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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 3 GIUGNO - LUGLIO 2012

2012-3 Oratorio di Anghiari

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, com

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EZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 3 GIUGNO - LUGLIO 2012

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLV - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro. Redazione:donmarcosal-vienzopapimariodelpiaalessandrobivignanistefanobigiarinimonicaredentielisadelpiantateresabartolomei.

l'editoriale di enzo papi

Leggendo l'attesa!

Notte serenaQuando la Luna è padrona del cielocircondata dallo scintillio delle stellee l'Essere riposa le conoscenzela Terrapriva dei suoi colorilibera delle mentisi adagiain quel breve presente

Franca Ciucoli

Grafiche BorgoSi sa, l'Oratorio vive dell'aiuto che voi lettori ci date.Ma vive in particolare della collaborazione fattiva di una Azienda Tipografica dove il giornale viene composto e stampato, cioè dalle “Grafiche Borgo”.Le Grafiche Borgo hanno la loro sede nella zona industriale di Santa Fiora e per molti dei quarantacinque anni di vita che vanta il nostro periodico, ci siamo avvalsi della loro opera.Questo numero, come ricordiamo in altra pagina, è stato stampato gratuitamente dalle Grafiche Borgo che con questo gesto intendono dare un supporto economico ad una iniziativa nella quale anch'essi credono.

Grazie!

Quando queste note saranno in mano ai lettori la visita pastorale del papa alla Diocesi di Arezzo Cortona Sansepolcro sarà già stata archiviata e ognuno avrà elementi per valutare personalmente l’evento e gioire, se partecipe,

per l’insegnamento che S.S. Benedetto XVI ha donato. Ma quando al computer le sto stendendo, la visita è ancora da venire e, ormai in piena fase organizzativa, è oggetto di dicerie e considerazioni le più disparate, che sicuramente testimoniano, e lasceranno alla storia, la grave inconsapevolezza con cui una parte della popolazione vive e ha vissuto questo momento di attesa. Dall’osservatorio degli organizzatori è stato facile infatti percepire ciò che è corso di bocca in bocca, trasformando una festa in un motivo di perplessità; e di tutto ciò è interessante fare una valutazione di tipo culturale. Per educare! Anche il si dice più banale, diffuso come dato sicuro, diventa infatti criterio di orientamento e fa opinione. Distorta; ma la fa! E un felice evento rischia, per tanti, di diventare un problema. Andiamo per ordine, dunque.

***

La blindatura del centro storico di Sansepolcro che genera difficoltà e impedisce l’ordinario scorrimento della vita; gli ostacoli per i residenti e i visitatori in difficoltà per gli spostamenti in auto e gli impedimenti alle

attività commerciali, dato che il Centro Storico è un centro commerciale naturale, sono diventati tutti un insistito motivo di dicerie e di scontento che è giunto a mettere in ombra anche l’utilità, strettamente laica, in questo caso, di un evento così grande. Si è giunti a dire di un blocco lungo anche una settimana e non esteso, come doveva essere, a poche ore. Tutto ciò ha incrementato scontento e disaffezione. E le spese? Tutte riunificate dal capitolo dell’idolatria del denaro, religione comune e condivisa dai più nei tempi odierni. Si è detto che con questi chiari di luna si stava sperperando una gran massa di denaro pubblico che non c’è e che poteva essere destinato invece ad investimenti più utili per l’economia: il papa insomma sarebbe costato decine di migliaia di euro al Comune che, invece, ha dato conto di spese molto inferiori e di pubblica utilità, quindi ammortizzabili, rilevando anche l’ apporto preziosissimo, per abbattere i costi, del volontariato gratuito delle molte organizzazioni cittadine, VV.FF., Protezione Civile, Rinascimento nel Borgo, Misericordia, Croce Rossa, scout… che ha mosso centinaia di persone; si è arrivati a far circolare anche la notizia che il Papa costava più di una rockstar e che lo stesso pass per Piazza Torre di Berta valeva un occhio della testa... per far cassa!

***

Questi, approssimativamente, i dati. Che lettura farne? Si può lanciare un’ipotesi. Questa: sembra come se, in questa attesa, si siano, alla fine, inconsapevolmente saldati gli interessi ideologici di un certo ceto laico-

massonico, che negli ultimi decenni ha sviluppato in Valtiberina una grande azione di proselitismo che ha portato ad estendere in modo consistente gli affiliati verso una base di quarantenni, tutti economicamente attivi, e le preoccupazioni economiche del centro storico, già provato dalla crisi più generale, che hanno finito per essere ulteriormente provocate da questioni organizzative che sono state viste come dati ostili e non come dati necessari che potevano comunque stimolare anche il profilo commerciale dell’evento. In tutti i casi si può concludere che l’idolatria del denaro, coltivata per decenni, ha essiccato in mezzo al popolo la coscienza della gratuità della vita, la capacità di stupore e la bellezza della vita come occasione, sempre; a tutto questo si è sostituita una ideologia quotidiana, freddamente pragmatica ed utilitaristica, che ha portato una certa fetta della popolazione a vivere male l’occasione del papa in Valtiberina. Dimostrando con ogni evidenza come la nuova religione del benessere -oggi in pericolo, ma pur sempre benessere- sia ormai diventata, anche a livello culturale, una vera e propria tirannia; una tirannia etica che impedisce a tanti di vedere il buono fuori dall’utile e di percepire il bene -anche laico- in eventi tanto grandi e, a prima vista, impossibili. Basta pensare che l’ultimo papa in Valtiberina è accaduto solo... 500 anni fa! E che per il prossimo millennio ci vorranno 1000 anni!

Questo numero“Troppa carne al foco”!

potremmo dire seguendo un adagio anche anghiarese. E così l’elenco di voi lettori, numerosi e generosi come sempre, non ha potuto trovare spazio in questo numero e sarà pubblicato nel prossimo.

Intanto la Redazione e la Parrocchia vi ringraziano per la dimostrazione del vostro affetto e il tangibile incoraggiamento che ci permette di continuare nella pubblicazione dell’Oratorio.

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Una visita per entusiasmareè quella di papa Benedetto XVI ad Arezzo e Sansepolcro

L’impulso di andare tutti alla Santa Messa ad Arezzo presieduta dal Santo Padre, è arrivato dai bimbi. Leonardo è tornato entusiasta dalla Messa domenicale dicendoci: viene il Papa ad Arezzo ci andiamo? Ci ha presi un po’ impreparati e gli abbiamo risposto che ci avremmo pensato. Pensavamo che fosse troppo faticoso andare tutti e così per accontentare Leonardo pensando che fosse una bella esperienza in vista della Comunione che riceverà il prossimo 3 giugno abbiamo prenotato due posti. Poi Sebastiano un giorno mentre parlavamo a tavola dell’argomento ha detto: voglio venire anch’io dal Papa! È stato così insistente che ci ha convinti, così abbiamo deciso “o tutti o nessuno” e ci siamo iscritti tutti. Eravamo un po’ titubanti e preoccupati per le tante problematiche che si presentano quando si parte con dei bimbi piccoli, specialmente in un evento che si svolge all’aperto con tantissime persone, ma la paura ha lasciato il posto all’entusiasmo e Sebastiano, come al solito, era il più entusiasta di tutti e per settimane ci ha chiesto continuamente: ma noi quando andiamo a vedere il Papa!

Poi finalmente è arrivato il giorno tanto atteso e di buon mattino insieme al gruppo di Tavernelle siamo partiti per Arezzo. I bambini erano emozionati e incuriositi, compresa la piccolina che nonostante fosse molto presto era sveglissima.

Arrivati ad Arezzo, siamo stati accolti da una città in festa che si preparava da lì a poco ad accogliere il Santo Padre. Abbiamo camminato insieme a tante altre persone provenienti da ogni parte della Diocesi che si apprestavano come noi a raggiungere il parco del Prato e percepivamo ancora di più quest’aria di festa e l’emozione per l’evento al quale ci apprestavamo a partecipare.

Ci siamo sistemati nel parco nel settore che ci era stato assegnato in attesa dell’arrivo del Santo Padre. C’erano tantissime persone giovani, anziani, donne in gravidanza, giovani coppie, famiglie con bambini piccoli come noi. È stato bello vedere e sperimentare come all’interno di quel parco, erano svanite le diffidenze che ci sono normalmente nella vita quotidiana e come era aumentata la predisposizione nell’accoglienza e nell’aiuto del prossimo. Si era creata un’atmosfera quasi familiare tra persone che nemmeno si conoscevano. Abbiamo riso, scherzato e parlato con tutti, ognuno raccontava le proprie esperienze o trasmetteva le proprie impressioni, in quel momento le nostre vite singole si erano unite eravamo il Popolo di Dio in attesa del nostro Pastore.

Poi ad un tratto le campane hanno suonato a festa, il Papa è arrivato! Si avvertiva in ogni persona la commozione di quel momento, presto il Santo Padre sarebbe arrivato in mezzo a noi e dopo poco il Papa ha fatto il suo ingresso al Prato accolto dagli applausi e dallo sventolìo di tanti cappellini colorati.

Abbiamo seguito la Celebrazione dal maxischermo abbiamo pregato e cantato guidati dalla Sua voce e anche se non era fisicamente vicino a noi, era come se la sua presenza ci abbracciasse tutti. Guardavamo le immagini che venivano trasmesse nello schermo e ogni tanto cercavamo con lo sguardo il palco per riuscire a scorgere il Santo Padre, come per avere la conferma che quello che vedevamo nello schermo realmente stava accadendo a pochi passi da noi. I nostri due bambini più piccoli hanno dormito tranquillamente per quasi tutta la celebrazione mentre Leonardo seguiva con attenzione dal libretto con Francesco un suo compagno di scuola. La Celebrazione è stata molto bella e densa di emozioni che porteremo tutti dentro i nostri cuori per tutta la vita. La parte più toccante è stata quando il Santo Padre

ha intonato il Padre Nostro e l’abbiamo cantato tutti insieme, migliaia di voci che sembravano diventare una sola voce.

Siamo tornati a casa stanchi ma in realtà ricaricati da questa bellissima esperienza che ci aiuterà sicuramente nel nostro cammino di Fede come famiglia.

Pietro è venuto a trovare Donato e noi c’eravamo.

Linda Daniele Leonardo Sebastiano e Matilde

Nella foto il saluto di papa Benedetto XVI ai numerosi fedeli presenti al Prato di Arezzo (foto tratta da Panorama.it).

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Giugno 2012 Mese di Luglio 2012

Mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù

1° giugno venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella Chiesa di Micciano, alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, S. Messa con Adorazione.3 giugno domenica – SS. Trinità. Sante Messe secondo l’orario festivo.5 giugno martedì – Primo Martedì del mese. In Propositura alle ore 17 “Ora di Guardia” con recita del S. Rosario.7 giugno giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.

***10 giugno domenica – Corpus Domini. La festività del Corpus Domini cade la seconda domenica dopo Pentecoste. «Io sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangerà questo pane vivrà in eterno – Alleluia!»In Propositura alle ore 9,30 S. Messa. Alle ore 11, sempre in Propositura, S. Messa Solenne in occasione della Prima Comunione dei bambini della parrocchia. Al termine la processione con il SS. Sacramento ci condurrà alla Chiesa della Croce. S. Messa delle ore 18 nella Chiesa della Croce.

***11 giugno lunedì – S. Barnaba apostolo. Fu compagno di S. Paolo nel suo primo viaggio e fu presente al concilio di Gerusalemme. Ritornato a Cipro, dove era nato, vi predicò il Vangelo e vi morì.13 giugno mercoledì – S. Antonio da Padova. Sacerdote e dottore della Chiesa, nacque a Lisbona (Portogallo) circa nel 1195 da nobile famiglia. Battezzato con il nome di Fernando, appena quindicenne fu accolto tra i canonici regolari di Sant’Agostino per passare poi, dopo essere stato ordinato sacerdote, all’ordine francescano. Predicò missionario in Africa il Vangelo ed infine arrivò in Italia dove, ad Assisi, incontrò San Francesco. Straordinario predicatore, uomo di grande fama e cultura, difensore dei poveri e degli oppressi, si ritirò infine nel convento di S. Maria a Padova, dove morì, giovane, nel 1231.15 giugno venerdì – SS. Cuore di Gesù. Cade il venerdì che segue la seconda domenica dopo Pentecoste. Invito a partecipare alla S. Messa delle ore 18 in Propositura.17 giugno domenica – Domenica XI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.24 giugno domenica – Domenica XII del Tempo Ordinario. Natività di San Giovanni Battista martire: Giovanni, figlio di Elisabetta e Zaccaria, coetaneo di Gesù, si ritirò ancora giovane nel deserto finché adulto apparve nelle rive del Giordano per predicare l’imminente avvento del Messia. Imprigionato da Erode Antipa, subì la decapitazione ponendosi tra i primi martiri cristiani. Sante Messe secondo l’orario festivo.29 giugno venerdì – Ss. Pietro e Paolo apostoli: vengono festeggiati lo stesso giorno perché alcune fonti storiche attestano che nel 67 furono entrambi a Roma per testimoniare la parola di Gesù ed entrambi furono incarcerati e giustiziati.

1° luglio domenica – Domenica XIII del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.3 luglio martedì – San Tommaso apostolo. Primo Martedì del mese. In Propositura alle ore 17 “Ora di Guardia” con recita del S. Rosario.Tommaso è conosciuto per la sua incredulità che svanì ben presto di fronte a Gesù risuscitato. Secondo la tradizione si dice che abbia predicato il Vangelo in India dove probabilmente morì.5 luglio giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.6 luglio venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella Chiesa di Micciano, alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel santuario del carmine, alle ore 21, S. Messa con Adorazione.8 luglio domenica – Domenica XIV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.11 luglio mercoledì – San Benedetto da Norcia, abate (480-547). Anniversario dell’apparizione della Madonna del Combarbio, oggi del Carmine. Alle ore 20, all’inizio della strada del carmine, pellegrinaggio verso il Santuario per partecipare alla S. Messa delle ore 21.15 luglio domenica – Domenica XV del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.16 luglio lunedì – Beata Vergine del Monte Carmelo. Festa solenne al Santuario del Carmine con S. Messa alle ore 21 e processione intorno al Santuario. Nei giorni 14 e 15, alle ore 21, preghiera comunitaria nel Santuario.21 luglio sabato – S. Maria Maddalena. La S. Messa delle ore 18 verrà celebrata nella chiesa del Borgo della Croce a lei dedicata.22 luglio domenica – Domenica XVI del Tempo Ordinario. Sante Messe secondo l’orario festivo.25 luglio mercoledì – San Giacomo il Maggiore, apostolo. Figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni. Nacque a Betsaida. Fu presente ai principali miracoli del Signore. Fu fatto uccidere da Erode verso l’anno 42. È venerato soprattutto in Spagna a Compostella dove sorge una basilica a lui dedicata.26 luglio giovedì – Ss. Giovacchino e Anna, genitori della B.V. Maria.29 luglio domenica – Domenica XVII del Tempo Ordinario. Santa Marta di Betania. Marta, sorella di Lazzaro e di Maria, con le sue preghiere ottenne la risurrezione del fratello Lazzaro. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Qui a destra la bella tela posta sul primo altare a destra della Propositura che raffigura la Vergine con i genitori Anna e Giovacchino.

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S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE “ -SAN LEO (sospesa per lavori) “ -TUBBIANOOre 10,30 -PIEVE DI MICCIANOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura “ -PIEVE SOVARA “ -TAVERNELLEOre 11,30 -VIAIOOre 12,00 -TOPPOLEOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 10,00 Chiesa della Madonna Bella, PocaiaOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16 (ore 17 estivo) TavernelleOre 16,00 (ore 18 estivo) Arcipretura Monterchi “ Catigliano (ogni 15 giorni)Ore 17,00 Madonna Bella a PocaiaOre 18,00 Propositura Anghiari

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

Nelle fotodi Roberto Stowasser

alcuni momentidel salutodel papa

agli amministratorie ai fedelipresentiin piazza

Torre di Berta.

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Piazza Baldaccio

Alcune riflessioni sulla Diga di Montedoglio

Il crollo del muro di retta della diga di Montedoglio è entrato a far parte di tutti i tormenti che hanno distinto e contrassegnato i lavori pubblici nel nostro Paese.

L’allora Presidente del Consiglio Superiore dell’Agricoltura e delle foreste, Dott. Viscardo Montanari, in una comunicazione fatta all’Accademia Petrarca di Arezzo dal tema: La bonifica della Val di Chiana, accennava già allora al problema irriguo che il Ministero dell’Agricoltura stava studiando -siamo nel 1956- per la realizzazione dell’invaso di Montedoglio. Come si può constatare, in Italia, affinché una opera si compia devono passare per lo meno cinquant’anni.

Alla fine degli anni settanta, ho partecipato in qualità di Sindaco di Anghiari alle riunioni con gli abitanti della “Madonnuccia” per convincerli a lasciare le loro terre, i loro poderi perché doveva sorgere l’invaso e i loro beni venivano messi sott’acqua.

Quanti problemi, quante discussioni; ricordo che una sera d’autunno, assieme al Sindaco Minelli di Pieve S.Stefano e a quello di Sansepolcro, Ottorino Goretti, tenemmo una riunione dentro i locali della scuola alla Madonnuccia che terminò quasi in un tumulto, ed io che non sono un coraggioso, saltai dal davanzale della finestra a piano terra, perché gli abitanti infuriati ci minacciavano e non volevano assolutamente lasciare le loro case.

Dico e ricordo questi fatti per far conoscere a coloro che ancora non vogliono comprendere che la popolazione della nostra Valle ha dovuto subire non pochi sacrifici e spesso danni, come ad esempio la nebbia che ormai è diventata di casa. Come siamo stati ripagati? Per adesso, per quello che mi risulta, nessun rappresentante della Val Tiberina farà parte del nuovo ente delle acque umbro-toscane.

Questa terra, con tanta storia, bella e ricca di cultura, dove sin dal Medioevo i religiosi Camaldolesi si dedicarono alla bonifica e al miglioramento agrario, non deve essere trattata in questo modo, non possiamo correre i rischi di certi pericoli. Chi di dovere, prenda decisioni, compia atti precisi, affinché non si ripetano certi disastri.

24/04/2012 f.t.

Turicchidi Emmedipì

Così come recita il regolamento si è tenuta a Turicchi l’annuale festa di San Giuseppe. In quel villaggio esiste una antica cappella dedicata proprio al santo (ne abbiamo parlato nel calendario del 2003).

Le famiglie del circondario si dànno parte per organizzare la festa e se quest’anno era la volta della famiglia Principi, il prossimo anno vedremo all’opera quella dei Senesi.

Quest’anno la festa si è svolta la domenica successiva, cioè il 25 marzo, ma ci auguriamo che nei prossimi anni essa si svolga nel giorno della festa e che la sera della vigilia molti fuochi accesi nelle piazze di Turicchi annuncino tale festa a tutti i valligiani del piano di San Leo.

Ricordo della MariaComposto il giorno del suo funerale

Maria Bartolini fra tre mesi avrebbe compiuto novant'anni. Era nata infatti il 25 giugno 1922 a Dimazzano, poco sotto Gello, dove poi è nato anche il fratello Domenico. A tre anni la famiglia si è spostata a Caserecci e qui è nata la sorella Rosa.

Sposatasi nel 1947 con Pietro Acquisti, dopo alterne vicende, è andata ad abitare al Chiuso.

Ha trascorso una vita operosa e di lavoro non restando inattiva nemmeno l'ultimo giorno della sua esistenza.

Ultimamente i problemi di salute cominciavano a farsi sentire ed abitava con la famiglia della figlia Giovanna a Pino di Tavernelle.

Riposa nel cimitero di Pieve Sovara.

Intervista al volo per la Piazzola

Le palme di Palmiro

Siamo con Palmiro del Molin Bianco, quello di Tavernelle, a cui chiediamo informazioni sulla sua attività per procurare per tempo i rametti di olivo per la Domenica delle Palme.

Quest’anno è stata un’annata buona perché la stagione della potatura è caduta nel giusto periodo; anno scorso mi ricordo che la potatura avvenne molti giorni prima della Pasqua e quindi le palme erano un po’ rinsecchite.

Quest’anno ho recuperato rami di olivo verso Carboncione, dopo la fabbrica del Fornacini, dove dei signori molto gentili me le hanno lasciate da parte. Poi la lavorazione sempre nella casa del camerlengo della Compagnia di Casenovole (per chi non è al dentro, sempre Palmiro) dove ne sono state preparate oltre mille, ma mille di quelle belle.

È questa una cosa che io faccio molto volentieri per la parrocchia, coadiuvato dai miei familiari, specialmente quest’anno che questo braccio mi ha dato un po’ da fare.

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Scarafonidi Anghiarino

Ecco una trappola per scarafoni (che poi sarebbero i cala-broni) indicata dalla Nunziatina del Molin del Caccia.

Si prende una bottiglia di plastica con un foro nella parte alta. Ci si mette dentro aceto e zucchero con un goccio di olio e si attacca nel punto più adatto. I scarafoni verranno attirati dentro la bottiglia e vi rimarranno imprigionati.

Questa trappola va bene anche per le vespe. Ricordate però che le vespe, le api e simili, non è che attaccano l'uomo così per sfizio. Lo fanno solo se si sentono in pericolo, ad esempio stringendole inavvertitamente, e, anzi, sono utili alla impollinazione di moltissime piante. Se quindi non sono in luoghi incompatibili con la sicurezza delle persone (penso in questo momento ai bambini, ché gli adulti dovrebbero aver imparata la convivenza con questi animaletti), si possono (direi si devono) lasciare tranquillamente in pace.

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...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

Dalle pubblicazioni della parrocchiaNotiziario del 1948

La parrocchia di Viaio ha ottenuto il suo nuovo Parroco nella persona del Rev.mo Sac. Narciso Panichi, nostro compaesano, al quale, tenuto conto del fecondo lavoro nel lungo servizio già prestato in Diocesi, S. E. Mons. Vescovo ha concesso di conservare il ben meritato titolo di Arciprete.

5 agosto – Anniversario primo della morte di Polverini Angiolo, sacrestano di questa Propositura, premuroso e fedele. In ogni sera con precisione inappuntabile suonava «l’ora di notte», devoto delle anime sante del Purgatorio.

9 agosto – Festa di S. Emidio V. M. celebrata nella Chiesa di Badia. Il popolo è intervenuto numeroso con il ricordo vivo della forte scossa di terremoto, avvertita il 13 giugno, alle ore 8.

Fiere al Borgo

Alle fiere di Mezzaquaresima al Borgo, che quest'anno han-no goduto di ben quattro giornate di bel tempo, erano presenti molti capi di bestiame, soprattutto quelli di razza chianina. Quando diciamo fiere al Borgo parliamo del giovedì e per la precisione dello spazio del Foro boario pieno di coltivatori e allevatori oltreché di bestiame vero e proprio.

Nella foto è raffigurato un bell'esemplare dell'azienda Alessandrini della Giardinella di Mezzavia. La giovenca, che non ci degna per niente, si chiama Lella.

Poi, per il Corso e nelle strade adiacenti, strage di banchi con tutte le mercanzie. Quest’anno non li ho sentiti, ma di solito vengono i famosi bercioni che vendono piatti in stock o stoffe. Non so come riescono con le loro chiacchiere esagerate a coinvolgere le persone che poi in generale comprano.

Gastone

Gastone Mercati “Anghiarese doc” ed abitante all'Intoppo, lo scorso 11 aprile ha compiuto 80 anni. Lo troviamo sempre presente in tutte le Associazioni portando il suo contributo nelle varie manifestazioni e dimostrando il suo attaccamento al Paese dove ha trascorso tutta la sua vita.Auguri!

La vignetta di Scacciapensieri:IMU!

Fabbri e falegnamidi Mario Del Pia

Vi segnaliamo in questo numero i fabbri di Tavernelle, anzi della Croce del fondo di Tavernelle. Come avrete capito si tratta di Gianni Santi e del figlio Johnny che hanno pre-disposto il necessario per collocare il Crocifisso che era in fondo alla Chiesa della Croce, sopra l'altare maggiore della chiesa stessa. Se entrate in chiesa potrete vedere la modifica. Per questo lavoro non hanno voluto niente e pensiamo che per la stessa somma (il ringraziamento della parrocchia che quindi sarà doppio) predisporranno il necessario per collocare il Crocifisso grosso, quello che si porta in processione ogni cinque anni e che fu realizzato dalla Misericordia nell'anno 2000, nella facciata della Chiesa della Croce, sotto il porticato antistante l'omonimo Borgo.

E ora veniamo ai falegnami. Si tratta anche qui di padre e figlio e per la precisione di Paolo e Matteo Tavanti, artigiani del legno tornito per la via di San Leo. Tramite il camerlengo di Casenovole era stata richiesta la realizzazione di circa venti portatorce (quelli posseduti non bastavano) per la Società del Gesù Morto e il lavoro è stato eseguito ad opera d’arte. Per questo loro impegno non hanno preteso nulla sia del lavoro che del materiale utilizzato, anzi contenti di essere utili alla parrocchia. Poi la Marilena Del Pia, decoratrice e ceramista, ha provveduto a dipingere i portatorce che sono stati utilizzati per la processione del Venerdì Santo. Anche per lei è stato sufficiente il grazie della Società.

Tutto questo per essere grati alle persone menzionate ma anche alle tante altre che gratuitamente lavorano e dedicano parte del loro tempo libero alla parrocchia.

Velocitàdi Clèto

Capita anche a me di superare i limiti di velocità ma mi mantengo sempre nei paraggi di tale limite.

Una mattina ero verso Santa Fiora che me ne andavo al Borgo lemme lemme (si fa per dire perché fra i cinquanta e i sessanta chilometri) quando mi passa avanti una macchina a tutto bordò. Proseguo il mio viaggio e sotto il ponte della superstrada ti rivedo la macchina fermata da una pattuglia della polizia. Lo so che non è bello, ma ci ho avuto piacere.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La chiesa parrocchiale di San Paterniano a ViaioParte prima

Viaio è una piccola Frazione rurale, situata alla destra del Tevere, all’altezza di 332 m s.l.m., nel piano d’Anghiari, da cui dista solo 3 Km, di fronte al Colle di Montedoglio. La Comunità parrocchiale attualmente è composta di un centinaio di abitanti suddivisi in circa 30 famiglie. La piccola borgata, di origine molto antica, è storicamente legata alle vicende della Pieve di Micciano e delle altre chiese vicine.

Apparteneva nel Medioevo ai Signori di Galbino e poi ai monaci camaldolesi, a cui fu ceduta da parte di Federico I nel 1137. I camaldolesi amministrarono in proprio o attraverso concessioni di carattere medievale le rendite dei fertili terreni dei mulini e dei diritti sulla gestione delle acque. Dal Regesto di Camaldoli vol. 4 n. 2407 si viene a conoscere un’azione legale contro un certo Verleone del Borgo S. Sepolcro, che aveva fatto costruire un nuovo mulino accanto a quello vecchio dei Camaldolesi. Nel 1251 “dominus Albertus Rodulfi” possedeva un mulino nella parrocchia di S. Crescentino presso Viaio (A.S.F. Dipl. di S. Salvatore di Camaldoli – 4-XI-1251).

Secondo il Repetti, la Badia di Prataglia possedeva a Viaio beni donati nel 1008 dal Vescovo di Arezzo Elemberto. L’aggregato rurale di Viaio è costituito fondamentalmente da due parti. Una è organizzata intorno una corte irregolare con edifici antichi di periodi diversi, con scala esterna e loggiato. Caratteristica la casa in forma di piccolo palazzo, con tre finestre in pietra e portale pure in pietra, sovrastato da un bello stemma raffigurante una stella, un agnello (?), e tre quadratini datato 1785. Accanto a questo edificio esisteva

un’antica costruzione a torre con strutture a pietra, mattoni e mensole, che purtroppo è stata malamente restaurata, per cui ha perduto l’antica e artistica identità.

L’altra parte del complesso di Viaio è organizzata intorno ad un torrione che presenta elementi architettonici e strutturali molto antichi, con mostri di pietra e portale in conci di pietra in forme sei-settecentesche. All’interno di questo caseggiato, vincolato dalle Belle Arti, che meriterebbe di essere restaurato, ho notato sulla soglia questa data: 1642. “Fra Viaio e il Tevere – riferisce il Diringer – furono scoperte alcune tombe romane ad inumazione con numerosi frammenti di vasi aretini”.

Passiamo ora a presentare ai nostri lettori la chiesa parrocchiale di Viaio (Viario o Vivaio) che risulta al primo posto tra le cinque chiese suffraganee della pieve di Micciano, secondo il Catalogo delle chiese della Diocesi Aretina, compilato nel 1275. Sulla fine del XIV secolo, invece, la Pieve di Micciano aveva sotto la sua giurisdizione dodici chiese, di cui “San Paterniano al Vivaio” risultava al sesto posto.

Nel Decimario di Arezzo degli anni 1274-75 l’“Ecclesia S. Paterniani del Viairo” era tassata per lib. 4 e soldi 8. In quello degli anni 1302-03 (Foglio 67 n.2140) “Ecclesia S. Paterniani dei Viairo solvit lib. I e soldi XV”. L’attuale sacro edificio, orientato a sud-est, presenta una facciata rintonacata a cemento a finta pietra, con in alto una finestra rettangolare incorniciata da pietra sulla quale si legge “Io Iacobus Tuti rector I.U.D.”. Anche il portale d’ingresso ha gli stipiti e l’architrave di pietra, su cui è incisa la seguente scritta: “S. PATERNIANO EP. DICATUM”. La chiesa aderisce dalla parte ovest ad un fabbricato rurale passato all’I.D.S.C., mentre a sud alla discreta casa canonica, rimasta di proprietà della parrocchia. Sul vasto sacrato c’è un’umile croce di legno installata su un supporto di cemento. L’ingresso avviene attraverso una bella bussola lignea datata 1803, ai cui lati, sulla controfacciata, vi sono due acquasantiere, quella di sinistra è di marmo e quella di destra di antica pietra. La chiesa, di pianta rettangolare, è ad un’unica navata. La superficie è di mq 80 (6,25 x 12,67). Il pavimento è in cotto ottocentesco, fatto di mattoncini quadrati di cm. 27 x 27. Il

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Le nostre chiese...soffitto, a forma di capanna, presenta 3 capriate e quattro spazi con travatura in legno. A circa metà della parete di sinistra c’è la cappella della Madonna, della superficie di circa 6 mq (m 2,63 x 2,42), con un altare aderente alla parete la cui mensa è in pietra, sulla quale c’è un tabernacolo ligneo circondato da sei candelieri lignei mal riverniciati e nella sovrastante nicchia c’è una moderna statua della Madonna di Lourdes. Sulla parete a destra dell’ingresso di questa cappella c’è incorniciato un bell’affresco raffigurante la Vergine seduta e in veste rossastra con mantello azzurro, la quale sostiene Gesù Bambino con la manina destra alzata. Quest’affresco meriterebbe una particolare ricerca. In alto abbiamo una finestra rettangolare, che insieme a quella della facciata permette alla luce di illuminare l’interno. La superficie della chiesa è occupata da dodici banche per i fedeli, di cui otto risultano vecchie e quattro moderne. Un antico confessionale si trova in fondo, aderente alla parete destra. Non ho visto il

fonte battesimale. Sulle pareti, a media altezza, sono appesi i quattordici quadri della Via Crucis, stampe di stile sette-ottocentesco, mentre una moderna balza in perlinato ricopre la parte bassa.

Salendo i due gradini della balaustra si entra nel presbiterio, della superficie di 5,9 x 6,25 m, dove al centro, staccato dalla parete di fondo, c’è un grande altare maggiore in marmo, con la mensa di pietra fornita di quella sacra, rivestita di tovaglie. Anche il paleotto e la parte esterna della predella risultano in marmo. In mezzo ammiriamo un bel tabernacolo di marmo policromo, sovrastato da due graziosi angeli marmorei, mentre ai fianchi della porticina del ciborio ci sono due colonnine anch’esse di marmo. Il tabernacolo è inserito fra due gradini di marmo a destra e a sinistra che sostengono quattro candelieri lignei in alto e quattro di bronzo in basso. In altro sulla parete c’è un grande quadro di tela rappresentante la Vergine con il Bambino in gloria, che appare a S. Paterniano e a S. Antonio di Padova, opera mediocre del secolo XVII.

Sopra questo quadro c’è dipinta sul muro la seguente scritta: “DEO DIVOQUE P A T E R N I A N O E P I S C O P O BONONIENSI”. S. Paterniano, del IV secolo, risulta vescovo di Fano e non già di Bologna, per cui chi ha suggerito al pittore l’origine bolognese del santo si deve essere sbagliato. In basso su questa parete, incassati nel muro, ci sono due piccoli tabernacoli contenenti l’uno reliquie dei Santi e l’altro gli Oli Sacri. A destra del presbiterio c’è un’altra statua della Madonna di Fatima con le mani giunte ed una luminosa corona in testa, forse collocata qui per il mese mariano. Non esiste l’abside. Nel piccolo spazio dietro l’altar maggiore ci sono due antiche casse e quattro inginocchiatoi in legno. Sotto l’altare posticcio, rivolto al popolo, c’è un epigrafe sul pavimento, della quale non ho potuto leggere che la seguente parte: “… DI PLAUTILLA DONI – DI ANGHIARI – NATO IX GIUGNO MDCCXLVII, MORTO…”.

Dal presbiterio, attraverso una porticina accanto alla quale c’è una campanella che viene suonata all’entrata della Messa, si entra in Sacrestia, dove ho notato una grande credenza contenente i vari arredi e suppellettili sacri, tra i quali al tempo del parroco Bigiarini don Clemente, in data 16 marzo 1910, secondo la scheda a firma del De Vita, conservata negli archivi delle Belle Arti di Arezzo, si segnalavano i seguenti oggetti storico-artistici:

1) 4 candelieri di bronzo a triplice piede. Due hanno un ingrossamento ovoidale nel fusto e negli altri due l’ingrossamento è a forma di pera schiacciata. Sec. XVI-XVII.2) Piccolo secchiolino di ottone a corpo globoidale. Sec. XVI-XVII.3) Pianeta di cataluffo a strisce multicolori, con stolone aggiunto, e rappezzato con altre stoffe. Sec. XVIII.4) Pianeta di damasco bianco, con stolone aggiunto e rappezzata con altre stoffe. Sec. XVIII.5) Calice in metallo con ingrossamento a pera nel fusto. Sec. XVII-XVIII. Modernamente dorato.6) Calice in metallo argentato con ingrossamento a pera nel fusto. Sec. XVII-XVIII.

Sulla parete est della chiesa si erge un semplice campanile a vela costruito con mattoni, nelle cui due arcate sono appese due campane che all’apparenza dovrebbero risalire ai secoli passati.Nella prossima puntata presenteremo i verbali di alcune visite pastorali ed un elenco dei parroci di Viaio.

Nell’altra pagina l’interno della chiesa e la facciata.Qui a sinistra la tela con la Vergine San Paterniano e Sant’Antonio da Padova e, a destra, affresco della Vergine con il Bambino.

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Anghiari: piccole storieScritte a quattro mani da Cesare e Ivano

con i disegni di Monica RedentiIl Roggio

Ovviamente il “Roggio” individua con tale soprannome una persona il cui vero nome sfugge ai ricordi.

Da giovane era di bell’aspetto e si dava arie da signorino pur essendo il figlio del cocciaio.

Per fare colpo su una ragazza dei dintorni aveva sparso la voce di essere persona benestante.

Un giorno il padre non si sentiva troppo bene e, siccome proprio quel giorno aveva un appuntamento alla fattoria della Barbolana dove convenivano numerosi contadini della zona per comprare i suoi cocci, mandò il figlio. Gli consegnò il somaro carico di pentolame e gli dette le indicazioni sul giro da fare.

Giunto alla salita del Bargellino il nostro “Roggio” vide la ragazza di cui si era invaghito e allora, per togliersi d’imbarazzo, si mette a dire ad alta voce: «...Arilà somaro di mio padre!»

Voleva far sapere a tutti che non era il tipo che sembrava parlando forbito e sottolineando che la bestia non era sua ma, naturalmente, peggiorò soltanto la situazione.

Il Roggio II

Un altro episodio coinvolge il nostro “Roggio”. Ad Anghiari il lavoro scarseggiava, mentre della miseria ce n’era in abbondanza. E allora parlando con gli amici al caffè di piazza esclamò:

«Ho deciso, vado a l’estero!»«Ah, fanno gli amici, e ‘n do vai?»«A Roma!» Fu la risposta convinta del “Roggio”.

A tutte le mamme

È da poco passata la Pasqua. Trovate un po' di tempo per pregare assieme ai vostri figli, specie nella loro adolescenza, vi assicuro che non lo scorderanno mai.

Queste sono le preghiere che dicevo assieme a mia madre tanti anni fa, mi sono rimaste sempre in mente.

(La sera prima di dormire)Signore io vado a lettocon la mia Croce al pettocon tre Angeli di Diotutti intorno al letto mio,tre da piedi, tre da capola Madonna da ogni lato,la Madonna ben mi disseo che vegliassi o che dormissiio paura non avessiné di giorno né di notteneanche al punto della morteperché dalla morte in làGesù buono ci salverà.

(La mattina al mio risveglio)Ti ringrazio Signore di avermi creato, fatto cristiano, protetto in questa santa notte. Ti prego di guardarmi in questo santo giorno, ti offro le azioni della giornata, fate che siano secondo la vostra santissima volontà, la grazia vostra sia sempre con me e con tutti i miei cari, Signore misericordia perdonatemi.

Maria Senesi

Compagniedi Anghiarino

Venerdì 11 maggio si è svolto come da copione il Ritrovo di tutte le Compagnie di Anghiari. Prima la parte in chiesa, poi tutti nella sala dell’Oratorio per la merenda a base di fave e pecorino ed altro.

Palmiro, Direttore generale della serata, era aiutato da uno stuolo di collaboratori: Roberto e Lazzero da Casale, Gino dalle Case verdi e poi, al foco, il Gattaponi e il Gegio che sul finire sono stati supportati da Paolo e Loris.

La compagnia ha gradito tutto e hanno chiuso la serata i dolci confezionati appositamente dalle nostre donne: la Sil-vana e la Vincenzina, la Fanny (leggi crostata) e la Marilena, la Vilma (del Campo della Fiera) e la Maris (per impegni non è potuta essere presente) e, finalmente, la Faliera e la Franca.Tutto bene e arrivederci alla prossima occasione.

E visto che si parla di Compagnie volentieri segnalo la compatta partecipazione dei Confratelli di tutte le Compagnie di Anghiari (ben 74) alla processione del Venerdì Santo. Da non sottovalutare anche la partecipazione dei tanti fedeli.

Ma ritorniamo dall’inizio. Da alcuni anni si sta proponendo la antica – e sempre nuova – preghiera dei vespri. Anche se qualche confratello scherzoso li chiama, parafrasandoli, “i versi”, in realtà è un momento di preghiera che speriamo diventi consueto all’interno delle riunioni delle compagnie. Lo scorso 11 maggio, dopo la preghiera ci sono state le parole di don Marco, rivolte a tutti i Confratelli. Così in finale (ecco perché abbiamo ripreso il discorso d’apertura) vogliamo dire di essere grati a don Marco per il suo impegno e il suo accompagnamento come correttore delle compagnie.

Questo mi è piaciutoAntistene dal libro di De Crescenzo

Nessun uomo

Nessun uomo amante del denaro può essere buono!

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QUESTO NUMERO È STATO OFFERTO DALLE GRAFICHE BORGO

Nell’ambito della collaborazione delle Grafiche Borgo con l’attività editoriale della Parrocchia di Anghiari, volentieri segnaliamo che questo numero dell’Oratorio è stato da loro stampato del tutto gratuitamente.Sono ormai diversi i decenni che la Parrocchia di Anghiari si avvale dell’opera di questa Azienda per le proprie necessità editoriali.La loro esperienza e la loro tecnica si è ormai consolidata nella grafica e nella stampa tradizionale.Il nostro grazie sentito va ai dirigenti e alle maestranze delle Grafiche Borgo.

La nuova tovaglia della Propositura

Don Marco, al termine della S. Messa delle ore 11 in Propositura, ha dato la notizia, ai fedeli presenti, della nuova tovaglia collocata sull'altare maggiore:

Vorrei segnalare stamani questa tovaglia preziosa collocata sopra l’altare maggiore della nostra Propositura. Essa è preziosa agli occhi del Signore ma anche ai nostri occhi.

Sono le donne del tombolo che l’hanno realizzata e l’hanno voluta offrire alla parrocchia. Vorrei ringraziare per nome tutti coloro che hanno contribuito: la Elena Sassolini per la stoffa, Bianchi Elida per il filo di refe, Siro e Michele Ruggeri per il disegno, Guadagni Maria Vittoria (la Vittorina) per il ricamo e il montaggio, Leucalitti Bruna per la stiratura, e poi le donne dell’Associazione “Il tombolo” che hanno realizzato i quadrati: Andrzejewski Teresa, Bartolini Elena, Bindi Isabella, Cambi Enrica, Del Pia Anna, Gigli Cinzia, Nocentini Mariella, Radicioni Settimia, Ricceri Iride, Zanchi Anna, Zanchi Carla.

Controllate che l’indirizzo sull’Oratorio sia esattoAiuteremo i postini ed eviteremo che il giornale vada disperso

La Vilma rifornisce il suo negozio comprando i fagioli da 5 fornitori diversi in sacchetti da 1 chilo, viene poi a sapere che uno di loro, poco attento, confeziona sacchetti da 900 grammi, ma non sa chi è e senza pesarli non riesce a capire quale fornitore ha sbagliato.Come può la nostra Vilma ,con una sola pesata, scoprire il fornitore disattento?

Soluzione del quesito del numero scorso:Il contadino non aveva assegnato l’intera consistenza ai nipoti ma solo i 17/18 infatti (1/2+1/3+1/9)=17/18.L’amico saggio sa che il suo vitello aggiunto è l’1/18 che non verrà assegnato ma servirà solo a fare i conti, quindi alla fine potrà riaverlo.Complimenti a Paolo che ha inviato una mail con la soluzione corretta. Ciao a tutti.

L’angolo sprizzacervellidi Ravella Merinista [email protected]

7° ques i toI fagioli

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In Propositura, domenica 10 giugno con don Marco

Prima Comunione 2012

I l 1 0 g i u g n o 2 0 1 2 n e l g r a n d e C u o r e

d e l l a C h i e s a r i c e v e r a n n o i n d o n o , p e r

l a p r i m a v o l t a , G e s ù E u c a r i s t i a :

Alessio Baglioni

Diego Bartolomei

Samuele Chiribini

Giovanni Del Sere

Martina Dragoni

Noemy Ghignoni

Chiara Grasso

Lorenzo Maggini

Giulio Marcomeni

Luca Matteucci

Miriam Morelli

Gregorio Nicchi

Daniele Nocentini

Christian Puleri

Filippo Rubini

Caterina Ulivi

Nel ringraziare di cuore tutti quelli che in Quaresima hanno “raccolto il loro fiore’’ e hanno pregato per loro, i

bambini invitano tutta la Comunità parrocchiale a partecipare con gioia alla loro grande e bellissima festa che si

terrà nella Chiesa di Propositura alle ore 11.

Foto ricordo

Siamo al termine della Processione del 3 maggio. Assieme al Cardinale Francesco Coccopalmerio i nostri ragazzi che hanno ricevuto la cresima, assieme alla catechiste Norma e Catia, posano per la classica foto, che suggella una giornata di festa, ma anche un significativo cammino di catechismo.

Foto Studio F10 Anghiari

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Notizie dalla Misericordia con i nuovi iscritti e le vostre offerteDue donazioni

Segnaliamo la donazione di due importanti attrezzature effettuata a favore della nostra Confraternita da due famiglie anghiaresi.

La signora Alessandrini Stefania ha offerto una carrozzella per disabili, pieghevole, in memoria di Alessandrini Nilo.

La signora Cherici Cinzia ha offerto un defibrillatore semi-automatico (il “DAE”) in memoria del papà Cherici Valfrido.

Questi importanti gesti di generosità ci permettono di alleviare gli impegni finanziari collegati all’opera di misericordia che la nostra Confraternita sostiene, giorno dopo giorno, a favore dei malati e dei bisognosi.

La consapevolezza di poter contare ancora su uomini e donne che ci offrono in maniera disinteressata il proprio contributo, non solo finanziario, senza nulla chiedere, è per tutti noi di stimolo e di incoraggiamento.

Anche per questo motivo esprimiamo a Stefania e Cinzia con profonda gratitudine il nostro più sentito ringraziamento, assicurando le nostre preghiere per i loro cari recentemente scomparsi.

I nuovi iscritti

Di Lauro FernandoSaioni ErnestoSelvi EnzoSpapperi Elda

Le vostre offerte

Anonimo 10Bartolini Maria - i familiari alla memoria 200Bartolomei Corsi Pietro in memoria dei genitori 100Boncompagni Gina 5Bruschi Mario - i familiari alla memoria 195Buscosi Apollonia - la famiglia Del Barna alla memoria 300Carria Elisabetta 50Cheli Francesco 20Di Lauro Fernando 20Giorni Valter 10Giovacchini Renata 10Lazzeroni Graziano 10Ligi Nella - i familiari alla memoria 300Locci Giuseppe - i colleghi di lavoro di Giancarlo alla memoria 120Locci Irene 5Mencarini Adelmo 50Monini Santi 10Nencioni Palombini Ornella in memoria di Bruna Mazzoni 10Nocentini Ivano - i familiari alla memoria 378Radziwonic Roberta in memoria di Sbragi Gina 10Raffaelli Benito 20Russo Severina 10Sbragi Gina - i familiari alla memoria 250Selvi Enzo 10Spapperi Elda 10

Che Dio ve ne renda merito.

Corso di formazioneper servizi sociali

Negli ultimi anni abbiamo organizzato, per evidenti necessità, corsi di formazione per volontari che facessero servizio esclusivamente in ambulanza. Questi corsi alimentavano la speranza di una disponibilità ad effettuare poi i servizi di emergenza-urgenza, di interventi, quindi, di soccorso vero e proprio. Li ripeteremo anche in futuro (probabilmente già dal prossimo settembre).

Abbiamo constatato però, con il tempo, che molte persone, seppur spinte dalla volontà di svolgere volontariato nel settore socio-sanitario, non trovavano nella nostra associazione una risposta soddisfacente in quanto non se la sentivano di salire sull’ambulanza. È nata così l’idea di dare a tutti la possibilità di mettere a disposizione parte del proprio tempo per gli altri, in quei servizi di carattere sociale da svolgere semplicemente con le auto e con i mezzi attrezzati per disabili. Sarà comunque un grande aiuto per la nostra associazione avere nuovi volontari disposti ad accompagnare un disabile ad una visita specialistica o una persona anziana ad una cura fisioterapica; tutto ciò, naturalmente, dietro una adeguata preparazione sulla gestione del servizio in generale e sull’uso dei sistemi di trasporto per persone non autosufficienti in particolare.

Potremmo così sintetizzare: “tutti possono fare volontariato, e senza limiti di età”, o ancora “la nostra Misericordia non ha solo i servizi in ambulanza”.

Il corso di formazione sarà strutturato in quattro serate di lezioni teorico-pratiche e gestione dei servizi; sarà gestito direttamente dai nostri volontari istruttori (Irene, Michele e Rebecca) presso la sede della Misericordia, con la collaborazione di altri volontari resisi già disponibili per l’occasione.

Provvederemo quanto prima a dare ulteriori informazioni sulla struttura e sulla partecipazione al corso, che orientativamente avrà inizio nella seconda quindicina di giugno.

Vi attendiamo.

Al via il corso di formazione per servizi socialiLeggi l’articolo nella pagina - Informazioni presso la sede in Via Matteotti

Potremmo così sintetizzare: “tutti possono fare volontariato, e senza limiti di età”, o ancora “ la nostra Misericordia non ha solo i servizi in ambulanza”.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

Individuate nuove figure per un’azione ancora più efficace

Rinnovate le cariche sociali

Nei giorni immediatamente successivi alle elezioni del 10 marzo scorso, i diciassette membri del nuovo Consiglio Direttivo si sono ritrovati presso la sede del gruppo, per l’insediamento ufficiale e l’assegnazione delle cariche sociali per il quadriennio 2012- 2015.

Rispetto al precedente organigramma, sono state individuate nuove figure oltre a quelle consuete, al fine di adeguare l’azione del gruppo a quelle che sono le nuove esigenze, rendendola così sicuramente più efficace. Tra queste da sottolineare quelle del referente la consulta dei giovani, dei referenti di frazione, dei responsabili del sito internet e del profilo di Facebook e delle coordinatrici dei rapporti con la Caritas Parrocchiale, con la quale stanno per attivarsi importanti collaborazioni.

Ecco quanto unanimemente deliberato dai presenti: Presidente CARLO LEONARDI, vicepresidente FABIANO VELLATI, capogruppo PIERO MATTEUCCI, amministratore ERMINDO PERNICI, segretaria GESSICA MERCATELLI, referente frazione La Motina CHIARA POMPEO, referente frazione S. Leo VALENTINA CESARI, referente frazione Tavernelle VITTORIO BIVIGNANI, referenti Caritas Parrocchiale CRISTINA BIANCHI e LINDA PACINI, responsabile sito internet STEFANO BIGIARINI, responsabili profilo Facebook SARA COMANDUCCI e ROBERTA ZANCHI, coordinatore consulta giovani MIRKO PERNICI, addetti stampa MAZZI GABRIELE e PIETRO GANGANELLI.

Tutti i sopra menzionati, poi, potranno avvalersi del sostegno degli altri componenti il Consiglio Direttivo che sono a disposizione per assicurare una costante ed efficiente azione di governo. Ecco i loro nomi: EMANUELA BRUTTINI, FIORELLA MERENDELLI, LEANDRO BURIONI, SILVIA CHERICI, LUIGI TAPPETO, MAURIZIO CANTELLI e RITA DEL PIA.

Don Marco Salvi, parroco di Anghiari, continuerà ad essere l’Assistente Spirituale dell’associazione e la dott.ssa Rosella Guadagni è riconfermata Consulente Sanitario.

Per quanto riguarda, infine, la compagine dei Revisori

dei Conti, FRIDO CAMAITI continuerà a ricoprire la carica di presidente, SILVANO BONCOMPAGNI quella di vice, SALVATORE FROSINA di segretario mentre AGOSTINO POZZOLI sarà il membro supplente.

A tutti loro un grazie da parte dell’intero gruppo per la disponibilità dimostrata nell’assumersi questi incarichi e per quanto riusciranno a fare per assicurare all’associazione un futuro pieno di tanta solidarietà, nell’importante campo della donazione del sangue.

Importanti incarichia livello provinciale

In concomitanza con l’elezione dei nuovi organi di governo del gruppo anghiarese, si è tenuta ad Arezzo anche quella per il rinnovo del Consiglio Direttivo dei ventiquattro gruppi Fratres presenti nella nostra provincia e dei relativi Revisori dei Conti. Due nostri associati sono stati chiamati a ricoprire gli incarichi più importanti: Pietro Ganganelli è stato scelto come nuovo presidente mentre a Fabiano Vellati è stata assegnata la guida del collegio sindacale dei Revisori dei Conti. Tanta la soddisfazione di tutti noi nel vedere premiati a livello provinciale l’impegno e lo spirito di servizio dimostrati dai nostri due donatori nella lunga militanza all’interno del gruppo Fratres di Anghiari.

Pietro Ganganelli nell’accettare l’incarico, dopo aver guidato per quattordici anni la nostra associazione, ha così esordito:

“Non posso nascondere la soddisfazione di questa elezione. Rimane comunque l’amarezza della fine di una esperienza che era diventata ormai parte di me e che sicuramente ha inciso profondamente nella mia vita ed in quella dei miei tanti collaboratori.

Convinto come sono che presiedere una qualsiasi realtà associativa non vuol dire “far tutto da solo”, cercherò innanzitutto di valorizzare nella nuova realtà le competenze ed i carismi non solo degli altri consiglieri ma anche di tutti i ventiquattro presidenti di gruppo, individuando le persone giuste per quelli che sono i principali compiti del consiglio provinciale: coordinare le attività delle realtà Fratres aretine cercando di aumentarne la necessaria visibilità ed assicurarne la giusta rappresentanza; tenere continui contatti con gli organi superiori della Consociazione, con le istituzioni e con le altre realtà del volontariato sociale; organizzare iniziative di promozione della donazione del sangue a livello provinciale.

Un doveroso ringraziamento al mio predecessore Gianfranco Dall’Ara che così intelligentemente ha guidato il Consiglio Provinciale negli ultimi quattro anni ed un fraterno augurio di buon lavoro all’amico Carlo Leonardi che mi ha sostituito alla presidenza del gruppo anghiarese ed a tutto il nuovo consiglio.”Nella foto in alto i componenti del nuovo Consiglio Direttivo del gruppo.

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...dal Gruppo Fratres

Il Gruppo si arricchisce della “Consulta dei Giovani”Profilo Facebook e gita a Mirabilandia le prime iniziative rivolte ad iscritti e non

Già da qualche anno la Consociazione Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue d’Italia ha istituito al proprio interno la Consulta dei Giovani, con lo scopo dichiarato di rappresentare al meglio le istanze degli iscritti di età compresa tra i diciotto ed i trenta anni e valorizzarne la presenza. Lo stesso organismo è stato successivamente eletto sia a livello regionale che provinciale. Felice decisione, quindi, quella del nuovo Consiglio Direttivo del Gruppo Fratres di Anghiari che fin dalla seduta di insediamento ha pensato di individuare anche al suo interno uno specifico organismo per tutti i suoi giovani iscritti, con lo scopo di farli sentire parte viva dell’associazione, valorizzandone entusiasmo e generosità.

È così nata anche da noi la Consulta dei Giovani che ha eletto in una successiva riunione i propri responsabili nelle persone di Mirko Pernici, presidente, Pompeo Chiara, vice e Gessica Mercatelli segretaria.

Individuate anche le prime iniziative concrete rivolte non solo agli iscritti ma a tutta la realtà giovanile del paese.

Con la dichiarata volontà di sfruttare le tante potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, per veicolare tra le giovani generazioni quei valori di solidarietà ed amore fraterno che sono alla base del nostro impegno, verrà prossimamente attivato un apposito profilo Facebook che, affiancandosi al già funzionante sito internet: www.fratresanghiari.it, consoliderà ulteriormente la presenza della Fratres anghiarese nel Web. Ed a giugno, poi, tutti a Mirabilandia, per una giornata da trascorrere insieme all’interno di uno tra i più gettonati parchi di divertimento. L’appuntamento è per domenica 17 ma il tutto sarà pubblicizzato da apposite locandine che verranno affisse nei prossimi giorni.

La neonata consulta opererà a stretto contatto con il Consiglio Direttivo del gruppo, con il compito principale di promuovere iniziative di vario genere al fine di aggregare ulteriormente la componente più giovane dei nostri iscritti e coinvolgerla più attivamente nella vita dell’associazione.

FESTA ESTIVA 2012:IL PROGRAMMA

Sabato 30 giugno

Ore 21: SPETTACOLO MUSICALE IN PIAZZA BALDACCIO.

Domenica 1° luglio

Ore 9 - PREVENZIONE È VITA: controllo gratuito di pressione del sangue, colesterolo e glicemia in collaborazione con i volontari della Misericordia. Ore 09.30 – LA PEDALATA DEL DONATORE: passeggiata in bicicletta per la campagna anghiarese a cura del G.S. Fratres Dynamis. Rinfresco per tutti i partecipanti.Ore 20.30 – FINALE CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO su grande schermo in piazza.A seguire, estrazione sottoscrizione interna a premi.

Nella foto qui sopra la Festa Estiva 2011: alcuni partecipanti in piazza Baldaccio. A destra l’allegra comitiva del viaggio turistico 2011 in Germania.

Le altre manifestazioni

A) VIAGGIO TURISTICO: “L’ACQUARIO DI GENOVA E LE CINQUE TERRE”

Sabato 8 e Domenica 9 settembre.***

B) PROGETTO: LA SCUOLA INCONTRA IL VOLONTARIATO SOCIALE” Con la partecipazione di una folta rappresentanza degli studenti degli istituti superiori della Valtiberina.

Sabato 25 Settembre – Foro Boario S. Sepolcro.***

C) GIORNATA DEL DONATORE DI SANGUE:- Sabato 15 Dicembre: “concerto di musica”;- Domenica 16 dicembre: “S. Messa e pranzo sociale”

Il Consiglio Direttivo

La donazione del sangue non DEVE… ANDARE IN FERIE !!!L’estate, si sa, è la stagione in cui negli ospedali diminuisce la disponibilità di sangue, proprio mentre ne aumenta la richiesta a causa delle emergenze legate al grande esodo. È quindi importante che i nostri volontari rispondano prontamente, anche nei mesi estivi, all’invito del Gruppo a recarsi presso il Centro Trasfusionale di zona, per effettuare una donazione di sangue.Prima di andare in ferie, quindi, conferma questo tuo impegno di solidarietà umana verso i nostri fratelli malati !!!

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Quando siamo andati a Roma a trovarlo ci ha accolto con cordialità nel suo semplice studio, in Piazza San Pietro, lui, Francesco Coccopalmerio, creato Cardinale pochi mesi fa da Papa Benedetto XVI; ci confermò la sua visita per la festa della Santa Croce del 3 maggio e prima di congedarci, rivoltosi ad Alessandro, disse: “Avrei piacere di poter incontrare i ragazzi che ho cresimato l’anno scorso”. Mi sorprese il fatto che a distanza di tempo avesse tenuto a cuore il cammino di quei cresimati. Non è da tutti, a maggior ragione per un Cardinale.

Quando da Arezzo, il mattino del 3 maggio, son arrivato di buon’ora ad Anghiari già in Propositura la Sabrina, la Linda e la Maris viaggiavano in lungo e largo tra sacrestia e presbiterio mentre sulla bella balaustra di ferro cominciavano a prendere forma le composizioni di rose e fiori. Allora via, anche io con Alessandro, a preparare la saletta per accogliere il Cardinale e poi giù di corsa alla Badia per la Messa delle 11. Nell’antichissima chiesetta, sotto il grande crocifisso attorniato di stucchi, di fedeli ce n’erano abbastanza con Don Giacomo pronto sull’uscio per iniziare e Don Arialdo accanto, arrivato da Rimini apposta per l’occasione nonostante la fatica del viaggio e la salute un po’ delicata. Sorrideva, ci ha fatto un po’ di battute e poi s’è cominciato. In tre, con Cesare al prezioso organo della cantoria, s’è cantata la Messa “degli Angeli” in una volata, senza peccare una nota, mentre la musica dolce di quello strumento antico si perdeva tra le mura secolari.

In un giorno di così gran festa ci s’aspetterebbe un pranzo solenne... invece non c’era gran che di tempo e abbuffarci troppo sarebbe stato grave errore! Sicché dopo una pausetta di nuovo sotto a rivedere le ultime cose, a guardare che non mancasse nulla, a studiare come infilare quel benedetto Cero Pasquale dalla base troppo larga nel suo enorme candeliere. In fin dei conti se n’è stato fermo.

È stato bello andare ad accogliere il Cardinale Francesco per portarlo ai ragazzi cresimati da lui 12 mesi prima perchè lui con una delicatezza profonda non ha fatto il solito banale “allora come state?” ma si è messo a dialogare con loro chiedendo le gioie e anche le difficoltà incontrate in un anno di cammino da Cristiani maturi. “Non sempre è facile pregare ed andare a messa ma l’impegno costante non vi manchi mai!”. Su però, adesso facciamo sul serio, è l’ora della nuova Cresima, della festa e della processione per le vie del paese: Samuele istruisce e mette in riga i chierichetti, dal Seminario ci raggiungono Luca e Matteo, Don Marco raccoglie in silenzio l’assemblea che ha riempito la Propositura fino alla porta, si suona la campana e al canto solennissimo dell’ “Ecce sacerdos magnus” siamo entrati all’altare.

Tra le melodie della Corale e il profumo dell’incenso son salite al cielo le preghiere di tanta buona gente, delle due decine e più di cresimandi, degli anziani e dei genitori che finalmente han visto maturare i frutti della loro storia d’amore cominciata tanto prima col Battesimo. Mentre il Porporato “interrogava” con amore e pazienza i giovani all’omelia in chiesa l’attenzione era palpabile e la Fede tanta. Davvero. La vita con questi ragazzi continua, la Chiesa sempre si rinnova e cresce.

E così la processione, al suono festante delle campane e dei popolari canti si snoda passando il Cassero e giù per Sant’Agostino, tra le viuzze popolate di volti ai balconi e drappi alle finestre. Stavolta s’è portato il Crocifisso “quello grosso” e anche il giro è stato più lungo di sempre. La meraviglia è stata la salita su per la Croce che, arrivati in cima, ci ha regalato un’immagine bellissima di un’intera città in preghiera ordinata e devota che pareva pian piano perdersi nel grande paesaggio alle nostre spalle. A vedersi era come le vecchie foto ai tempi di Don Nilo. Del Proposto.

Poi finalmente, congedato con la gioia di tutti il Cardinale, anche per noi è arrivato il giusto premio: cenona solenne a casa della Nerella, a Tavernelle, che ci ha deliziato il corpo già sazio per così dire di Spirito. È questo il bello dei giorni di festa: saper godere e del Sacro e del conviviale, della bellezza grande dell’essere Cristiani e dell’allegria della compagnia sorridente. Ci vuol di tutto!

“Dulcis in fundo”, dopo la già gustosa “torta Aldobrandini”, ricetta segreta custodita dai casieri del Castello di Galbino, i fuochi d’artificio che hanno squarciato la sera di Anghiari, non prima d’aver preso una cartella della tombola dalla Paola. Una rapida colombina è volata dalla Misericordia fino alle mura e così luci, bagliori e applausi hanno salutato una giornata memorabile e mirabile.

Ci lasciamo con un pensiero, rimuginando la preoccupazione attenta espressa dal Cardinale con il suo aver voluto incontrare i ragazzi: lavoriamo perché nel continuare della Tradizione non venga mai meno l’attenzione ai giovani, a quei tantissimi che erano assiepati lungo Corso Matteotti con gli occhi al cielo ad aspettare che si illuminasse loro il buio della notte.

Gabriele Donnini, seminarista

Nella foto in alto Gabriele assieme

agli altri seminaristi Alessandro, Matteo e Luca (foto Del Pia).

Qui a lato i "fochi" (foto Valerio Dragonetti).

Racconto di un aretino alla festa del 3 maggio ad Anghiari

Nel venir da quel di ‘Rezzo

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Alla vigilia di importanti novità per l’Istituto d’Arte di Anghiari e nuovo Liceo Artistico

Tre esposizioni per i 50 anni di attività didattiche

Festeggiato nel migliore dei modi ad Anghiari il mezzo secolo di vita del suo Istituto

di Istruzione Superiore. Con l’arrivo della primavera sono “fiorite” le tre importanti esposizioni che l’apposito comitato del cinquantenario aveva a suo tempo calendarizzato per celebrare al meglio quest’importantissima ricorrenza. Emblematico il titolo della prima: “Gemme d’Anghiari”, a sottolineare da un lato la preziosità delle opere esposte e dall’altro la gemmazione di tante perizie da quel

nucleo originario che è stato l’Istituto d’Arte anghiarese.Inaugurata con una solenne cerimonia il 31 marzo

scorso, alla presenza delle più alte autorità civili e militari ed allestita dalla neonata cooperativa A.R.E.A. presso i locali del Museo Statale Taglieschi di Piazza Mameli, comprende i più significativi lavori che tanti ex studenti hanno prodotto nei vari ambienti di lavoro in cui si sono trovati ad operare, al termine dei loro studi quali provetti artigiani, progettisti, architetti, insegnanti ed artisti. Ritenuta da molti un vero “atto di amore e di riconoscenza” nei confronti della loro scuola superiore da parte di tanti ex allievi, è già stata visitata ed apprezzata da centinaia di persone e resterà aperta fino al sei giugno prossimo.

Appena quindici giorni dopo, ecco arrivare una seconda mostra, collaterale alla precedente, dal titolo “1961-2011: Cinquant’anni di attività didattiche nell’Istituto d’Arte di Anghiari”. Allestita nei locali della scuola stessa da studenti ed insegnanti di oggi, ha voluto offrire al pubblico una raccolta delle più significative produzioni didattico-laboratoriali dell’Istituto, dalle origini della scuola fino ai giorni nostri, nello strategico settore dell’arte del legno e del restauro del mobile antico. Durante la recente edizione della Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana, tantissimi i visitatori che hanno voluto così rendere omaggio alla prestigiosa scuola anghiarese, da sempre punto di riferimento nel vasto settore dell’artigianato artistico di qualità.

Una vera sorpresa, invece, la terza esposizione, pensata e realizzata da un privato, anghiarese DOC, che ha voluto contribuire in questo modo alle celebrazioni in calendario. Trattasi di una interessantissima mostra fotografica sui cinquant’anni dell’Istituto d’Arte, frutto di un’accurata selezione di oltre cento scatti che, pazientemente raccolti in giro per Anghiari ed accuratamente duplicati ed incorniciati,

sono stati esposti dal proprietario nell’apposita saletta del Bar dello Sport di via Mazzini. Appesi alle pareti i tanti volti che hanno reso grande o solamente frequentato la scuola: presidi, segretari, insegnanti, bidelli ed un folto stuolo di studenti ritratti ancor giovani, nei momenti di studio e d’esercizio o durante lo svago delle immancabili gite scolastiche. Molto interessati i numerosi visitatori, tanta la soddisfazione dei vari ex nel rivedersi così com’erano venti-trenta-quarant’anni fa, nonostante una certa mestizia di fronte ai volti di quanti non sono più tra noi. Un viaggio a ritroso nel tempo, quindi, a testimonianza del glorioso passato della scuola ed a conferma che, in fondo, sono le persone a determinare con le loro scelte ed il proprio impegno i destini di una qualsiasi istituzione. Un inaspettato atto di omaggio, sicuramente frutto di quell’inscindibile legame che da sempre ha unito l’istituto con la sua gente, alla vigilia di importanti novità.

Dal prossimo settembre, infatti, la scuola anghiarese inizierà una nuova “avventura”. Grazie all’attivazione di un secondo indirizzo Audiovisivo-Multimediale, unico in tutto il comprensorio, che recepisce ed introduce più specificatamente nella propria offerta formativa le moderne tecniche informatiche, prenderà il via, in sinergia con il Liceo Artistico di Arezzo, una nuova prima classe che permetterà all’istituto anghiarese di continuare nel tempo la sua significativa azione formativa.

Orteip 2012

Vicino al titolo la targa ricordo per il cinquantesimo della scuola, progettata e realizzata dagli studenti. Qui sopra il professor De Iaco con una allieva durante una esercitazione di intaglio.

Mercoledì 11 luglioAnniversario dell’apparizione della Madonna del Combarbio, oggi del Carmine.Alle ore 20, all’inizio della strada del carmine, pellegrinaggio verso il Santuario per partecipare alla S. Messa delle ore 21.

*******************************************Lunedì 16 luglioBeata Vergine del Monte Carmelo. Festa solenne al Santuario del Carmine con S. Messa alle ore 21 e processione intorno al Santuario.

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Notizie dalla parrocchia di Monterchia cura di Matteo Romanelli

Dalle nostre Parrocchie

Calendario liturgico

Domenica 27 maggio ore 17.30 a S. Lorenzo a Ricciano, Processione Mariana in conclusione del mese di Maggio. Alla S. Messa parteciperà la Compagnia del SS.mo Sacramento di Monterchi. Seguirà una merenda all’aperto.

GIUGNO 2012

Giovedì 7 giugno ore 21 solenne processione del Corpus Domini per le principali vie del paese, con la partecipazione delle Compagnie del SS.mo S.to di Monterchi e di Padonchia, dei fanciulli della Prima Comunione e della Cresima, delle varie associazioni paesane e della filarmonica di Monte S. Maria Tiberina.Venerdì 8 giugno Ritiro spirituale, presso il Cenacolo di Montauto – Anghiari - per i fanciulli della Prima Comunione.Domenica 10 giugno ore 11 S. Messa solenne della Prima Comunione per i seguenti fanciulli nella Chiesa arcipretale di Monterchi:

Biancheri CORACerroni IRENEFiorentino MATTEO-ANTONIOFormica PIETROLucchetti YURIMigliorati SAMUELEOcchini MATTIARosati EMANUELVitiello ANNA

Sabato 23 giugno alle 17 nella chiesa di Padonchia S. Messa del matrimonio tra Francesco Duri e Vanessa Mazzoni.Domenica 24 giugno ore 19 nella frazione di Tarsignano S. Messa nel giorno della festa del S. Patrono Giovanni Battista.Venerdì 29 giugno ore 19 S. Messa a Ripoli nel giorno dei S.S. Patroni Pietro e Paolo.

LUGLIO 2012

Domenica 29 luglio nel pomeriggio S. Messa all’aperto al Poggio della Madonna presso la Maestà della Murcia di Pianezze

ALTRE NOTIZIE

Giulio Innocenti della frazione di Padonchia si è laureato il 27 marzo 2012 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “ALMA MATER STUDIORUM” di

Bologna, Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria discutendo una tesi dal titolo “Applicazione dei laser a diodi nel controllo del dolore in ortodonzia: studio clinico randomizzato controllato”, Relatore prof. Giulio Alessandri Bonetti, Correlatrice Dott.ssa Ida Marini, con la votazione di 110 e lode. Congratulazioni a Giulio da parte di tutta la popolazione della Parrocchia e della frazione di Padonchia.

Domenica 13 maggio 2012 una delegazione di circa 50 parrocchiani di Monterchi, Pocaia e Padonchia ha partecipato, guidata dal parroco don Quinto Giorgini, alla S. Messa presieduta da Sua Santità Benedetto XVI al Prato di Arezzo. Partiti in pullman verso le 7.15 del mattino, hanno fatto rientro alle 13.30. Alcuni monterchiesi hanno pure partecipato all’incontro in Piazza Torre di Berta a Sansepolcro del tardo pomeriggio.

Nelle foto di Matteo Romanelli l’arrivo del papa Benedetto XVI al Prato e, sotto, con l’arcivescovo Riccardo Fontana.

Per le vostre offerte per l’Oratoriopotete utilizzare i bollettini postali già predisposti.

Chiedete all’ufficio postale se ne hanno.

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Dalle nostre parrocchie

9 aprileda Santo Stefano - GM

Il giorno 6 maggio alle ore 10.30 presso l'antica pieve di Micciano saranno consegnati alla popolazione, alla presenza delle autorità, i defibrillatori acquistati con il generosissimo contributo degli abitanti di questa frazione.

Il risultato, considerato anche il momento economico che stiamo attraversando, è davvero lusinghiero e dimostra la sensibilità degli abitanti a questa campagna sanitaria che trova attualmente ampio spazio anche nei media nazionali.

Il progetto svolto con la Misericordia di Anghiari si è ben realizzato grazie alla fattiva collaborazione dei soci dell'Asso-ciazione Sportiva Motina che hanno preso a cuore gli aspetti pratici della questione e ne hanno seguito le varie fasi.

Non solo, molti di loro, insieme ad altri abitanti della frazione, (circa 40!) hanno seguito il corso che si è svolto presso la Misericordia per conoscere più da vicino questo importantissimo strumento e il suo eventuale utilizzo.

E' la dimostrazione che si possono raggiungere importanti risultati se ognuno, nel suo piccolo, offre impegno, solidarietà ed attenzione alle situazioni.

Il progetto "Diamoci una scossa" prevedeva l'acquisto di un defibrillatore per le varie zone del territorio comunale ma, questa volta, la realtà ha superato di gran lunga le aspettative poiché con i 3347 euro raccolti, interamente frutto di donazioni personali, sono stati acquistati ben due defibrillatori, i primi in Valtiberina!

I due apparecchi verranno posizionati in due punti nodali: uno alla bottega per le zone di Motina alta e bassa e l'altro al Ponte di Carletto destinato ad eventuali interventi in quella zona.

In mezzo a tante cronache tristi fa piacere sapere di belle esperienze che incoraggiano, donano speranza e di certo fanno bene al nostro... cuore!!!

A Tubbiano, parrocchia posta lungo l'antica strada per Roma e, una volta, confinante col Tevere, le donne del posto hanno coinvolto altri volontari per l'allestimento del “sepolcro”. Hanno utilizzato il simulacro del Gesù Morto che hanno deposto in mezzo a tanti vasi di fiori, comprese le vecce. Lì si sono svolti i riti specifici della Settimana Santa. Vedi foto.

La consegna di un defibrillatore presso l’antica PieveBelle notizie dalla Motina

Il “sepolcro”a cura delle donne di Tubbiano

Lunedì di Pasqua. A Santo Stefano la Santa Messa alle ore 11. Poi, come consueto, da diversi anni, anzi tanti, dopo la Messa ci si reca camminando a piedi come di dovere, alla maestà della Vittoria o della Battaglia, per la benedizione delle campagne e a seguito l'estrazione delle due Damigelle della Battaglia. Il premio consiste in due vesti (simboliche) che Firenze man-dava a due ragazze di Anghiari a ricordo della Battaglia che i Fiorentini vinsero il 29 giugno 1440 contro i Milanesi, proprio nel punto dove oggi si trova la Maestà.I premi ad estrazione sono andati a Ghignoni Emily e Coman-ducci Valentina due promettenti giovani che rimangono così Damigelle della Vittoria per tutto l'anno 2012. Complimenti alle ragazzine per l'ambito titolo che hanno ricevuto.

Formare un gruppo di ragazzi che si prepara alla Cresima significa anche affrontare con loro il tema della scelta: scegliere stando alla scuola del

Vangelo, scegliere con consapevolezza nelle piccole e grandi circostanze della vita. Così i fragorosi ragazzi del gruppo della Cresima di Anghiari accompagnati dalla Catia e dalla Norma, hanno incontrato qualche giorno fa i seminaristi di Arezzo, invitati in modo particolare dal nostro Alessandro Bivignani, in cammino sulla strada del sacerdozio.

I ragazzi avevano preparato un cartellone che doveva servire a dare il la alla serata: una mappa di pensieri che si snodavano intorno a questi tre spunti: “chi siamo”, “cosa stiamo facendo” e “perché lo stiamo facendo”. I rumorosi cresimandi avevano già dato le loro risposte e ora aspettavano le risposte degli amici del seminario. L’incontro è stato bello e animato: i ragazzi hanno fatto domande, alcune anche delicate e personali (Avete mai dei dubbi?) a cui i seminaristi non si sono sottratti rispondendo con sincerità e disponibilità. È stato bello vedere i ragazzi fuori dall’aula, anche se la parola aula sa un po’ troppo di scuola e il catechismo deve essere sì una scuola, ma una scuola di vita, in cui i compiti più che sul quaderno bisogna farli per la strada, in casa e nella quotidianità di ogni giorno. È stato bello, si diceva, vedere i ragazzi fuori “contesto”: in questi momenti spesso vengono

fuori qualità che durante l’ora di catechismo restano più in ombra; i più ti sorprendono con uscite, domande e interventi che, pur nel linguaggio semplice e immediato dei ragazzi (e anche con qualche oltraggio alla grammatica!), dimostrano sensibilità, profondità e maturità.

La serata ha avuto un graditissimo e inatteso “imprevisto”: la visita del Vescovo con il quale i ragazzi hanno continuato il colloquio precedentemente iniziato. È stato un bel momento in cui il Vescovo è sceso ad un dialogo cordiale e paterno con le pecorelle più giovani del gregge che gli è stato affidato.

La serata è finita in allegria e patatine fritte! Un momento di preghiera prima di cena, e la visita al seminario: i ragazzi hanno visto la camera di Alessandro, la stanza della televisione, gli spazi di condivisone e di preghiera: osservare i luoghi è stato in realtà ascoltare la vita che vi si snoda dentro e capire che ragazzi assolutamente “normali”, ragazzi che amano la vita e vogliono godersela fino in fondo, scelgono di giocarla al servizio di Gesù e dei fratelli.

E alla fine una ghiottissima cena in allegria, un appuntamento su facebook, e un invito a ritrovare i ragazzi il 21 e 22 aprile quando i cresimandi vivranno due giorni di ritiro in preparazione al loro definitivo sì al Signore.

La Catia e la Norma

Riflessione dei ragazzi del gruppo Cresima in visita ai seminaristi di Arezzo

Scegliere

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Le zie di Anghiari

Nei giorni roventi e arroganti della giovinezza, nessuna di noi nipoti - ragazze ‘cittadine’ ed emancipate, alla ricerca di una femminilità moderna e finalmente

vincente - si sarebbe mai sognata di guardare alle zie di Anghiari come a un modello. Certo, le zie erano un porto sicuro di affetto, dolcezza, protezione. Era sempre bello incontrarle, esserne accolte con quella incrollabile tenerezza che allora ci sembrava scontata e oggi ci appare un fiore raro e prezioso, che è difficile trovare nei giardini del presente. Ma ai nostri occhi - più giudicanti che giudiziosi, come accade spesso ai giovani- esse appartenevano a un’altra generazione, a un altro mondo, e il nostro profilo di donne volevamo orientarlo ad altri valori, ad altre strategie di affermazione e conquista.

Le catene di lutti, prove e rinunce, che avevano marchiato di dolore e sacrificio le loro esistenze ci apparivano un fardello alienante, che le aveva come derubate di se stesse, obbligandole a un ruolo che non avremmo mai voluto per noi. Come potevamo proiettarci e riconoscerci in un destino di silenziosa e totale abnegazione ai figli e alla famiglia, spoglio di ogni gratificazione personale?

La zia Verdiana aveva perso due figli durante la guerra, ne aveva allevati altri quattro lavorando dalla mattina alla sera, senza fermarsi mai, servendo tutti e senza pretendere mai nulla per sé. Quando andavi in casa sua, la trovavi ai fornelli o alla macchina da cucire, a imboccare un nipote o a rammendare i panni. Sempre attiva e silenziosa, umile e discreta, sempre pronta a rimboccarsi le maniche e il cuore per aiutare quando ce n’era bisogno.

La zia Vilsa era rimasta vedova ancora giovanissima, incinta di una figlia che non avrebbe mai conosciuto il padre. L’aveva tirata su con orgoglio e passione, impegnandosi testardamente, e rinunciando a tutto pur di darle tutto quello che la vita aveva negato a lei - una giovinezza spensierata, un titolo di studio, una bella casa...

Eravamo troppo ingenue e inesperte, noi giovani nipoti, per comprendere quanta forza di volontà, quanta coerenza morale, tenacia ferrea e straordinaria ricchezza d’amore ci fosse in questo percorso di oscura dedizione, di umile rinuncia e instancabile laboriosità. Eravamo troppo prese dalla nostra ansia di futuro per saper riconoscere quanta capacità di costruirlo testimoniava la vita di quelle due piccole donne, solidamente semplici, che con generosa e positiva forza d’animo avevano risollevato se stesse e soprattutto la propria famiglia da pesanti traumi pubblici e privati (la guerra con il suo strascico di distruzione e miseria, i pesanti lutti familiari), non permettendo che il carico doloroso del passato soffocasse il presente.

Ma gli anni passano e l’esperienza getta una luce nuova su persone e vicende, insegnando a vedere quello che prima restava nascosto: di coloro che abbiamo incontrato e conosciuto, i tempi lunghi della vita definiscono in contorni certi ed eloquenti la statura morale, che è commisurata inequivocabilmente alla loro capacità d’amore, e alla forza di essere fedeli alle scelte fatte e ai propri cari.

Nel corso del tempo, le due piccole zie di Anghiari si sono rivelate sempre più grandi, più forti, più inimitabili. Non più lontane, però, perché la semplicità dimessa della loro bontà e del loro affetto è una porta sempre aperta, che non lascia fuori nessuno.

Anche ora che non ci sono più, sento il fiato regolare della macchina da cucire della zia Verdiana; sento la voce della zia Vilsa, sempre in bilico tra il pianto e l’allegria. Le vedo fianco a fianco, a parlare del passato senza nostalgia - perché il presente è un impegno cui non ci si vuol sottrarre -, ma con la viva partecipazione, la memoria infallibile e dettagliata di chi non lascia indietro niente di quello che ha vissuto, lo porta con sé, come l’unica ricchezza -di volti, di storie, di esperienze, di affetti - di cui essere orgogliosi, cui restare attaccati senza esibizionismi e compiacenze, con serena lealtà a quello che è stato. Nelle loro parole prendevano forma i lunghi inverni anghiaresi del tempo di guerra, i fagioli quotidiani e la carne delle feste; i veglioni di Carnevale al Circolo o al Teatro (la zia Vilsa aveva imparato a suonare il violino e faceva parte dell’orchestrina del paese - le piaceva tanto, raccontava con un sospiro, ma bisognava guadagnarsi da vivere e la musica era un lusso cui aveva dovuto rinunciare); la figura statuaria del nonno Settimio, che si era fracassato un piede con una mola per non andare soldato e lasciare la famiglia in miseria; la sottomessa pazienza della nonna Dinda, la donnina esile e timida che si nascondeva all’ombra di Arnese. Morti? La zia Vilsa sorrideva : “Io li sogno tutte le notti e me li godo. E chi pensa che è poco, è perché non sa sognare.” Le privazioni, le prove, i lutti ripetuti avevano insegnato a queste donne di casa con i piedi saldamente per terra a fare tesoro di tutto quello che la vita offre, anche quello che a volte, nella nostra superficiale sovrabbondanza, riteniamo troppo insignificante per tenerlo di conto e sprechiamo con noncuranza.

Così, anche se ora se ne stanno dall’altra parte del sogno, della preghiera, del ricordo, so che le zie di Anghiari continuano a insegnarci a farne buon uso, perché la morte non separa coloro che si sono voluti bene.

Teresa Bartolomei

Le vostre offerte per l’Oratorio

saranno pubblicate

nel prossimo numero. Grazie!

Venerdì29 giugno 2012

Palio della Vittoria

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L’incontro presso la sede di Anghiari

Eletto il Direttivo del “Comitato Giovani Soci”a cura della Banca di Anghiari e Stia

Il Comitato Giovani Soci della Banca di Anghiari e Stia, nato lo scorso 24 febbraio durante l’incontro che ha visto la partecipazione di un centinaio di soci under 40, ha raccolto decine di adesioni da giovani rappresentanti di tutte le categorie sociali del territorio di interesse dell’istituto e si è ufficialmente costituito.

Durante l’ultimo incontro che si è tenuto presso la sede di Anghiari, coordinato dalla Responsabile

Ufficio Soci Monia Cantini e a cui ha preso parte il Direttore Generale Fabio Pecorari, è stato approvato il regolamento e sono stati nominati il Direttivo e gli altri Organi del Comitato.

Alessandro Marconi, commercialista di Arezzo classe 1975, è stato eletto rappresentante del Comitato, e sarà dunque chiamato a mantenere e curare i rapporti con il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e la Direzione Generale della Banca.

Il venticinquenne imprenditore Giacomo Sacchetti, anche lui aretino, sarà il segretario di questo nuovo soggetto che si interfaccerà direttamente con il Consiglio di Amministrazione della Banca. In particolare, il Comitato Giovani Soci sarà chiamato a suggerire iniziative finalizzate a diffondere e valorizzare i principi, i metodi e le strategie cooperative, sanciti nella Carta dei Valori del Credito Cooperativo.

Tra le principali attività previste dal regolamento: organizzazione di eventi culturali, approfondimenti di tematiche economiche e sociali, suggerimenti per il coinvolgimento e partecipazione attiva dei soci alla vita della Banca, indicazioni circa la creazione e la diffusione di prodotti e servizi bancari dedicati anche ai giovani.

Gli altri membri del direttivo, eletti insieme a rappresentante e

segretario, sono i tre vice rappresentanti: Claudio Luzzi, geometra di Subbiano, Marcello Minelli, dipendente Coop di San Giustino e Francesco Vichi, avvocato di Anghiari.

In seguito potranno essere inoltre nominati dei coordinatori per la gestione delle singole iniziative proposte. Tutti i componenti del direttivo avranno una durata di funzione triennale, con scadenza al 31 dicembre e potranno essere riconfermati fino a tre mandati consecutivi.

Giovani e appartenenti a diverse categorie professionali che sapranno rendersi portavoce

delle esigenze di una generazione che, più di altre, è protagonista di un complesso contesto economico e sociale.

La Banca di Anghiari e Stia, che da sempre promuove la partecipazione dei giovani all’interno della propria compagine sociale, attribuisce grande importanza al Comitato appena costituito, consapevole del fatto che i giovani rappresentano il futuro della banca stessa e dell’intero territorio e che dai giovani più che mai possono nascere nuovi stimoli e incentivi per ogni tipo di attività. Confronto diretto, dialogo, nuove proposte e iniziative.

Queste le aspettative nei confronti del Comitato Giovani che, con la costituzione dei propri Organi Sociali, è ora in grado di camminare con le proprie gambe.

Ricordiamo che l’ammissione dei Soci al Comitato è riservata ai soci della Banca di Anghiari e Stia con età compresa tra 18 e 39 anni e avviene su domanda degli interessati fatta per iscritto in carta libera, da presentare all’Ufficio Soci della Banca in Via Mazzini 17 ad Anghiari o tramite e-mail all’indirizzo [email protected].

In alto il logo del Comitato Giovani Soci e, qui sopra, l’incontro presso la sede di Anghiari di Anghiari

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Il cammino cristiano

Anche quest’anno di catechismo volge alla conclusione, ed è passato così rapidamente, perché è stato pieno di tante cose da fare, canti, preghiere ed animazioni della Messa.

Non ci sono stati ragazzi che hanno ricevuto il Sacramento della Cresima, ma il 3 giugno, alle ore 11, nella chiesa di Tavernelle, ce ne saranno tre che riceveranno quello della Prima Comunione. Sono Morgan Acquisti, Leonardo Mariotti e Davide Senesi.

Sono contenta di averli accompagnati in questi anni fino a questa importante tappa del cammino cristiano.

Voglio ringraziare le famiglie per aver fatto sempre partecipare i loro figli all’appuntamento domenicale.

Infine è importante ricordare che tutta la comunità è invitata a partecipare con la presenza e la preghiera, per accompagnare i nostri ragazzi all’incontro con Gesù eucaristico.

Ida

La cena dell’Esodo

Il Giovedì santo, mentre inizia il Triduo Pasquale, la chiesa ci fa leggere la lettura dell’Esodo in cui il popolo di Israele si prepara a partire dall’Egitto verso la Terra Promessa. Questa preparazione è una cena: Ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello si unirà al vicino. In quella notte ne mangerete la carne arrostita al fuoco, la mangerete con azzimi e erbe amare.

Per imitare la preparazione alla Pasqua quest’anno per la prima volta abbiamo fatto la cena dell’Esodo anche a Tavernelle, a base di agnello arrostito, erbe amare, rigorosamente raccolte dalla Roberta e la Gabriella, e pane azzimo fatto dalla Marinella. La lettura poi prosegue nella modalità in cui dovrà essere consumata la cena: Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! E così niente sedie né tavoli, ma tutti in piedi e velocemente. È stato un modo semplice ma significativo di iniziare i giorni pasquali. Questa usanza ce l’ha raccontata don Marco che veniva fatta a Sansepolcro quando era parroco don Giacomo in Duomo.

Tutto questo non è stato fatto come una cena, ma in preparazione al triduo pasquale: per essere pronti anche noi all’Esodo per la liberazione dalla schiavitù della morte. Prima di questo momento avevamo partecipato in chiesa alla messa in Cena Domini con la lavanda dei piedi. Dopodiché è seguita l’adorazione continua e veglia, guidata a turno dai Confratelli della Compagnia.

Domenica 3 giugno, dopo la S. Messa delle ore 11

Processione del Corpus Domini attorno alla ChiesaIn occasione della Prime Comunioni dei nostri ragazzi

FESTA DELLA FAMIGLIA

Domenica 17 giugno 2012

Ore 11 S. Messa all’aperto.

Ore 15 Inizio giochi per bambini e adulti e merenda.

Ore 19 estrazione lotteria.

Dagli archivi della Compagnia

Venerabile Congregazione del sacro Cuore di Maria SS. In Galbino

Elenco dei Portamorti = anno 1928

1- Santi Lodovico Monte2- Senesi Dino Colle3- Rossi Luigi Fornace di Galbino4- Tavanti Giuseppe Tavernelle5- Graziotti Daniele Palazzolo6- Giorgeschi Giovacco Bagnolo7- Narghi Giuseppe Rocchetta8- Panichi Domenico Mulino

12 marzo 1928 Il Direttore Sac. Luca Del Bene

Venerabile Congregazione del sacro Cuore di Maria Vergine SS. in Galbino

Elenco dei Portamorti = anno 1929

1- Albucci Pasquale Bagnolino2- Giuliattini Dante Molin Bianco3- Livi Tommaso Ponte Leonora4- Mondani Camillo Bagnolo5- Nanni Domenico Casina6- Nannicini Pedro Tavernelle7- Piomboni Settimio Casarecci8- Piomboni Federigo Casarecci9- Senesi lorenzo Bargellino

2 gennaio 1929 Il Direttore Sac. Luca Del Bene

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La consegna dello scapolare presso il Santuario del Carmine

Consacrazione a Maria

Indietro nel tempo

A partire dal XIII sec. si sviluppa la devozione alla Vergine del Monte Carmelo, inizialmente non legata ad un’immagine particolare, ma centrata esclusivamente

sulla preghiera e sulla meditazione della Parola di Dio, da parte di religiosi eremiti. In seguito questi, rifacendosi all’episodio biblico del profeta Elia e prefigurando nella pioggia benefica della “nuvoletta” sul monte Carmelo l’intercessione di Maria, sperimentano, attraverso il suo materno aiuto, una vicinanza profonda con Dio.

Nel XVI secolo si diffuse, in Europa e oltre, la commemorazione liturgica di Maria, che gradualmente assunse il carattere di “festa dell’abito”, così detta a motivo dello “scapolare” che aggregava molti fedeli, non solo religiosi.

Negli scritti dei Padri Carmelitani si parla di Simone Stock, inglese, che chiedeva nelle sue preghiere un segno dalla Vergine; questa gli sarebbe apparsa (il condizionale è d’obbligo), mostrandogli lo “scapolare” come mezzo di salvezza.

Dalla “Bolla Sabbatina” di Papa Giovanni XXII del 1322 si ha notizia che Maria sarebbe apparsa in visione anche a lui, promettendo la liberazione dal Purgatorio ai confratelli dell’Ordine che avessero indossato l’abito del Carmelo, inizialmente inteso come il mantello, ma ben presto riconducibile allo “scapolare”.

Aumentarono i confratelli associati tanto che la festa del 16 luglio (B.V. Maria del Carmine) divenne la festa dell’“abito”.

Avevano raggiunto il numero di 5.000 intorno agli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando la società della Madonna del Carmine temporaneamente si dissolse.

Oggi

Don Marco, dal 1994, ascoltando il suggerimento dell’Isolina (la nonnina ultracentenaria del Bagnolo) che ne serbava il ricordo e la devozione, ha rinverdito

e proseguito annualmente la consacrazione a Maria attraverso lo “scapolare”.Coloro che manifestano il desiderio di approfondire la propria crescita spirituale con l’aiuto di Maria, partecipano ad alcuni incontri preparatori con il suddetto rettore del Santuario, in uno spirito di preghiera e accoglienza della Parola.

Quindi la Domenica in Albis, durante la messa pomeridiana ricevono l’abitino e si impegnano ad intensificare la preghiera.

Il rito di consacrazione non è un gesto formale o segno

esclusivo di una tradizione; i quasi 2.000 nuovi iscritti mostrano una devozione genuina e un vivo desiderio di imitare Maria nella sequela a Cristo.

Alcune parole finali del rito di consacrazione suggellano l’impegno assunto con gioia:

“Prendi questo scapolare….

portalo come segno della materna protezione della Vergine…

portalo con dignità perché Cristo viva in te…”.

Il beato Giovanni Paolo II avvalorando il significato della consacrazione ebbe a dire: “affidandosi a Maria il cristiano….accoglie la Madre di Cristo e la introduce nella propria vita interiore”.

Perché

Con Maria, contemporaneamente discepola ed educatrice, che con il suo esempio ci orienta nella tensione verso Dio, impariamo a custodire e meditare

nel cuore la PAROLA, a stare ai piedi della Croce nella prova, a citare la gioia della Resurrezione.

Chi più di una Madre che ha vissuto la drammaticità dell’esistenza, può condividere la fatica del nostro cammino?

“Donna feriale” piena di sollecitudine nell’umiltà, ma esempio mirabile di pedagogia nell’“Eccomi” di Nazaret, nell’obbedienza a Cana e nell’accoglienza di una nuova maternità sul Calvario.

Il FIAT di Maria non è una rassegnazione supina, ma desiderio libero e gioioso di collaborare al progetto di Dio.

Dunque la B. Vergine del M. Carmelo, da cui eravamo partiti, quale compagna fedele, buona e sollecita, ci aiuta quotidianamente nella salita che ci conduce a Cristo, il vero monte cui tendere.

Marida

In alto la raffigurazione della Madonna venerata nel Santuario del Carmine che tiene “l’abitino” nella mano sinistra.

Dal bollettino parrocchiale del 1948

BattesimiHanno ricevuto la Fede e le grazie del S. Battesimo: Del Pia Annunziata di Desidero – Acquisti Luigi di Carlo – Cortellazzi Bruno di Ruben – Ricceri Brunella di Natale – Francini Marisa di Francesco – Rossi Maria Luisa di Renato – Rossi Frido di Agostino – Gennaioli Pierina di Santi – Catacchini Nilo di Vilmo – Capaccini Lui-sella di Attilio – Mari Elena di Aldo – Vitellozzi Rosita di Aldo – Pulcini Francesco di Duilio – Chiarini Mery di Pietro.

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Per la benedizione delle famiglie di questo 2012 don Marco ed il diacono Fabio sono stati affiancati da alcuni sacerdoti, studenti a Roma ma polacchi di origine, che vorremmo farvi conoscere un po'.Il primo giorno poi è venuto anche don Stanislao mentre padre Giovanni è stato presente per un paio di giornate.E quindi, assieme a don Bartolomeo (di lui ne abbiamo parlato nel numero scorso), sono intervenuti don Dario, don Andrea e don Adalberto. Qui sotto scoprite un po’ di notizie su di loro così come ce le hanno raccontate con le stesse parole usate da loro.

Mi chiamo don Dariusz Kucharek. Il mio paese di origine è Węgrów e la mia parrocchia si chiama San Pietro di Alcantara e San Antonio di Padova a Węgrów. Sono il sacerdote della diocesi Drohiczyn - la zona della Polonia tra Varsavia e il confine con Bielorussia. Sto studiando la teologia Biblica alla Pontificia Università. Faccio il dottorato della teologia biblica. Ho già fatto la licenza delle Scienze Bibliche a Pontificio Istituto Biblico a Roma, adesso è il secondo anno del dottorato dalla Teologia Biblica. Dopo l’ottenimento del dottorato sarò il professore dell’Antico e Nuovo Testamento nel Seminario a Drohiczyn.

Sono don Andrzej Zalewski, provengo da Bielsk Podlaski. La mia parrocchia si chiama Misericordia di Dio e si trova nella diocesi di Drohiczyn - circa 120 chilometri a est di Varsavia. Frequento l’Università Pontificia Salesiana e faccio Pastorale Giovanile come studente ospite, ricerca scientifica per la tesi. Vorrei ringraziare don Marco, il vostro parroco, che mi ha invitato per dare la mano durante la benedizione pasquale. Grazie infinite a tutte le persone che mi hanno gradito nella “sua casa”.

Mi chiamo don Wojciech [Adalberto] Milczarek, sono dalla Polonia, precisamente dalla diocesi di Warmia, che si trova nella zona nord-est di Polonia, vicino al Mare Baltico e

Danzica. Per tre anni ho lavorato come il vicario parrocchiale a Olsztyn. La mia parrocchia si chiamava Cristo Redentore dell’uomo. Studio all’Università della Santa Croce a Roma alla Facoltà di Teologia - specializzazione in Teologia liturgica - 1 anno di Licenza (durata di 2 anni accademici). Non lo so precisamente che cosa sarà dopo ottenimento del dottorato, può darsi lavorerò con i chierichetti della diocesi o lavorerò come il professore della liturgia al nostro seminario diocesano. Mi piace molto lavorare con la gente nella parrocchia ed amo la bella liturgia.

Nella foto in alto don Marco ed il diacono Fabio assieme a don Stanislao, ora parroco a Serre di Rapolano.Sotto il diacono Fabio e don Bartolomeo con don Andrea (a sinistra) e don Dario (a destra).

Quanti preti - 2

Dal Bollettino Parrocchiale

Asterischi del 1968

Dalla lettera di Mgr. Vicario generale della Diocesi di Arezzo, il Rev.mo Proposto Dott. Ottavio Tinti, in data «S. Natale 1967»: «...ecco la mia offerta per l’Oratorio, mezzo sempre valido per l’educazione religiosa della gioventù.Buon pensiero quello di intitolarlo a Mgr. Giovanni Volpi, di cui ho tanti personali ricordi...»

********************Il 21 Maggio 1968, nella Parrocchia di «Maria SS. Incoronata» a Milano venne tenuta una tavola rotonda sul tema: «Presenza e attualità della Parrocchia nel mondo moderno.» Fu messo in evidenza dai dialoganti, che la Parrocchia continuerà ad essere un centro di cura spirituale delle anime. In merito agli Oratori per la gioventù, alla maniera di Don Bosco, i giovani presenti hanno sostenuto, che l’oratorio parrocchiale, ha ancora una funzione per i ceti sentitamente cristiani.

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PaoloneRicordando il Paolone

La felicità è una salute buona e una memoria cattiva.

(Ingrid Bergman)

Tutto al contrario,arguto, intelligente, intrigante, talvolta protervo, ma sempre fascinoso. Questo è l’elusivo amico che ricordo.

Una vecchia mac-china, all’interno uno straordinario disordine, tanta polvere, qualche ammennicolo, alcune “selci” e molti libri buttati qua e là, è sempre stato l’indizio migliore della sua presenza nei dintorni. Un’occasione quasi unica per vederlo e salutarlo. E quasi sempre di fronte ad un piatto di pasta o ad una tazza di caffè al bar. Nel vederti ti accoglieva con l’immancabile sorriso e con la consueta esclamazione di sorpresa, talvolta trasparente solo una misurata contentezza; sempre immerso nelle sue letture, non amava molto esserne distolto. Ma bastava chiedergli un’opinione sul problema del momento, per vederlo partire a raccontare, incontenibile come un fiume di idee in piena, nel tentativo di spiegarti l’inverosimile. Pieno di idee spesso geniali, forte di una potente memoria e di una vasta cultura che, come autodidatta, si era costruito in lunghe notti di interminabili letture, gli è mancata tuttavia la capacità di sintesi necessaria a concretizzare, in teorie compiute, la ricchissima mèsse di spunti geniali che gli attraversavano la mente. Strano miscuglio di misantropia e capacità unica di affascinare, (usava spesso le parole, con la facilità e la mimica del prestigiatore con le carte), aveva innato il senso della gentilezza e dell’accoglienza, certamente ereditato dai suoi amatissimi genitori e, al contempo, uno straordinario concetto di indipendenza (non rispettava mai un appuntamento che magari ti aveva concesso con apparente, grande entusiasmo), mescolati però, ad un sottile ma cosciente sentimento di disagio esistenziale che lo ha corroso fino al termine della vita. In realtà, non era mai riuscito a superare un antico, grande dolore, ribadito da tanti sofferti lutti che hanno costellato la sua vita e minato per sempre in lui la capacità di conciliare il mondo esterno con quello interiore e fantastico che si era costruito e nel quale era ormai costretto a vivere. Difficile per me dire, se il grado di cosciente mistificazione della realtà nel quale ha vissuto alcune situazioni della sua vita, abbia fatto più male a lui, piuttosto che alle persone che gli hanno voluto veramente bene.

Persa anche la sorella, meraviglioso esempio di concretezza e coerenza morale, ultima madre e rifugio, era rimasto solo con se stesso e con i propri dubbi esistenziali e con le sue teorie spesso dissacranti e spericolate, ma sempre stupefacenti che, unite alla sua avvincente capacità di narrare, ne avevano fatto quello straordinario personaggio che tutti ricordano.

Tanti appuntamenti con la morte, mancati per un soffio, non lo avevano dissuaso da uno stile di vita per lui rischioso; alle mie osservazioni, (non rimproveri ché sarebbero stati un’offesa per la sua intelligenza), rispondeva sempre con uno sguardo melanconico e rassegnato, sottolineato da un leggero sorriso ironico e insieme triste. Ne aveva piena coscienza.

E alla fine è successo.Oggi l’ho rivisto al cimitero. Imposta la croce sul cumulo

di quella terra rossa di casa sua, che tante nostre memorie custodisce, in una foto che lo ritrae qual era: sorridente, schivo, ma al contempo intimamente compiaciuto dell’attenzione di cui è fatto oggetto. Questo è il Paolone che conoscevo e che ricordo, quello di un passato remoto ormai sepolto della nostra vita. Del Paolo del recente passato, del mondo delle sue amicizie più o meno vere, o false e interessate, non so.

Scrittore di probabile gran talento, di quello che posso immaginare abbia scritto, conosco nulla; non pubblicava, forse per un eccesso di pudore, (salvo alcuni argutissimi e polemici articoli di denuncia, all’epoca dei primi lavori della diga di Montedoglio, tanto acuti, ironici e mirati, che era stato “dissuaso” dal continuare a scriverne). Conosciamo un ultimo, recente lavoro, finalmente pubblicato, iperbolico saggio su Piero. Richiesto della sua produzione scritta, rispondeva: “Non ti preoccupare, c’è tutto!” Se in un computer o sulla carta o nella sua testa, non mi è dato sapere. Speriamo non fosse solo nella sua testa, o non conosceremo mai il suo essere più intimo.

Di molti suoi altri scritti si dice. C’è anche chi ricorda di aver sentito da altri, che sarebbero stati letti. Qualcosa ho anche sentito recitare da lui, ma la mia labile memoria non mi ha permesso di trattenere che vaghi brandelli delle emozioni suscitate in me da quelle scarne esternazioni. Mi disse anche che una sola volta aveva partecipato, peraltro sotto pseudonimo, ad un importante concorso di poesia e di averlo anche vinto (o almeno questo è il mio ricordo). Questa poesia però, sono riuscito a “rubargliela”, in una sera di un anno imprecisato, ma certo in un’epoca lontana, quella della nostra gioventù, copiandola frettolosamente a matita sulle pagine di una delle prime edizioni dei racconti di Poe apparse ad Anghiari, che amavamo leggere assieme.

Paolo Mazzi

Dietro una candelaquando il temporale cacciò le lucivenne il fantasma della madrea posarla sul vaso arrovesciatoun elmo tra cento spaderiempì di doglie le tombed’ombre giacenti nel tenue lumema il soffio la fiamma nell’abbagliotrasse d’ottone in un furor di lampie nell’azione d’ombre violenteagitando il pennacchio dell’orgoglioma troppo ardì che vacillò e si spense

Pier Paolo Tofanelli

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Prosegue l’iniziativa della nostra Misericordia

Diamoci una scossa 2Carissimi lettori, come ormai avrete già appreso (riunioni, articolo sull’Oratorio, locandine), è in itinere una iniziativa definita “Diamoci una scossa”. Il progetto, nato all’interno della nostra Confraternita di Misericordia di Anghiari con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha come obiettivo quello di dotare il nostro territorio di alcuni defibrillatori semi-automatici (D.A.E.) e, soprattutto, di istruire al loro utilizzo quante più persone possibile; la finalità è quella di salvare la vita a donne e uomini colpiti da arresto cardiaco.

Ogni realtà territoriale (centro paese, frazioni, strutture sportive) è invitato a dotarsi autonomamente del defibrillatore (del costo complessivo di circa 1.600 euro) e far partecipare al corso di abilitazione dell’uso del DAE il maggior numero di volontari. Il corso, della durata di quattro ore, è gratuito, ed il personale della Misericordia è disponibile anche per ulteriori contatti di approfondimento o ripetizione che si ritenessero opportuni in futuro.

Quello che invece, forse, non tutti sapete, è che i parrocchiani di Micciano in collaborazione con la locale società sportiva, per primi in tutto il territorio comunale, si sono già dotati di due defibrillatori; hanno inoltre partecipato al corso di funzionamento del DAE con quasi quaranta volontari, i quali, divisi in due gruppi ben distinti, hanno conseguito il diploma abilitativo nei giorni di sabato 21 e sabato 28 u.s.

I diplomi sono stati consegnati ai bravi volontari nella

chiesa di Micciano domenica 6 maggio durante la Santa Messa, alla presenza del Sindaco di Anghiari Riccardo La Ferla, del nostro governatore Massimo Redenti e dei due volontari istruttori Irene Cangi e Michele Ricci, le colonne portanti dell’iniziativa. La cerimonia, semplice ma significativa, ha inteso sottolineare il vero significato sociale e caritativo del progetto, dando particolare rilievo alla massiccia partecipazione all’evento.

La cosa davvero positiva, al di là dell’impegno personale dei volontari, è stata la partecipazione pressoché totale della popolazione del luogo che ha permesso di raccogliere in brevissimo tempo i 3.200 euro necessari per l’acquisto dei due defibrillatori.

E’ stata quindi una iniziativa ampiamente partecipata che ha visto una intera comunità compatta e coesa per concretizzare un progetto che da oggi renderà la zona certamente più sicura, con l’attrezzatura giusta e con tanti volontari in grado di ben utilizzarla.

Ringraziamo tutta la comunità parrocchiale e la locale società sportiva che assieme hanno perseguito ed ottenuto un risultato importantissimo; da parte nostra, ci auguriamo che il brillante esito dell’impegno della parrocchia di Micciano e della locale società sportiva possano essere di esempio e di stimolo per tutte le altre realtà del territorio comunale.

L’esempio che “insieme si può”, ha ancora una volta centrato il bersaglio.

Per AnghiariP linio il Giovane in tempi lontaniE ra già innamorato di teR icordandoti con amore nei suoi scritti agli amici romani.A nch’io ogni anno ritorno con gioiaN on posso stare per sempre lontano...G rosseto è bella, è piacevole terra,H o tanto amore per questa città,I ntorno a noi c’è mare e collina,A ntichi siti, pinete, musei d’ammirar...R estan però nel profondo del cuoreI mmagini care che Anghiari ispirò.

Da Grosseto, Antonietta Olivieri

AriannaIl 7 giugno un regalo immenso ci è arrivato,Arianna,una splendida bambina,Iddio ci ha donato.Di raggi di sole la casa ha illuminatoe i suoi occhioni blu il cuore di tutti ha conquistato.Brillante, come lo sono nel cielo le stelleha portato tra noi gioia, sorrisi e parole belle.Finalmente sei arrivata piccola creaturaa dare un senso alla nostra esistenza e possa il nostro amore donarti le ali per imparare a volare da sola.Che tu possa sbocciare nel giardino del nostro amoretra i fiori più belli e preziosi,augurandoti che tu possa crescere con tutti i colori che la vita ti darà,diventando l’arcobaleno della nostra felicità.Cara Arianna il tuo innocente sorriso che ogni giorno ci regaliè l’espressione più viva dell’amore,un sentimento nei confronti di una figlia talmente forteche non ci sono parole per esprimere la sua infinita grandezza!!!!!Benvenuta tra noi... grazie.

i tuoi genitori Marco e Rita

Questo mi è piaciutoEpicuro dal libro di De Crescenzo

Non sciupareNon sciupare il bene che hai col desiderio di quello

che non hai.

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Gli animatori: quali i compiti

M o m e n t i C a r i t a sProseguiamo nel racconto del nostro statuto.

Articolo 2: compiti (parte prima)a) sensibilizzare la comunità parrocchiale alla testimonianza della carità e all’impegno per la giustizia e la pace, in fedeltà al precetto evangelico della carità e in risposta ai problemi del territorio e del mondo;b) conoscere le forme di povertà e di bisogno presenti sul territorio e le cause e le circostanze che le originano, e favorire la presa di coscienza della comunità parrocchiale;c) svolgere opera di informazione e sensibilizzazione intorno ai problemi e le povertà a tutti i livelli.

*Anche in questa occasione Vi invitiamo a soffermarvi per qualche minuto su questa prima parte del secondo articolo.

**Ma, cosa significa essere animatori Caritas?Non significa essere eroi, né martiri, né persone straordinarie.Animare significa semplicemente esserci per chi ha bisogno, intervenire per fare; significa anche trasmettere ad altri il desiderio, l’impegno e la volontà di fare altrettanto e di più. E’ un po’ quanto realizza il buon samaritano quando, trovato per terra il malcapitato appena derubato e picchiato dai ladroni, prima lo soccorre e lo cura, poi lo consegna all’albergatore per la custodia e le cure successive. Dobbiamo trovare tutte quelle formule, in cui alla cura data con l’impegno personale, corrisponde anche l’attivazione di altre azioni di cura da parte di altri. Questa è la consegna che viene data all’animatore della pastorale della carità: non soltanto intervenire, ma facilitare, educare, stimolare e agire, perché intervenga anche qualcun altro, in modo che prima o poi in quel luogo non ci debba più essere bisogno dell’animatore Caritas.

Essere animatore Caritas significa anche, come è successo qualche settimana fa, ricordarsi della Caritas anche in una occasione particolarmente gioiosa della propria esistenza, in una circostanza lieta e personale che ha spinto l’animatore stesso a rinnovare la propria generosità nei confronti del nostro organismo pastorale; lo ringraziamo senza citarlo, certi che non avrà bisogno di leggere il proprio nome per sentirsi al centro dei nostri cuori.

Parleremo ancora, in futuro, del servizio dell’animatore Caritas.

3 maggioSi rinnova ogni anno, per la festa del Crocifisso, l’appuntamento nella chiesa di Badia con i preti della “montagna”. Alle

ore 11 si celebra tradizionalmente la S. Messa per i parroci defunti: don Nilo, don Vittorio e don Fabio, ai quali quest’anno si è aggiunto, purtroppo, don Giovanni De Robertis.

Però come ogni anno sono scesi dalla montagna alcuni sacerdoti: don Renato della parrocchia delle Balze, don Edero della parrocchia di Alfero e don Vittorio, delle parrocchie di Corneto e Pereto, che al momento della foto si era già avviato verso l’automobile conoscendo la sua difficoltà nel camminare ma lo consideriamo presente a tuti gli effetti.

E insieme a loro era presente il nostro don Arialdo. Diciamo “nostro” perché – lo sappiamo bene – don Arialdo è un anghiarese, originario di Catigliano che tanti anni fa cantò la sua prima Messa proprio in Propositura assieme all’amico proposto don Nilo. Da allora, possiamo dire, don Arialdo è un fedelissimo alla festa del Crocifisso e in particolare alla Messa della Badia. Un ringraziamento anche a monsignor Giacomo Babini che ha presieduto la S. Messa e ai sacerdoti di Sansepolcro che erano pressenti: don Carlos, don Davide, don Giacinto e don Enriche dei Legionari di Cristo e anche don Ruggiero delle Forche. Presenti i seminaristi Alessandro e Gabriele.

Ed ecco i nomi, da sinistra in alto: don David, don Giacinto, don Renato, mgr Giacomo vescovo emerito di Grosseto, don Ruggero, don Arialdo e don Edero.Davanti: Alessandro, don Carlos, don Enriche e Gabriele.

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Pronte le iniziative per le prossime vacanze

Estate in Parrocchia

Anche il Nardonell'ottantinadi nuovo impalmatola sua Giacomina

Per questa coppiache bene conoscogli faccio gli auguried un sacco di bene

Fecero il pranzotra le due Portelì con Giubbonee la sua corte

Corte dell'Annae della Dolindadue care cuochesempre in pista

È un ricordoanche per loroperché del tempoò trascorso tra loro

Il matrimonionel santuariovi arrivaronoin pieno orario

Così ottantennenotizia che passala vita in coppianon li strapazza

Lì nel piazzalevi fu un rinfrescoma di febbraioera un po' fresco

Al caro Nardoe alla Giacominaanche la Mariaa voi vicina

A questa famigliada lei conosciutain questa casafu la benvenuta

Io con il Nardonegli anni più avantiquante battaglietra musicanti

Ma il salutoad ogni occasionepassano gli annima attaccato il cordone

Non quello dei Fratima dell'amiciziache tra di noiresta effettiva

Auguro di nuovoe faccio un salutoal caro Nardoamico benvoluto:

Le nozze di Nardodi Armando Zanchi

Come ogni anno un invito particolare per i ragazzi delle medie e delle superiori per il campeggio estivo. Una occasione per vivere una settimana di amicizia e di vacanza, all’interno della proposta educativa di imparare

a vivere l’estate non come evasione o trasgressione, ma nel cogliere il bello che c’è nella realtà.

Per i ragazzi delle medie:dal 25 al 30 giugnoa Badia Prataglia

Per i ragazzi delle superiori:dal 3 al 9 luglio

a Campolongo, nelle Dolomiti.

Seguirà, sempre nel periodo estivo, il GREST, che viene proposto a tutti i ragazzi del catechismo, sempre con la finalità educativa di imparare a vivere il tempo della vacanza con intelligenza, che è il modo più bello per

divertirsi, ed è ciò che si genera dalla vita cristiana.

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b i m b i d i o g g i

La strana kermesse per il Corso principale del Borgo

Un carretto in trasferta

b i m b i d i i e r iArianna

Questa vispa bimba è Arianna Fontanelli, nata il 7 giugno 2011. Qui aveva 5 mesi e ha acconsen-tito volentieri a farsi fotografe in questa mise particolare.

Se vi capita di andare verso la Pineta può darsi che la in-contriate, la sua famiglia infatti abita verso il Poggio del Sole. La sua mamma lavora alla cassa del Minimarket della Croce dove ci sono anche i nonni materni mentre per vedere quelli paterni dovete andare a Gricignano.

Il suo babbo Marco fa andare gli antichi telai del Busatti per realizzare delle belle stoffe.

A pag. 26 trovate la poesia che hanno scritto i suoi genitori per lei.

Michele

Noooo! que-sto io lo conosco bene. Anzi mi sa che la foto l'ho fatta proprio io.

E infatti si trat-ta di Michele Del Pia, anghiarese doc di origine controllata, che adesso abita in quel di Reggello (fino a poco tempo fa invece abitava verso il Galluzzo, alle Due Strade, a Firenze).

Al contrario di Gnicche da cittadino s'è fatto campagnuolo e, assieme a Laura e al loro piccolo Giorgio, vive nelle prime propaggini del Pratomagno e sta iniziando un lodevole alle-stimento di orto casalingo.

Qui Michele aveva un anno, ma da lì ne sono passati più di trentacinque. Io penso che ora possiamo mandargli i nostri auguri: quelli dei familiari, degli amici e degli anghiaresi più in generale.

IL NOVE DE LO SETTIMO MESE ANNO DOMINI 2011 segna una data storica per il carretto della Scampanèta d’Anghièri. Il Comitato della Scampanata, ha concesso il famoso Carretto, in prestito d'uso, ad alcuni amici biturgensi che vulivino scarrettère un condannato per una giusta puni-zione portandolo alla berlina della gente per le vie del Borgo. I fatti che vado a spieghère sò questi mi qui: in un martedì de maggio del 2005 (de le cose io me n’accordo) in piazza Bal-daccio ci s’apprestèva a scarrettère un certo Grandine che era arivo cun du minuti doppo la doppia del campanone. Ebbene ‘n quela piazza putacheso ci s'era artrovo cun la mèchina de le foto un certo Massimo de la Morte, amico ariputacaso del condannèto e che ridiva a trippapelle de quante robba tirevono adosso a Grandine.

Doppo sei anni la mente del Grandine, e il destino, s'è arcorda de quele risatine e ha misso insiemi un bello scherzo a Massimo pei su' 50 anni. Siccome lù è anche un Campa-naro del Domo il “Gruppo” ha partecipato attivamente a la realizzazione de la punizione. Sò ito col furgone a pigliallo (el carretto!) a la stazione da Mario e l'ho tinuto nascosto fino a la festa e l'avemo bardato con ginestre (anche se maggio era passèto da 'n pò), girasoli e campanacci vari come avribbe fatto il Capruggine o Cilistino. A l'ora fissèta semo iti sotto chèsa e lì doppo aè letto la condanna e carchèto ‘ntul carretto semo partiti da Porta Romana dritti pel corso 'n du de sabito c'era 'na barca de gente e turisti perché se preparevon per la sera che c'era la notte bianca.

A Massimo, visto che era estète e el caldo ci asecchèva, gni se tireva secchiète de acqua e Grandine, in qualità de giusti-ziere de la Scampanata d'Anghièri, aeva preparèto una serie di creme variopinte e saporite. La gente non capiva che succidiva e chiidivono ma le risete e l'applausi s'ardoppiavono.

Sémo poi passi per piazza fino a Porta Fiorentina e via per l'Aggiunti fino a che s’era quasi ariveti al chiostro de San Fran-cesco dove c'era la festa, ma mi quie stèva scappando priciso de chiesa un matrimogno e la gente invitèta guardèva a noi e

aivino lascièto i sposi pei cavoli sua... 'na cosa mai vi- sta!

I tira- tori erono cotti, el G r a n -

dine aeva finito le provviste e Mas-s imo era imbrattèto ben bene de robba co-lorèta che gni c'è vuluto la sistola pe’ pulisse. Condannèto l'emo punito, direbbe l'avvochèto Bargiacca; vendetta assolta ha ditto il Gran- dine. Via via s'arsenti dire de quelo che passèva ntul carretto tutto sbatocchièto e ‘nbrattèto de tutto, e gni sembra d'avello già visto da n'altra parte.

Bene! ‘L Carretto è mi-dicina santa e chi ci sali 'n canta, ha fatto il su’ dovere e salicci 'n’è un piacere....è stato geniale e simpatico ricordar m’è caro, come avvenimento più unico che raro, lo abbiamo potuto realizzare e di questo la Scampanata di Anghiari sentitamente vogliamo ringraziare.

Una gentile concessione a memoria di una memorabile trasgressione di un catorcio sottratto ad un portone e reso poi dopo ribellione... non più Catorcio che divide ma il Carretto la parola pace in core incide!Ho scritto du' parole e presto è detto....ora te arsaluto e vado a letto.

GrandineQui sopra alcune inquadrature del Carretto e di Massimo lo scar-rettato da Grandine e dagli altri volontari.

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Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

I luoghi della Battaglia di Anghiari

Molti nel mondo conoscono la vicenda di Leonardo da Vinci e la sua perduta pittura in Palazzo Vecchio a Firenze. Noi Anghiaresi diamo così per scontata

questa appartenenza alla vicenda pittorica, che quasi non ci accorgiamo più dell’importanza storica della vittoria dei fiorentini sui Milanesi sotto le nostre mura.

Dalla rinnovata consapevolezza di questa importanza è necessario ripartire per valorizzare una caratteristica che abbiamo noi tutti nell’animo, visibile nel carattere, tangibile nel senso di appartenenza: la consapevolezza di essere un “bastione di Toscana” insieme ad un profondo legame che ci unisce a Firenze. In quest’ottica il Museo e l’Amministrazione hanno già avviato degli importanti e proficui contatti con i Musei Civici fiorentini per operazioni di valorizzazione della vicenda storica che, resa nota da Leonardo da Vinci, accomuna le

due comunità toscane dal lontano 29 giugno 1440. Attraverso questa collaborazione formale e di sostanza si intende portare a conoscenza dei più l’aspetto storico della battaglia di Anghiari, insieme alla forte idea che il nostro “bastione di Toscana” ha preservato intatti i luoghi della vittoria.

Di seguito il testo dell’epigrafe commemorativa posta alla Maestà della Vittoria, che rimarca il valore storico dell’evento: “A ricordo del fatto che il divino Leonardo illustrava valgano le parole di Niccolò Machiavelli «non restava pertanto agli nimici altra via aperta ad andar a trovar gli avversari che la diritta del ponte, ne i fiorentini avevano altrove che al ponte combattere … e fu la vittoria molto più utile per la Toscana che dannosa per il duca perché se i fiorentini perdevano la giornata, la Toscana era sua»”.

Gabriele Mazzi

Palazzo della Battaglia, tel. 0575787023, E-mail: [email protected]

Apre al pubblico il Museo delle Bilance

La data di inaugurazione del Museo delle Bilance di Monterchi è stata fissata per il 9 giugno, alle 17,30. A partire da quel giorno sarà finalmente possibile

ammirare le straordinarie bilance della collezione di Velio Ortolani, raccolte nel Museo allestito nella prestigiosa cornice del cinquecentesco Palazzo Massi, nel centro storico monterchiese.

Il Museo offre la possibilità di ripercorre oltre 5 secoli di storia della bilancia attraverso un centinaio di pezzi scelti nella numerosa collezione, diversi tra loro per tipologia e dimensioni. Proprio la tipologia degli oggetti è alla base del percorso espositivo, che inizia con le tre sale dedicate alle “grandi macchine per pesare” e arriva fino alle piccolissime bilance da pietre preziose o pesa lettere, passando per le bascule e le stadere.

Considerata la ricca varietà degli oggetti esposti il Museo delle Bilance è visitabile con modalità e obiettivi diversi a seconda dell’interesse: la storia della collezione, l’evoluzione tecnica degli strumenti, l’unificazione delle unità di misura, l’abilità dell’uomo di lavorare i materiali sono solo alcuni dei possibili “itinerari” di visita percorribili. Il personale del Museo sarà fin da subito a disposizione di quanti vorranno essere accompagnati alla scoperta della raccolta, con una visita guidata che metterà in rilievo le caratteristiche meno evidenti degli oggetti e il loro rapporto con la storia delle “ponderazioni”.

Lorenzo Minozzi

Museo Madonna del Parto, tel. 0575 70713, E-mail: [email protected]

Nelle foto in alto i figuranti fiorentini mentre si preparano ad entrare nella Piazza di Anghiari provenendo dalla ritta del Borgo della Croce e, nel riquadro, i vincitori dell’edizione 2008 (foto ZZ).

La vignetta di Scacciapensieri:Tacchi!

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CRONACHETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Aprile 2012

Mese di Marzo 2012Lunedì 5. Oggi è morta Nella Ligi in Boncompagni. Abitava a Ramatone.Mercoledì 7. Oggi è morta Gina Sbragi vedova Giorni. Abitava al Molin del Comune ma era nata alla Cellaccia, poco sopra Elci.Giovedì 8. In fila alla posta la Valentina del Fosso ha detto che meno male che aveva già fatto la sfoglia.Mercoledì 14. Oggi è morta Elena Angeli vedova Luconi. Abitava al Campo della Fiera. Era nata a Badia Tedalda.Sabato 18. Oggi ho fatto la 'pulenda' di castagne apprezzata da mio nipote Giorgio da Reggello e da mia figlia.Lunedì 19. Oggi è morta Maria Bartolini vedova Acquisti di anni 89. Abitava a Pino ma era nata a Dimazzano, poco sotto Gello.* Oggi è morta anche Vilza Giorni, vedova Martini. Aveva 90 anni e viveva ad Arezzo, ma era nata ad Anghiari, ed aveva abitato alle Cascine.Giovedì 22. Sono andato alle fiere al Borgo e, naturalmente, ho riportato i fichi secchi. Domattina, come è il mio solito, ci faccio colazione.Venerdì 23. Oggi ho finito di raccattare e mettere a posto le potature delle piante. C'è rimasto solo da tagliare i tronchetti più grossi ma per quello aspetto che venga giù mio fratello.Domenica 25. Oggi mia moglie ha fatto la 'pulenda' di granturco che la farina ce l'aveva data mia cugina Ketti.Martedì 27. Oggi è morta Maria 'Zora' Grancaric. Aveva 72 anni ed abitava a Castello. Era originaria della Croazia ed ha abitato per molti anni a Sant'Agostino. Era la moglie di 'Raschiata' famoso e bravo barbiere anghiarese.Giovedì 29. Oggi è morta Bruna Mazzoni in Guadagni. Aveva solo 62 anni ed abitava a Tavernelle.* Oggi ho comprato il pane al forno del Bindi e m'ha detto che è già un mesetto che rifà il pane da sé nel suo forno. Sergio Lombardi sarebbe stato contento di questa notizia!

Il traliccio di Piero

Tranquilli, non è il Piero della Francesca!Quando una mattina ho incontrato il signor Piero Lega,

ho avuto l’occasione di ringraziarlo per aver reso, a chiunque cammina per via della Propositura, uno spicchio di Anghiari più “pulito” togliendo quel brutto traliccio.

Mi ha raccontato che non è stato facile, questo lo suppo-nevo. Quando vidi scritto “VENDESI” mi dissi: Chissà chi lo compra!! Forse regalandolo!!

Dopo qualche giorno vidi scritto “REGALASI” ed io cominciai a sperare…

Finalmente, dopo un bel po’, è arrivato un signore che se lo è portato via (contentissimo) e sistemato in un piccolo aeroporto.Ho creduto doveroso ringraziare Piero Lega per la sua sensi-bilità “paesaggistica”, grazie veramente di cuore.

Francesca dal Carmine

Domenica 1. Verso le dieci e mezzo la Santa, che ci sente poco o niente, m'ha chiesto come mai suonava la campana della Badia. Quando le ho detto che c'era la benedizione delle palme m'ha detto: «Ci se va anche noi?»Lunedì 2. Oggi ho sentito che qualcuno s'è lamentato che le palme non erano tante anzi sono state scarse. Non ricordava-no evidentemente che ieri era il primo di aprile e Palmiro ha voluto fare uno scherzo.Martedì 3. Oggi è morta Iris Bruzzichini in Giovagnini. Aveva 84 anni ed abitava a Roma. Era nata a Fighille e poi si trasferì al Crociato, verso Sabino. Con il matrimonio entrò a San Be-nedetto, per la via della Motina, per andare infine a Roma.* Oggi ho mangiato l'ultimo pezzo di cotognata che avevo fatto anno.Mercoledì 4. L'Ernestina e Cesare mi hanno detto che al programma di Carlo Conti, qualche giorno fa, hanno fatto una domanda sulla Scampanata.Venerdì 6. Oggi c'è stata la Processione delle Compagnie con l'affidamento della cappa ai giovani della Compagnia di Sant'Antonio.Domenica 8. Verso le due e mezzo, dopo quarantuno ravioli, ho visto che aveva bufato sopra il Borgo e alla Faggeta e abbastanza al basso.Sabato 14. Stamani ho visto che il dottor Plini aveva acceso il fuoco. Allora quando sono andato a casa l'ho acceso anch'io (era freddino).Domenica 15: Nel pomeriggio mia moglie mi ha chiamato d'urgenza per farmi vedere un bellissimo arcobaleno completo dietro casa nostra che andava dalla Maestà della Vittoria fino a Tubbiano. Addirittura poco sopra ce n'era un altro pezzetto.Mercoledì 18. Oggi è morto Bruschi Mario di anni 80. Abitava a Bagnaia. Era nato a Monte Santa Maria Tiberina.Giovedì 19. Alla curva delle ficaie ho incrociato la Maris. Mi sa che tornava dalla sua passeggiata.Venerdì 20. Oggi è morta Apollonia Buscosi vedova Del Barna. Abitava alla Cerbaia ma era nata verso Viaio.Sabato 21. Stamani ero all’Ospedale al Borgo che la Santa ha rotto quell’altro femore. Ho visto una coppia di rondini sopra un cornicione del chiostro.Lunedì 23. Anche stamani la coppia di rondini dell’Ospedale svolazzava contenta.Martedì 24. Oggi è morto Gino Cipriani di anni 96. Era nato a Micalino, nel gruppo di case conosciuto come il Palazzo ed abitava nella casa da lui costruita, la Capannuccia, poco distante da lì. Un paio di anni fa mi diede alcune piante di amareno che quest'anno hanno fatto molti frutti.Giovedì 26. Oggi è morto Ivano Nocentini di anni 76. Abi-tava a Montebello ed era nato ad Anghiari; aveva fatto il camionista.Venerdì 27. Stamani ero per il Borghetto di sopra e ho sentito diverse rondini cinguettare. Meno male, così ho visto anche quelle di anghiari.Sabato 28. Oggi è morto Lino Lazzeroni di anni 86. Abitava a Viaio. Era nato a Cerbaiolo, poi ha abitato anche a Selvelle e a Castelnuovo giungendo infine a Viaio.* Stamani portavo l’erba a Tavernelle e, siccome avevo sete, mi sono fermato alla fontana di fronte alla Doretta. Solo che l’acqua non veniva.

Sabato 21 luglio festa alla Maddalena nel Borgo della CroceS. Messa alle ore 18

Page 32: 2012-3 Oratorio di Anghiari

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FESTA DELLA FAMIGLIAA Tavernelle

Domenica 17 giugno 2012

Ore 11 S. Messa all’aperto.

Ore 15 Inizio giochi per bambini e adulti e merenda.

Ore 19 Estrazione lotteria.

I l 1 0 g i u g n o 2 0 1 2 , n e l g r a n d e C u o r e

d e l l a C h i e s a , r i c e v e r a n n o i n d o n o ,

p e r l a p r i m a v o l t a , G e s ù E u c a r i s t i a , i

b a m b i n i d e l l a p a r r o c c h i a .

V i a s p e t t a n o a l l e o r e 1 1 p r e s s o

l a P r o p o s i t u r a d i A n g h i a r i .