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1 Genova24.it Il Quotidiano online della provincia di Genova Ballottaggio Genova, l’analisi politica del voto: prevale distacco dai partiti tradizionali e scarsa capacità attrattiva dei candidati Martedì 22 maggio 2012 Genova. Distacco dell’elettorato rispetto ai cosiddetti “partiti tradizionali”, astensione record e scarsa capacità dei due candidati di rappresentare un’ alternativa credibile e appetibile per l’amministrazione della città. Questa in estrema sintesi la fotografia che emerge dall’analisi approfondita del voto espresso nelle Elezioni Comunali di Genova effettuata dall’agenzia di Comunicazione integrata Tikkun Fenix, comparando i risultati ottenuti con quelli riferiti agli appuntamenti elettorali precedenti: Regionali 2010, Europee 2009, Nazionali 2008 e Comunali 2007. Secondo l’analisi nel 1° turno dello scorso 6 e 7 maggio, il peso specifico dei candidati è risultato più alto nel caso di Musso “Lista Musso”, appoggiata dai partiti del “Terzo Polo” e cioè Udc, Fli e Api, (che hanno quindi portato un contributo significativo in Genova24.it - 1 / 4 - 23.05.2012

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Genova24.it -1/4 - 23.05.2012 Il Quotidiano online della provincia di Genova Secondo l’analisi nel 1° turno dello scorso 6 e 7 maggio, il peso specifico dei candidati è risultato più alto nel caso di Musso “Lista Musso”, appoggiata dai partiti del “Terzo Polo” e cioè Udc, Fli e Api, (che hanno quindi portato un contributo significativo in Martedì 22 maggio 2012 1

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Genova24.itIl Quotidiano online della provincia di Genova

Ballottaggio Genova, l’analisi politica del voto: prevaledistacco dai partiti tradizionali e scarsa capacitàattrattiva dei candidatiMartedì 22 maggio 2012

Genova. Distacco dell’elettorato rispetto ai cosiddetti “partiti tradizionali”, astensionerecord e scarsa capacità dei due candidati di rappresentare un’ alternativa credibile eappetibile per l’amministrazione della città. Questa in estrema sintesi la fotografia cheemerge dall’analisi approfondita del voto espresso nelle Elezioni Comunali di Genovaeffettuata dall’agenzia di Comunicazione integrata Tikkun Fenix, comparando irisultati ottenuti con quelli riferiti agli appuntamenti elettorali precedenti: Regionali2010, Europee 2009, Nazionali 2008 e Comunali 2007.

Secondo l’analisi nel 1° turno dello scorso 6 e 7 maggio, il peso specifico dei candidatiè risultato più alto nel caso di Musso “Lista Musso”, appoggiata dai partiti del “TerzoPolo” e cioè Udc, Fli e Api, (che hanno quindi portato un contributo significativo in

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termini di preferenze), che ha catalizzato il 27,2% delle preferenze ottenute all’internodella propria coalizione.

Discorso diverso per Doria, candidato della coalizione capeggiata dal PD che avevasfiorato la vittoria già alprimo turno: l’apporto di preferenze a lui personalmente indirizzate si è fermato alsolo 8%, ma a questo datobisogna certamente aggiungere l’ottimo risultato della “lista Marco Doria”.

“Si può quindi valutare quanto sia stato importante per l’elettore identificarsi con listenominali ossia dove era benriconoscibile il volto del candidato. A questo riguardo ha giocato favorevolmente lasovraesposizionepubblicitaria dei volti dei candidati sindaco dei manifesti elettorali Musso, Rixi, Siri(sebbene per quest’ultimonon sia servito a raggiungere un risultato soddisfacente ai fini elettorali) e dello spaziotelevisivo di Portento(risultato sebben minimo ma pur sempre sorprendente visto la quasi assenza pubblicadi quest’ultimo)”, spiega la Tikkun Fenix.

Così come “va notato come nel corso della campagna elettorale che è intercorsa tra il1° e il 2° turno nessuno dei partiti esclusi dal ballottaggio (in particolar modoMovimento 5 Stelle e Lega Nord) ha deciso di schierarsiapertamente a sostegno di uno dei due candidati”.

Dall’analisi emerge infatti come al secondo turno Doria abbia prevalso su Musso per37161 voti al ballottaggio, mentre tra i due candidati al 1° turno la differenza era statadi 87888 voti. Al ballottaggio: lo sconfitto Musso ha ottenuto 37495 in più rispetto alprimo turno, Doria ha ricevuto 13232 voti in meno di quelli al primo turno.

Entrambi i Candidati sono risultati scarsamente rappresentativi dell’elettoratogenovese. I risultati di Musso pongono in risalto come abbia raggiunto, nonostantel’incremento di voti, solamente un consenso pari al 15,3% tra l’intero elettorato.

Per quel che concerne il Sindaco Marco Doria, lo scarso risultato in termini di votiassoluti ottenuto al ballottaggio ha ulteriormente intaccato la sua rappresentatività: ilPrimo Cittadino di Genova rappresenta infatti meno di 1 elettore su 4, attestandosi suuna percentuale del 22.79%.Su questo risultato ha sicuramente inciso il basso tasso di affluenza alle urne, ma vasottolineato come i due sfidanti non siano stati in grado, con la loro candidatura, diattrarre un numero significativo di elettori alle urne.

Sulla capacità di persuasione dei candidati al ballottaggio rispetto all’elettorato diriferimento, il numero di voti “disponibili” nelle rispettive aree politiche(Centro-sinistra e Centro-destra) Enrico Musso è stato solo in parte in grado di farconvergere sulla sua candidatura i voti dell’elettorato di area di Centro-destra, avendoraccolto 77084 voti sugli 87585 potenzialmente disponibili. Nell’analizzare questodato va tenuto conto delle posizioni assunte dai partiti di Centro-destra: il Pdl, ed inparticolare Vinai, non ha suggerito al suo elettorato di sostenere tout court la

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candidatura di Musso, mentre la De Martini ha addirittura proposto ai suoi elettori diappoggiare Doria.

L’elettorato “disponibile” di Marco Doria al ballottaggio era di poco superiore a quellodel 1° turno, potendo contare sul contributo teorico dei soli voti di Comunisti italiani ePartito comunista dei lavoratori (2487 in tutto). Rimane in questo caso evidente il calodi consenso rispetto al neo Sindaco, che ha raccolto 13232 voti in meno allaconsultazione del 6 e 7 maggio scorsi. Evidente l’astensione rispetto al primo turnodell’elettorato del Movimento 5 Stelle.

Al primo turno 224.069 cittadini aventi diritto non si sono recati alle urne. Ladisaffezione dell’elettorato verso la contesa politica si è manifestata con ancormaggior forza nell’ambito del secondo turno, quando altre 82.789 persone hannodeciso di non esercitare il loro diritto al voto.

La percentuale di non votanti al primo e al secondo turno, cresciuta ben del 16,43%,ha sottolineato un’ulteriore disaffezione dell’elettorato rispetto alla politica, ma ancherispetto ai due Candidati Sindaco, che evidentemente non sono stati in grado dirappresentare un fattore di attrazione alle urne con la loro candidatura.

Quanto al numero di voti non validi (statistica in cui sono incluse anche le schedebianche) registrati al primo e al secondo turno, ilvalore da un turno all’altro èsostanziale dimezzato passando da 10.975 a 5559.Nell’analisi di questo dato va sottolineata la notevole differenza nella procedura divoto tra le due consultazioni: al primo turno il votante si trovava a scegliere tra ben 13liste, con la possibilità di esprimere una preferenza e anche il cosiddetto votodisgiunto, mentre al ballottaggio era tenuto solamente ad esprimere una preferenzatra i due candidati Sindaco.

Da questa analisi approfondita sul campione del Comune di Genova dall’andamentodel voto negli ultimi cinque anni si evidenzia un radicale cambiamentodell’atteggiamento dell’elettore sempre più critico verso l’intera Politica.

L’indicatore primario di questa avversità e sfiducia rispetto alla classe politica è datodal continuo innalzamento del tasso di astensione dal voto. Concentrando l’attenzionesul recente turno di ballottaggio nella città di Genova il fatto che solamente il 39,08%dei cittadini abbia deciso di recarsi alle urne è un chiaro segnale di una preoccupantedisaffezione dal principale strumento di partecipazione democratica.

Analizzando nel dettaglio il calo di oltre 16 punti percentuali nell’affluenza tra il primoturno e il turno di ballottaggio emerge come i Candidati al ballottaggio stesso e irispettivi partiti non siano stati in grado di attrarre l’elettorato dei cosiddetti “partitidi protesta”.

In particolar modo è realistico supporre che la differenza nell’affluenza coincida per lamaggior parte con l’astensione dell’elettorato del Movimento 5 Stelle, che infatti nelcorso del primo turno aveva raggiunto una percentuale pari al 13,86%. Se a questi votisi uniscono le percentuali degli altri “movimenti di protesta” quali PIN (0.62%), GenteComune (0.93%) e delle liste civiche, si evince come Musso e Doria non abbianorappresentato per questa parte di elettorato delle alternative credibili per

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l’amministrazione della città.

Unendo questo dato alla disamina del primo turno è opportuno sottolineare come nonsolo persista il distacco dell’elettorato rispetto ai cosiddetti “partiti tradizionali”, mache questo distacco sia accentuato dal fatto che, qualora si presenti la scelta solo traquesti stessi partiti, l’elettore “insoddisfatto” sceglie la via dell’astensione.

Un dato questo che può far meglio riflettere sulla reale necessità da parte dei partiti diuna radicale riforma a livello di organizzazione interna, formazione dei propricandidati e interazione verso la propria base di riferimento; inoltre appare lampante lanecessità di una migliore e più attenta relazione con il territorio ed i bisogni deglielettori, ossia i cittadini.

I dati raccolti ed elaborati provengono dal Ministero degli Interni e dal Comune diGenova. Sono stati elaborati su scala metrica ed in percentuale.

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