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La cura della personalitàdell’allievo
Una proposta di interventoper il coordinatore delle attività educative
nel Centro di formazione professionale
Sante TONIOLO
CENTRO NAZIONALE OPERE SALESIANEFORMAZIONE AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Federazione CNOS-FAP
Tip.: Istituto Salesiano Pio XI - Via Umbertide, 11 - 00181 Roma Tel. 06.78.27.819 - Fax 06.78.48.333 - E-mail: tipolito@pcn.net
Finito di stampare: Febbraio 2005
Il presente volume non è commerciabileed è destinato ad uso
esclusivamente internoalla Federazione CNOS-FAP
3
SOMMARIO
PRESENTAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
INTRODUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
“UNA GIORNATA PARTICOLARE” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Parte prima:
IL MONDO DELL’ADOLESCENTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Parte seconda:
IL MONDO DEL LAVORO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
Parte terza:
LA “BATTAGLIA” PER IL MONDO DEL LAVORO . . . . . . . . . . . . . . . 81
CONCLUSIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
INDICE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
5
PRESENTAZIONE
Mettere per iscritto una esperienza educativa significa “impoverirla”. Non èpossibile, infatti, descrivere tutte le attenzioni di un educatore nei confronti deigiovani. Non sarà mai possibile documentare fedelmente il tono confidenziale diun colloquio, la premura adottata in occasione di una particolare situazione, la dolcezza e la fermezza di un intervento educativo…
Pur consapevoli di questi limiti, abbiamo giudicato utile diffondere di questaesperienza. Il testo narra l’attività di un educatore che coordina e, in buona parte,anima in prima persona tutta una gamma di iniziative che hanno l’obiettivo di ac-compagnare l’adolescente in un percorso di progressiva maturazione delle propriescelte, sia come persona che come allievo impegnato in una esperienza formativae, in futuro, anche lavorativa. La persona, il mondo della formazione professionalee del lavoro, la preparazione al dopo la formazione sono i principali temi del testo.
Il sussidio è strutturato in schede; il coordinatore può utilizzarle a livello siaindividuale che di piccolo gruppo; esse possono costituire lo spunto per una rifles-sione, la traccia per un intervento educativo e la fonte per eventuali verifiche sul-l’efficacia dell’intervento.
L’esperienza è maturata nel contesto dell’attuazione dell’obbligo formativo,all’interno delle misure della personalizzazione. Si tratta di una esperienza supe-rata, per questo? Oltre a ritenere che la dimensione educativa deve essere semprepresente in ogni tipologia di percorso formativo, riteniamo questa documentazioneutile e stimolante anche per l’immediato futuro, soprattutto perché la Legge 53/03,in fase di attuazione, finalizza i percorsi del secondo ciclo alla “crescita educativa,culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il fare e l’agire, e la rifles-sione critica su di essi” e auspica che il sistema dell’istruzione e della formazionesviluppi “l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità perso-nale e sociale” (Legge 53/03, art. 2, comma g). I materiali raccolti possono essere,dunque, un utile contributo per il nuovo sistema, oltre che una testimonianza edu-cativa anche nel percorso dell’obbligo formativo.
LA SEDE NAZIONALE
DEL CNOS-FAP
7
INTRODUZIONE
Il presente lavoro è il frutto di un insieme di materiali raccolti da un educatoresalesiano che sono maturati durante i diversi anni di impegno svolto con i giovanidi un Centro di formazione professionale (CFP). L’esperienza descrive l’attenzionesoprattutto “educativa” che come operatore, d’intesa con l’èquipe del Centro, haavuto nei confronti degli allievi /adolescenti, dal momento della loro iscrizionefino al raggiungimento della qualifica professionale.
Abbiamo chiamato, in via provvisoria, “Coordinatore delle attività educa-tive” questa persona che, all’interno del CFP, sostiene, motiva, rimotiva, inco-raggia, aiuta i giovani sia a livello individuale che di piccolo gruppo o di corso,nelle forme del colloquio informativo, formativo e consulenziale.
La pubblicazione si articola globalmente in tre parti ed è preceduta da un capitolo dal titolo “Una giornata particolare”.
Il capitolo “Una giornata particolare” contiene la presentazione ufficiale delpercorso formativo/educativo dell’anno a tutti: giovani, famiglie, formatori ed autorità del settore della formazione professionale.
La prima parte tocca temi relativi al mondo dell’adolescente. Fornisce al coor-dinatore delle attività educative stimoli e strumenti sperimentati per condurre ilcolloquio con l’adolescente nell’impegno della conoscenza di sé, dell’apprez-zamento della sua vita, della scoperta di valori di riferimento per elaborare il suoprogetto personale.
I contenuti della seconda parte hanno l’obiettivo di aiutare l’allievo a rifletteresull’esperienza che vive nel CFP e nel contesto lavorativo di riferimento: l’espe-rienza lavorativa del CFP con i suoi ritmi e le sue regole, la vita in azienda attra-verso lo stage, le riflessioni sul mondo del lavoro in generale e sugli aspetti più vicini alla qualifica, gli ambiti lavorativi e i ruoli professionali.
La terza parte, infine, è centrata sugli aspetti del dopo-qualifica. La sezionecontiene suggerimenti e proposte di lavoro utili al coordinatore delle attività educative per guidare l’allievo ad “attrezzarsi” per affrontare il tempo dopo la formazione.
La presente articolazione in parti è una delle possibili divisioni. Ogni forma-tore che ne farà uso potrà liberamente utilizzare il sussidio con criteri diversi daquello proposto.
9
UNA GIORNATA PARTICOLARE
All’inizio di ogni anno i giovani, i genitori, i formatori e le autorità invitate vi-vono una “giornata particolare”: il CFP presenta a tutti la proposta pastorale checontiene i principali temi di carattere educativo / formativo che saranno oggetto diriflessione lungo l’anno nei vari momenti programmati: “buon giorno”, incontri informali e formali di vario genere…
Come esempio si riporta in questa pubblicazione la proposta dell’anno 2003-2004 che si articola attorno ai seguenti temi:
• “Dai, che ce la fai!”:un invito ai giovani ad iniziare con entusiasmo il nuovo anno formativo;
• “Ritratto del giovane di oggi”:un flash sul giovane oggi e le possibili risposte formative da parte del CFP;
• “I contenuti durante il percorso formativo”:i temi generali dell’anno da sviluppare in occasione del buon giorno, degliincontri programmati, sporadici, spontanei, ecc.;
• “Uno stile pedagogico condiviso”:i valori condivisi e sottesi al patto formativo tra formatori, allievi e famiglie;
• “La professionalità del formatore”:un messaggio forte per il ruolo strategico di tutti gli operatori nel campo dell’educazione.
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2004
• Una provocazione… Lettera di un quindicenne
• Di fatto non mi conosco: tre dimensioni della personalità
• … per diventare adulto: riflessioni sulla vita
• In un mondo che cambia:
– I valori fondamentali– Costruirsi un guardaroba– Essere capaci di resistere positivamente all’ostilità dell’ambiente
19
Una provocazione: lettera di un quindicenne
Una lettera, scritta da un quindicenne, descrive in modo diretto ed efficace lasituazione che oggi vivono molti adolescenti.
Il coordinatore delle attività educative può servirsene per stimolare gli adole-scenti a riflettere sulla propria personalità. Può utilizzarla anche per orientarsi nellascelta delle problematiche che successivamente affronterà.
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21
Di fatto non mi conosco: tre dimensioni della personalità
Dopo lo stimolo, il coordinatore delle attività educative passa al difficile com-pito di aiutare l’adolescente a conoscere se stesso e le caratteristiche della sua personalità.
In questa azione, si propone – quale guida – l’idea di persona “composta” datre dimensioni o sfere, quella spirituale (cognitiva), quella affettiva (emotiva) equella corporea (comportamentale) e si riflette sulle possibili interazioni tra diesse, evitando ogni lettura deterministica; ogni persona, infatti, è sempre in intera-zione con se stessa, con l’ambiente e con gli altri, esercitando e subendo influenze.
Scopo di questo intervento educativo è soprattutto quello di aiutare l’adole-scente a comprendere meglio se stesso, i suoi comportamenti, i suoi atteggiamentie i meccanismi che utilizza nella relazione con se stesso e con il mondo esternoperché l’esperienza fa dire che l’adolescente “di fatto… non si conosce”.
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… per diventare adulto: riflessioni sulla vita
Dalla conoscenza della persona alla riflessione più impegnativa della “personache vive” come uomo e come cristiano. Si riflette sulla vita come mistero e comedono, sugli aspetti positivi che la rendono unica e per questo importantissima, sullanecessaria fiducia in essa.
Scopo di questo tema educativo è quello di far capire all’adolescente quanto èimportante cercare di vivere con la consapevolezza del senso e dell’importanza chela vita ha per ogni essere vivente, e che è necessario accettare incondizionatamentela vita se si vuole crescere e diventare una persona matura e integrata.
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33
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34
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36
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a.7)
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e.8)
Am
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37
In un mondo che cambia: quali sono i valori fondamentali?
Una proposta
Avere una scala di valori è fondamentale per la persona soprattutto nel periodoadolescenziale in quanto i valori spingono e dirigono il comportamento, hanno lafunzione di parametro per valutare le cose giuste e quelle sbagliate e aiutano lepersone a vivere inseriti nella società.
Scopo di questo intervento educativo è quello di illustrare agli adolescenticosa sono i valori, quale funzione hanno e quali sono, e di aiutarli a guardare conspirito critico i valori dominanti oggi rispetto a quelli fondamentali, in modo chepossano avere degli strumenti utili per la costruzione di una loro scala di valori.
38
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39
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In un mondo che cambia: occorre costruirsi un guardaroba!
Con l’espressione “costruirsi un guardaroba” si intende fornire agli adole-scenti una gamma di stimoli che consenta loro di prendere consapevolezza dellecaratteristiche necessarie per crescere e diventare degli adulti consapevoli, ricchi,integrati e capaci di affrontare la vita e il mondo del lavoro. Non bisogna pensareal “guardaroba” come ad un insieme di costumi e maschere da indossare all’oc-correnza, ma come un bagaglio di risorse, informazioni, consigli per i ragazzi insviluppo.
Gli adolescenti attraversano una fase critica della loro crescita e questo temapuò avere la funzione di guidarli nel loro percorso mettendoli in guardia dai peri-coli e fornendo i mezzi per affrontarli.
53
In un mondo che cambia: occorre essere capaci di resistere positiva-mente all’ostilità dell’ambiente
Offriamo alcuni suggerimenti per aiutare il giovane a capire come affrontare ilmondo esterno e soprattutto le persone che incontrerà nel suo cammino professio-nale e personale.
Saranno presentate delle situazioni tipo con la funzione di esempio e di filtroper le situazioni che il giovane potrebbe vivere. L’intento è quello di far vederecome è possibile e utile reagire a determinate situazioni.
• Alcune parole chiave
• Il mondo del CFP e del lavoro:
– lavoro: il senso– lavoro: ambiti e tipi– lavoro: ruolo
61
Alcune parole chiave
Presentiamo alcune parole-chiave da apprendere – come esempio – per aiutarel’allievo ad inserirsi nel complesso mondo del CFP e, più in generale, nel mondodel lavoro.
Alla base della proposta c’è la convinzione fondata che il linguaggio della formazione professionale e del lavoro non è conosciuto e pertanto anche il lin-guaggio va progressivamente spiegato.
63
Il mondo del CFP e del lavoro:
• lavoro: il senso• lavoro: ambiti e tipi• lavoro: ruolo professionale
Alcuni stimoli per:
– maturare, gradualmente, nella capacità di lettura del mondo del lavoro a par-tire dall’esperienza della vita del CFP (senso, valori …),
– prendere coscienza dell’importanza della formazione professionale per poteraffrontare il mondo del lavoro,
– assimilare quelle qualità che sono necessarie nel mondo del lavoro.
64
IN UN MONDO CHE CAMBIAUNA VISIONE DEL MONDO DEL LAVORO
IN UN MONDO CHE CAMBIAuna visione del mondo del lavoroIN UN MONDO CHE CAMBIAuna visione del mondo del lavoro
IL LAVORO NON È UNA CONDANNA
◆ Il lavoro è una partecipazione creati-va dell’uomo al potere divino: il mondoè stato creato “perché fosse lavora-to” con creatività e soddisfazione dal-l’uomo. Il lavoro è un’azione correttaverso Dio e verso l’uomo.
◆ Il lavoro è un bene prezioso per tuttala società civile.
◆ Il lavoro aumenta la capacità di con-trollo della propria vita e la sensazio-ne di essere in grado di controllare ilproprio futuro.
◆ L’identità professionale è la parte piùvisibile dell’identità sociale, quale ri-flesso sulla persona.
65
C’È UNA DIGNITÀ DEL LAVORATORE
◆ Il lavoratore, oltre a procurare il vi-vere a se stesso, contribuisce al pro-gresso civile e sociale, alla crescitatecnica, culturale e morale della so-cietà in cui vive.
◆ Il lavoro diventa alienante quando èconsiderato soltanto come strumentodi produzione.
◆ L’uomo, lavorando, acquista diritti chegli derivano dall’aver prodotto dei ri-sultati utili per la società in cui vive.
◆ C’è una dignità che gli deriva in quanto“uomo-persona”: “l’uomo non vale soloper quello che produce” (Giovanni Paolo II, 1991).
◆ Il valore del lavoro non è determinatodal genere di attività, ma dal fattoche chi lo esegue è una persona.
C’È UNA DIGNITÀ DEL LAVORO
◆ Il valore dell’attività professio-nale non dipende dal “cosa” si fa,ma dal “come” si fa.
◆ Il lavoro non è solo un mezzo perprocurarsi un reddito: è una sortadi cittadinanza che non dipendedalla categoria professionale,quanto dal modo in cui si esercitae si esprime il suo linguaggio.
◆ Don Bosco diceva “chi lavora conamore e assiduità ha la pace nelcuore e trova leggera la fatica”.
66
IL VALORE È NELLA FORMAZIONE
Si racconta che un comandante di unanave in avaria chiamò l’assistenza tecni-ca. Si vide arrivare, al posto di un’équi-pe di tecnici, un ometto insignificantecon una valigetta che andò in sala mac-chine e diede un colpo di martello su untubo che portava l’acqua alle caldaie ela petroliera si mise in moto. Quandopresentò il conto chiese diecimila dolla-ri. Il comandante si rifiutò di pagareperché gli sembrava troppo e preteseun dettagliato rapporto. Il giorno dopol’ometto presentò il conto: uno dollaroper il colpo di martello e 9.999 dollariper aver saputo dare il colpo di martel-lo al posto giusto.
IL VALORE È NELLA FORMAZIONE
◆ Quello che conta è il valore aggiuntodella formazione e la competenzaacquisita.
◆ Quello che conta oggi è mantenersisul mercato curando con attenzionela propria professionalità in un oriz-zonte di formazione continua.
◆ La ricchezza e la povertà si legano,così, sempre più, alla ricchezza e alla povertà della formazione pos-seduta.
67
IL BUON LAVORO È AD ALTA DEFINIZIONE
◆ Le piccole cose sono quelle che manife-stano la nostra qualità e personalitàprofessionale.
◆ Si manifestano nel rapporto leale e cor-retto con i superiori, con i colleghi e isubalterni, nel rispetto della dignitàdelle persone, nel lavoro svolto con ac-curatezza, nell’aspetto, nell’abbiglia-mento, ecc.
◆ Michelangelo diceva che “i capolavorisono fatti di dettagli”, ma il realizzarlicosta sacrificio. I dettagli sono la pie-tra di paragone del lavoro ben fatto.
◆ Il portare avanti giorno dopo giornodettagli semplici del proprio lavoro sitraduce in affidabilità e disponibilità a ricevere incarichi sempre più signifi-cativi.
IL PERFEZIONISMO NON SERVE
◆ “Il meglio è nemico del bene”.◆ “Sii pronto in tempo” e “rispondi
sollecitamente”.◆ “Chi vince piglia tutto”.◆ Vincoli, scadenze e limiti temporali
non lasciano spazi per il perfezioni-smo o per i ripensamenti.
◆ La teoria di avere più informazioninon sempre è quella vincente: contala qualità delle informazioni, e larapidità delle decisioni al momentodell’esecuzione del lavoro.
68
LAVORO E AUTO-REALIZZAZIONE
◆ Una persona è auto-realizzata se svi-luppa pienamente tutte le sue poten-zialità.
◆ Le caratteristiche distintive di unapersona auto-realizzata sono: la per-cezione chiara della vita (delle per-sone, delle cose, degli avvenimenti),una naturale semplicità nell’allaccia-re relazioni, l’indipendenza dagli sti-moli esterni, il saper superare megliole aggressività in ambito professio-nale, la sensibilità e l’abilità sociale, ilsaper lavorare amabilmente con glialtri rispettando ruoli e competenze.
IL LAVORO NON È TUTTO
◆ L’eccesso di lavoro è perico-loso per sé e per gli altri.
◆ Il saper conciliare la profes-sionalità con il proprio stile divita è molto importante.
69
LA PROFESSIONALITÀ NON È TUTTO
◆ Non bisogna dimenticare chele qualità umane della personasono più importanti della sem-plice efficienza professionale.
◆ Le virtù esercitabili in ambitolavorativo sono: il rispetto de-gli altri, la lealtà, la sincerità,la pazienza, la cortesia, l’equili-brio, la giustizia, la fermezza,la generosità, l’onestà, il sensodi responsabilità, l’umiltà.
IL PROFESSIONISTA UMILE È VINCENTE
◆ L’essere umile non significa nascon-dere il proprio valore, ma vedersicome si è.
◆ La misura dell’umiltà è diversa perogni individuo.
◆ Una serena valorizzazione delleproprie competenze facilita in tem-pi rapidi la ripresa di una nuova at-tività lavorativa.
◆ La cosa più importante è evitarel’attaccamento ad una propria ideasenza tenere conto di quella deglialtri.
70
A CHE SERVE IL NOSTRO LAVORO
◆ Le buone idee servono al bene ditutti, vanno incontro alle esigen-ze di tutta la società civile, che ècomposta ed arricchita dalle di-versità.
◆ La mentalità artificiosa è da evi-tare nell’ambito professionaleperché porta alla sopraffazione,alla scorrettezza, alla maleduca-zione, all’illegalità.
◆ Un quadro di valori sociali, etici,ecologici e di servizio è fonda-mentale in ambito lavorativo.
CON CHI LAVORARE
◆ Tutte le espressioni organiz-zate della società civile vannovalorizzate.
◆ Le diversità vanno valorizzate:in una democrazia sono comel’aria e la luce.
71
COME RAPPORTARSI CON GLI ALTRI
◆ Non è lecito trattare gli uominisenza comprenderli. Bisogna ri-cordare l’importanza del dialogo,e del saper rimandare una deci-sione.
◆ Non è lecito comportarsi con glialtri senza amore, in particolarese da loro si deve esigere qual-che cosa.
73
Il mondo del CFP e del lavoro:
• lavoro: il senso• lavoro: ambiti e tipi• lavoro: ruolo professionale
Cenni sui settori produttivi e sui principali tipi di rapporti di lavoro oggi.
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Il mondo del CFP e del lavoro:
• lavoro: il senso• lavoro: ambiti e tipi• lavoro: ruolo professionale
Cos’è un ruolo professionale, quali sono le sue caratteristiche, quali tipi diruolo esistono e come il ruolo si può sviluppare durante il percorso lavorativo?Sono i principali temi della sezione.
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Riflettere sul senso del tempo interpretato come passato, presente e futuro
Questa sezione contiene il tema del tempo inteso come storia passata, storiapresente e prospettive future.
Scopo del tema è quello di far comprendere all’adolescente che non può pen-sare solo ed unicamente al presente, ma deve educarsi a rintracciare nella propriastoria passata i mezzi, le informazioni, le esperienze, ecc. che lo aiutano a viveremeglio e con più consapevolezza il presente.
Il tema, inoltre, vuole educarlo a pensare al futuro come prospettiva progres-siva per raggiungere delle mete.
Grazie alla consapevolezza del passato, del presente e del futuro, infine, il gio-vane acquisirà le capacità che migliorano sia la prestazione lavorativa sia la perce-zione della propria identità professionale e personale.
93
Vincere la battaglia del lavoro
Lo scopo del tema è quello di far sì che il giovane si trovi, alla fine del suopercorso formativo, abbastanza preparato ad affrontare il mondo del lavoro.
Si parla, quindi, di orientamento, di mezzi che il giovane ha a disposizione perricevere informazioni e di come procurarne di nuove, di attenzioni da avere per sti-lare un curriculum vitae, per sostenere un colloquio e del comportamento piùidoneo da tenere, di iniziative da attivare per trovare un lavoro; si invita a rifletteresul valore dello stage e dei tirocini… un insieme di mezzi di cui “attrezzarsi” peraffrontare il futuro.
105
CONCLUSIONE
Questo lavoro è stato realizzato grazie alla raccolta di esperienze vissute diret-tamente da un educatore in un CFP.
La pubblicazione vuole essere uno strumento soprattutto destinato al coordi-natore delle attività educative ma anche ai formatori in genere i quali vi troverannostimoli per il lavoro educativo quotidiano nei confronti degli allievi. I temi trattati,infatti, spaziano dalle riflessioni sulla persona fino alle considerazioni sul mondodel lavoro visto in prospettiva.
Il destinatario è soprattutto l’adolescente impegnato nei percorsi di formazioneprofessionale iniziale.
Ci è sembrato stimolante lo sforzo di tradurre in “itinerario formativo” il com-pito educativo di ogni formatore e del coordinatore in particolare.
107
INDICE
Sommario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Una giornata particolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
PRIMA PARTE: il mondo dell’adolescente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
• Una provocazione: lettera di un quindicenne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
• Di fatto non mi conosco: tre dimensioni della personalità . . . . . . . . . . . . 21
• … per diventare adulto: riflessioni sulla vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
• In un mondo che cambia: – i valori fondamentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37– costruirsi un guardaroba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43– essere capaci di resistere positivamente all’ostilità dell’ambiente . . . . . 53
SECONDA PARTE: il mondo del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
• Alcune parole chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
• Il mondo del CFP e del lavoro– lavoro: il senso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63– lavoro: ambiti e tipi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73– lavoro: ruolo professionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
TERZA PARTE: la “battaglia” per il mondo del lavoro . . . . . . . . . . . 81
• Affrontare il tempo come passato, presente, futuro . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
• Vincere la battaglia del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105
Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
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Pubblicazioni 2002-2005 nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP
“Studi, progetti, esperienzeper una nuova formazione professionale”
La collana si propone di contribuire al dibattito suscitato in Italia dalla riforma del si-stema educativo proponendo studi, progetti ed esperienze relativi al sottosistema di istru-zione e di formazione professionale.
Si riporta l’elenco dei volumi fin ora pubblicati.
Studi
1) CIOFS/FP (a cura di), La formazione professionale per lo sviluppo del territorio. Attidel seminario di formazione europea, Castel Brando (Treviso), 9 - 11 settembre 2002.
2) MALIZIA G. - D. NICOLI - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla speri-mentazione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale.
3) MALIZIA G. - V. PIERONI (a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazionedella FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow-up.
4) MALIZIA G. (coord.) - D. ANTONIETTI - M. TONINI (a cura di), Le parole chiave dellaformazione professionale.
5) RUTA G. (a cura di), Etica della persona e del lavoro.6) CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di
don Stefano Colombo in un periodo di riforme.7) CIOFS/FP (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’i-
struzione e formazione professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi.
Progetti
8) BECCIU M. - A.R. COLASANTI, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi.9) CNOS-FAP (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Pro-
getto e guida alla compilazione delle unità didattiche.10) COMOGLIO M. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di
impresa. Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP.11) FONTANA S. - G. TACCONI - M. VISENTIN, Etica e deontologia dell’operatore della FP.12) GHERGO F., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo.13) MARSILI E., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente.14) TACCONI G. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione.15) VALENTE L. - D. ANTONIETTI, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni
e sui percorsi formativi.16) CIOFS/FP (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento.17) NICOLI D. (a cura di), Linee guida per la realizzazione di percorsi organici nel sistema
dell’istruzione e della formazione professionale.
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18) NICOLI D. (a cura di), Sintesi delle linee guida per la realizzazione di percorsi organicinel sistema dell’istruzione e della formazione professionale.
19) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale alimentazione.
20) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale aziendale e amministrativa.
21) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale commerciale e delle vendite.
22) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale elettrica e elettronica.
23) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale estetica.
24) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale grafica e multimediale.
25) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale legno e arredamento.
26) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale meccanica.
27) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale sociale e sanitaria.
28) CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale tessile e moda.
29) CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personalizzati. Comunità professionale turistica e alberghiera.
30) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), Le competenze orientative. Un approcciometodologico e proposte di strumenti.
31) ASSOCIAZIONE CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo-orientativi. Un approccio metodologico e proposte di strumenti.
Esperienze
32) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 1. Guida per l’accoglienza.33) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 2. Guida per l’accompa-
gnamento in itinere.34) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 3. Guida per l’accompa-
gnamento finale.35) CNOS-FAP PIEMONTE (a cura di), L’orientamento nel CFP. 4. Guida per la gestione
dello stage.36) TONIOLO S., La cura della personalità dell’allievo. Una proposta di intervento per il
coordinatore delle attività educative del CFP.
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