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ARBEITSFÖRDERUNGSINSTITUT - ISTITUTO PER LA PROMOZIONE DEI LAVORATORI
www.afi-ipl.org 1
Le politiche sociali in Alto Adige
di Silvia Vogliotti (AFI-IPL)
Trento, 5 marzo 2011
tutte le immagini sono tratte da freepik.com
Corso di formazione: Laboratorio politico del PD
Enti locali e welfare: le politiche pubbliche per donne, giovani e famiglie
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Nuove esigenze per un nuovo welfare locale
• Femminilizzazione del mercato del lavoro
• Invecchiamento demografico
• Rapporti familiari sempre più fragili
• Globalizzazione dei mercati - nuove
esigenze di flessibilità produttiva
• Trasformazione del mercato del lavoro:
maggiore flessibilità e precarizzazione dei
contratti di lavoro
2
Il diamante del welfare (Ferrera 2006)
Necessario un riassetto dei sistemi di
protezione sociale, a tutti i livelli, anche a
livello locale.
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Nuovo welfare per nuove famiglie
Famiglia: prima istituzione sociale, destinataria ultima della produzione e della
distribuzione del welfare, luogo in cui esso viene consumato. • Famiglie sempre meno stabili e protettive (crescita divorzi/separazioni, famiglie monogenitoriali,
nuclei familiari con 1 componente, coppie di anziani senza figli, famiglie ricostituite).
• Famiglie più deboli del passato
• Cura di anziani, disabili e minori a carico (quasi esclusivo) delle donne
• Maggior partecipazione femminile al mercato del lavoro
3
Crescita della partecipazione femminile al mercato del
lavoro diminuisce disponibilità di tempo delle donne
da dedicare alle attività di cura di bambini, anziani e
disabili aumenta esigenza di servizi sociali territoriali
Nascono nuovi bisogni sociali che richiedono misure di
conciliazione fra le esigenze legate all’attività
lavorativa e quelle attinenti alla sfera familiare (Ferrera,
2006).
Il nuovo welfare passa
anche attraverso la
CONCILIAZIONE
FAMIGLIA-LAVORO
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Le politiche sociali in Alto Adige
Piano sociale
provinciale
2007-2009
3) Sostenere
le famiglie
4 OBIETTIVI
4) Aumentare qualità ed efficienza
dell’assistenza sociale
1) Prevenire il
disagio e
l’emargina-
zione sociale
2)
Assicurare
l’assistenza
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Le politiche sociali in Alto Adige: quadro d’insieme
Piano sociale
provinciale
2007-2009
Famiglia
Prestazioni
economiche
Giovani
Anziani
e non auto-
sufficienti
Prima
infanzia
Conciliazione famiglia – lavoro
Politiche family friendly
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4 diverse tipologie:
• Asili nido comunali in 4 città (Bolzano, Laives, Bressanone e Merano)
• Microstrutture per la prima infanzia (private, in parte finanziate dal
pubblico)
• Nidi (inter) aziendali (private, in parte finanziate dal pubblico)
• Tagesmütter – singole persone e cooperative private in parte finanziate dal
pubblico
Inoltre:
• ELKI - Centri aperti per genitori, nonni e bambini (15 centri in AA)
• Prestazioni di sostegno economico per le famiglie con figli (vedi oltre)
Servizi sociali per la prima infanzia (0-3 anni)
in Alto Adige
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Servizi sociali per la prima infanzia (0-3 anni)
in Alto Adige
• Attualmente i bambini assistiti in Alto Adige sono circa 1.600 (ovvero il 10%
di tutti i bambini 0-3 anni. Italia: 7%. Obiettivo europeo: 33%).
• Costi a carico delle famiglie: da 300 a 350 € mensili per gli asili comunali,
fino a 640 € per le microstrutture private.
• Sono previste riduzioni della retta per famiglie meno abbienti (la retta
effettiva media è di 143 euro a bambino).
• Le famiglie coprono il 22% della spesa complessiva (in media un posto-
bambino costa 650 € mensili).
• Nel 2008 la spesa complessiva altoatesina per strutture per la prima infanzia
ha raggiunto i 15,6 milioni di euro.
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Servizi sociali in Alto Adige
Per i minori
• Servizi residenziali (comunità alloggio, strutture di tipo familiare,
residenze assistite)
• Centri diurni
• Consultori, servizi di consulenza e Centri giovani
Per famiglie e donne
• Casa delle donne
• Istituto provinciale assistenza infanzia (IPAI)
• Consultori, servizi di consulenza e Centri antiviolenza
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Prestazioni economiche per le famiglie
1) Assegno provinciale al nucleo familiare è destinato alla cura e
all‟educazione dei figli fino ai 36 mesi di vita. Hanno diritto anche i cittadini
comunitari con almeno 1 giorno e quelli extracomunitari con almeno 5 anni di
residenza in Alto Adige. Il reddito + patrimonio della famiglia
(indipendentemente dal numero dei familiari) non deve superare € 80.000.
L'assegno è di 100 € al mese per figlio.
2) Assegno regionale al nucleo familiare è un sostegno economico che viene
erogato alle famiglie in relazione alla loro condizione economica. Spetta alle
famiglie con almeno due figli minori o a famiglie con un solo figlio fino al
compimento del 7° anno di etá del/della bimbo/a. L'assegno è riconosciuto anche
a famiglie con figli disabili maggiorenni.
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Prestazioni economiche per anziani e non
autosufficienti
Persone anziane hanno diritto a contributi finanziari da parte dell'assistenza
economica sociale;
Se non sono più autosufficienti abbisognano inoltre di interventi mirati che
garantiscano loro un'adeguata assistenza dal 2008: LP 9/2007 “Interventi
per la non autosufficienza” (garantisce cura ed assistenza uniformi per le
persone anziane/ammalate).
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L‟assistenza alle persone non autosufficienti in Provincia di
Bolzano si basa su:
a) prestazioni in denaro (assegno di cura)
b) prestazioni assistenziali (buoni servizio)
c) tariffe rapportate alla capacità contributiva degli utenti
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La LP sulla non autosufficienza
• Rappresenta una novità socio-politica rilevante per l‟Alto Adige.
• E„ finanziata dalla collettività e non dal singolo cittadino.
• Scopo della legge: favorire dal punto di vista finanziario le prestazioni basilari per la
cura in ambito domiciliare, garantendo alla persona non autosufficiente la maggior
autonomia possibile.
• Tramite un assegno di cura si riconosce ai familiari delle persone non autosufficienti
la loro opera preziosa ed insostituibile.
• Allo stesso tempo esso è uno stimolo/ incoraggiamento nel garantire anche in futuro la
cura e l‟assistenza ai parenti anziani/ammalati.
Lo stato di non autosufficienza è accertato d‟ufficio. Questo compito è svolto da un team
di valutazione, con il sostegno del medico di base.
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Erogato da luglio 2008 a coloro che vivono a casa o in strutture residenziali, a
persone con handicap, a persone non autosufficienti. Destinato esclusivamente:
• al pagamento di prestazioni assistenziali e di cura;
• alla parziale copertura dei costi per i fondi pensionistici di parenti curanti;
• per consentire l‟attuazione di misure per la “vita indipendente”;
• alla compartecipazione alle tariffe dell‟assistenza domiciliare presso servizi
accreditati;
• per l‟utilizzo di strutture semiresidenziali e residenziali.
Erogato indipendentemente dal reddito e dal patrimonio della persona non
autosufficiente, ma rapportato alla gravità della non autosufficienza.
Assegno
di cura
Ammontare:
Fabbisogno Livello Assegno
61-120 ore/mese I. € 510,00
121-180 ore/mese II. € 900,00
181-240 ore/mese III. € 1.350,00
> 240 ore/mese IV. € 1.800,00
12.463 le persone non
autosufficienti in Alto Adige (che fruiscono dell‟assegno di cura):
3.516 assistite in strutture
residenziali
8.947 curate a domicilio.
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Buono servizio per assistenza domiciliare
Su richiesta della persona che percepisce l‟assegno di cura oppure in casi
particolari, questo può essere in parte sostituito da un buono per prestazioni e
servizi.
Il buono di servizio legittima ad usufruire di un monte ore di assistenza domiciliare
garantito presso i servizi di assistenza domiciliare pubblici o privati accreditati.
Viene determinato dal team di valutazione del Servizio di valutazione della non
autosufficienza.
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Le cifre: La spesa sociale pro-capite dei Comuni
Grafico 1: Spesa pro-capite dei Comuni
per interventi e servizi sociali in euro (anno 2007) - (fonte Istat)
14
0 50 100 150 200 250 300
ITALIA
Isole
Sud
Centro
NordEst
NordOvest
Trentino
Alto Adige
108
91
51
122
149
125
269
231
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Le cifre: Spesa sociale della Provincia di Bolzano
Tabella 1: Spese della Provincia di Bolzano nel settore sociale 2008
(fonte: Statistiche sociali 2009)
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Spese totali
(spese correnti +
investimenti)
Fondo sociale provinciale 244,2
di cui: Famiglia e prima infanzia 10,0
Anziani 12,7
Disabili 6,1
Assegni per le famiglie/ Familiengelder 16,3
Fondo per la non autosufficienza 60,5
Previdenza integrativa 44,4
Spesa sociale/PIL (in %) 2,1%
Spesa pro capite (in €) 581
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La conciliazione famiglia-lavoro
Il pubblico impiego locale (Provincia, Comuni e Distretti) fa un‟ottima figura come
datore di lavoro «family friendly». Il contratto di intercomparto prevede, infatti,
dopo la maternità obbligatoria (5 mesi) 2 possibilità:
1) Congedo parentale di max 11 mesi (8 mesi al 30%, ultimi 3 mesi al 20%) +
aspettativa non retribuita (24 mesi entro l‟ottavo anno del bambino) = max 31
mesi complessivi
2) Permesso per motivi educativi (24 mesi al 30%).
Inoltre: 60 giorni retribuiti per malattia bimbi entro gli 8 anni (proporzionalmente
ridotti in caso di part-time).
Nei settori di lavoro privati: 6 mesi al 30% che diventano max 11 se li prende pure
il padre (legge 53/2000)
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La conciliazione famiglia-lavoro
Forte differenza tra lavoratrici/tori del pubblico impiego locale e del privato.
Ma la conciliazione nel pubblico impiego locale la paghiamo tutti (la pagano
anche i lavoratori e le lavoratrici del privato)
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La conciliazione è sulle spalle delle donne: ancora pochi i padri che pur avendo diritto
prendono congedi parentali.
Il benessere di lavoratori e lavoratrici incide sulle loro performances professionali.
Un vantaggio competitivo per le aziende risiede anche nella capacità di disporre,
organizzare e motivare le risorse umane in un‟ottica «family friendly»
Attraverso misure conciliative (che incidono sull‟organizzazone del lavoro, sul
tempo di lavoro, che prevedono indennità e benefits ecc.)
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Se volete approfondire.....
• Piano sociale provinciale 2007-2009
• Statistiche sociali 2009
(ambedue scaricabili dal sito www.provincia.bz.it/politiche-sociali)
• Interventi per la non autosufficienza (http://www.provincia.bz.it/politiche-
sociali/download/Interventi_per_la_non_autosufficienza.pdf)
• Vogliotti/Conte/Ingusci (2010), Pianeta conciliazione: donne, lavoro e famiglia in Alto
Adige, AFI-IPL (scaricabile dal sito: www.afi-ipl.org)
• M. Ferrera (2006): Le politiche sociali, Il Mulino
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E‘ tutto.....
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Grazie dell’attenzione
silvia.vogliotti@afi-ipl.org
Una società senza solidarietà è una società senza cuore «in cui non si rispetta niente e nessuno, ma in cui tutti credono di essere
liberi e di avere diritto a tutto, per finire soli e tristi» (Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra, Longanesi, 2004, p. 148).
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