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1 ALPCITY INTERREG III B Alpine Space Programme : LA SCUOLA DI MONTAGNA PROGETTO SCUOLA INTERNAZIONALE ALPI MARITTIME

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ALPCITYINTERREG III B Alpine Space Programme 

  LA SCUOLA DI MONTAGNA: 

  PROGETTO  

 “SCUOLA INTERNAZIONALE ALPI MARITTIME”

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Progetto AlpcityINTERREG III B Alpine Space Programme

Scuola Internazionale delle Alpi Marittime

GRUPPO DI LAVORO

Coordinatore: Walter CesanaDirettrice Parco: Patrizia Rossi

Docente Universitaria Facoltà Scienze dell’ Educazione: Daniela MaccarioDirigente IC “Grandis” di Borgo: Maddalena Gerardi

Insegnanti scuola primaria: Margherita Rabbia, Bruna LoveraInsegnanti scuola secondaria di primo grado: Maria Luisa Ghibaudo,

Carlo Bottasso, Claudio FiabaneFunzionario del Parco responsabile di didattica: Alessandro Barabino

Tesista di Scienze dell’ Educazione: Federica Appendino

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PRIMA FASE (giugno – luglio – agosto 2005)

 costituzione gruppo di lavoro

 organizzazione logistica

 

ripartizione incarichi all’interno del grup

po

individuazione obiettivi generali

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COSTITUZIONE GRUPPO DI LAVORO

Un coordinatore La direttrice del Parco Naturale Alpi Marittime Una persona incaricata del collegamento e della documentazione Due insegnanti di scuola primaria Due insegnanti di scuola secondaria di primo grado, poi divenuti tre Un funzionario del Parco esperto in progetti didattici ambientali Il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Borgo S.Dalmazzo (comprendente le scuole di Valdieri ed Entracque)

UN PRIMO ALLARGAMENTO: Una docente universitaria della Facoltà di Scienze dell’Educazione

FUTURO ULTERIORE ALLARGAMENTO DEL GRUPPO A PERSONE QUALIFICATE per aspetti gestionali e finanziari

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ORGANIZZAZIONE LOGISTICA

il Parco Alpi Marittime ha messo a disposizione del gruppo di lavoro:

- un locale per le riunioni di gruppo

- uno spazio per la conservazione dei documenti prodotti

- uno spazio per la persona incaricata di fare da punto di collegamento

- attrezzatura informatica il Parco ha inoltre messo a disposizione del gruppo di lavoro tutti i materiali

cartacei, informatici, documentativi inerenti le tematiche che il gruppo intende affrontare

il gruppo lavora attraverso: riunioni plenarie, per sottogruppi tematici, oppure attraverso scambi e confronti individuali tra i componenti o contatti con esperti esterni

il coordinatore del gruppo fa riferimento in modo costante alla direzione del Parco per calendario riunioni, convocazioni ed aggiornamento dello sviluppo del progetto

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RIPARTIZIONE INCARICHI

Il coordinatore predispone le griglie di lavoro, propone mappe concettuali, relaziona nelle riunioni plenarie del gruppo facendo sintesi dei vari contributi pervenuti dai componenti, è il portavoce del gruppo ed opera in stretto collegamento con la direzione del Parco Alpi Marittime La studentessa laureanda è incaricata di tenere i collegamenti tra i membri del gruppo e di raccogliere la documentazione, di ricercare (anche tramite internet) altre esperienze in Italia ed all’estero che possano collegarsi al progetto in elaborazione, di creare strumenti di analisi del bisogno della comunità locale Gli insegnanti forniscono un contributo di programmazione educativo-didattica per i vari ordini di scuola secondo le prospettive del progetto e partendo dalla realtà attuale che ben conoscono Il funzionario del Parco offre il collegamento operativo con le esperienze didattiche e culturali già poste in essere dal Parco La docente universitaria esperta in processi di formazione di personale educativo è il riferimento per mantenere il livello di eccellenza pedagogica che viene ipotizzatoSi sono coinvolti altri esperti specifici per settore (finanziario-censimento strutture).

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1. Costruire un modello educativo eccellente ed innovativo

2. Mantenere e riqualificare il corpo docente locale ed attrarre

insegnanti da altre aree

3. Delineare un percorso formativo incentrato sulle lingue

europee (inglese, francese, spagnolo, tedesco)

4. Promuovere ed inserire la scuola in rete con altre realtà

scolastiche ed educative italiane ed estere

5. Valutare opzioni e programmi di residenzialità degli studenti

6. Creare un legame forte con il contesto territoriale

OBIETTIVI GENERALI

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OBIETTIVI GENERALI

1. Costruire un modello educativo eccellente ed innovativo:

indirizzata a tutti gli ordini di scuola dalla scuola primaria alla scuola superiore

(formazione liceale accanto alla formazione professionale) per la popolazione

studentesca locale e per quella che si intende attrarre dalle aree limitrofe:

provincia di Cuneo, regione Piemonte, Liguria di ponente. Sperimentare orari,

ritmi di insegnamento/apprendimento diversificati, uso quotidiano di strumenti

informatici e tecnologie multimediali, utilizzo di spazi interni ed esterni alla

struttura scolastica attraverso laboratori, uscite, partecipazione ad attività

educative specifiche del territorio montano.

L’ educazione può contribuire a processi di empowerment promuovendo

acquisizione di competenza nell’ambito della cultura locale e dei linguaggi.

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2. Mantenere e riqualificare il corpo docente locale ed attrarre insegnanti da

altre aree:

formazione iniziale e continua dei docenti da realizzare in collegamento anzitutto

con l’Università degli Studi di Torino ed anche con altre università francesi ed

europee, tenendo come sfondo integratore professionale la specificità del contesto

ambientale alpino ed attivando laboratori, stages, seminari, convegni in loco.

Delineare un modello di scuola capace di vivere un rapporto continuativo di

reciprocità con le agenzie e le risorse educative presenti sul territorio, nel quale

insegnanti motivati e professionalmente preparati si percepiscano come

protagonisti importanti del contesto socio-ambientale e sappiano interagire come

operatori di rete ed assumere la specificità della montagna come risorsa

trasversale del loro agire che dovrà essere riconosciuto anche attraverso

specifiche attestazioni.

OBIETTIVI GENERALI

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OBIETTIVI GENERALI

3. Delineare un percorso formativo incentrato sulle lingue europee:

assunzione del plurilinguismo come valore fondante della specificità

alpina transfrontaliera e come risorsa comunicativa essenziale a livello

europeo; valorizzare le lingue nazionali europee oltre l’italiano (inglese,

francese, spagnolo, tedesco) e nel contempo le lingue minoritarie

dell’arco alpino a cominciare da quella occitana tipica delle Alpi Marittime.

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4. Promuovere ed inserire la scuola in rete con altre realtà scolastiche ed educative italiane ed estere:

potenziamento dei collegamenti e scambi già esistenti fra le scuole del territorio

ed altre realtà transnazionali, e rinforzo di tali legami con nuove offerte di

visite, soggiorni, attività specifiche in loco legate allo sport, al turismo,

all’educazione ambientale, alla cultura locale.

Inserimento delle attività di scambio come momenti continuativi del

percorso scolastico e delle attività di rete come metodologia importante dei

percorsi di insegnamento/apprendimento.

Stesura di un protocollo co-educativo tra Ministero Pubblica Istruzione-

Direzione Scolastica Regionale ed altre agenzie del territorio, prime fra tutte il

Parco delle Alpi Marittime ed il Parco del Mercantour

OBIETTIVI GENERALI

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OBIETTIVI GENERALI

5. Valutare opzioni e programmi di residenzialità degli

studenti:

soggiorni temporanei, stagionali, diversificati, sia durante l’anno

scolastico e sia nella stagione estiva rivolti ai bambini, ai ragazzi e

agli studenti universitari italiani ed europei con un programma

mirato ad attività di studio, di sport, di svago e tempo libero come

scoperta delle risorse del territorio (dalle tradizioni socio-culturali

a

quelle enogastronomiche).

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OBIETTIVI GENERALI

6. Creare un legame forte con il contesto territoriale:realizzazione di attività specifiche ed originali che uniscano le

risorse ambientali, socio-economiche, culturali, sportive presenti sul territorio con le attività educativo-didattiche scolastiche, ad

esempio con la realizzazione di laboratori artigianali, di percorsi turistici, di

animazione teatrale, musicale, di espressione artistica grafico-pittorica, di corsi

e attività sportive “non solo sci”, ecc.superare episodiche collaborazioni ed interagire in modo costante

con gli enti quali Comuni, Comunità Montane, Parco Alpi Marittime e con le associazioni ed i gruppi operanti sul territorio puntando a proporre

il valore della specificità montana come risorsa di vita futura per i giovani alivello europeo ed il percorso scolastico come occasione di

formazione e

stimolo a nuovi spazi di creatività per uno sviluppo socio-economico

montano armonico con l’ambiente.

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SECONDA FASE(settembre-ottobre-novembre-dicembre 2005)

• Focus gruop del gruppo di lavoro e incontri più frequenti tra alcuni membri del gruppo

• ricerche e analisi di casi simili italiani e francesi

• creazione dello strumento di rilevazione del

bisogno

(il questionario)

• primo incontro di monitoraggio del progetto presso

la Regione

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FOCUS GROUP

Gli incontri del gruppo di lavoro si sono intensificati in questa seconda fase del lavoro, soprattutto i momenti di confronto tra alcuni componenti del gruppo: tra il coordinatore e la tesista, tra questi e gli insegnanti; con la docente universitario prof.ssa Daniela Maccario, con la quale la tesista ha collaborato per la stesura del questionario; con la direzione del Parco per attivare i contatti con altri enti.

Gli incontri di verifica sono serviti ai partecipanti al lavoro per tenere aggiornati i colleghi sull’andamento dello studio e per scambiarsi opinioni e punti di vista sulle tappe successive da affrontare.

Le riunioni con tutti i membri hanno avuto luogo ogni tre mesi circa, mentre quelle specifiche si sono tenute ogni quindici giorni circa.

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RICERCHE CASI SIMILI

Attivando contatti, si sono potute ottenere informazioni circa gli istituti italiani e stranieri che presentano caratteristiche simili alla formula Scuola di Montagna. La ricerca è avvenuta in quelle zone in cui è presente unasituazione culturale, ambientale e sociale simile (piccoli paesi di montagna, vicinanza con una parco naturale, esiguo numero di abitanti, attività didattico-formative di alto livello…)I casi italiani sono:- nove istituti che adottano la formula “Sky college” in tutta italia;- il college Val Maira di Stroppo;- l’ Istituto comprensivo di Egna;- l’ Istituto comprensivo di Perosa Argentina;- Scuola Forestale di OrmeaI casi francesi sono:- College Jean Franco di St. Etienne de Tinèe;- Liceo della montagna di Valdeblore;- Scuola Internazionale di Grenoble

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Il gruppo di lavoro ha deciso di dare maggiore importanza a due casi francesi, St. Etienne de Tinèe e Valdeblore, per diversi motivi:

- sono situati entrambi in piccoli centri montani oltralpe;- Collaborano con il Parc National Du Mercantur, con il quale peraltro

anche il Parco delle Alpi Marittime è in collaborazione;- Sviluppano curricola formativi incentrati sulle lingue, le attività

montane, lo sport e la cultura locale;- Offrono agli studenti l’opportunità di utilizzare servizi di residenzialità

permanente; - Sono dotate di servizi, laboratori, palestre… a disposizione degli

studenti;- Sono strutture pubbliche aperte tutto l’anno che organizzano anche

attività culturali e formative extra scolastiche (inoltre le scuole medie di Valdieri effettuano già scambi culturali con St. Etienne )

I CASI RITENUTI MOLTO INTERESSANTI

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LICEO della MONTAGNA – Valdeblore

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LICEO della MONTAGNA – Valdeblore (biblioteca)

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LICEO della MONTAGNA Valdeblore (laboratorio elettrotecnico)

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LICEO della MONTAGNA – Valdeblore (palestra)

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LICEO della MONTAGNA – Valdeblore (stanze)

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COLLEGE JEAN FRANCO – St. Etienne de Tinèe

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Il questionario è uno degli strumenti essenziali per la completezza di unaricerca così complessa. Lo strumento di rilevazione del bisogno è stato indicato come mezzo per sondare le opinioni dei residenti di Valdieri ed Entracque, che usufruiscono del servizio scolastico locale.La creazione del questionario ha seguito diverse fasi lunghe e complesse:- prima stesura di una serie di costrutti che permettessero di sondare gli aspetti

rilevanti per la ricerca;- Stesura di una batteria di domande che potessero toccare tutti i costrutti

scelti;- Scelta delle opzioni di risposta;- Analisi delle domande e scrematura delle stesse, in modo da rendere il

questionario il più completo possibile, ma anche il più semplice possibile;- Confronto con il resto del gruppo;- Ulteriori modifiche;- Test di prova ad un gruppo di cinque/sei famiglie ed ultime modifiche

CREAZIONE DEL QUESTIONARIO

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PRIMO INCONTRO MONITORAGGIO ALPCITY

Il primo incontro che il nostro gruppo ha svolto, per l’ analisi

dell’avanzamento lavori, è avvenuto il 14 ottobre 2005.

Alla riunione erano presenti altri progetti della Regione Piemonte,

che naturalmente sono entrati in Alpcity già nel 2004.

Per il progetto “Scuola di Montagna” si era ancora in una fase molto

embrionale.

L’incontro è servito al coordinamento del gruppo per avere ulteriori

informazioni riguardo le tappe successive da realizzare, per confrontarsi

con altri gruppi di lavoro riguardo problematiche comuni,

per avere spunti ulteriori circa le Buone Pratiche.

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Distribuzione questionario e analisi dei dati;

incontri con Assessorato alla Montagna della

Regione Piemonte;

incontri con il CSA di Cuneo;

primi incontri con gli amministratori locali;

secondo incontro di monitoraggio del progetto

presso la Regione

TERZA FASE(gennaio – febbraio – marzo 2006)

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DISTRIBUZIONE DEL QUESTIONARIO

La distribuzione è avvenuta nel mese di gennaio:

si sono ricercati tramite gli uffici anagrafici dei due

comuni di riferimento (Valdieri ed Entracque) i nuclei

famigliari residenti con almeno un figlio in età scolare.

Il questionario è stato inviato via posta, accompagnato

da una lettera di presentazione al progetto che

spiegasse il significato del questionario, sottoscritta dalla

Preside dell’ I.C. “ Grandis” di Borgo, dai Sindaci di

Entracque e Valdieri, dal Presidente del Parco delle Alpi

Marittime.

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ANALISI DEI DATI DEL QUESTIONARIO

Il questionario è strutturato in 4 parti:

A – Informazioni generali sulla famiglia

B – Servizi e territorio

C – La scelta della scuola

D – Qualità del servizio scolastico

Il campione:

Il questionario è stato distribuito a tutte le famiglie di

Entracque e Valdieri con almeno un figlio frequentante le

scuole della Valle, che sono 87. Sono tornati compilati

52 questionari, circa il 60% del campione.

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A – INFORMAZIONI GENERALI

In questa prima parte vengono analizzate le caratteristiche delle

famiglie residenti in Valle:

• luogo di residenza e domicilio

• composizione del nucleo famigliare (quanti e quali membri)

• informazioni riguardo ai figli (età e scuola che frequentano)

• curriculum scolastico e professionale del padre (attestato di studio,

professione e luogo di lavoro)

• curriculum scolastico e professionale della madre (attestato di studio,

professione e luogo di lavoro)

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A – INFORMAZIONI GENERALI

58%

42%

Comune di residenza

della famiglia

Valdieri

Entracque

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Quanti membri

compongono la

famiglia?

Tre

Quattro

Cinque

Sei

29%

61%

8% 2%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Fasce di età dei figli

zero-cinque

sei-dieci

undici-quindici

sedici-venti

ventuno-venticinque

27%

38%

22%10% 3%

Le percentuali maggiori si riferiscono a bambini della scuola dell’infanziaed a bambini delle elementari

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Scuola frequentata dai

figli

Università

Superiori

Medie Cuneo

Medie Valdieri

Elementari Entracque

Elementari Valdieri

Scuola d’infanzia

1% 16%3%

14%

16%

19%

31%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Attestato di studio del

padre

Elementare

Media

Superiore

Laurea

Formazione professionale

4%

58%

4% 10%

24%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Professione del padre

Servizi

Industria

Edilizia

Commercio

Artigianato

Agricoltura

Altri (pensionati)

34%

4%10%

12%28%

8%

4%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Distanza Valdieri-luogo di

lavoro del padre

meno di 6 km

7-12 km

13-18 km

19-24 km

25-30 km

più di 30 km

20%

20% 2%

60%

2%6%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Attestato di studio della

madre

Elementare

Media

Superiore

Laurea

Formazione professionale

4%

27%10% 10%

49%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Professione della madre

Servizi (impiegata)

Istruzione

Commercio

Altri (pensionate, casalinghe)10%

36%32%

22%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

Distanza Valdieri-luogo di

lavoro della madre

meno di 6 km

7-12 km

13-18 km

19-24 km

25-30 km

più di 30 km

14%

8% 2%

69%

5% 2%

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A – INFORMAZIONI GENERALI

I dati che abbiamo ricavato dalle informazioni precedenti sono stati

indispensabili per:

• ricavare le informazione riguardanti il nucleo famigliare.

• Quanti genitori con figli iscritti alle scuole di Valle hanno risposto

al questionario.

• Sondare l’opinione di famiglie con figli di età differenti e iscritti

in scuole differenti

• Sapere quanti genitori lavorano fuori zona e hanno la necessità

di portare i figli a scuola fuori dalla Valle.

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B - SERVIZI e TERRITORIO

Questa seconda parte analizza i giudizi che le famiglie hanno circa i

servizi presenti sul territorio:

• aspetti positivi di un piccolo comune

• perché ci si trasferisce in un piccolo comune

• aspetti negativi di un piccolo comune

• cosa spinge una famiglia a lasciare la Valle

• cosa dovrebbe offrire di più il comune ai giovani

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B - SERVIZI e TERRITORIO

58%

94%

48,1%

59,6%

90,4%

Quali sono gli aspetti positivi del vivere in un piccolo comune? Conoscere l’intera comunità La tranquillità Il rispetto dell’ambiente La sicurezza personale Il contatto con la natura Non ci sono aspetti positivi

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B - SERVIZI e TERRITORIO

76,9%82,7%

42,3%

Cosa spinge una famiglia a trasferirsi

in un piccolo paese di montagna?  

La necessità di una vita tranquilla

L’amore per l’ambiente montagna

e la sua natura

Il lavoro

Un’offerta formativa valida per

i propri figli

La ricerca delle proprie origini

e le tradizioni culturali locali

Non so

I minori costi delle abitazioni (acquisto, affitto…)

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B - SERVIZI e TERRITORIO

67,3%

46,2%

51,9%

75%

Quali sono gli aspetti negativi del vivere in un piccolo comune? Difficoltà spostamentiLa mancanza di luoghi culturali (es. teatro, cinema…)La mancanza di punti di ritrovo per i giovaniLa mancanza di lavoroL’assenza di scuole La conoscenza dell’intera comunitàNon ci sono aspetti negativi

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B - SERVIZI e TERRITORIO

47,1%

86,3%

Cosa spinge una famiglia a cambiare il luogo di residenza, lasciando la Valle?La mancanza di servizi efficientiLa mancanza di una buona scuola per i figliLa mancanza di lavoroLa mancanza di luoghi divertimentoL’impossibilità di confronto con i concittadiniNon so

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B - SERVIZI e TERRITORIO

51,9%

84,6%

Cosa dovrebbe offrire di più il Comune ai giovani?Una scuola superiore Una scuola dell’obbligo efficiente Una discoteca Centro di aggregazione giovanile Un teatro Un cinema Più impianti sportivi Più possibilità d’impiego lavorativo nella zona di residenza Più possibilità di comunicazione con le città più grandiPiù contatto con il patrimonio culturale e naturale della zonaNulla di più di ciò che già c’èPiù servizi commerciali

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B - SERVIZI e TERRITORIO

• Punti positivi: la natura, la tranquillità e la quiete,

le tradizioni socioculturali, la possibilità di vivere

l’ambiente di montagna in tutte le sue dimensioni.

• Punti negativi: carenze da parte degli enti locali in

relazione ad alcuni servizi, punti di ritrovo per i

giovani,

spazi culturali diversificati, ma soprattutto sulle

opportunità

di lavoro, che costringe i residenti a continui

spostamenti

anche difficoltosi e può essere uno dei motivi che

spingono

le persone a lasciare la Valle.

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C - LA SCELTA DELLA SCUOLA

La terza parte analizza le opinioni riguardanti la scelta del percorso

formativo per i propri figli:

• i criteri che hanno spinto alla scelta di una determinata scuola

• si vorrebbe continuare la scuola in Valle

• i motivi per continuare o meno la scuola in Valle

• la scuola per la crescita personale dei figli

• come viene vista la scuola per la formazione dei figli

• quali prospettive future nella vita dei propri figli

• quale tipo di lavoro si vorrebbe per il proprio figlio

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C - LA SCELTA DELLA SCUOLA

72%

40%

In base a quali criteri ha scelto la scuola per mandarvi suo/a figlio/a?Perché è vicinaPerché altre famiglie hanno scelto la stessa scuola

Perché offre un orario compatibile con il nostro lavoro

Perché offre una buona preparazione culturale

Perché mio figlio mi ha chiesto di frequentare quella determinata scuola

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50

C - LA SCELTA DELLA SCUOLA

78,4%

9,8%5,9%

Vorrebbe che suo/a figlio/a

continuasse a frequentare le scuole

della Valle?

No

Indifferente

Perché sì: la scuola in Valle è un diritto, per mantenere vivo il paese, perché la preparazione culturale è allo stesso livello delle scuole di città.

Perché no: la città offre più opportunità di confronto e di socializzazione, ma anche una preparazione culturale di più alto livello.

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C - LA SCELTA DELLA SCUOLA

69,4%

84%

48%

62,7%

Indichi il suo grado di accordosulle seguenti affermazioniLa scuola è uno strumento per

avereun lavoro ben pagatoLa scuola è crescita personaleLa scuola permette di accrescere ilproprio bagaglio culturaleLa scuola aiuta a responsabilizzarel’individuoLa scuola sviluppa il senso diappartenenza al contesto sociale in

cuisi viveLa scuola aiuta a sviluppare

relazionicon i coetanei

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C - LA SCELTA DELLA SCUOLA

91,7%

70,2%

48%

Quali prospettive vede nel futuro

di suo/a figlio/a?

Vorrei che andasse a lavorare dopo le

medie inferiori

Vorrei che continuasse a studiare

Vorrei che facesse quello che desidera

Vorrei che la scuola fosse

un’occasione per intrecciare una fitta

rete di amicizie

Vorrei che la scuola contribuisse ad

aver un lavoro sicuro e ben retribuito

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C - LA SCELTA DELLA SCUOLA Perché sondare questo aspetto: per comprendere come viene percepita la scuola in Valle,

se cioè è una scuola di qualità, se è considerato un servizio fondamentale, se viene utilizzato...

Perché si mandano i figli a scuola in Valle: perché è vicina. La scuola è concepita come un servizio fondamentale, un diritto, uno strumento per mantenere in vita il paese e offrire ai giovani una formazione culturale di qualità, base indispensabile per il loro futuro.

Coloro che non usufruiscono del servizio scolastico: pochi hanno espresso un’ opinione che descriva il loro punto di vista.

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

In quest’ ultima parte si analizzano i seguenti aspetti:

• cosa manca alla scuola attuale del figlio

• Quali sono gli aspetti positivi di tale scuola

• cosa rende una scuola eccellente

• quali servizi e strutture deve offrire un istituto scolastico

• quale offerta formativa

• quali modelli pedagogici

• attraverso una serie di domande aperte si sondano le

opinioni dei

genitori riguardo ciò che vorrebbero che i figli imparassero

dalla scuola.

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

23,4%

38,3%

38,3%

Cosa manca alla scuola che frequenta suo/a figlio/a?

Più ore di lezionePiù attività extrascolastiche Modalità più efficaci di assegnazione dei compiti per casaPiù alunniLa possibilità di apprendere attraverso attività praticheNulla, va bene cosìUn organico di docenti relativamente stabile

Docenti stabili: problema sentito soprattutto alle Medie, ma riguarda l’intero sistema scolastico nazionale, non solo le piccole realtà dove comunque le difficoltà sono ancora maggiori.

Obiettivo del progetto: garantire la continuità del lavoro degli insegnanti e tutelare la formazione degli studenti.

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

51,9%

57,6%

50%44,2%

Quali sono gli aspetti positivi della

scuola di suo/a figlio/a?

Ci sono pochi studenti

Gli insegnanti sono molto preparati

I ragazzi possono seguire dei percorsi didattici

alternativi rispetto ai soliti tradizionali

La tranquillità e l’armonia dell’ambiente

scolastico

Una buona relazione insegnanti - alunni

Gli studenti possono usufruire di un buon

livello

di preparazione culturale

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

61,2%

83,7%

53,1%

Cosa rende una scuola eccellente?

Apertura a nuove e diverse culture

Dove si insegnano sempre nuove

discipline

Divertente per i ragazzi

Il personale specializzato ed aggiornato

Verifiche ed interrogazioni

Lezioni pratiche

Lezioni teoriche

Buona armonia tra compagni

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

55,1%

44,9%

Quale tipo di servizi e strutture dovrebbe offrire?Una buona mensa scolasticaUn collegio in cui potersi fermare tutta lasettimanaUna rete di scuole in continuacomunicazioneUn vero e proprio apparato organizzativoaperto tutto l’anno, che offra ai giovaniopportunità di lavoroTrasporti pubblici più efficientiUn servizio di doposcuola per i compitiUn servizio di pre-ingresso (anticipazioneentrata a scuola) mattutino gestito dalpersonale scolastico, per venireincontro agli orari di lavoro dei genitoriIl tempo pieno

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

79,2%

66,7% 60,4

%

Quale offerta formativa dovrebbe

offrire?Una preparazione plurilinguisticaAttività extrascolasticheUso di nuove tecnologie e studiodell’informaticaApprofondimento della cultura localetradizionale

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

70,2%

74,5%

48,9%

61,7%

42,6%

Quali modelli pedagogici e didattici?Attività che suscitino interesse e motivazioneallo studio da parte dei ragazziInsegnamento di regole e valori che riguardano il rispetto nei confronti degli altri,dell’ambiente e di sé stessiUso di metodologie attive in cui gli studentipossono imparare facendoLa messa in atto di progetti di studio (scambi interculturali, ricerche sul campo, stage…)Confronto continuo con gli insegnantiAttenzione alle caratteristiche personali dell’alunno

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

Dati rilevanti: per la maggior parte delle famiglie uno degli aspetti positivi della scuola di Valle è la tranquillità e l’armonia che si viene a creare in piccole classi, proprio perché tra insegnanti ed alunni si instaura una relazione forte e positiva. Gli studenti possono essere seguiti in modo più personalizzato e conseguire con maggior successo una preparazione culturale di buon livello.

La Scuola di Montagna: sensibilizzare le persone su nuove e ricche opportunità che i giovani possono avere nel frequentare una scuola con specificità e risorse ambientali uniche. Ad esempio il liceo della montagna di Valdeblore ha impostato l’ intera struttura proprio sulla valorizzazione del territorio montano e sulla formazione culturale di alto livello.

Sfatare luoghi comuni: le scuole di città si pensa che possano offrire una migliore preparazione culturale e più opportunità di fare nuove e diverse esperienze.

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D - QUALITÀ del SERVIZIO SCOLASTICO

Struttura proposta:

la Scuola di Montagna dovrebbe essere concepita come

un vero e proprio apparato organizzativo aperto

tutto l’anno, in grado di offrire ai giovani

prospettive concrete ed opportunità di lavoro,

inserito in una rete di scambi ed inter-azioni con

altre scuole ed altre agenzie formative ed

educative.

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Nel mese di gennaio 2006, è stato invitato presso la sede del Parco

a Valdieri, l’ Assessorato alla Montagna della Regione Piemonte.

A farci visita sono stati due rappresentanti dell’ ass. Bruna Sibille,

Vittorino Cerutti e Renata Salvano.

Il loro punto di vista sulla “Scuola di montagna” è stato molto

positivo: mancano le risorse finanziarie per sostenere tutte le

piccole scuole di montagna, ma l’ assessorato vorrebbe puntare su

progetti di ampio respiro, che portino in sé un cambiamento

rilevante nelle comunità di Valle e nei piccoli centri alpini, e quindi

si è registrata piena sintonia con la nostra finalità.

INCONTRO CON ASS. ALLA MONTAGNA

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INCONTRO CON IL CSA

Nel mese di marzo è stato invitata, presso la sede del Parco di Valdieri, la dott. ssa Laura Sordello, in rappresentanza del dott. Meduri responsabile del CSA di CuneoL’incontro avvenuto in presenza della Preside dell’I.C. di Borgo Maddalena Gerardi era finalizzato a discutere riguardo il Protocollo d’Intesa che il Parco stipulerà con il CSA, per garantire nelle scuole di Valle lo svolgimento delle attività di educazione ambientale, di cui il responsabile della didattica (Alessandro Barabino) ha mostrato tutti gli strumenti utilizzati durante le lezioni nelle scuole. Il CSA potrà dare una veste più formale ed istituzionale ai progetti didattici che già si svolgono nelle scuole, non solo di Valle. L’incontro è stato anche un motivo per permettere all’ospite di visitare le sedi del Parco a Valdieri ed Entracque, ed alcune strutture che potrebbero ospitare la scuola ipotizzata.

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La Dott.ssa Rossi in più di un occasione ha convocato i sindaci dei

due comuni principali per comunicare loro che il Parco si è reso

promotore di questo studio di fattibilità.

L’intenzione era quella di iniziare a coinvolgere le autorità locali per

eventuali futuri cambiamenti che il progetto avrebbe portato.

I sindaci sono stati messi al corrente, già all’inizio dell’anno, che i

cittadini avrebbero ricevuto a breve un questionario, che poi gli

stessi sindaci hanno sottoscritto.

Inoltre sono stati informati sulla durata del progetto, sulle

prospettive future, sugli incontri con la Regione e sullo studio di

reperibilità di possibili strutture da adibire ad edifici scolastici.

PRIMI INCONTRI CON GLI AMMINISTRATORI LOCALI

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SECONDO INCONTRO MONITORAGGIO ALPCITY

Attorno la metà di marzo è avvenuto il secondo incontro pressola Regione con i responsabili del progetto Alpcity. All’incontro erano presenti i rappresentanti del nostro gruppo di lavoro, Rossi, Cesana e Appendino. La riunione è servita per analizzare il progresso del lavoro, gli ultimisviluppi descritti in precedenza e le tappe ancora da affrontare.Lo studio di fattibilità sulla scuola è risultato alla dott.ssa Sena di grande interesse: in quanto è stato da noi percepito il significato delle buone pratiche da mettere in atto.Importante è risultato il coinvolgimento della cittadinanza, lostudio di altri casi simili e tutta una serie di collegamenti che si stavano attivando con enti locali, istituzioni e scuole.Il riscontro sul lavoro fino a quel momento è stato valutato moltopositivamente e la Regione ha invitato il gruppo a consolidare le speranze sulle future prospettive del progetto.

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Piano finanziario e censimento strutture;

Visita scuole di Valdeblore e St. Etienne de Tinèe;

consegna Buone Pratiche e chiusura del progetto.

QUARTA FASE(aprile – maggio – giugno 2006)

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L’analisi finanziaria e della condizione delle strutture da adibire ad

edificio scolastico è stata affidata al dott. Armando Mariotta, il

quale ha presentato un ipotetico piano economico sul recupero di

alcune strutture della Valle (l’ex polveriera di Entracque, le

strutture di S. Anna di Valdieri e le scuole di Valdieri) e sulla

possibile forma giuridica della scuola: il gestore ottimale è un’entità

di diritto privato, a prevalente capitale pubblico, senza scopo di

lucro (consorzio; società consortile a responsabilità limitata;

associazione senza fine di lucro; società di capitali; fondazione).

Per realizzare l’intera opera sarà necessario il concorso di “sponsor”

privati e pubblici (banche, fondazioni, enti locali, ministero…).

PIANO FINANZIARIO – CENSIMENTO STRUTTURE

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VISITA ALLE SCUOLE FRANCESI

Tra aprile e maggio è stato possibile per alcuni componenti del gruppo(Gerardi, Rossi, Appendino, Cesana, Barabino) visitare il Liceo della montagna di Valdeblore, di cui sono già state inserite alcune fotografie; ed in seguito gli insegnanti delle scuole medie hanno visitato il college di St. Etienne in occasione dello scambio culturale con le medie di Valdieri. Entrambi gli incontri hanno fornito alla ricerca maggiori informazioniriguardo queste realtà oltralpe così bene organizzate. Le informazioni che siamo riusciti a raccogliere riguardano: l’ordinamento della scuola; servizi ed offerta didattica; attività extrascolastiche e laboratoriali; organigramma e ruolo degli insegnanti e/o educatori; enti contribuenti e finanziatori della scuola; collegamenti con il Parco francese del Mercantur; chi gestisce la scuola; quanti ragazzi ci sono e da dove provengono; quali sbocchi lavorativi offrono i due istituti. Lo scopo era quello di adottare gli aspetti positivi dei due istituti e comprendere le difficoltà che hanno avuto, anche in un’ottica di future collaborazioni e scambi culturali.

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La scheda delle Buone Pratiche è stata inviata alla dott. Sena a

inizio maggio.

Alcuni problemi nella compilazione ci sono stati, perché risultava

difficile compilare tutti i criteri della scheda, ma soprattutto

spiegare un progetto così ampio in poche righe.

La speranza come già è stata espressa dal coordinatore del

progetto è che lo studio di un anno non rimanga sospeso, ma dia

l’opportunità ai cittadini della Valle di usufruire quanto prima di un

servizio formativo di alto livello, che permetta ai giovani di

rivalutare il mondo della scuola e di conseguenza il contesto

sociale.

CONSEGNA BUONE PRATICHE