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20 03 In casa occhio al fai da te Incidenti domestici E con la libellula il microchip arriva dalla preistoria Scienza pagina 12 pagina 34 pagina 40 Tempo libero Il personal sotto gli scarponi by Elex Italia Poste Italiane Spedizione in A.P. 70% - Milano - N.3 / 2003 Dicembre Gennaio Febbraio

2003 Dicembre Gennaio Febbraio - elexitalia.it · Btscuola, la cui prima edizione è stata presentata quest’anno in occasione del 18° Intel e che sarà seguita dalla seconda edizione

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2003

In casa occhioal fai da te

Incidenti domesticiE con la libellulail microchiparriva dalla preistoria

Scienza

pagina 12 pagina 34 pagina 40

Tempo liberoIl personal sotto gli scarponi

by E

lex

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N.3

/ 200

3

Dicembre

Gennaio

Febbraio

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Libri e iniziative

Gulliver BTscuola e qualità

Incidenti domestici

In casa occhio al fai da te

Scienza

E con la libellula il microchip arriva dalla preistoria

Profumi e cosmetici

Che bravi Cellini e gli alchimisti

Wonder

0612

34

40Natura e tempo libero

Il personal sotto gli scarponi

18

46Gastronomia

Quel risotto che profuma di rose

La sicurezza è vita.Rispetto della dignità della persona.Speranza nel futuro. Ma, in gran parte anche, “figlia” della ricerca e della tecnologia. Come negli Stati Uniti dove gli scienziati “copiano” dagli insetti, esseri perfetti.Sicurezza è armonia con la natura. E con i suoi equilibri.D’inverno. Fra la neve e il sole che “infiamma” le Alpi occidentali e le Dolomiti ad Est. Ma anche d’estate, nel verde e nel benessere avvolgente dei faggi e delle conifere.Wonderland vi suggerisce di immergervi nel biancore pungente delle piste. 0 nei boschi brulicanti di specie viventi.Da difendere. Al Nord. Sulle sponde marine. Nel Centro e nel Sud d’Italia, la Natura deve essere sempre tutelata.Sicurezza, ma soprattutto cultura, è come ci alimentiamo. Con sapienza. Con razionalità.Ma con creatività, come da settemila anni i popoli della terra fanno con il riso.Sicurezza è anche cura del corpo.E’ bellezza e sex appeal. E’ studio delle essenze e dei suoi contenitori, ripresi dal grande artigianato di oggi. Ma che ci viene da epoche apparentemente sepolte, in realtà sempre vibranti. Dal Rinascimento dei Medici. O dall’Art Nouveau e dal Liberty.Appunto. Wonderland vi propone tutto questo.

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Wonder 03LandDicembre

Gennaio

Febbraio

WonderlandIl mondo

come lo vorresti

Numero 3

DicembreGennaioFebbraio

2003-2004

Direttore Responsabile

Enrico Villa

Autorizzazione del Tribunale

di Milano N. 241 del 7 Aprile 2003

EditoreELEX ITALIA

Consortile SpAViale Milanofiori,

Palazzo A/5 - Strada 420090 ASSAGO (MI)

Tel. 02/8227901Fax 02/82279037www.elexitalia.it

[email protected]

RedazioneAdverteaser s.r.l. Via Ettore Ara, 613100 Vercelli

www.adverteaser.it

StampaDiffusioni Grafiche SpA

Villanova Monferrato - AL

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0404

Consideriamoli due “cippi”di ammonizione

di una strada che dovrebbe essere “della

sicurezza”, e che, invece, per ora sono

soltanto macabri monumenti all’insicurezza,

in mezzo alla quale quotidianamente viviamo

inconsapevolmente o avventurosamente.

La reazione, è quella della emotività

puntualmente seguita dall’oblio. Quasi ogni

giorno i mass-media (radiotelevisione

e carta stampata) richiamano la nostra

attenzione su innumerevoli episodi che,

al più, attribuiamo al destino e di cui ci

dimentichiamo un momento dopo:

il crollo delle tribune di un impianto

sportivo conseguente anche al teppismo dei

cosiddetti tifosi; un Executive che attraversa

sulla pista sguarnita di apparecchiature

elettroniche la fase di decollo di un aereo di

linea provocando decine di morti; gli scambi

ferroviari che, all’improvviso, non funzionano

e incidenti aggravati dal fatto che, troppo di

frequente, le porte delle carrozze dei pendolari

sono permanentemente bloccate “per guasto”.

La litania potrebbe proseguire all’infinito.

E, come è accaduto nel caso delle scale

mobili della Stazione Tiburtina, o anche di

altri avvenimenti luttuosi, tutto scompare

letteralmente dopo un giorno dagli schermi

e dalle pagine di cronaca dei giornali.

La giustificazione? Sono in corso più

inchieste: dell’Autorità Giudiziaria e di mille

altri enti i quali, comunque, dovrebbero

Con Wonderlandsulla strada della sicurezza

Mattinata del 28 ottobre di quest’anno: alla Stazione Tiburtina di Roma, una delle più importanti della Capitale, una scala mobile si trasforma in una voragine ed una turista inglese viene stritolata.Un anno fa, il 31 ottobre: il terremoto scuote alcune aree dell’Italia meridionale e a S. Giuliano di Puglia crolla la Scuola Jovine seppellendo un’intera classe di “remigini” e gettando nello sgomento l’intero nostro Paese.

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0505

tenere presente, con una certa severità,

anche il senso di responsabilità che nelle

nostre comunità, progredite e con

a disposizione apparecchiature ad elevata

tecnologia, si è come dissolto.

“Non toccava a me avvertire ed intervenire”

per l’eventualità di un guasto preannunciato.

Quindi, il discorso è chiuso.

Wonderland, fornendo il proprio

contributo sul “senso di responsabilità”

e di informazione, al di là dell’emotività

del momento, ma guardando ai mille risvolti

concreti offerti dalla tecnica, ha deciso con

l’attuale numero di comportarsi diversamente.

In questa edizione, infatti, ha incominciato

dagli infortuni domestici. Nelle prossime

edizioni, battendo proprio sul “tasto

della sicurezza” o, meglio, sul tasto della

“costruzione” della cultura indispensabile per

imboccare sul serio la strada della sicurezza,

dedicherà ampie inchieste e articoli alle

scuole sicure, agli edifici pubblici che,

in fondo, sono la nostra “casa collettiva”,

agli impianti sportivi e per il tempo

libero, (perché no?), anche alle strade e alle

autostrade. Proprio in queste settimane,

la Fiat assieme ad altri organismi gestori

della rete stradale, sta sperimentando

apparecchiature anti-nebbia fondate

Con Wonderlandsulla strada della sicurezza

sull’elettronica e sui radar che, come in altri Stati, potrebbero portare

nei punti più nevralgici all’illuminazione permanente del nastro

d’asfalto. E altre Istituzioni - molto è già stato fatto nella scorsa,

torrida estate - stanno affrontando con la necessaria determinazione

la lotta agli incendi che riguardano gli edifici civili, i cinema

(vi ricordate del Cinema Statuto di Torino e delle conseguenti leggi

sui materiali ignifughi?), i boschi con l’intento di scongiurare quanto

è avvenuto in California e in una

zona del Messico.

E’ bene ricordare che, per gli stabili

civili la produzione industriale

ha messo a disposizione tutto

quanto occorre per evitare gravi

inconvenienti o disastri.

E pertanto, informandosi (anche Wonderland darà una valida mano)

e agendo con oculatezza verso noi stessi e verso il prossimo,

la “strada della sicurezza” dovrebbe diventare più percorribile

con il vantaggio di tutti. en.vi.

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“Liberate Gulliver”: è il nome che

Confindustria ha dato ad un convegno

svoltosi a Bruxelles il 14 novembre

e che ha coinvolto l’intera imprenditoria

dell’Unione Europea, ormai ad un palmo

dai 15 a 25 partners (maggio 2004).

Particolarmente significativa è stata la

relazione di Antonio D’Amato, presidente di

Confindustria, la cui “filosofia” è stata ripresa

ampiamente nello stesso giorno del

summit da una intervista da lui rilasciata a

“Il Sole-24 ore”. La sintesi, che si collega

in gran parte alle recensioni che intendiamo

proporre ed alle iniziative di cui desideriamo

parlare, può essere riassunta in una battuta:

“Europa, esci dal tuo torpore, guarda a

GULLIVERBTSCUOLA

Libri e iniziative

E QUALITA’

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GULLIVERquello che sta accadendo negli Usa dove,

nell’ultimo trimestre, il Pil è salito

del 7% circa (ndr.:in Cina è aumentato

del 10%) e manovra in modo da

non rimanere esclusa dall’”aggancio”

America-Sud Est Asiatico, con il

conseguente avvitamento europeo

sul nefasto, lento ma ineluttabile processo

di decadenza.

La soluzione autentica del problema,

che se non risolto metterà in gioco decine

di migliaia di posti di lavoro e il blocco

dei processi di evoluzione tecnologica,

per fortuna in Eurolandia al momento ancora

soddisfacentemente avanzati soprattutto

per via dell’opera dei settori privati,

è rappresentata – come è noto e come

D’Amato non si stanca di ripetere –

dalle riforme strutturali condotte a fondo,

dall’eliminazione dei lacci e dei lacciuoli

che dal 1957 (primo trattato di Roma

che istituiva la CEE) gli eurocrati, “snobbati”

fin dall’inizio da Charles De Gaulle,

hanno inventato a getto continuo; e, pertanto,

dalla concreta possibilità di essere

competitivi.

Le prime due condizioni sono eminentemente

politiche e di competenza dei Parlamenti

di ciascun partner, della Commissione di Bruxelles e del

Parlamento di Strasburgo. La terza condizione, appunto

quella della competitività, passa in gran parte da regole di lealtà

senza le quali il mercato globalizzato non può funzionare essendo

fondamentale il ruolo del WTO (ndr.: Organismo Mondiale

del Commercio cui, recentemente, ha aderito la Repubblica

Popolare Cinese),

intervenuto opportunamente,

per esempio, per i dazi

americani sull’acciaio.

Ma passa anche - e in ampia

misura - attraverso la qualità

dei prodotti italiani ed europei

i quali devono contrastare

l’aggressività del “gigante

cinese” e di altri paesi emergenti asiatici e africani. Senza i vincoli

che attualmente lo costringono e che il presidente D’Amato lamenta,

Gulliver avrebbe la possibilità di indurre gli antagonisti ad un

comportamento maggiormente equilibrato e, pertanto, per noi

meno dannoso.

Tuttavia, nell’ambito del mercato, occorre anche l’aiuto di

consumatori avveduti; di imprenditori che considerino imprescindibili

i marchi di qualità e la loro certificazione; di creatività

supportata da chiari requisiti qualitativi i quali giustifichino,

nell’ambito della competitività, un onesto valore aggiunto.

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Un riferimento preciso per conseguire queste condizioni,

è costituito dall’Istituto Italiano del Marchio di Qualità.

Esso fu fondato nel 1951, prima della CEE e quando il Mercato

comune era ancora un sogno sia per Altiero Spinelli e per

gli altri Padri fondatori di quella che sarebbe poi diventata l’Unione

Europea. In mezzo secolo, passo dopo passo, l’IMQ è diventato

una grande istituzione di servizio alle imprese, con sede a Milano

e basata su controlli che non danno scampo alle contraffazioni;

e che, pertanto, garantiscono chi consuma.

La brochure, assai elegante, che illustra l’attività e gli scopi sempre

più ampi dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità offre, in poche

parole, la vera “chiave di lettura” della concezione dei fondatori.

Essa, in un certo senso, si collega inoltre a “Liberate Gulliver”.

Le poche, davvero pregnanti parole, sono queste:

“E’, forse più importante di tutto, la diffusione di una cultura della sicurezza e della qualità: produrre “sapere” perché solo un mercato maturo compra prodotti sicuri”.

Il tema - è facile rendersene conto - è molto ampio e certamente si

connette alla campagna, appunto sulla sicurezza, che con questo

numero avvia Wonderland.

Nelle prossime edizioni della rivista

illustreremo pubblicazioni specifiche

che in gran numero sono sugli scaffali

delle migliori librerie, attività divulgative

e iniziative rivolte ai giovani e agli adulti.

Per ora accenniamo a tre esaustivi

opuscoletti, marchiati con il brand IMQ,

i quali, in pratica, ricorrendo alla semplicità

e alle immagini, riescono efficacemente a

coniugare sicurezza, qualità, risparmio delle

risorse (soprattutto energia) benessere per

i più piccini o per i grandi che intendono

gestire e controllare la domotica e non farsi

sopraffare da essa.

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E, in questo servizio, soffermiamoci anche

- non marginalmente, è bene precisarlo -

all’iniziativa btscuola della Bticino,

riservata agli Ipsia e agli Itis dove, sempre

più, si formano i “quadri” specializzati

e gli ingegneri di domani. Btscuola, la cui

prima edizione è stata presentata quest’anno

in occasione del 18° Intel e che sarà

seguita dalla seconda edizione in occasione

del Mediel, a Napoli nel maggio 2004,

integra proprio le indicazioni evidenziate

nella brochure dell’IMQ.

L’obiettivo, infatti, è “produrre sapere”

nei ragazzi attraverso nozioni meditate e

approfondite nonché progetti il migliore

dei quali è stato premiato.

La prima scuola classificata, infatti, è stato l’Itis

“A.Malignani” di Udine, su una selezione di

982 studenti appartenenti a 48 Istituti Tecnici

e professionali dell’Italia settentrionale e con la

collaborazione di una sessantina di insegnanti.

Il “ritorno” culturale e tecnico indotto da btscuola

e da Bticino - si può stare certi - ci sarà.

E il lavoro di questi giovani, che sicuramente

si moltiplicheranno nelle prossime iniziative

di Bticino, ”forerà” (ndr.:perdonateci il gergo televisivo) l’orizzonte

verso cui tende anche Gulliver nell’interesse della nostra industria,

di posti di lavoro sempre più qualificati, dei consumatori:

cioè di tutti noi.

en.vi.

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Dalla ricerca BTicino nasce la nuova Linea Civile Standard Màtix,

adatta a qualsiasi ambiente residenziale o terziario e caratterizzata

da una un’ampia gamma di cromatismi estetici, una larga varietà di

funzioni e un’ottima flessibilità dal punto di vista delle applicazioni

e delle combinazioni installative. Màtix è progettata per risolvere

tutte le esigenze degli installatori che possono proporre un’offerta completa e coordinata ai loro committenti, insieme ai nuovi posti interni Swing e ai centralini Multiboard.

Massima installabilità - Màtix ha la particolarità di essere pensata

per essere installabile ovunque: a incasso, a parete, nelle pareti

in cartongesso, nei contenitori protetti Idrobox, oppure nel sistema

per il terziario Interlink. Una gamma pensata per qualsiasi tipologia

di cliente, in qualunque cantiere.

Estetica neutra e univerale - Il design moderno e sobrio della linea Màtix, caratterizzato da linee semplici e asciutte che

le forniscono un aspetto giovanile e fresco, si adatta alle diverse

tipologie abitative in modo discreto e non invasivo, ossia senza

scomparire nel muro né caratterizzarlo eccessivamente. L’estetica

neutra della linea, garantisce una lunga durata nel tempo,

in quanto non stanca né è soggetta alle mode. Màtix è attualmente

disponibile in dodici finiture divise in tre famiglie: Bianchi (in colori chiari che si adattano alle più comuni tonalità cromatiche

dei muri), Metallics (con placche in tecnopolimero verniciate,

che consentono l’abbinamento con tutti i tipi di arredamento,

realizzate con vernici a base acqua che non inquinano e rispettano l’ambiente) e Stones (con le originali finiture che riproducono il particolare effetto materico della pietra).Ampia gamma di funzioni - Màtix può essere utilizzata per

una ricca gamma di funzioni. La serie completa di apparecchi

elettromeccanici permette di soddisfare qualsiasi esigenza si incontri

nei comuni impianti residenziali e terziari: tutti i comandi e le prese di

corrente, connettori RJ11 e RJ45, apparecchi per la sicurezza elettrica

e per la segnalazione acustica e luminosa.

MÀTIX:

Màtix dispone anche di funzioni elettroniche moderne, quali dimmer

e interruttori IR, termostati e cronotermostati,

torcia estraibile, lampade segnapasso

e di segnalazione a LED, rilevatori gas

e sistema antifurto filare.

PENSATA UNIVERSALE

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di Enrico Villa

Un’esplosione, il crollo e, poi, la morte. Le cronache cittadine, in Italia e in Europa, riportano con frequenza crescente queste brevi, drammatiche sequenze che coinvolgono persone imprudenti, coloro che scoprono inopinatamente di non amare più la vita e tanti incolpevoli. Alla base, il “gas cittadino” come era una volta chiamato correntemente.

Ma, a parte la spettacolarità e il dolore,

le statistiche dicono inequivocabilmente:

sono catastrofi; però i numeri non le

collocano ai vertici. Così come le folgorazioni

o le semplici scosse prodotte da energia

elettrica non hanno la palma dei primati.

I medici legali, gli Istituti assicurativi,

compresi quelli pubblici, gli specialisti

e gli installatori spiegano che la stragrande

maggioranza dei tipi di incidenti

domestici continuano ad essere altri.

IN CASA FAI DA TE

Incidenti domestici

OCCHIO AL

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Tuttavia, questo non vuole dire “assoluzione”

e autorizzazione a “mettersi il cuore in

pace” sperando che le deflagrazioni negli

appartamenti o un guaio, metti caso con

il phon usato a piedi nudi sul bagnato,

non si verificheranno più o, al massimo,

ad “ogni morte di papa” come afferma

un detto popolare. La tecnologia, che ha fatto

passi da gigante negli ultimi anni e che,

per molti aspetti, rientra nella “scienza domotica”, è ormai in grado di evitare

anche il guaio meno devastante.

Inoltre, le leggi nazionali e dell’Unione

Europea non lasciano scappatoie.

Chi le elude espone sé e le persone di casa

(le colf, per esempio) ad effetti poco piacevoli

con conseguenze da “non lasciarsi

più asciugare gli occhi”, per ricorrere

nuovamente al linguaggio popolare.

Prendiamo, tanto per citare un caso, l’ormai

universale “salvavita”. Il consumatore

e qualche installatore un po’ furbetto

ritengono che basti quello per erigere

un “muro d’acciaio” fra la propria abitazione

e l’incidente. Niente di più sbagliato.

Lo 0,03 (il tempo necessario perché

scatti,appunto il “salvavita” (0,01 nella

vasca da bagno con massaggio) scatta

efficacemente solo ad una condizione:

che l’installazione, realizzata davvero a regola

d’arte, abbia come condizione preliminare

e indispensabile la “messa a terra”.

Altrimenti non c’è rispetto delle norme

di salvaguardia che tenga. E l’inconveniente,

confermano i medici legali, con choc

e danni gravi all’apparato cardiocircolatorio

e nervoso, specie delle persone avanti

negli anni, è assicurato.

FAI DA TEPrendiamo adesso

le cucine a gas,

gli impianti di

riscaldamento

autonomo che si

stanno sempre più

diffondendo, le altre

mille applicazioni

tecnologiche

alimentate dal gas

e di cui facciamo

uso ogni giorno.

Le leggi, in questo

particolare comparto,

ricordano un

bicchiere metà pieno

e metà vuoto. Se, da un lato, le norme riguardanti le installazioni

per il riscaldamento autonomo sono abbastanza severe, avendo

prima di tutto l’obiettivo di evitare l’avvelenamento da ossido

di carbonio, dall’altro i consumatori cercano cucine “a gas”

illusoriamente “risparmiose”, senza dispositivo di blocco del gas

quando, per un motivo o per l’altro, i becchi si spengono.

In realtà c’è poco di “risparmioso” soprattutto a danno dei distratti

e delle persone anziane costrette a vivere da single.

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hanno dotato di dispositivi

di sicurezza per evitare,

per quanto possibile, le cadute.

Il collegio dei periti industriali, che ancora

recentemente ha attirato l’attenzione

su quella che hanno definito “la strage

dimenticata” sono stati chiari: il 40,02%

(un primato assoluto) degli incidenti

domestici è dovuto a cadute con fratture

dolorose al femore o agli arti superiori,

seguiti da urti, tagli, distorsioni, prodotti

chimici, esplosioni, acqua bollente,

affezioni agli occhi soprattutto nei bambini.

Il ricorso all’assicurazione rappresenta

già una parziale garanzia.

Ma - e anche qui soccorrono le tabelle

ufficiali - le Compagnie di assicurazione

non sono enti di beneficenza.

La differenza fra un’installazione senza “salvavita” ad hoc e

una con “salvavita” oscilla fra il venti/venticinque per cento.

La domanda sorge spontanea: ma vale proprio la pena

un risparmio del genere quando, magari, si spendono migliaia

di euro per batterie di padelle all’ultima moda, per rischiare

la morte?

I cataloghi delle case produttrici, preciso riferimento per

il consumatore e che, con un po’ di pazienza, dovrebbero

far recuperare l’autostima dell’acquirente nei confronti degli

installatori, dei progettisti e degli architetti arredatori, sono

ormai una miriade nella quale si scoprono apparecchiature

degne della massima considerazione.

La loro capacità di performance e di facile utilizzo è tale

da diventare regalo per i propri congiunti che vivono soli,

in occasione di un compleanno o delle festività natalizie.

E questo non vale soltanto per i “segmenti” elettrico, del gas,

antintrusione ma per attrezzi di più comune uso casalingo

come scale, scalette e via enumerando che i costruttori

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E, nel migliore dei casi, il rimborso dopo

controlli e ricontrolli, arriva al 70% quando,

ormai l’alternativa è la carrozzella o al 100%

quando è stata completamente perduta la

vista in entrambi gli occhi e (siamo al limite

del dramma) sono indispensabili il bastone

bianco e un caro e docile cagnone.

La “beneficenza“, dunque, è quella che, con

oculatezza noi stessi ci facciamo, attivando

tutti quegli accorgimenti tecnologici che il

mercato ci mette a disposizione rivolgendoci

all’installatore di fiducia, come abbiamo

già accennato con uno spirito critico

e con una cultura della “domotica” che,

sfortunatamente, in Italia, non è ancora

così diffusa.

Eppure, sono sempre i dati a spiegarci che

noi italiani, più che i tedeschi e i nordici

in genere, siamo in Europa i più forti e

i più inventivi. Infatti, il mercato delle

installazioni “figlie” della tecnologia e della

ricerca nel nostro Paese vale, in questo

momento, 5.700 milioni di Euro.

Tuttavia il rovescio della medaglia - se così

possiamo esprimerci - è rappresentato

da questa affermazione fatta in una

relazione durante la conclusione di un

Phorum di settore a Firenze: ”L’industria

elettromeccanica italiana, nei settori

produzione, trasmissione, e distribuzione

in media e in alta e media tensione

ha avuto un crollo degli ordini negli ultimi

dieci anni da 2,7 miliardi di Euro del 1992

a 1,1 miliardi di Euro del 2002. Questo ha

messo la nostra industria in ginocchio

e ha causato un grave calo occupazionale,

da 53.000 a 24.000 addetti”.

Le ragioni sono più dì una compresa, negli

ultimi anni, l’”aggressione” e la scorrettezza del “Dragone” cinese

con prodotti non all’altezza.

Enumeriamole: il costo doppio dell’energia rispetto a quello

della Francia e dell’Inghilterra, la progettazione di immobili

dove non si punta al risparmio e alla razionalizzazione dell’energia

(illuminazione compresa) dove le norme di sicurezza sono

un po’ all’Italiana, dove la cultura della tecnologia domestica

“salva vita” è ancora assai arretrata.

C’è un’unica soluzione al problema: l’inversione di tendenza

legata ad aspetti politici di macroeconomia, ma anche alla volontà

dei consumatori e alla collaborazione stretta utilizzatori-installatori.

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Con la sua sfera in materiale ceramico, un nuovo brevetto OSRAM, la lampada ad alogenuri metallici POWERBALL® HCI® offre,rispetto alle lampade ceramiche con tubo di scarica convenzionale, migliore concentrazione luminosa, miglior resa cromatica e migliore stabilità del colore.Infatti la già eccellente qualità di resa cromatica delle lampade HCI® è stata ulteriormente aumentata nella POWERBALL® HCI® con unmigliore indice di resa cromatica nell’area rossadello spettro visibile.La nuova stella dell’illuminazione è dotata di una maggiore stabilitàmeccanica rispetto alle lampade ceramiche con tubo di scarica convenzionale.

POWERBALL® HCI® : ad alogenuri metallici, in tecnologia ceramica a sfera.Nella tecnologia ceramica POWERBALL® HCI® l’ambiente in cui avviene la scarica è formato da due soli componenti semisferici e diconseguenza non ci sono punti nei quali lo spessore delle pareti o il diametro cambino improvvisamente di valore. Ciò significa che POWERBALL® HCI® è più stabile sul piano meccanico e meno sensibile a urti e vibrazioni.Rispetto alle lampade in tecnologia ceramica con tubo di scarica convenzionale, la nuova POWERBALL® HCI® è imbattibile anche in fatto di quantità di flusso luminoso.La sfera ceramica in cui avviene la scarica ammette temperature dell’arco più elevate grazie alla maggiore distanza tra il puntodi massima concentrazione del calore e le pareti ceramiche circostanti. Grazie a questa geometria ottimale è possibile generare una maggiore quantità di luce nell’arco e quindi aumentare l’efficienza luminosa.Inoltre non ci sono pareti di elevato spessore che assorbono la luce: le pareti sferiche sono uniformi e sottili e assicurano una distribuzione uniforme della luce. Il risultato è una maggior quantità di luce e un minor dispendio di energia.

POWERBALL® HCI®LAMPADE AD ALOGENURI METALLICI IN TECNOLOGIA CERAMICA A SFERAPiù robusta e più luminosa grazie alla geometria ottimale della sfera

Uno sguardo ai vantaggidi POWERBALL® HCI®

• Indice di resa cromatica più elevato per i rossi• Migliore indice di resa cromatica complessiva• Resa cromatica più stabile nel tempo• Flusso luminoso più elevato• Minor decadimento del flusso luminoso• Minore percentuale di rotture dovute alla corrosione del materiale ceramico• Minor dipendenza della posizione di funzionamento

Blu: tubo di scarica convenzionale Rosso: POWERBALL® HCI®

Più rosso conPOWERBALL® HCI®

Anche nell’illuminazione, la sfera è la forma perfetta

Migliore indice di resa cromatica nella sezione rossa dello spettro

Più luce grazie alla geometria ottimale dell’ampolla

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CHE BRAVI

Profumi e cosmetici

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CELLINIE GLI ALCHIMISTI

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La cosmetica, arte raffinata, ha ormai sancito la pari opportunità fra donna e uomo. La tecnica per la preparazione delle essenze, del resto, è scienza che si insegna nelle Università, facoltà di Farmacia. La sua evoluzione è oggi grandemente creativa. Non solo. I contenitori delle “fragranze” (il termine che adesso va più di moda) nell’antichità furono capolavori di artigiano. E rieccoli, proprio in questi ultimi mesi del 2003 stilisti e designer che si industriano ad “inventare” boccette fuori da ogni schema usuale. Ma i precedenti artisici si trovano nel XV, XVI e XVII secolo. Basta pensare a Benvenuto Cellini. O andare a curiosare nel Tesoro dei Medici. O anche “immergersi” nella lunga e cangiante storia dell’Art Nouveau e Liberty. O, infine, ficcare il naso nelle ceramiche dell’ultimo periodo di Pablo Picasso. Nulla cambia nulla nella Storia dell’Umanità e della ricerca spasmodica del suo istinto artistico.

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di Moliére e di Goldoni, alla Corte di Cristina di Francia (1606-1663, detta

Madama e che andò sposa a Vittorio

Amedeo I di Savoia). Uno che di donne, rese

strepitosamente belle dal trucco si intendeva

molto, fu papa Alessandro VI Borgia

che mandò al rogo quel “rompiscatole” di

Fra Girolamo Savonarolo, nemico giurato

delle donne “immodeste”; vale a dire che

si truccavano. La ritrattistica, specie quella

del Nord Europa ma anche di Caravaggio

e di Goya, dà un’idea del bisogno di

imbellettarsi. Gli illustri e ricchi borghesi

che si facevano ritrarre, ricorrevano al

cerone e a certi colori per ravvivare le gote,

come fanno oggi gli attori delle seguitissime

fiction televisive.

Una goccia di Chanel n.5 e, via, stupendamente nuda fra invitanti

lenzuola di lino. Negli Anni Cinquanta, lo raccontava alle pettegole

hollywoodiane del Bon vivre Marilyn Monroe, tanto che,

dopo, questa confidenza dell’attrice è diventato un luogo comune.

Lo spunto, tuttavia, viene bene per qualche pennellata storica

sul trucco.

Un fatto è certo: i prodotti cosmetici (non solo i profumi, ma tutti gli

unguenti) li hanno inventati gli alchimisti cercando magari la Pietra

filosofale. Ma a desiderarli e ad usarli sono state, per prime le donne

per imporre la loro bellezza e aumentare il loro sex appeal. Elena, che “tanti lutti arrecò agli Achei”, usava pomate che neppure

Achille disdegnava quando, nel nido delle nutrici, si fece passare

per femmina. Sapienti nel truccarsi furono assiro-babilonesi,

egiziani, fenici con le loro porpore, greci e romani. La loro preferenza

era per i colori forti. E gli uomini, con un concetto di virilità diverso

da quello odierno, al trucco ricorrevano in battaglia riducendo

il proprio volto a maschere per terrorizzare i nemici. I romani, in

particolare, diedero molta importanza agli unguenti per i massaggi.

E le matrone andavano a gara per disporre di cosmetici e profumi

raffinati che le rendessero irresistibili ai loro uomini.

Nel Medioevo, quando il Carnevale (significa carnem levare,

renderla libera e trasgressiva) si impose sul sagrato delle chiese,

truccarsi significò travisarsi, cambiare identità, come accadde

anche dopo, nel Rinascimento, nelle epoche di Shakespeare,

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Cofanetto portaprofumi.Il Tesoro dei MediciFirenze, Museo degli Argenti.

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L’800 delle crinoline e degli abiti fruscianti

fu un secolo cosmeticamente apparentemente

contenuto, che dava ampio spazio ai profumi

delicati per le donne, alle colonie francesi

e tedesche per gli uomini e a rossetti e rimmel

che non abbagliassero molto, diventando

altrimenti motivo di gelosia. Ma ci pensò il

secolo successivo, a ridare alla cosmetica

femminile tutta la sua prorompente carica

erotica mentre gli uomini si limitavano alle

pomate, alle brillantine, agli arriccia – baffi.

Negli ultimi decenni del XX secolo (cioè,

l’altro ieri) e in questi primi anni del terzo

Millennio, le firme francesi, italiane, tedesche,

americane, dell’Estremo Oriente hanno

dato a donne e uomini tutto quello che

si possa desiderare, appunto per apparire

belli, con prodotti che hanno fatto schizzare

verso l’alto la spesa pro capite, forse più

dei maschietti che delle signore.

Esempi che vengono dalle ultime mostre in Europa e in America:

creme al cappuccino, al cioccolato, alle erbe quasi introvabili

e un po’ misteriose per chi è irriducibilmente verde e ha una fifa

nera delle allergie. Ancora di più, se vogliamo continuare:

il tradizionale lifting è stato soppiantato da creme che

cancellano rughe e zampe di gallina o dal modernissimo

laser a luce verde che cancella le macchie della pelle.

Il reggiseno è stato sostituito da una specie di crema

che rassoda e diventa autoreggente. Il fondotinta non è più

una seccatura che si deve applicare con cura e relativa lentezza

ma con una macchinetta rapida o un cucchiaino d’oro. E, a questo

punto, potremmo continuare. Ma, credeteci, non finiremmo più.

(e.v.)Flacone di profumo.Creato da Lalique, quando, negli anni venti e trenta, si dedicò alla creazione di vetri.

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LiguriaBI ESSEVia Bartoli 35R - 17100 Savona SV Tel. 019/8429803 - Fax 019/8429804CIME SPAVia M. Di Robilant 26 Cancello 16143 Genova - Centro GE Tel. 010/512702 - Fax 010/511947

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ELETTRICA CERIANI SPAVia Ripamonti 115 20141 Milano MI Tel. 02/57309905 - Fax 02/57309920ELETTRICA CERIANI SPAVia Udine 2 ang. via Monfalcone 20052 Monza MI Tel. 039/2101332 - Fax 039/2149796ELETTRICA CERIANI SPAVia C.A. Dalla Chiesa 12 20098 S. Giuliano Milanese MI Tel. 02/98248049 - Fax 02/98245863ELETTRICA CERIANI SPAV.le Milano 169 - 21013 Gallarate VA Tel. 0331/795013 - Fax 0331/772813ELETTRICA CERIANI SPAVia Varese/Viale Lombardia 21047 Saronno VA Tel. 02/964781 - Fax 02/96478602ELETTRICA CERIANI SPAVia Maffucci 4 - 20158 Milano Tel. 02/3761996 - Fax 02/39315391ELETTRICA CERIANI SPAVia Milano 71 - 22063 Cantù CO Tel. 031/710127 - 031/701157 Fax 031/7092320GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Socrate 14 22070 Casnate Con Bernate CO Tel. 031/566611 - Fax 031/396232GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Cav. Vittorio Veneto - 23870 Cernusco Lombardone LCTel. 039/9901540 - Fax 039/9901542GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Verdi 83 20063 Cernusco sul Naviglio MI Tel. 02/9248647 - Fax 02/9249854GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Manzoni 21 20089 Rozzano MI Tel. 02/577677 - Fax 02/57767233GDT ELETTROFORNITURE SPAVia A. Sforza 69 - 20141 Milano MI Tel. 02/89401020 - Fax 02/58100337GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Noè 6 - 20133 Milano MI Tel. 02/29401325 - Fax 02/29409958GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Eritrea 17/19 - 20157 Milano MI Tel. 02/3570241 - Fax 02/3570242GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Santa Croce 8 - 20122 Milano MI Tel. 02/8322351 - Fax 02/8322354GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Trieste 85 - 21023 Besozzo VA Tel. 0332/970405 - Fax 0332/970406GDT ELETTROFORNITURE SPAVia San Vito Silvestro 23 21100 Varese VA Tel. 0332/235501 - Fax 0332/235450

GDT LIGHT DIVISIONVia Panzeri 10 - 20136 Milano MI Tel. 02/89401022 - Fax 02/89405522GDT LIGHT DIVISIONVia San Vito Silvestro 92 21100 Varese VA Tel. 0332/820306 - Fax 0332/820179PEDRON S.p.A.Via Bergamo 49 26100 Cremona CR Tel. 0372/463890 - Fax 0372/416613ZANI RANZENIGO & C. S.P.A.Via Leonardo Da Vinci 1 Loc. Onera 25043 Breno BSTel. 0364/21362 - 0364/320034 Fax 0364/320004ZANI RANZENIGO & C. SPAVia Roma 53 - 25060 Collebeato BS Tel. 030/2511202 - Fax 030/2510076ZANI RANZENIGO & C. SPAVia Marconi 70 25018 Montichiari BS Tel. 030/961524 - Fax 030/9650101ZANI RANZENIGO & C. SPAVia Desenzano 3 - Cunettone 25060 Salò BS

TrivenetoELECTRONIA S.r.l.Via Macello 38 39100 Bolzano BZTel. 0471/308310 - Fax 0471/971541ELETTROLUCE SAS MORETTOVia Stiria Partigross 45 33100 Udine UD Tel. 0432/522222 - Fax 0432/521882ELETTROLUCE SAS MORETTOVia Sarpi 11 - 33100 Udine UDTel. 0432/504845 - Fax 0432/521882MEB SPAQuartiere Pre’ 7 36061 Bassano del Grappa VITel. 0424/887111 - Fax 0424/887222MEB SPAVia Del Commercio 2 38100 Trento TNTel. 0461/432333 - Fax 0461/432323MEB SPAVia Verdi 65 - 31046 Oderzo TVTel. 0422/812333 - Fax 0422/812323MEB SPAVia Pialoi 96 - 30020 Marcon VETel. 041/5960411 - Fax 041/5951253MEIS SRLViale Dell’Industria 15 36071 Arzignano VITel. 0444/453362 - Fax 0444/455385MEIS SRLVia Lago Di Costanza 1 36015 Schio VI Tel. 0445/575272 - Fax 0445/575558

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MEIS SRLS.S. 11 Fraz. Villabella 37047 S. Bonifacio VRTel. 045/6104806 - Fax 045/7610132MEIS SRLVia Verona 41 37012 Bussolengo VRTel. 045/6766900 - Fax 045/6765238PEDRON S.p.A.Via Basso Acquar 40/42 37135 Verona VRTel. 045/8051500 - Fax 045/8051555PEDRON S.p.A.Via Frattini 23 - 37045 Legnago VRTel. 0442/602007 - Fax 0442/602069SELECTRA S.p.A.Via Pacinotti 11 - 39100 Bolzano BZTel. 0471/558800 - Fax 0471/558499SELECTRA S.p.A.Loc. Campotrentino 38/2 38100 Trento TNTel. 0461/430311 - Fax 0461/430399SELECTRA S.p.A.Via Brennero 23 38068 Rovereto TNTel. 0464/494000 - Fax 0464/494099

Emilia RomagnaBARCELLA ELETTROF. S.p.A.Via Sonnino 30 - 43100 Parma PR Tel. 0521/944489 - Fax 0521/292669BARCELLA ELETTROF. S.p.A.Via dell’Agricoltura 29100 Piacenza PC Tel. 0523/571157 - Fax 0523/570316BELLENTANI F.LLI S.r.l.Via Oberdan 7 42100 Reggio Emilia RE Tel. 0522/381666 - Fax 0522/791622BELLENTANI F.LLI S.r.l.Via Zanardi 64 40131 Bologna BO Tel. 051/6352011 - Fax 051/6350304BELLENTANI F.LLI S.r.l.Via A. Moro 19/1 43038 Sala Baganza PR Tel. 0521/834503 - Fax 0521/834503BELLENTANI F.LLI S.r.l.Via Enrico Mattei 4 41042 Fiorano MO Tel. 0536/808532 - Fax 0536/808532BELLENTANI F.LLI S.r.l.Via San Paolo 19 29017 Fiorenzuola PC Tel. 0523/985075 - Fax 0523/985533BELLENTANI F.LLI S.r.l.Via Trento 35 - 43100 Parma PR Tel. 0521/705111 - Fax 0521/272625

ToscanaANGIOLO POLVERINI & FIGLI SPAVia P. Calamandrei 65/67 52100 Arezzo ARTel. 0575/370452 - Fax 0575/350356ANGIOLO POLVERINI & FIGLI SPAVia Gutemberg - Collestrada 06080 Ponte San Giovanni PGTel. 075/5996961 - Fax 800866176ANGIOLO POLVERINI & FIGLI SPAVia Charta, 77 9/11 55018 Scandicci FITel. 055/753898 - Fax 055/753970ELETTROCOMMERCIALE SRLVia Carlo Levi 28 59100 Prato POTel. 0574/662810 - Fax 0574/662809PANDOLFI S.p.A.Via Aretina 161 50136 Firenze FITel. 055/623241 - Fax 055/678302PANDOLFI S.p.A.Via C. Monteverdi 20/22 50041 Calenzano FITel. 055/8873041 - Fax 055/8876646PANDOLFI S.p.A.Via D. Lazzeretti 4 58100 Grosseto GR Tel. 0564/23871 - Fax 0564/23123PANDOLFI S.p.A.Via G. Verga57017 Livorno-Stagno LITel. 0586/941492 - Fax 0586/941167PANDOLFI S.p.A.Via Vorno-Fraz. Coselli Zona Industriale Guamo 55060 Lucca LUTel. 0583/403491 - Fax 0583/403497S.E.I. SRLVia Einstein 19/21 52100 Arezzo ARTel. 0575/382047 - Fax 0575/380508

UmbriaUMBRIA AUTOMAZIONE SRLStr. Torrette Battifoglia 06132 S. Sisto PGTel. 0755/271009 - Fax 0755/272645

MarcheFERRI EL. S.r.l.Via G.B. Morgagni 30 63017 Porto S. Giorgio AP Tel. 0734/672652 - Fax 0734/672643GDT ELETTROFORNITURE SPAVia Caduti Del Lavoro 13 60131 Ancona AN Tel. 071/80491 - Fax 071/8049210

Abruzzo, MoliseFERRI ELETTR. S.r.l.Via Tiburtina Valeria 91 65129 Pescara PE Tel. 085/43061 - Fax 085/52335FERRI ELETTR. S.r.l.Via Feltrino 21 - 65129 Pescara PE Tel. 085/4306322-3-4-5-9 - Fax 085/52335FERRI ELETTR. S.r.l.Contrada Saletti - Zona Industriale Val di Sangro - 66041 Atessa CHTel. 0872/888048 - Fax 0872/888902FERRI ELETTR. S.r.l.Via Salaria Antica ovest - Zona Pile - 67100 L’Aquila AQ Tel. 0862/319202 - Fax 0862/319203FERRI ELETTR. S.r.l.Via Verrotti 23 65016 Montesilvano PE Tel. 085/4452303 - Fax 085/4452303FERRI ELETTR. S.r.l.S.S. 80 Km. 94,700 - 64023 Mosciano Sant’Angelo TETel. 085/8071526 - Fax 085/8071527FERRI ELETTR. S.r.l.Contrada Casa La Croce 86039 Termoli CB Tel. 0875/726095 - Fax 0875/725077FERRI ELETTR. S.r.l.Via Nuova 48 - 67100 Avezzano AQ Tel. 0863/447548 - Fax 0863/441272RAMONDO SRLVia Incoronata 19/B 66053 Vasto CH Tel. 0873/30451 - Fax 0873/3045290RAMONDO SRLContrada Casa La Croce 86039 Temoli CB Tel. 0875/751730 - Fax 0875/751717RAMONDO SRLZona Industriale 210 66034 Lanciano CH Tel. 0872/42646 - Fax 0872/42747RAMONDO & LUCEShow room: via Incoronata 19/A 66053 Vasto CH Tel. 0873/3045300 - Fax 0873/3045350

LazioCER SRLVia Casilina, 1133 - 00133 Roma Tel. 06/2006636 Fax 06/20630785CET SPAVia Dei Gracchi 217/227 00186 Roma RM Tel. 06/3232333 - Fax 06/3233032

CET SPAVia Tiburtina 1115 - 00156 Roma RM Tel. 06/412101 - Fax 06/41210140CET SPAVia Di Salone 231 - 00131 Roma RM Tel. 06/4193000 - Fax 06/4193025DME SRLVia Bandinelli 13 - 00178 Ciampino RM Tel. 06/7234365 - Fax 06/7234351DME SRLVia Aurelia 772 - 00165 Roma RM Tel. 06/66416440 - Fax 06/66416501DME SRLVia Flaminia 492 - 00191 Roma RM Tel. 06/3336801 - Fax 06/3336409DI PIETRO S.r.l. Materiale ElettricoVia Provinciale Fondi Sperlonga Km. 2,8 - 04022 Latina LT Tel. 0771/502433 Fax 0771/502974DI PIETRO S.r.l. Materiale ElettricoVia Di Valleranello, 178 00128 Roma RM Tel. 06/5070440 - Fax 06/5073278ELETTROLAZIO SRLVia Le Lame S.N.C. km 2,8 03100 Frosinone FR Tel. 0775/202131 - Fax 0775/202158ELETTROLAZIO SRLVia Carlo Buttarelli, 6 - 00155 RomaTel. 06/2287761 Fax 02/22755213MAJORANO LAZIO SRLVia Casilina, Km. 76,8 03013 Ferentino FR Tel. 0775/241070 - Fax 0775/241060MAJORANO SPAVia Palazzo (Palazzo Palmaccio) 04100 Formia LT Tel. 0771/724542 - Fax 0771/724640SIME SRLS.S. 148 Pontina km 76 04100 Latina LT Tel. 0773/242401 - Fax 0773/240774

CampaniaELECTRA SRLVia Tiberio Claudio Felice 8/10 Zona Industriale Loc. Fuorni 84131 Salerno SATel. 089/303089 - Fax 089/303146ELETTROCAMPANIA SRLS.S. 87 Loc. Cantone - 81020 San Marco Evangelista CE Tel. 0823/454211 - Fax 0823/421050DI PIETRO SPAVia M. Serao 2 - 83013 Mercogliano AV Tel. 0825/683756 - Fax 0825/683760DI PIETRO SPAVia Dei Mulini 10882100 Benevento BNTel. 0824/313957 - Fax 0824/311721

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DI PIETRO SPAV.le Carlo III - ang. via Pizzo della Bufala 81020 S. Nicola La Strada CETel. 0823/424820 - Fax 0823/421366DI PIETRO SPAVia Nazionale Puglie km 35,4 80021 Afragola NA Tel. 081/8519111 - Fax 081/8694100DI PIETRO SPAVia Napoli 348 - 80053 Castellamare di Stabia NA Tel. 081/5391707 - Fax 081/5391729DI PIETRO SPAVia Brin 119/123/125 - 80142 Napoli NA Tel. 081/201019 - Fax 081/286905DI PIETRO SPAVia Lavinaio Primo Tratto 103 80044 Ottaviano NA Tel. 081/5298307 - Fax 081/8282772DI PIETRO SPAVia Campana 60 - 80010 Quarto NA Tel. 081/8768937 - Fax 081/8768446DI PIETRO SPAVia S. Leonardo 45 84100 Salerno SA Tel. 089/333910 - Fax 089/331245MAJORANO S.p.A.Via Argine 508 - 80147 Napoli NA Tel. 081/5914111 Fax 081/5914264-5914229MAJORANO S.p.A.Via Mercogliano Pitya 2 83013 Mercogliano AV Tel. 0825/685357 - Fax 0825/685356MAJORANO SALERNO SRLVia Wenner - Zona Industriale 84131 Salerno SA Tel. 089/7724861 - Fax 089/3061879MAJORANO SALERNO SRLSS 18 P/co delle Magnolie 84091 Battipaglia SA Tel. 0828/372024 - Fax 0828/372025MEGAWATT SRLVia Padula 63/69 - 80026 Casoria NA Tel. 081/7583042 - Fax 081/7572779MEGAWATT SRLS.S. 87 Loc. Cantone - 81020 San Marco Evangelista CE Tel. 0823/421719 - Fax 0823/422395MEGAWATT SRLVia Nazionale Torrette Lato Sud Centro Commerciale 83013 Mercogliano AVTel. 0825/684066 - Fax 0825/683927MEGAWATT SRLC.so De Gasperi 271/273 - 80053 Castellamare di Stabia NATel. 081/8722900 - Fax 081/8727174MEGAWATT SRLVia Pentelete 84 - S.S. 268 Loc. Ponte Zennillo - 80044 Ottaviano NATel. 081/8270044 - Fax 081/8270454

MEGAWATT SRLVia G. Atzori 37/39 84014 Nocera Inferiore SA Tel. 081/927347 - Fax 081/928966

CalabriaACMEI SUD S.p.A.Via del Mare 22 88040 Lamezia Terme CZ Tel. 0968/53903 - Fax 0968/53055CALABRIA ELETTRICA SRLViale Magna Grecia 258 88063 Catanzaro Lido CZ Tel. 0961/781113 - Fax 0961/781112DI PIETRO ELETTROFORNITURE S.r.l.Via Del Progresso 276 88046 Lamezia Terme CZ Tel. 0968/441983 - Fax 0968/442289DI PIETRO ELETTROFORNITURE S.r.l.Fraz. Ravagnese - S.S. Jonica 106 I Tratto 33 - 89100 RC Tel. 0965/636555 - Fax 0965/636546DI PIETRO ELETTROFORNITURE S.r.l.Contrada Lecco - Zona Ind. Lotti 44-45 87036 Rende CS Tel. 0984/404339 - Fax 0984/837822MAJORANO CALABRIA S.r.l.S. Statale 106 Km. 245 88900 Crotone KR Tel. 0962/966006 - Fax 0962/966005MAJORANO CALABRIA S.r.l.C. Da Lecco - 87036 Rende CS Tel. 0984/402755 - Fax 0984/839363MAJORANO CALABRIA S.r.l.S.S. 106 Loc. Frasso - Rossano CSSCARNATI F.LLI SRLV.le Trieste 15/17 - 87100 Cosenza CS Tel. 0984/71140 - Fax 0984/73631SCARNATI F.LLI SRLVia Piave 93/A - 87100 Cosenza CS Tel. 0984/76110SCARNATI F.LLI SRLC/Da Cancello Magdalone 87036 Rende CS Tel. 0984/402402 Fax 0984/402403

PugliaACMEI SUD S.p.A.S.S. 16 Km. 810,200 70019 Triggiano BATel. 080/5495440 - Fax 080/5495470ACMEI SUD S.p.A.Via Bari Km. 1 - 71100 Foggia FGTel. 0881/331611 - Fax 0881/331629ACMEI SUD S.p.A.Via Achille Salvucci 9/E 70056 Molfetta BATel. 080/3387860 - Fax 080/3387861

ACMEI SUD S.p.A.Ufficio di Consulenza - Via Pisa 16 74100 Taranto TATel. 099/7797490 - Fax 099/7797777ACMEI SUD S.p.A.S.S. 96 Km. 116 70026 Modugno BATel. 080/5890440 - Fax 080/5890470ACMEI SUD S.p.A.Via Nardò 15 73042 Casarano LETel. 0833/332311 - Fax 0833/332312

BasilicataELECTRAVia dell’Edilizia 23 85100 Potenza PZ Tel. 0971/69456 - Fax 0971/53107

SiciliaSPEDALE SRLPiazza S. Francesco Di Paola 12 90138 Palermo PATel. 091/583718 - Fax 091/323565SPELUX SRLVia V. Cesare Piazza 4 90129 Palermo PATel. 091/6572233 - Fax 091/6572238STRANO SPAZona Industriale - III Strada 36 95130 Catania CTTel. 095/523411 - Fax 095/591230STRANO SPAP.za Pietro Lupo 6 95131 Catania CTTel. 095/7471111 - Fax 095/7471133STRANO SPAVia Archimede 92 97100 Ragusa RGTel. 0932/622469 - Fax 0932/655721STRANO SPAS.S. 114 30/C 96100 Targia SRTel. 0931/496068 - Fax 0931/496158STRANO SPAPrima fase, Zona Industriale 97100 Ragusa RGTel. 0932/667129 - Fax 0932/667531

STRANO SPAVia Galileo Galilei 87 90129 Palermo PATel. 091/201292 - Fax 091/204095STRANO SPAVia Tommaso Marcellini 8/M (prossima apertura) 90135 Palermo

SardegnaDIMEL S.r.l.Via Cagliari 397 09170 OristanoTel. 0783/303368 - Fax 0783/303372DI PIETRO S.r.l. Forniture ElettricheViale Elmas 150 09122 Cagliari CATel. 070/240711 - Fax 070/240705DI PIETRO S.r.l. Forniture ElettricheVia San Martino 102 09025 Sanluri CATel. 070/9307160 - Fax 070/9307541DI PIETRO S.r.l. Forniture ElettricheLoc. Pill e Matta Prol. - Via Mandas 09044 Quartucciu CATel. 070/840580 - Fax 070/840934DI PIETRO S.r.l. Forniture ElettricheLoc. Nuoro Pratosardo Lotto 109 - 08100 Nuoro NUTel. 0784/294001 - Fax 0784/294044DI PIETRO S.r.l. Forniture ElettricheReg. Predda Niedda Sud Strada 22 - 07100 Sassari SSTel. 079/261220 - Fax 079/262363DI PIETRO S.r.l. Forniture ElettricheZona Industriale Settore 7 07026 Olbia SSTel. 0789/595072 - Fax 0789/51943GDT2 ELETTROFORNITURE SPAViale Elmas km 3,1 09122 Cagliari CA

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dai Sig. GIUSEPPE VENTA e EZIO BARONIO (ritratti nella foto con il dott. Ferri) della

ditta VE.BA. IMPIANTI cliente della società

FERRI ELETTROFORNITURE di PESCARA.E poi...

CONCORSO N. 2Nella foto a fianco la consegna della SMART

vinta dal Sig. BRUNO POMPERMAIER

cliente della società SELECTRA

di BOLZANO

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AspettandoAspettandoAspettandoAspettandoAspettandoAspettandoAspettandola

CONCORSO N. 4

Buoni benzina AGIPHanno vinto 577 cartoline. 266 clienti si sono aggiudicati il montepremi

in buoni benzina.

Estrazione auto Smart Vinta dalla Sig.ra FILOMENA LOPANE

cliente della Società ACMEI SUDdi BARI

CONCORSO N. 5

Buoni benzina AGIPNessuna rivendicazione dei risultati. Il montepremi

si aggiunge al Concorso N. 6 che si è giocato

il 23 e 25 Novembre 2003

Estrazione auto Smart Vinta dal Sig. PIERLUIGI COSEANO cliente della Società ELETTROLUCE MORETTO di UDINE

Il Concorso N. 7 è in corso.

I risultati il 14 Dicembre 2003

Il Concorso N. 8 inizia il

1° Dicembre 2003 e termina il 23 Dicembre.

I risultati il 18 Gennaio 2004.

L’operazione Sportmate sta entrando nella dirittura d’arrivo finale.Se dovessimo fare un primo, seppur parziale, bilancio non possiamo che essere più che soddisfatti dell’accoglienza che avete riservato alla nostra iniziativa: lo testimoniano l’elevato numero di tagliandi di risposta ricevuti per ogni estrazione mensile, la felicità dei fortunati vincitori delle splendide Smart sino ad ora assegnate e di quelli che vinceranno le ultime estrazioni che mancano alla fine del concorso, le migliaia di euro di risparmio distribuiti con i buoni benzina.

Ma adesso l’entusiasmo e l’attesa crescono sempre di più perché sta per essere assegnato il super premio finale: una favolosa Mercedes SLK.

Continuate a giocare con Sportmate! L’ultimo concorso termina il 23 dicembre prossimo. Fra tutti i partecipanti agli otto periodi promozionali chissà che non sia proprio tu a ripartire a tutta velocità

sulla nostra Mercedes SLK …

L’ELETTRICA srl entra nel Gruppo Elex ItaliaCon l’entrata della dinamica azienda toscana distributrice di materiale elettrico ed illuminotecnico, il Gruppo Elex Italia allarga sempre di più la sua area d’azione: i punti vendita adesso sono arrivati a quota 233.

Nata nel 1986 e tuttora guidata dai soci fondatori, L’Elettrica srl dalla sede di Empoli grazie alle 4 filiali presenti sul territorio e ad una capillare rete di

agenti, opera sull’ intera Toscana e parte di Umbria e Lazio con una efficiente organizzazione logistica che assicura risposte in tempo reale alle diverse esigenze degli operatori del settore.

L’accurata pianificazione delle scelte commerciali seguita da una serie di importanti accordi con le principali aziende del settore, consente a L’Elettrica Srl di proporre alla sua clientela una vasta gamma di prodotti: materiale elettrico civile ed industriale, automazione, cavi elettrici, apparecchi di illuminazione, illuminazione d’arredo e riscaldamento.

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QUALCOSA DI

ACCADENDOSTAMAGICO

I PREMI 2004VI ASPETTANO

Per tutti coloro che sono “sotto il segno” di Elex Italiale stelle indicano un 2004 veramente magico…

Guardando nella sfera di cristallo infatti abbiamo visto per loro tantissimi premi.

Come quelli della nuova operazione che assegnerà fantastici regali e l’estrazione tra tutti i partecipanti di una serie di Megapremi finali!

Non solo.

Gli astri ci hanno parlato anche di premi in merce per tutti, una favolosa occasione da non perdere!

Allora, preparatevi ad un 2004 davvero Magico con noi!

Fine anno: tempo di auguri e tempo di oroscopi per il nuovo anno che sta per arrivare.

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Philips Lighting ha introdotto sul mercato la nuova lampada

MASTER Colour CDM-R 111 a ioduri metallici con bruciatore

ceramico, un’estensione della gamma MASTER Colour. La versione CDM-R111 rappresenta il risultato della perfetta

combinazione tra il design della tradizionale alogena a riflettore

ALULine 111 in alluminio e l’efficienza della tecnologia innovativa

MASTER Colour CDM.

La nuova CDM-R111 rappresenta quindi la perfetta sostituzione

delle tradizionali lampade alogene e può essere integrata anche

negli apparecchi già esistenti.

Grazie a questo abbinamento di caratteristiche tecnologiche

e di design permette di ottenere importanti vantaggi in termini

di risparmio energetico, di durata di vita e di temperatura emessa.

Questa nuova versione infatti è disponibile nella potenza da

35 Watt che corrisponde ad una alogena da 100 Watt; quindi a

parità di flusso luminoso il risparmio che garantisce è molto elevato.

Ha una durata di vita circa 3 volte superiore rispetto ad

una tradizionale alogena garantendo quindi una drastica riduzione

dei costi di manutenzione. Inoltre grazie all’emissione

di temperature molto basse consente di ridurre notevolmente i costi

di condizionamento dei locali.

MASTER Colour CDM-R 111

funziona con sistema di alimentazione

elettronico e può essere abbinata ad

un alimentatore bilampada estremamente

innovativo a firma Philips PRIMA

VISION in grado appunto di gestire

contemporaneamente due lampade.

MASTER Colour CDM-R 111

rappresenta la soluzione di illuminazione

ideale per applicazioni in aree commerciali

in generale come negozi di abbigliamento,

centri estetici.

Principali caratteristiche:n Potenza (W): 35n Fasci (°): 10; 24; 45n Ra: 81n Temp. colore (K): 3000n Durata (ore): 10.000n Posizione di funzionamento universale

LAMPADA A SCARICA CON BRUCIATORE CERAMICO

MASTER COLOUR CDM-R 111

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di Enrico Villa

La Milano dei Navigli, dalla primavera all’autunno, è diventata, come non mai, il regno delle zanzare e dei moscerini. Addirittura, fra le risaie della Pianura Padana Occidentale, specialmente nella zona che costeggia il Po e il Monferrato Casalese, è scoppiata una specie di guerra. Non sarà proprio la “guerra dei trent’anni”, ma poco ci manca. E Gad Lerner, star del giornalismo mediatico che si è trasferito ad Odalengo Grande, in una bella casa eredità della ormai inesistente “civiltà contadina” ha anche fondato l’”Associazione libellula”.

E CON LA LIBELLULA

Scienza

IL MICROCHIP ARRIVA DALLA PREISTORIA

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L’elegante insetto, uno dei pochi giunto

fino a noi geneticamente intatto dalla notte

dei tempi, dovrebbe diventare un “killer”

delle zanzare, come i pesci “gambusia”

e altri esseri viventi, applicando le leggi

della “catena alimentare”.

Vedremo che cosa accadrà nei prossimi

anni. Ma a noi le libellule (nel mondo ne

vivono cinquemila specie, dal volo elegante

e dai colori affascinanti) interessano in sé.

Infatti, come insegnano gli entomologi, anche le libellule discendono da un unico

ceppo genetico. A quanto pare, così è per

i milioni di insetti “pterigoti” che popolano

ogni angolo dell’orbe terracqueo e che si

sono adattati benissimo a condizioni

ambientali diversissime. Per le libellule,

non solo questo: esse, l’abbiamo già

accennato sono sopravvissute al “Perniano”

e al “Carbonifero” quando popolavano a

milioni di milioni paludi e boschi sconfinati.

E CON LA LIBELLULA

Pensate! Avevano un’apertura alare di

60 centimetri e le loro larve erano lunghe

30 centimetri. Lo provano i reperti fossili.

Oggi, per la fortuna delle zanzare che

giungono in Occidente da ogni parte del

mondo infilandosi sugli aerei e sui cargos,

le libellule andrebbero lentamente

scomparendo a causa dell’inquinamento

e della radicale trasformazione artificiale dell’ambiente naturale.

Speriamo che, specialmente nelle sopravvissute paludi e foreste,

l’estinzione si fermi anche perché, a parte le zanzare, le libellule,

simbolo di leggerezza e di perfezione naturale, sono utilissime

all’agro-alimentare. In un certo senso questo insetto, come

del resto tanti altri, ha anticipato le tecnologie, via via che si sono

sempre più evolute dal XVIII e XIX Secolo.

Il loro sistema nervoso è triplice e perfetto, quasi - o forse più -

dei sensori elettronici che adesso consideriamo ovvii. Una parte

presiede al funzionamento all’interno del corpo della libellula.

Un’altra parte elabora gli “input” che provengono dall’esterno.

Una terza fa prendere all’insetto le decisioni che istintivamente

(ma forse non solo) convengono per la sopravvivenza.

E, poi, la testa delle libellule è tutta occhi: ben ventottomila

per inquadrare “scomposta” la realtà esterna

e procedere diritti verso l’obiettivo,

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come un aereo da caccia assai perfezionato, sostenute dalle loro

ali trasparenti che si muovono a venti, trenta battiti al secondo.

In questo - solo per un raffronto - le zanzare sono avvantaggiate:

frullano le ali a 600 battiti al secondo, e riescono a utilizzare

anche i residui di calore del giorno “diluiti” nella prima parte

della notte, diventando così una piaga per le persone e per

gli altri mammiferi a sangue caldo.

Un aspetto di questa macchina perfetta chiamata “libellula”

è assai importante.

Gli insetti - diversamente dai mammiferi che per trasformare il

calore in energia motoria hanno bisogno di 30/40 gradi centigradi

che regolano all’interno del proprio corpo con una specie di

termostato - hanno dentro qualche cosa di diverso dal fisiologico

regolatore di calore.

Ecco perché le libellule volano e predano

solo di giorno. Il “via”, come per tutti

gli altri insetti detti “pecilotermi” è dato

intorno ai 15/18 gradi centigradi forniti

dal sole e che assicura questo schema:

calore che si trasforma in energia che dà

la giusta forza al sistema muscolare che

consente di muovere le ali e che permette

di prendere il volo. Con questo meccanismo,

hai voglia a “battere” una zanzara, magari

la “zanzara aedes punctor” che,

peregrina, si è spostata dai fiumi del Nord

dove vive di consueto e che è già vispa

e noiosissima con una temperatura esterna

di 0 gradi centigradi.

Il particolare “termostato” (lo chiamiamo così,

ma per comodità) non è l’unica invenzione,

prima di qualsiasi invenzione tecnologica

dell’uomo, delle libellule.

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Dal fuoco al nucleare

Il calore? Un’invenzione di NeanderthalChi, oggi, in casa, non è circondato da mille misuratori inseriti negli elettrodomestici e che l’industria produttrice propone sempre più perfezionati al consumo?Le persone e gli animali portano dentro di sé questi regolatori che fino all’800 avevano come riferimento soprattutto il calore e il suo contrario: vale a dire il freddo. Ma che, sempre fra il XVII e il XVIII secolo, prima Faraday e, poi, Young, definirono come le manifestazioni diverse procurate dalla chimica o dal lavoro meccanico, mettendo a punto la teoria dell’energia: l’unica forza esistente in natura.Di qui, nel secolo scorso, nacque fra l’altro la termotecnica, che si è andata perfezionando con ricerche e applicazioni sempre più progredite, in sostanza con un unico scopo che possiede, per così dire, tre volti: la produzione, il trasferimento e l’utilizzazione del calore; o, se si preferisce, dell’energia.In realtà, quello che la natura ha “messo a punto” in migliaia di anni, grazie a selezioni stupefacenti degli esseri viventi, il genere umano ha conquistato (tutto è relativo!, come ha insegnato Albert Einstein) in meno tempo pervenendo alle applicazioni tecnologiche adesso sicuramente con un futuro travolgente.I primi che, percependo il calore del sole e studiando il fuoco, si scervellarono per definire in qualche modo la misurazione dei loro effetti, furono gli uomini delle caverne. Poi si “gettarono a “corpo morto” nell’impresa gli scienziati-filosofi della Scuola lonica (VI secolo a.c), i pitagorici come Empedocle (483-425 a.c) Eraclito (VI-V secolo a.c) e Democrito (V-IV secolo a.c). Anche Aristotele (ricordate i suoi quattro elementi terra, acqua, aria e fuoco, anticipazione della moderna teoria dell’energia?) e Platone non disdegnarono di occuparsi di questo problema “da far impazzire” che, almeno duemila anni dopo, sarebbe diventato il problema della “temperatura”; e, guarda caso, della sua misurazione: fondamentale per definire la teoria e la pratica dell’energia che muove ogni cosa come anche, con una sua poetica magari un po’ esasperata e bislacca, nella seconda parte del XIX secolo, prospettò Filippo Tommaso Marinetti (il suo manifesto sul Figarò parigino è del 20 febbraio 1909).Già Erone (I-III secolo d.c) inventò un termoscopio rudimentale che fu ripreso durante il Rinascimento e che Galileo Galilei (1592) perfezionò un poco. Poi, fu una galoppata di “cervelli” che, attraverso gli apparecchi di misurazione, cercavano il moderno concetto di “energia”: Isaac Newton, Farenheit, Regnault con il suo calorimetro preceduto da Boyle (niente a che vedere con boliler che ha, sì, il termostato e i regolatori ma da to boile, bollire – bollitore) e da Celsius con le sue scale graduate.Carnot arrivò ad un palmo da questo principio: partendo dal calore che – lo ripetiamo – fa agire e interagire tutto ciò che vive ed è reale (come gli atomi, per esempio) si riescono a trasformare le diverse forme di energia, riuscendo anche a conservare la stessa. Faraday (nel 1805) e Young (1773-1829), come abbiamo già detto, fecero il resto. E, così, fu avviata una prorompente evoluzione nel XX e nel XXI secolo. Noi, tutti presi dai “protocolli” tecnologici e ingegneristici non ce ne accorgiamo quasi più. Ma era già tutto nato: basta guardare in noi medesimi, gli insetti e gli uccelli che volano, il cavallo purosangue che taglia il traguardo, la forza animale (i buoi e i cavalloni da tiro, per citare un altro caso) o i “mostri” di Formula 1. Tutta energia, finalmente “imbrigliata” e sfruttata al meglio per il benessere delle persone, in casa, al lavoro, per muoversi, nel tempo libero… en.vi.

Le loro larve “gigantesche” (si fa per dire) come sub vivono

sott’acqua. Il loro apparato respiratorio, nel codino, è fatto di branchie

a lamelle che, aspirando l’acqua prelevano l’ossigeno necessario

per vivere. Poi da adulte riescono a irrorare sul loro corpo,

degno di una mannequin, una cera, come nel caso delle bellissime

“Calopteryx”, di un blu intenso o di un verde metallico.

E, felici, volano verso il cielo.

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La SCAME propone una

interessante serie di scatole di

derivazione per la distribuzione

dell’energia elettrica

nell’industria e nel terziario.

Tre le versioni disponibili :

con passacavo IP44 o IP55

e con pareti lisce IP56;

la prima versione con coperchio

montato a pressione e le altre

due con coperchio montato a

vite. Disponibili anche versioni con pareti

rialzate lisce e con coperchio trasparente.

Le caratteristiche tecniche salienti delle

scatole SCABOX sono relative ai materiali

impiegati che garantiscono una particolare

resistenza alle sollecitazioni meccaniche,

chimiche ed ambientali.

La custodia è in tecnopolimero antiurto

e autoestinguente e l’uso di materiali

esenti da alogeni risponde alle più recenti

esigenze ecologiche, confermando l’attenzione

della Scame per la ricerca di soluzioni

innovative dal punto di vista tecnico

e anche nell’ottica della salvaguardia

e del rispetto per l’ambiente.

Fra questi accorgimenti spicca la particolare

tecnica di inserimento della guarnizione

nella fase di stampaggio che lega la stessa

al coperchio in modo indissolubile.

Le viti di chiusura dei coperchi, imperdibili,

sono in acciaio INOX ad elevata resistenza

meccanica e hanno una filettatura a passo

rapido che consente un veloce avvitamento.

I passacavi a più circonferenze assicurano

la tenuta all’acqua e alla polvere (IP55)

e sul fondo della scatola una particolare

scanalatura consente il fissaggio di

apparecchi o accessori con viti autofilettanti.

Le scatole di derivazione SCABOX sono

disponibili in diverse misure da Ø 65 a

460x380mm e per le versioni più grandi

le piastre di fondo completano l’offerta.

Interessanti fra gli accessori opzionali

segnalare i kit di piombatura, i kit staffe

di fissaggio, i tappi coprivite o i kit cerniere

che consentono di aprire i coperchi

mantenendoli solidali con l’involucro.

Questi prodotti possono essere utilizzati

in ambienti ad alto rischio di incendio

(CEI 64-8 parte 7) essendo realizzati

con tecnopolimero autoestinguente e

negli impianti AD-FT secondo le prescrizioni

della Norma CEI 64-2.

SCATOLE DI DERIVAZIONE DA PARETE SCAME:

SERIE SCABOX

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Correre a “rotta di collo”, lungo una pista non uniformente innevata verso valle: non importa se sugli sci a fibre molto flessibili o sullo snowboard, col computer sotto gli scarponi da astronauta, che ti guida alla perfezione senza inconvenienti. La novità, prendendo a prestito le proprietà dei microchips, come accade da tempo per le automobili, è offerta dalla incombente stagione sciistica, in Europa o nelle Montagne Rocciose ad Aspen, in Colorado, che durerà da dicembre a marzo. L’innovazione, una delle tante che la tecnologia pone a disposizione delle innumerevoli necessità delle persone, in casa o durante il tempo libero, è stata messa a punto nel Vecchio Continente pur con le prime intuizioni “targate” Stati Uniti d’America.

IL PERSONAL SOTTO GLI SCARPONI

Natura e tempo libero

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IL PERSONAL SOTTO GLI SCARPONI Ma vediamo di che cosa si tratta, avendo subito presente i prezzi:

un paio di sci di marca primaria, che usano i campioni impegnati

negli slalom o “saltando” dai trampolini, costano in media

900 Euro. Le asticciole di fibra o, come abbiamo accennato,

gli snowboard dotati di computer, sono proposti mediamente

a 1000 Euro: quindi, quasi alla portata di tutti. Il microchip,

opportunamente programmato, segnala il pericolo un istante prima

della caduta permettendo l’automatica provvidenziale correzione

grazie alla regolazione dello scivolare dello sci in relazione alle

asperità del territorio, alla sofficità della neve, al manto nevoso

che in certi punti, a causa dell’esposizione a nord, diventa ghiaccio

cosicché, da questo improvviso cambiamento, possono derivare guai

seri per gli arti e per la salute dello sportivo amatoriale

o professionista.

Sicuramente l’applicazione tecnologica acquisterà popolarità

in due o tre anni con soddisfazione degli specialisti di traumatologia

i quali, comunque, raccomandano di non avventurarsi, specie

all’inizio della stagione (inizio convenzionale il 7 dicembre,

giorno di Sant’Ambrogio, picco delle frequenze sulle piste fra gennaio

e febbraio grazie alle “settimane bianche”) senza allenamento fisico

e pre-sciistico. Le ricerche di mercato e le statistiche giustificano

questo ammonimento. Gli sports invernali (anche il fondo adatto

a tutte le età e le passeggiate nella neve con le racchette e le apposite

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asticciole) si stanno diffondendo a “macchia d’olio”. Le associazioni

del settore, che si augurano una buona stagione 2003/2004,

prevedono affari complessivi per 9 miliardi di Euro circa con

la cassa rimpinguata dai tedeschi, dai polacchi, dai russi in attesa

dei cinesi, oltre che dagli italiani.

E questo nelle Alpi dell’Est (Alto Adige e Trentino dove è

concentrato il 40% dell’offerta globale ricettiva con 8.000 alberghi

e 26.000 attività di tipo complementare). Ma anche nella parte

alpina occidentale e della Valle d’Aosta che, con “fulcro” Sestriere,

Salice D’Ulzio, Sansicario si stanno preparando le Olimpiadi invernali del 2006 con l’impegno di 7000/10.000 addetti.

E, poi, nell’alta Savoia, appena al di là del confine raggiungibile

con 1,5/2 ore di auto da Torino dove è stato creato il gigantesco

comprensorio “Paradiski”, con 238 piste per uno sviluppo

di 500 chilometri e con la possibilità di passare in 3/4 minuti

da 1.200 a 3.250 metri di altitudine servendosi di una funivia

“jumbo” nuova di zecca in grado, su due piani, di portare 200

sciatori per volta. Tuttavia, rimaniamo al di qua del confine.

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L’Italia, neve permettendo (ma ci sono i “cannoni” e la neve artificiale)

è complessivamente in grado di mettere a disposizione 2.400 impianti e uno sviluppo di 6.500 chilometri di piste sulle

quali, ogni ora, seggiovie e funivie, possono “sfornare” due milioni

di persone. A parte le austrade, per gli sciatori di tutto il mondo

che hanno scelto le Alpi italiane (un po’ anche quelle del versante

savoiardo) si stanno attrezzando gli aeroporti di Venezia, Verona,

Brescia, Bergamo, quello di Levaldigi a pochi chilometri da Cuneo,

Caselle, Valle d’Aosta, Malpensa, Linate.

In questo grande sistema è incastonato anche un minuscolo ma

affascinante gioiello: Bielmonte, patria medioevale di Fra Dolcino

e del pittore ottocentesco Delleani, con una meravigliosa “balconata”

affacciata sul Biellese, primo centro tessile nazionale. A Bielmonte,

cuore dell’Oasi Zegna (100 chilometri quadrati di parco naturale)

si sale dal casello di Carisio, sulla Torino-Milano o di Romagnano,

sulla Voltri Sempione, lungo la omonima panoramica la cui

realizzazione fu avviata da Ermenegildo Zegna negli anni Trenta

del secolo scorso. Impianti e organizzazione, se pur minuscoli, sono

davvero “alla biellese”; vale a dire pignolamente perfetti. E, con

installazioni tecnologicamente assai progredite, nei primi mesi del

2004 si potrà sciare anche di notte, come in Alto Adige e ad Aspen,

nelle Montagne Rocciose dove, appunto gli aspen

(una specie di pini argentati) riverberano la luce

con effetti fantasmagorici. Gli indiani

aborigeni chiamavano, per questo,

le montagne intorno

“montagne di luce”.

en.vi

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La serie Idea, come ogni altro prodotto, ha il suo posizionamento

sul mercato.

Se ciò è determinato in maniera precisa per gli apparecchi, lo è molto

meno per le placche: queste, per la loro funzione esclusivamente estetica

e di completamento, rappresentano un jolly che consente al punto luce

di posizionarsi su più fasce di prezzo, offrendo elasticità e possibilità

di manovra a livello commerciale.

Così la serie Idea fluttua tra due estremi, le placche in tecnopolimero

e quelle in legno massello naturale, passando per quelle in metallo

pressofuso, con una conseguente notevole modulazione del livello

di prezzo: rispetto alla scelta di base si può arrivare a 15 volte tanto.

Ciò consente, con la stessa serie di realizzare soluzioni diversificate,

in grado di offrire comunque una serie di pregio, Idea, e soddisfare

al tempo stesso esigenze diverse in termini di estetica e di prezzo.

Un tocco di satinatoIn questo contesto si inseriscono cinque nuove placche in tecnopolimero:

due satinati e tre legno. Le placche con finitura satinata rappresentano

una soluzione estetica meno vistosa e appariscente nei confronti

delle placche base in tecnopolimero lucido: la finitura grigia e quella nera

entrano nell’ambito delle soluzioni eleganti, che pongono l’accento sulla

discrezione e sulla morbidezza dei toni e, pur nella semplicità, danno

al punto luce un’impronta di originalità e ricercatezza.

Vero legno o tecnopolimero?Le tre nuove placche in tecnopolimero con finitura legno, che vanno

a coprire una fascia di mercato interessante, dal momento che offrono una

soluzione esteticamente ricercata e d’un certo pregio ad un prezzo analogo

a quello di una placca in metallo pressofuso verniciato nelle versioni base.

C’è da dire che la tecnologia ha fatto passi da gigante e il finto legno ha

raggiunto un livello di autenticità pari a quello di un falso d’autore: a placca

installata solo un attento esame consente di percepire che si tratta di una

finitura superficiale e che, nella sostanza, la placca è in plastica.

Le tre nuove finiture sono la radica, il makoré e il palissandro, destinate,

nella logica delle scelte estetiche, ad abbinarsi con arredi realizzati con legni

di pregio, due dei quali, la radica e il palissandro, sono dei classici, mentre

il makoré, con il suo originale colore rossiccio, rappresenta una new entry

relativamente recente, anche se d’uso corrente in arredamento.

Ma è proprio la preziosità e rarità delle essenze naturali e il loro costo

elevatissimo ad aver orientato per primi i produttori d’arredamento verso

soluzioni di finto legno applicate su una base più economica.

Per cui queste nuove placche sono destinate

per lo più ad affiancare mobili ed arredi realizzati

con la stessa tecnologia, imposta un po’ dalle

regole del mercato e un po’ dalla scarsità di

risorse naturali.

La gammaLa gamma offerta per queste nuove placche

è completa e comprende entrambe le linee

(classica e rondò) delle placche Idea e, in quanto

a modularità, placche 3,4,5,6 moduli per scatole

rettangolari e placche per scatole rotonde o

quadrate.

NUOVE PLACCHE IDEA IN TECNOPOLIMERO

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Ormai è il boom dei risotti e delle minestre

di riso elaboratissimi come i piatti di

Gualtiero Marchesi che mandava in tavola

un fumante “risott” su cui era adagiata

una sottilissima foglia, non di alloro,

bensì di oro.

Case editrici di gran nome, o tipografie con

qualche pretesa sfornano ricettari, appunto

di riso, a getto continuo che si trovano anche

sugli scaffali delle librerie e mandano in

confusione il gastronomo più appassionato.

Assistiamo davvero a una vera e propria

“risomania” accentuata dai marchi che

in Italia (ma non solo nel nostro Paese)

vanno per la maggiore: Risogallo, per

esempio, Scotti, Liebig e via enumerando.

Assieme al recentissimo ricettario “Il giro d’Italia in 15 risotti”, bello e di facile

consultazione Risogallo propone, inoltre,

il piatto quasi bell’e fatto come, del resto,

Scotti. Oppure Scotti che, avvalendosi come

testimonial dell’attore omonimo, è passato

ad una vera raffinatezza: l’olio tratto dall’”anima” del chicco (il germe) e che

sostituisce degnamente il “Vergine d’oliva”

garantendo una leggerezza che i normali

frantoi non assicurano, specie se sono

meridionali o, allargando gli orizzonti, si

trovano nel bacino del Mediterraneo: Grecia,

in primis, Cipro, anche l’Albania e, un po’

più in là, la Bulgaria dove il “risotto alle rose”

diventerà di casa.

Peccato che tutto questo darsi da fare

editoriale e culturale non abbia ancora dato

risultati proporzionati alla fatica.

Alcuni dati convincenti: bene, o meno

raffinatamente come nel Nord Europa,

il consumo della pasta si è stabilizzato

sui 28 chilogrammi per persona, con punte

di 40/50 chilogrammi nelle regioni italiane

meridionali. Il consumo del riso è invece

rimasto fermo a 4/5 chilogrammi pro capite con una media negli attuali

Paesi dell’Unione Europea (chissa che

cosa succederà quando, nel maggio

prossimo, i partners saranno diventati 25)

GastronomiaSimona Ventura, intrigante conduttrice domenicale di “Quelli che…il calcio”, il marito Stefano Bettarini giocatore della Sampdoria e la sorella Sara, nel loro ristorate Satin

di Milano propongono, fra gli altri, due risotti top: alle fragole e alle carote con aceto balsamico. Già vent’anni fa, nelle trattorie di Viareggio, “capitale” della floricoltura toscana, si gustavano

risotti alle rose e al garofano, così come anche in un rinomato ristorante del centro storico di Lucca. 46

QUEL RISOTTO CHE PROFUMA DI ROSE

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di 3,5/4 chilogrammi per persona.

La volata - lasciateci usare l’espressione

sportiva - è tirata dai brand di prima

grandezza che lavorano, con grande

creatività e capacità di marketing, il cereale

italiano, il migliore del mondo (Carnaroli

e via dicendo) ma che potrebbero,

un giorno non molto lontano, servirsi

del riso egiziano o di quello della Cina,

colosso che sta diventando “primo in tutto”

con il suo prodotto lordo vendibile salito

al 10% annuo. I risicoltori (7000 circa)

del triangolo d’oro Vercelli-Novara-Pavia

con una appendice nella parte meridionale

della grande Milano, si lasciano trainare

un po’ “a corpo morto” essendo passati

dalla solidità economica (1967-1999/2000)

all’incertezza su quello che accadrà nei

prossimi dieci anni.

Eppure l’Italia è il Paese europeo risicolo

più importante del vecchio continente (ogni

anno coltivazione su 220 mila ettari).

Il cereale (si chiama Oryza Sativa) è arrivato

dall’India al seguito delle truppe di Alessandro

Magno, è stato portato dagli Arabi nell’Italia

Meridionale (Sicilia e Puglia), gli Aragonesi

l’hanno preso a ben volere e in Settentrione

(dall’Est alla Pianura Padana occidentale)

si è radicato nel XV Secolo per l’opera dei

Signori di Milano, degli Estensi di Ferrara,

dei Gonzaga di Mantova, della Serenissima

repubblica veneta. In questa epoca (un po’

prima in Piemonte, grazie ai Savoia che

usavano il riso per

confezionare prelibati

dolci) sono nati piatti

popolari che sono

la fine del mondo:la

“panissa” piemontese

a base di suino e

fagioli, la “paniscia”

novarese (verdure con la prevalenza di verze), in Spagna la paella

(con crostacei, pollo, verdure) in relazione alle zone.

Un ingrediente fondamentale è lo zafferano (spezia di origine

araba) che anche dà al “risotto giallo” alla milanese con gli ossi

buchi un fascino irresistibile. Il concentrato di sapienza alimentare

e gastronomica a base di riso si trova in un ricettario denominato

“Risoidea” che raggruppa 100 ricette, dall’antipasto al dolce e che,

diventato popolarissimo, è già stato “tirato” in ben tre edizioni.

Un unico commento, qualunque sia la ricetta che si sceglie,

e che sbuca dall’antichissima cultura cinese: “Mangia il tuo riso.

Al resto penserà il cielo”. (e.v.)

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La ricetta

Risotto ai petali di rosaIngredienti per 6 persone. 150 g di riso Carnaroli o Arborio, 1 cucchiaio di burro, mezzo scalogno finemente tritato, 70 ml di vino bianco secco, brodo bollente (va bene anche quello di dado), 4 cucchiai di petali di rose organiche o del vostro giardino, 1 cucchiaio di burro per la mantecatura.

Lavate bene i petali prescelti e metteteli in ammollo per 10 minuti in una tazza d’acqua tiepida. Soffriggete nel burro lo scalogno,aggiungete il riso e girandolo sempre, fategli bene assorbire il burro. A questo punto alzate il fuoco e bagnate il riso prima con il vino, che lascerete evaporare, poi con 1 mestolo di brodo bollente e poi coll’acqua

di rose; mescolate sempre aggiungendo poco alla volta dell’altro brodo. Trascorsi 15 minuti, dovete assaggiare il riso molto di frequente per essere sicuri che non scuocia. Cinque minuti prima di togliere il riso dal fuoco aggiungete i petali freschi. Ricordatevi di girarlo sempre! Una volta cotto, toglietelo dal fuoco, conditelo con 1 cucchiaio di burro e prima di servirlo, lasciatelo riposare per 5 minuti in modo che possa mantecare bene.

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