Dante:Giotto Petrarca:Simone

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  • 8/16/2019 Dante:Giotto Petrarca:Simone

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    DANTE E GIOTTO Giotto nacque nel contado fiorentino e fu un alunno di Ciambue. La suafamiglia era contadina ma riesce ugualmente ad avere risorse ed energie per

    trasferirsi a Firenze e mandarlo a bottega: i Bondone,infatti facevano parte diquella “gente nova” tanto disprezzata da Dante che tra il 1250 e il 1300 eraarrivata a Firenze portandovi iniziative economiche e manodopera qualificata.La fama di Giotto divenne enorme quando viene chiamato in tutte le corti e icentri religiosi più importanti.Giotto di Bondone e Dante Alighieri sono due nomi altisonanti erappresentativi della Firenze medievale,erano ambedue conoscenti dellagrandezza reciproca.Scrive Dante nel canto XI del Purgatorio: “Credette Ciambue nella pittura

    tener lo campo,e ora Giotto il grido,si che la fama di colui è scura”.Nello stesso canto,Dante sottolinea che è giunto ormai qualcuno nella poesiache ha superato i due Guido( Guinizelli e Cavalcanti),cioè lui stesso “Così ha tolto l’un a l’altro Guido,la gloria de la lingua: e forse è nato chi l’unoe l’altro caccerà dal nido”.Oltre che essere coetanei,ambedue risiedettero,per motivi diversi, neimaggiori centri dell’Italia Settentrionale e sentirono le lodi sull’uno e sull’altroche li aveva avvicinati. AUTORITRATTO GIOTTO GIUDIZIO UNIVERSALE CAPPELLA SCROVEGNI

    Si crede che tra gli ispiratori di Giotto per realizzare la Cappella degliScrovegni ci possa essere stato il nostro Dante,o che gli affreschi dellacappella abbiano a che fare con la confraternita dei frati gaudenti di cuifaceva parte Enrico Scrovegni.La controfacciata della cappella è caratterizzatadalla presenza del Giudizio Universale,che si presta ad un parallelo con certepagine dell’inferno dantesco.Il soffitto della cappella è tutto decorato con uncielo blu e con stelle e astri a somiglianza di certe visioni celesti che Dante hadurante il suo viaggio in Paradiso.Si può notare che nella cappella vi sono

    delle immagini,ad esempio,il tabernacolo del tempio che compaiono tre volte:anche in Dante la ripetizione e la simbologia del numero 3 è moltoimportante.La Divina Commedia si compone di 3 cantiche,di 33 canti l’una interzine.Satana nero e inquietante è posto sotto l’angelo Gabriele,percontrappasso e questo ricorda la descrizione che Dante fa di Luciferonell’Inferno.Sempre nella controfacciata in alto si trova il Cristo giudice.Dallamandorla che contiene il Cristo sgorgano i quattro fiumi infernali.In basso c’èmil peggior strozzino dell’umanità,Giuda,strozzato come in un contrappassodantesco.La Cappella degli Scrovegni diventa così una Divina Commedia della

    pittura.

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    Giotto e Dante sono entrambi cattolici,nati una quarantina d’anni dopo SanFrancesco.Il loro occuparsi di Francesco è una testimonianza di come la figuradel santo fosse percepita come unita alla chiesa. Ma entrambi non riescono adare del tutto ragione del crocefisso di Assisi,poiché la sua forza è troppovasta: entrambi lo traducono e lo tradiscono.Giotto lo rappresenta negli

    affreschi della Basilica Superiore di Assisi mentre Dante lo colloca nel Cielodegli Spiriti sapienti( canto XI del Paradiso) e ne affida l’elogio a SanTommaso.Negli affreschi di Giotto manca l’incontro con i lebbrosi e l’episodiodella morte di Francesco non lo mostra nudo a terra.In sintesi Francesco è inperfetta armonia con la chiesa e si inchina ad essa.Mentre invece perDante,nella Divina Commedia viene trattato al fianco di San Domenico,perchèDante cerca nel cristianesimo una concordia di opposti e apprezza sia la forzarigeneratrice della povertà sia quella della sapienza domenicana.

    PETRARCA E SIMONE Nel descrivere il rapporto tra arte e letteratura in Petrarca,un aspettofondamentale è l’amicizia con Simone Martini e la sensibilità esclusiva delpoeta nei confronti della miniatura.Si conobbero intorno al 1339 ad Avignonedove Martini fu chiamato dal papa a trasferirsi alla sede del potereecclesiastico.Al pittore,Petrarca commissionò un ritratto di Laura,oggiperduto,a cui dedicò i sonetti 77 e 78 del Canzoniere.Il primo componimentoe forse il più significativo e rivela,la convenzionalità e il ritardo delle riflessionipetrartchesche sulla funzione dell’arte.All’artista senese,insieme al qualefrequentò la corte papale ad Avignone,Petrarca commissionò anche il primofoglio del codice dei classici latini che oggi è conservato alla Biblioteca Ambrosiana.Petrarca portò sempre con se il codice annotandovi le date e gliavvenimenti più importanti della sua esistenza,tra cui,scritta in un rettangolola morte di Laura.Possiamo notare Virgilio coronato di alloro, seduto sottol’ultimo albero di una fila di tre, mentre invece nella parte inferiore sonorappresentati un contadino e un pastore,entrambi con il volto rivolto a

     Virgilio.