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F ACCIA TE M&T maggi o· agost o 2007 15 RECUPERO E MANUTENZIONE LE F I N ITU R E DE GLI I NT ONA CI UNO SGUARDO ALLE T ANTE POSSI BI LITÀ OFFERTE OGGI DAL MERCA T O I N QUEST O SETT ORE I N CUI MOL TI MA TERIALI SONO ST A TI MIGLIORA TI VERSO LA TRASPI RABI LITÀ

N. 2 2007

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Uno sguardo sulle finiture degli intonaci

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FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 15 ! ! !

RECUPERO E MANUTENZIONE

LE FINITURE DEGLI INTONACIUNO SGUARDO ALLE TANTE POSSIBILITÀ OFFERTE OGGI DAL

MERCATO IN QUESTO SETTORE IN CUI MOLTI MATERIALI SONO

STATI MIGLIORATI VERSO LA TRASPIRABILITÀ

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p iù prodotti a base calce , silicati e pro-dotti a base siliconica, in quanto essi non

formano pe llicole superficiali e reagendo

chimicamente con il supporto assicurano

una magg iore trasp irab ilità e protezione .Questi prodotti “ecolog ici” , così ogg i so-no chiamati, recuperano i materiali natu-rali secondo nuove tendenze volte a ri-scoprire le tecniche passate . Anche un

occhio inesperto rileva facilmente la d if-ferenza fra la coloritura orig inale deg lied ifici storici, realizzata a calce e tempe-ra e p igmentata con terre coloranti, e lacoloritura con prodotti chimici. La ric-chezza cromatiche e de lle trasparenze

che si possono rilevare ne l primo caso

non si possono invece cog liere ne lle fac-ciate trattate con i sistemi “ lavab ili” , ne l-le quali il colore appare pesante per opa-cità e p iattezza, determinando que l tip ico

“effetto cartone” che svilisce i caratteriparticolari de ll’ed ilizia. Per secoli i p igmenti utilizzati ne lle colori-ture murali sono stati le terre coloranti:erano economici, e venivano perciò pro-dotti e venduti in grand i quantità. O gg i laproduzione d i terre è ridotta ag li usi de l-le be lle arti e de i restauratori ed è moltoprob lematico procurarsi de lle terre colo-ranti autentiche , ovvero d i qualità simili aque lle d i un tempo. L’ eccessiva uniformi-tà de i sistemi moderni è strettamente le-gata alla mancanza d i trasparenza de llatinta e determina la mancanza d i que lsenso d i profond ità che caratterizzava levecchie coloriture; mentre il frequente

carattere d i estrane ità dovuto alla perce-zione de l colore è legato all’impossib ilitàd i riprodurre ogg i que lla gamma cromati-ca ottenib ile con i mezzi de l passato. Le

tintegg iature murali deg li ed ifici storici, abase d i terre , si contradd istinguono per

la “semitrasparenza” de lle tinte , la mor-b idezza de i toni, la ricchezza de lle com-ponenti cromatiche . Mentre sono eviden-ti a tutti g li effetti d i p iattezza, l’opacitàde lle tinte e l’uniformità de l colore de imoderni sistemi d i coloritura, specie se

app licati su ed ifici storici, per il fatto che

i loro p igmenti sono ottenuti per via chi-mica. A lla formulazione de i prodotti mo-

e l variegato settore de lle superficied ilizie , que lle intonacate sono state

rivalutate in questi ultimi anni p iù d iogni altra, perché finalmente ricono-sciute come fonti insostituib ili d i im-

portantissime informazioni storiche , so-prattutto per quanto riguarda i palazziantichi. Dopo lungo tempo si è smesso d iconsiderarle “superfici d i sacrificio” e og-g i si riscontra un attegg iamento p iù allar-gato e sensib ile verso la conservazione

de i vecchi intonaci, p iuttosto che verso laloro sostituzione . C iò è dovuto principal-mente al forte sviluppo de lle tecnolog ied i consolidamento in situ e d i ritintegg ia-tura, sempre p iù affidab ili e scientifica-mente e laborate , ma anche alla ragg iun-ta consapevolezza de l basso live llo quali-tativo deg li intonaci moderni, per i qualil’uso ind iscriminato de lle malte cementi-zie va a d iscap ito de ll’e lasticità e de llapermeab ilità. N e lla prassi od ierna, la finitura o prote-z ione de ll’ intonaco corrispondono a

que lle sce lte che regolano la fase de lla ri-coloritura de lle superfici, la quale deve

possedere alcune fondamentali caratteri-stiche: perfetta adesione al supporto,stab ilità de lla tinta e protezione de l sup-porto dag li agenti esterni degradanti. Per lungo tempo l’industrializzazione de lsettore ha immesso sul mercato una

gamma infinita d i prodotti a costi limitaticon l’ob iettivo d i ottenere il massimo ri-sultato con prodotti facili da usare al mi-nimo costo d i produzione . C iò è andato a

spese de lla durab ilità, favorendo in que-sto modo la log ica moderna de l ricamb iociclico per mezzo period ici e frequenti in-terventi manutentivi e il ricorso sempre

p iù generalizzato a prodotti moderni non

ancora sufficientemente sperimentat i.Nonostante ciò, si assiste ogg i a una nuo-va sensib ilità, stimolata anche dalle So-printendenze , ne i confronti de ll’autentici-tà de i rivestimenti superficiali esterni de imanufatti storici. N e deriva la nuova richiesta sul mercato

d i tintegg iature che abb iano effetti cro-matici e trasparenze simili a que lle trad i-zionali, che ha portato a produrre sempre

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RECUPERO E MANUTENZ IONE

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derni, a base d i b ianchi d i titanio (forte-mente coprenti), non è p iù possib ile asso-ciare le trad izionali terre de l passato, per

cui d iventa ind ispensab ile utilizzare p ig-menti chimici dotati d i magg iore potere

colorante ma anche d i gamme cromati-che molto d ifferenti, con toni spesso

troppo forti. Privileg iando come d icevamo l’aspetto

de lla durab ilità, neg li ultimi decenni sono

stati creati prodotti a base d i sostanze d isintesi, oltre che d i composti minerali, ingrado d i realizzare effetti estetici simili aque lli de i prodotti trad izionali. Questiprodotti possono essere de i veri e propriintonaci d i finitura, forniti in polvere , pre-misce lati o in pasta, oppure p itturazioni,anch’esse fornite in pasta o in emulsioni.Spesso questi materiali contengono an-che calce o altri prodotti minerali i qualiperò, per la presenza d i leganti organici,svolgono funzioni de l tutto secondarie . Sitratta in genere d i rivestimenti p lasticidove il legante è costituito da resine sin-tetiche o da derivati organici de l silicio.Per riassumere , facendo una d istinzione

semp licistica d i tutti questi prodotti, sipossono considerare due grand i aree: iprodott i non pe llico lant i (cost ituit i da

prodotti inorganici) e i prodotti pe llico-lanti (costituiti da prodotti principalmen-te organici come le resine). Se poi classi-ficati in base alle loro caratteristiche qua-litative , questi prodotti si possono analiz-zare d istinguendo tre categorie principa-li: le tinte , le p itture ed i rivestimenti a

spessore .

LE TINTESono prodotti che essiccandosi non pro-ducono pe llicole d i apprezzab ile consi-stenza, assumendo perciò caratteristiche

p iù decorative che protettive . Sono sog-gette al d ilavamento e invecchiando sisfarinano, possono anche essere copren-ti. Rientrano in questa categoria le tinte

alla calce e que lle ai silicati senza agg iun-ta d i resine .

Tinte alla calce. I materiali imp iegati (ac-qua e grasse llo d i calce) essendo g li stes-

si de lla composizione de lle malte , non in-contrano particolari d ifficoltà ad amalga-marsi in un corpo unico quando si tinteg-g ia immed iatamente dopo l’intonacatura,in quanto si realizza una specie d i affre-scatura de llo strato d i arriccio. Si app lica-no su supporti minerali freschi, preventi-vamente saturati con acqua, con due ma-ni incrociate d i fresco su fresco. O gg i l’app licazione d i questi prodotti de-

di Fabio Carria

Scheda dei lavori ANNO 2001

VIA CARACCIOLO, 74 - MILANO

FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 17 ! ! !

AMM. B.C.M. SNC SERVIZI IMMOBILIARI

D.L. ARCH. GIORGIO PAGANI

IMPRESA GRUPPO S.I.M.E SPA

INTERVENTO PITTURA ACRILICA

" LE PITTURE ACRILICHECONTENGONO FIBRE SINTETICHECHE CONFERISCONO PROTEZIONEED ELASTICITÀ

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ve essere eseguita con magg iore cura ri-spetto al passato, valutando attentamen-te le cond izioni de l supporto, che talvol-ta si presenta “compromesso” da prece-denti app licazioni a base vinilica o acrili-ca. N e l cantiere od ierno si è soliti add iti-vare le tinte alla calce per renderle mag-g iormente resistenti all’inquinamento cit-tad ino con dosagg i d i resine che non de-vono superare percentuali de l 2-3%;. lapresenza de lle resine facilita l’aderenza, ilcomportamento asciutto de l muro e laprotezione dall’aggressione dalle compo-nenti acide de ll’atmosfera (che attaccano

il legante , ovvero il carbonato d i calcio,trasformandolo in gesso). Infine , l’ammo-niaca in percentuali bassissime stab ilizza

il colore .

Tinteggiature ai silicati. Le tinte silicati-che (legate soltanto da silicati alcalini) sidifferenziano dalle pitture ai silicati, “or-ganosilicatiche” (legate da silicati alcaliniadditivati da dispersioni polimeriche sino

al 5%) in quanto costituiscono dei sistemisemitrasparenti, formulati senza l’impiego

di pigmenti bianchi ad elevata coerenza.Sono sperimentate e messe a punto per

sostituire negli ambienti aggressivi le tin-te alla calce, che presenterebbero durate

insodd isfacent i. Conservano per altro

identiche doti di traspirabilità e di “nobi-le” invecchiamento. I silicati reagiscono

chimicamente con il sup-

AMM. RAG. ELIO PICCHIOTTI

D.L. ARCH. SERESINI COSTANTE

IMPRESA GRUPPO S.I.M.E SPA

INTERVENTO RIVESTIMENTO PLASTICO AD ALTO SPESSORE

Scheda dei lavori ANNO 2006

VIA MASOTTO, 30 - MILANO

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RECUPERO E MANUTENZ IONE

Il recupero de ll’intonaco avviene normalmente con lapulitura ed il consolidamento, limitando le integrazionio le sostituzioni alle parti estremamente ammalorate ,che si trovino in fase d i d istacco accentuato (e quind inon p iù affidab ili) e ripristinando la portanza de l sup-porto.

LA PULITURACon la pulitura si rimuovono i materiali accumulati sianaturalmente (croste , depositi o efflorescenze) che in-

tenzionalmente (protettivi, p itture , riparazioni). Que-st’operazione dev’ essere attentamente valutata a se-conda de l degrado specifico deg li strati costituenti l’in-tonaco e app licata privileg iando i sistemi ad acqua a

pressione moderata. Data la caratteristica porosità de l materiale , è impor-tante limitare la quantità d’acqua necessaria, durante ilavagg i, a que lla minima ind ispensab ile per evitare pe-ricolosi assorb imenti che porterebbero a infrag ilire ul-teriormente g li strati.

Tecniche d’intervento per il recupero delle superfici intonacate

" LA PRESENZA DISABBIE DI MARMO,SILICE O DI QUARZORENDE QUESTO TIPO DI RIVESTIMENTO SIMILE ALL’INTONACOTRADIZIONALE

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SCHEDA DA STACCAREE DA CONSERVARE N.8

LA FINITURA DEGLI INTONACI

L e finiture delle superfici in in-tonaco hanno lo scopo di pro-teggere il supporto dagli agen-

ti atmosferici, dagli attacchi di m i-crorganismi e dall’inquinamento.Esistono, in base a lla loro consi-stenza, diverse tipologie di prodot-ti, che vanno da lle tintegg iaturesemplici ai rivestimenti a spessore,i quali sono dotati di maggiore ca-pacità coprente.Solitamente nella scelta del tipo difinitura da impiegare il criterio con-siderato è quello della gradevolez-za d’aspetto, pensata in funzionedella destinazione d’uso dell’operaspecifica. Ad esempio, negli interventi di re-stauro di edifici storici si prediligo-no finiture dall’aspetto naturale chesi inseriscono armonicamente nel-l’ambiente, mentre in altri contesti,ad esemp io per ed ifici d i recentecostruzione, si sce lgono prodottieconomici e di maggiore facilità ge-stionale.Occorre comunque non dimentica-re che la sce lta de l tipo di finiturada impiegare deve in ogni caso di-pendere dal tipo di supporto esi-

stente o dal suo grado di prepara-zione.

Finiture acriliche a bassospessore (pitture al quarzo)Si tratta di prodotti a base di resinaacrilica e farina di quarzo, con ca-ratteristiche di resistenza e duratanel tempo grazie alla loro alta tra-spirabilità al vapore acqueo. Essen-do prodotti a basso spessore (150

m icrons circa), non risultano indi-cati se applicati su intonaci risanatinon normalizzati, poiché in quel ca-so sarebbe impossibile non “legge-re” le parti di intonaco ricostruite.Inoltre, anche nella loro applicazio-ne su intonaci nuovi o su rasature(che dovranno essere rifinite a civi-le), potrebbero verificarsi leggeri di-fetti cromatici soprattutto nei puntidi luce radente, dato il fatto che ilsupporto, pur se ottimamente rea-lizzato ed esegu ito da llo stessooperatore, comunque non potrà ri-sultare omogeneo.

Finiture acriliche ad altospessore (rivestimenti plastici)I rivestimenti organici ad alto spes-sore a base di resine acriliche con-tengono cariche ed inerti m ineralia granulometria selezionata e pig-menti coloranti foto-stabili, realiz-

Esempio di rivestimento a base di silicati

Esempio di finitura acrilica a basso spessore

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a base d i silicato d i potassio, p ig-menti stabili alla luce e cariche diquarzo e di marmo; oppure, nel ca-so del tipo integralmente inorgani-co, a base di silicato e sostanze mi-nerali pure.Essendo rivestimenti ad alto spes-sore hanno, nel campo applicativo,tutti i pregi ind icati per i rivesti-menti organ ici de llo stesso tipo,fatto salvo che non possono essereapplicati in caso di presenza di pit-ture organ iche e / o sintetiche, percu i necessitano d i una adeguatapreparazione dei fondi.Come è ovvio, si tratta di finiture dimaggior pregio, con un notevole ri-sultato estetico.

Finiture acril-silossaniche a basso spessore Risultano essere prodotti a base diresina acrilica e silossanica in dis-persione acquosa, farina di quarzo

zati ad effetto “intonaco venezia-no”. Hanno un’ottima resistenza al-la luce ed agli agenti atmosferici esono permeabili al vapore acqueo.Questi prodotti vengono definiti adalto spessore in quanto raggiungo-no, a film essiccato, uno strato va-riabile da 1000 a 1500 microns.Grazie a questa loro caratteristicasi possono applicare su intonaci ri-sanati, anche non norma lizzati,qualora gli interventi di rifacimentonon siano mo lto e levati, e anchedirettamente su pitture e /o rivesti-menti organici preesistenti.

Pitture ai silicatiRientrano in questa categoria le pit-ture a base d i silicati, siano essimodificati o puri.Il primo tipo risu lta composto dasilicato di potassio e pigmenti sele-zionati stabili alla luce, mentre il se-condo risulta essere formato da pu-ro minerale in polvere con l’aggiun-ta d i una sostanza d iluente e le-gante so litamente sottoforma d ipuro silicato di potassio.La d ifferenza principa le tra i dueprodotti consiste nel fatto che quel-li a base di silicati puri riproduconoquasi fedelmente l’effetto esteticodella finitura a calce impiegata nelpassato, cui si aggiunge il fatto checon essi è possibile realizzare effet-ti velanti. Anche per questi prodottirisu lta va lido quanto ind icato perl’app licazione de lle fin iture acrili-che a basso spessore, oltre al fattoche nel loro caso il fondo dovrà es-

sere di tipo minerale.C’è da segnalare inoltre che le pit-ture a i silicati non risu ltano com-patibili con l’eventuale presenza difin iture acriliche e / o sintetiche, lequa li dovranno qu ind i essereasportate.

Intonachino a base di silicatiSono rivestimenti ad alto spessore

Esempio di rivestimentoorganico ad alto spessore

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interessanti è costituita dalle pittu-re fotocatalitiche.Questi prodotti si basano sul prin-cipio della catalisi, ovvero l’accele-razione d i una reazione ch im ica,nonché su lla loro trasformazionetram ite una sostanza che favoriscela reazione senza esaurirsi.Con la fotocata lisi infatti, una so-stanza (il catalizzatore), sollecitatadalla luce, innesca o acce lera unareazione chim ica senza mai esau-rirsi, poiché a reazione avvenuta ri-torna allo stato iniziale.Questo principio viene sfruttato incampo ed ilizio per la produzionedi prodotti di finitura, per i quali siusa come catalizzatore un partico-lare pigmento, il biossido di titaniomolto fine.Grazie a questa composizione, lepitture fotocatalitiche hanno un’ec-cellente resistenza all’usura e all’in-vecch iamento, in quanto hanno ilpotere di degradare molti prodottidannosi, quali le em issioni nocivedegli scarichi delle macchine, i bat-teri, etc.Sulla base di questo concetto ven-gono definiti prodotti ecologici, inquanto contribuiscono a migliorarela qualità dell’aria.I I I I I

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e pigmenti se lezionati re-sistenti alla luce.Per questi prodotti va letutto quanto detto prece-dentemente per le pittureacriliche a basso spessore.

Finiture acril-silossaniche ad alto spessore

Sono rivestimenti a basedi resina acrilica e silossa-nica in dispersione acquo-sa, graniglia di marmo cond istribuzione granu lome-trica variab ile, p igmenti ecariche solide alla luce.Essendo il loro spessore afilm essiccato variabile da1000 a 1500 m icrons, neè consen t ito un magg iorimp iego rispe tto a lle p it-ture d i analoga composi-zione.

Pitture fotocataliticheO ltre ai prodotti tradizionali fin quiindicati, in questi ultim i anni sonostati stud iati prodotti che offronoimportanti vantaggi per la riduzio-ne de ll’inquinamento ambientale,in particolare una delle novità più

Sopra e a lato, alcuni esempi di pittura a base di silicati

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porto dando orig ine alprocesso di indurimento o di “silicatizza-zione” che permette anche al rivestimen-to di consolidarsi e di non venire distacca-to a causa dei fenomeni legati all’acqua.Essi conferiscono un aspetto naturale allesuperfici trattate perché possiedono affi-nità con i materiali minerali da costruzio-ne; proprio per questo stesso motivo pre-sentano la stessa limitazione d’impiegodelle tinteggiature alla calce riguardo al-l’adesione su supporti compromessi daprecedenti pitturazioni a leganti polimeri-ci. Non formano pellicole impermeabili,non essendo filmogeni, e non alterano ilclassico tessuto minerale cristallino dell’in-tonaco sul quale vengono applicati. Sonoetremamente permeabili al vapore ac-queo, evitando la formazione di acqua dacondensa all’interno degli elementi ed au-mentano fortemente l’idrorepellenza delsistema intonaco. Non si caricano elettro-staticamente e quindi non attirano e nontrattengono il partice llato atmosferico.Non costituiscono un ambiente nutritivoper gli organismi biodeteriogeni, svolgen-do al contrario un azione biocida. Noncambiano colorazione perché i loro pig-menti sono resistenti ai raggi ultravioletti(resistenza al calore), non ingialliscono enon sfarinano. Non subiscono dissoluzionio disgregazioni d’aspetto per l’azione de-gli aggressivi chimici (ad es.acido solfori-co). Resistono al gelo, al fuoco (sono inin-

fiammabili), all’abrasione, sono inodori eatossici e di facile reperibilità. Elencati ditutti questi vantaggi delle tinte ai silicati,è anche giusto osservare che la loro quali-tà è legata alle percentuali di resine che visono contenute. A questo riguardo sol-tanto la Germania possiede una normati-va specifica (DIN 18363 del 1988) che fis-sa il limite delle percentuali di dispersioneal 5%. C iò equivale a dire che quandol’aggiunta di resina sintetica è uguale omaggiore al 5% si dice che il silicato di po-tassio viene stabilizzato, se invece è infe-riore il sistema non è stabilizzato, quindi ilsilicato di potassio -detto anche “acqua divetro”- è più puro. O ggi la maggioranzadei prodotti in commercio utilizza silicatidi potassio stabilizzati, in modo da rende-re possibile una formulazione di prodottimonocomponenti con l’aggiunta di unabassa percentuale di resine in emulsione.

Le velature. La velatura è una particolaretecnica di tinteggiatura delle facciate che,attraverso l’applicazione di prodotti scar-samente o poco coprenti in una o due ma-ni su fondi a tinta piena e chiara, uniformale imperfezioni di quest’ultima, rendendo-la al contempo più “soffice” e meno omo-genea, con situazioni localizzate di mag-giore o minore trasparenza, con gli effetticoloristici distribuiti in maniera non unifor-me. La velatura è quella tecnica di tinteg-gio che permette di ottenere quell’effetto

FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 23 ! ! !

Quando l’intonaco e la coloritura nonpresentano interessi d i tipo storico si possono abb ina-re alla pulitura anche leggeri interventi d i raschiaturaper asportare la vecchia p ittura, anche se si può d ireche eventuali residui d i p itture inorganiche non com-promettono le fasi successive . N e i casi d i prodotti or-ganici, è invece importante la loro comp leta asporta-zione , la quale si ottiene grazie all’ausilio d i svernician-ti o d i leggere sabb iature controllate . Il primo metodoè sempre preferib ile per non dannegg iare il supporto eprevede:" app licazione de llo sverniciante;

" e liminazione de lla magg ior parte de l rivestimentocon spatole o con altri mezzi meccanici;

" risciacquo con acqua calda a pressione variab ile se-condo l'aderenza e la coesione de l supporto;

" secondo lavagg io, una volta asciugata la superficie ,per evitare la ritenzione anche parziale de i resti de llosverniciante .

A seconda de llo stato conservativo de lle superfici into-nacate , l’intervento d i pulitura può essere eseguito conspray d’acqua a bassa pressione o con idropulitrici abasse pressioni (anche riscaldando leggermente l’ac-qua e agg iungendovi tensioattivi quando i depositi so-

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si, ma in questo caso saranno prodotticon caratteristiche d iverse da que lli trad i-zionali e molto p iù vicini ai comportamen-ti de lle idrop itture polimeriche pe llicolan-ti, perché la quantità d i legante polimeri-co sarà tale da snaturare la normale ade-sione d i tipo chimico al supporto.

Pitture silossaniche. N eg li ult imi anni sisono sviluppat i nuovi prodott i che pos-sono essere considerat i la terza genera-zione fra que lli d i orig ine minerale . I si-lossani affiancano a dot i accentuate d iidrorepe llenza anche e levate caratterist i-che d i permeab ilità al vapore in uscita,e levata resistenza alle intemperie ed uni-versalità d i imp iego . Q ueste p itture a ba-se d i resine silossaniche rappresentanouna nuova so luzione per la protezionede lle facciate , in quanto sommano i pre-g i de i prodott i a base d i legante minera-le con que lli a base d i d ispersione , com-b inando in un unico prodotto buone ca-ratterist iche d i idrorepe llenza e d i trasp i-rab ilità. Le p itture silossaniche possonoessere imp iegate anche su support i trat-tat i precedentemente con prodott i sinte-t ici a base d i emulsione perché aderisco-no perfettamente e con un processo d it ipo fisico - e non chimico come i prodot-t i minerali-, creando una barriera d i t ipoporoso che cost ituisce la loro caratterist i-ca principale e che li porta ad essere clas-sificat i come gruppo a sé stante . Sono

tipico delle calci antiche che viene definitodi “macchiatura” o “antichizzato” .Le ve lature che si ottengono tramite letinte ai silicati, rispetto a que lle ottenib ilicon le tinte alla calce , permettono d imantenere inalterata ne l tempo la tintautilizzata e l’effetto voluto.Partendo dal presupposto che il prodottoai silicati va d iluito per ottenere un effet-to ve lante , non esiste una tecnica mig lio-re in assoluto. Variando la d iluizione de lprodotto colorato in fase d i ve latura, noncamb iano le caratteristiche tecniche de-scritte , ma soltanto l’effetto ottico e la to-nalità de l colore . Ovviamente con la ve la-tura la durata de lla tintegg iatura risulterànotevolmente ridotta.

Pitture ai silicati. Le p itture ai silicati, d icui si parla molto in questi ultimi anni, nonhanno orig ini recenti (fu Ke im a brevet-tarle intorno alla metà de ll’ O ttocento),vennero usate g ià dal secolo scorso, mafurono presto abbandonate a causa de llaloro instab ilità e soprattutto quando laproduzione de i prodotti vernicianti d iven-ne un fatto industriale e quind i non p iù le-gato alla preparazione de lle tinte in can-tiere . Sono p itture il cui legante è costi-tuito da silicato d i potassio in soluzioneacquosa stab ilizzato con resina sintetica(<5%). Esistono anche prodotti d ichiarati in gra-do d i aderire anche su fond i compromes-

! ! ! 24 FACCIATE M&T maggio·agosto 2007

RECUPERO E MANUTENZ IONE

no deboli). È utile ricordare che l’uso de ll’acqua è sem-pre sconsig liato in presenza d i intonaci molto porosi econ presenza d i fratture e microfessure che facilitano lapenetrazione interna. Preventivamente a questo tipo d’operazione d i pulitu-ra, occorre sempre stuccare le fessurazioni e procede-re alla rappezzatura per evitare che l’acqua penetri al-l’interno de l supporto murario. Quando si opta invece per la pulitura chimica de ll’into-naco, come ne ll’ed ilizia monumentale , si utilizzano es-senzialmente impacchi d i b icarbonati d i sod io e d i am-monio sciolti in acqua ed inerti come le arg ille o polpa

d i carta. Spesso b isogna precedere l’intervento d i puli-tura con un intervento b iocida ma b isogna farlo conmolta attenzione ed eseguito da maestranze esperteper le limitazioni che possiede per i successivi inter-venti d i consolidamento e d i protezione . Inoltre b iso-gna controllare accuratamente la mob ilità che hannoquesti prodotti.

IL CONSOLIDAMENTO

In genere il consolidamento viene d istinto in due tip i:que llo corticale e que llo in profond ità; i materiali utiliz-zati devono possedere accertate compatib ilità fisiche ,

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però p itture mo lto costose , dall’aspettoopaco ed ancora poco d iffuse .

LE PITTURE

Sono rivestimenti riportati, con poterecoprente , che presentano conformazionisuperficiali d i aspetto liscio e continuo.Sono prodotti che essiccandosi formanouna pe llicola aderente d i apprezzab ile re-sistenza a flessione o a trazione , affian-cando a que lla decorativa una funzioneprotettiva. Lo strato che si viene a creareè fortemente impermeab ile ma al con-tempo non permette (o limita fortemen-te) la naturale trasp irazione de ll’intonacosottostante , con esiti de l processo d i in-vecchiamento ben conosciuti, caratteriz-zati da degradazioni evidenti con fessura-zioni, sbollature e d istacchi d i frammentid i pe llicola. Per questo motivo questiprodotti sono sconsig liati per l’esterno,ove la trasp irazione de ll’intonaco costitui-sce l’aspetto prioritario per la conserva-zione de l manufatto. I live lli tecnolog icide lla produzione e la ricerca altamenteavanzata hanno permesso il realizzarsi d iun’offerta d i mercato assai vasta ed arti-colata, tanto che si può parlare d i “siste-mi d i p itturazione” .G li elementi che compongono le pitturesono i seguenti: leganti, pigmenti, cariche,solventi, diluenti, additivi. Fanno parte diquesta categoria le pitture a base di resine

FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 25 ! ! !

chimiche e meccaniche con il materiale preesistente edessere comunque rispondenti alle seguenti proprietà: " minimo contenuto possib ile d i sali solub ili" caratteristiche meccaniche e porosità simili a que lle

de lle malte trad izionali" presa idraulica e basso ritiro per consentire il riemp i-

mento anche in cavità d i pochi mm. d i larghezza.Il consolidamento corticale si ottiene attraverso l’app li-cazione a penne llo sulle superfici decoese d i un pro-dotto consolidante inorganico o a base d i resine , chepenetra ne lle microfratture superficiali.La fessura produce un’azione d i sp inta creando de lle

tensioni interne d i intensità quasi dopp ia rispetto aque lla deg li strati superficiali, per cui è importante sa-turare bene lo spazio. Le fessure profonde devono es-sere lavate e pulite da depositi e /o polveri, stuccatecon malte d i calce aerea anche add itivate con pozzola-na o cocciopesto, o con malte idrauliche e resine acrili-che . In superficie la stuccatura deve concludersi conmalte d i calce aerea d i granulometria simile a que llade ll’ultimo strato (ve lo o stab ilitura) de ll’intonaco. Ilconsolidamento può essere eseguito med iante la stuc-cature de lle fessure , risarcimento de lle lacune , iniezio-ni ed incollagg i d i porzioni d istaccate .

Scheda dei lavori ANNO 2004

VIA PISACANE, 55 - MILANO

AMM. ANGELO GIORGIO NASCIMBENE

D.L. ING. MARCO PEDRAZZINI

IMPRESA GRUPPO S.I.M.E SPA

INTERVENTO INTONACHINO AI SILICATI

" PER APPLICARE UNINTONACHINO AI SILICATIOCCORRE PREPARAREADEGUATAMENTE LE SUPERFICI CHE NONDEVONO PRESENTARE TRACCEDI PITTURE SINTETICHE

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! ! ! 26 FACCIATE M&T maggio·agosto 2007

sintetiche (o idropitture per esterni), pittu-re acriliche e viniliche, pitture plastiche,elastiche o in soluzione, le pitture cementi-zie e le pitture alla calce con polimeri.

Idropitture. Le idrop itture (o p itture al-l’acqua - lavab ili) sono prodotti a legantepolimerico (a base d i resine sintetiche)che hanno un effetto coprente molto ac-centuato e sono facili da app licare realiz-zando coloriture uniformi con temp i d iesecuzione estremamente rap id i. Le finis-sime partice lle d i resine in d ispersione sisaldano tra loro quando l’acqua evaporacomp letamente dando orig ine ad unape llicola e lastica, insolub ile all’acqua e re-sistente ag li agenti atmosferici. Ma l’ef-fetto barriera, dovuto proprio a questedoti d i impermeab ilità, influisce negativa-mente sull'equilibrio igrometrico de llemurature , producendo spesso effetti in-desiderati d i perd ita d i adesione de llape llicola al supporto. Sotto l’aspetto cro-matico poi, la presenza de l b ianco d i tita-nio ne lla loro formulazione , per garantirela perfetta coprenza necessita d i p igmen-ti sintetici dotati d i e levato potere colo-rante , producendo d i conseguanza colo-razioni molto sature , a “effetto cartone” ,cioè senza effetti d i trasparenza.L’app licazione de lle idrop itture sulle fac-ciate costituisce un fatto irreversib ile : inpratica è d ifficilissimo, se non quasi im-possib ile , tog lierle senza asportare anche

RECUPERO E MANUTENZ IONE

RISARCITURA DELLE LACUNE E RAPPEZZATURA Q uando i d istacchi sono irrecuperab ili si procede allaloro rimozione ed al risarcimento de lle lacune me-d iante i rappezzi che devono essere realizzat i conprodott i de l tutto simili a que lli preesistent i per com-posizione , numero deg li strat i, spessori e granulome-ria deg li inert i. Bisognerà inoltre cercare d i ottenere anche i medesimivalori d i e lasticità e trasp irab ilità, ad esemp io formu-lando l’impasto de lle malte attraverso l’uso d i inerti d iorig ine locale . Per quanto possib ile , prima de i rappezzi è bene aspor-

tare le eventuali integrazioni cementizie su intonacinon cementizi e anche i g iunti tra i mattoni, ne l casofossero ugualmente fatti con malte cementizie . Se ne-cessario, le malte potranno essere add itivate con latti-ci per aumentarne le capacità adesive e per d iminuirela quantità d'acqua necessaria all'impasto riducendocosì la possib ilità d i ritiri durante l'essiccazione , oppu-re con particolari agenti chimici per mig liorarne le ca-ratteristiche meccaniche . L’app licazione de i rappezzi deve seguire la procedurageneralmente valida per l’esecuzione deg li intonaci laquale prevede - sebbene esistano una grande varietà

IMPRESA GRUPPO S.I.M.E SPA

INTERVENTO PITTURAZIONE AI SILICATI

Scheda dei lavori ANNO 1988

PALAZZO INTERBANCA, PIAZZA OBERDAN - MILANO

" LE PITTURE AI SILICATIRIPRODUCONOL’EFFETTO ESTETICODELLE FINITURE A CALCE, MA SONOPIÙ RESISTENTISOPRATTUTTO ALDEGRADO DOVUTOALL’INTENSITÀ DEL TRAFFICOCITTADINO

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FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 27 ! ! !

buona parte de llo strato d i finitura super-ficiale , o stab ilitura, assieme alle eventua-li precedenti coloriture alla calce , perden-do preziose testimonianze che invece sa-rebbero da conservare . Accade quind i che quando un supporto èstato “compromesso” , cioè trattato conp itturazioni polimeriche , è inevitab ile chesi continui a ricolorirlo con p itture de llastessa natura. Possiedono una buona resistenza all’ac-qua, una bassa ritenzione dello sporco, siapplicano facilmente con un’ottima resaed un’illimitata possibilità di colorazione,sono inodori ed essicano in breve tempo;al contempo, invecchiano repentinamentee in modo piuttosto deturpante, con scre-polature, sbollature, sfogliature causatedalle limitate prestazioni del supporto oper lo più da applicazioni errate per in-compatibilità tra supporto e prodotto.

Pitture alla calce con polimeri. Essendosempre meno frequenti i supporti muraliesterni non compromessi da p itturazionipolimeriche , è stato introdotto sul merca-to questo tipo d i p itturazioni ne lle quali illegante è costituito essenzialmente dalpolimero, e l’e lemento calce è re legato alruolo d i carica.

Pitture cementizie. Questo tipo d i p ittu-re a base d i cemento, che sono p iuttostoeconomici e durevoli, sono particolar-

mente ind icate sulle superfici in calce-struzzo, sulle quali aderiscono perfetta-mente , d ifendendole dag li attacchi chimi-ci. Hanno de i temp i d i indurimento p iut-tosto lunghi. Fra le p itture cementizie ,que lle preconfezionate con doti idrore-pe llenti possiedono la capacità d i sig illarei micropori de lle superfici esterne de l cls,ottenendo una d iscreta permeab ilità alvapore .

Pitture elastiche, acriliche e viniliche.Sono p itture che forniscono una e levataprotezione superficiale e inoltre conten-gono fibre sintetiche che conferisconoparticolari doti d i e lasticità, ideali per as-sorb ire eventuali screpolature o microfes-sure da ritiro. D i converso, formano pe lli-cole dalle scarse capacità trasp iranti, fa-vorendo fenomeni d i condense con i con-seguenti rigonfiamenti e d istacchi e infinesi sporcano opacizzandosi con rap id ità.

I RIVESTIMENTI A SPESSORE

In questa categoria si comprendono g liintonaci imp iegati per la rasatura (o fini-tura finale), i quali si presentano come ve-re e proprie malte pronte all’uso, premi-sce late , colorate in pasta (con p igmentiinorganici) e comp letate con specifici ad-d itivi idrofugati per proteggerli dalle so-stanze nocive presenti ne ll’acqua. Gli intonachini ai silicati non si sfog lia-

d i impasti e d i tecniche - le tre fasi successive d i rinzaf-fo, arriccio e finitura.

LA RASATURA A volte dopo le integrazioni può essere necessario uni-formare le rugosità superficiali e regolare i d ifferentiassorb imenti de l futuro ciclo d i coloritura med iante ra-satura. Quando invece per rag ioni economiche (percentualide l 40-50% d i d istacchi) si procede al rifacimento com-p leto de ll’intonaco esistente , si attinge a un’amp iagamma d i possib ilità per realizzare il tipo p iù confa-

cente al proprio caso. C i sono g li intonaci legati alletrad izioni, come que lli colorati in pasta, g li intonaci astucco, a marmorino. O ppure ci sono que lli moderni,speciali - tutti fondamentalmente basati sulla compo-nente cementizia - che possono essere preparati incantiere o precomposti con tutti g li e lementi g ià pre-dosati, proseguendo que ll’impostazione che avviatadag li intonaci de lla Terranova s.p .a tra la fine de ll’ O tto-cento e g li inizi de l secolo scorso. Stiamo parlando de-g li intonaci impermeab ilizzanti, coibentanti, deumid ifi-canti, trasp iranti, termoisolanti per i quali si rimanda al-l’approfond imento ne i testi specifici sull’intonaco. La #

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! ! ! 28 FACCIATE M&T maggio·aprile 2007

no, il loro invecchiamento è segnalato dasfarinamenti superficiali, come avvieneag li intonaci a base d i calce . O gg i esistono anche intonachini di tiposilossanico g ià colorati in pasta.I rivestimenti plastici o R.P.A.C. (rivesti-menti p lastici ad app licazione continua)sono spesso utilizzati come finiture d i ti-po p ittorico anche se la loro consistenzae la tecnica app licativa li accomuna p iùag li intonaci, tanto da essere definiti “ in-tonaco a finire” . Infatti sono malte misce-late in pasta, quind i p iù riemp itive de llep itture , pronte all’uso e non contenute insacchi, bensì in secchi sig illati che conten-gono cariche molto grossolane , il che nepermette l’app licazione in spessori d iver-si ed in d iversi tip i d i finitura superficiale .La presenza d i sabb ie d i marmo, silice od i quarzo rende questo tipo d i rivesti-mento simile all’intonaco trad izionale . A t-traverso l’evaporazione de ll’acqua, ed inalcuni casi de l solvente , avviene l’induri-mento per la fusione de lle partice lle d i re-sina. Con questo tipo d i rivestimenti con-tinui è stata realizzata un’enorme quanti-tà d i superfici, ne i decenni scorsi, con esi-ti il p iù de lle volte negativi. Questi rivesti-menti hanno il d ifetto d i alterare il com-portamento f isico de lla muratura , inquanto realizzano una superficie certa-mente impermeab ile , ma al contempo im-ped iscono la trasp irazione , rallentandol’evaporazione de ll’acqua penetrata al-

RECUPERO E MANUTENZ IONE

protezione finale de ll’intonaco può eseguirsi con so-stanze trasp iranti ed incolori come resine sinteticheacriliche o siliconiche oppure si può eseguire un’altrasoluzione d i protezione med iante il rifacimento fre-quente e cadenzato de ll’ultimo strato de ll’intonaco contecniche trad izionali compatib ili (alla calce , ai silicati,ecc..) avvicinando l’operazione a concetti d i manuten-zione tecnica.

LA RICOLORITURA Poiché le p itturazioni sub iscono spesso un rap ido de-grado a causa deg li errori esecutivi o da incuranti ap-

p licazioni, ved iamo d i riassumere per sommi cap i qualisiano g li accorg imenti essenziali che devono essereadottati in un corretto intervento d i ricoloritura:" preparazione de l supporto, che deve essere ben

asciutto o con maturazione avvenuta de lle nuovemalte . La preparazione de i fond i è determinante perla perfetta riuscita de ll’intervento e in base alla situa-zione in cui si opera, prevederà tutte que lle opera-zioni ind ispensab ili per ottenere una superficie ido-nea al ciclo d i coloritura che si vorrà adottare , sempreconsiderando d i dover affrontare le seguenti lavora-zioni: asportazioni d i precedenti trattamenti p ittorici

D.L. ARCH. BOSIO GIOVANNI

IMPRESA GRUPPO S.I.M.E SPA

INTERVENTO PITTURA AI SILICATI

Scheda dei lavori ANNO 2005

VILLA ROTHEMBURG - SANREMO

" NEGLI EDIFICI STORICI LE PITTURE AI SILICATI PERMETTONO DI REALIZZARE LE “VELATURE”TRADIZIONALI

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" imprimitura de lle superfici con appositi prodotti con-solidanti primer o mani d i fondo per uniformare g liassorb imenti (soprattutto quando ci sono rappezza-ture) per favorire l’adesione oppure cicli d i neutraliz-zazione de ll’acid ità o de ll’alcalinità de lle superfici(calcestruzzi o e lementi cementizi);

" p itturazione a due mani, sempre lasciando asciugaresufficientemente la prima mano (data a penne llo) pri-ma d i dare la seconda (data con qualsiasi sistema). Isistemi d i app licazione p iù d iffusi sono a penne llo, arullo, a spruzzo con aria e senz’aria (airless).

FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 29 ! ! !

l’interno. Il risultato è che le pressioni d ievaporazione e il ge lo danno luogo allad isgregazione de l rivestimento, con ri-gonfiamenti e spog liamenti. Questi in-convenienti sono in parte dovuti al d iffe-rente comportamento ne i riguard i de lled ilatazioni termiche che questi prodottisintetici presentano rispetto ai prodottitrad izionali, che li rende incompatib ili alrecupero. F inché il rivestimento ha pochianni d i vita le sollecitazioni dovute allepressioni interne vengono assorb ite dal-l’e lasticità de lle resine , ma quando il tem-po g li fa perdere questa capacità d i as-sorb imento, allora iniziano a comparire leprime fessurazioni, le quali permettonol’ingresso all’acqua, che determinerà inbrevissimo tempo l’inefficienza d i presta-zione de ll’intero rivestimento. Le princi-pali patolog ie d i degrado sono:" pressioni per la vaporizzaione (la bassa

permeab ilità a l vapore genera infinitid issesti)

" pressioni d i tipo osmotico (i cap illari so-no p ieni d i acqua)

" fenomeni ge livi che riducono la coesio-ne de llo strato d i supporto

" subflorescenze normalmente orig inatedalla cristallizzazione de i sali solub ili tra-sportati all’esterno de l rivestimento.

Per questa ragione l’utilizzo dei R. P. A .C .è particolarmente indicato su supporti diper sé poco permeabili al vapore e pocosoggetti a problemi di umidità di risalita

capillare. Ad esempio, su intonaci cemen-tizi o su strutture in calcestruzzo sempliceo armato, la pellicola continua non provo-ca particolari inconvenienti, anzi collaboraalla loro protezione, evitando possibili in-filtrazioni nocive ai ferri di armatura e pre-servandoli così dall’ossidazione. Spessoessi vengono utilizzati per uniformarequelle leggere irregolarità e differenze ditessitura superficiali che possono verifi-carsi quando si eseguono dei rispristinid’intonaco e quando quello preesistenteè già stato trattato con pittura polimeri-che sintetiche.L’asportazione de i rivest iment i p last icicomporta non pochi prob lemi, in quantole tecniche d i rimozione possono com-promettere seriamente g li strati d i sup-porto. Sia che operi adottando mezzi ma-nuali (raschietti) o meccanici (sabb iature)o attraverso l’uso de lla fiamma e de ll’ariacalda, occorre operare con molta caute laper non compromettere in maniera irre-parab ile i supporti; in particolare ne l casode i prodotti svernicianti non b isogna con-sentire alla resina d isciolta d i penetrareall’interno de l supporto perché ciò po-trebbe risultare molto dannoso per il ri-vestimento successivo. Recentemente leaziende produttrici hanno immesso sulmercato dei prodotti di nuova generazio-ne, aderenti alla norma D in4108.3, che ga-rantiscono meglio le caratteristiche di tra-spirabilità dei supporti. !

(tempere , idrop itture , p itture al quarzo, ecc..) me-d iante sabb iatura, idrolavagg io, raschiettatura, scro-statura, sverniciatura, bruciatura (a fiamma o ad ariacalda per i rivestimenti p lastici) nonché battiture ,rappezzature , stuccature , rasature e regolarizzazionede lle superfici;

" pulitura d i tutt i i residui po lverulent i con idro lavag-g io a basse pressioni (anche con detergent i) e spaz-zo latura. In questa fase si considerano tutte le ope-razioni necessarie quali decapagg io , sgrassagg io , la-vagg io con so lvent i, spo lveratura, cartegg iatura, le-vigatura;

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cie . L’op inione pubb lica richiede quind icontromisure efficaci, chiamando in causa

aziende private e pubb liche amministra-zioni perché e laborino soluzioni adegua-te e progetti concreti. Grazie alla ricerca

e al progresso tecnolog ico ogg i siamo ingrado d i d imostrare come effettivamente

lo sporco possa essere combattuto con

soluzioni p iuttosto semp lici e a bassi co-sti, attraverso la fotocatalisi. Con una rea-zione chimica simile a que lla naturale de l-la fotosintesi clorofilliana de l mondo ve-

getale , una precisa sostanza -detta fotocatalizzatore - attra-verso l’azione de lla luce attiva

un forte processo ossidativo,che porta alla decomposizione

de lle sostanze organiche ed

inorganiche che entrano in con-tatto con tali superfici. L’interesse scientifico e tecnico

per le app licazioni de lla fotoca-talisi è cresciuto neg li ultimi an-ni al punto d’assumere un ruolointegrante de lla strateg ia mi-rante a ridurre l’inquinamento

amb ientale . I prodotti fotocata-litici in grado d i abbattere l’in-quinamento atmosferico sono

da poco rientrati ne lle “Linee

guida per l’utilizzo d i sistemi in-novativi finalizzati alla preven-

! ! ! 30 FACCIATE M&T maggio·agosto 2007

Pitture autopulenti fotocatalitiche: un caso di studio a Milano

SULLE FACCIATE DI UN PALAZZO STORICO L’APPLICAZIONE

DELLA PITTURA AI SILICATI FOTOCATALITICA HA SOSTIUITO

LA TINTEGGIATURA CON IDROPITTURA ESISTENTE

RECUPERO E MANUTENZ IONE

e lla città moderna, fortemente carat-terizzata dal traffico ve icolare , un in-tervento d i pulitura sulla facciata ha

una durata med ia d i 3/4 anni, dopod i-chè le superfici ripulite tornano ad ingri-g irsi per l’aggressione de l nero fumo. An-che le grand i superfici vetrate de i p iù mo-derni e futuristici ed ifici de ll’architettura

contemporanea non si sottraggono a

questo destino determinando alti costi d imanutenzione per la deposizione d i com-posti organici colorati sulla loro superfi-

N

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FACCIATE M&T maggio·agosto 2007 31 ! ! !

zione e riduzione de ll’inquinamento am-b ientale” ind icate dal M inistero de ll’Am-b iente e de lla Tute la de l Territorio con

D .M . de l 01.04.2004 in attuazione de llaLegge n.045 de l 16.01.2004. L’e lenco de iSistemi e de lle Tecnolog ie innovative re-datto dal M inistero de ll’Amb iente riporta

infatti (cod ice St001) i materiali fotocata-litici: “malte , pavimentazioni, p itture , in-tonaci e rivestimenti contenenti sostanze

fotocatalitiche con b iossido d i titanio per

la riduzione deg li ossid i d i azoto, batteried altri inquinanti atmosferici” . In sostan-za quind i ogg i sono g ià presenti sul mer-cato e d isponib ili per amministrazionipubb liche , progettisti e imprese , nuovimateriali ed ili e speciali rivestimenti con-tenenti b iossido d i titanio (Ti O 2), in grado

d i “catturare” e “fagocitare” g li inquinan-ti atmosferici che possono essere facil-mente e liminati dall’acqua p iovana van-tando la proprietà d i autopulirsi se espo-sti all’adeguato irragg iamento solare .

INTONACI FOTOCATALITICITra i moltep lici prodotti che

ogni anno vedono il loro in-gresso in questo settore , lep itture , i prodotti rasanti e icementi speciali contenentib iossido d i titanio sono que l-li che interessano il settore

de lle facciate . Tra questi, g liintonaci fotocatalitici rappre-sentano uno deg li svilupp ip iù interessanti per il mondo

de l restauro e de l recupero

de l patrimonio ed ilizio esi-stente . Essi trasformano lesostanze inquinanti, tramite la decompo-sizione de i microrganismi, in residui non

nocivi, determinando un effetto d i “anti-sporcamento” de lle superfici trattate e

un’azione antibatterica ed antimuffa per

ossidoriduzione fotocatalitica deg li e le-menti e mantenendo sempre alti i valorid i permeab ilità al vapore acqueo e d’i-drorepe llenza. Tali princip i sono sfruttati anche dall’indu-stria de l colore che utilizza come cataliz-zatori d iversi tip i d i p igmenti i quali, me-

RESTAURO CONSERVATIVO DELLE FACCIATESTABILE VINCOLATO SOPRINTENDENZA

COMMITTENZA Condominio c /o amm.ne Geom. AgostiniPROGETTO, DL, 494 Arch. Fabio CarriaIMPRESA ESECUTRICE Belluschi snc.IMPORTO LAVORI 115.000,00 euro

Scheda tecnica ANNO 2006

CORSO VENEZIA 42, MILANO

" LA FOTOCATALISI È UN PROCESSO DIDECOMPOSIZIONEDELLE SOSTANZEORGANICHEINQUINANTI CHE SI DEPOSITANOSULLE SUPERFICI. CON QUESTIECORIVESTIMENTI SI APRONO NUOVEPROSPETTIVEURBANE.

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! ! ! 32 FACCIATE M&T maggio·agosto 2007

scolati ne i colori, possano avere la carat-teristica d’innesco de l processo fotocata-litico, con il risultato d i sfruttare questa

reazione chimica p iù rap idamente .I prodotti fotocatalitici in grado d i abbat-tere l’inquinamento atmosferico, definiti“ecorivestimenti” , sono presenti sul mer-cato italiano da alcuni anni. In questa si-tuazione d’ingresso in commercio, è faci-le intuire come i costi d i questi prodotti,sebbene non sia molto p iù e levati d i que l-li deg li altri trad izionali usati finora, rap-presentino pur sempre per la committen-za una spesa magg iore da sostenere per

il loro utilizzo ne i cantieri.

I VANTAGGI DEGLI AUTOPULENTIIl b isogno d i un amb iente p iù pulito e d iuna magg iore qualità de lla vita è senza

dubb io cond iviso da tutti, ma perché maiun condominio dovrebbe sostenere spe-se magg iori per rifare la facciata de l suo

stab ile , quando non esiste

ancora una politica che in-centivi l’utilizzo d i prodot-ti con queste caratteristi-che?

In questo momento, in at-tesa d i concrete risposte

politiche de lle Pubb liche

Amm inistraz ioni, l’unico

argomento che può real-mente incentivare l’ado-zione d i questi prodottine ll’ed iliz ia comune è

que llo de lla riduzione de icosti manutentivi a segui-to all’app licazione d i que-sti prodotti. Le superficifotocatalitiche sono infattiprincipa lmente “autopu-lenti”: catalizzano i depo-siti inquinanti che solita-mente sporcano le nostre

facciate e li trasformano inresidui innocui (principal-mente carbonati d i calcio,nitrati e sali minerali) e

quant itat ivamente irrile-vanti. Perciò si può affer-mare che una facc iata

trattata con prodotti fotocatalitici anneri-sce in temp i nettamente superiori ad una

realizzata con prodotti normali, riducen-do la period icità de ll’intervento manuten-tivo.

IL CANTIERE DI MILANO

Sono queste considerazioni che hanno

sp into i soggetti coinvolti in una recente

operazione d i restauro conservativo d i un

ed if ic io privato m ilanese , fortemente

esposto all’inquinamento da traffico ve i-colare , ad utilizzare una p ittura fotocaliti-ca ai silicati. Si è trattato d i uno de i primicasi d i utilizzo d i ecorivestimenti ne l re-stauro e recupero d i facciate private . In questo cantiere a M ilano in c.so Vene-zia sono stati utilizzati i prodotti de lla Tio-Tu, azienda che si occupa de lla promozio-ne d i prodotti fotocatalitici a base d i b ios-sido d i titanio (Ti O 2). Si tratta d i una so-cietà tra le p iù sensib ili de l settore , che ha

sub ito sposato la tecnolog ia de i silicati incollaborazione con il p iù importante pro-duttore mond iale e con una tra le p iùesperte imprese esecutrici d i p itture ai si-licati, esistente sul mercato ormai da qua-si un secolo. N e l nostro caso sono stati utilizzati:TioTuFibromineral-M E quale prodotto

rasante in polvere fotocatalitico trasp i-rante e con effetto autopulente dalla no-tevole flessib ilità e resistenza ai ragg i ul-travioletti, all’usura ed all’invecchiamen-to; garantisce una forte adesione alle su-perfici ed è idoneo per cicli d i p itturazio-ne inorganici quali silicati, silossani e cal-ce . App licandolo prima a taloscia e poi ti-randolo a frettazzo si ottiene una superfi-cie omogenea, esente da ritiri e cavllatu-re , dall’aspetto simile all’intonaco civile a

grana fine . TioTuTiosol-ME quale p ittura ai silicati;questa p ittura fotocatalitica a base d i sold i silicati e silicato liquido d i potassio ha

una particolare comb inazione , costituitada p igmenti speciali e leganti nanometri-ci, che consente la sua app licazione d iret-ta e senza ponti d’adesione non solo su

fond i minerali, ma anche su una p luralitàd i supporti organici. !

RECUPERO E MANUTENZ IONE

" IN ALTO, PULITURA DELBUSTO MARMOREOCON ACQUANEBULIZZATA.

IN BASSO,STUCCATURESALVABORDO PERIMPEDIRE POSSIBILIINFILTRAZIONID'ACQUA NELMATERIALE LAPIDEO.