologico-stratigrafico di questo settore della Calabria tirrenica

rappresenta il risultato di una serie di episodi tettonici che hanno provocato

dislocazioni nel substrato cristallino e nelle formazioni neogeniche. In

particolare la storia sedimentaria di quest'ultime è stata influenzata proprio dai

Page 64: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~ INTERCROSS

CLIENT:

PROJEcr:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIr: REV 1

I.~

~

~

fenomeni di sollevamento differenziale che si sono qui verificati e che in parte

risultano ancora attivi. I principali sistemi di faglie che interessano e che

delimitano la depressione tettonica nella quale si è impostato il bacino

sedimentario di Gioia Tauro-Rosarno, sono orientati secondo direzioni NO-SE e

NE-SO.

Da un punto di vista idrogeologico, le formazioni presenti possono essere

raggruppate in differenti complessi idrogeologici ognuno dei quali caratterizzato

da proprie caratteristiche di permeabilità.

Secondo i dati di indagini eseguite fin dal 1984 per conto ENEL il complesso

delle formazioni sedimentarie più permea bili ospita una falda freatica il cui

andamento d'insieme delle isofreatiche indica una circolazione delle acque

sotterranee prevalentemente verso la costa, talora con locali perturbazioni

dovute a variazioni di permeabilità.

Nell'area d'interesse e nelle sue immediate vicinanze il livello della falda

principale si ritrova ad una profondità variabile solitamente tra i 10 ed i 30 metri

dal p.c. (le oscillazioni stagionali sono dell'ordine dei 2-3 m). Negli ultimi anni il

livello della falda è diminuito soprattutto a causa del costante emungimento per

usi agricoli dai pozzi sparsi nella piana.

Di norma la falda risulta in rapporti diretti con i corsi d'acqua presenti nella piana

che a quote più basse assumono la funzione di assi di drenaggio. Lungo la

costa la falda è soggetta ad intrusioni di un cuneo di acqua marina; in genere la

profondità dell'interfaccia tra l'acqua salata (sotto) e l'acqua dolce (sopra) risulta

direttamente proporzionale alla quota s.l.m. del livello libero della falda.

Con riferimento a quanto esposto finora, può essere affermato che la

realizzazione dell'impianto industriale non produrrà effetti di rilievo sull'assetto

Page 65: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~ INTERCROSS

DOC N°

CLIENT:

PROJECf:

UNIr:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

61 /92SIA ~,

REV

DATE:

28.10.2005

1

~/

~

\~

geomorfologico e geologico in quanto le attività costruttive di tipo civile (in

prevalenza scavi e riporti) saranno realizzate all'interno dell'area dell'impianto.

Anche il quadro idrogeologico dell'area, proprio in considerazione di quanto

sopra esposto secondo cui il livello libero della falda nelle condizioni più

prossime al p.c. si trova ad una profondità attorno alla decina di metri, la falda

non subirà perturbazioni di rilievo durante le diverse fasi costruttive anche

tenuto conto che nel progetto dell'impianto non sono previste opere da

realizzare in parte o totalmente in profondità.

Occorre inoltre sottolineare che comunque durante il corso dei lavori il livello

della falda sarà costantemente monitorato. Tenuto conto infine della posizione

della falda si ritiene che possano essere esclusi eventuali intrusioni del cuneo

salino verso l'entroterra.

Page 66: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~/

CLIENT:

INTERCROSSPROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° \ UNIT:

\-.-~

,~

~

4.2.4 VegetazioneFlora FaunaEcosistemi

Ambiente terrestre

Vegetazioné e flora

L'area di studio fa parte della Piana di Gioia Tauro. Una pianura costiera

formata da depositi alluvionali. È solcata dai fiumi Mesima e Petrace.

Gli ambienti più caratterizzanti gli aspetti vegetazionali nell'area di studio

rappresentati in Figura 5 sono i seguenti:

Aree boschive

Le formazioni tipiche sono la macchia che occupa le fasce mediterranea e

mediterranea-arida, caratterizzata dal carrubo e dall'oleastro, e la lecceta che

occupa la fascia mediterranea temperata e l'esemplare tipico è il leccio;

entrambi possono essere accompagnati da fillirea, lentisco, mirto, ginepro ecorbezzolo.

I singoli appezzamenti di bosco o meglio le formazioni a macchia presenti sono

ormai di limitata estensione; mentre le leccete si riscontrano nella zona più

strettamente collinare dell'area di studio.

Nell'area si ritrovano modeste pinete litoranee, che rappresentano ormai una

parte tipica del paesaggio mediterraneo. Le specie arboree rappresentate sono

il pino domestico, il pino marittimo e il pino d'Aleppo. Infine, sono presenti alcuni

rimboschimenti ad eucalipto e/o tamerici.

Aree agricole

Attualmente spiccano le coltivazioni ad agrumi, ulivi ed alcuni frutteti, che si

alternano ad aree destinate a vigneto anche se tale coltivazione è in regresso.

Page 67: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

L N G MEDGAS Terminal

INTERCROSS ENGINEERING – S.I.A. IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE GNL DI GIOIA TAURO

Fig. 5: Uso del suolo ad indirizzo vegetazionale (1:50000)

Page 68: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

DOC N°

CLIENT:

PROJECT:

UNIT:

Ambiti fluviali

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNOMM.M ••• •••••••••••••• h

63/92 REV

DATE:

28.10.2005

1

~-

\'-----

"--

Nell'area la maglia idrica è dominata dai fiumi Mesima e Petrace, sono presenti

alcuni torrenti minori come il Budello.

In genere, lungo i fiumi non s'incontrano dei veri e propri boschi ripariali, ma

sono le rive, a volte, ad essere bordate da filari alberati e arbusti per via della

richiesta da parte dell'uomo di terreni sfruttabili economicamente. Lungo il corso

del fiume Mesima è ancora possibile ritrovare lembi di vegetazione con aspetto

di bosco ripariale.

La vegetazione arborea e cespugliosa spondale è formata principalmente dai

salici e ontani, e meno prossimi all'acqua i pioppi. Inoltre, a stretto contatto con

l'acqua, laddove questa rallenta sono ben rappresentate la cannuccia di palude

e le tife.

Aree urbane ed industriali

L'urbanizzato comprende l'area urbana di S. Ferdinando, Gioia Tauro e diverse

frazioni minori, le aree industriali, e gli insediamenti sparsi per lo più di servizio

all'attività agricola con le relative infrastrutture viarie.

La vegetazione presente è costituita da formazioni di minimo interesse

vegetazionale comprendendo essenze ornamentali e/o produttive minori

(orticole).

L'evoluzione delle comunità vegetali che insistono nell'area oggetto di studio è

pressoché interamente condizionata dall'utilizzo del territorio da parte

dell'uomo. In assenza di intervento non si prevedono cambiamenti nell'uso del

suolo e quindi nella flora e vegetazione presente.

Page 69: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

''-.-INTERCROSS

Doe N°

CLIENT:

PROJECf:

UNIT:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO------"----------------- ..-------. 64/92! REV

__________ • H. • H __ ._H ••

NON TECNICA

DATE:

28.10.2005

1

'----

E' prevedibile, dalle caratteristiche dell'area, che la realizzazione dell'impianto

non influirà in maniera apprezzabile su queste componenti biotiche, dato che

esso è di dimensioni limitate ed interesserà una porzione di territorio in cui non

sono presénti fitocenosi naturali, ma solo agroecosistemi con prevista

destinazione ad uso industriale.

Durante l'attività di cantiere vi possono essere interazioni dovute alla

formazione di polveri (movimento mezzi, attività di trivellazione, ecc.). La

produzione di polveri potrà interferire soprattutto con l'apparato fogliare della

vegetazione. Questo tipo di impatto può essere minimizzato con accorgimenti,

quali il frequente innaffiamento dei terreni dove si svolgono i lavori, e quindi si

può considerare ininfluente per la componente ambientale esaminata, anche in

relazione al fatto che tale interazione si esaurirà al termine della fase di

costruzione.

In relazione alle caratteristiche dell'opera non sono ipotizzabili interazioni in

fase di esercizio.

Fauna ed Ecosistemi

Per una migliore comprensione sulla distribuzione dei popolamenti faunistici, e

sulle loro esigenze ecologiche, la componente "fauna" è descritta per i diversi

ecosistemi presenti nell'area di studio.

Nell'area in esame sono individuabili 4 unità ecosistemiche (U.E.):

Unità Aree boschive

Le formazioni boschive presenti sono, seppur caratterizzate da una discreta

vegetazione, di limitata estensione; una superficie così frazionata limita il

numero delle specie ornitiche che occupano i vertici delle piramidi alimentari

(es. i rapaci), ma la percentuale degli altri uccelli è comunque importante.

Page 70: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

~

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TenninalPROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT:!SHEET65/92I REV1 i o II !

SUBJfCT

SIA - SINTESI NON TECNICA

Per gli Anfibi è da rilevare la presenza della raganella e tra i Rettili il biacco. Fra

i Mammiferi si possono ricordare l'istrice, la volpe, il tasso, la puzzola e il topo

selvatico.

Nel sistema delle Pinete Iitoranee, la fauna è nel complesso meno ricca che

quella presente nelle zone boscate o a macchia, ed annovera quasi specie

esclusivamente banali di scarso o nessun interesse conservazionistico; è

costituita principalmente da uccelli e mammiferi di piccola taglia.

Unità Colture agricole

Nell'area indagata l'agricoltura è praticata con tecniche di tipo intensivo che

generano un mosaico ambientale piuttosto povero. Negli ecosistemi delle

colture agricole va segnalato una generica riduzione del patrimonio faunistico.

Per quanto riguarda gli uccelli si segnalano la gazza, nonché per gli ambienti

più aperti alcune specie di rapaci, diurni come la poiana, il gheppio e notturni

come la civetta e il gufo, che utilizzano queste aree come territorio di caccia di

micromammiferi, rettili, ecc.; si segnalano il rospo comune e alcune specie di

rana tra gli Anfibi; tra i Rettili si ricordano la lucertola, il ramarro e il biacco tutte

specie a vasta distribuzione in ambito regionale ed in Italia. Per i Mammiferi,

sono presenti il riccio, la talpa romana, il topo selvatico, l'arvicola terrestre,

nonché la lepre, l'istrice, la volpe, la donnola e la faina.

Unità Rete idrografica

La presenza di ambienti umidi e ripariali costituisce un elemento di

diversificazione ecosistemica e paesaggistica nel territorio esaminato. Tali

habitat sono localizzati, lungo il percorso dei corsi d'acqua maggiori (Fiume

Mesima e Petrace), e di alcuni fossi minori.

Page 71: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

i DATE:

28.10.2005

\~

"'-----

._-~.__._------_._------_._~------------_._--------_.--.--.---.---......,..-.--.----------.--........,-----.----+ -,.--.--,----.-.-...,..--.-........-.,,------..

_DO~~~ L~NIT: . : S~~~ ~~~y>_~L~EV __ p :_~L L____L __

SUBJECT SIA - SINTESI NON TECNICA

I fiumi compresi nell'area di studio sono nel loro tratto finale con una qualità

dell'acqua tipicamente adatta a specie poco esigenti come carpe, tinche e

anguille; nei pressi delle foci si possono rinvenire cefali. Tra gli Anfibi si segnala

il tritone italiano come ormai sporadico, mentre sono presenti la rana verde e il

rospo comune. I Rettili sono limitati con ogni probabilità alla sola biscia dal

collare. I Mammiferi presenti sono all'incirca gli stessi dell'unità ambientale delle

colture agricole con le specie legate agli ambienti umidi più diffuse.

L'ecosistema della foce del fiume Mesima si distingue per la presenza

dell'avifauna, come le sterne, i gabbiani e le sule.

Unità Aree urbane ed industriali

L'area vasta include anche nuclei abitativi minori, per lo più di tipo rurale,

costituiti da abitazioni, rimesse agricole e stalle. Nell'intorno sono presenti il

centro abitato di S. Ferdinando e Gioia Tauro. Si segnala per le dimensioni

l'area di contorno al Porto di Gioia Tauro, area di sviluppo, attualmente incolta

e/o priva di vegetazione, assimilabile ad area industriale.

Gli ambienti urbani ed industriali ospitano una fauna legata alle coltivazioni, per

quanto riguarda l'alimentazione, e ai manufatti umani, per quanto concerne i siti

di costruzione del nido.

Tra i Rettili, è presente la lucertola muraiola ed il ramarro; per gli Uccelli le

specie presenti sono per lo più ubiquitarie come rondini, tordi, cince, fringuelli,

cornacchie. Per quanto riguarda i Mammiferi sono presenti soprattutto topi e

ratti.

In assenza di intervento, la tendenza generale, nell'area con marcati caratteri di

sfruttamento agricolo del suolo, è quella di una progressiva riduzione della

Page 72: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"--INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

DATE:

L N G MEDGAS TerminaI28.10.2005

oDe N° UNIr:

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO---------------; SHEET 67 /92 l REV ! 1

_ ••• ~__ ••••~_. __ ._. __ •••_ ••••• •__ • ._ •••_ •• ._._. •••__h

SIA - SINTESI TECNICA

~

"-~

diversità ambientale e di un conseguente depauperamento della ricchezza

faunistica.

Il sito proposto per la localizzazione si colloca nel!' ASI della Provincia di Reggio

Calabria, circondato dall'ambito agricolo. L'habitat sottratto è relativo all'U.E.

"Colture agricole" ed in parte incolto, quindi è relativamente banale e di

nessuna importanza, per quanto concerne le sue funzioni nei confronti della

flora e della fauna.

Il rumore prodotto dalle attività connesse al progetto interesseranno le fasce

circostanti il sito in alcuni periodi specifici della costruzione. Per gli effetti

prodotti dalla diffusione di rumori sul comportamento della fauna vertebrata

terrestre, osservazioni effettuate in situazioni analoghe a quella in esame,

inducono a ritenere, che la fauna locale reagirà alla presenza del cantiere

allontanandosi inizialmente dalle fasce di territorio circostanti il sito; in un

secondo tempo, per assuefazione ai rumori, tenderà a rioccupare tali habitat.

Occorre comunque considerare, che le unità ambientali interessate dalla

perturbazione sonora, presentano una diffusa presenza umana ed ospitano

comunità animali adattate alle attività dell'uomo.

L'impatto del rumore sulle componenti faunistiche, quindi, è previsto reversibile

e di modesta entità.

Le unità boschive di maggior interesse naturalistico, tenuto conto della tipologia

e delle dimensioni dell'impianto in oggetto, non è prevedibile che possano

risentire di effetti di apprezzabile entità, sia nella fase di costruzione sia in

quella di esercizio dell'impianto, in quanto situate ai margini dell'area e quindi a

distanze dell'ordine di alcuni chilometri.

Page 73: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

,,-----.

"------

"'--

~

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Tenninal

PROJECf:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNODoe N°

UNIT:jSHEET68/92' REV1 IO iI I

SU8JECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

Da quanto sopra esposto, si può ritenere che l'insediamento dell'impianto

proposto non inciderà significativamente sugli equilibri generali e sulle tendenze

di sviluppo attuali delle componenti naturalistiche che costituiscono l'ecosistema

del territorio indagato.

Ambiente marino

L'ambiente marino è interessato soltanto per la realizzazione del pontile di

attracco delle navi, in quanto la maggior parte delle opere sarà effettuata in

ambito terrestre.

In generale, le acque costiere prospicienti l'area del Golfo di Gioia Tauro

complessivamente rientrano nello stato buono, tipico di acque moderatamente

produttive; mentre allontanandosi dalla costa (1000 m), le acque rientrano nello

stato elevato, tipico di acque scarsamente produttive.

Sotto l'aspetto igienico sanitario (dati Regione Calabria 1999) le acque ai sensi

del D.L. 470/82 sono risultate idonee alla balneazione, con un giudizio

generalmente sufficiente.

Il tratto di mare antistante il sito di S. Ferdinando, sotto il profilo della biologia

marina, presenta elementi comuni e diffusi in tutta la fascia della Calabria

tirrenica.

Nel complesso si osserva una normale successione di biocenosi, il cui

avvicendamento è strettamente connesso con la batimetria. Vengono di seguito

riportate le caratteristiche generali delle principali biocenosi bentoniche

potenzialmente presenti nell'area di studio.

Page 74: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

'---INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV 1

,'--

\~

\-

Biocenosi delle Sabbie Fini Ben Calibrate (SFBC)

Questa biocenosi, distribuita in tutto il Mediterraneo con caratteristiche simili, si

instaura su sabbie fini per lo più di origine terrigena, a profondità comprese tra i

2,5 e i 25 m. Essa è caratterizzata nella sua forma pura dalla scarsa presenza

di alghe o fanerogame marine. Il popolamento è esclusivamente animale.

BrocenosideiFanghiTerrigeniCosileri(VTC)

Proseguendo verso il largo, questa biocenosi diventa dominante nel

Mediterraneo e nell'area investigata, a partire dai 25 m di profondità fino al

limite della piattaforma continentale. Il popolamento di questa biocenosi èinteramente animale.

Le "azioni" che possono produrre effetti sull'ecosistema marino locale, durante

la fase di costruzione, sono il movimento del naviglio per il trasporto dei

materiali e del macchinario, per le operazioni di palificazione per la costruzione

del pontile e della piattaforma di attracco delle navi.

Gli effetti di queste "azioni" sulla comunità biologica della fascia marina costiera

si sviluppano attraverso influenze di vario ordine sulla rumorosità subacquea

(con trasmissione di vibrazioni al fondale), sulla qualità dell'acqua

(intorbidamento) e sulla disponibilità di spazio (occupazione da parte delle

opere), quest'ultima molto limitata perché la costruzione avviene su un ponti le

preesistente.

Le perturbazioni indotte, durante la costruzione, possono causare effetti

biologici di carattere limitato sia in termini spaziali che temporali; questi,

sostanzialmente, consistono in un impoverimento temporaneo della biomassa

delle aree direttamente interessate dalle operazioni, per l'azione combinata dei

Page 75: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~

CLIENT:

INTERCROSSPROJECT:

L N G MEDGAS TenninalDATE:

28.10.2005

DOC N° UNlT:•••__ ••••••_._ ••_~. •••••• _ •••••~. __m •••••••••••••• _ •••••••••••••• •__ •__

;;;:Iunz::rl

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

l SHEET 70/92 I REV._1..._ _ _.._._.._ __.__ _. L

SIA - SINTESI NON TECNICA

1 O

~

~

rumori sottomarini e dell'intorbidamento dell'acqua. L'ambito spaziale coinvolto

è relativamente modesto e gli effetti sono di tipo reversibile.

Durante la fase di esercizio, la biocenosi locale procede al progressivo recupero

degli impatti reversibili indotti dalle operazioni per la costruzione del terminale,

ed all'adattamento alla situazione ambientale che si crea per la permanenza

nell'ecosistema, dei manufatti marittimi e per la nuova attività che fa capo ad

essi.

Gli effetti legati all'esercizio derivano dal movimento del naviglio e dallo scarico

di acqua di mare utilizzata per la rigassificazione del GNL. L'influenza di queste

"azioni" sulla biocenosi marina locale si esercita per la rumorosità subacquea e

la perturbazione termica.

Per quanto riguarda gli effetti del movimento del naviglio, può valere quanto già

detto per la rumorosità delle imbarcazioni impegnate nella costruzione del

pontile; perciò si può ritenere che il disturbo arrecato alla biocenosi locale da

questa "azione" (allontanamento temporaneo di alcune specie dalla rotta delle

imbarcazioni) sia trascurabile.

Per quanto riguarda l'influenza della variazione termica, l'area perturbata, in cui

si ha un abbassamento della temperatura maggiore di 3°C, è inferiore a circa

100 metri dal punto di scarico, mentre a 1000 m la perturbazione è limitata ad

circa uno o due decimi di grado. Si sottolinea che in base alla vigente normativa

(D. Igs 152/99 e succ.), per gli scarichi in mare, la variazione di 3°C rispetto al

valore ambiente non deve verificarsi oltre i 1000 m dal punto di scarico.

Data la modesta estensione dell'area perturbata, anche nel caso di presenza

delle specie più sensibili, si ritiene che questa non possa innescare fenomeni

negativi per la comunità biologica locale.

Page 76: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

L INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV il

"'-j

"----

~

Si può concludere pertanto che la realizzazione delle opere in progetto può

indurre sulla biocenosi locale soltanto effetti di modesta importanza, ma non

può, comunque, influire significativamente sugli equilibri ecosistemici locali.

Emergenze naturalistiche

Nell'area di studio non sono presenti Siti d'Importanza Comunitaria (SIC) ai

sensi della direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat), e non vi sono Zone di

Protezione Speciale ai sensi della Direttiva 79/409/CEE (Direttiva Uccelli);

(Fonte: D.M. 3 aprile 2000 "Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle

zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e

79/409/CEE").

Non sono inoltre segnalate specie di flora protette; né risultano presenti

elementi nel censimento degli alberi monumentali del Corpo Forestale dello

Stato.

In generale l'area non presenta, dal punto di vista f1oristico, entità di particolare

rilevanza.

Page 77: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"-'-------

CLIENT:

INTERCROSSPROJECf:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° l UNIT:

4.2.5 Rumore e Vibrazioni

La valutazione dell'impatto acustico è stata effettuata confrontando le stime dei

contributi alla rumorosità ambientale dell'impianto proposto con la situazione

preesistente. La caratterizzazione acustica dell'area potenzialmente influenzata

dalla costruzione e dall'esercizio dell'impianto, è stata effettuata sulla base di

~ esperienze in situazioni analoghe.

Per quanto riguarda i limiti di emissione/immissioni acustiche, nei Comuni di

San Ferdinando e di Gioia Tauro, la zonizzazione acustica non è ancora

disponibile. Comunque, relativamente all'area in esame, essa è contigua ad

aree a destinazione industriale e quindi dovrebbe essere classificata come "IV

Aree di intensa attività umana"; mentre l'area industriale del Porto può essere

considerata" VI Area esclusivamente industriale". Le aree circostanti esterne

all'area industriale, date le loro caratteristiche di zone rurali interessate da

attività che impiegano macchine operatrici, dovrebbero essere incluse nella

classe" 111Aree di tipo misto" od anche "IV Aree di intensa attività umana".

~

~

E' previsto inoltre il rispetto del limite differenziale di 5 dBA nel periodo diurno e

3 dBA (Leq) nel periodo notturno.

Le principali fonti di rumore nella zona sono dovute: al traffico veicolare della

S.S. 18 Tirrena Inferiore, alla Ferrovia Napoli-Reggio Calabria, dove il transito

dei convogli è particolarmente intenso (1 treno ogni 15' circa), alle attività

portuali ed alle macchine operatrici dei campi agricoli.

Da rilevare inoltre che il rumore del mare, sia per il moto ondoso sia per il

soffiare del vento costituisce una sorgente sonora di discreta importanza.

In periodo notturno, il traffico automobilistico cala sensibilmente e non vi sono

macchine agricole all'opera e questo incide sui livelli sonori, anche se

Page 78: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"--INTERCROSS

CLIENT:

PROJECf:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV 1

~

\.~

L

permangono i rumori di origine industriale, e quelli dovuti al traffico ferroviario

anche se con una minore intensità.

In sintesi, si· possono assumere come riferimento per il rumore di fondo, sia

nella zona dove sorgerà l'impianto, sia nelle aree circostanti, i seguenti valori:

per il livello sonoro diurno 48-49 dBA e per livello sonoro notturno circa 40-42

dBA.

Si può ritenere che, in assenza di intervento, la situazione del rumore

ambientale resti stazionaria, o al più un leggero incremento dovuto al previsto

sviluppo industriale dell'area. L'analisi previsionale con intervento si può

distinguere in due fasi: costruzione ed esercizio.

Durante la fase di costruzione, nelle aree di cantiere opereranno mezzi diversi

come: escavatori, scraper, gru, pale, compressori, generatori, ecc., battipali.

La rumorosità ambientale indotta dalla costruzione dell'opera proposta varia in

funzione della fase realizzativa che si esamina. La fase di maggiore disturbo,

dal punto di vista dell'immissione acustica nell'ambiente, è quella relativa alla

realizzazione della piattaforma di scarico e di servizio ed in particolare

l'operazione di infissione dei pali di sostegno sul fondo marino, a causa della

necessità di utilizzare un maglio battipalo.

Per la stima previsiva del clima acustico durante le attività di cantiere, è stato

considerato il contemporaneo utilizzo di alcune macchine operatrici.

significativamente rumorose.

La valutazione dell'impatto acustico dell'opera proposta, in fase di cantiere,

nelle aree residenziali considerate, è stata effettuata adottando un approccio

semplificato che ha portato a esaminare l'attenuazione dovuta alla distanza,

quindi alla divergenza geometrica.

Page 79: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIr: REV 1

La valutazione è stata effettuata in corrispondenza degli edifici residenziali più

vicine al sito identificate nella Fig. 6

',,~

"----

i

, t I,

l', ;'U j' l

/ /:/l ' !, t/l I~/',l

, •. ' /1; I' /.' t't ,~.; , i li

'l/fh(

R1, R2, R3: Aree residenziali

" I

}f~j~/' ). i

',,~ ~77:· ~,..t,. ~~~1f~ ~~ ••.., .,.~.t, 'X -, /.

c.,i.~. _,,-,.•• ,',,~/"/ y:;::/ ,;f'" !

. //~. ,.:,,.••'. ,3,<''" .Y•.•// >,.~. '~ ...{,.< /:"f/f~{: ~+f' ,./~~./' ;.~.

.' ~ -~~'~-r. (

,- / •. ./. '-':f,'~/,. ,.~(, /' ..~;:'#' /i;:i'f< ,# 7' ,,"("'>.~ /:. fi /' / " '..•. /

'.,' ,(,""'-, (~' / (' ),4 .•. /.' «' '*~,. ••• ~! r /~.,,;/./'/~(~../~i " • ,y /-4/" "". /.'h .4~ ',.." Il '''f/.. (l l.

3': j::I" \ ,{ ~_""/..ti\.: - / _." l {~' ., ~.. /' "q.,,- ;./,' ", "",{" /,>,

" Q

~

Fig. 6 Schema semplificato dell'impianto e degli edifici residenziali più prossimi

Nella Tabella seguente sono mostrati i risultati della modellazione previsiva

nella fase di costruzione dell'opera in progetto, per le diverse aree residenziali

considerate.

Page 80: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

LINTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

Risultati della modellazione previsiva del rumore diurno

~/

Punti di ricezione

RlR2R3

Contributo

(dBA)49,043.843.0

"-/

'~

Per quanto riguarda i limiti per la classe IV (65 dBA diurni e 55 dBA notturni)

come si può vedere dalla Tabella 4.2.5-IV, essi sono sempre rispettati con largo

margine. Il contributo durante la fase di costruzione è contenuto. In particolare,

l'area residenziale R1 registra valori più alti (intorno ai 52 dBA) rispetto alle altre

R2-R3 per la maggior vicinanza alla fonte di rumore.

Per quanto riguarda il rispetto del criterio differenziale, (5 dBA in periodo diurno

e 3 dBA in periodo notturno) si sottolinea che esso è sempre rispettato per il

periodo diurno, mentre per il periodo notturno, il contributo dell'impianto è nullo,

stante la cessazione dei lavori in tale periodo.

Concludendo, le immissioni stimate hanno in assoluto valori contenuti entro i

limiti della vigente normativa. In ogni caso il disturbo è limitato al periodo diurno,

stante la cessazione dei lavori nel periodo notturno. Inoltre, potranno essere

utilizzate delle misure mitigati ve in fase di costruzione, in modo da abbassare

ulteriormente il disturbo introdotto nell'ambiente. Inoltre, terminato l'uso del

batti palo, per le restanti attività della fase di cantiere il rumore si attesterà su

valori più bassi e corrispondenti a quelli già presenti nell'area.

Per valutare il rumore prodotto dall'impianto in fase di esercizio, il principale

macchinario preso in considerazione come sorgente sonora, che potrebbe

incidere sul rumore ambientale nelle zone circostanti /'impianto, è posto

all'interno di componenti e fabbricati chiusi, acusticamente e/o termicamente

Page 81: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"----INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaIDATE:

28.10.2005

DOC N° UNIr:

GIOIA TAURO 5 FERDINANDO ROSARNO----------SHEET 76/92 i REV--_._ __ ..~_._-----_._---_ _ __ ._-----

SIA - SINTESI NON TECNICA

1

"---

"-

"----

isolati, le cui caratteristiche di attenuazione sono tali da ridurre a valori

trascurabili illora contributo alla rumorasità ambientale esterna.

A conclusione possiamo pertanto affermare che l'impatto acustico in fase di

esercizio è praticamente trascurabile.

La componente vibrazioni è spesso associata all'inquinamento da rumore.

Considerate le caratteristiche del progetto sono ipotizzabili significativi fenomeni

vibratori solo nella fase di costruzione dell'impianto, dovuti in particolare alle

attività di palificazione e all'utilizzo delle trivelle. Inoltre, la tipologia del terreno

nell'area di studio è costituta da depositi alluvionali che tende a rendere difficile

la trasmissione del fenomeno vibratorio.

Per le suddette ragioni si è quindi potuto escludere qualsiasi impatto per le

vibrazioni.

Page 82: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"---

CLIENT:

INTERCROSS

Doe N°

4.2.6 Paesaggio

Metod%aia

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

~

~,

~-/

Il caso esaminato è piuttosto inusuale in quanto da un lato l'esiguità delle opere

in oggetto e la loro ubicazione in un contesto portuale ed industriale

porterebbero "a priori" ad escludere stravolgimenti paesaggistici e farebbero

propendere immediatamente per un giudizio di impatto limitato; dall'altro la

(potenziale) vocazione turistica della piana suggerisce di approfondire tutte le

labili interferenze anche su larga scala. Per questo motivo il raggio di azione

dell'area analizzata è stato (inusualmente per la tipologia di impianto) espanso

fino ad oltre 10 km dal sito di interesse.

Il procedimento di studio è diviso in 3 fasi successive:

• All'interno dell'area di indagine (raggio 10 km pari a oltre 300 km2) si è

eseguita una verifica della situazione territoriale ed una stima qualitativa

della vulnerabilità all'introduzione di nuove opere localizzate a notevole

distanza;

• Valutazione dell'impatto dovuto alle nuove opere nell'area di pertinenza

visuale (area vasta di raggio 5 km pari a circa 79 km2);

• Individuazione di vedute-chiave del sito da un'area più ristretta (fino a circa

2000 m di raggio) e verifica delle situazioni potenzialmente più critiche.

La metodologia per l'area vasta (raggio 5 km) si spinge alla determinazione

dell'impatto articolata su uno schema:

Page 83: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"-

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS TerminaI

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

Doe N°

UNIr:,SHEET78/92IREV1 i o ij I

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

"------

VULNERABILITÀ

DEL PAESAGGIO

(AREE OMOGENEE)

xPERCEZIONE VISIVA

DELL'OPERA

(punti panoramici,

frequentazione, assorbimento

visuale delle opere)

= IIIMPATTO

Vulnerabilita' Paesaggistica

Si intende per "vulnerabilità" la sensibilità del paesaggio (a livello di aree

omogenee) nei confronti delle perturbazioni prodotte dall'introduzione di

elementi estranei:

"---

CONTESTO

NATURALE

Situazione attuale

+EMERGENZE

STORICO­

ARCHITETTONICHE

=VULNERA BILI TA '

DEL PAESAGGIO

L

Analisi degli aspetti paesaggistici e culturali della Piana attraverso la

individuazione di aree omogenee (unità paesaggistiche).

L'intera piana di Gioia Tauro è limitata a nord dall'altopiano del Poro, a nord est

dalla catena delle Serre, a sud est e a sud dall'Aspromonte, mentre a ovest è

aperta verso il Tirreno. La sua origine è dovuta al sollevamento del golfo di

Gioia Tauro avvenuto nel Terziario.

Page 84: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"------

"-..

'--

"------

CLIENT: DATE:

INTERCROSS

L N G MEDGAS Terminai

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

Doe N°

UNIT:i SHEET79/92l REV1 IO I' l

SUBJECT

SIA - SINTESI NON TECNICA

L'area interessata dallo studio del paesaggio comprende l'intero territorio in

pianura e si allarga ai primi versanti che la cingono, sui quali sorgono tra i 200 e

i 400 metri numerosi centri abitati tra cui i centri di Taurianova, Polistena e

Cinquefrondi; a nord comprende il territorio di Nicotera e a sud quello di Palmi.

L'intera area si inserisce in un contesto paesaggistico e culturale fortemente

segnato da eventi naturali e storici relativamente recenti, la cui evoluzione, per

gli aspetti di sviluppo produttivo, è ancora in atto.

I terremoti avvenuti fra il febbraio e il marzo del 1783, causarono gravi danni

oltre che ai centri abitati, allo stesso territorio della Piana la quale, già in

notevoli condizioni di disordine idraulico, veniva ridotta a un vero e proprio

pantano.

Il recupero dell'intera zona data intorno al 1820 ad opera del marchese

Nunziante che iniziò i lavori di bonifica in cambio della proprietà di buona parte

del territorio. La stessa area fu colpita, di nuovo pesantemente, dal sisma di

Reggio e Messina del 1908 che causò gravi danni a molti centri abitati. In

seguito, grazie ai provvedimenti presi negli ultimi decenni, anche per effetto

delle alluvioni del 1951-'53, il territorio sottratto alla sterilità si è allargato alla

vasta bonifica di Rosarno e del bacino inferiore del Mesima.

Questi ultimi, che si ergono in bella posizione a ventaglio sui primi terrazzi che

si affacciano sul golfo, ad eccezione di Gioia Tauro e Rosarno che invece si

estendono in pianura, sono stati quasi tutti ricostruiti a seguito delle calamità

suddette, e diffusamente si leggono i segni pesanti dell'eccessiva e disordinata

urbanizzazione degli ultimi decenni. Fa eccezione Nicotera che non è stata

distrutta dal sisma del 1783 e si distingue oltre che per la magnifica posizione

su un ripido pendio che scende al golfo, per il suo bell'aspetto di cittadina antica

e ben conservata.

Page 85: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~ INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT:

"--/

,'­'-----'

~

Mediamente, quindi, il patrimonio architettonico esistente, ristretto agli edifici

pubblici o religiosi, rapportato al contesto italiano, non è di grande valore

artistico, ma spesso assume importanza nei luoghi specifici o per il ruolo che i

vari edifici svolgono, o perché essi stessi contengono antiche opere d'arte

scampate alla distruzione. In ogni caso l'intera area non è stata interessata in

modo diretto dall'architettura e dall'arte che nei periodi storici di benessere della

Calabria si sono sviluppate rigogliose, lasciando altrove bellissime

testimonianze. La ricostruzione protrattasi dalla fine del '700 a tutto 1'800, a

volte risente dell'influsso illuministico, come nella impostazione urbanistica di

Palmi, spesso dell'eclettismo e del neoclassico imperanti ne1l'800.

Per la sua posizione geografica e le sue condizioni climatiche la Piana è una

zona molto fertile caratterizzata dai percorsi di numerosi corsi d'acqua che si

raggruppano a nord nel fiume Mesima e a sud nel fiume Petrace. L'immagine

che se ne trae percorrendola è quella di una zona intensamente coltivata con

prevalenza però di poche colture. Guardando la Piana dall'alto si distinguono

infatti ampi agrumeti soprattutto presso la costa, e oliveti, formati da piante

spesso secolari alte fino a 15 metri, che dalla pianura salgono fino ai primi

terrazzi.

Alla vocazione agricola dell'area, nel quadro del potenzia mento economico

calabrese, si sono affiancate scelte politiche miranti all'industrializzazione di una

parte della Piana, che hanno determinato la creazione di un importante porto

industriale a Gioia Tauro e di una vasta area destinata ad accogliere complessi

industriali, con relative infrastrutture, che va da nord di Gioia Tauro fino a sud di

San Ferdinando ed è chiusa ad est all'incirca dalla linea ferroviaria RC-SA.

A tutt'oggi i programmi di industrializzazione non sono ancora completati.

Page 86: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

,,---. INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

DOC N° UNIT: REV 1

"---

~--

~~

A tal proposito si può dire che l'infrastrutturazione dell'area di Gioia Tauro

rappresenta l'ultimo di quegli eventi di cui si parlava in precedenza, che hanno

fortemente segnato il contesto paesaggistico fino a modificarne, almeno

localmente,"i principali connotati.

Stima Deali Effetti Dell'impianto

L'intera installazione in terra ferma occupa, con le sue aree di rispetto, una

superficie di circa 40 ettari. Le opere a mare consistono nel Terminale marino,

destinato alla ricezione ed allo scarico di navi metaniere comprese fra 40.000

m3 e 200.000 m3 di GNL, per alimentare l'impianto di rigassificazione di GNL. Il

terminai GNL sarà ubicato nella zona retroportuale, facente parte del Consorzio

Asireg ed ha una superficie di circa 400.000 mq. Il Sito nel quale scorgerà

l'impianto è ad una distanza di circa 6,3 Km rispetto alla Rete Nazionale Gas

(RNG) costruita dalla SNAM.

I serbatoi per lo stoccaggio sono del tipo a contenimento totale fuori terra, con

diametro esterno di circa 80 metri e altezza di circa 45 metri.

La proposta della Società LNG MED GAS TERMINAL riguarda infatti la

costruzione di un terminale con potenzialità di rigassificazione da 12

miliardi/anno; pertanto l'accosto sarà impegnato da circa 145 navi / anno

(assumendo navi da 138.500 mc di capacità rispetto ad una potenzialità

massima di 200.000 mc), per una durata complessiva di occupazione di 145

navi / anno x 20 ore / nave = 3080 ore / anno, cioè 1/3 del tempo (sicuramente

meno di 3 giorni a settimana).

In relazione alle caratteristiche percettive delle nuove opere, i principali bersagli

visivi sono i 4 serbatoi di volumetria totale 600.000 m3. Le caratteristiche

pertinenti sono:

Page 87: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

CLIENT: i DATE:

~.

IlINTERCROSSL N G MEDGAS Tenninal

PROJECT:

28.10.2005GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DOC N°

UNIT: SHEEr82/92 1TECNICA

Diametro 80 m

Altezza fuori terra

45 m

Volume

150000 m3

Numero serbatoi:

4

LAltitudine sopra il livello del mare,15 m

La Figura 7 mostra in maniera sintetica e per grandi aree le ostruzioni visive

che ostacolano la visibilità delle strutture. Dall'analisi d'insieme dell'area con le

coperture reali del suolo si riduce dunque fortemente la situazione di totale

visibilità dell'opera risultante dai bacini di visibilità teorica.

~f

Il territorio considerato, come già detto in analisi, è fortemente antropizzato, se

pure i centri abitati che si sviluppano in pianura sono pochi e di limitata

estensione se si escludono Rosarno e Gioia Tauro. Nella Piana si sviluppano

tutte le attività agricole che rappresentano attualmente l'economia primaria

dell'area e che comportano quotidianamente una certa presenza diffusa sul

territorio.

Con l'obiettivo di valutare la visibilità delle strutture si è arrivati alla scelta di

alcuni punti di vista "rappresentativi" delle aree maggiormente sensibili che

ricadono all'intemo dei bacini visuali individuati (Fig.8).

~/

Page 88: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"-----

CLIENT:

INTERCR055PROJECf:

L N G MEDGAS TerminaIDATE:

28.10.2005

\---..--

"----

DOC N°....... -- - - .

SU fBJlECfi

UNIT:

GIOIA TAURO 5 FERDINANDO ROSARNO-------------------------------SHEET 83/92

.••.•.•... _ ..••.•••.•••••.•••••••• _ •••••••••.• __ ••.•..•.• __ .1. __ ...•. M •••••••••••••••••••••••• __ •••••••••••••••••••••••••• _ ••••• _ ••• _ •••••

SIA - SINTESI NO!'~TECNICA

NORD

~

Legendaindice visibilità l colore

1 alto2 medio-alto3 medio-alto4 medio-basso5 basso6 trascurabile

Fig.7 Carta schematica della visibilità

Page 89: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

~jINTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Terminai

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIr:

Impatto sull'area vasta

~

l,,---

./

LIVELLO DILIVELLO DI VISIBILIT A'

IVULNERABILIT A' DELL'AREAMEDIOALTOMEDIO-BASSO-NULLO

km213.5

MEDIOBASSOkm221

(alto km2 O)

km244(nullo km2 7.5)

iAL TO (kmZ O)

IAltoMedio-altoMedio

MEDIO (kmZ 8)Medio-alto

MedioMedio-Basso

BASSO (kmZ 71)Medio

Medio-BassoBasso

Nello specifico l'impatto dipende dalla visibilità più che dalla vulnerabilità di per

sé non eccelsa; condizioni di alta visibilità possono ricorrere fino a 2500 m dal

sito, condizioni di media visibilità nella fascia fino a 5000 m, ed infine condizioni

di visibilità praticamente nulla si hanno oltre i 5000 m.

Il giudizio di impatto delle opere in progetto nell'area di influenza potenziale

(raggio di 5 km dal sito, circa 79 km2) è:

IMPATTO Area (kmZ)

ALTO

O

MEDIO-ALTO

1

MEDIO

13

MEDIO-BASSO

23

BASSO

42

Area totale

79

Page 90: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

"'-~ INTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS Tenninal

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

oDe N° UNlT:

"'--

"'-

"---

Per i punti di impatto relativamente maggiore si è fatto riferimento a verifiche

puntuali in campo.

Verifiche puntuali

Si è proceduto a selezionare alcuni punti "chiave" da utilizzare come punti di

verifica approfondita che ricadono all'intemo dei bacini visuali individuati (Fig.8).

Considerando le caratteristiche del territorio, gli insediamenti residenziali, in

quanto rappresentano i luoghi di maggiore concentrazione umana,

costituiscono le aree più sensibili. Tuttavia, come evidenziato nella carta della

visibilità mediata, muovendosi all' interno dei centri abitati la vista degli elementi

esterni è ostacolata dagli edifici. Assumono quindi particolare rilevanza alcuni

luoghi interni agli abitati, quali i belvedere frequentati appositamente per

guardare dall'alto il panorama circostante ed alcuni insediamenti particolari,

quali quelli turistici, la cui frequentazione è strettamente legata alla qualità

dell'ambiente circostante.

Nell'area considerata i centri abitati più vicini al sito sono Gioia Tauro, San

Ferdinando e Rosarno, distanti da esso rispettivamente circa 5 km, 2 km e 4

km. I primi due si collocano a quota lievemente inferiore rispetto al sito (S

Ferdinando è a circa 30 m sotto il livello del pianoro su cui sorge l'impianto) con

la differenza che Gioia Tauro è divisa da esso da una fascia di territorio

coltivata ad agrumeto e oliveto che ostacola la vista delle strutture, mentre San

Ferdinando si affaccia direttamente sull'area industriale; è evidente quindi che

uscendo dal centro abitato ci si troverà in diretto rapporto visivo con tutte le

strutture che animeranno il sito. Considerando tale situazione e la minore

distanza si è preferito scegliere il lungomare di San Ferdinando come punto di

vista più vicino al sito e quindi rappresentativo, come caso peggiore, anche

degli insediamenti turistici che si susseguono verso nord fino alla Marina di

Page 91: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

'-"]!

-'--'-jI

L

L

\~

L N G MEDGAS TerminaI

! -r--- ) )-f-lr"~":'~l.~;H~i·<I~;"··;~/!·:I~;;~~~~~:::-~,~~·~~.~~1~·?f;:~:;,·:·:,:?~~~t~~,(·~-;T:'~iI / ) ';:~~!:.J~,;:,--k-/""',"'<' I 1~~ i t ·'·'t:>"~:,!"·':',"·L:;".:;.{;~~;:-;';' ';<." ~;;;':~:~-djn'.·~'",;r~7'1.~I ,/ '", #Cfl·;' , .:JI~:~~:",~:f.:;~.:.~~fF:;7:;;~:;:·-r",,:;::~~:~c.. ~.<p~~\~~rj[~r:j}i)t:,:1" ~,~\~,. ~'~.",,1·,.:1-'1~'""·l--f7.';'1 '~.L.....-,~ '~'~-T -r- ~""''''''i§.;,\....:,~~I;''''~-'W1'':J..~4.;o~._"''Lt",·~··~<.,.;,,,.·, ) I il,,.... ,",~ ~ ,- '1' I ~ .~... ~ /--.:. I -"':~r-=-I·--*-"'" ...:"-; r/'" _~~~:.o:.J.!. -, 'i~(/ , k.; ~:.!:..........•........,I I I." I JjllJ-J ":':,.--;i'L'·:, ":~ :.' J 'i--1 ! --. ~-L' ~.~' -,{f\}~.~';}~.~~·Ro~'~~!!'_ /.r' . :ì'~'- ,....~

I f".~~f"/!:!i!~· 7). ;}.:..., ' ~ .)~ •.. , •........... /.:: --'":;'- ,/iA'" I~.•• 'I -.'" -r~~~lO'J"~\.~~l~~~tì~•. ,~ ' If, i- - / \ .~~l..I ' !,.lil::IJ'I-il ' .. ' ì l', .,\" j:, \~>...y..- t' . "i. • :.'" • :rf:' "'/~',:,,"":\:;,._ 'l ,,', ,. r~,,' -,I :';"$.1/.# .," . f" .~~~.! :~.,' ..}'.' -, , '\ •• ' I I ~(-f.:::' , I n"" ~~.,~ " •• ~L''!.._'~ '~J' ~r '.., ,t , ':~••• ~~~~ /' '." r ',.j( j1(".' ..•• ~,• ',--~./""'··""·-'-!--~-~-;l~i, :-;-/;; .\:,~.l':~:~~J;~,~":).!~.\ :~'~"~_ -1 ~

SF"d,"""'"'' ~~.. ,,;~pt .-; "/.·.",~l "j' ... ';--~.",:",-,,:-'\/;')_ .:~~~'?:tlif/:::Ji"""~t':.:;.~,.,:"". '~:'.I , \ • W 1:!fI;/J1/-S~~~"~'·~';j~"~tr·-'~' ,. ,; l''~:''A! l ~":::t~t,':.'~.} ·\~;".t';~i·:~;!~1:~~~~"'~·6;~;'o-l~"" t .

-f --- / .. ,....,.._1 ~-':"'4"" F~'Iti$,,,,·"-.~./-.- w.. - ..,;.. .. -- j-"'-"'- ~.)~ ,--'+"oi~ "l,\",.'--'b '.~':.' ~.p o./ ,: l~,../I~fl:f.'ffr>~·~f.:r~'i\~~.~:~t::F,,-;:"/ .... ,!.I .-,<',., ":':-~: ..~.~::I,"~;~L~..""..t;'~';,~.-l~':':::<::~<::;.,-'r.;

.. ,! rJitJ~YrJ~:r;"1" 1~' ."..,..",'i .... -<",.".~ ' , .. '.: { ,,)~r<:'~ ". "ii.. ""'ry/', ,~, ". c'I,,/, ~ 1 .' f"-;.~·, ,l' t"~~:?:~~~;~~~;è:~~~?~~~!;~~t/..:·?,:~\~'::~~~:~~~.~;~l'~~i~c';

1·!-(';" W r 1 1 'I," I. ····/ ...•.. 'c .' ~ \'j .'r"-," ,,/ " ;"'""'r·'.·-'j,·,~, l '<ow .\~AI

._1 _. .' _ 'lt;U /,>rlf ,<, : ~J.",l-' .: .:1\-' =. ~-;,~~)1,.,-...;.?, '~:'·':'~"~o.t,;·,·~:\:·~~~:. '1;:--"~"::","'':y...~'1J~f.~'I ~ --f./i" ",,~,-..d"'t'i~-,,"<:. - -';- '01,--" t ,--..,.":(yfi- -" -1-••- -.~ ••.. ~f--~'" .- -,&c.,r.", : Ij;;t;>Y'[)' i\ <:.~/.~Ìor/·:/,'~;·;;:~2.(~"/;,·l";··,'/,.··:·;(;~·./ ',,: 'l'(";-:",±"':'''', ~).:/~':':')

I , , ••LI" 'o II1 4--.. /7 /, .. r • r.( .'?"LO){ "'/' / • - J .... .-:1."' •.. 'I· '.~,', "1! ' , ~ ,J",j ;·,·,AI ':..P-f- -~ ~/' /.' .;-A,rrP l',:-.' .•.."' " ;-/ .k·..'"'",;:;_-~~ J "'~;- .,.•.. ~: -, ~.:..Z~:.:-~~~::...,: .'I ! I ';,"1 " •. 1\,.... I!Z /' 'tì-- - /. A' .' ,.' •• ''l'~ 7. ""~ T",>" >.-">. •••.•.

( / I , --- _r,...;.~' ". /' ...[~'~~-&. - ~~.... /.;.,'.t!;._,~.,~ ".,;' ;/. , '. " ~ .. '':,-.1 ~ :~. ~~. "' .•. '~:.. ~>

, ,)! i,) /.t !f/~'*," 1~'/1;!r--- ~2·""(/!--, " ...~" .. ' r: ;' ,'. A._' .>~" ..•j;:" " , , <

, J V l·/ ci;/... [- .. " ... ~'};i(~~,,-~~ .' ....'~A~~~".;''''~·,,;J:t .~[ y'/'~:/ :.t '.> 1 : /'~ / /; •• "<,~ ~/J~:"';::;f~~ ' "' _...~~--_-.l_----'i:;L--if7 t'" •...,._-7.-:Jk~-:t,(o,~- ~- .••... ~/-,.1.1--,..:- "-~ Ht""._ ••...•.- , -1--""'"-- '\O~_u - ...•.~ ~ .• - ~i

. , '1" I '-:{..•. l',~/ ì, '''~:. /' :'.. ' /.'\" '.{ ,'.. ' : . 0". / " ("'' '!rtjj,{j fi,/ I~'~--/ j!~':'-{}" ~'/' ~•••:.;(. /\..•• f • /. }S, '\:t• .'/".,), l ~ " /)-1 ~." ;:-~ " !

'I I 17/ . \, "~,,, 1.( • '(t fJj: .' __'. ~A /"o' ,l" (> )' ••• /, •• ~ I ••.•• '1"/", •.... -.' • /..'fI' I \ " •. I. " •• ".' •.•.• / ', .•.•• ~ (" ~, • I~ .• ~ ••.•.•••••"-_ ,

I }t// l \,.,:;)).I· ..,,,).;.. ~~::.t"··'·Y""~:""" ..l.:.!.. ~ I<.,.ç' /< ,." -"·:'i"':-,'i p,' ti;' >. -t - -~}f/:. i ....~!;:;..:.'t; "'\\'t~~{'.':",·.:r~:·:!,,/, ...' 'J/, ..~ 'J",,l<' .;~:\\ \.!.._ ". :1;,.,~;:-'/..', "lA /t': I ~""//;;""'I •• ,~~.,., 1/'ç't~~-'!"':4"X'·,": ,I, .' .. ,... ,y'-;./ ;, I "', , V •

(' il~/': l/P.,' "" '7ft ,1.,.-",- :>, . ..( W'?' ...p;..~ ',. \ ,,/''': ;i;V",.:--;*~i;~H.,' .! ~<.,~ ~1~~-";7 ./ .•.. p." '~:-:~l"--'-T"- . "r" -~'~Ii" ..'" I. j "~'", •.•••.<-••• , ••• , ._~.n •. ,•• _v_ ,~•. -'-', . ,I . """''''''''''''''''-''= .. ,-'-"- '~"'" _.'" __I. *.. ';'nO<, .

J ~. );' tT f' I:" "._~,,~, ,.~ (:o. ~~ /' , ""'-""•.• " •.. ~•. ' y •••• _,,/':y_,""' ""1i ~ •• f-"

/" ,,~,c'-t i' l'Il, )' ."'"'~~"?"~ J •..• oi.." {'t'l ",.. li""",c·~'~·.'~·~I-""':!r\-1~' .- "', ~.t,,,

I "1,/1 li' ./' ....;<t" <.J:''':'' _. ;'~'.," "~,·)-;'~1.~Y" ". :--;:':'./ -;;l:-rJ ~~,~.~.~·;r~~::·~.(,.~..... C A C/,,~. j (;,A '/\,i... l' ,x..., ( '/.~.'> • ~,/ ~Ji-;J'!-- .,/. "i ' ;\ .. I, I ''':'>J . "'" './i. (te I,' / i'~,(l:~..,., .. >;.,' "', "',_ :." ' ~/>".:' "-:-/~'/.!:' ',i;::'"., I.../'" :4<" u~f,11,,:/. ',,-1!' 1 .,,,:.,~, ••• ') I "',~' " ,,,,,,'1/- ..M··t. I I. "r'~ 'i ._'</" "0:. ';1'~.I ,{~ {/...: 'lt';.,· #~,,, ,. /l,,'-;' ~"'~'~" , 1'- " ••• '''~'\,,- •. ~ n ~~?"\)\fl~ /, ' ~ L I /' • -.:1 l .:..n:.:! '" . ", ~~_ •• ~ ..•.. -..;.o~'I"'!f~-"'1.* .....~.t-l..'~ì!'" '.1"••••- '.' --1-·"""" --,....-</.c: ..-""::.lI.~_. ,~·,O----l -·\·· ..7--·· l'''''l .t.~ , ~\{".. (''"''\\';:)..;RY'' •..••.•. ,"')wo ",é ,._.H JI I ""Ì-,' . ..., I~ l I. '..,

("""'"'~'" jla""1 '" '<r,-' "1' f ' / "//' .;0..• I '. ">." 1 .-'*" / ': ", " /) '" .. k ..,..'1 \'1 / ... ,.'-."I ,/ , I..<~'~' // ••• , I ~'I l. '" ••" ,>( -- .~. (V li~ f / I I '~'11 I ... r ••

' [l' ltlf~F}}.""" :f",'./' ~"""J' (>. • .};/' (l. q~ It ••:1....::// ~ Il:' .,1:.. 1\ 'l'~" ~_ ';'" / ,,'_.,11- Il! or , ••• , I, / :-.. ~ / J.E,..~;".. f '. /..... "';1. ~ ,~'1 ' .. I

0> ••••••••• \ J, . ",1 . .j., .. '/1' l' .), ... 'li" _o, '"'h ~ l' ''';''''1''

:·i t" .,' /'l'~. "':.p.<' ''>.~.'' ! :\"':;.(:~"..r. ..... ~, I·l:,··,'· : ":' /~,:/: ~ "I.W / " ~.~.,).. ~~<'- I., O ,X'. };;. o •••• "~ • .: '.,'\'! , ''-{'.(;I:"'f! ,~'."I" ~~~~ ,; I r~r-?~' j ,,~.l.&{~•• ;r .... ~...~ -.t/,.,/,- . \'.;,1-'- ..•.'•• 1 ~.••-~l, ',:")

.' ;. , ' ••••• ~ •• '~ i),.' ""~, N t "'>, ,~. ' ..... _ "';."'::..../ .• ,'// .• t~" ''\J... , .•.:.(.. _.~~._f.L _ .. _"-,'/!:'.5-._.-~_,",,..4~._,L,"'_' ----~.,.f ...l-L1 •... _+.,~~ ':.... W""', _yoo,o .. " '. ,,.?>'"~,X· n. 0" f' , - l" /./, 1,ti,jl /,k.- l''. -~"~""'1'"'---"~"';~' l 'J~"··Jfr'lt~-···"(/ ~',;""'-:;,~/...i:'F' ,-;....•.. ,I}

'.:/~ i, i:1:~Ti:~··:(~~r~~~~~~·p.~~.~~~~(~;~]~·,~~.~·~~~,:_~·~;-':~~:<~.~t\.~I~:»<'~)\l;:~~7~·~~~~t,~!:__~i·/·~/ ..? ~(- "1._ ~'" ii~t,-~

\"--/

Fig.8 Punti di vista ravvicinati

INTERCROSS ENGINEERING- S.LA. SINT.NT IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE GNL DI GIOIA TAURO

Page 92: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

LINTERCROSS

CLIENT:

PROJECT:

L N G MEDGAS TerminaI

GIOIA TAURO S FERDINANDO ROSARNO

DATE:

28.10.2005

Doe N° UNIT: REV : 1

~/

~

L

Nicotera, dai quali la vista è parzialmente ostacolata dal centro abitato di San

Ferdinando e dai quali la visibilità delle opere è comunque minore a causa delle

maggiori distanze. Si faccia riferimento a Figura 9.

Altre aree sensibili per fruibilità sono le linee di trasporto ed in particolare quelle

nazionali, che spesso consentono al viaggiatore di passaggio di guardarsi

intorno e ricevere un'impressione, seppur frettolosa, dei luoghi che si

attraversano.

Le linee principali di trasporto presenti nell'area sono la linea ferroviaria SA-RC

e la SS 18 che nel tratto che va da Gioia Tauro a Rosamo corrono affiancate e

parallele all'area industriale, e, a qualche chilometro di distanza verso l'interno,

l'autostrada A3. Tutte e tre le linee nel tratto suddetto si sviluppano al di sopra

della scarpata, immerse nell'area coltivata a frutteto ed oliveto.

Conseguentemente la percezione delle nuove strutture è ostacolata dalla

vegetazione circostante.

La viabilità secondaria, infine, che permette l'attraversamento della Piana e

l'accesso alle grandi aree coltivate, è costituita da un sottile reticolo di strade

che tagliano in modo irregolare la Piana. Percorrendole ci si trova anche in

questo caso immersi nel paesaggio agricolo circostante; quando la vista non è

completamente occultata dalla vegetazione, l'unica struttura visibile del nuovo

impianto sono serbatoi fra le chiome degli alberi.

La Fig. 10 dalla SS 18 (analoga vista dalla ferrovia SA - RC) è

cautelativamente rappresentativa di un insieme di circa 1 km lungo la SS 18; la

distanza dell'osservatore dall'impianto è circa 500 m. L'impianto è

completamente visibile solo da alcuni scorci in relazione all'andamento stradale

ed alla vegetazione. La maggiore "vulnerabilità" relativa, oltre che dalla

dimensione apparente dell'opera, dipende dalla qualità delle visuali in

Page 93: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

L N G MEDGAS Terminal

INTERCROSS ENGINEERING – S.I.A. IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE GNL DI GIOIA TAURO

Ante Operam

Post Operam

Fig. 9: Vista dal punto 1

Page 94: Studio di impatto ambientale del rigassificatore

L N G MEDGAS Terminal

INTERCROSS ENGINEERING – S.I.A. IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE GNL DI GIOIA TAURO

Ante Operam

Post Operam

Fig. 10: Vista dal punto 2

Page 95: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 96: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 97: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 98: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 99: Studio di impatto ambientale del rigassificatore
Page 100: Studio di impatto ambientale del rigassificatore