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Grazie a…

Anghiari

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Grazie a…

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Docente di lettere e discente di tutto. Redattore del Portale TED, animatore della Ted-Community e coordinatore della redazione

SMOOL. Wild Web Chapinèr.

Alchimista delle parole. Blogger.

Prof.Peone.

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la TED-community:storia di una successo non

annunciato

mario agati

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TED- community: nutrito gruppo di studenti – e alcuni docenti – che frequentano abitualmente i vari ambienti del portale, che

partecipano attivamente ai sondaggi ed ai forum, che pubblicano più o meno regolarmente il loro diario, che commentano

assiduamente gli altrui diari, che si scambiano centinaia di messaggi privati, che frequentano la galleria d’arte virtuale, che

leggono e talvolta scrivono gli articoli per SMOOL. …

mario agati

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mario agati

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mario agati

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mario agati

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mario agati

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mario agati

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•scarso coinvolgimento dei docenti nella community (e forse…)

•trasloco verso altre tecnologie :•web 2.0 (Social Network)•piattaforma Moodle

•Ridefinizione degli obiettivi del Progetto TED•Documentazione•Formazione a distanza (blended)•SMOOL

mario agati

abbiamo storicizzato l’esperienza…

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In due anni di vita la TED community ha progressivamente costruito un significativo

patrimonio di esperienze(alchimie verbali e non solo…)

che potrebbero aiutarci

a rispondere a qualche domanda, e a riflettere su…

mario agati

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è possibile amare la scritturaa scuola (dintorni)?

mario agati

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Una generazione di videodipendenti e cybernauti… sintatticamente balbuzienti e semanticamente superficiali… figli di una conoscenza frammentata, approssimativa, fatta di microcubetti di sapere che s’accatastano senza ordito in repository mentali sempre più destrutturati…

[calciatori e veline]

[la sindrome di PISA]

mario agati

bulli e pupe?

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Siamo sicuri di poter leggere gli studenti di oggi con gli strumenti tipici dei docenti di ieri?E che l’unico modo di avversare l’insipienza culturale dei nostri ragazzi sia quello di accentuare ulteriormente la deriva comportamentista?E che il vero antidoto all’incapacità di concentrarsi sia l’ulteriore esasperazione della lezione frontale?E che, visto che le nuove tecnologie possono amplificare la sindrome del copia-incolla acritico, sia necessario bandirle da buona parte del percorso educativo formalizzato?E siamo sicuri, tornando al nostro assunto iniziale, che i nostri studenti scrivano poco e male?

mario agati

Dubbi…

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mario agati

i teddiani scrivono molto e non sempre male

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il 15% di Mushashi

mario agati

A leggere il 20% delle Pagine Mi sale un grande sconforto. Un bel 20% Mi Provoca meravigliosi Rigurgiti. Un altro Meraviglioso 25% Mi sconvolge per il terrificante uso che viene fatto della lingua italiana e delle sue parole. Un buon 10% mi ispira un Forte Ribrezzo. Poi abbiamo un incantevole 10% che Trasuda Falsità come…

Fortunatamente c'è quel meraviglioso 15% di teddiani che hanno ancora una testa propria e scrivono pagine piacevoli che portano ad un arricchimento interiore.” (Mushashi)

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Certo anche nel nostro portale abbondano esempi di scrittura frammentata…

sincopata, disaggregata e talvolta – più o meno consapevolmente – sgrammaticata. Ma questo fenomeno è concentrato soprattutto nella messaggistica e in alcune pagine di diario (con relativi commenti) che i ragazzi hanno anarchicamente trasformato in surrogati di micro-chat finalizzate alla comunicazione spicciola (e talvolta al semplice chiacchiericcio fine a se stesso).

mario agati

Scritture interrotte…

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Ma abbondano pure esempi di scrittura ponderata, consapevole, efficace.

Una scrittura frutto di lentezza, e riflessione, e ritualità. Una scrittura fatta di emozioni e formalismi. Una scrittura nuova che non di rado sa profumare d’antico. Una consuetudine a tessere pazienti parole che pare dunque ribaltare l’immagine di un universo giovanile dedito solo alla nevrosi dello zapping, dei tvttb e degli smiles.

[si litiga furiosamente per una virgola]

mario agati

ed elogi alla lentezza…

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[scuola guida ]

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Va da sé che i voli verbali di alcuni Teddiani non possono essere assunti come cifra globale di tutti gli studenti. Ma certo una più attenta osservazione delle attuali pratiche comunicative può aiutarci a comprendere meglio i meccanismi di apprendimento delle nuove generazioni e, di conseguenza, a programmare strategie formative più performanti.

Se è vero, infatti che i nostri ragazzi - grazie ai telecomandi, tastiere e mouse - sono avvezzi a vagare fra i meandri di un’orizzontalità assoluta fatta da giustapposizioni disorganiche di orizzonti cognitivi disparati, è altrettanto vero che la scuola ha il compito precipuo di ricostruire, assieme ai ragazzi, la verticalità (profondità) e le possibili organicità (olismo) del dei saperi.

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una scuola di bari

mario agati

Qualunque sia il motivo che spinge un teddiano ad aggiornare il proprio blog sono certa che per tutti quanti i blogger, i commenti sono un potente incoraggiamento.

È grazie a questi interventi che il blogger sente la presenza dei lettori ed è meglio sedotto dalla scrittura perché sa di rivolgersi a qualcuno.” (Linda Petracca - dida)

…nella scuola, si inventano situazioni comunicative artificiose

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la ted-terapia

mario agati

C’è chi dice che sia una “droga”, chi dice che quando si connette non riesce a staccarsi più… Penso semplicemente che con questo progetto noi adolescenti non siamo soli neanche quando siamo chiusi nella nostra camera. Basta connettersi a qualsiasi ora del giorno e della notte e si è quasi sicuri di trovare qualcuno che ha lo stesso nostro problema, si sente solo e vuole qualcuno con cui confidarsi… (Claudia Astarita – Orsino)

[…inconsapevole sublimazione petrarchesca]

[Petrarca, oggi, darebbe un grande blogger]

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antidoti alla sindrome da 68

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E certo è stimolante rendersi conto che qualcuno ci legge, qualcuno si preoccupa per districare il nostro groviglio di idee.Tutto questo tipo di rapporto nasce solo grazie alla scrittura, nasce solo grazie alla voglia di noi giovani di comunicare.

È davvero così importante scrivere sempre e solo dei grandi problemi che gravano sull’umanità?

Spesso un pensierino semplice su quanto è caldo oggi il sole non fa male, è rassicurante il fatto che qualcuno lo SCRIVA, che oggi il sole è più caldo del solito. (Claudia Astarita – Orsino)

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Oggi, ho ascoltato le lacrime

mario agati

Oggi, mentre tornavo a casa da scuola, ho deciso di non ascoltare la musica. Mi sono tolta le cuffie dalle orecchie e ho camminato lungo il viale. Avevo deciso di ascoltare il rumore delle macchine, i passi della gente, le urla dei vecchi al bar e le bestemmie dei ragazzi che perdono a biliardino. Ho deciso di ascoltare le lacrime silenziose di una madre, dopo una settimana di pace. Ho deciso di ascoltare i consigli di una madre che lascio spesso fuori dal mio cuore che non si scalfisce mai. Ho ascoltato mia mamma che da tanto tempo non sentivo dentro. Ho scelto di smettere di modellare il suo cuore di pongo, e di lasciarlo così, com’è… Ho deciso di ammorbidire il mio. Oggi ho scelto di ascoltare una madre che tra poco inizierà una cura di chemio. (auri - http://billieauri.splinder.com/ )

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Il soffitto filosofico…

mario agati

In mezzo a tutto 'sto trambusto quasi vacanziero, faccio svariate cose: guardo il soffitto, cerco di capire con chi cacchio se la fa Bridge in Beautiful, torno a guardare il soffitto, filosofeggio sul senso della vita, non trovando il senso della vita vado alla ricerca di cioccolata per casa, trovata la cioccolata mi rimetto a guardare il soffitto…Guardo il soffitto e penso. Innanzitutto penso al soffitto... ...e mi chiedo… (Mermer)

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Le scarpe di Milena…

mario agati

E' un po' come quando compri delle scarpe nuove, e non sai per quanto tempo le porterai prima che la suola si sfasci del tutto.E quali strade percorrerai con quelle scarpe? Ti capiterà di perderti? Te le bagnerai, cadendo in un fiumiciattolo di montagna?Non sai se indosserai quelle scarpe quandoincontrerai il tuo prossimo moroso. E quanti "prossimi morosi" incontrerai con quelle scarpe? E quale di … (Ephelion)

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i nipotini di Eugène Sue

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Sul web le cose funzionano molto diversamente. L’attenzione del visitatore difficilmente sarà attratta da un testo lungo e fitto che affatica notevolmente la lettura.Ragion per cui, l’autore si vede obbligato a spezzettare il proprio brano, pubblicandolo scaglionato in parti (o capitoli). Prende forma, quindi, il racconto a puntate e si vanno così a rispolverare tecniche da feuilletons degne di Sue, Dumas, Balzac…Ciò costituisce un notevole vantaggio per l’autore: sempre grazie all’uso dei commenti, può tenere costantemente il polso della situazione e valutare in maniera molto più accurata il gradimento del pubblico, passo per passo (Gabriele Casagrande- eroadirato)

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pensieri, parole, emozioni

mario agati

“…mi sono così letta circa 4700 pagine… e ne è valsa la pena… è stato estremamente soddisfacente vedere in sede di discussione della laurea che la mia tesi è effettivamente piaciuta. Durante l’esposizione l’attenzione dell’intera commissione era viva e tutti i commissari sono intervenuti a farmi domande sul portale, sui diari, sui teddiani…Colgo l’occasione per ringraziare i teddiani, perché le loro parole, le loro emozioni, i loro pensieri sono stati il punto di forza della mia tesi!” (Margherita Sacchetti - lectrix)

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cent’anni di solitudine (messaggio nella bottiglia)

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Non cambierà mai? Sarà sempre così? Rimarrò da sola? Riuscirò mai a socializzare? Non lo so e di certo non posso saperlo. Ma so che sono triste e che non mi piace stare costantemente in compagnia di me stessa… (marghe)

I miei ultimi sei mesi (da luglio a dicembre 2005)Una settimana in Puglia con i miei genitori, mio fratello e mia sorella. Un'altra settimana in Calabria, sempre con la mia famiglia. L'unica cosa interessante che mi è successa è stato quando mi sono tagliata un dito del piede con dei sassolini su uno scoglio perché c'era il mare agitato. Agosto l'ho passato a casa sola soletta, nella mia cameretta in compagnia del mio gattone Oscar che ovviamente dormiva sul pavimento. Poi è arrivata Lyla, la mia adorata gattina... A settembre è iniziata la scuola. Niente di interessante… (marghe)

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stage, amore e fantasia

mario agati

Domenica, 4/11. È iniziata come una serata assolutamente tranquilla e questa sera io ero di turno in emergenza. Sono entrata in sede e mi sono appollaiata sulla solita sedia nel solito angolino, dopo aver firmato il solito registro delle presenze. Una specie di appello. In una sera diversa dalle altre. Aspettando le ragazze per la riunione pre-stage. Ma il telefono bianco, quello che non dovrebbe mai suonare, quello che mi fa sussultare, che fa accendere l’ambulanza si mette a suonare. E io lo maledico perché significa che qualcuno ha bisogno di noi perché sta male… (pandorina)

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Ma voi in Italia ce l'avete la luna?

mario agati

Hopkinton, Boston, Massachusetts. Fuori sta diventando sempre più freddo, e ormai sono cinque mesi che l'America mi ospita. Guardando lo schermo bianco del computer, sto cercando il modo migliore per rendervi partecipi di questa mia partenza, di questo mio "lasciare tutto" per trovare... per trovare cosa?

…E così quando in una serata di luna piena una mia amica, vedendomi tutta contenta per quel cielo limpido, intenta ad indicare col dito le varie costellazioni, mi ha chiesto: "Scusa ma voi in Italia ce l'avete la luna?" ho barcollato, l'ho guardata in faccia e le ho risposto: "Sì, ma vediamo solo l'altra metà… (fratrio)

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un altro treno per Auschwitz?

mario agati

Quest’anno non avevamo intenzione di dedicare un altro numero al treno per Auschwitz. Avevamo il timore di banalizzare l’evento incartandolo in una sorta di routine, di consuetudine celebrativa.

E così avevamo già pronto il nostro numero marzolino, fatto di sfoghi giovanili, e pagine d’amore, e versi di rabbia, e tenere notti, e rumori adolescenti e avvisaglie di sensuali primavere…

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un altro treno per Auschwitz

mario agati

Poi, una sera, navigando fra i blog dei miei redattori, sono inciampato incauto nel post di Beatrice che raccontava con garbo e meditata passione del suo treno per Auschwitz.

E poi, sono stato catturato dal post di Milena che argomentava con inusuale saggezza la sua incapacità di piangere di fronte a tanto illogico dolore.

E poi…

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è possibile amare la scritturaa scuola (dintorni)?

mario agati

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è possibile amare la scrittura a scuola (dintorni)?

mario agati

noboohdipende…dipende dal prof…

dipende da quello che ci fanno scrivere…

…se parliamo di noi…

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è possibile amare la scrittura a scuola (dintorni)?

mario agati

… Il blog è una nuova forma di comunicazione: non è sintetico come un sms, ma nemmeno si dilunga barbosamente; non è riservato come una mail, ma aperto a tutti; e poi non è necessariamente superficiale, ma permette di affrontare temi profondi in tutta libertà.Diventa una specie di tuo piccolo mondo, un tuo piccolo rifugio nella grande rete di Internet!Il tuo blog parla di te: ha un titolo che ti sconfiffera; vi appaiono foto tue e dei tuoi amici; il suo sottofondo è la tua musica preferita; manda in onda i video scemi che hai fatto col cellulare; cambia lo sfondo secondo il tuo umore; e quello che scrivi non si commisera e rattrista nell’anfratto più remoto della tua camera, ma può essere letto da tutti… (M. Lazzaretti)

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Sicuramente la scrittura si ama dalle parti di smool

mario agati

Smool ha saccheggiato i diari ted,

Come ora setaccia i blog…

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