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1 Economia Aziendale – Corso Economia Aziendale – Corso Avanzato Avanzato Università degli Studi La Sapienza Prof. Riccardo Tiscini

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Economia Aziendale – Corso AvanzatoEconomia Aziendale – Corso Avanzato

Università degli Studi La Sapienza

Prof. Riccardo Tiscini

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PROGRAMMAPROGRAMMA

Parte prima: Teorie di corporate governance

La natura delle aziende.

La teoria sistemica dell’azienda. La teoria dei costi di transazione e l’azienda come ‘nesso di contratti’.

I confini delle aziende.

Mercato, Reti e Gerarchia. Forme di reti di imprese.

Gli obiettivi delle aziende e le teorie di corporate governance.

Teorie manageriali. Teoria dell’agenzia. Stewardship theory. Teoria della creazione di valore per gli azionisti. Teoria degli stakeholders. Resource based view. Corporate Social Responsibility.

Sistemi capitalistici e corporate governance.

Un confronto a livello internazionale. L’approccio “contingency” all’allocazione dei diritti di controllo.

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PROGRAMMAPROGRAMMA

Parte seconda: La valutazione della performance aziendale

Il concetto di economicità.

La performance aziendale in una prospettiva “shareholders’ value”. Reddito residuale. Reddito economico. EVA. CFROI.

La performance aziendale in una prospettiva “stakeholders’ value”. Indicatori bilanciati (BSC). Reporting sociale. One report.

Un approccio integrato alla performance aziendale.

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PROGRAMMAPROGRAMMA

Parte terza: Gli assetti di corporate governance

L’assetto proprietario. Public company. Proprietà concentrata e controllo azionario. Modello di controllo tramite coalizioni.

Organi di gestione e controllo: configurazioni e funzioni. I meccanismi checks and balances. Modello monistico: il board of directors e i suoi comitati. Modello dualistico verticale: consiglio di sorveglianza e consiglio di amministrazione. Modello dualistico orizzontale: consiglio di amministrazione e collegio sindacale.

Il mercato del controllo d’impresa. Le acquisizioni e le fusioni tra eguali. Acquisizioni amichevoli e ostili.

Il mercato del management. Alignment e entrenchment effects. Le remunerazioni manageriali. I piani di stock options.

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PARTE PRIMAPARTE PRIMA

Teorie di corporate governanceTeorie di corporate governance

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Teoria dell’Impresa

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Teoria dell’ImpresaTeoria dell’Impresa

Le teorie dell’impresa sono finalizzate a rispondere a tre questioni di base:

• Esistenza

Perchè esistono le imprese?

• Confini

Quali sono le determinanti dei confini delle imprese?

• Obiettivi

Quali sono gli obiettivi perseguiti dalle imprese?

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La scienza economica (6)

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L’azienda (1)L’azienda (1)

Soddisfacimento dei bisogni

AZIENDE DI PRODUZIONEAZIENDE DI PRODUZIONE AZIENDE DI CONSUMOAZIENDE DI CONSUMO

Soddisfacimento indiretto dei Soddisfacimento indiretto dei bisognibisogni

Soddisfacimento diretto dei Soddisfacimento diretto dei bisognibisogni

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L’azienda (1)

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L’azienda (2)L’azienda (2)

AZIENDA

ISTITUTOISTITUTO ECONOMICOECONOMICO ATTO A PERDURAREATTO A PERDURARE

Unità economica per la produzione Unità economica per la produzione di beni e servizi da destinare al di beni e servizi da destinare al

soddisfacimento dei bisogni umanisoddisfacimento dei bisogni umani

con propria autonomia con propria autonomia organizzativa, quindi caratterizzata organizzativa, quindi caratterizzata

da economicitàda economicità … … con carattere non accidentale e con carattere non accidentale e una proiezione verso una durata una proiezione verso una durata

indefinita.indefinita.

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L’azienda (2)

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L’azienda(3)L’azienda(3)

AZIENDA

CAPITALECAPITALE LAVOROLAVORO

Sistema organizzato che richiede:Sistema organizzato che richiede:

Elemento oggettivoElemento oggettivo

(Risorse Finanziarie)(Risorse Finanziarie)

Elemento soggettivoElemento soggettivo

(Risorse Umane)(Risorse Umane)

IL LAVORO ATTIVA E DINAMIZZA IL CAPITALEIL LAVORO ATTIVA E DINAMIZZA IL CAPITALE

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Le aziende di produzione

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Le aziende di produzioneLe aziende di produzione

AZIENDE DI PRODUZIONEAZIENDE DI PRODUZIONE

SCOPO DI LUCRO SCOPO DI UTILITA’ GENERALE

IMPRESEIMPRESE

ASSOCIAZIONIASSOCIAZIONI FONDAZIONIFONDAZIONIENTI

POLITICO-SOCIALI (PUBBLICA AMM.NE)

ENTI POLITICO-SOCIALI

(PUBBLICA AMM.NE)

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L’esistenza delle imprese

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L’esistenza delle impreseL’esistenza delle imprese

ATTIVITA’ DELLE IMPRESEATTIVITA’ DELLE IMPRESE

Firms are islands of conscious power in an ocean of unconscious cooperation (Coase)

All’interno delle imprese

Organizational transactionsOrganizational transactions Price-based transactionsPrice-based transactions

Teoria dei costi di transazione Teoria dei costi di transazione (Williamson)(Williamson)

Quasi-rendite da Asset specificityQuasi-rendite da Asset specificity

Gerarchia Mercato

Nel mercato

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L’esistenza delle imprese

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L’esistenza delle imprese: approcci a L’esistenza delle imprese: approcci a confrontoconfronto

Temi teorici Costi di transazione Sistema aziendaConcezione dell'impresa Nesso di contratti Sistema produttivoUnità di analisi Gerarchia vs Mercato Impresa e ambiente

Obiettivi dell'impresa Estrazione quasi-rendite (riduzione costi transazione)

Economicità

Assunzioni comportamentali Razionalità limitata Convenienza economicaSoddisfazione bisogni

Assunzioni di scenario Contratti incompletiIncertezza

Dinamismo e olismoAutonomia

Potere di governo Autorità gerarchica su assets idiosincratici

Soggetto economico (Azionisti controllo o managers)

Conflitti di interessi Coordinamento della gerarchia

Ordine dei sottosistemi

Strumenti di governo Autorità gerarchica Potere volitivo

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I Confini dell’impresa (1)

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I Confini dell’impresa(1)I Confini dell’impresa(1)

Metodi per l’acquisizione delle risorse (fattori produttivi)

• Spot Exchange

Si ha quando compratore e venditore di una risorsa si incontrano, scambiano, e successivamente restano separati

• Relational Contracts

Un accordo che crea una relazione duratura tra il compratore e il venditore

• Integrazione verticale

Si ha quando un’impresa elimina I fornitori esterni e decide di produrre una risorsa internamente

Specializzazione,

Comportamento opportunistico

Specializzazione,

Costi di contrattazione

No specializzazione,

Costi di coordinamento

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I Confini dell’impresa (2)

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I Confini dell’Impresa(2)I Confini dell’Impresa(2)

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I Confini dell’impresa (3)

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CRESCITA DELL’IMPRESACRESCITA DELL’IMPRESA

Connessioni Connessioni Gerarchiche tramite il Gerarchiche tramite il

CapitaleCapitale

Connessioni Stabili Connessioni Stabili tramite il Mercato tramite il Mercato

(relazioni)(relazioni)

I Confini dell’Impresa(3)I Confini dell’Impresa(3)

INDIPENDENTE NETWORKS, DISTRETTIGRUPPI

CoordinamentoCoordinamento GerarchicoGerarchico

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I Confini dell’impresa (4)

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GRANDI AZIENDE INDIPENDENTIGRANDI AZIENDE INDIPENDENTI

I Confini dell’Impresa(4)I Confini dell’Impresa(4)

• Crescita interna o esterna attraverso integrazioni di imprese (i.e. integrazione verticale o orizzontale)

• Problemi derivanti dal coordinamento (burocrazia)

• Benefici derivanti dal coordinamento (unità di intenti)

• Concentrazione del processo decisionale (un unico CEO)

• Concentrazione rischio/rendimento

Controllo Totale

120 200Società A

Business A + B

Azionisti di controllo

60%

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I Confini dell’impresa (5)

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GRUPPIGRUPPI

I Confini dell’Impresa(5)I Confini dell’Impresa(5)

• Crescita interna o esterna con diritti di controllo delle aziende (i.e. integrazione verticale o orizzontale)

• Problemi di coordinamento (unità di intenti, transfer prices)

• Diffusione dei processi decisionali (diversi CEOs)

• Separazione rischio/rendimento (risultati economici distinti, responsabilizzazione del management - accountability)

• Ottimizzazione della tassazione

• Leva azionaria (i.e. piramidi)

Società A

Business A

Azionisti di controllo

Società B

Business B

60%

60%

Controllo Totale

60 100

40

36 60

+ +

96 200

36 60

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I Confini dell’impresa (6)

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NETWORKSNETWORKS

I Confini dell’Impresa(6)I Confini dell’Impresa(6)

• Riduzione della crescita della singola società (specializzazione)

• Coordinamento per economie di scala con stabili relazioni contrattuali (partnership contrattuali, distretti industriali, …)

• Processo decisionale flessibile (PMI)

• Ripartizione rischio/rendimento (aziende indipendenti)

Società A

Business AAzionisti A

Società B

Business BAzionisti B

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Classificazione dei Gruppi AziendaliIN BASE AL LEGAME DETERMINATO DALLA PARTECIPAZIONE

STRUTTURA SEMPLICE

STRUTTURA COMPLESSA

A CATENA

A

B

A

B 1 B 2

C

A

B C

Società madre = holding = capogruppo = controllante = società dove risiede il soggetto economico

Possibilità di esercitare il controllo con quote di partecipazione di consistenza sempre più ridotta

Si realizzano in presenza di partecipazioni di tipo reciproco

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Classificazione dei Gruppi AziendaliIN BASE ALLE CARATTERISTICHE DELLA CAPOGRUPPO

HOLDING PURA

HOLDING MISTA

la funzione della capogruppo è esclusivamente quella di gestire le partecipazioni detenute nelle varie società del gruppo e svolgere attività di coordinamento strategico e gestione delle risorse finanziarie del gruppo

la capogruppo assomma le funzioni di holding pura e di società operativa: svolge anche attività nell’ambito delle fasi del ciclo produttivo

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Classificazione dei Gruppi AziendaliIN BASE AL COMPORTAMENTO DIREZIONALE DELLA CAPOGRUPPO

GRUPPI FINANZIARI

La capogruppo si limita a gestire il portafoglio delle

partecipazioni e non interviene nella gestione

GRUPPI STRATEGICI

La capogruppo interviene nelle decisioni di

investimento/finanziamento delle controllate

GRUPPI PATRIMONIALI

La capogruppo interviene attivamente nella gestione strategica delle controllate

GRUPPI FORMALI

Vi è elevata integrazione economica ma manca una

direzione unitaria

Alto

Alto

Basso

Dir

ezio

ne

Un

itar

ia

Integrazione economicaBasso

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Classificazione dei Gruppi AziendaliClassificazione dei Gruppi AziendaliIN BASE AL GRADO DI INTEGRAZIONE IN BASE AL GRADO DI INTEGRAZIONE ECONOMICAECONOMICA

GRUPPI ECONOMICI

GRUPPI FINANZIARI

GRUPPI MISTI

Vincoli di natura produttiva/finanziaria

Vincoli di natura solo finanziaria

Classificazione dei Gruppi AziendaliClassificazione dei Gruppi AziendaliIN BASE ALLA TIPOLOGIA DI INTEGRAZIONEIN BASE ALLA TIPOLOGIA DI INTEGRAZIONE

INTEGRAZIONE ORIZZONTALE

INTEGRAZIONE VERTICALE

CONGLOMERATI

Aziende del gruppo operano

nello stesso settore

Aziende svolgono fasi

successive del processo produttivo

Aziende operano in settori diversi

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I Confini dell’impresa (6)

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I Confini dell’impresa (7): La Rete I Confini dell’impresa (7): La Rete d’impresad’impresa

ATTIVITA’ ECONOMICHEATTIVITA’ ECONOMICHE

Coordinamento organizzativoCoordinamento organizzativo Transazioni Price-basedTransazioni Price-based

Gerarchia Mercato

Costi di organizzazione:

• Complessità del comando

• Perdita di controllo

• Rigidità e rischi gestionali

Costi di transazione:

• Asimmetrie informative

• Alta Frequenza

• Bassa specificità

Cooperazione tra Cooperazione tra organizzazioniorganizzazioni

Reti

Costi di coordinamento:

• Stabilità della relazione

• Alta specificità

• Indipendenza

Vantaggi:

• Economie di scala

• Alta specificità

• Controllo unitario

Vantaggi:

• Ec. scala

• Alta specificità

• Flessibilità, sep. rischi

Vantaggi:

• Flessibilità e autonomia

• Separazione rischi

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LA RETE DI IMPRESE - Definizione

Forme organizzative basate sulla cooperazione e il coordinamento tra imprese interdipendenti, che stabiliscono connessioni e relazioni intense e di lungo periodo per fini comuni e risultati condivisi, ma mantengono la loro autonomia giuridica ed economica.

La finalità distintiva della relazione è lo scambio di conoscenze e informazioni.

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LA RETE DI IMPRESE - Caratteristiche

Caratteristiche essenziali di una rete:

• presenza di almeno due nodi (imprese)

• interdipendenza tra i nodi

• autonomia istituzionale dei nodi

• meccanismi di governo della relazione tra i nodi basati sul coordinamento (cooperazione, influenza reciproca, negoziazione)

Page 26: 1 Economia Aziendale – Corso Avanzato Università degli Studi La Sapienza Prof. Riccardo Tiscini

LA RETE DI IMPRESE - ClassificazioneLe reti si distinguono in base a:

• coesione giuridica (contrattuali o organizzative)

• coesione strategica

• complementarità tecnico-economica

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IL CONTRATTO DI RETE – DefinizioneL. 122/10 - Con il CDR più imprenditori

perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune:• a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese;• ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica,• ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della impresa.

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Gli obiettivi dell’Impresa (1)

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Gli obiettivi dell’Impresa(1)Gli obiettivi dell’Impresa(1)

APPROCCI TEORICIAPPROCCI TEORICI

AGENCY THEORY BEHAVIOURAL THEORIES

STAKEHOLDERS THEORY

STEWARDSHIP THEORY

MANAGERIAL THEORIES

TEORIA ECONOMICA NEOCLASSICA: MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

Criticata perché non spiega come vengono prese le decisioni di business nel “mondo reale”:

• Crescita dell’impresa: separazione tra proprietà e controllo

• Informazioni incomplete

• Complessità organizzative (interessi dei diversi gruppi)

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Gli obiettivi dell’Impresa (2)

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Gli Obiettivi dell’Impresa(2)Gli Obiettivi dell’Impresa(2)

AGENCY THEORYAGENCY THEORY

• Gli azionisti (Principals) incaricano il management (Agents) di gestire l’impresa (Jensen-Meckling, Fama, …)

• L’azionista “subisce” asimmetrie informative e costi di monitoraggio

• Managers ed azionisti hanno spesso obiettivi conflittuali (moral hazard, self interest), no massimizzazione del profitto

• Sono necessari meccanismi di controllo: behavior-based (i.e. CdA, amministratori indipendenti, Assemblea, sistemi informativi) and outcome-based (i.e. stock option plans, bonus sulla performance, …)

• I costi dei meccanismi di controllo dipendono dai modelli di Governance e dall’avversione al rischio delle parti

Meccanismo di Controllo

Agents

Top Management

Principal

Azionista

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Gli obiettivi dell’Impresa (3)

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Gli Obiettivi dell’Impresa(3)Gli Obiettivi dell’Impresa(3)

LE TEORIE MANAGERIALILE TEORIE MANAGERIALI

• La crescita porta la separazione tra proprietà e controllo e, a causa degli alti costi di monitoraggio e delle imperfezioni del mercato, all’egemonia manageriale

• Massimizzazione delle vendite, soggetta al vincolo di un profitto soddisfacente – Crescita con un flusso ottimale di profitti (Baumol)

• Massimizzazione dell’utilità manageriale – Elevati salari, staff gestito, potere discrezionale sugli investimenti, fringe benefits (Williamson)

• Massimizzazione della crescita, ottimizzazione del payout ratio (dividend/earnings) e della Tobin’s q (Market Value/Book Value) (Marris)

Costi di Monitoraggio

+

Mercato Imperfetto

Management

persegue propri interessi

Separazione

Proprietà-Controllo

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Gli obiettivi dell’Impresa (4)

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Gli Obiettivi dell’Impresa(4)Gli Obiettivi dell’Impresa(4)

BEHAVIOURAL THEORIESBEHAVIOURAL THEORIES

• Obiettivi soddisfacenti, no massimizzazione (Simon)

• Organizzazioni complesse, processo decisionale complesso, coalizione di diversi interessi di gruppo (i.e. dipartimenti) – Obiettivi Collettivi (Cyert-March)

• Mix di obiettivi (produzione, vendite, market share, profitto, crescita) determinati dal processo decisionale (potere contrattuale, processo di formulazione degli obiettivi, reazioni all’esperienza, …)

• Comportamento come un compromesso tra interessi confliggenti (i.e. side payments)

Varietà di interessi e relazioni tra gli esseri umani

Mix collettivo

di obiettivi

Organizzazioni

complesse

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Gli obiettivi dell’Impresa (5)

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Gli Obiettivi dell’Impresa(5)Gli Obiettivi dell’Impresa(5)

STAKEHOLDERS THEORY – STEWARDSHIP THEORYSTAKEHOLDERS THEORY – STEWARDSHIP THEORY

• Differenti ma interrelate teorie basate sul collettivismo piuttosto che sull’individaulismo

• Etica d’impresa and Corporate Social Responsibility: la profittabilità di lungo periodo dipende dalla reputazione della società e quindi dall’incontro di interessi tra differenti stakeholders (Freeman, Clarke)

• Ogni stakeholder è un differente “principal”

• I managers sono “stewards” che operano nel miglior interesse dei loro diversi “principals” (Donaldson-Davis)

• I comportamenti collettivistici aumentano le performance organizzative, quindi gli interessi dei diversi stakeholder, quindi la stessa utilità degli “stewards”

Impresa

Stakeholders

Stakeholders

Stewardship

Management