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09/03/2016 1 1 A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014 L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16 1 1. Ogni ordinamento è sempre in trasformazione 2. Alle origini dell’ordinamento italiano: lo Statuto albertino 3. L’evoluzione dell’ordinamento statutario 4. Dalla caduta del fascismo al referendum del 2 giugno 1946 5. La Costituente e la Costituzione del 1948 6. Le fasi della storia costituzionale repubblicana fino agli anni Novanta 7. L’ordinamento italiano a più di sessant’anni dalla Costituzione 8. La Costituzione e i tentativi di riformarla 2 2 ORDINAMENTO IN TRASFORMAZIONE E MODIFICAZIONE DELLA COSTITUZIONE Qualsiasi ordinamento è in continua, costante trasformazione: come tutti i fenomeni sociali, l’ordinamento giuridico è espressione della società e cambia col cambiare della società. Il mutare della società influisce nel tempo anche sull’ordinamento costituzionale, con o senza adeguamento formale del testo della costituzione. Revisione costituzionale: riguarda aspetti non essenziali o comunque non coinvolge i principi e valori di fondo dell’ordinamento Mutamento della costituzione: coinvolge le basi stesse e le scelte fondanti dell’ordinamento e può avvenire in forma pacifica o anche a seguito di eventi rivoluzionari A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014 L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

1

1. Ogni ordinamento è sempre in trasformazione

2. Alle origini dell’ordinamento italiano: lo Statuto albertino

3. L’evoluzione dell’ordinamento statutario

4. Dalla caduta del fascismo al referendum del 2 giugno 1946

5. La Costituente e la Costituzione del 1948

6. Le fasi della storia costituzionale repubblicana fino agli anni

Novanta

7. L’ordinamento italiano a più di sessant’anni dalla

Costituzione

8. La Costituzione e i tentativi di riformarla

2 2

ORDINAMENTO IN TRASFORMAZIONE E MODIFICAZIONE

DELLA COSTITUZIONE

Qualsiasi ordinamento è in continua, costante trasformazione:

come tutti i fenomeni sociali, l’ordinamento giuridico è

espressione della società e cambia col cambiare della società.

Il mutare della società influisce nel tempo anche

sull’ordinamento costituzionale, con o senza adeguamento

formale del testo della costituzione.

• Revisione costituzionale: riguarda aspetti non essenziali o

comunque non coinvolge i principi e valori di fondo dell’ordinamento

• Mutamento della costituzione: coinvolge le basi stesse e le scelte

fondanti dell’ordinamento e può avvenire in forma pacifica o anche a

seguito di eventi rivoluzionari

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DAL REGNO DI SARDEGNA AL REGNO D’ITALIA

• Formazione del Regno d’Italia per incorporazione nel

Regno di Sardegna di una serie di ordinamenti statuali prima

indipendenti (plebisciti di annessione del 1859-1860)

• Passaggio dalla VII legislatura del Regno di Sardegna alla

VIII legislatura che proclamò il Regno d’Italia (legge 17

marzo 1861, n. 4761)

• Attribuzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele II di

Savoia del titolo di re d’Italia che mantenne il nome di Vittorio

Emanuele II

• Estensione dello Statuto albertino del 1848 e delle leggi

sabaude a tutto il territorio nazionale

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

4 4

LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [I]

Carlo Alberto

per la grazia di Dio

Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme ecc. ecc. ecc.

«Con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo oggi a

compiere quanto avevamo annunziato ai Nostri amatissimi

sudditi col Nostro proclama dell’8 dell’ultimo scorso febbraio,

con cui abbiamo voluto dimostrare, in mezzo agli eventi

straordinari che circondavano il paese, come la Nostra

confidenza in loro crescesse colla gravità delle circostanze, e

come prendendo unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro

cuore fosse ferma Nostra intenzione di conformare le loro sorti

alla ragione dei tempi, agli interessi ed alla dignità della

Nazione».

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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5 5

LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [II]

«Considerando Noi le larghe e forti istituzioni rappresentative

contenute nel presente Statuto Fondamentale come un mezzo il

più sicuro di raddoppiare coi vincoli d’indissolubile affetto che

stringono all’Italia Nostra Corona un Popolo, che tante prove Ci

ha dato di fede, d’obbedienza e d’amore, abbiamo determinato

di sancirlo e promulgarlo, nella fiducia che Iddio benedire le

pure Nostre intenzioni, e che la Nazione libera, forte e felice si

mostrerà sempre più degna dell’antica fama, e saprà meritarsi

un glorioso avvenire.

Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere

del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di

Statuto e Legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile della

Monarchia, quanto segue...».

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

6 6

LO STATUTO ALBERTINO, PRIMA COSTITUZIONE ITALIANA

• Costituzione octroyée

– lo Statuto, preannunciato nel proclama dell’8 febbraio 1848

ed elaborato dal Consiglio di conferenza, venne concesso da re

Carlo Alberto il 4 marzo 1848

• Costituzione scritta

– a modello dello Statuto fu presa la Charte francese del 1814,

come modificata nel 1830

• Costituzione flessibile

– lo Statuto non prevedeva un procedimento aggravato di

revisione né un controllo di conformità delle leggi rispetto a

esso (ma v. l’art. 81: «ogni legge contraria al presente Statuto è

abrogato»)

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7 7

STATUTO ALBERTINO: LA MONARCHIA COSTITUZIONALE

Art. 2 St.

«Lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Il

trono è ereditario secondo la legge salica».

• Al re solo appartiene il potere esecutivo (art. 5) e il re nomina e revoca i

ministri (art. 65)

• Il potere legislativo è esercitato collettivamente dal re e da due Camere

(art. 2), il re solo sanziona le leggi e le promulga (art. 7)

• La Camera dei deputati è elettiva (art. 39), il Senato è composto da

membri nominati a vita dal re (art. 33)

• La giustizia emana dal re ed è amministrata in suo nome da giudici da lui

nominati (art. 68)

• I ministri del re sono responsabili (art. 67), la persona del re è sacra e

inviolabile (art. 4)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

8 8

STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI [I]

Artt. 24-32 St.

• Eguaglianza di tutti davanti alla legge e godimento dei diritti

civili e politici

• Tassazione indistintamente proporzionale

• Garanzia della libertà individuale e divieto di arresto se non

nei casi previsti dalla legge

• Inviolabilità del domicilio e divieto di «visite» domiciliari se non

in forza della legge

• Libertà di stampa, ma facoltà di reprimerne gli abusi per legge

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9 9

STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI [II]

• Inviolabilità della proprietà, salvo esproprio mediante giusta

indennità in nome dell’interesse pubblico

• Imposizione dei tributi solo se consentiti dalle Camere e

sanzionati dal re

• Garanzia di inviolabilità del debito pubblico

• Libertà di riunione pacifica e disarmata, ma non in luoghi

pubblici o aperti al pubblico, soggetti alle leggi di polizia

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

10 10

STATUTO ALBERTINO: LA RELIGIONE DI STATO

Art. 1 St.

«La religione cattolica, apostolica e romana è la sola

religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono

tollerati conformemente alle leggi».

• Il cattolicesimo romano «religione di stato»

• La «tolleranza» degli altri culti

• Il principio cavouriano «libera Chiesa in libero Stato»

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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L’EVOLUZIONE DELL’ORDINAMENTO STATUTARIO [I]

• L’elezione della Camera a suffragio ristretto fino

all’introduzione del suffragio universale nel 1912, allargato

definitivamente nel 1919 (escluse le donne)

• Il ruolo della Corona e le latenti tendenze dualiste della

forma di governo statutaria («ritorniamo allo Statuto»)

• Il ruolo del Senato (le infornate dei senatori e la

consuetudine «il Senato non fa crisi»)

• Il governo e il ruolo del presidente del Consiglio (l’assenza

di salde maggioranze politiche e le pratiche trasformiste: dai

governi della Destra storica ai governi della Sinistra storica)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

12 12

L’EVOLUZIONE DELL’ORDINAMENTO STATUTARIO [II]

• La relativa indipendenza della magistratura (garanzia

dell’inamovibilità dei giudici solo dopo tre anni e in ogni caso

dall’ufficio, non dalla sede)

• La tutela delle libertà dei cittadini, ma con gravi limitazioni

(frequente ricorso agli stati d’assedio e applicazione della

legge marziale nel Mezzogiorno)

• Il riformismo giolittiano agli inizi del Novecento (legislazione

sociale) e l’avvento dei partiti politici (socialisti, repubblicani,

cattolici)

• La tutela giurisdizionale del cittadino a fronte degli atti della

pubblica amministrazione (istituzione della IV e della V

sezione del Consiglio di stato: l. 5992/1889 e l. 62/1907)

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13 13

L’ESTENSIONE DEL SUFFRAGIO MASCHILE

% Elettori

1,9

6,9

23,2

27,3

Anno

1861

1882

1912

1919

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14 14

CRISI DELLO STATO LIBERALE E AVVENTO DEL REGIME

FASCISTA

1919: prime elezioni dopo la guerra con la nuova legge

elettorale proporzionale (socialisti e popolari primi due partiti)

1921: elezioni anticipate (ingresso in parlamento di 35 deputati

fascisti eletti nelle liste dei «blocchi nazionali»)

1922: «marcia su Roma» dei fascisti, rifiuto del re Vittorio

Emanuele III di firmare il decreto Facta per lo stato d’assedio,

nomina di Benito Mussolini a presidente del Consiglio, fiducia

della Camera al governo Mussolini, delegazione di pieni poteri

al governo (fase pseudo-parlamentare)

1923: istituzione della milizia volontaria per la sicurezza

nazionale (milizia fascista), limitazioni alla libertà di stampa,

legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi alla lista più votata con

almeno il 25% dei voti)

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DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [I]

1924: elezioni con la legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi al

«listone» fascista), delitto Matteotti e Aventino dei parlamentari

dell’opposizione

1925: discorso di Mussolini alla Camera (3 gennaio: «io assumo, io

solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è

avvenuto»), legge sulle «attribuzioni e prerogative del capo del

governo»

1926-1927: legge sulla «facoltà del potere esecutivo di emanare

norme giuridiche», istituzione del Tribunale speciale per la

sicurezza dello Stato, scioglimento dei partiti e di altre associazioni,

abolizione degli organi elettivi nei comuni e istituzione del podestà

e della consulta municipale, carta del lavoro e legge sulla

«disciplina giuridica dei rapporti collettivi del lavoro» (divieto di

sciopero e serrata)

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DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [II]

1928: legge elettorale plebiscitaria («approvate voi la lista dei

deputati designati dal Gran Consiglio del fascismo?»), legge

sull’«ordinamento e attribuzioni del Gran Consiglio del fascismo»

1929: firma dei Patti Lateranensi e conciliazione fra lo Stato e la

Chiesa (Trattato e Concordato)

1930: testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e nuovo codice

penale e di procedura penale (codice Rocco)

1934: testo unico della legge comunale e provinciale

1938: leggi razziali contro i cittadini di origine ebraica

1939: soppressione della Camera dei deputati e istituzione della

Camera dei fasci e delle corporazioni

1940: entrata in guerra al fianco della Germania nazista

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17 17

DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE

REPUBBLICANA [I]

• luglio 1943: ordine del giorno Grandi approvato dal Gran

Consiglio del fascismo, revoca e arresto di Mussolini, governo

Badoglio, soppressione del Pnf e degli istituti del regime

fascista, convocazione della Camera dei deputati entro quattro

mesi dalla fine dello stato di guerra (r.d.l. 705)

• settembre 1943: armistizio e cobelligeranza con gli Alleati,

fuga del re a Brindisi («regno del sud»), formazione a nord della

«Repubblica sociale italiana»

• giugno 1944: nomina del principe Umberto luogotenente

generale del Regno, convocazione di un’Assemblea costituente,

governo Bonomi (tregua istituzionale fra Corona e partiti del Cln:

d.l. lgt. 151)

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18 18

DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE

REPUBBLICANA [II]

• febbraio 1945: estensione del diritto di voto alle donne (d.lgs.

lgt. 23)

• aprile 1945: istituzione della Consulta nazionale (d.lgs. lgt. 146

e d.lgs. lgt. 168)

• giugno 1945: governo Parri

• dicembre 1945: primo governo De Gasperi

• marzo 1946: legge elettorale per l’Assemblea costituente

(d.lgs. lgt. 74), convocazione del referendum per la scelta fra

monarchia e repubblica (d.lgs. lgt. 98)

• maggio 1946: abdicazione di Vittorio Emanuele III, Umberto II

re d’Italia

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19 19

DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE

REPUBBLICANA [III]

• giugno 1946: referendum istituzionale ed elezione

dell’Assemblea costituente, esilio del re, De Nicola capo

provvisorio dello Stato

• gennaio 1947: presentazione in Assemblea del testo base

della Costituzione redatto dalla Commissione dei

settantacinque

• dicembre 1947: approvazione della Costituzione della

Repubblica

• gennaio 1948: entrata in vigore della Costituzione

• aprile 1948: elezioni per la prima legislatura repubblicana

(maggioranza assoluta alla Dc di De Gasperi)

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20 20

LE «COSTITUZIONI PROVVISORIE»

D.l. lgt. 25 giugno 1944, n. 151

• Elezione a suffragio universale diretto di un’Assemblea

costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato

D.lgs. lgt. 16 marzo 1946, n. 98

• Referendum sulla forma istituzionale dello Stato (repubblica o

monarchia), contemporaneamente all’elezione dell’Assemblea

costituente

• Responsabilità politica del governo davanti all’Assemblea

costituente

• Delega del potere legislativo al governo, salvo la materia

costituzionale, le leggi elettorali e l’approvazione dei trattati

internazionali

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21 21

IL REFERENDUM ISTITUZIONALE

voti per la Repubblica

12.718.641

voti per la Monarchia

10.718.502

% voti validi

54,3

% voti validi

45,7

totale aventi diritto: 28.005.449

totale voti validi: 23.437.143

voti nulli e schede bianche: 1.509.735

totale votanti: 24.946.878

% votanti

51,0

% votanti

43,0

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22 22

L’ELEZIONE DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE

Democrazia cristiana

Partito socialista it. di unità proletaria

Partito comunista italiano

Unione democratica nazionale

Fronte dell’uomo qualunque

Partito repubblicano italiano

Blocco nazionale della libertà

Partito d’azione

Movimento per l’ind. della Sicilia

Partito dei contadini d’Italia

Concentrazione dem. repubblicana

Partito sardo d’azione

Movimento unionista italiano

Partito cristiano sociale

Partito democratico del lavoro

Altri

Totale

8.080.664

4.758.129

4.356.686

1.560.638

1.211.956

1.003.007

637.328

334.748

171.201

102.393

97.690

8.554

71.021

51.088

40.633

462.980

22.968.286

35,18

20,72

18,97

6,79

5,28

4,37

2,77

1,46

0,75

0,45

0,43

0,34

0,31

0,22

0,18

2.03

100,00

207

115

104

41

30

23

16

7

4

1

2

2

1

1

1

1

556

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23 23

L’ASSEMBLEA COSTITUENTE

25 giugno 1946-31 gennaio 1948

• Presidenza dell’Assemblea (Saragat fino a febbraio 1947, poi

Terracini)

• Commissione per la Costituzione («Commissione dei 75»

presieduta da Ruini, relatore davanti all’Assemblea)

– I sottocommissione (diritti e doveri dei cittadini, presieduta da

Tupini)

– II sottocommissione (ordinamento costituzionale dello Stato: I

sezione potere esecutivo, presieduta da Terracini; II sezione

potere giudiario, presieduta da Conti)

• III sottocommissione (diritti e doveri economico-sociali,

presieduta da Ghidini)

• Comitato di redazione («comitato dei 18» presieduto da Ruini)

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

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24 24

L’APPROVAZIONE DELLA COSTITUZIONE

22 dicembre 1947

Presenti votanti:

515 (su 556)

Maggioranza:

258

Hanno votato SI: 453

Hanno votato NO: 62

«L’Assemblea approva la Costituzione della Repubblica

italiana».

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25 25

I CONTENUTI PIU’ INNOVATIVI DELLA COSTITUZIONE

• I principi fondamentali (artt. 1-12)

– principio democratico

– principio personalista

– principio pluralista

– principio lavorista

– principio internazionalista

• I diritti e doveri dei cittadini, inclusi quelli economici-sociali (artt. 13-

54)

• I referendum (artt. 75, 132, 138)

• La Corte costituzionale e il controllo di costituzionalità delle leggi

(artt. 134-137)

• L’ordinamento regionale e le autonomie territoriali (artt. 114-133)

• Il Consiglio superiore della magistratura e l’indipendenza

dell’ordine giudiziario (artt. 104-110)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

26 26

ASPETTI DELUDENTI DELLA COSTITUZIONE

• Il ritorno alla forma di governo parlamentare prefascista, priva

di efficaci istituti di razionalizzazione, integralmente affidata alla

capacità del sistema partitico di interpretarla adeguatamente

• La delineazione in forme ambigue della figura del capo dello

Stato, indirettamente rappresentativo

• La scelta di un bicameralismo fatto di due Camere di

estrazione assai simile e con le stesse funzioni, compreso il

rapporto fiduciario col governo

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27 27

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I]

I principi fondamentali

• art. 1: la «Repubblica democratica fondata sul lavoro», la

sovranità popolare

• art. 2: i «diritti inviolabili dell’uomo» sia come singolo (principio

personalista) sia nelle formazioni sociali (principio pluralista) e i

«doveri inderogabili di solidarietà»

• art. 3: il principio di eguaglianza formale e il principio di

eguaglianza sostanziale

• art. 4: il diritto al lavoro e il dovere di svolgere un lavoro utile

alla società

• art. 5: la Repubblica «una e indivisibile», il principio

dell’autonomia e il principio del decentramento

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

28 28

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II]

[segue] I principi fondamentali

• art. 6: la tutela delle minoranze linguistiche

• art. 7: i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica e il principio

concordatario

• art. 8: l’eguaglianza nella libertà di tutte le confessioni

religiose e i rapporti con le confessioni religiose diverse dalla

cattolica

• art. 9: la promozione della cultura e della ricerca scientifica e

tecnica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e

artistico

• artt. 10-11: l’apertura dell’ordinamento italiano all’ordinamento

internazionale

• art. 12: la bandiera della Repubblica

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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29 29

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III]

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili)

• art. 13: la libertà personale

• art. 14: la libertà di domicilio

• art. 15: la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni

altra forma di comunicazione

• art. 16: la libertà di circolazione e soggiorno

• art. 17: la libertà di riunione

• art. 18: la libertà di associazione

• artt. 19-20: la libertà di religione

• art. 21: la libertà di manifestazione del pensiero

• art. 22: il diritto alla capacità giuridica, alla cittadinanza, al

nome

• art. 23: la riserva di legge sull’imposizione di prestazioni

personali e patrimoniali

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

30 30

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV]

[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili)

• art. 24: il diritto di azione in giudizio e il diritto di difesa

• art. 25: il giudice naturale e l’irretroattività delle norme penali

• art. 26: l’estradizione del cittadino

• art. 27: la responsabilità penale personale, la presunzione di

non colpevolezza, le pene*

• art. 28: la responsabilità dei funzionari pubblici

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali)

• art. 29: i diritti della famiglia e il matrimonio

• art. 30: il dovere e diritto dei genitori di mantenimento,

istruzione ed educazione dei figli

• art. 31: la formazione della famiglia, la maternità, l’infanzia e la

gioventù

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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31 31

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V]

[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali)

• art. 32: il diritto alla salute

• art. 33: la libertà dell’arte e della scienza, la libertà di

insegnamento, la libertà della scuola, l’università

• art. 34: il diritto all’istruzione e il diritto allo studio

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici)

• art. 35: la tutela del lavoro

• art. 36: il diritto a una giusta retribuzione e il diritto al riposo

settimanale e alle ferie

• art. 37: i diritti della donna lavoratrice e il lavoro minorile

• art. 38: il diritto all’assistenza e alla previdenza sociale

• art. 39: la libertà sindacale

• art. 40: il diritto di sciopero

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

32 32

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI]

[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici)

• art. 41: la libertà di iniziativa economica

• art. 42: il diritto di proprietà

• art. 43: le nazionalizzazioni e le collettivizzazioni

• art. 44: la proprietà terriera privata

• art. 45: la cooperazione a carattere di mutualità e l’artigianato

• art. 46: il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle

aziende

• art. 47: il risparmio e il credito

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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33 33

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII]

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti politici)

• art. 48: il diritto di voto*

• art. 49: il diritto di associazione partitica

• art. 50: il diritto di petizione

• art. 51: il diritto di accesso agli uffici pubblici e alle cariche

elettive*

• art. 52: il «sacro dovere» di difesa della Patria

• art. 53: il dovere di concorrere alle spese pubbliche

• art. 54: il dovere di essere fedeli alla Repubblica, di osservare

la Costituzione e le leggi, di adempiere le funzioni pubbliche con

disciplina e onore

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

34 34

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I]

Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere

• art. 55: composizione del Parlamento (Camera dei deputati,

Senato della Repubblica, Parlamento in seduta comune)

• art. 56: elezione della Camera dei deputati**

• art. 57: elezione del Senato della Repubblica***

• art. 58: elettorato attivo e passivo per il Senato

• art. 59: senatori a vita

• art. 60: durata in carica e divieto di proroga*

• art. 61: elezione delle nuove Camere, prima riunione,

prorogatio

• art. 62: convocazione di diritto e straordinaria

• art. 63: presidente e ufficio di presidenza di ciascuna camera

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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35 35

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II]

[segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere

• art. 64: regolamenti parlamentari, pubblicità delle sedute,

maggioranza e numero legale

• art. 65: ineleggibilità e incompatibilità

• art. 66: verifica dei poteri

• art. 67: divieto di mandato imperativo

• art. 68: immunità*

• art. 69: indennità

Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle leggi

• art. 70: esercizio collettivo della funzione legislativa

• art. 71: iniziativa legislativa

• art. 72: procedimento legislativo

• art. 73: promulgazione e pubblicazione

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

36 36

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III]

[segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle

leggi

• art. 74: rinvio presidenziale alle Camere

• art. 75: referendum abrogativo

• art. 76: delegazione legislativa

• art. 77: decretazione d’urgenza

• art. 78: deliberazione dello stato di guerra

• art. 79: leggi di amnistia e indulto*

• art. 80: leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati

internazionali

• art. 81: equilibrio di bilancio, ricorso all’indebitamento,

copertura finanziaria*

• art. 82: commissioni parlamentari d’inchiesta

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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37 37

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV]

Titolo II: il presidente della Repubblica

• art. 83: elezione del presidente della Repubblica

• art. 84: requisiti, incompatibilità, assegno e dotazione

• art. 85: durata in carica

• art. 86: supplenza e impedimento permanente

• art. 87: attribuzioni presidenziali

• art. 88: potere di scioglimento delle Camere*

• art. 89: controfirma ministeriale

• art. 90: responsabilità del presidente della Repubblica

• art. 91: giuramento

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

38 38

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V]

Titolo III: il governo. Sezione I: il Consiglio dei ministri

• art. 92: composizione e nomina del governo

• art. 93: giuramento

• art. 94: mozione di fiducia e mozione di sfiducia

• art. 95: attribuzione del presidente del Consiglio e dei ministri

• art. 96: reati ministeriali*

Titolo III: il governo. Sezione II: la pubblica amministrazione

• art. 97: equilibrio di bilancio, riserva di legge

sull’organizzazione dei pubblici uffici, accesso per concorso*

• art. 98: imparzialità dei pubblici impiegati

Titolo III: il governo. Sezione II: gli organi ausiliari

• art. 97: Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro

• art. 98: Consiglio di stato, Corte dei conti

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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39 39

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI]

Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento giurisdizionale

• art. 101: giustizia amministrata in nome del popolo, giudici

soggetti soltanto alla legge

• art. 102: magistrati ordinari

• art. 103: giurisdizione amministrativa, giurisdizione contabile,

giurisdizione militare

• art. 104: autonomia e indipendenza, composizione ed

elezione del Consiglio superiore della magistratura

• art. 105: attribuzioni del Csm

• art. 106: nomina dei magistrati

• art. 107: inamovibilità, azione disciplinare, diversità di funzioni,

garanzie del pubblico ministero

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

40 40

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII]

[segue] Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento

giurisdizionale

• art. 108: ordinamento giudiziario

• art. 109: polizia giudiziaria

• art. 110: attribuzioni del ministero della giustizia

Titolo IV: la magistratura. Sezione II: norme sulla giurisdizione

• art. 111: giusto processo, ricorso in cassazione*

• art. 112: obbligatorietà dell’azione penale

• art. 113: tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi

legittimi contro gli atti della pubblica amministrazione

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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41 41

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VIII]

Titolo V: le regioni, le province, i comuni

• art. 114: comuni, province, città metropolitane, regioni e Stato*

• art. 115: abrogato*

• art. 116: regioni a statuto speciale, regionalismo differenziato*

• art. 117: potestà legislativa dello Stato e delle regioni**

• art. 118: funzioni amministrative*

• art. 119: autonomia finanziaria e fiscale di comuni, province,

città metropolitane e regioni**

• art. 120: divieto per le regioni di istituire dazi, potere sostitutivo

del governo*

• art. 121: organi della regione*

• art. 122: sistema di elezione del presidente della giunta

regionale e dei consiglieri regionali*

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

42 42

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IX]

[segue] Titolo V: le regioni, le province, i comuni

• art. 123: statuti delle regioni ordinarie**

• art. 124: abrogato*

• art. 125: organi di giustizia amministrativa di primo grado*

• art. 126: scioglimento del consiglio regionale e rimozione del

presidente della giunta, mozione di sfiducia*

• art. 127: ricorsi in via d’azione per legittimità costituzionale

contro leggi regionali o leggi dello Stato*

• artt. 128-130: abrogati*

• art. 131: elenco delle regioni*

• art. 132: fusione di regioni o creazione di nuove regioni,

distacco di province e comuni da una regione ad un’altra*

• art. 133: istituzione di nuove province e nuovi comuni

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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22

43 43

LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [X]

Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: la Corte

costituzionale

• art. 134: attribuzioni della Corte costituzionale*

• art. 135: composizione della Corte costituzionale**

• art. 136: dichiarazione di illegittimità costituzionale

• art. 137: riserva di legge costituzionale sulla proponibilità dei

giudizi di legittimità e sulle garanzie di indipendenza dei giudici

costituzionali, riserva di legge sulle altre norme di organizzazione

e funzionamento della Corte

Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: leggi costituzionali

• art. 138: procedimento aggravato di approvazione delle leggi di

revisione e delle altre leggi costituzionali, referendum

costituzionale

• art. 139: limite della forma repubblicana

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

44 44

L’ATTUAZIONE RITARDATA DELLA PARTE

ORGANIZZATIVA DELLA COSTITUZIONE

• 1956: insediamento della Corte costituzionale

• 1958: istituzione del Consiglio superiore della magistratura

• 1968-1970: istituzione delle regioni ordinarie

• 1970: legge sui referendum

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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45 45

LE LEGGI ELETTORALI POLITICHE DAL 1948 AD OGGI

• Legge 20 gennaio 1948, n. 5: Norme per l’elezione della Camera dei deputati

• Legge 6 febbraio 1948, n. 29: Norme per la elezione del Senato della

Repubblica

• Legge 31 marzo 1953, n. 148: Modifiche al testo unico delle leggi per

l’elezione della Camera dei deputati approvato con decreto presidenziale 5

febbraio 1948, n. 26

• Legge 31 luglio 1954, n. 615: Abrogazione della l. 31 marzo 1953, n. 148

• Legge 16 maggio 1956, n. 493: Norme per la elezione della Camera dei

deputati

• Legge 27 febbraio 1958, n. 64: Modifiche alla legge 6 febbraio 1948, n. 29

• Legge 5 agosto 1993, n. 276: Norme per l’elezione del Senato della

Repubblica

• Legge 5 agosto 1993, n. 277: Nuove norme per l’elezione della Camera dei

deputati

• Legge 21 dicembre 2005, n. 270: Modifiche alle norme per l’elezione della

Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

46 46

LA RIFORMA ELETTORALE DEL 1953

lista o liste apparentate

voti

> 50% voti

< 50%

seggi

Camera

premio di maggioranza

(380 su 590)

ripartizione proporzionale (590 su 590)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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24

47 47

LE FASI DELLA STORIA COSTITUZIONALE REPUBBLICANA

• 1948-1968: dall’inattuazione della Costituzione al disgelo

costituzionale, dal centrismo (governi Dc alleata con i partiti laici

minori) al centrosinistra (Dc e alleati col Psi)

• 1968-1979: la centralità del parlamento e il consociativismo,

dal centrosinistra alla solidarietà nazionale (Pci incluso nella

maggioranza)

• 1979-1991: dalla fine della solidarietà nazionale al riformismo

dei governi di pentapartito (Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli, per la prima

volta a guida non democristiana)

• 1991-2001: la strategia referendaria per la riforma elettorale in

senso maggioritario, il crollo del sistema partitico tradizionale,

l’avvio del bipolarismo fra due coalizioni sull’asse destra-sinistra

A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2014

L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

48 48

L’ORDINAMENTO ITALIANO A OLTRE SESSANT’ANNI DALLA

COSTITUZIONE

• Numero relativamente limitato di revisioni costituzionali

• Forte e consolidato prestigio della Corte costituzionale

• Rafforzamento dell’esecutivo e del presidente del Consiglio

• Spostamento del potere normativo dal parlamento al governo

• Ridefinizione del ruolo delle assemblee rappresentative

• Assolvimento delle funzioni affidate al presidente della

Repubblica come vero e proprio contropotere di bilanciamento

• Piena affermazione dell’indipendenza della magistratura

• Consolidamento dell’ordinamento regionale, ampia autonomia e

pluralismo degli enti territoriali

• Incisivi processi di trasformazione delle pubbliche

amministrazioni

• Estesa tutela dei diritti fondamentali dei cittadini

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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49 49

LE REVISIONI DELLA PRIMA PARTE DELLA COSTITUZIONE

• Legge cost. 1/2000: esercizio del diritto di voto degli italiani

residenti all’estero art. 48.2

• Legge cost. 1/2003: promozione delle pari opportunità tra

donne e uomini art. 51.1

• Legge cost. 1/2007: divieto della pena di morte anche in

tempo di guerra art. 27.4

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

50 50

LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA

COSTITUZIONE [I]

• Legge cost. 2/1963: numero fisso di deputati e senatori,

riduzione della durata del Senato da 6 a 5 anni artt. 56, 57, 60

• Legge cost. 3/1963: divisione del Molise dalla Regione

Abruzzi-Molise artt. 57.3, 131

• Legge cost. 2/1967: riduzione della durata dei giudici della

Corte costituzionale da 12 a 9 anni art. 135

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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51 51

LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA

COSTITUZIONE [II]

• Legge cost. 1/1989: attribuzione alla giurisdizione ordinaria

dei procedimenti per i reati ministeriali artt. 96, 134, 135.7

• Legge cost. 1/1991: eccezione al divieto di scioglimento

delle Camere negli ultimi sei mesi del mandato presidenziale

art. 88.2

• Legge cost. 1/1992: procedimento aggravato per

l’approvazione delle leggi di amnistia e indulto art. 79

• Legge cost. 3/1993: abolizione dell’autorizzazione a

procedere contro i parlamentari art. 68

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

52 52

LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA

COSTITUZIONE [III]

• Legge cost. 1/1999: elezione diretta del presidente della

giunta regionale e autonomia statutaria delle regioni ordinarie

artt. 121.1 e 4, 122, 123, 126

• Legge cost. 2/1999: introduzione dei principi del giusto

processo art. 111.1-5

• Legge cost. 1/2001: numero di deputati e senatori eletti nella

circoscrizione estero artt. 56.2 e 4, art. 57.1, 2 e 4

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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53 53

LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA

COSTITUZIONE [IV]

• Legge cost. 3/2001: riforma complessiva del Titolo V «Le

regioni, le province, i comuni» artt. 114, 115, 116, 117, 118,

119, 120, 123.4, 124, 125.1, 127, 128, 129, 130, 132.27

• Legge cost. 1/2012: introduzione del principio dell’equilibrio di

bilancio artt. 81, 97, 117, 119

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

54 54

LE COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME

COSTITUZIONALI

• Commissione parlamentare per le riforme istituzionali

(Commissione Bozzi, 1983-1985)

– istituita con deliberazioni delle due Camere (aprile/ottobre 1983)

• Commissione parlamentare per le riforme istituzionali

(Commissione De Mita-Iotti, 1992-1994)

– istituita con deliberazioni delle due Camere (luglio 1992) e poi

trasformata in commissione con poteri referenti (l. cost. 6 agosto

1993, n. 1)

• Commissione parlamentare per le riforme costituzionali

(Commissione D’Alema, 1997-1998)

– istituita con legge cost. 24 gennaio 1997, n. 1

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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55 55

COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME E FORMA DI

GOVERNO

• Commissione Bozzi: rafforzamento del ruolo del presidente del

Consiglio al quale solo sarebbe andata la fiducia delle Camere

riunite, con potere di revoca dei ministri

• Commissione De Mita-Iotti: elezione parlamentare del primo

ministro il quale avrebbe poi nominato (e revocato) con proprio

decreto i ministri

• Commissione D’Alema: forma di governo a tendenza semi-

presidenziale con capo dello stato direttamente eletto dal corpo

elettorale, dotato di importanti poteri, ma affiancato da un

esecutivo responsabile davanti al Parlamento

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

56 56

LA RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE

APPROVATA DAL CENTRO-SINISTRA (2001)

Approvazione in seconda deliberazione

(Camera, 28 febbraio 2001)

presenti: 334 votanti: 328 astenuti: 6 maggioranza: 312

hanno votato sì: 316 hanno votato no: 12

Approvazione in seconda deliberazione

(Senato, 8 marzo 2001)

votanti: 177 astenuti: 3 maggioranza: 162

favorevoli: 171 contrari: 3

Referendum costituzionale (7 ottobre 2001)

votanti: 34,0%

sì: 64,2% no: 35,8%

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

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LA RIFORMA DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE

APPROVATA DAL CENTRO-DESTRA (2005-06)

Approvazione in seconda deliberazione

(Camera, 20 ottobre 2005)

presenti: 556 votanti: 551 astenuti: 5 maggioranza: 307

hanno votato sì: 317 hanno votato no: 234

Approvazione in seconda deliberazione

(Senato, 16 novembre 2005)

presenti: 306 votanti: 305 astenuti: 3 maggioranza: 161

favorevoli: 170 contrari: 132

Referendum costituzionale (25 giugno 2006)

votanti: 53,7%

sì: 38,3% no: 61,7%

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16

58 58

I CONTENUTI DELLA FALLITA RIFORMA COSTITUZIONALE

DEL 2005-2006

• Forma di governo: rafforzamento del presidente del

Consiglio (primo ministro, con potere di nomina e revoca dei

ministri e, pur con limiti, di scioglimento della Camera)

• Bicameralismo: riduzione del numero dei parlamentari,

differenziazione fra le due Camere (Camera unico titolare del

rapporto fiduciario, Senato «federale»)

• Devoluzione: attribuzione di alcune competenze esclusive

alle regioni, restituzione allo Stato di alcune competenze

concorrenti, reintroduzione del limite dell’interesse nazionale

sulla legislazione regionale

• Garanzie costituzionali: abolizione del comma 3 dell’art. 138

(referendum sempre possibile)

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IL PROGETTO DI RIFORMA DISCUSSO NELLA XV

LEGISLATURA

Atto Camera 553-A (progetto Violante)

«Modificazione di articoli della parte seconda della

Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e

funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l’elettorato attivo

e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato

della Repubblica»

(approvato dalla Commissione affari costituzionale nella seduta

del 17 ottobre 2007 e discusso in assemblea nelle sedute del

22, 23, 24 ottobre, 6, 7, 8 e 13 novembre 2007)

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LE PROPOSTE DI RIFORMA COSTITUZIONALE NELLA XVI

LEGISLATURA (GOVERNO BERLUSCONI IV)

• C. 4144: modifiche agli articoli 41, 97 e 118, comma quarto,

della Costituzione

• C. 4275: riforma del titolo IV della parte seconda della

Costituzione

• C. 4358: partecipazione dei giovani alla vita politica,

economica e sociale ed equiparazione tra elettorato attivo e

passivo

• C. 4620: introduzione del principio del pareggio di bilancio

nella carta costituzionale (v. l. cost. 1/2012)

• S. 2941: disposizioni concernenti la riduzione del numero dei

parlamentari, l’istituzione del Senato federale della Repubblica

e la forma di governo

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DALLA CRISI DEL GOVERNO BERLUSCONI IV AL GOVERNO

RENZI [I]

• novembre 2011: dimissioni del presidente del Consiglio Silvio

Berlusconi, nuovo governo composto di tecnocrati affidato a

Mario Monti

• dicembre 2012: fine del governo Monti, scioglimento delle

Camere anticipato di un paio di mesi

• febbbraio 2013: elezioni per la XVII legislatura, nuovo assetto

tripolare del sistema partitico

• marzo-aprile 2013: fallimento del tentativo di formare un

governo Bersani, rapporto del «comitato di saggi» riunito dal

presidente della Repubblica Napolitano, rielezione di Napolitano

• aprile 2013: fiducia al nuovo governo Letta sostenuto da una

maggioranza di «larghe intese»

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DALLA CRISI DEL GOVERNO BERLUSCONI IV AL GOVERNO

RENZI [I]

• settembre 2013: relazione finale della «commissione di esperti

per le riforme istituzionali» istituita dal governo Letta

• novembre 2013: decadenza da senatore di Silvio Berlusconi

• dicembre 2013: annuncio della decisione della Corte

costituzionale di illegittimità della legge elettorale, nuova fiducia

al governo Letta, abbandono del progetto costituzionale sul

procedimento di revisione già approvato in tre delle quattro

letture

• febbraio 2014: dimissioni del presidente del Consiglio Letta,

guida del governo assunta in prima persona dal nuovo

segretario del Pd, eletto direttamente dai simpatizzanti nel

dicembre 2013, Matteo Renzi

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63 63

LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER LE RIFORME

ISTITUZIONALI (SETTEMBRE 2013) [I]

• Il rafforzamento del Parlamento attraverso la riduzione del

numero dei parlamentari, il superamento del bicameralismo

paritario, una più completa regolazione dei processi di

produzione normativa e, in particolare, una più rigorosa

disciplina della decretazione di urgenza

• Il rafforzamento delle prerogative del governo in Parlamento

attraverso la fiducia monocamerale, la semplificazione del

processo decisionale e l’introduzione del voto a data fissa di

disegni di legge

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LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER LE RIFORME

ISTITUZIONALI (SETTEMBRE 2013) [II]

• La riforma del sistema costituzionale delle regioni e delle

autonomie locali che riduca significativamente le

sovrapposizioni delle competenze e si fondi su una maggiore

cooperazione e una minore conflittualità

• La riforma del sistema di governo, che viene prospettata in tre

diverse possibili opzioni: a) la razionalizzazione della forma di

governo parlamentare; b) il semipresidenzialismo sul modello

francese; c) una forma di governo che, cercando di farsi carico

delle esigenze sottese alle prime due soluzioni, conduca al

governo parlamentare del primo ministro

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IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE DEL

GOVERNO RENZI

Atto Senato 1429

(presentato l’8 aprile 2014)

«Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la

riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi

di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e

la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione»

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IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO

IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL’AGOSTO 2014 [I]

• Riforma del bicameralismo: il nuovo Senato della Repubblica

concepito come organo di raccordo tra Stato, regioni ed enti

locali, a composizione indiretta – 100 senatori di cui 95 eletti dai consigli regionali tra i propri

componenti e tra i sindaci della regione (uno per ogni regione), 5 di

nomina presidenziale (in carica non più a vita ma per sette anni)

– rapporto fiduciario limitato alla sola Camera dei deputati

– concorso del Senato alla funzione legislativa: paritario solo per le

leggi costituzionali, di autorizzazione alla ratifica di trattati Ue e poche

altre; per tutto il resto potere di proporre modifiche ai progetti

approvati dalla Camera cui spetterebbe l’ultima parola (in talune

materie a maggioranza assoluta)

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IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO

IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL’AGOSTO 2014 [II]

• Riforma del titolo V: una notevole correzione dei rapporti tra

Stato, regioni e autonomie locali rispetto alla riforma del 2001 – rafforzamento della competenza legislativa esclusiva dello Stato,

estesa a molte materie concorrenti

– soppressione della competenza legislativa concorrente

– attribuzione alle regioni della competenza legislativa su una serie di

materie espressamente nominate e su quelle residuali

– previsione di una espressa clausola di supremazia della legge

statale (su qualsiasi materia)

– potestà regolamentare parallela alla competenza legislativa (salvo

delega dello Stato alle regioni)

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IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO

IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL’AGOSTO 2014 [III]

• Voto a data fissa su richiesta del governo, sul testo accettato

dal governo stesso, delle leggi essenziali per l’attuazione del

suo programma

• Trasposizione in Costituzione dei limiti alla decretazione

d’urgenza previsti dalla legge e dalla giurisprudenza

• Modifica dei quorum richiesti per l’elezione del presidente

della Repubblica

• Soppressione del Consiglio nazionale dell’economia e del

lavoro

• Contenimento dei costi della politica nelle regioni

• Abolizione di ogni riferimento in Costituzione alle province

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IL PROGETTO DI RIFORMA COSTITUZIONALE APPROVATO

IN PRIMA LETTURA DAL SENATO NELL’AGOSTO 2014 [IV]

• Modifiche agli istituti di democrazia diretta – innalzamento a 150 mila delle firme per presentare proposte di

legge di iniziativa popolare, ma con la garanzia nei regolamenti

parlamentari di tempi per la discussione e deliberazione conclusiva

– abbassamento del quorum strutturale per la validità dei referendum

abrogativi alla metà più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche,

ma solo per le richieste avanzate da almeno 800 mila elettori

– introduzione di referendum propositivi e d’indirizzo secondo

condizioni ed effetti stabiliti con legge costituzionale

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